E' il tema dell'ennesima iniziativa dei cittadini e dei comitati.
Stavolta è Insieme per Azzano Futura ad organizzare una assemblea pubblica. Il titolo Aeroporto di Orio: uno sviluppo sostenibile?” che intende interrogarsi e confrontarsi con le vecchie e nuove problematiche di uno scalo aereo circondato da edificazioni, viabilità, centri commerciali e tanto altro.
Al confronto che si terrà giovedì 3 novembre alle ore 20:45 presso l´auditorium delle scuole medie di Azzano San Paolo in via Don Gonella 4 parteciperà anche il primo cittadino Simona Pergreffi.
Non solo sul rumore aereo, ma anche sulle emissioni gassose, magari sommate a quelle della restante area fortemente antropizzata e, non ultimo, l'acquisizione del Piano di Rischio laterale.
Nell'occasione, alla quale sarà presente Dario Balotta (di Legambiente Bergamo), Silvia Arzuffi (regista e membro del Comitato di Bergamo) ed Ignazio Ravasio (portavoce del Comitato di Azzano San Paolo), sarà inoltre proiettato il documentario «Cui prodest», realizzato dalla stessa Arzuffi sul problema aeroportuale.
La coesistenza tra lo scalo ed il territorio circostante è sempre oggetto di analisi e discussione. Nonostante il pronunciamento e le iniziative e gli impegni assunti pubblicamente da SACBO per interventi di mitigazione e insonorizzazione degli edifici che superano 65 Lva.
Quali sono, infatti, le aree ed i caseggiati realmente interessati? In atterraggio e in decollo? Ma sopratutto in relazione a quali volumi di traffico e tipologie di aeromobili? Forse i voli del 2009?
Quale scenario di traffico deve essere comparato e verificato - e validato - nella mappa acustica? Quello con 6 milioni di passeggeri o con 12 milioni di passeggeri/anno?
E' un punto sul quale occorre fare una chiarezza preliminare. Con quanti voli si satura uno scalo? Quello di Orio al Serio quanti movimenti/anno potrà tollerare?
E' uno scenario decisivo non solo per validare la congruità della mappa dell'inquinamento acustico e delle mappa delle emissioni gassose a terra ed nelle fasi di decollo ed atterraggio, ma sopratutto per il Piano di Rischio per incidente aeronautico.
Che dire del Piano di Rischio approvato da ENAC ad agosto quando in questi gironi lo stesso ENAC ha ampliato la mappa del rischio lateralmente alla pista di volo?
Tutto da rifare o le edificazioni e la viabilità localizzate 1000 metri a destra e/o sinistra della pista di Orio al Serio potranno insistere in deroga? 03 novembre 2011
La scalata a terzo scalo del Paese non sembrerebbe avere limiti.
Bergamo Orio al Serio, almeno secondo il Piano di Sviluppo Aeroportuale (PSA) definito dal Piano Nazionale Aeroporti, avrebbe una capacità delle piste di circa 9-10 milioni di passeggeri, mentre le stime di traffico al 2025 stimano oltre 12 milioni di passeggeri/anno.
A fine 2011 inoltre le proiezioni del movimento passeggeri, che nel 2010 avevano raggiunto il numero di 67.636 voli con 7.677.224 passeggeri (dati Assoaeroporti), si attesteranno ben oltre 70mila voli.
La quasi totalità del traffico è di voli low cost: un dato che avrebbe bisogno una serie di considerazioni sui costi, cosiddetti, di co - marketing.
Ma occorre riflettere, almeno in questa nota, sulle questione ambientale.
Valutare la compatibilità e sostenibilità di un masterplan non può risolversi preliminarmente con i piani e le risorse per l'insonorizzazione e climatizzazione delle edificazioni interessate.
VIA e VAS appaiono verifiche pertinenti ed ineliminabili, anche per la presenza dell'autostrada A4.
Fondamentale è anche l'adozione del Piano di Rischio di incidente aeronautico: in asse pista, sottostante le traiettorie di volo e lateralmente.
Per tale ragione è stata indetta una manifestazione unitaria di protesta «contro lo sviluppo incontrollato dello scalo di Orio». Lo segnalano i principali siti internet dei comitati e dei gruppi sorti in riferimento alla crescita dell'aeroporto bergamasco, con la partecipazione anche di Legambiente, da sempre attiva per ridurre l'impatto ambientale dello scalo «nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie».
Nella giornata di sabato 8 ottobre dalle 16 alle 18.30 una sfilata di protesta che partirà dal piazzale della Malpensata di Bergamo e che percorrerà le principali vie della città. La manifestazione è stata preceduta da un incontro, avvenuta venerdì 30 settembre alle 21 all'auditorium San Sisto di Colognola. 7 ottobre 2011
Orio rincorre Linate, sarà, non nel 2011, il terzo scalo del BelPaese.
Anche i dati di luglio 2011 registrano l'impennata di voli e traffico. I movimenti sono i continua crescita e l'ipotesi che Orio al Serio si posizioni al terzo posto nella classifica degli scali del BelPaese è nei dati.
I primi sette mesi del 2011 evidenziano (sono dati Assaeroporti) 41.011 voli con un incremento del 5.9% sullo stesso periodo 2010. Con 4.779.077 passeggeri e + 10.3% del traffico passeggeri aumentano anche i dati del cargo/merci con 65.348 tonnellate e + 7%.
Ma, probabilmente, si riconfigurano anche i cosiddetti effetti collaterali. Lo scenario dell'impatto acustico, dell'impatto atmosferico, del Piano di Rischio incidente aereo vanno ricalcolati. Modelizzati su un impatto accresciuto rispetto al traffico aereo del 2008/9.
D'accordo il Piano di Rischio, probabilmente, non è stato ancora adottato. Sopratutto negli spazi laterali di 1050 metri, quelli che comprendono nel lato sud, la aerostazione, l'autostrada, Orio Center e tanto altro. In modo particolare gli insediamenti che erano stati progettati prima dell'estensione del Piano di Rischio.
Mappa acustica ed atmosferica dovranno necessariamente essere rimodellizzate sul traffico 2011/12. Con le stime previsionali nel breve medio periodo. Altrimenti che senso avrebbe?
I Comitati dei cittadini intanto proseguono le iniziative. L'udienza del ricorso al Tar deve essere fronteggiata con un indispensabile supporto tecnico. Indispensabile per impugnare le linee difensive degli studi legali degli esercenti aeroportuali e correlati.
Nascono altri Comitati. Tra di questi annoveriamo il Comitato "Aeroporto vivibile" di Grassobbio che si è presentato con la marcia di protesta di luglio. Ancora contradditore invece la posizione degli amministratori locali. Dei Comuni, della Provincia e della Regione che, rappresentati e membri della Commissione Aeroportuale di Orio al Serio, hanno ratificato la mappa acustica in vigore ma non ancora richiesto l'aggiornamento della stessa. Rapportato al nuovo scenario di traffico, e di quello futuro.
Una esigenza attesa non solo per l'impatto acustico. Urgente ed indifferibile per la tutela della comunità e del territorio in relazione al Piano di Rischio incidente aeronautico.
Intanto, sostengono i media, stanno realizzando circa cinquemila nuovi parcheggi per auto, al servizio dell’aeroporto. Sono attesi tanti altri passeggeri. 22 settembre 2011
Drammatico nonsense tra stime e realtà del traffico aereo.
La deliberazione della Regione Lombardia del 28 marzo 2003 aveva autorizzato il Piano di Sviluppo dell'aeroporto di Bergamo con un traffico passeggeri pari a 2.555.150 passeggeri al 2015 e 361.950 tonnellate/anno di merci. Tutto sballato. Nel 2010 i dati sono stati "catastrofici": con 67.636 voli sono stati trasportati 7.677.224 passeggeri e 106.921 tonnellate/anno.
Il Piano di Sviluppo al 2010 aveva invece previsto 59.850 movimenti/anno, 2.115.150 passeggeri e 284.350 tonnellate/anno.
Numeri completamente sbagliati: sia nei passeggeri movimentati, il triplo dello stimato, quanto nel cargo, nemmeno il 30% del previsto. Ma è stato davvero possibile che le stime previsionali siano risultate del tutto sballate? Lo squilibrato incremento del traffico stimato riflette indubbiamente la diversa "policy" dei voli. L'avvento dei voli low cost, il taglio dell'attività merci cargo e courier rispecchiano senza alcuna contraddizione la svolta avvenuta. Ma quanti erano i voli giornalieri stimati nel 2002/2003?
Nella procedura di VIA del Ministero dell'Ambiente del 4 novembre 2003 si può leggere come il numero dei movimenti aerei medi giornalieri debba risultare di circa 213 voli/giorno, pari ad oltre 68.570 mila voli/anno.
Quasi incredibilmente il numero dei voli è quasi realistico. Anche se nel 2010 sono stati raggiunti i voli previsti al 2015.
Ma se il quadro di riferimento del traffico, le proiezioni e la sua evoluzioni, appaiono, sostanzialmente, del tutto irreali rispetto alle stime cosa pensare delle ricadute ambientali. Con quali dati sono stati stimati?
Qualé la realtà?
Il contesto relativo all'ambiente idrico (falde acquifere, acque superficiali e sotterranee), del suolo e sottosuolo, della vegetazione, flora, della fauna ed ecosistemi, della salute pubblica e dell'impatto ambientale (acustico e atmosferico) di una area densamente antropizzata quali risultanze concrete sta generando?
Perché viene consentita la crescita, il potenziamento progressivo del traffico oltre alle stime di traffico autorizzato? Senza una quale revisione e/o aggiornamento correttivo?
Quali aspettative e quali rispondenze avrà, comunque, il prossimo MasterPlan o Piano di Sviluppo dello scalo Orobico? Con quale attendibilità previsionale? 9 agosto 2011
I cittadini pretendono l'adozione del Decreto che vieta i notturni
Il DPR 11 dicembre 1997, n. 496, Regolamento recante norme per la riduzione dell’inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili, e il D.P.R. 9/11/1999, n. 476, Regolamento recante modificazioni al D.P.R. 11/12/1997, n. 496, è fin troppo esplicito: sui voli nell'arco notturno 23.00 - 06.00:
"ove venga accertato, dagli organi di controllo competenti, il non superamento della zona di rispetto A dell'intorno aeroportuale del valore di 60 dB(A)Lvan", fatto salvo l'agibilità dell'aeroporto per consentire i voli di Stato, sanitari e di emergenza , sono vietati i movimenti aerei civili negli aeroporti civili e militari"".
Ma chi lo applica? Quale aeroporto ha realmente adottato il blocco dei voli notturni? Forse Ciampino, ma con altre considerazioni, senza richiamarsi ai citati decreti.
Nonostante il Ministero dell'Ambiente abbia, ufficialmente, confermato che, negli aeroporti vige il Divieto dei voli notturni dalle 23.00 alle 06.00 (vedi il parere espresso dello stesso Ministero su richiesta dei Sindaci di A.N.C.A.I., Associazione Nazionale dei Comuni Aeroportuali), nessuno sembrerebbe aver preteso la sua applicazione.
Lo ha fatto invece una cittadina aderente al Comitato Aeroporto di Bergamo, rivolgendosi al Prefetto di Bergamo. Cosa succede adesso? Quale iniziativa potrà essere adottata? 27 luglio 2011
Lettera inoltrata alla Redazione di Bergamonews
Spett. Redazione
Leggendo l’intervista al Sindaco di Bergamo, noi Colognolesi siamo rimasti stupiti ed indignanti per le sue affermazioni.
“Nessuno può pensare di chiudere Orio” dice il dott. Tentorio: condividiamo pienamente il suo pensiero ma siamo convinti che l’aeroporto debba rispettare quei vincoli che lo rendono compatibile con il territorio, perché nessuno può pensare di “chiudere” Colognola.
Egli parla di “obiettivi e … qualche risultato”, ma quali risultati per il nostro quartiere che conta più di 5.000 abitanti?
La zonizzazione acustica, proposta e voluta dall’Assessore all’Ambiente di Bergamo ed approvata nel novembre scorso dalla Commissione aeroportuale, ha di fatto ufficializzato la grave situazione in cui ci troviamo e per cui da tempo protestiamo. Ci sentiamo presi in giro e DERUBATI: Colognola non è più vivibile, il valore commerciale delle nostre case è stato “vaporizzato” dal sorvolo degli aerei a bassa quota e dalla decisione di definire il nostro quartiere zona di rispetto (quanta ironia in questa espressione!).
E gli altri “risultati”?
Centinaia di sguardi testimoniano che non è vero che “gli aerei partono da fondo pista” ed il frastuono che devasta i nostri sonni prova che i voli notturni continuano a imperversare.
Il rumore non è affatto diminuito, anzi, è aumentato: in varie fasce orarie i decolli sulle nostre case si susseguono al ritmo di tre minuti uno dall’altro, come un bombardamento incessante.
Le rotte non sono state modificate, come le associazioni del quartiere avevano chiesto: è rimasta l’unica rotta che da due anni massacra Colognola, in alternativa a quella precedente, modificata a vantaggio di aree che già prima non superavano i 60 decibel e che quindi non vivevano un disagio così forte come quello che noi oggi sopportiamo.
Lo stesso Sindaco fa notare che l’aeroporto è un vantaggio per tutta la provincia bergamasca, ma allora perché i conseguenti danni non vengono equamente suddivisi tra la popolazione?
Per quanto riguarda gli interventi di insonorizzazione, in precedenza si era parlato di 20 milioni di euro, ora apprendiamo che si tratta solo di 2 milioni: è senza dubbio una cifra irrisoria per un’operazione seria, estesa ed efficace. E comunque tali interventi non risolverebbero il problema, perché ci costringerebbero a vivere chiusi in casa anche d’estate. E quale tutela a favore dei bambini che giocano nei parchi pubblici, nelle scuole materne ed all’oratorio, sottoposti ad una continua sventagliata di decolli con livelli di rumore fino a 90 decibel, quando la legge impone, a tutela di questi siti sensibili, un limite di 40 decibel?
Delle altre richieste dei cittadini di Colognola che ne è stato?
La centralina per la rilevazione dell’inquinamento acustico non è stata spostata in luogo più idoneo a rilevare il rumore reale.
La centralina fissa per rilevare l’inquinamento atmosferico non è stata installata.
Il limite dei 68.570 movimenti (previsto per il 2015 dal Decreto di VIA del 2003) non è più garantito: il Consiglio Comunale di Bergamo, nel dicembre scorso, ha fatto una delibera che non pone vincoli numerici allo sviluppo di Orio.
Apprendiamo però che è stata avviata l’indagine epidemiologica sui danni che l’aeroporto provoca sulla popolazione (prevista dalla VIA già nel 2003): ne prendiamo atto, anche se per ora a Colognola nessuno è informato. Speriamo che i risultati vengano resi noti in modo preciso, completo e trasparente, perché se il danno provocato dal rumore è grave, temiamo che quello relativo all’inquinamento atmosferico sia ancor più devastante e coinvolga non solo Colognola ma l’intera provincia. Le situazioni di altri scali, quali ad esempio Ciampino e Malpensa, dimostrano che l’aeroporto è una grave fonte di inquinamento: lo stesso Ministero dell’Ambiente ha parlato di “disastro ecologico” a proposito di Malpensa (vedi recente interrogazione parlamentare ed esposto alla magistratura).
Nell’intervista, tuttavia, il dott. Tentorio non parla di “rischio”, problema che ci preoccupa enormemente perché è noto che la probabilità di incidenti aerei è molto più elevata in fase di decollo e atterraggio; tale rischio attualmente investe in pieno anche il nostro quartiere.
Riconosciamo che il Sindaco in vari incontri ci ha “ascoltato”, ma a che serve l’ascolto se poi non è seguito da risposte concrete?
Davanti alla drammatica situazione che stiamo vivendo, crediamo che intervenire a tutela della salute e della sicurezza dei cittadini, sia un dovere morale oltre che istituzionale. La motivazione con cui il dott. Tentorio giustifica la sua scarsa capacità di intervento in quanto azionista di minoranza, ci sembra a dir poco “curiosa”.
Poniamo che in un Comune ci sia una fabbrica altamente inquinante, può il Sindaco sostenere di non poter agire a tutela della popolazione perché non è azionista di maggioranza? In Italia forse sì, ma in altri paesi più attenti all’ambiente ed alla tutela dei cittadini, sicuramente non potrebbe succedere.
Il Sindaco afferma infine che il problema non è dato dall’aumento dei voli, l’importante è che il rumore diminuisca! Sinceramente ci è difficile capire come ciò possa realizzarsi: si parla forse di aerei futuribili azionati dall’elettromagnetismo?
Forse il sindaco non comprende appieno la situazione, perché non la vive di persona: dovrebbe passare da noi un “tranquillo” week end di luglio, bersagliato dagli aerei, dalle 6 del mattino fino ad oltre le 23 (perché spesso il limite non viene rispettato). Venga a constatare di persona lo scempio che è stato perpetrato a danno del nostro quartiere.
Francamente troverebbe risibile l’affermazione di un Sindaco che dice: ”Però siamo soli: noi abbiamo il 13% del capitale sociale, la nostra incidenza è più morale che giuridica …”.
Intanto Colognola muore ed i suoi cittadini continuano a pagare le tasse ad un Comune che la lascia morire.
Ringraziamo per l’attenzione Camilla Colnago Gabriella Pesce Bergamo, 5 giugno 2011
Dopo l'assemblea dello scorso 25 maggio, ecco, puntuale un comunicato di Lega Ambiente.
AEROPORTO DI ORIO AL SERIO: Legambiente e Comitati verso una grande manifestazione di protesta a settembre.
ORIO AL SERIO L’AEROPORTO PIU’ STRESSATO DELLA LOMBARDIA
STOP ALLA CRESCITA CAOTICA, PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE
Si è svolta ieri sera a Bergamo presso il centro congressi Giovanni XXIII una affollata assemblea, (oltre 220 partecipanti) di cittadini di Bergamo e del suo hinterland. Organizzata da Legambiente e dai comitati aeroportuali di Bergamo, Stezzano, Grassobio, Orio al Serio, Azzano S.Paolo e del Cassinone.
Dario Balotta di Legambiente della lombardia ha detto:” sfatiamo un mito l’aeroporto, non genera solo ricchezza ma anche danni alla popolazione e al territorio. Questi danni vanno mitigati e compensati. La ricchezza generata è inferiore ai parametri internazionali in uso infatti con 8,6 milioni di unità di traffico (merci più passeggeri) si dovrebbero avere quasi 30 mila addetti alle attività aeroportuali,(3.000 ogni milione) invece sono solo 22.500, mancano all’appello 3.500 occupati.
Orio è l’aeroporto più stressato della Lombardia infatti su ogni ettaro dei 331 totali del sedime aeroportuale si sviluppano ben 26 mila unità di traffico, contro le 22 mila di Linate che dispone di 452 ettari di suolo. Le 16 mila unità di Malpensa su 1.246 ettari e le meno di 2 mila unità di traffico di Brescia su 290 ettari.
Non solo ma la recente crescita esponenziale di voli e di traffico produce risultati economici deludenti infatti dal 2007 ad oggi il traffico è cresciuto del 33%, da 5,7 milioni di passeggeri a 7,6 milioni
mentre gli utili assieme agli ammortamenti son cresciuti solo del 5,6%. E’ bene che i cittadini sappiano che sul totale dei passeggeri solo il 15% è bergamasco, l’altro 35% è del nord Italia e il rimanente 50% dall’estero.
Camilla Colnago storico rappresentante del Comitato di Bergamo ha detto che la valutazione ambientale del 2003 già evidenziava che il “delicato contesto ambientale” in cui è collocato Orio “richiede di identificare e quantificare la soglia massima che si potrà raggiungere, nell’obiettivo di equilibrio con il territorio”. In tutte le zone vicine allo scalo la qualità della vita è nettamente scaduta e la vivibilità compromessa. Bergamo è la seconda città in Italia per patologie tumorali e settima in Europa per inquinamento atmosferico. Chiediamo un confronto costruttivo con Sacbo e ed istituzioni ha concluso Colnago. L’Assemblea ha approvato una grande manifestazione di protesta a Settembre. 28 maggio 2011
Le problematiche ambientali, le ricadute dell'infrastruttura aeroportuale, sono sempre le stesse. Impatto acustico, insonorizzazione, mitigazione, impatto ambientale, piano di rischio aeronautico con uno scalo che prosegue la sua crescita in numero dei voli, di passeggeri trasportati e di coesistenza con il territorio circostante.
Nel frattempo il Ricorso al TAR promosso dal Comitato per annullare la delibera approvata dalla Commissione aeroportuale, quella che inserisce "tutta Colognola in zona A", dopo l'inoltro del ricorso e la presentazione delle memorie difensive, la vertenza è in attesa di ulteriori udienze.
ORIO A MISURA DEL TERRITORIO
LEGAMBIENTE, GRUPPI e COMITATI per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Orio al Serio
organizzano - ASSEMBLEA PUBBLICA
MERCOLEDI’ 25 MAGGIO, ORE 21
presso - CENTRO CONGRESSI GIOVANNI XXIII, SALA ALABASTRO
viale Papa Giovanni XXIII, n. 106 – BERGAMO
TEMA:
AEROPORTO DI ORIO AL SERIO E SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO: QUALI MISURE PER I GRAVI PROBLEMI DI INQUINAMENTO ATMOSFERICO ED ACUSTICO?
ASSEMBLEA 25 MAGGIO 2011
ORIO A MISURA DEL TERRITORIO
Coordinatore: Gabriella Pesce
Ore 21- Presentazione
Interventi:
ore 21.05 – Dario Balotta – esperto di viabilità e trasporti di Legambiente Lombardia : “Stop alla crescita caotica, uno sviluppo sostenibile è possibile”
Ore 21.20 – Camilla Colnago – del Comitato aeroporto di BG – “Quadro della situazione, aggravamento degli ultimi anni, richieste alla PA e ai politici inascoltate, necessità di rispetto dei diritti e delle normative- ricorso al TAR –”
Ore 21.30 – Degna Milesi – ex presidente 6° Circoscrizione di BG e membro del Comitato aeroporto di Bergamo: Sintesi dello studio Nomisma KPMG e One Work – “Criticità dell’aeroporto di Orio”
Ore 21.35 – avv. Alberto Cerati – Presidente del Comitato aeroporto di BG – violazioni della VIA – motivazioni del ricorso alla zonizzazione acustica-
Ore 21.45 – Interventi di altri gruppi e comitati:
M. Carsana del Comitato di Grassobbio
Avv. Valentina Carminati del gruppo di lavoro “Cassinone senza confini”
Antonio Rota del gruppo di Orio
Elena Assi del gruppo di Stezzano
Ore 22.10 - Apertura del dibattito al pubblico e precisazioni sulla necessità di nuove risorse per sostenere le iniziative (G. Pesce)
(Disponibilità di un punto di raccolta di eventuali contributi)
Ore 22.55 – Conclusioni e proposta di una manifestazione pubblica in settembre ( sabato 16 o 23?)
Ore 23 – chiusura lavori 24 maggio 2011
Dopo che la Commissione aeroportuale ha approvato curve isofoniche e la conseguente zonizzazione acustica numerosi cittadini ritrovatisi nelle zone A e B sembrerebbero aver preso consapevolezza dei risvolti "sociali" scaturiti.
Cosa accadrà adesso? Saranno forse delocalizzati o le loro abitazioni saranno sottoposte a piani di mitigazione e insonorizzazione? L'impatto acustico derivato sarà comunque sostenibile e riusciranno i residenti a convivere con il quotidiano sorvolo degli aeromobili?
Difficile prevedere quali iniziative, quali provvedimenti, quali risultati potranno materializzarsi.
Arduo anticipare sensazioni e convinzioni, sia individuai quanto quelle sociali, nel frattempo diamo conto della raccolta firme per un ricorso al TAR.
Con quale traguardo? Probabilmente quello di congelare la zonizzazione acustica e la nuova rotta (ex sperimentale) per negoziare, si pensa, rotte meno "inquinanti".
La nota sottostante, proposta dal sito www.comitatoaeroportoorio.it , invita i cittadini interessati a sottoscrivere questa iniziativa giudiziaria.
Per annullare la delibera recentemente approvata dalla Commissione aeroportuale, che inserisce TUTTA COLOGNOLA IN ZONA A (area di rispetto sorvolata a bassa quota, soggetta a rischio aeroportuale, con livelli di rumore 3- 4 volte più di quanto previsto per tutte le altre zone della città), in contrasto con le disposizioni del decreto di Valutazione Impatto Ambientale.
RACCOLTA FIRME
12 FEBBRAIO, dalle 15 alle 18 e 13 FEBBRAIO, dalle 9,30 alle 12,30
sala Mons. Poli
via della Vittoria, n. 1 - vicino biblioteca di Colognola
E’ necessario presentarsi con i seguenti documenti:
- Fotocopia della carta d’identità (fronte e retro)
- Fotocopia del tesserino con il codice fiscale (o tessera sanitaria)
- Certificato di residenza in carta libera per uso causa civile.
- Se possibile, fotocopia del documento di proprietà dell’immobile (basta la pagina dell’atto notarile in cui sono indicati i contraenti)..09 febbraio 2011