Studio del “Policy Department for Citizens' Rights and Constitutional Affairs” richiesto dal “Committee on Petitions”. Nelle 64 pagine del “STUDY Requested by the PETI committee” coordinato dal Parlamento Europeo, datato Luglio 2020, è stata proposta “una panoramica chiara e semplice al lettore inesperto, sull'impatto dell'inquinamento acustico degli aeromobili residenti di grandi città, oltre a fornire raccomandazioni rivolto agli attori più rilevanti.
Il rumore è uno dei problemi più importanti legati all'aviazione. Una realtà che rileva lo Studio “può portare a problemi di salute, nonché a problemi sociali e negativi effetti economici. Esempi di problemi di salute prodotti dall'aviazione sono disturbi del sonno, fastidio della comunità, cardiovascolare malattia e problema di salute mentale”.
Il focus sull'aeroporto di Ciampino è stato identificato con la Petizione n ° 0112/2015, con la seguente illustrazione:
“ Aeroporto di Roma Ciampino
Ciampino è uno dei due aeroporti che servono la città di Roma, insieme a Fiumicino. Entrambi gli aeroporti seguire una tendenza familiare vista nelle grandi città di tutta Europa. L'aeroporto principale (in questo caso Fiumicino) è di solito si trova a una distanza significativa dal centro della città. L'aeroporto secondario originale (Ciampino) è solitamente più vicino alla città e tende a gestire più voli charter e operatori low cost.
Questa petizione si lamenta principalmente della vicinanza del fuggitivo alla zona residenziale più vicina. Chiede trasparenza e valutazione dell'impatto dell'aumento del traffico aereo sugli abitanti locali salute e azioni di mitigazione.
È stato osservato un aumento del numero di voli in questo aeroporto.
L'aumento delle compagnie aeree a basso costo, i movimenti degli ultimi decenni possono spiegare la forte attrazione che mantiene l'aeroporto di Ciampino.
Questa la situazione che potrebbe tuttavia cambiare con la recente crisi del COVID-19 poiché è probabile che a basso costo le compagnie limiteranno progressivamente i voli a corto raggio / nazionali per concentrarsi sul medio e lungo raggio.
La situazione dell'aeroporto di Ciampino non può essere considerata isolatamente. È uno dei due aeroporti che servono il città di Roma. È l'aeroporto originale che serve Roma dal 1916 e come molti dei primi aeroporti sviluppati che servono le principali città europee, si trova relativamente vicino al centro della città. Adesso è Roma aeroporto secondario, con gran parte della sua attività incentrata su vettori low cost come Ryanair e Wizz
Impatto dell'inquinamento acustico degli aerei sui residenti delle grandi città.
PE 650.787 19 Aria.
Probabilmente gran parte dell'attrazione dei vettori low cost per i potenziali passeggeri è la vicinanza di dall'aeroporto al centro città (17 km), mentre l'aeroporto di Roma Fiumicino è a 30 km dal centro città.
Quindi, c'è chiaramente un compromesso tra facilità di accesso e potenziale impatto sull'ambiente circostante popolazione.
Fiumicino è l'aeroporto più grande e ha migliori servizi di trasporto rispetto all'aeroporto di Ciampino con un collegamento diretto linea ferroviaria che porta i passeggeri a Roma in 32min rispetto ai 45min da Ciampino. Anche se Gli aeroporti di Fiumicino sono stati aperti nel 1960 con l'idea di deviare i movimenti dall'eccesso di saturazione
Aeroporto di Ciampino, la situazione è che i movimenti sono ancora raddoppiati in sei anni.
Entrambi gli aeroporti seguono una tendenza familiare vista nelle grandi città di tutta Europa. Il primario (spesso più recente) l'aeroporto di solito si trova a una distanza significativa dal centro della città. L'originale (e spesso più piccolo)
L'aeroporto secondario è solitamente abbastanza vicino al centro della città e di solito ha un traffico più charter voli e operatori low cost, che possono essere gestiti in modo più indipendente rispetto alla logistica di un classico modello hub and spoke che le maggiori compagnie aeree (compagnie di bandiera nazionali) adottano, con la necessità implicita di assicurare una connettività di rete più ampia.
L'aumento dei movimenti di compagnie aeree a basso costo negli ultimi decenni può spiegare la forte attrazione che questo aeroporto mantiene. Con la recente crisi del COVID-19, ora potrebbe emergere un futuro diverso per l'aviazione rispetto a quanto anticipato solo pochi anni fa. È probabile che le aziende a basso costo lo faranno progressivamente limitare i voli a corto raggio / nazionali per concentrarsi sui voli a medio e lungo raggio. In un articolo su The
Guardian, in data 01/05/2020, il CEO di Ryan Air, Michael O'Leary, ha dichiarato la momentanea chiusura di un numero di basi in Europa fino alla ripresa del viaggio aereo, che potrebbe estendersi fino al 202231. Allo stesso tempo, Wizz Air, che stava lanciando una nuova filiale quando è scoppiata la crisi del Covid-19, (Wizz Air Abu Dhabi), continuerà a concentrarsi sul suo sviluppo. La compagnia aerea low cost ungherese ha annunciato diversi tagli con a riduzione della forza lavoro del 19%
Alcuni attori del settore delle compagnie aeree prevedono anche che, considerando il
situazione globale attuale, i prezzi bassi non sarebbero più necessariamente sufficienti per far ripartire i passeggeri. I passeggeri hanno bisogno della garanzia che la loro salute sia curata. Bill Franke, una compagnia aerea a basso costo sostenitore e presidente di Wizz Air dal 2004, stima che nel tempo arriverà il modello delle compagnie aeree ritorno ai modelli tariffari tradizionali.
Nel frattempo, molte altre società legacy hanno espresso il loro intenzione di ridurre i voli interni e il corto raggio. (Esempi sono Austrian Airlines e Air FranceKLM).
Questo aspetto potrebbe ribaltare la situazione e diminuire l'appeal che l'aeroporto di Ciampino ha per i passeggeri. 14 Ottobre 2020
Il COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELL’AEROPORTO DI CIAMPINO (CRIAAC) in data 13 Settembre ha emanato il seguente Comunicato Stampa
Il Comitato dei cittadini contro la chiusura anticipata della Valutazione Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino in corso presso il Ministero dell’Ambiente.
Occorre scongiurare il rischio che la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) dell’Aeroporto di Ciampino finisca in niente per i cittadini, a tutto e solo vantaggio del gestore aeroportuale AdR e di Enac. Il Comitato CRIAAC ha inviato il 13 settembre al Ministero dell’Ambiente una lettera di protesta, pubblicata anche nella documentazione della VIA , affinché non si proceda alla chiusura anticipata della VIA oppure si proceda al contestuale ritiro a Enac e AdR di tutte le autorizzazioni già concesse.
Come stabilito dalle prescrizioni europee, la VIA dell’Aeroporto di Ciampino deve essere fatta a partire dal 1999, quando è cominciato lo sviluppo indiscriminato dell’Aeroporto, non dal 2013, quando il danno ambientale era già fatto, come hanno invece voluto AdR e Enac.
Tanto più che siamo ancora in attesa che venga applicato il decreto del Ministro Costa del dicembre 2018, per la riduzione dei voli nell’aeroporto di Ciampino, e che venga modificata l’attuale “nuova rotta sperimentale“ di decollo che, da 21 mesi, ha peggiorato in maniera drammatica la vita degli abitanti di Marino, trovatisi improvvisamente esposti ad una enorme quantità di decolli.
Questi sono i fatti.
Con un suo “decreto direttoriale“, pubblicato anche sul sito ministeriale delle Valutazioni Ambientali, la Direzione Generale competente (CreSS) del Ministero dell’Ambiente ha intimato a Enac di presentare, entro il 25 settembre 2020, la documentazione per completare la valutazione ambientale per gli anni che vanno dal 1999 al 2013, assenti nella documentazione attuale.
Nel caso in cui questa documentazione non venga presentata “la procedura verrà chiusa basandosi sulla documentazione agli atti “. Quindi senza tener conto dei danni ambientali prodotti tra il 1999 e il 2013.
Le “semplificazioni”, introdotte dalle recenti modifiche alla normativa ambientale rischiano, in questo caso, di provocare un “corto circuito” a danno dei cittadini.
La spinta alla semplificazione delle procedure non deve ignorare la necessità di tutelare i diritti dei cittadini, brutalmente violati da anni, e spingere il Ministero dell’Ambiente a chiudere in anticipo, forse con troppa fretta, la procedura di Valutazione Ambientale del piano di sviluppo dell’Aeroporto di Ciampino, ignorando le prescrizioni introdotte dalla UE e finendo per danneggiare, come sempre, i cittadini di Ciampino, Marino e Roma sud, gravemente colpiti dall’eccessivo traffico aereo.
Paradossalmente e in contraddizione con il ruolo che dovrebbe ricoprire, nonostante che il progetto di sviluppo dell’Aeroporto e i soldi per realizzarlo vengano da Aeroporti di Roma, chi è andato a proporre e difendere la valutazione ambientale al Ministero dell’Ambiente è stato Enac, il quale compare come “proponente”.
Ma cosa sta succedendo in questi giorni al Ministero dell’Ambiente?
Sta succedendo che la richiesta di autorizzazione ambientale per il piano di sviluppo presentato da Enac è stata già parzialmente concessa il 2 agosto 2017, con un parere “positivo” dell’apposita Commissione Tecnica di valutazione ambientale che nel suo parere si è poi fermata, ricordando ai competenti organi superiori del ministero che restano irrisolte due problematiche sollevate dalla Comunità Europea:
1. La valutazione ambientale deve essere fatta a partire dal 1999 e non dal 2013 come invece è nel piano presentato da Enac;
2. È possibile e necessario sanare questa valutazione ambientale, fatta in ritardo rispetto all’inizio reale del progetto, con una nuova valutazione “ex-post” (postuma) che parta dal 1999, data reale di avvio del progetto di sviluppo.
Il primo problema è nato a seguito della richiesta di procedura di infrazione comunitaria presentata nel 2014 alla UE dal nostro Comitato. Per l’aeroporto di Ciampino non era mai stata fatta alcuna procedura di valutazione ambientale, nonostante la legge fosse in vigore dal 1987 e lo sviluppo dell’Aeroporto, con relativi lavori, fosse già iniziato nel 1999 (come ha poi stabilito l’indagine comunitaria sull’aeroporto: “EU Pilot 6876/14/envi”).
Il secondo problema deriva dalla sentenza del 26 luglio 2017 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che, riferendosi ad un caso diverso ma analogo a quello dell’aeroporto di Ciampino, ha stabilito il principio generale secondo il quale le norme comunitarie non impediscono ad un paese della Comunità di fare una valutazione ambientale a sanatoria (“ex-post”) per un progetto avviato senza la preventiva valutazione ambientale.
Quindi si deve procedere a sanare la valutazione ambientale dell’Aeroporto di Ciampino, inserendo nella VIA la valutazione del danno ambientale prodotto dal 1999 al 2013. Tredici anni ignorati dal progetto presentato da Enac e ADR. Tredici anni fondamentali perché prima del 1999 l’aeroporto di Ciampino non aveva mai superato un milione di passeggeri all’anno, mentre dal 1999, con l’avvento delle low-cost, è rapidamente salito oltre i 5 milioni di passeggeri.
Dall’agosto 2017 all’aprile 2020 la Commissione Tecnica, con ulteriori tre “pareri”, ha ribadito al Ministero la necessità di adeguarsi a quanto stabilito dalla UE.
Ora è evidente che Enac e AdR non hanno alcun interesse a fare ulteriori sforzi per produrre nuova documentazione, dato che l’eventuale chiusura anticipata della VIA lascerebbe loro in mano, senza ulteriori rischi, l’autorizzazione a procedere al completamento del piano di sviluppo aeroportuale, contenuta nel primo parere della Commissione Tecnica.
Per contrastare il rischio che questa soluzione rappresenterebbe per i cittadini, il nostro Comitato ha inviato il 13 settembre una lettera al Ministero dell’Ambiente, alla Regione e ai Comuni colpiti per chiedere che, a salvaguardia dei cittadini, il 25 settembre, nel caso di chiusura anticipata della VIA per mancata consegna della documentazione necessaria a proseguirla, venga contestualmente annullato il primo parere della commissione tecnica che ha autorizzato l’effettuazione dei lavori.
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info@comitatoaeroportociampino.it - 23 Settembre 2020
Comunicato del 2 Maggio, Contro il COVID-19 e il decreto di completa riapertura dell’aeroporto. Il Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino (CRIAAC) ha inviato una lettera per esprimere l’intensa preoccupazione dei suoi componenti ai sindaci dei comuni di Roma, Ciampino e Marino, confinanti con l’aeroporto e ad altre istituzioni coinvolte nella gestione della pandemia COVID-19.
Si tratta della richiesta di un loro immediato intervento nei riguardi del decreto per la riapertura, già dal 4 maggio 2020, dell’aeroporto di Ciampino alla “piena operatività“, emanato il 30 aprile 2020 con la firma congiunta dei Ministri di Trasporti e Salute (Il decreto: http://www.mit.gov.it/comunicazione/news/aeroporto-firenze-aeroporto-ciampino/coronavirus-operativi-dal-4-maggio).
Nella lettera si chiede ai tre sindaci di fornire ai cittadini dettagliate informazioni sulle misure che intendono adottare per proteggerci dalle possibili conseguenze dell’espandersi del rischio della pandemia, in seguito all’annunciata completa riapertura al traffico aereo dell’aeroporto.
Inoltre ai sindaci medesimi si chiede l’adozione di ordinanze contingibili e urgenti per la tutela della salute dei cittadini, come ha fatto il Sindaco del comune di Casorate Sempione (VA) per i rischi sanitari connessi all’improvviso aumento dei voli nell’aeroporto di Malpensa, con la sua Ordinanza n. 33 del 30/07/2019 (https://www.varesenews.it/2019/07/rumore-malpensa-comune-casorate-emette-unordinanza-richiama-enac/842770/).
Il Decreto per la riapertura di Ciampino è stato emanato inaspettatamente, il 30 aprile 2020, alla vigilia di tre giorni di chiusura degli uffici pubblici (primo maggio, sabato e domenica) che precedono la fatidica data del 4 maggio di avvio della fase 2.
Occorre inoltre tenere conto che l’aeroporto di Ciampino è un piccolo aeroporto, incastrato all’interno dell’abitato dei tre comuni di Ciampino, Roma e Marino, che la pista di volo si trova a soli 150 metri dalle case della città di Ciampino e a poche centinaia di metri dagli abitanti di Marino da un lato e di Roma dall’altro.
Tanto che nelle giornate di maggior traffico aereo, quando si superano anche i 200 voli giornalieri, può succedere che l’aerostazione non sia neanche sufficiente ad ospitare tutti i viaggiatori.
Proprio a causa della sua infelice posizione a ridosso di aree densamente abitate, l’inquinamento acustico rilevato dalle centraline di ARPA Lazio supera costantemente i limiti previsti dalla legge e per questo il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, nel dicembre 2018 ha emanato un decreto per ridurre il traffico aereo e riportare il rumore nei limiti di legge (http://www.minambiente.it/pagina/inquinamento-acustico/).
Ma questi non sono tempi normali, sono i tempi in cui infuria una pandemia di portata storica che ha già causato decine di migliaia di vittime in tutto il mondo e sta provocando gravi danni economici.
Per queste ragioni ci preoccupa l’iniziativa dei due ministri di Trasporti e Salute, clamorosamente in controtendenza con la politica di cauta apertura per la fase 2, preannunciata solo 4 giorni prima dal Presidente del Consiglio e da lui ribadita in Parlamento lo stesso 30 aprile.
Un decreto sorprendente anche perché in contraddizione con le numerose prese di posizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Istituto Superiore di Sanità che hanno raccomandato estrema cautela nella riapertura delle attività, al fine di evitare possibili nuovi focolai di contagio che riporterebbero indietro le lancette dell’orologio.
La particolare situazione dell’aeroporto di Ciampino avrebbe dovuto spingere alla cautela a causa della sua ubicazione in un territorio ristretto, dove l’aeroporto è servito da 186.000 corse annue di autobus che disperdono in maniera incontrollabile i passeggeri degli aerei su molte destinazioni di Roma e di altre città di Campania e Abruzzo, oltre a mescolarli, nell’affollata stazione ferroviaria di Ciampino, con i pendolari dei Castelli Romani e con i cittadini della città.
E, come se non bastasse, nel comunicato stampa pubblicato sul sito del Ministero dei Trasporti viene preannunciata una ancora più preoccupante “sperimentazione di un sistema di screening per il COVID-19” dedicato ai passeggeri, che trasforma anche i cittadini che verranno in contatto con loro in involontarie cavie di questo esperimento.
Questa è una aggressione inaccettabile e pericolosissima nei confronti dei cittadini, per la quale vogliamo sperare che i tre sindaci facciano fronte comune e i Ministri competenti rivedano la loro decisione di totale riapertura al traffico dell’aeroporto. 4 Maggio 2020
La vicenda ripropone la coesistenza tra aeroporti e quartieri e comunità limitrofe! Dopo una mattinata nella quale lo scalo è stato chiuso ed i passeggeri sono rimasti fuori dal Termina, AdR (Aeroporti di Roma) nel pomeriggio con un comunicato stampa ha inquadrato un possibile scenario su quanto accadututo presentantdo “alla Procura della Repubblica una denuncia contro ignoti per incendio colposo o doloso e per ogni altra fattispecie di reato individuabile, a seguito del principio di incendio che si è verificato stamane all'aeroporto di Ciampino. E' stato accertato infatti che il locale da dove si è originato il fumo era gestito dalla società esterna Ecofast. Peraltro l’impianto elettrico dello scalo risulta intatto e di conseguenza non può essere stata la causa del principio di incendio, che è stato spento in meno di un minuto grazie ai sistemi di allarme perfettamente funzionanti che hanno permesso l’immediata attivazione dei vigili del fuoco. Il gestore aeroportuale è dunque parte lesa rispetto a quanto accaduto”.
Anche ENAC con un comunicato stampa aveva rilevato: “Chiusura temporanea Aeroporto a causa di un principio di incendio – L’operatività è in fase di ripresa L'ENAC rende noto che a causa di un principio di incendio l'Aeroporto di Roma Ciampino questa mattina è stato temporaneamente chiuso al traffico aereo. L’operatività è ora in corso di ripresa sia per quanto riguarda i voli di aviazione generale, sia per alcuni di aviazione commerciale. L’ENAC invita i passeggeri con voli in programma su Ciampino a contattare le compagnie aeree di riferimento e la società di gestione Aeroporti di Roma per verificare l'operatività dei propri voli”.
I media hanno riferito sulla chiusura del traffico per alcune ore. Voli dirottati a Fiumicino e ritardati per un incendio e/o principio di incendio manifestatosi in un seminterrato-magazzino sottostante al Terminal. Il tempesitivo intervento dei Vigili del Fuoco avrebbe escluso conseguenze. Passeggeri e staff hanno evacuato le aree senza ulteriori ripercussioni. La vicenda, tuttavia, ripropone la questione delle infrastrutture aeroportuali localizzate in prossimità e/o nel contesto cittadino e/o deli centri storici della città. La chiusura dello scalo, con l'evacuazione è avvenuto intorno alle 08.00 del mattino di martedì 19 Febbraio, personale e passeggeri erano stati concentrati nei piazzali antistanti, gli atterraggi sono ripresi dopo due ore, mentre le partenze intorno a mezzogiorno. I ritardi dei voli sono risultati di circa tre ore. Tre voli Ryanair con destinazione Colonia, Praga e Vilnius sono stati cancellati. 20 Febbraio 2019
Erano due, del peso di 150 kg, per un totale di 75 kg di esplosivo. E' stato prontamente ri-aperto dopo la chiusura dell’aerostazione. Il ritrovamento è conseguente ai lavori di manutenzione e scavo dei piazzali per aeromobili, entro il sediem aeroportuale. Gli artificieri, specialisti del 6° Reggimento Genio dell'Esercito, dopo averle disinescate, hanno completato rapidamente la rimozione dei due ordigni. Lo scalo è stato chiuso al traffico aereo nella giornata Giovedì 7 Febbraio, con dirottamenti e ri-pristino dei voli dal vicino scalo di Fiumicino. Le bombe sono, probabilmente, residui dei bombardamenti della II Guerra Mondiale.
Sono ordigni inesplosi e sottostanti al suolo - a quanti centimetri e/o metri? - entro il sedime aeroportuale, di bombardamenti tedeschi. La questione degli ordigni ritrovati rimanda non solo allo scalo di Ciampino, che era uno delle tante piste e/o campi di aviazione della II Guerra Mondiale che sono stati bombardati dalle flotte “avverse”. Anglo-americani prima e tedeschi poi che hanno in parte sottoposto al lancio di “ordigni” dalle flotte aeree militari non solo sulle città ma anche su numerosi scali-piste-campi di aviazione del Belpaese.
Un alto numero di queste “piste” sono diventati, nel corso dei decenni, aeroporti di primo piano nell'elenco dei 38 scali del PNA-Piano Nazionale Aeroporti.
Quale è la realtà del sottosuolo dei sedimi aeroportuali degli scali aerei operativi nel sistema dell'aviazione commerciale e nelle piste dell'aviazione generale?
Sotto le piste di volo, dei rullaggi, dei piazzali sosta aeromobili e delle aerostazioni gli eventauli ordigni bellici della seconda e forse anche della prima Guerra Mondiale quanti sono stati mappati, disinnescati e rimossi?
Dall'allungamento delle piste di Reggio Calabria, a Capodichino, a Ciampino, a Pisa, a Peretola, Forlì, Rimini, Bologna, Parma, Ghedi, Verona Villafranca, Malpensa, Linate, Brescia-Ghedi, Brescia Montichiari, Torino-Caselle, Treviso. S. Angelo, Bergamo Orio al Serio, ma anche Gorizia, Campoformido, Rivolto e nelle altre aerobasi, quante operazioni di bonifica dagli ordigni bellici sono state eseguite? Nella ri-sistemazione dei piazzali per il de-icing e anti-icing, nel rifacimento delle piste, negli scavi per il nuovo manto, più profondo di asfalto, sono state rinvenute bombe? 9 Febbraio 2019
Cosa riportavano i NOTAM sulla presenza di volatili? Ricordate l'incidente occorso al Boeing 737-0AS della Ryanair a Ciampino il 10 Novembre 2008? Poco più di dieci anni fa al volo 4102 partito dall'aeroporto Francoforte - Hahn Airport – Germany, alle ore 06:30 con destinazione lo scalo minore della Capitale. L'aeromobile era nella fase di avvicinamento e dopo il primo contatto radio con la Torre, a circa 9 miglia nautiche era stabilizzato sull''ILS della pista 15.
Nel corso della fase di atterraggo ad una distanza di circa 300 metri dalla pista ad una altezza di 136 piedi il comandante aveva avvistato volatili sulla traiettoria di pista.
Erano le ore 07.56 locali.
A 100 metri dalla stessa pista aveva attivato una procedura di riattaccata – Go around At – quando l'aeromobile ha impatto uno spesso stormo di 86 storni.
Il Boeing 737 con 166 passeggeri e sei membri di equipaggio – come rileva la Relazione di inchiesta ANSV di 123 pagine resa disponibile download on-line in data 20 Dicembre 2018 - “entrambi I motori non erogavano la spinta necessaria alla manovra, l'aeromobile, conseguentemente, perdeva rapidamente velocità e quota e impattava pesantemente la pista. Nella corsa al suolo il carrello principale sinistro si distaccava dai propri ancoraggi e la parte inferiore della gondola del motore sinistro veniva a contatto con la pista. L'aeromobile proseguiva la sua corsa al suolo fino al completo arresto, avvenuto all'altexza della testata pista 33.” “I sei membri di equipaggio e 166 passeggeri effettuavano l'evacuazione dell'aeromobile senza ulteriori inconvenienti”.
A pagina 115/123 si legge anche come i “NOTAM in vigore non riportavano alcun avviso relativo alla presenza di volatili sull'aeroporto di Ciampino”.
Da sito in lingua inglese https://aviation-safety.net/ proponiamo e riportiamo le probabili cause:
“The accident has been caused by an unexpected loss of both engines thrust as a consequence of a massive bird strike, during the go-around manoeuvre.
The loss of thrust has prevented the aircrew from performing a successful go around and has led the aircraft to an unstabilized runway contact.
The following factors have contributed to the event:
- the inadequate effectiveness of bird control and dispersal measures put in place by the airport operator at the time of the accident;
- the captain decision to perform a go around, when the aircraft was at approximately 7 seconds from touchdown. The above decision was significantly influenced by:
1. the lack of instructions to flight crew concerning the most suitable procedures to adopt in the case of single or multiple bird strikes in the landing phase;
2. the absence of specific training in the management, by the flight crew, of the "surprise" and "startle" effects in critical phases of the flight.”
A riguardo ANSV ha emanato una Raccomandazione di sicurezza 12/1525-08/A/18, tipo di raccomandazione SRUR/SRGC e una successiva Raccomandazione di sicurezza 13/1525-08/A/18, tipo di raccomandazione SRUR/SRGC. 31 Dicembre 2018
Dove scaricano il carburante gli aeromobili in emergenza? Scaricare carburante per un rientro immediato sulla pista dalla quale si è decollato e/o per contingenze similari, magari con una quantità di carburante imbarcato tale da avere un peso complessivo superiore al peso di atterraggio è una procedura, standard, talvolta obbligata, per un atterraggio in sicurezza. La questione promossa dall'Interrogazione presentata riguarda dove scaricano il carburante in eccesso con una procedura che si chiama “fuel dumping”?
L'incipt dell'interrogazione presentata dai Senatori STORRE, PARENTE, CIRINNA' al Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, della salute e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, non sembrerebbe inquadrare efficacemente una realtà operativa in vigore da decenni su ogni scalo aeroportuale, in qualsiasi Paese e Continente.
“Premesso che: non sono infrequenti episodi in cui aerei di linea scarichino il proprio carburante in aria, durante le operazioni di atterraggio, in quanto il peso all'atterraggio non può superare un certo limite, al fine di evitare danni strutturali al momento del contatto con il suolo e di consentire l'arresto entro la distanza prescritta”.
I piloti a riguardo conoscono le “aree-zone” adibite a tali operazioni di scarico carburante – sono riportate sulle cartine procedurali AIP-Italia - e solitamente localizzate in spazi isolati, sul mare, comunque lontano da centri abitati e insediamenti ed edificazioni specifiche. Per i due aeroporti romani di Ciampino e Fiumicino la zona è sul mare, antistante alla costa Laziale. In attesa di conoscere il dettaglio della stessa “interrogazione”, è comunque indispensabile che ENAC nei database annuali sui volumi di traffico per ogni singolo aeroporto riporti anche il numero degli eventuali “fuel dumping” registrati con la localizzazione dell'evento e della quantità di carburante scaricato. 29 Dicembre 2018
Dall'euforia dei ciampinesi all'allarme dei fiumicinensi! Alla fine dopo 13 anni le iniziative dei cittadini di Roma, Ciampino e Marino hanno avuto potuto leggere un decreto che riduce i voli sulla pista di Ciampino. Con la firma del Ministro dell'Ambiente Sergio Costa, infatti, scatta l'operazione con l'iniziale eliminazione dei voli notturni. Quelli daytime dovrebbero essere ridotti di 35 giornalieri, anche se tale traguardo sarà completato solo nel 2020. L'iniziativa dovrebbe contenere/abbattere i livelli acustici della flotta aerea che opera sul secondo scalo della capitale. E' comunque il primo piano di riduzione delle emissioni sonore predisposto in un aeroporto del Belpaese. Il Decreto si pone “l’obiettivo di garantire il rispetto delle norme e la tutela della salute e dell’ambiente, la società di gestione di Ciampino, l’Aeroporti di Roma s.p.a., deve attuare tutti gli interventi contenuti nel decreto entro novembre 2020.
Come si legge nelle prescrizioni generali, entro 60 giorni dall’entrata in vigore il gestore deve trasmettere al ministero dell’Ambiente, alla Regione Lazio, all’Arpa Lazio e ai Comuni interessati l’elenco delle scuole su cui sono stati riscontrati superamenti dei valori limite e delle scuole censite nelle zone A e B dell’intorno aeroportuale. Entro 120 giorni dall’entrata in vigore, il gestore deve produrre agli stessi soggetti la documentazione sui costi degli interventi”. ADR gestore aeroportuale entro il 30 giugno 2020 dovrà presentare una rettificata nuova mappa acustica. Speriamo, comunque, che quest'ultima, magari su iniziativa dello stesso ministero, utilizzi il modello FAA-ICAO AEDT (che rileva in contemporanea le emissioni acustiche e gassose della flotta area) in sostituzione dell'arcaico e obsoleto INM.
All'entusiasmo “controllato” dei cittadini e del Comitato di Ciampino fa, tuttavia, riscontro preoccupato quello dei residenti dell'intorno dell'aeroporto di Fiumicino. L'ipotesi di un semplice “trasloco” dei voli sullo scalo di Fiumicino appare una prospettiva inevitabile. Quali considerazioni dovrebbe scaturire da un contesto equivalenti anche in altri bacini di traffico?
Possibile che dinnanzi al riscontro del superamento dei limiti acustici (ma l'analisi vale nel caso di sforamento delle emissioni gassose e/o delle curve di isorischio) il taglio dei voli per uno scalo diventa l'incremento dei movimenti su uno limitrofo e/o dello stesso bacino di traffico?
E quando anche i restanti scali di bacino di traffico abbiamo criticità ecosostenibili e/o dei livelli di safety quale prospettiva operativa dovrebbe essere evidenziata e/o proposta? Nel Belpaese sono stati identificati dieci bacini di traffico nazionale con relativi 38 aeroporti di interesse nazionale e internazionale, ma nessuno sembrerebbe aver considerato l'eventualità di una loro saturazione. Cosa fare dunque? 20 Dicembre 2018
Stop anche ai voli notturni: iniziativa, in assenza, probabilmente, di ENAC! Una straordinaria novità nel panorama delle operazioni per ridurre l'impatto acustico nell'intorno delle piste civili/commerciali del Belpaese. Con alcuni stralci apparsi sui media si annota come una “Conferenza unificata” avrebbe varato la riduzione dei voli giornalieri con il blocco dei voli notturni sullo scalo minore della Capitale: Ciampino.
La situazione è da anni insostenibile e gli abitanti dei tre Comuni di sedime e dell'intorno, ovvero quelli di Ciampino, di Roma e di Marino non possono che gioire, anche se appare un traguardo iniziale.
Se da un lato la società di gestione ADR dovrà pianificare tale operazione, ovvero la riduzione da 97 a 65 movimenti (ma sono questi i numeri del traffico giornaliero del Pastine) con 32 in meno dall'altro la sorpresa dell'iniziativa si accompagna alla decisione?
E stata forse una conferenza, cosiddetta, Stato-Citta con un ruolo decisiva del Ministero dell'Ambiente e/o delle Infrastrutture e Trasporti o di ENAC? Forse solo dal Ministero Ambiente e Regione Lazio?
Anche i voli notturni tra le 23.00-06.00 sono stati analizzati e valutati. Ma perché non definire l'arco notturno, quello interessato dello stop notturno, dalle 22.00 alle 06.00?
Il taglio dei voli da realizzare, tuttavia, non è una operazione semplice e immediata. Quali saranno i voli tagliati? Quelli Ryanair o di altri vettori? Adr-Aeroporti di Roma dovrebbe ottemperare (senza possibili deroghe?) entro il novembre 2020.
E' comunque una iniziativa che dovrebbe essere estesa a numerosi aeroporti localizzati nelle città metropolitane e minori del sud, del centro e del nord del Belpaese! 23 Novembre 2018
Attesa per il 1 Luglio una nuova Valutazione impatto Ambientale VIA, magari con AEDT! In quasi vent'anni di interventi come interrogazioni, petizioni e iniziative di ogni genere cittadini, comitati e sindaci dei comuni di Ciampino, di Marino, di Frattocchie, di Santa Maria delle Mole oltre al VII Municipio di Roma , a seguito dei voli civili, commerciali, militari e di Stato sulla pista 15/33 di Ciampino ecco un risultato. La Corte di Giustizia Europea, a fronte dell'impatto acustico e atmosferico sopportato dai cittadini ha emanato una sentenza a tutela dei cittadini e contro Ministero dell’Ambiente, Enac e Adr. Dinnanzi ai tanti interrogativi verso una ritenuta inadeguata procedura per la realizzazione della VIA (valutazione di impatto ambientale), rapportata all'incremento del traffico aereo registrato negli ultimi 20 anni e commisurato al masterplan a 20-30 anni ecco che la conferma della Corte UE. La VIA presentata da Adr e ENac, con l'autorevole firma del Ministero dell’Ambiente, non è stata ritenuta adeguata. Quale la ragione, quali le motivazioni a sostegno di tale decisione?
Al momento si registra la decisione dello stesso Ministero dell’Ambiente, ha rivisto parere positivo espresso, ma sembrerebbe solo al fine di evitare una procedura di infrazione da parte dell’Europa. Non conosciamo il testo integrale del provvedimento della Corte di Giustizia Europea, ne la nota del Ministero dell'Ambiente, è noto solo che lo stesso Ministero entro il prossimo 1 Luglio 2018 deve, evidentemente ri-analizzare, valutare eventuali carenze e/o inadempienze della Valutazione di Impatto Ambientale.
La nuova formulazione dell'incidenza del carico acustico e atmosferico ambientale da parte del Ministero dell'Ambiente, sarà forse ri-calcolato ad esempio con il modello matematico che ha, ormai da oltre tre anni, ha avvicendato l'arcaico INM (Integrated Noise Model - utilizzato per il solo impatto acustico degli aeromobili in volo e on-ground), con il modulo AEDT - (Aviation Environmental Design Tool Version 2b)? Quale altre soluzione è possibile? AEDT 2b è il solo strumento in grado di analizzare e verificare impatto acustico e atmosferico delle flotte aeree sulle piste e nell'intorno aeroportuale lungo le traiettorie di decollo e atterraggio.
Probabilmente la riformulazione della VIA – Valutazione Impatto Ambientale dovrà concepire l'utilizzo di tecniche di decollo NADP Noise Abatement Departure Procedure – ICAO 1 e ICAO 2,con riduzione della spinta di decollo a 800 piedi di quota piuttosto che agli attuali 1500 piedi: con effetti diretti e diversificati sulla propagazione del rumore e dell'atmosferico nell’intorno aeroportuale. Magari l'analisi dovrà inibire velivoli inferiori a Categoria 3, magari con Capitolo 4 only per determinate fasce orarie. La Corte di Giustizia UE ha forse inquadrato i livelli e limiti di inquinamento atmosferico per cui il nostro Paese è già da tempo sotto procedura di infrazione? Al mancato rispetto delle norme comunitarie sulla qualità dell’aria si aggiunge ora la violazione delle disposizioni contenute nella direttiva sul rumore (direttiva 2002/49/CE), per la quale l’Italia ha ricevuto un ulteriore richiamo da parte della Commissione europea, e rischia ora una multa salatissima per non aver adottato le necessarie mappe acustiche ed efficaci piani di azione contro il rumore ambientale.
Il Piano di sviluppo aeroportuale era stato sottoposto al “Parere” tecnico del 2 agosto 2017 della Commissione Tecnica VIA / VAS del Ministero. Il Comitato dei Cittadini di Ciampino lo scorso 20 settembre 2017 aveva depositato presso il Ministero un esposto con il quale si chiedeva il rispetto del Diritto comunitario. Non è forse vero che la Commissione UE aveva sollecitato le istituzioni del Belpaese a verificare la VIA di Ciampino dal 2002 ad oggi e in proiezione? E' certo che la Valutazione Ambientale avviata nel febbraio 2016 debba essere integralmente riformulata. Lo stesso “Piano di contenimento e abbattimento del rumore”, previsto dalla Legge Quadro sull’inquinamento acustico (D.Lgs 447/1995), presentato da AdR una prima volta nel 2013 e ripresentato una seconda volta nel 2015, debba essere riformulata con la AEDT - (Aviation Environmental Design Tool Version 2b) e con una verifica preliminare e condivisa del database dei voli on ground e in volo.
Come anticipato nella interrogazione a risposta in commissione 5-07266 presentato Arianna Spessotto e De Lorenzis nel 2015, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.:
“con nota protocollo n. 126434 del 1o dicembre 2015, l'Ente nazionale per l'aviazione civile – ENAC ha comunicato, a pochi giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione delle osservazioni della fase pubblica, il ritiro dell'istanza per lo svolgimento della procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) di tipo speciale, ai sensi degli articoli 165 e 183 del decreto legislativo n. 163 del 2006, presentata in data 6 novembre 2015 e relativa al piano di sviluppo dell'aeroporto «G.B. Pastine» di Ciampino (Roma);
con la medesima nota, ENAC ha altresì comunicato al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare l'intenzione di presentare, in qualità di proponente, «una nuova richiesta di avvio della procedura di VIA secondo la modalità ordinaria», a seguito di «alcune recenti variazioni normative»;
diversamente da tutti i masterplan aeroportuali presentati fino ad oggi, la procedura di VIA avanzata da ENAC per l'aeroporto di Ciampino è stata proposta in base alla legge 21 dicembre 2001, n. 443 (cosiddetta legge obiettivo), probabilmente per giungere ad una più rapida approvazione della stessa procedura, ma riducendo in questo modo a soli 30 giorni il termine concesso a soggetti terzi, ad esempio i cittadini e le istituzioni locali, per presentare le proprie osservazioni; tra gli aeroporti interessati dall'articolo 71 della legge n. 27 del 2012, che classificava come opere strategiche gli interventi ricompresi nei piani di sviluppo degli aeroporti gestiti dalle società che hanno sottoscritto contratti di programma in deroga, articolo poi abrogato dal decreto-legge n. 185 del 2015, rientrava anche l'aeroporto di Roma Ciampino, per il quale l'ENAC aveva chiesto, in data 6 novembre 2015, l'attivazione della procedura di valutazione di impatto ambientale di tipo speciale;
nonostante l'assenza di una valutazione di impatto ambientale approvata dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'Aeroporto di Ciampino, ENAC avrebbe comunque autorizzato il gestore aeroportuale a procedere, in questi ultimi quindici anni, ad una serie di incrementi del traffico aereo presso lo scalo romano – oggi attestato ad oltre 5 milioni di passeggeri l'anno contro il milione del 2001 – anche mediante la realizzazione di diverse opere infrastrutturali, che hanno riconfigurato l'aeroporto in maniera determinante;
in particolare, l'aeroporto di «G. B. Pastine» ha conosciuto con il passare degli anni un continuo ed esponenziale aumento del traffico aereo, senza che gli ampliamenti infrastrutturali, conseguenti allo sviluppo dello scalo aeroportuale, venissero sottoposti ad adeguata valutazione ambientale, in contrasto con la normativa nazionale e comunitaria in materia di VIA e di VAS per i progetti pubblici e privati e con quella sul contenimento dell'inquinamento acustico; tale situazione di irregolarità è stata peraltro denunciata anche dal comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'Aeroporto di Ciampino – CRIAAC che ha anche presentato un esposto alla procura di Velletri contro l'attività del Pastine ritenuta al di fuori degli standard di legge; noltre, come confermato anche dalla direzione generale ambiente della Commissione europea, per le modifiche progettuali rientranti nell'ambito di applicazione della direttiva 2011/92/UE sarebbe stata riscontrata nel caso dell'aeroporto di Ciampino una potenziale violazione della suddetta direttiva, dal momento che tali modifiche non sembrano essere state sottoposte a una procedura di screening di valutazione di impatto ambientale; si rileva altresì come sia tuttora aperta contro l'Italia una procedura di indagine comunitaria EU Pilot numero 6876/14/ENVI riguardante proprio le opere di sviluppo infrastrutturale dell'aeroporto di Ciampino, realizzate a partire dal 2002; come già rilevato in precedenza nell'interrogazione n. 5-06889 presentata dall'interrogante, anche nel caso dell'aeroporto di A. Canova di Treviso, come accaduto ora per lo scalo di Ciampino, ENAC ha ritirato l'istanza di VIA già presentata per l'aeroporto, per poi procedere ad ampliamenti delle strutture di volo senza la necessaria valutazione di impatto ambientale;
tra gli interventi previsti nel masterplan dell'aeroporto di Roma Ciampino, approvato tecnicamente dall'ENAC nel mese di ottobre 2015, desta particolare preoccupazione la realizzazione di una nuova pista di rullaggio per gli aerei, nei pressi della vecchia via di rullaggio dell'antica pista di Ciampino e a ridosso della città, a soli 35 metri di distanza dai palazzi; oltre alla pista di rullaggio, tra gli interventi di potenziamento dell'aeroscalo descritti da Enac come esenti da Via e riportati sulle mappe allegate al masterplan, rientrerebbero anche la realizzazione di una nuova recinzione e strada perimetrale e di una nuova viabilità petrolieri, a ristrutturazione e separazione dei sotto servizi, la manutenzione e il ripristino dei fabbricati ex AMI, oltre all'adeguamento normativo al regolamento ENAC/EASA del runway strip lato est della pista di volo RWY 15/33; è evidente ad avviso degli interroganti come questi interventi siano da considerarsi potenzialmente responsabili di un inquinamento acustico e ambientale nella zona circostante che va ben oltre i limiti di legge e che dovranno pertanto essere sottoposti alla normale procedura di valutazione ambientale, in conformità con la normative vigente in materia di VIA/VAS –: alla luce delle criticità evidenziate in premessa, se non ritenga opportuno respingere la proposta di masterplan dell'aeroporto G.B. Pastine di Ciampino presentato e approvato da ENAC nella sua veste di autorità nazionale e procedere con la richiesta di un nuova proposta di piano di sviluppo aeroportuale per lo scalo romano, che garantisca il rispetto delle leggi nazionali e comunitarie in materia; quali urgenti iniziative il Ministro interrogato intenda assumere nei confronti di ENAC per quella che gli interroganti giudicano una mancata corretta applicazione della «direttiva VIA» per l'aeroporto «G. B. Pastine» di Ciampino e con quali modalità intenda procedere al fine di escludere la possibilità che futuri interventi di potenziamento dello scalo, come quelli descritti in premessa, non vengano sottoposti alla normale procedura di VIA, secondo le normative nazionali e comunitarie vigenti in materia”. 17 Maggio 2018
Negativo, il Comitato dei cittadini CRIAAC aveva ragione! Dal sito Facebook del Comitato di Ciampino proponiamo il testo integrale di 21 Febbraio 2018. Repentina marcia indietro sul parere VIA dell’aeroporto di Ciampino: ora il parere è negativo, il Comitato dei cittadini CRIAAC aveva ragione!
“Nel volgere di poche ore si è assistito ad un repentino ripensamento della Commissione Tecnica Ministeriale per la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) che da un parere sostanzialmente positivo, emesso pubblicamente poche settimane fa, ha fatto retromarcia – grazie anche alle vibranti proteste del Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino (CRIAAC), e ha dato un nuovo parere, stavolta negativo, sulla VIA in discussione da oltre 18 mesi. Una buona notizia per i cittadini del CRIAAC che dal 2005, ben 13 anni, si battono contro interessi ciclopici nel settore aereo per vedere applicata la legge e veder ridotto il rumore sui territori investiti da atterraggi e decolli dall’Aeroporto G. B. Pastine.
Ora si riparte d’accapo per la VIA, rimettendo indietro l’orologio fino al 2002 e non fino al 2013 come aveva tentato l’ENAC, ma resta da modificarsi il contenuto del Piano di abbattimento del rumore presentato da AdR che tanti punti di contatto similari aveva con la VIA bocciata e che vorrebbe procrastinare il traffico aereo così come è fino al 2021. Quindi, un buon risultato a favore dei cittadini e di chi ama la legge, ma ancora tensioni per la battaglia di riduzione dei voli all’aeroporto di Ciampino che il CRIAAC vorrebbe veder concretizzata già dal 2018. Ecco di seguito il comunicato integrale del CRIAAC.
Marcia indietro del Ministero dell’Ambiente sulla Valutazione Ambientale (VIA) dell’Aeroporto di Ciampino.
Un nuovo documento della Commissione Tecnica Ministeriale smentisce il precedente “Parere positivo” del 23 gennaio dato al piano di sviluppo proposto da Enac e AdR.
Adesso è necessario che anche il piano antirumore, anch’esso all’esame del Ministero dell’Ambiente e collegato alla VIA, si adegui, per non far rientrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta.
Dopo un primo via libera alle richieste “indecenti” di Enac e AdR sulla Valutazione Ambientale, il Ministero è costretto a tornare sui propri passi, adeguandosi alle regole comunitarie che impongono di valutare l’impatto ambientale del piano di sviluppo dell’aeroporto partendo dal primo momento in cui si sono manifestati i suoi effetti.
Ciò significa che la valutazione degli effetti ambientali dovrà partire almeno dal 2002, mettendo a confronto la situazione ambientale di allora con gli effetti negativi che lo sviluppo dell’aeroporto e il conseguente enorme aumento del traffico aereo hanno prodotto man mano nel tempo fino a oggi, compresi gli effetti futuri che saranno prodotti dai nuovi piani di sviluppo.
Enac, AdR e il Ministero dell’Ambiente avevano rifiutato l’indicazione della Commissione UE, e mantenuto l’errata impostazione della VIA, che arbitrariamente si limita a confrontare la situazione del 2013 con l’ipotetica situazione futura del 2021, anno di completamento dell’ulteriore Piano di sviluppo aeroportuale. In questo modo sarebbe stato nascosto oltre un decennio di sviluppo illegittimo dell’aeroporto e di danno ambientale ai cittadini.
In questa direzione andava il primo “Parere” tecnico del 2 agosto 2017 della Commissione Tecnica VIA / VAS del Ministero.
Contro questa impostazione il nostro Comitato il 20 settembre 2017 aveva depositato presso il Ministero un esposto con il quale si chiedeva il rispetto del Diritto comunitario. Molte critiche erano già arrivate dai comuni colpiti di Roma, Marino e Ciampino, oltre alle osservazioni tecniche proposte da Ispra e Arpa Lazio.
Sull’errata impostazione della VIA dell’aeroporto di Ciampino si erano già espressi gli uffici della Commissione Europea, nel corso dell’indagine “EU Pilot 6876/14/ENVI”, conseguente alla procedura di infrazione comunitaria promossa dal nostro Comitato. In quell’occasione la Commissione UE invitò le Autorità nazionali italiane a far partire la VIA sull’aeroporto di Ciampino almeno dal 2002, meglio se dal 2000.
Sulla stessa materia, valutando un analogo caso di VIA fatta in ritardo rispetto all’avvio del progetto, è intervenuta la Corte di Giustizia Europea la quale nella sentenza “ECLI:EU:C:2017:589 del 26 luglio 2017”, relativa alla costruzione di alcuni impianti biogas, ha inserito una dichiarazione di carattere generale applicabile a tutti i casi nei quali la VIA sia stata avviata in ritardo rispetto all’avvio del progetto.
In tale dichiarazione la Corte premette che pur essendo obbligatorio fare la valutazione ambientale dei progetti prima che siano messi in esecuzione, in caso di omissione lo Stato membro deve, per prima cosa, “rimuovere le conseguenze illecite di tale omissione” e, dall’altro lato, è possibile fare una valutazione ambientale a titolo di regolarizzazione, purché:
“– le norme nazionali che consentono tale regolarizzazione non offrano agli interessati l’occasione di eludere le norme di diritto dell’Unione o di disapplicarle e – la valutazione effettuata a titolo di regolarizzazione non si limiti alle ripercussioni future di tale impianto sull’ambiente, ma prenda in considerazione altresì l’impatto ambientale intervenuto a partire dalla sua realizzazione.”
Sotto il peso di questa combinazione di prese di posizione comunitarie che avrebbero certamente portato a una nuova infrazione comunitaria per l’Italia, con data 16 febbraio è stato pubblicato un nuovo “Parere” della Commissione Tecnica VIA / VAS del Ministero, che, smentendo il parere precedente, riconosce l’obbligo di rispettare le norme comunitarie.
Adesso la Valutazione Ambientale dell’aeroporto, in corso dal febbraio 2016, dovrà essere riaperta e totalmente modificata.
Ma, nonostante la chiara impossibilità di mantenere la situazione attuale, prosegue il tentativo di Enac e AdR di mantenerla comunque, senza ridurre il sistematico superamento dei limiti di legge del rumore, certificato mese per mese da Arpa Lazio.
Resta infatti attiva la seconda procedura riguardante l’Aeroporto di Ciampino, anch’essa in corso presso il Ministero dell’Ambiente.
Si tratta della procedura di valutazione del “Piano di contenimento e abbattimento del rumore”, previsto dalla Legge Quadro sull’inquinamento acustico (D.Lgs 447/1995), presentato da AdR una prima volta nel 2013 e ripresentato una seconda volta nel 2015, dopo la sua bocciatura da parte dei comuni di Roma, Marino e Ciampino.
Questo Piano di rientro nei limiti di legge, presente anche nei documenti della VIA, costituisce lo strumento principale per ridimensionare il traffico aereo nell’aeroporto in caso di sforamento dei limiti ammessi, come nel caso di Ciampino.
Anche su questo secondo tavolo si attende a breve il “Parere” del Ministero dell’Ambiente. Parere che passerà subito dopo al vaglio della Conferenza Unificata Stato, Regioni, Città.
Vigileremo affinché che non si tenti di far passare dalla finestra quello che è uscito dalla porta.
Chiediamo che anche su questo secondo tavolo siano rispettate le norme comunitarie e quelle nazionali che, a questo punto, indicano chiarissimamente la necessità di far rientrare subito l’aeroporto di Ciampino nella legalità, già entro il 2018, riducendo drasticamente i voli e riportando il rumore entro i limiti di legge. 1 Marzo 2018
Quali reali iniziative sono state intraprese e realizzate? Nell’ambito del convegno di Demetra Trasporto aereo-Tra innovazione tecnologica e integrazione infrastrutturale (Roma , 4 dicembre 2017) l’Ing. Gennaro Bronzone di ENAC ha presentato un powerpoint di 28 pagine: “Considerazioni sul rumore aeroportuale-Corso di formazione giuridico-amministrativa
Illustrando la normativa del DM 31.10.1997, Metodologia del rumore aeroportuale ha rilevato come il Decreto disciplina:
I criteri di misura del rumore emesso dagli aeromobili nelle attività aeroportuali
Le procedure per l’adozione di misure di riduzione del rumore, per la classificazione degli aeroporti, per la definizione dei sistemi di monitoraggio
I criteri per l’individuazione delle zone di rispetto.
L’Art.6 inquadra la cosiddetta caratterizzazione acustica aeroportuale rilevando come “le Commissioni di cui all’art.5, tenuto conto del Piano regolatore Aeroportuale, delle procedure antirumore, adottano nell’intorno aeroportuale i confini di tre zone di rispetto, rispettivamente A, B, C, ove imporre limitazioni alle attività dell’uomo:
Zona A: Lva< 65db(A)
Zona B: Lva< 75db(A)
Zona C; Lva maggiore di 75db(A)
Oltre le zone A, B, C, Lva<60db(A), ai fini del rumore si è fuori dall’intorno aeroportuale
Cosa accade qualora il livello dei 65Lva travalichi il sedime aeroportuale e investa abitazioni e la comunità insediata e/o che abita nel circondario. Magari sotto le traiettorie di decollo e/o atterraggio e/o di lato alle vie di rullaggio laterali alle piste e/o oltre i piazzali di parcheggio degli aeromobili?
Ancora l’Art. 7 dello stesso DM rileva le attività consentite:
•Fatti salvi gli insediamenti esistenti, i Piani regolatori Generali sono adeguati alla zonizzazione:
Zona A: non sono previste limitazioni
Zona B: solo attività agricole, industriali, terziario previo risanamento
Zona C: solo attività connesse funzionalmente all’aeroporto.
In sostanza quali provvedimenti devono essere intrapresi qualora la zona superiore a 65Lva, perciò uno spazio “acustico” tra la zona A e quella B è esterna al sedime aeroportuale? Quanti aeroporti sopportano questa situazione? Tra di questi, probabilmente, Ciampino, dove i quartieri edificati prima del DM che come indica all’Art. 7 i limiti delle attività consentite “fatti salvi gli insediamenti esistenti”, ovvero un numero di cittadini che avrebbero dovuto, almeno, essere circostanziati ed identificati. Le policy amministrative, in sede di Commissione Aeroportuale e/o di governo del territorio non avrebbero dovuto perlomeno valutare le due uniche opzioni compatibili, ovvero:
- Limitare il numero dei voli per rientrale nei 65Lva;
- Insonorizzare le abitazioni sottoposte a valori acustici superiori a 65Lva.
E’ avvenuto? Ecco quando disponibile download dal sito web della Regione Lazio.
Oggetto: Aeroporto “G.B. Pastine” di Ciampino. Approvazione impronta acustica e zonizzazione acustica dell’intorno aeroportuale.
Presa d’atto e ratifica del verbale della Conferenza di Servizi decisoria del 1 luglio 2010.
LA GIUNTA REGIONALE
Su proposta dell’Assessore alle Politiche della Mobilità e del Trasporto Pubblico Locale
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la Legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6;
VISTO il Regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1;
VISTA la legge 241/1990 e s.m.i.;
VISTA la seguente disciplina di settore:
- la Legge 26 ottobre 1995, n.447 “Legge quadro sull’inquinamento acustico”;
- il D.M. 31 ottobre 1997 “Metodologia di misura del rumore aeroportuale”;
- il D.P.R. 11 dicembre 1997 n. 496 “Regolamento recante norme per la riduzione dell’inquinameno acustico prodotto dagli aeromobili civili”;
- il D.Lgs. 17 gennaio 2005 n. 13 “ Attuazione della direttiva 2002/30/CE relativa all’introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti”;
- il D.Lgs. 19 agosto 2005 n. 194 “Attuazione della direttiva 2002/49/Ce relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale;
PREMESSO CHE
- il D.M. 31.10.1997 art. 5, prevede l’istituzione, per ogni aeroporto aperto a traffico civile, di una Commissione Aeroportuale al fine di definire le procedure antirumore che dovranno essere adottate con provvedimento del direttore della Circoscrizione aeroportuale;
- la Commissione Aeroportuale, ai sensi dell’art. 6, comma 4 del D.M. 31.10.1997, nella riunione del 10 aprile 2008 non ha raggiunto l’unanimità richiesta nell’approvazione dell’impronta acustica dello scalo di Ciampino;
- il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, a seguito di quanto comunicato dall’ENAC sulla mancata unanimità in seno alla Commissione, ha delegato con nota prot. 0028447 del 10/7/2009 il Presidente della Regione Lazio a convocare e presiedere un’ apposita Conferenza di Servizi funzionale all’approvazione della zonizzazione acustica dell’intorno aeroportuale;
- su convocazione della Regione Lazio, si è tenuta in data 21 dicembre 2009, presso la sede regionale, la riunione della PreConferenza dei Servizi per definire, con gli enti, le società e gli operatori coinvolti, le modalità operative per lo svolgimento della su richiamata Conferenza di Servizi;
- il giorno 12/02/2010, presso la Presidenza della Regione Lazio, Sala Aniene, è stata convocata, con nota n. 9807/D2/2W del 15.01.2010 e successiva nota n. 36290/D2/2W/05 del 10.02.2010 la prima seduta della Conferenza di Servizi per l’approvazione dell’impronta acustica e della zonizzazione acustica dello scalo aeroportuale di Ciampino;
CONSIDERATO che nel corso della prima seduta della Conferenza, attesi gli aspetti eminentemente specialistici della definizione dell’impronta acustica e della successiva zonizzazione acustica dell’aeroporto di Ciampino, fu deciso di individuare in un gruppo di lavoro tecnico (costituito da un rappresentante dei Comuni di Roma, Ciampino e Marino, da un rappresentante di ENAC, da un rappresentante A.D.R. S.p.A. e da un rappresentante ARPA Lazio sotto la supervisione della Regione Lazio) il soggetto incaricato di effettuare le necessarie valutazioni, secondo le indicazioni scaturite nel corso della Conferenza e nel rispetto delle indicazioni di legge, per aggiornare, modificare e/o integrare lo studio per la caratterizzazione acustica dell’intorno aeroportuale “G.B. Pastine” di Ciampino non approvato dalla Commissione Aeroportuale di cui all’art. 5 del D.M. 31 ottobre 1997;
VISTA la Determinazione Dirigenziale n° B1476 del 19/03/2010 con la quale fu costituito formalmente il “Gruppo di Lavoro” tecnico;
PRESO ATTO CHE il suddetto “Gruppo di Lavoro” ha predisposto nel corso delle 5 riunioni, tenutesi in data 4 marzo 2010, 22 marzo 2010, 23 aprile 2010, 14 maggio 2010 e 21 maggio 2010, i sottolelencati elaborati tecnici, allegati alla presente deliberazione e di cui formano parte integrante, da sottoporre all’approvazione della Conferenza di Servizi:
1. l’impronta acustica dell’intorno aeroportuale di Ciampino e Relazione Tecnica di accompagnamento con la specificazione delle metodiche che hanno portato alla definizione dell’impronta acustica stessa;
2. due ipotesi di zonizzazione acustica dell’intorno aeroportuale, denominate “Proposta 1” e “Proposta 2”;
CONSIDERATO che il giorno 1 luglio 2010, presso l’Assessorato alle Politiche della Mobilità e del Trasporto Pubblico Locale, è stata convocata, con nota n. 147790/D2/2E/14 del 18.06.2010 e successiva nota n. 152224/D2/2E/14 del 24.06.2010, la seconda seduta della Conferenza di Servizi per l’approvazione dell’impronta acustica e della zonizzazione acustica dello scalo di Ciampino;
VISTO il verbale della Conferenza di Servizi redatto in data 1 luglio 2010, allegato alla presente delibera e di cui forma parte integrante e sostanziale, nel quale la Conferenza stessa ha approvato:
- all’unanimità (con l’astensione del Ministero dell’Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare – Direzione Generale per la Salvaguardia Ambientale) l’impronta acustica dell’aeroporto di Ciampino, così come riportata nella planimetria e nella relazione tecnica;
- a maggioranza, con i pareri favorevoli di: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero dell’Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare, Regione Lazio - Dir. Reg. Ambiente e Cooperazione tra i Popoli, Amministrazione Provinciale di Roma, Comune di Ciampino, Comune di Marino, Arpa Lazio, ENAC, l’ipotesi di zonizzazione acustica dell’intorno aeroportuale “G.B. Pastine” di Ciampino così come rappresentata nella planimetria denominata “Proposta 2”. I rappresentanti di ADR S.p.A. e A.O.C. hanno espresso parere favorevole all’ipotesi di zonizzazione acustica dell’intorno aeroportuale “G.B. Pastine” di Ciampino così come rappresentata nella planimetria denominata “Proposta 1”, allegata al presente verbale.
CONSIDERATO che, per la conclusione dell’iter procedimentale di tutte le attività derivanti dal contenuto della richiamata delega conferita alla Presidente della Regione dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, occorre procedere alla presa d’atto del Verbale conclusivo della Conferenza di Servizi e alla ratifica delle decisioni assunte nella Conferenza stessa;
CONSIDERATO che il presente provvedimento non è soggetto a concertazione con le parti sociali;
all’unanimità, per le motivazioni espresse in premessa che qui devono intendersi come formalmente riproposte
DELIBERA
a) Di prendere atto del verbale della Conferenza di Servizi del 1 luglio 2010, allegato alla presente deliberazione e di cui costituisce parte integrante;
b) Di ratificare le decisioni della Conferenza di Servizi che ha approvato:
1. l’impronta acustica dell’aeroporto di Ciampino così come riportata nella planimetria e nella relazione tecnica, allegata alla presente deliberazione e di cui costituisce parte integrante;
2. l’ipotesi di zonizzazione acustica dell’intorno aeroportuale “G.B. Pastine” di Ciampino così come rappresentata nella planimetria denominata “Proposta 2” allegata alla presente deliberazione e di cui costituisce parte integrante.
Gli atti della Conferenza di Servizi e i relativi allegati saranno trasmessi al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, a seguito della delega conferita alla Presidente della Regione Lazio, per i successivi adempimenti di competenza. 10 Gennaio 2018
Dopo il decollo-atterraggio per il Summit Lione: eccolo di nuovo. Il velivolo presidenziale Airbus A340-500 I-TALY il nuovo aereo della Presidenza del Consiglio che “dimora” nello scalo di Fiumicino ecco che riappare su una pista di 2203 metri di lunghezza e 45 metri di larghezza. Le testate pista 15 e 33 a stretto contatto la fila dei condomini in prima fila con vista decolli e atterraggi di Ciampino “paese” registrano spesso questa situazione. L’aereo presidenziale Airbus 340-500 preso in leasing dalla Presidenza del Consiglio ha una apertura alare di 63,45 metri. Quando opera la sua larghezza è quindi superiore alla larghezza della stessa pista. La limitata lunghezza pista, 2203 metri senza una RESA di 240 metri per parte e/o spazi di fine pista 'EMAS il sistema di frenaggio EMAS (Engineered Materials Arresting System) per eventuali fuoripista-overun di decollo e atterraggio, superficie in grado di assorbire l'energia cinetica e quindi di arrestare il velivolo in modo rapido ed evitando pericoli, ha probabilmente, portato alla localizzazione dell’Airbus Presidenziale a Fiumicino. Che dispone di piste adeguate.
Per quale ragione quindi, ogni tanto, l’Airbus 340-541 trasloca a Ciampino, dove l’ingresso e l’uscita di pista è compatibile con una taxiway specifica e dove l’aeromobile non può operare a pieno carico in decollo e/o in atterraggio? Quali ricadute “ambientali” in termini acustici e di emissioni gassose determina tale operatività? E con quale ripercussioni sul “rischio terzi” e risk assessment?
L’aereo Presidenziale aveva volato dal GB Pastine alla fine di settembre in occasione dell’incontro a Lione tra Macron e Gentiloni, nel summit specifico. Il rientro da Lione era avvenuto con un atterraggio “fuori orario” oltre la mezzanotte, alle 02.00 del 28 settembre con successivo decollo alle 02.36 della stessa nottata – dati segnalati da un cittadino insonne e all’erta - per rientrare nella base di stazionamento a Roma Fiumicino. L’interrogativo primario è scontato: perché il Presidente del Consiglio per i suoi voli non si imbarca da Fiumicino? Per quale ragione non atterra su una pista di oltre 3000 metri con adeguate tutele e standard operativi per flotte quadrimotori?
Alle 11.50 di giovedì 26 Ottobre ecco di nuovo l’Airbus 340-541 nel piazzale di Ciampino. I-Taly è quindi decollato alle 13.40 locali. Con quale destinazione? E quanto riatterra? Ancora di notte interrompendo il sonno “lieve” dei cittadini che vivono in quelle storiche palazzine a ridosso di una pista che abbisogna di vincoli e di standards a tutela della sicurezza delle operazioni di volo primariamente e, non ultimo, della salubrità individuale del singolo cittadino. 27 Ottobre 2017
Dalle ricadute della crisi Alitalia allo scenario con altri voli. La Ryanair, prima aerolinea “italiana” opera su Ciampino e le prospettive di altri investimenti per potenziare il secondo scalo della Capitale, non può, legittimamente non preoccupare chi vive sotto le rotte di decollo e atterraggio e lungo il sedime laterale della cittadina romana. Due recenti comunicati del “Comitato” ripropongono tali tematiche.
26 Maggio 2017 - Intanto che Alitalia affonda l’aeroporto di Ciampino che ne ospita i più agguerriti competitor continua a lavorare fuori dai limiti di legge.
Intanto che Alitalia affonda, erosa dalla concorrenza agguerrita di altre compagnie che operano al riparo di protezioni discutibili, dal 2000 continua ad operare fuori dalle norme di legge l’aeroporto di Ciampino. Non sono bastati 12 anni di battaglie dei cittadini contro l’illegalità e per la difesa della salute a fermare il traffico senza regole di Ciampino. Non è bastata una procedura d’infrazione comunitaria, Il ricorso al parlamento europeo, 550 denunce dei cittadini prima e 1700 denunce adesso. Non sono bastate le numerose manifestazioni pubbliche e gli appelli a tutti i gradi di governo, da quello comunale fino al Governo nazionale. Non sono bastate le rilevazioni delle centraline di Arpa Lazio che da 10 anni denunciano il rumore fuorilegge e un inquinamento dell’aria tra i più alti di tutto il Lazio. Non sono bastate le indagini epidemiologiche che hanno rilevato gravi conseguenze per la salute dei residenti, sia adulti che bambini. Dal 2000 l’aeroporto di Ciampino continua ad operare senza aver ancora compiutamente rispettato le Norme. Il vantaggio di poter operare, a poco prezzo e senza regole, sull’aeroporto più vicino al centro di Roma, ha enormemente rafforzato i competitor di Alitalia, svantaggiato la compagnia di bandiera e messo a rischio la salute dei cittadini. Fiumi di denaro sono stati trasferiti per anni dalle Amministrazioni nelle tasche delle compagnie low cost per convincerle ad operare da aeroporti improbabili, mentre altri fiumi di denaro venivano spesi dal Governo per sostenere la compagnia di bandiera. Nel 2015 l’ultima capriola normativa nazionale ha visto trasformare il piccolo aeroporto di Ciampino, con una pista che da 100 anni si trova a 150 metri dalle case della città, in “aeroporto d’interesse nazionale”. In questo modo le decisioni su di esso sono passate completamente nelle mani del Governo nazionale, sottraendole all’intervento della Regione e delle Amministrazioni dei Comuni più colpiti (Roma, Ciampino e Marino). Tra pochi giorni il Governo nazionale, nell’ambito della Conferenza Unificata Stato-Regioni-Città, annuncerà la sua volontà sul futuro dell’aeroporto di Ciampino. Sarà il momento del trionfo della legalità o continueranno ancora l’illegalità, lo sperpero dei soldi dei cittadini, i danni alla salute e all’ambiente?
20 Maggio 2017 - Aeroporto di Ciampino, Il ministro Delrio promuove investimenti e sviluppo ignorando che lo scalo opera fuori dai limiti di legge.
Il ministro Delrio nella conferenza stampa che si è tenuta giovedì mattina al ministero dei trasporti, ha presentato il resoconto sull’andamento degli investimenti nel settore aeronautico e il loro sviluppo per il quinquennio 2017-2021. In questo contesto il Ministro ha dichiarato che per lo sviluppo dell’aeroporto di Ciampino nel periodo 2017-2021 è prevista una spesa per investimenti di oltre 41 milioni di euro. Questi investimenti consentiranno uno sviluppo dell’infrastruttura aeroportuale che garantirà all’aeroporto di Ciampino per il 2021 un traffico di 5,5 milioni di passeggeri. Il signor Ministro forse non è informato che a Ciampino c’è già oggi un traffico di queste dimensioni e che, proprio per questo, l’aeroporto opera fuori dai limiti di legge. Infatti, da un decennio le centraline di Arpa Lazio denunciano un rumore fuorilegge prodotto dal traffico aereo e un inquinamento dell’aria che colloca Ciampino e i territori circostanti di Roma e Marino tra le aree più letali del Lazio. Per queste ragioni, unite alla procedura d’infrazione UE e alle 1700 denunce presentate alla Magistratura dai cittadini, sono attualmente in corso per l’aeroporto di Ciampino le procedure di valutazione ambientale (VIA e VAS) e la procedura di valutazione del Piano antirumore presentato da AdR. Queste tre procedure, in corso presso il ministero dell’ambiente, al contrario di quanto dichiarato da Delrio, prevedono invece per il 2021 una consistente riduzione del numero di voli e del numero di passeggeri a Ciampino. Inoltre le proposte AdR circa la riduzione del numero dei voli sono già state considerate insufficienti dai cittadini e dalle agenzie ambientali. A quanto pare, le decisioni vengono prese intorno ad altri tavoli, dove le stesse istituzioni non contano nulla, dove la voce e le scelte dei cittadini non hanno alcun peso e dove il rispetto delle Norme è una variabile che può essere messa in discussione, a danno della salute dei cittadini.
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info@comitatoaeroportociampino.it - 2 Giugno 2017
Si auspica che non sia partito dai 2200 metri di Ciampino! Il Quadrimotore dell’Airbus è equipaggiato con quattro propulsori Rolls Royce - RR Trent 500 e ha un peso massimo al decollo di 372 (380) tonnellate con un serbatoti che potrebbero contenere 214.810 (222.000) Litri di carburante e avere un peso all’atterraggio massimo di 243 (246) tonnellate.
Il velivolo in leasing da Etiahd ha un Serial number 748 è un modello Type 340-541 ed ha fatto il primo volo il 30 marzo 2006 quando era immatricolato F-WWTS. Dopo aver volato per l’aerolinea di Abu Dhabi era stato ritirato dal servizio il 5 ottobre 2015 conservando l’immatricolazione A6-EHA.
Da quando opera in leasing per la "Repubblica italiana" e la bandiera tricolore l’immatricolazione è I-TALY e trova ospitalità in un hangar – attrezzato allo scopo - Alitalia di Fiumicino e vola con equipaggio di piloti dell’Aeronautica Militare appartenenti al 31° Stormo di stanza all’aeroporto militare di Ciampino.
L'Airbus A340, denominato anche Air Force One Italy dovrebbe essere utilizzato dal governo Italiano, e da ministri, presidente del Consiglio e presidente della Repubblica per i voli di Stato: soprattutto sulle tratte lunghe. Su voli di medio lungo raggio.
Intorno a mezzogiorno del 19 aprile 2017 l’Airbus da oltre 300 posti ha imbarcato giornalisti al seguito del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in volo da Roma a Washington. I media hanno a lungo riferito dell’evento, sull’arredamento degli interni on-board, sulle scritte in arabo, sulle poltrone, altre amenità e tanto altro, senza tuttavia riferire l’aeroporto dal quale sono decollati. L’importanza di tale dato è essenziale per una ragione preliminare.
Tra Roma e la Capitale USA la distanza è circa di 7.231 Km e le ore di volo stimate sono all’incirca di 9h 30m, una “impresa” senza scalo possibile con una quantità di carburante prossima al massimo imbarcabile con un peso al decollo dell’Airbus 340-541 di almeno 360 tonnellate.
La sola pista che consente tale decollo, senza alcun scalo intermedio, è una di quelle di Roma Fiumicino. Lo scalo di Ciampino, sede del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare dalla quale operano i voli di Stato non dispone di una pista di lunghezza adeguata per tali voli di Airbus 340-541. La pista di Ciampino, infatti, ha come aeromobile critico e/o di riferimento il Boeing 737 e/o Airbus 320/321, compatibili con una lunghezza di circa 2200 metri. Si spera che un decollo - ad elevati carichi – dell’Airbus 340-541 Presidenziale da Ciampino non avvenga MAI! 21 Aprile 2017
Il rispetto delle normative/regolamenti e D.M. non può essere eluso! E' una realtà confinata a Ciampino e/o riguarda e si è estesa alle altre comunità degli scali aerei del Belpaese? Quale ruolo hanno quindi le rappresentanze territoriali dell'intorno delle piste di volo - siano esse civili/commerciali quanto militari - e quali sono gli spazi di confronto, di analisi, di dibattito tra cittadini e le "autorità centrali" che impongono incrementi di traffico aereo, allungamento di piste con relative ricadute ambientali e sociali.
Ecco, comunque il comunicato Stampa del Comitato di Ciampino del 7 Aprile 2017.
Pienamente riuscito il SIT-IN dei Comitati al Ministero dell’Ambiente
Comitato Aeroporto Ciampino sul piede di guerra contro ENAC:
‘Lo stato e i suoi apparati calpestano i cittadini di Ciampino, Marino e Roma sull’aeroporto, la riduzione del rumore viene passata alla Conferenza Unificata a livello Nazionale. Entro il 18 aprile la Regione e Comuni colpiti potranno comunicare al Ministero dell’Ambiente prese di posizione concrete in favore dei cittadini e delle legalità’.
“Dopo l’ennesima e riuscita protesta dei Comitati dei cittadini per la mancata applicazione delle leggi dello Stato italiano che ha consentito, fino ad oggi, all’aeroporto di Ciampino di operare illegittimamente, sottoponendo cittadini e ambiente a un rumore oltre i limiti di legge, abbiamo appreso ieri dal Ministero dell’Ambiente, che la decisione sul discutibile piano di riduzione del rumore proposto da AdR è stata oltre che sottratta ai poteri decisionali dei Comuni interessati – Roma, Ciampino e Marino – sfilata anche alla Conferenza dei Servizi presso il Ministero dell’Ambiente, contrariamente a quanto auspicato in un primo tempo.
Le decisioni sul futuro dei cittadini saranno prese direttamente e senza mediazioni dalla “Conferenza Unificata Stato-Regioni”, cioè un organo a livello nazionale dove le decisioni vengono prese da personaggi istituzionali che nulla hanno a che fare e nulla sanno dei territori colpiti dall’attività fuori dalle norme dell’Aeroporto di Ciampino. Ringraziamo le istituzioni che erano presenti ieri al fianco dei cittadini: Roma e il suo VII Municipio, rappresentato dall’assessore all’ambiente Marco Pierfranceschi (M5S), Marino con tanto di fascia del sindaco indossata dall’assessore ai lavori pubblici e mobilità Adolfo Tammaro (M5S), Ciampino, rappresentato dai Consiglieri di opposizione Marco Bartolucci (M5S) e Guglielmo Abbondanti (SEL), la Regione Lazio con i Consiglieri Silvana Denicolò e Valentina Corrado del M5S. Tutti gli altri, invitati pubblicamente e personalmente, di tutte le Istituzioni e gruppi politici, erano assenti. Se la burocrazia e le lobby pensano, con trucchi e inganni di chiudere la bocca ai cittadini e scoraggiare le persone oneste nelle Istituzioni, sbagliano di grosso. La norma è stata elusa e i cittadini combatteranno, a tutti i livelli e con tutti gli strumenti consentiti, per riportare la legalità nell’Aeroporto di Roma-Ciampino. Si rassegnino le lobby aeroportuali e tutti i potentati nascosti dietro le inadempienze delle Istituzioni. Questo è il momento per la Regione e per tutti i Comuni coinvolti e di far sentire concretamente la propria voce in difesa dei diritti e della salute dei cittadini, dei quali molti si ricordano solo al momento delle elezioni. Entro il 18 Aprile, come ha loro indicato il Ministero dell’Ambiente, potranno comunicare con documenti concreti e ufficiali, le rispettive prese di posizione in difesa dei loro cittadini”.
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info@comitatoaeroportociampino.it - 15 Aprile 2017
Un sit-in del Comitato dei cittadini. Ancora una iniziativa del Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino (CRIAAC). Una raccolta di firme accompagnato da un sit-in di protesta davanti al Ministero dell’Ambiente a Roma per il 6 aprile prossimo, dalle 15 alle 18. Con il supporto di molte associazioni locali, il CRIAAC ha anche invitato pubblicamente i politici locali, regionali e nazionali a presentarsi al sit-in del 6 aprile e prendere brevemente la parola al microfono nella manifestazione tenuta dalle associazioni sotto al Ministero dell’Ambiente a via Cristoforo Colombo 44.
Ecco il testo del documento del Comitato:
EMERGENZA AMBIENTALE E SANITARIA CAUSATA DALL'AEROPORTO DI CIAMPINO
SIT-IN DAVANTI AL MINISTERO DELL'AMBIENTE PER CHIEDERE UN PROVVEDIMENTO STAORDINARIO E IMMEDIATO PER LA RIDUZIONE DEI VOLI. Giovedì 6 Aprile 2017 a partire dalle ore 15 saremo in sit-in davanti al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in Via Cristoforo Colombo 44 per denunciare l'emergenza ambientale e sanitaria causata dal traffico aereo dell'aeroporto di Ciampino. La mobilitazione, indetta da un'ampia rete di comitati di cittadini appartenenti ai comuni di Ciampino, Marino, Santa Maria delle Mole e VII Municipio di Roma e alla quale sono invitati a partecipare i rappresentanti delle istituzioni locali, ha l'obiettivo di incontrare il Ministro Gian Luca Galletti per chiedere un provvedimento straordinario e immediato per la riduzione dei voli entro i limiti previsti dalla legge ovvero 61 movimenti giornalieri anziché una media attuale di 100 voli giornalieri di linea con 737-800 e Airbus 320 (rispettivamente di Ryanair e Wizz) a cui si sommano altri 30 più piccoli di servizi di Stato, soccorso aereo, aerotaxi, per un totale di 60 tonnellate al giorno di cherosene bruciato tra atterraggi e decolli sul territorio più direttamente colpito dal traffico aereo di Ciampino.
Ormai sono molti gli studi scientifici istituzionali che certificano una situazione di estrema criticità per quanto riguarda l'impatto ambientale e sulla salute delle migliaia di cittadini che risiedono vicino all'aeroporto: il CRISTAL, studio di Arpa Lazio su inquinamento acustico, il S.E.R.A., studio epidemiologico sugli effetti sulla salute del rumore aeroportuale; il S.Am.B.A, studio sugli effetti dell'ambiente e sulla salute dei bamini residenti a Ciampino e Marino; le rilevazioni di Legambiente nell'area del Parco degli Acquedotti, nel VII Municipio, corridoio di atterraggio degli aerei in arrivo al Pastine,che hanno mostrato una concentrazione delle polveri sottili Pm10 6 volte superiore rispetto alla normativa italiana ed europea. Inoltre, le colonnine dell'Arpa Lazio per le rilevazioni dell'inquinamento acustico collocate nell'area limitrofa all'aeroporto, che vede le prime abitazioni a soli 150 metri dalla pista di atterraggio, registrano ogni giorno a partire dal 2009, quindi per più di 7 anni consecutivi, dei valori costantemente superiori ai limiti previsti dalla Legge quadro 447/95 sul rumore.
Per questo, essendo un'emergenza certificata e sistematica si chiede al Ministro di agire per l'immediata riduzione dei voli a Ciampino. A partire dal 2018 (8 anni dalla conferenza dei servizi del 2010 che ha stabilito i limiti del rumore per Ciampino) come prevede la legge 447/1995, non dal 2021 come vorrebbero Enac e AdR.
Si chiede al Ministro che, oltre ad esercitare la propria pressione, volta alla tutela del diritto alla salute dei cittadini, per il completamento della procedura nel più breve tempo possibile delle fasi della Valutazione di Impatto Ambientale e del Piano di riduzione del rumore, disponga l'attuazione di strumenti tecnici ed esecutivi straordinari per imporre delle limitazioni immediate al traffico aereo sulla base della salvaguardia della salute, dell'ambiente, già fortemente inquinato, e del territorio. Tutto ciò è tecnicamente possibile dal punto di vista del servizio aeroportuale come dimostrato durante i lavori di rifacimento della pista che si sono svolti nell'Ottobre del 2016, quando hanno spostato in un solo giorno l'intero traffico aereo presso l'aeroporto di Fiumicino. Inoltre nel 2007 l'allora Ministro ai Trasporti ha già attuato un provvedimento straordinario di tale natura che ha portato ad una riduzione parziale del 30% del traffico aereo di linea a Ciampino. Si richiede inoltre al Ministro Galletti di agire nei confronti del Governo e delle altre Amministrazioni coinvolte perché sia garantita la riduzione immediata dei voli. 7 Aprile 2017
Una realtà sempre controversa e con tanti interrogativi! Un TAR, e due note, una dell'ENAC e l'altra del CRIAAC.
Con il comunicato stampa 10/2017 del 21 Febbraio "L’ENAC IN MERITO ALLE SENTENZE DEL TAR LAZIO CHE CONSENTONO GLI ATTERRAGGI SULL’AEROPORTO DI ROMA CIAMPINO OLTRE LA MEZZANOTTE NEI CASI DI VOLI CON RITARDI CAUSATI DA FORZA MAGGIORE
L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, appreso oggi delle sentenze del TAR del Lazio che accolgono due ricorsi della compagnia irlandese Ryanair, consentendo la possibilità di effettuare atterraggi sull’Aeroporto di Roma Ciampino oltre la mezzanotte, nei casi di voli con ritardi causati da forza maggiore, informa che valuterà al più presto nel dettaglio il contenuto dei pronunciamenti e le relative ricadute sull’operatività dello scalo. In attesa della valutazione, pertanto, si conferma che l’operativo sull’Aeroporto di Roma Ciampino rimane invariato."
"CRIAAC - COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELL’AEROPORTO DI CIAMPINO
Nessuna tutela per i cittadini dal TAR
Assumono aspetti grotteschi le vicende legate all’impatto acustico dell’Aeroporto di Ciampino e ai voli notturni.
Con le sue recenti sentenze Il TAR del Lazio ha ammesso lo sforamento dell’orario notturno per i voli Ryanair nell’aeroporto di Ciampino. Sarà pure per una questione di sottile diritto, ma certamente non è decisione che porti maggiori tutele per i cittadini, anzi aggrava la critica situazione ambientale che devono sopportare a causa dei voli.
I motivi di un simile giudizio sono nel fatto che i giudici non hanno trovato, a base delle restrizioni dei voli proposti nel 2006 da ENAC e contestate da Ryanair, nessuno studio che documenti l’impatto acustico determinato dai voli sull’ambiente. Inoltre la sentenza riporta che ENAC e Comune di Ciampino hanno ammesso che “…non è stata ancora effettuata dall’amministrazione competente una puntuale individuazione delle cosiddette zone di rispetto per l’aeroporto di Ciampino, né sono stati definiti i parametri sonori di riferimento per la misurazione delle emissioni acustiche, così rendendo impossibile, allo stato, la misurazione dell’inquinamento acustico”.
In realtà, poiché la causa al TAR si è protratta per ben 11 anni, dal 2006 fino ad oggi, queste motivazioni appaiono prive di fondamento, in quanto nel 2010 una Conferenza dei Servizi ha approvato la zonizzazione acustica dell’aeroporto di Ciampino; esistono e sono vigenti le zonizzazioni comunali dei comuni di Ciampino, Roma e Marino; questi documenti riportano i limiti acustici ammissibili per ogni zona; esiste infine un monitoraggio condotto da Arpa Lazio, su base mensile, delle varie zone individuate, che documenta come i limiti imposti siano costantemente superati, di giorno e di notte. Dunque non è affatto credibile che oggi non ci siano elementi per valutare l’impatto acustico provocato dai voli.
La cosa sorprendente è che tali elementi, certi e documentati, non siano stati portati all’attenzione dei giudici proprio da ENAC e dal Comune di Ciampino per sostenere la limitazione dei voli notturni. Ed è altrettanto sorprendente che i giudici siano voluti rimanere ancorati alla situazione di un decennio fa, senza considerare gli sviluppi ulteriori della vicenda e il contesto attuale.
Potremo mai sperare che ci sia un ricorso alle sentenze del Tar e che questi elementi possano essere adeguatamente valutati? Potremo mai sperare che i giudici possano essere sensibili, oltre ai diritti di Ryanair, anche al diritto alla salute dei cittadini?"
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facebook: Comitato aeroporto di Ciampino. 24 Febbraio 2017
Anche stavolta viene trascurato l'aeroporto di riferimento. A quasi due anni dall'acquisizione dell'Airbus 340-541 immatricolato I-TALY Air Force One il mondo della politica sembrerebbe focalizzare le interrogazioni esclusivamente sul costo, sulla gestione on-board, sulla tipologia dell'utilizzo non rilevando la questione safety e security relativa alla localizzazione aeroportuale del velivolo.
Quale la ragione di questa omissione? E' casuale e/o del tutto incidentale? Rimane in secondo piano perché del tutto ignorata e/o perché tali considerazioni porterebbero in primo piano una realtà di aviazione-civile e militare troppo problematica e magari senza un'appropriata soluzione?
L'Airbus 340-541 dove staziona? Da dove opera decolli a pieno carico? Dallo scalo di Ciampino, di Pratica di Mare e/o di Pisa? In attesa di una qualche risposta, proponiamo l'ennesima interrogazione.
Quest'ultima è stata presentata dal senatore Maurizio Gasparri.
"Al presidente del Consiglio dei ministri
Premesso che:
il presidente del Consiglio dei ministri pro-tempore Matteo Renzi dotò il servizio aereo a disposizione della presidenza del Consiglio dei ministri di un gigantesco Airbus A-340/500, avente costi esorbitanti, che potrebbero ammontare addirittura a 200 milioni di Euro;
il medesimo all'epoca affermò di non aver mai utilizzato tale velivolo che sarebbe stato a suo dire utilizzato per missioni di imprenditori italiani all'estero,
si chiede di sapere:
a quanto ammonti la spesa per l'acquisto del velivolo e se il presidente del Consiglio dei ministri sia a conoscenza delle forme di pagamento, quali leasing o affini, attraverso cui viene onorato il debito;
quali siano state le missioni di imprenditori all'estero che si sono avvalse di tale mezzo;
quali siano stati i membri del Governo Renzi che hanno accompagnato in tali missioni gli imprenditori le quali senza la loro presenza non avrebbero avuto a giudizio dell'interrogante alcun senso;
se corrisponda al vero che il presidente del Consiglio dei ministri pro-tempore Matteo Renzi non abbia mai utilizzato detto velivolo;
quale sia l'attuale utilizzo dell'aeromobile e per quali scopi intenda adoperarlo il Governo Gentiloni;
quali siano i costi di esercizio per il pagamento delle rate e per la manutenzione di un aereo così delicato, anche nel caso in cui non venga mai utilizzato". 18 Gennaio 2017
La pista è stata, forse, ri-certificata per pesi "long range"? Non solo Air Force One USA, Air Force One italiano e il Boeing 747 con navicella spaziale Space Shuttle "Enterprise" NASA come Aerohabitat aveva segnalato nella news Airbus 340 Air Force One Presidenziale: atterra a Ciampino (1 parte) del 2 gennaio 2017
(http://www.aerohabitat.eu/news/dettaglio/archivio/2017/gennaio/article/airbus-340-air-force-one-presidenziale-atterra-a-ciampino-1-parte/), nelle scorse giornate i cittadini residenti nelle prospicienti palazzine di Ciampino, dalle loro finestre e/o terrazze hanno potuto osservare l'Airbus 340-541 Qatar.
Per quale ragione quindi un aeromobile long range dalle dimensioni e peso ben superiore all'aeromobile "critico" e/o di riferimento Airbus 318-319 e affini è autorizzato ad operare sui piazzali, bretelle di rullaggio e pista della lunghezza limitata a pari a 2.207 metri.
Probabilmente l'Airbus 340-541A7-HHH c/n 495 con le insegne della aerolinea Qatar Amiri Flight - riportano dati web "Active, currently in service" - è stato consegnato nel settembre 2003 (in precedenza era immatricolato F-WWTQ) non ha presentato l'usuale piano di volo per operare a Ciampino come qualsivoglia velivolo civile/commerciale.
Una qualche autorizzazione in deroga è stata inoltrata ed approvata.
L'Airbus in questione con dimensioni ben note, lungo 67,9 metri, con apertura alare 63,45 metri, una altezza 17,1 metri, con un peso massimo al decollo di 373,2 (381,2) tonnellate, con un massimo peso in atterraggio di 243 (246) tonnellate e una quantità massima di carburante imbarcabile di 214.810 (222.000) litri dopo aver toccato terra avrebbe rullato inizialmente verso i parcheggi della zona militare-governativa. Dopo lo sbarco di passeggeri e, probabilmente, del carico in stiva sarebbe stato riposizionato nella zone civile-commerciale.
Il giorno seguente l'Airbus 340-541 sarebbe ripartito. Lo straordinario atterraggio e decollo, tuttavia, non è stato commentato dai media, non è stato segnalato e/o confermato neppure da un qualche comunicato stampa ENAC e/o governativo, perciò diventa complicato inquadrare il contesto operativo e la provenienza di arrivo e quella di destinazione del volo long range. Dopo le opere di rifacimento di pista e delle bretelle di rullaggio, lavori a quanto sembra ancora da concludere, hanno forse "ristrutturato" la portata dell'aeroporto al fine di renderlo funzionale e adeguato ad operazioni di volo con aeromobili di oltre 300 tonnellate di peso? La "rinnovata" pista del City Airport e la nuova certificazione ENAC ha forse contemplato un esteso utilizzo di questi quadrimotori? 12 gennaio 2017
Ma l'aereo di riferimento della pista del City Airport è l'Airbus 318/319. D'accordo non è il più grande aeromobile civile/commerciale costruito e atterrato sulla minuscola pista di Ciampino/GB Pastine ma l'Airbus 340-541, immatricolato I-Taly, ma le sue caratteristiche dimensionali costituiscono un "ingombro" non del tutto compatibile con il sedime aeroportuale e la comunità delle residenze, dei cittadini e della viabilità circostante.
Ma cosa riporta il documento siglato da ENAC e ADR (Aeroporti di Roma) identificato come "Aeroporto G.B. Pastine di Ciampino - Master Plan - Relazione generale (Giugno 2015, rev. 1)", quali, in definitiva, sono le caratteristiche e quali i limiti operativi di questo scalo civile e militare?
Nelle 112 pagine della "Relazione" il "Il sistema aeroportuale della Capitale" si annota"Il Piano di Sviluppo, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 9 comma 2 della Convenzione e Contratto di Programma, ha l’obiettivo di dotare il Sistema aeroportuale della Capitale di uno strumento pianificatorio unitario e con riferimento temporale il 2044, anno di scadenza della Concessione aeroportuale". All'City Airport della Capitale gli aeromobili di riferimento, sosteneva la Relazione Generale ENAC-ADR del Maggio 2011 - CAPITOLO 1 – IL SISTEMA AEROPORTUALE ROMANO risultavano l'Airbus A318/319, Embraer Erj145, 170, 175, 190, 195, CRJ 200/700/900 e Dash Q400.
Nello stesso documento veniva rilevato come "le criticità ambientali, unite alle condizioni infrastrutturali della pista di volo e relativa strip, hanno portato a definire un “cap” (limite di capacità) all’attività di Ciampino rispetto ai volumi di traffico che l’aeroporto sarebbe in grado di gestire".
Dopo l'arrivo e il posizionamento dell'Airbus 340-541 diventa urgente interrogarsi sulla coesistenza tra la flotta di velivoli di riferimento sopra segnalati, come l'Airbus 310-319, un bimotore con peso massimo al decollo di 59-64 (68-75.5) tonnellate e con 34,10 m di apertura alare con il velivolo governativo Airbus 340- quadrimotore con peso al decollo di 372-380 tonnellate e apertura alare di 63,45 metri.
Come e con quale deroga è consentito operare ad un aeromobile con peso tre volte superiore e quasi doppia apertura alare? La storia dello scalo GB Pastine ricorda tuttavia come sia, in passato, non solo il Boeing 747 presidenziale Air Force One USA ma anche lo Space Shuttle "Enterprise" NASA (un Boeing 747 con in groppa la navicella) siano atterrati sulla corta pista a ridosso della Raccordo Anulare Romano, ma il posizionamento dell'Air Force italiano determina, inevitabilmente, considerazioni relative non sola alla "portanza" dei piazzali, dei raccordi e delle vie di rullaggio ma delle dimensioni che caratterizzano a Ciampino i seguenti spazi:
"- Area livellata e priva di ostacoli (Cleared and Graded Area - CGA) Quella parte della striscia di sicurezza (runway strip) livellata e priva di ostacoli, ad eccezione di oggetti non rilevanti debitamente specificati, destinata a ridurre il rischio di danni agli aeromobili in caso di uscita di pista.
-Striscia di sicurezza della pista (Runway Strip) Un’area di dimensioni definite che comprende la pista e la stopway, se presente, realizzata allo scopo di ridurre il rischio di danni agli aeromobili in caso di uscita di pista ed a protezione degli aeromobili che la sorvolano in decollo o in atterraggio.
-Striscia di sicurezza della via di rullaggio (Taxiway Strip) Un’area che comprende una via di rullaggio, predisposta allo scopo di proteggere gli aeromobili che operano sulla via di rullaggio e di ridurre il rischio di danni agli aeromobili in caso di uscita dalla stessa".
Il Regolamento ENAC (REGOLAMENTO PER LA COSTRUZIONE E L’ESERCIZIO DEGLI AEROPORTI" rileva come la Portanza della CGA debba "essere raccordata con la pista e in grado di sostenere l’aereo critico di progetto che al suo peso massimo certificato deve poterla percorrere senza subire danni significativi".
Perciò anche qualora l’aeromobile critico ipotizzato venga identificato con l'accoppiata Boeing 737 (71-80 ton.) e A320 (73 ton.) il peso e le caratteristiche operative dell'Airbus 340 sono comunque triple.
Come è ben noto la classificazione dell'aeroporto scaturisce dalle caratteristiche della piste e delle aree adiacenti. "Lunghezza di Pista di Riferimento del Velivolo (Aeroplane Reference Field Length) La lunghezza minima di pista richiesta per il decollo di un aeromobile al peso massimo, calcolata al livello medio del mare (MSL), in condizioni atmosferiche standard e in assenza di vento e con pendenza della pista nulla. Tale lunghezza, è ricavabile dal Manuale di Volo o da documentazione equivalente fornita dal costruttore del velivolo".
Il Contratto di Programma ENAC-ADR 2012/2021 – Documento tecnico pluriennale - Lo studio di fattibilità per la configurazione dell’Aeroporto alla voce "pista di volo" si legge:
"L‘aeroporto di Roma-Ciampino dispone oggi di una pista di volo (15/33), di lunghezza fisica pari a 2.207 metri. La pista è munita di una strip con dimensioni pari a 2327.5x226 metri ed anche delle aree di sicurezza di fine pista (RESA)....Sulla via di rullaggio principale Alfa, parallela alla pista per quasi tutta la lunghezza, possono rullare aeromobili di classe E con massima apertura alare di 65 metri; la TWY Alfa è collegata alla pista mediante quattro raccordi intermedi e due di testata".
"Attualmente l’aeroporto di Ciampino è certificato con un codice di riferimento 4E, nonostante siano presenti non conformità al regolamento Enac in materia di pendenza longitudinale e trasversale, riportate nella specifica di certificazione come esenzioni permanenti. Sulle infrastrutture di volo è pertanto previsto un macro intervento per la completa riqualifica della pista 15/33, strip e TWY per consentire la piena operatività in sicurezza"
Le due settimane di "lavoro" di ottobre 2016 al fine di consentire gli interventi di riqualifica sulla pista di volo hanno modificato qualcosa? Le non "conformità" sono state risolte e/o lo scalo opera in "deroga"? Quale significato assume tale operatività? Un interrogativo che associa sia le operazioni di volo dell'aviazione commerciale quanto quella dei voli dell'Airbus 340 Air Force One I-taly. 2 Gennaio 2017
Ma per volare oltre Oceano servirà uno scalo tecnico! Con un peso massimo al decollo di 372 (380) tonnellate e di 243 (246) tonnellate in atterraggio l'esemplare Airbus 340-500 del Governo-Presidenziale del Belpaese su quali piste italiane potrà operare?
Le piste di Ciampino e di Pratica di Mare (l'aeromobile quadrimotore di lunghissimo raggio)
pilotato dagli equipaggi dell’Aeronautica Militare appartenenti al 31° Stormo potranno ospitare un velivolo con una apertura alare di 60.3 metri, 63.6 metri di lunghezza e con una autonomia 16.100 (16.700) km.
Le pista di Ciampino, a fronte dei lavori di rifacimento a altro della pista non ancora conclusi e quella di Pratica di Mare, dove, probabilmente, sarà ospitato-parcheggiato-manutenuto, sono due infrastrutture adeguate? Le caratteristiche delle piste, gli spazi di safety di finepista (RESA, CWY, Stopway, Strip area, Piano di Rischio, Rischio terzi, ecc.) potranno, senza deroghe, essere consentiti/autorizzati decolli ed atterraggi a pieno carico?
E' un interrogativo che le polemiche sorte nel dopo acquisizione dell'esemplare Airbus 340-500 preso in leasing con un contratto di otto anni dal gruppo Alitalia-Etihad non hanno adeguatamente sottolineato e/o enfatizzato. La lunghezza pista di 2.542 metri di Pratica di Mare, 2.200 metri di Ciampino e quelli attuali di circa 1750 metri di Firenze Peretola, rappresentano caratteristiche non compatibili con operazioni al massimo carico operativo e anche a pesi adeguati a decolli per voli long range.
I commenti dei media e l'interrogazione parlamentare M5S - vedi sotto - hanno piuttosto privilegiato il costo, complessivo e/o giornaliero dell'operazione (168 milioni e 205mila euro e/o 76 mila/euro/giorno) e l'opportunità e/o capriccio di tale acquisto.
Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-14813 presentato da TONINELLI Danilo
testo di Mercoledì 16 novembre 2016, seduta n. 707
Al Presidente del Consiglio dei ministri.
"Per sapere – premesso che: fonti di stampa («Renzi cade sul volo di Stato» su Il Giornale del 14 novembre 2016) riferiscono che il presidente del Consiglio, il 22 ottobre 2016 avrebbe fatto un tour per la Sicilia per promuovere il «Sì» per il referendum costituzionale del 4 dicembre. Per farsi trasportare da Messina a Reggio Calabria, al termine degli impegni elettorali, ha fatto partire un elicottero condotto da piloti dell'Aeronautica militare dalla base di Pratica di mare. Il mezzo, con a bordo solo il personale di servizio, ha volato 2 ore e mezzo per raggiungere Messina, dove ha prelevato il premier e, in mezz'ora di volo, lo ha trasportato a Reggio Calabria. Da lì l'elicottero, nuovamente vuoto, è ripartito per Pratica di mare, impiegando oltre due ore e trenta minuti. Tutto questo sarebbe costato 32.500 euro di fondi pubblici, di cui solo 17.000 di carburante. Considerato che la normativa di riferimento (articolo 3 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito dalla legge n. 111 del 2011; direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 settembre 2011) specifica che il trasporto aereo di Stato è disposto unicamente «per attendere [.. .] allo svolgimento dei compiti istituzionali» e non certo per finalità di propaganda elettorale, ci si chiede quale sia la giustificazione per il ricorso a tali mezzi per finalità di mera propaganda elettorale e soprattutto se questo non configuri una violazione delle condizioni della campagna elettorale, vieppiù grave in relazione all'oggetto della consultazione; sarebbe altresì opportuno avere contezza di tutti gli altri voli di Stato utilizzati da qualsivoglia rappresentante del Governo con finalità elettorali nel corso della campagna referendaria per il referendum del 4 dicembre 2016 –: quanti e quali siano i voli di Stato effettuati a fini di propaganda politica dai Ministri e da qualsivoglia rappresentante del Governo nel corso della campagna referendaria e se il Governo ritenga opportuno adottare iniziative per limitare ed escludere il ricorso al trasporto aereo di Stato per scopi di propaganda politica e, in ogni caso, assumere adeguate iniziative per procedere ad una regolamentazione più stringente in modo da evitare abusi e distorsioni nel corso delle campagne elettorali e referendarie". 23 Novembre 2016
Dopo una Certificazione con una doppia firma: una del 2004 e una del 2013! Nell'elenco dei Certificati di aeroporto ENAC quello di Ciampino è identificato come I-001B/APT e scadeva il 30/11/2016. La validità è triennale il Certificato precedente rilasciato dalla stessa ENAC a firma del Direttore Generale Comandante Silvano Manera - nel frontespizio, infatti, la firma della prima edizione è del 30 novembre 2004 - mentre nelle restanti due pagine della "specifica di certificazione n.SC001B/APT segnala la revisione n.4 con data 29/11/2013.
Ma se nel frontespizio del Certificato si legge che l'aeroporto "è conforme ai requisiti per la Certificazione dell'Aeroporto prescritti dal "Regolamento per la costruzione e l'esercizio degli aeroporti" ed è idoneo per le operazioni di traffico aereo commerciale, secondo le condizioni dell'allegata Specifica di Certificazione" con una firma del 2004, nelle pagine seguenti sono annotate, nella sezione C, le Esenzioni.
Quelle cosiddette permanenti e quelle temporanee.
Il requisito delle Esenzioni permanenti rimanda alla "pendenza trasversale della pista, in parte non rispondente al requisito regolamentare", così come la pendenza longitudinale "ancora in parte non rispondente al requisito regolamentare", così come la "presenza taxiway (via di rullaggio) ad interasse non regolamentare".
Un primo interrogativo del dopo lavori impone una risposta: sono "esenzioni permanenti" risolte o la pista che otterrà il nuovo Certificato di Aeroporto sarà, infine a norma?
Nella sezioni delle esenzioni temporanee invece sono riportate due voci: quella riguardante la " strumentazione azionamento a distanza o telecomando" e quella "strumentazione dei sistemi di monitoraggio automatico" con una dicitura di scadenza esenzione 31 gennaio 2014 (non è chiaro se riguardi entrambe o solo la seconda).
Il secondo interrogativo rimanda quindi alla risoluzione delle "esenzioni temporanee". Erano state risolte nel 2014 o sono state invece "sistemate" con il recentissimo intervento?
Dopo le opere svolte in queste giornate di lavori H24 e i legittimi dubbi posti dal Comitato Aeroporto di Ciampino (vedi comunicato del 29 Ottobre 2016 "Dal 14 al 29 ottobre grandi lavori nell’aeroporto di Ciampino: ma una parte dei lavori" - (https://comitatoaeroportociampino.wordpress.com/) - riguardante una incompleta esecuzioni dei lavori programmati appare indispensabile e urgente conoscere quale caratteristiche fisiche abbia la pista e gli spazi di Strip Area, RESA (Runway End Safety Area), CWY e tanto altro a tutela della safety area e dei cittadini insediati nelle immediate vicinanze . La speranza è che gli spazi RESA , qualora non fosse stata dimensionata alla lunghezza di 240 metri, sia stata, almeno, portata a 120 metri di lunghezza. 2 Novembre 2016
Due comunicati e un dubbio: aumenterà la capacità pista! Il comunicato di ADR del 14 Ottobre in relazione alle opere in corso rileva:
"Dal 14 ottobre, il G. B. Pastine sospenderà l’operatività per 15 giorni, necessari per consentire gli interventi di riqualifica sulla pista di volo. Per lavori di ordinaria riqualifica e manutenzione della pista di volo, lo scalo Giovan Battista Pastine di Ciampino resterà temporaneamente chiuso dalle 18:00 di domani, venerdì 14 ottobre (orario da cui inizierà il fermo dell’operatività dei voli), alle 20:30 di sabato 29 ottobre.
La chiusura permetterà l’esecuzione di interventi di manutenzione della pavimentazione della pista esistente. I lavori, eseguiti 7 giorni su 7, rientrano nella pianificazione prevista dal ciclo di vita utile di tali infrastrutture.
Durante questo lasso di tempo, saranno trasferiti sullo scalo Leonardo da Vinci di Fiumicino:
•aviazione commerciale di linea passeggeri (Wizzair e Ryanair): pianificati al Terminal 2
•aviazione commerciale cargo: pianificati presso cargo city di Fiumicino
•aviazione generale: nelle fasce orarie non di picco
Tutti i passeggeri dei voli prenotati su Ciampino sono stati informati già da diverso tempo dalle rispettive compagnie".
Ma quali saranno i risultati degli interventi di cosiddetta ordinaria manutenzione e ripristino? Forse, come talvolta accade, saranno riconfigurati pista, raccordi, piazzali, spazi di sicurezza,(RESA, Strip area, CWY, ecc.) con migliorie alle exit e entry in pista al punto che la capacità di pista potrà, probabilmente, anche permettere un maggior numero di movimenti orari in pista? Magari con riflessi diretti sul risk assessment e rischio terzi, con rifacimento e/o aggiornamento delle curve di isorischio.
Ma per saperne di più occorrerà, tuttavia, attendere i riscontri conclusivi e il prossimo Certificato e Regolamento di Scalo. Nel frattempo è, comunque, indispensabile proporre il più recente dei comunicati del Comitato dei ciitadini di Ciampino:
16 Ottobre 2016
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"Appello agli Amministratori della Città di Ciampino.
I grandi lavori in corso dal 14 ottobre nell’aeroporto di Ciampino proseguono giorno e notte ininterrottamente, impedendo alle migliaia di cittadini che abitano di fronte all’aeroporto di godere del diritto al riposo e sottoponendoli a pesanti condizioni di vita.
La sera del 14 ottobre sono cominciati, come pronunciato da AdR e Enac, i grandi lavori lungo tutta la superficie dell’aeroporto di Ciampino, a ridosso delle case di migliaia di cittadini della città già duramente colpiti dal traffico aereo che da molti anni li sottopone ad un inquinamento acustico oltre i limiti di legge, a polveri, puzza di bitume e altre sostanze.
Nell’aeroporto lo scenario è apocalittico: oltre 100 mezzi pesanti, tra camion da cava, ruspe, enormi scavatrici, martelli pneumatici industriali, scortecciatrici per l’asfalto stanno lavorando contemporaneamente, giorno e notte, 24 ore su 24, su tutta la lunghezza della pista di volo, delle vie di rullaggio e dei piazzali, senza che risultino valutazioni ambientali preventive a tutela di cittadini e ambiente.
La notte, alla luce di gigantesche fotoelettriche, tutte le macchine continuano a lavorare, in un frastuono insopportabile per la grande fascia di cittadini le cui case, che esistono da molti decenni, affacciano verso l’aeroporto, impedendogli di godere del diritto al riposo notturno.
Chiediamo al Sindaco e all’Amministrazione di Ciampino di adottare immediate ed efficaci misure di urgenza a tutela della salute dei cittadini.
Chiediamo al Consiglio Comunale che governa la città, nella sua adunanza di martedì 18 ottobre, di introdurre all’ordine del giorno, anche se non prevista, la discussione per l’adozione di misure urgenti a tutela della salute e dei diritti dei cittadini.
Questi lavori, di dimensioni mai viste nell’aeroporto di Ciampino, dureranno fino al 29 ottobre e Aeroporti di Roma ha preannunciato che, per tutto il periodo, si svolgeranno 7 giorni su 7 e 24 ore su 24.
Chiediamo a tutte le donne e uomini che sono al governo della Città di dimostrare, in questo drammatico frangente, il loro amore per la Città e il loro senso di responsabilità verso i cittadini colpiti, adottando ogni misura necessaria a restituire ai loro concittadini il diritto al riposo notturno."
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info@comitatoaeroportociampino.it - 18 Ottobre 2016
ANSV ha aperto una inchiesta per inconveniente grave. Nella prima mattinata di mercoledì 5 Ottobre ad un aereo taxi-ambulanza Cessna 501 Citation I, immatricolato I-UUNY (primo volo nel 1977, seriale 500-00358), proveniente da Cagliari con quattro occupanti nel corso della fase atterraggio-decelerazione in pista rientrava il semicarrello destro principale.
Erano circa le ore otto e il velivolo finiva di traverso fuoripista lateralmente, strusciando sull'ala destra.
La squadra dei Vigili del Fuoco intervenuti hanno versato liquido ritardante sulle lamiere del velivolo che hanno sfregato sul mando di asfalto al fine di prevenire rischi di incendio.
L'aeroporto è rimasto chiuso per circa 3/4 ore in attesa della rimozione del Cessna 501. Illesi i due piloti e due medici imbarcati, sostanziali i danni al velivolo. L'aeroporto è stato riaperto alle 11.43 locali: alcuni voli sono stati ritardati, altri sono finiti su uno scalo alternato.
Non si hanno altre notizie riguardanti:
- il punto di toccata iniziale in pista;
- la lunghezza della distanza percorsa sulla pista;
- l'esatta localizzazione finale del fuoripista;
- la distanza dal recinto di sedime e/o dal piazzale velivoli. 7 Ottobre 2016
La riqualifica della pista a cosa prelude? Come risolvere una convivenza impossibile? Quali saranno le SWY, RESA, CGA, CWY, Strip e CGA e la zone C/D del Piano di rischio e le curve di isorischio dopo i lavori previsti entro il sedime dello scalo del City Airport capitolino non decifrano i numeri della mappa acustica e neppure la zonizzazione acustica aeroportuale e la popolazione interessata.
Quale potrebbe essere la soluzione alle tante problematiche esistenti se non la chiusura dello scalo all'attività civile, commerciale e militare e/o la delocalizzione estesa dell'attività antropica (via case, edifici pubblici e privati e l'estesa viabilità adiacente).
In attesa che una qualche autorità decida quale coesistenza possa essere prefigurata tra infrastruttura aeroportuale e la comunità insediata nel circondario della pista ecco l'ultima nota del Comitato:
COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELL’AEROPORTO DI CIAMPINO
Aeroporto di Ciampino da 15 anni i cittadini aspettano l’applicazione della legge.
Intanto ADR propone un nuovo piano di riduzione dell’impatto acustico senza reali mitigazioni ambientali.
28 Settembre 2016
Tra breve, presso il Ministero dell’Ambiente, si aprirà la Conferenza dei Servizi per valutare la proposta avanzata da ADR, a seguito degli obblighi di legge, per la riduzione dell’impatto acustico provocato dalle attività dell’Aeroporto di Ciampino, che opera al di fuori delle indicazioni di legge almeno dal 2001, stando alla normativa di riferimento indicata dalla stessa ADR al punto 2 del suo Piano.
Fin dalle prime rilevazioni ambientali pubblicate da ARPA Lazio nel 2009 è stato evidenziato il superamento dei limiti di rumore ammessi e da ben 5 anni la stessa ARPA Lazio pubblica Bollettini mensili che confermano, mese per mese, il superamento dei limiti di legge.
Tutto questo senza che nessun ente istituzionale sia finora intervenuto a far rispettare le normative nazionali. Una prima proposta di ADR per il Piano di rientro acustico fu bocciata dai Comuni di Roma, Ciampino e Marino già nel gennaio del 2014, che la giudicarono inadeguata e insufficiente.
La proposta attuale appare di nuovo completamente inadatta e lacunosa. Non interviene per l’immediato ma differisce l’ipotetico rientro nelle norme solo al 2021. I calcoli e le analisi, effettuati in modo non oggettivo e trasparente, non permettono la corretta comparazione dei dati che invece, confrontati sulle giuste medie dei voli, determinano un aumento delle attività dell’aeroporto e non una riduzione. L’intervento di riduzione sulle fonti acustiche è rimandato alla futura adozione di un numero limitato di velivoli di nuovo tipo (Boeing 737-200 MAX) che però è stato ordinato dalla sola Ryanair e ancora deve essere costruito e testato. Tutto rimane quindi estremamente vago e distante e di certo c’è solo che le attività dell’Aeroporto di Ciampino resteranno sostanzialmente invariate, operando ancora impunemente fuori dai limiti di legge fino al 2021, e neanche da allora il Piano garantirà una riduzione certa dell’inquinamento acustico.
Per queste ragioni, tutte ampiamente documentate, il nostro Comitato ha chiesto ripetutamente di rigettare la proposta e che intervengano le istituzioni preposte, se necessario anche la Magistratura e la Comunità Europea, per imporre una immediata riduzione dei voli e dell’inquinamento acustico.
Al Sindaco di Ciampino, che si è già improvvidamente espresso a favore del piano perché giudica sufficienti le garanzie di una futura riduzione dei voli nonostante tutte le riserve e le eccezioni finora avanzate, chiediamo di rivedere la sua posizione e che voglia considerare tutte le ragioni che spingono invece per la bocciatura del piano e la richiesta di un intervento immediato e diretto delle istituzioni.
Sempre per una corretta tutela della salute dei cittadini al Sindaco chiediamo anche come vorrà utilizzare le poche risorse dell’IRESA (imposta regionale sulle emissioni sonore) che “corre voce” siano solo pari a 130.000 euro per l’aeroporto di Ciampino, tutte da destinare a interventi di miglioramento del monitoraggio acustico e atmosferico o per l’indennizzo alle popolazioni esposte ai livelli di inquinamento fuori legge. E proprio per considerare e valutare adeguatamente i livelli di inquinamento che ricadono sulla città chiediamo che siano finalmente resi pubblici i dati epidemiologici della popolazione di Ciampino, un altro elemento che da anni rimane ancora oscuro.
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info@comitatoaeroportociampino.it - 5 Ottobre 2016
Quali saranno le SWY, RESA, CGA, CWY, Strip e CGA e la zone C/D del Piano di rischio e le curve di isorischio? E pensare che il "Contratto di Programma ENAC-ADR 2012/2021 – Documento tecnico pluriennale" nell'elenco degli interventi riportava: "ADR prevede la riconfigurazione di Ciampino come “city Airport”, entro il 2021, con chiusura a partire da settembre 2019 per effettuare importanti lavori di riqualifica delle infrastrutture di volo. La chiusura prevista al 2019 è conseguente alla delocalizzazione del traffico sul nuovo aeroporto di Viterbo, la cui entrata in esercizio è prevista per settembre 2019."
Se, inoltre ricordiamo come nel convegno "Gli aeroporti" a cura di Paola Monti - Le Infrastrutture in Italia: dotazione, realizzazione, programmazione Università Bocconi, Milano (23 gennaio 2012 - Eurosistema Banca d'Italia) rilevava anche come: "In prospettiva, l’ampliamento di molti scali rischia di essere ostacolato da incompatibilità ambientale o dalla mancanza di spazi nel sedime aeroportuale (One Works et al.)" non può che meravigliare quanto accade all'aeroporto GB Pastine di Ciampino.
Alla fine, invece, lo scalo della Capitale, quello dei voli di aviazione generale, dei militari-ministeriali e delle low cost chiuderà per "lavori" solo per nove giorni, dal lunedì 24 settembre al 2 ottobre. Il traffico dei voli sarà traslocato nel vicino scalo di Fiumicino che incrementerà di circa 150/ movimenti aerei giornalieri - tra arrivi e partenze - ovvero la quota quotidiana del GB Pastine.
Ma quali saranno questi lavori? Le informative di stampa annunciano il rifacimento della pista ma in cosa consiste tale intervento?
Lo scorso 19 luglio 2016, durante un Consiglio Comunale di Ciampino, il sindaco aveva genericamente anticipato la notizia con un "devono rifare la pista". Il Comitato di Ciampino in una nota aveva rilevato:
"AdR e ENAC continuano a potenziare Ciampino ignorando le Norme. È particolarmente grave che questa ulteriore sviluppo dell’infrastruttura aeroportuale avvenga mentre, presso il Ministero dell’Ambiente, è in corso la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) su un progetto, presentato da ENAC e AdR, che non contiene alcuna documentazione su queste nuove opere".
Ufficialmente si parla di "esecuzione di interventi di manutenzione sulla pavimentazione, che saranno eseguiti h24 7 giorni su 7 h24, su alcune parti della pista di volo dei raccordi e della via di rullaggio".
Ma gli interrogativi non mancano: le opere riguarderanno le attuali dimensioni-layout di pista e rullaggi e raccordi e/o di nuove realizzazioni. magari modificando le caratteristiche fisiche della stessa pista e degli spazi laterali e longitudinali per "migliorare" i livelli di safety operativi?
E' forse interessata la riqualifica strutturale della pista dovuto allo spessore originale dei terreni, al loro cedimento e alla sostituzione con materiali del sottosuolo con altri aventi caratteristiche consolidate al fine di rifare il profilo stratigrafico sottostante.
Alcuni anni orsono lo studio "Atlante degli aeroporti italiani" One Works, Nomisma, KPMG nello spazio riservato allo scalo di Ciampino, fra l'altro riportava.
"Le problematiche di inquinamento acustico e la saturazione della capacità delle infrastrutture impongono oramai da tempo ad avviare il processo di localizzazione di Ciampino, e suggeriscono la trasformazione del ruolo dello scalo in city airport, con tratte principalmente domestiche, per un’utenza di nicchia, con orario di apertura dello scalo ridotto rispetto all’attuale...
Il limite dell’aeroporto deriva dalla sua collocazione all’interno della conurbazione metropolitana di Roma, in un area che, tra il 1960 e il 1980, ha raggiunto la sua massima espansione urbanistica, grazie anche a macroscopici fenomeni di abusivismo edilizio (successivamente condonati), che hanno consentito di realizzare l’edificato quasi a ridosso della pista di volo. Non solo limiti fisici all’espansione, ma anche forti riduzioni dovute all’inquinamento acustico prodotto nelle zone residenziali, limitano il numero di voli giornalieri da e per lo scalo...Nel marzo 2009 il Cristal (Centro Regionale Infrastrutture Sistemi Trasporto Aereo), ha presentato i risultati di una simulazione dalla quale è emerso che il numero massimo di movimenti aerei giornalieri compatibili con la tutela della salute dei cittadini sarebbe pari a 60, a fronte dei 162 medi attuali. Tale studio del Cristal, includendo anche una parte di voli in fascia notturna, è tuttavia soltanto uno dei possibili scenari di riconfigurazione dell’aeroporto. Nella risoluzione della problematica bisognerà inoltre tenere conto anche delle necessità delle compagnie aeree operanti sullo scalo che non ammetterebbero restrizioni operative sullo scalo".
Le prospettive di potenziamento delle operazioni di volo sulla pista della Capitale devono comunque essere contemplate con "le normative in vigore correlate con:
- Gli artt. 707 e 715 del Decreto Legislativo n°96 del 9 maggio 2005 – Nuovo Codice della Navigazione, Revisione della Parte Aeronautica, poi modificato ed integrato dal Decreto legislativo n. 151 del 15 marzo 2006;
- ENAC – Circolare APT-33 “Piani di rischio previsti dall’art. 707 del Codice della Navigazione” del 30/08/2010;
- ENAC – Policy di attuazione dell’art. 715 del Codice della Navigazione;
- ENAC – “Regolamento per la Costruzione e l’Esercizio degli Aeroporti”, Cap. 9 – Par. 6, aggiornato all’emendamento 8 del 21/12/2011.
L’Aeroporto di Roma-Ciampino dovrebbe, anche, rientrare tra di quelli identificati da ENAC, per l'elaborazione del rischio terzi, il risk assessment da sottoporre alla verifica e coordinamento con i Comuni di Roma, Ciampino e Marino. Verificando il carico antropico esistente e quello massimo accettabile, residenziale e non. La volumetria esistente e quella massima consentita. 13 Settembre 2016
Chi governa, gestisce e autorizza opere e edificazioni varie? Dal sito https://comitatoaeroportociampino.wordpress.com e dall'universo Facebook - Comitato Aeroporto di Ciampino rimbalza la nota riguardante "Gli interessi per le aree del margine aeroportuale" e le vicende annesse. Cosa sta accadendo? In attesa di poter analizzare meglio gli avvenimenti in corso Aerohabitat ri-propone il testo presentato su entrambi i due siti.
"Il Sindaco di Ciampino, le trattative e gli interessi per le aree del margine aeroportuale
Ciampino, 9 Luglio 2016
Lungo il margine aeroportuale che confina con la città sono in atto da mesi lavori che riguardano la realizzazione di una nuova carreggiata stradale e di una nuova recinzione lunga circa 3 chilometri. Nonostante le numerose segnalazioni e proteste del nostro Comitato non ci risulta che siano stati effettuati controlli né il Comune ha informato i cittadini che le necessarie autorizzazioni comunali siano state rilasciate, visto che i lavori avvengono entro lo spazio dell’aeroporto che ricade nel territorio di Ciampino. Anche sulla necessità di questo intervento i cittadini non hanno ricevuto chiare informazioni e rimane avvolta nel mistero poiché non si comprende chi stia realizzando questi interventi e per quali motivi. Non si comprende chi stia finanziando queste opere e chi le abbia autorizzate.
L’aeroporto è da tempo una struttura civile e per le indicazioni del Decreto del 14.03.2013 (G.U 10.06.2013 “Dismissione e trasferimento di beni del Demanio Militare Aeronautico situati nell’Aeroporto di Ciampino (Roma), ai sensi dell’art. 693, terzo comma, del Codice della Navigazione, e assunzione da parte del citato Aeroporto dello stato giuridico di aeroporto civile aperto al traffico civile”), Enac gestisce dal 2013 le aree demaniali che prima erano di competenza dei militari. Dunque non ci dovrebbero più essere particolari motivi di segretezza che impediscono la trasparenza delle informazioni. Eppure su questa vicenda ancora rimangono dichiarazioni contraddittorie e misteri. Il Sindaco di Ciampino, invece di fare chiarezza, contribuisce con le sue dichiarazioni a ingarbugliare la situazione. Lo scorso novembre affermò che AdR, la società che gestisce gli Aeroporti di Roma, avrebbe donato alla città la strada esistente lungo il margine aeroportuale che confina con l’abitato. Questo slancio di altruismo, che il Sindaco era ben lieto di raccogliere, si mostrò subito poco credibile. Scoprimmo infatti che per questo dono si stava invece trattando la vendita delle aree con un prezzo di partenza di ben 16 milioni di euro. Il 18 febbraio scorso fu lo stesso sindaco a indicare ai rappresentanti del nostro Comitato i termini del confronto. Scoprimmo così che il Comune di Ciampino era chiamato ad acquistare anche le aree dismesse presso la vecchia entrata militare del lato Est dell’Aeroporto. Queste notizie, riportate sul “Caffè” il 22 giugno scorso, sono state smentite dal sindaco qualche giorno fa. Nella sua smentita al “Caffè” Terzulli ha però confermato che l’ultima riunione per questa trattativa si è tenuta lo scorso 24 giugno con AdR, ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) e Ministero della Difesa (ammettendo così che altre riunioni sono già state effettuate in precedenza) e ha affermato che non ci sarà alcun acquisto delle aree dismesse e che si sta solo trattando l’acquisto dell’area della strada esistente lungo l’aeroporto (ma anche qui non si capisce se a titolo oneroso o a titolo gratuito). Le aree dismesse di via della Folgarella verrebbero invece cedute per una valorizzazione immobiliare e da questa operazione ci sarà un tornaconto percentuale per l’amministrazione comunale. Dunque il comune sarebbe chiamato ad autorizzare un’ennesima speculazione edilizia? Infine ha assicurato che finora non ci sono impegni e nella trattativa non si parla di cifre. Poi la scelta che sarà fatta sarà portata all’attenzione pubblica.
Queste nuove dichiarazioni del sindaco però non chiariscono affatto la situazione.
Chi sta realizzando gli interventi lungo il margine dell’aeroporto? E’ Aeroporti di Roma? E allora perché il sindaco tratta l’acquisto della strada e delle aree dismesse con i militari?
Chi ha autorizzato gli interventi? L’area ricade entro il territorio del Comune di Ciampino e per le opere è necessaria non solo l’autorizzazione comunale ma anche i parere della soprintendenza per le verifiche archeologiche obbligatorie e il parere paesaggistico. Inoltre è anche obbligatorio lo studio per la valutazione ambientale dell’intervento, che non è riportato neanche nel documento di Valutazione di Impatto Ambientale presentato, lo scorso febbraio 2016, dall’ENAC al Ministero dell’Ambiente per l’Aeroporto di Ciampino.
Chi finanzia questi lavori? Dietro questi interventi che si stanno realizzando così alacremente (spesso i lavori si protraggono anche nella notte) si nascondono forse altre manovre? Chiunque ha notato cumuli enormi di sabbia al bordo delle piste e utilizzare tanto materiale solo per realizzare una carreggiata stradale appare improbabile. Cos’altro ancora ci dobbiamo aspettare da questa situazione?
Per quale motivo si sta costruendo un’altra strada immediatamente a ridosso di quella già esistente lungo il margine aeroportuale? E a cosa veramente servono tutti quegli enormi cumuli di sabbia depositati al bordo delle piste?
Tutte queste domande rimangono senza risposta poiché questa vicenda non è affatto trasparente. Le ripetute dichiarazione del Sindaco non aiutano certo a fare chiarezza e non chiariscono i punti fondamentali della vicenda. Qual è la verità? Lo scopriremo presto ma intanto Terzulli ci propone una visione della città che permette ancora nuove espansioni delle attività dell’aeroporto e non si batte affatto per la loro riduzione. E’ del tutto evidente come le valorizzazioni immobiliari della proposta di acquisto delle aree dismesse non portino proprio nessun vantaggio ai cittadini che subiscono l’inquinamento acustico e atmosferico che produce l’aeroporto. Il Sindaco e l’Amministrazione non sembrano affatto intenzionati a garantire ai cittadini quella trasparenza alla quale hanno diritto. E’ il Sindaco stesso infatti a ricordare che le scelte e gli impegni per l’acquisto delle aree saranno portate alla conoscenza di cittadini solo dopo averle intraprese. È una visione della città e dei diritti dei cittadini che non possiamo condividere.
Vorremmo ricordare al Sindaco che le valutazioni degli impatti su cittadini e ambiente per legge si fanno PRIMA di attuare le scelte." 12 luglio 2016
E' un fatto insolito, la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) sull’Aeroporto di Ciampino non avrebbe raccolto nessuna osservazione da parte di Istituzioni. Lo sostengono in un comunicato, dopo le opportune verifiche, i Comitati dei cittadini.
Comitato Aeroporto: ‘La parola del sindaco di Ciampino Terzulli è aria fritta!’
Il comune di Ciampino non presenta alcuna osservazione per la VIA. Lo stesso vale per il Commissario Caporale di Marino. Il Comitato Aeroporto svela i retroscena dell’ultimo incontro con Terzulli.
Ciampino, 26 Aprile 2016
Ormai è cosa certa: i comuni di Ciampino e Marino non sembrano voler presentare alcuna osservazione per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) sull’Aeroporto di Ciampino nella fase pubblica di raccolta delle osservazioni da parte di Istituzioni, associazioni, comitati e semplici cittadini.
Tutte le osservazioni arrivate sono pubblicate sul sito del Ministero Ambiente (http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/1578/2681 alle pagine 8 e 9).
Com’è facile verificare, hanno presentato osservazioni alla VIA, promossa da ENAC presso il Ministero dell’Ambiente, il Comune di Roma, Legambiente e, soprattutto, il Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino (CRIAAC). Le osservazioni presentate evidenziano i molti punti critici e il mancato rispetto delle Norme.
“Abbiamo verificato purtroppo” ha dichiarato in una nota il Comitato Aeroporto CRIAAC “come il Comune di Ciampino sia il grande assente, assieme al Comune di Marino, nell’elenco dei soggetti che hanno presentato osservazioni.” continua il CRIAAC “Il 18 febbraio in un incontro ufficiale il sindaco di Ciampino Terzulli ci aveva delineato la sua strategia per l’aeroporto: approvare il piano AdR di riduzione del Rumore – che per noi è un piano truffa da bocciare – ma fare dura opposizione sulla VIA attraverso le osservazioni. Ebbene, la parola di Terzulli, almeno con i cittadini del CRIAAC, deve essere aria fritta visto che sulla VIA non ha mosso un dito“.
“Il Sindaco di Ciampino” conclude la nota del CRIAAC “così come il Commissario di Marino Enza Caporale evidentemente non hanno ritenuto di dover difendere i loro cittadini in questa procedura di VIA, promossa da Enac, che non tutela i cittadini, l’ambiente e nemmeno si adegua alle richieste della UE espresse nell’ambito dell’indagine -Eu Pilot/6876/14/ENVI- per infrazione delle norme comunitarie. Probabilmente le necessità e gli obiettivi di ENAC e AdR risultano prioritari rispetto alla difesa della salute dei cittadini che governano. Un plauso pubblico va fatto, invece, al Commissario di Roma, dott. Tronca, e al suo staff. Il Commissario, infatti, ha trovato la forza di rappresentare, in difesa dei cittadini da lui governati, le numerose perplessità sugli sconclusionati documenti presentati da ENAC nella VIA“.
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info@comitatoaeroportociampino.it 29 aprile 2016
Gli interrogativi sul futuro del City Airport della Capitale non finiscono mai. Dopo la nota della Regione Lazio (riportata integrale da Aerohabitat Centrostudi "Aeroporto di Ciampino, audizione in commissione Ambiente: ADR taglia voli..." e l'articolo apparso sul Corriere della Sera a firma Valeia costantini dle 5 aprile e titolato "Inquinamento acustico - Ciampino vince contro il rumore: dopo 15 anni di lotte, l’aeroporto dovrà ridurre il numero di voli, i comitati dei cittadini replicano senza alcuna incertezza: non è vero!
Ecco il testo on line sul facebook del Comitato e sul sito comitatoaeroportociampino.wordpress.com.
Ciampino, 6 Aprile 2016
"È illusoria la riduzione dei voli propagandata da aeroporti di Roma e da Enac e riportata sia sul Piano di riduzione dell’impatto ambientale (obbligo di legge per AdR dato che a Ciampino il rumore è oltre i limiti di legge), presentato sia ai comuni colpiti, che nella parallela procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) in corso presso il ministero dell’ambiente.
Si basano su un trucco i calcoli sulla futura riduzione dei voli contenuti sia nel piano che nella via e che vedono una riduzione di circa 35 voli giornalieri nel 2021 rispetto al 2013. Infatti, il numero di voli medi dell’anno 2013, base di calcolo introdotta da AdR per valutare la riduzione dei voli, viene quantificato in 160 voli medi giornalieri. Ma questi 160 voli non sono la media dell’intero anno ma soltanto delle tre settimane con il numero maggiore di voli. In realtà la media di voli giornalieri dell’anno 2013, calcolata sull’intero anno, è di 127 voli al giorno.
Il calcolo per l’anno 2021 viene invece fatto con la media semplice dei voli sull’intero anno, questo calcolo fornisce un risultato di 128 voli medi giornalieri per l’anno 2021.
Se si confrontassero il numero di voli calcolati nello stesso modo: 127 voli giornalieri nell’anno 2013 contro 128 voli giornalieri per l’anno 2021, si vedrebbe che vero il contrario di quello che dicono Enac e AdR. I voli aumentano, di uno al giorno, invece di diminuire.
Altro trucco, contenuto sia nel Piano che nella VIA, è quello di affidare la riduzione del rumore che colpisce Ciampino, Roma e Marino, alla ipotetica introduzione da parte di Ryanair, a partire dal 2019, di un nuovo tipo di aereo (il “Boeing 737 max 200”) che non è ancora neanche in produzione.
Terzo e ultimo trucco al quale si affiderebbe l’ipotetica riduzione del rumore a Ciampino è quello di una “nuova procedura di decollo già operativa”, della quale non si sono accorti i torturati cittadini e, soprattutto, le sensibili centraline di arpa Lazio. Infatti, i report mensili sull’inquinamento acustico dell’aeroporto di Ciampino prodotti d’Arpa Lazio, continuano a riportare sistematici superamenti dei limiti di legge.
È ora che le istituzioni nazionali, regionali e comunali facciano il loro mestiere, promuovendo una Conferenza dei Servizi che si sostituisca alle iniziative dilatorie e inefficaci di Enac e AdR e riporti alla legalità l’aeroporto di Ciampino."
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info@comitatoaeroportociampino.it - 8 aprile 2016
Da 100 giornalieri a 65, in parallelo a quella della cubatura dell'aeroporto (!), ma solo entro il 2021. In data 4/03/2016 la Regione Lazio con il seguente comunicato, a cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio ha rilevato:
"Audizione oggi in sesta commissione, competente in materia di ambiente, in merito alla situazione dell'aeroporto “Pastine” di Ciampino e in particolare sul piano di contenimento e abbattimento del rumore e per la tutela della salute dei cittadini.
Scopo dell'audizione, capire i contenuti del piano, che dovrebbe risolvere il problema oggetto di una battaglia ultradecennale, tanto più sentita in quanto quest'anno si è registrato un incremento dei voli stessi, come hanno sottolineato i consiglieri richiedenti l’audizione. Ascoltati i sindaci di Ciampino e Marino, i rappresentanti del dipartimento di Tutela Ambiente di Roma, di Aeroporti di Roma, dell'Ente nazionale aviazione civile e quelli del Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di Ciampino.
Tra gli auditi anche l’assessore regionale all’ambiente Mauro Buschini, il quale ha ripercorso l’iter della vicenda, che ha visto, dopo il rigetto da parte dei comuni dell'area interessata di un originario piano elaborato da Aeroporti di Roma nel 2013 per il contenimento del rumore, la stessa Adr presentare un nuovo piano nel 2015; questo è destinato ad essere esaminato in sede di conferenza di servizi già convocata dalla Regione con carattere istruttorio, essendo la parte decisoria della procedura riservata ai comuni. La competenza tecnica è invece di Arpa Lazio. Ma è intervenuta nel frattempo una riclassificazione dell'aeroporto di Ciampino come scalo di interesse nazionale, perché civile e non più “militare aperto al traffico civile”, il che pone in dubbio che la competenza decisoria sia ancora in capo ai comuni: in tal senso la Regione ha posto al ministero un quesito che resta ancora senza risposta, così come giace ancora sul tavolo ministeriale una valutazione di impatto ambientale avviata per la modifica strutturale dello scalo di Ciampino da parte dell’Enac.
Aeroporti di Roma, nel prendere la parola per mezzo del suo rappresentante, ha sintetizzato i contenuti del piano in una riduzione del numero dei voli da 100 giornalieri a 65, in parallelo a quella della cubatura dell'aeroporto, il tutto da realizzare entro il 2021. A ciò, le associazioni hanno replicato che il termine di cui pretendere il rispetto è invece, a loro avviso, ancora quello del 2018, non essendo a loro parere stato bloccato il termine di otto anni, di cui alla normativa, dalla bocciatura del piano originario. All’altra osservazione delle associazioni, per cui le piste sono troppo vicine alle case, Enac ha risposto che semmai è la città ad essersi avvicinata troppo all'aeroporto e che la riduzione da 100 a 65 movimenti giornalieri appare sufficiente. Ma i numeri effettivi, ancora a parere delle associazioni, sono molto più alti, quasi doppi rispetto a quanto esposto. Inoltre, le associazioni hanno contestato il fatto che la città si sia avvicinata troppo allo scalo e sottolineato il problema del parco degli acquedotti, che è l'anello debole della catena, in fatto di vulnerabilità ambientale". 7 aprile 2016
Il Piano prevede una riduzione del traffico mentre Ryanair annuncia altri voli. Alla Procura della Repubblica di Velletri sono intanto stati inoltrati quasi 1.700 esposti di cittadini contro lo scalo.
Con il comunicato stampa del 4 febbraio ENAC ha presentato una nuova richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale per Ciampino.
"L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ha presentato oggi, 4 febbraio 2016, presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, l’istanza di avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) relativa al Piano di Sviluppo dell’Aeroporto di Roma Ciampino, approvato in linea tecnica dall’Ente e sviluppato fino al 2044. Il Piano prevede una sensibile riduzione del volume di traffico e interventi finalizzati alla sola riqualifica delle infrastrutture esistenti. La procedura di attivazione della V.I.A. per l’Aeroporto di Roma Ciampino è stata presentata ai sensi dell’art. 23 del Decreto Legislativo 152/2006 “Codice dell’Ambiente”, ovvero secondo le modalità previste per la procedura ‘ordinaria’. Nel novembre del 2015, invece, per lo stesso Piano, era stata presentata l’istanza ‘speciale’ per la V.I.A., sulla base delle previsioni contenute nell’articolo 71, comma 3-bis del Decreto Legge. n. 1 del 24/01/2012, convertito con legge 37/2012 che classificava come opere strategiche gli interventi ricompresi nei Piani di Sviluppo degli aeroporti gestiti dalle società che hanno sottoscritto Contratti di Programma in deroga. Questa ultima previsione normativa è stata abrogata per effetto dell’articolo 9 comma 3 del Decreto Legge n. 185 del 25/11/2015 convertito con legge n. 9 del 22/01/2016, e ha portato, pertanto, l’ENAC a ripresentare l’istanza come da procedura ordinaria. La documentazione relativa all’iter avviato oggi dall’ENAC è disponibile sulle pagine dedicate alla V.I.A. sul sito web del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare"
In relazione alla rinnovata proposta di ENAC il Comitato dei cittadini ha diffuso la seguente nota:
Comitato Aeroporto: Ciampino, Marino e Roma boccino il piano truffa di AdR
Proposta riduzione dei voli solo a partire dal 2021
A febbraio 2014 i comuni di Ciampino, Marino e Roma bocciarono il Piano Antirumore proposto da ADR per il rientro entro i limiti acustici di legge dei voli effettuati nell’Aeroporto di Ciampino. La proposta era insufficiente e non garantiva affatto il rispetto delle norme. Nei due anni successivi, con una situazione che si è mantenuta ancora completamente illegale, nessuna istituzione è intervenuta a verificare il rispetto delle norme e così il traffico aereo a Ciampino è ancora aumentato, giungendo a 5.800.000 passeggeri nel 2015. Di nuovo c’è solo stato che l’UE ha avviato una indagine per possibile infrazione all’Italia nell’applicazione delle norme sull’impatto ambientale. A novembre 2015 ADR ha ripresentato un nuovo piano antirumore.
I cittadini del Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino (CRIAAC), dopo aver preso visione del Piano AdR, chiedono ai Comuni di Ciampino, Marino e Roma di bocciare ancora una volta il Piano. “Diciamo subito una cosa chiara e forte a tutte le Istituzioni” esordisce il Comitato “non è accettabile che un piano di riduzione dei voli, in una situazione drammatica come quella dell’aeroporto di Ciampino, proponga il primo intervento per il 2021. Cioè a 20 anni dall’approvazione della legge (447/1995) della quale è applicazione.”
“Il Piano presentato da ADR è l’ennesimo presa in giro verso i cittadini e verso la legge” continua il Comitato.“ In una situazione di conclamata illegalità, senza una Valutazione di Impatto Ambientale, in difetto di presentazione dal 2002 come indica l’Europa, l’ADR ha l’arroganza di indicare una possibile riduzione dei voli solo a partire dal 2021, quando, forse, si potranno avere dei nuovi motori aerei per il 50% della flotta che opera a Ciampino. E poi chi garantirà e controllerà che le flotte private si rinnoveranno dotandosi dei nuovi motori? La proposta prevede poi una riduzione dei voli commerciali del 33%, ma solo a partire dal 2021.”
Conclude il CRIAAC “questo nuovo Piano è una vera vergogna. La riduzione del numero dei voli deve essere immediata e deve riportare nei limiti di legge l’aeroporto in tempi strettissimi visto che i voli fuori norma vanno avanti da oltre dieci anni. Ci deve essere una riduzione immediata a 60/70 movimenti complessivi giornalieri, così come indicato a suo tempo dai modelli applicati da ARPA Lazio. Chiediamo al Sindaco di Ciampino e ai Commissari di Marino e Roma di ricevere una delegazione del Comitato per ascoltare le ragioni dei cittadini e chiediamo loro, con fermezza, di bocciare senza indugio l’ennesima provocazione di AdR che, come dimostrano i dati sul rumore elaborati dall’ARPA Lazio anche in queste settimane, se ne infischia della salute dei cittadini e delle leggi.”
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info@comitatoaeroportociampino.it - 10 febbraio 2016
Renzi in Africa: visita in Nigeria, Ghana e Senegal. Il comunicato sintetico disponibile sul sito www.governo.it/media/renzi-nigeria/4096 in data
01 Febbraio 2016 segnala: "Tra lunedì 1 e mercoledì 3 febbraio 2016 il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è in Africa, in visita nella Repubblica Federale della Nigeria, Repubblica del Ghana e Repubblica del Senegal. Nigeria, 01/02/2016 - Il presidente del Consiglio Matteo Renzi in Africa, in visita nella Repubblica Federale della Nigeria.
Le visite che il Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi ha programmato in questi anni costituiscono una politica e obiettivi «strategici». Sono missioni che Palazzo Chigi valuta, legittimamente come «la nostra più grande occasione» per il futuro del Paese.
L'attenzione dedicata al continente africano, in passato per il sudAmerica come "un investimento strategico, culturale, educativo e valoriale, del nostro Paese".
La ricerca di opportunità di cooperazione e sviluppo e nuovi investimenti per l'economia reciproca - con i Paesi visitati - sta diventando una costante. Africa occidentale con Nigeria, Ghana, Senegal dopo Mozambico e Congo-Brazzaville e Kenya ed Etiopia rappresentano occasioni decisive per la diplomazia e per l'economia, ma diventa indispensabile - almeno per Aerohabitat - sapere da dove decolla e con quale aeromobile l'Air Force One italiano. Sia questo l'Airbus 777 e/o l'Airbus 319 del 31° Stormo AMI.
La visita di Stato di questi primi giorni d febbraio è avvenuta con l'Airbus 319 hangarato solitamente a Ciampino: lo attesta la foto ufficiale disponibile dal sito www.governo.it.
L'interrogativo che Aerohabitat pone ancora una volta riguarda il punto di partenza, la pista dalla quale è decollato il bigetto governativo è davvero quella del GB Pastine di Ciampino?
I circa 2203 metri di asfalto della pista del City Airport della Capitale assicura le ottimali prestazioni di safety per un velivolo a pieno carico con una delegazione di imprenditori e uomini d’affari in rappresentanza di Confindustria, Ice, Cassa depositi e prestiti, Sace, Simest e titolari e manager di aziende italiane quali Anas International, Cnh Industrial, Trevi, Ge Nuovo Pignone, Enel GreenPower, Italferr, Maire Tecnimont e Telecom, per una tratta di almeno 6-7 ore di volo?.
Ma se Aerohabitat dopo aver descritto con un interrogativo l'eventuale compatibilità della stessa pista "Ma l'Airbus 340-500 Etihad in leasing Governativo opera su Fiumicino e/o Ciampino?" (8 gennaio 2016) per il quadrimotore di maggior carico al decollo, anche il decollo dell'Airbus 319 potrebbe costituire "problematiche" con determinati parametri/prestazioni e meteo in decollo.
In attesa che qualche autorevole responsabile "aeroportuale-aeronautico" possa risolvere questo piccolo e semplice interrogativo sui pesi di decollo della flotta "presidenziale" ecco quanto segnalato aul sito del 31° Stormo dell'Aeronautica:
"Missione
Effettuare, con le modalità stabilite dalle norme in vigore, attività di trasporto aereo per soddisfare le esigenze dell’Autorità di Stato, Interforze e di Forza Armata.
Provvedere all’addestramento per la prontezza operativa degli equipaggi di volo ed alla standardizzazione delle procedure d’impiego per le linee volo in dotazione al Reparto.
Gli aeromobili del 31° Stormo sono utilizzati per il trasporto di Stato e per missioni di pubblica utilità, quali il trasporto sanitario d’urgenza di ammalati, di traumatizzati gravi e di organi per trapianti, nonché per interventi a favore di persone comunque in situazioni di rischio. Per la particolarità dei compiti assegnati, il 31° Stormo, pur permanendo alle dirette dipendenze del Comando della Squadra Aerea, è posto sotto il controllo operativo dello Stato Maggiore dell’Aeronautica, 3° Reparto, che lo esercita attraverso la sala situazioni che, attivata in H24, coordina tutte le attività di trasporto aereo per esigenze di Stato, sanitarie e umanitarie.
Dotazione
HH-139A, Falcon 50, Falcon 900 EX, Falcon 900 EASy, Airbus A 319CJ.
Da marzo 2000 il 31° Stormo ha preso in carico il primo dei tre bireattori di linea Airbus A319 versione Corporate Jet (CJ) dotata di serbatoi ausiliari che ne aumentano l’autonomia rispetto alla versione commerciale e che rappresenta il modello “accorciato” dell’A320.
L’Airbus A319CJ è il primo velivolo dell’Aeronautica Militare certificato per eseguire avvicinamenti ILS (Instrument Landing System) CAT3, ovvero in assenza di visibilità verticale e orizzontale ed è in grado di atterrare e fermarsi in pista automaticamente.
L'allestimento interno consiste di quattro zone: una «conference room», una zona di riposo, ad elevato confort, riservata alle massime autorità a bordo, il compartimento per i passeggeri e il compartimento per il riposo dello staff e per il centro comunicazioni dotato di telefono satellitare.
L’A319CJ dispone del sistema di controllo fly by wire che riceve input da due “cloche laterali” di tipo «sidestick». La strumentazione è molto moderna, con due piloti automatici, due Flight Director, un Autothrust per la regolazioneo automatica della potenza nelle varie fasi di volo, un sistema elettronico digitale di presentazione dei dati e un Hud (Head-Up Display) per facilitare gli atterraggi su piste prive di radioassistenza e i decolli in condizioni di bassa visibilità.
Caratteristiche tecniche:
Apertura alare: 33,91 m; lunghezza: 33,80 m; altezza: 11,80 m; superficie alare: 122,40 mq; pesi: a vuoto 40.160 kg, max al decollo 75.500 kg; carburante: 27.000 kg; impianto propulsivo: due turbofan CFM56 da 27.000 kg/s; velocità massima: 0,82 mach (900 km/h); tangenza: 10.060 m (41.000 ft); autonomia (con serbatoi ausiliari): 8500 km; equipaggio minimo: 2 piloti, 2 specialisti, 2 assistenti di volo, 50 passeggeri il primo velivolo acquisito, 36 gli altri due." 2 febbraio 2016
Il layout pista, parcheggi, taxiway, portata è, comunque, a norma e/o in deroga! I media non hanno dubbi e segnalano come l'Airbus 340-500 con equipaggio Etihad atterrerà venerdì 8 gennaio sullo scalo di Fiumicino. E' uno novità che conferma l'impraticabilità di operare sulla pista di Ciampino a causa della limitata lunghezza 15/33 pari a 2.203 metri x 45 metri di larghezza.
L'Airbus immatricolato A6-EHA, sarebbe ancora configurato secondo lo standard 12 posti in prima classe, 28 in business 200 in economy, e avrebbe fatto il primo volo il 30 marzo 2006.
L'arrivo dell'Airbus quadrjet di circa 380 tonnellate di peso al decollo, e 65 metri di apertura alare, dopo l'atterraggio a Fiumicino dovrebbe, tuttavia, essere rilocalizzato nello scalo City Airport della Capitale: Ciampino GB. Sede del 31° Stormo Aeronautica, flotta aerea ai voli di Stato. Con peso massimo all'atterraggio di circa 245 tonnellate l'Airbus 340-500 in leasing dovrebbe, quindi, ridecollare da Fiumicino, riatterrare a Ciampino e, probabilmente, essere hangherato e sorvegliato con misure di security adeguate.
Una protezione, probabilmente, non assicurabile sull'hub della Capitale.
L'aeromobile in leasing dovrà essere sottoposto ad una riconfigurazione della cabina passeggeri - con un apposito bando di gara - al fine di assicurare spazi di cabina adeguati al Presidente del Consiglio dei Ministri e Capo del Governo Italiano. E' una svolta nell'utilizzo e impiego dell'aereo Presidenziale: evidenzia una situazione alquanto contraddittoria.
Se fino al recentissimo passato i Capi di Stato del Belpaese ha utilizzato l’Airbus A319 CJ, velivolo di corto-medio raggio con una autonomia di 4/5 ore di volo, il nuovo Airbus 340-500 assicura voli long-range senza scali. Le destinazioni transatlatiche, transoceaniche in genere dei Presidenti del Consiglio, stavolta saranno pianificate con maggior "funzionalità".
L'anomalia è tuttavia riconducibile all'uso della pista: quella di Ciampino, di soli 2203 metri, non consente un decollo a pieno carico - di 380 tonnellate - e, probabilmente, la reale partenza del volo long range dell'Airbus 340-500 potrà avvenire su piste di almeno 3000-4000 metri di lunghezza.
L'Airbus 340-500 Etihad in leasing Governativo - con equipaggio internazionale e, probabilmente, dopo l'adeguato training anche da piloti del 31é Stormo - in hangar a Ciampino, uno scalo che ha come aereo di riferimento un Boeing 737 e/o Airbus 319/320, perciò con pesi operativi al decollo di circa 80 tonnellate e circa 35 metri di apertura alare, è autorizzato a operare comunque. La portata-portanza della pavimentazione concepita per il sedime consente uno sforamento del 10% annuo.
L'Airbus 340-500 ha una apertura alare che necessita di distanze tra l'asse pista e le vie di rullaggio e holding area per il decollo e il parking area adeguatamente circostanziate dalla Regolamentazione ENAC, ICAO e EASA: sono quelle del layout del GB Pastine di Ciampino. 8 gennaio 2016
Ancora gli scali aerei e le emissioni gassose trascurate!
Aeroporto di Ciampino - basta nascondersi dietro un dito - per inquinamento dell’aria serve monitoraggio e azioni preventive. Da 19 giorni di seguito la centralina di Arpa Lazio per il controllo della qualità dell’aria presente a Ciampino supera costantemente e di molto i limiti di legge per le Polveri Sottili (PM10), fino a quasi il doppio dei 50 microgrammi a metro cubo dopo i quali si entra nell’area di pericolo per la salute. Come hanno scritto i giornali questi veleni mettono a rischio cuore e polmoni, rischio che per chi vive a Ciampino, Marino e nel VII municipio di Roma si somma ai danni alla salute prodotti dal rumore fuorilegge dovuto all’eccessivo traffico aereo.
Ma le PM10 sono solo la punta dell’iceberg perché ci sono anche le più sottili e pericolose PM2,5 e, com’è emerso nel corso della procedura di VIA dell’aeroporto di Firenze, nell’intorno aeroportuale bisognerebbe monitorare anche gli ossidi di zolfo e di azoto, composti organici volatili come acroleina, formaldeide, 1,3 butadiene, naftalene, benzene, acetaldeide, toluene, xylene, propanale….
È ora di finirla di affidarsi solo alla speranza che il vento e la pioggia diluiscano i veleni o li mandino in casa di altri. Bisogna individuare preventivamente le fonti dei veleni e predisporre un sistema di monitoraggio costante, basato su una rete di centraline sempre attive, che consenta di intervenire prima che succeda il disastro.
E prima di tutto vanno monitorate e gestite le fonti primarie di inquinamento, come gli aeroporti.
Nell’aeroporto di Ciampino, ancora oggi privo delle obbligatorie da anni Valutazione di impatto ambientale e Valutazione Ambientale Strategica, ogni giorno fino a 200 aerei, privi di qualsiasi forma di filtraggio dei gas di scarico, decollano e atterrano in faccia e sulla testa di centinaia di migliaia di abitanti.
Il disastro ambientale di questi giorni evidenzia a tutti che questa situazione non è più tollerabile. Gli abusi dei responsabili e l'inerzia delle istituzioni preposte a tutelate i cittadini devono essere perseguite e punite. Le leggi ora ci sono, bisogna applicarle.
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info@comitatoaeroportociampino.it - 4 gennaio 2016
Il comunicato non risolve le perplessità sul Masterplan anche se conferma il ruolo di ENAC! Nella giornata del 3 dicembre 2015 sono ben due gli interrogativi associati alle iniziative dell'ENAC. Una rimanda ad una nota sul sito nel MinAmbiente dove si può leggere: "Presentata l’istanza per la VAS del Piano Nazionale degli Aeroporti": "Il 30/11/2015 Enac ha presentato l’istanza per l’avvio della procedura di VAS del Piano Nazionale degli Aeroporti. La direzione competente sta verificando la lista dei Soggetti Competenti in materia ambientale da coinvolgere per la successiva attivazione della fase di scoping".
Una questione sulla quale un esperto qualificato in materia, lucidamente, sostiene:
"Se fosse una VAS ci deve essere l'avviso pubblico di avvio del procedimento e il luogo (o i link) dove poter consultare la documentazione dell'Istanza di VAS in modo che tutti e chiunque possono presentare le Osservazioni alla VAS Se invece è una procedura di "scoping" - come sembra - non c'è nessun avviso pubblico e alla fine dello scoping il Ministero dell'Ambiente stabilisce se "come intendono procedere quelli dell'ENAC" . Solo in seguito potrebbe essere inoltrata-presentata la procedura di VAS.
La seconda, invece, associa il comunicato ENAC: "A BREVE ATTIVAZIONE DI UNA NUOVA PROCEDURA DI VIA ORDINARIA PER IL PIANO DI SVILUPPO DELL’AEROPORTO DI ROMA CIAMPINO"
L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile rende noto che, a seguito di alcune recenti variazioni normative, presenterà, a breve, una nuova richiesta di attivazione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) relativa al Piano di Sviluppo dell’Aeroporto di Roma Ciampino.
Il recente Decreto Legge n. 185 del 2015, infatti, ha abrogato l’articolo 71, comma 3 bis, della Legge n. 27 del 2012 che classificava come opere strategiche gli interventi ricompresi nei Piani di Sviluppo degli aeroporti gestiti dalle società che hanno sottoscritto Contratti di Programma in deroga.
Tra gli aeroporti interessati dalla citata legge del 2012 rientrava anche l’Aeroporto di Roma Ciampino, per il quale l’ENAC aveva chiesto, in data 5 novembre 2015, l’attivazione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) di tipo speciale.
Alla luce dell’abrogazione del riferimento di legge, l’ENAC ha provveduto a ritirare l’istanza presentata al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in quanto non più supportata dal quadro normativo vigente.
L’ENAC, pertanto, chiederà a breve l’attivazione di una nuova procedura di VIA ordinaria.
Inoltre, con riferimento a quanto apparso nei giorni scorsi su organi di stampa a diffusione locale e regionale, in merito alla presunta apertura di una via di rullaggio a 35 metri di distanza dai palazzi di Ciampino, indicando che tale opera sarebbe stata prevista nel Master Plan dell’Aeroporto di Roma Ciampino approvato tecnicamente dall’ENAC, si comunica che, contrariamente a quanto riportato, tale Master Plan prevede, nell’ambito delle opere di riqualifica delle fasce di rispetto della pista di volo, la demolizione dell’esistente via di rullaggio, sebbene non utilizzata, ubicata tra la pista di volo e l’edificato a ridosso dello scalo di Ciampino."
L'ultimo capoverso relativo al rullaggio a 35 metri dal recinto appare del tutto in contrasto con il Quadro di riferimento programmatico – Relazione”. A pagina 6, del documento “Quadro di riferimento progettuale – Relazione” troviamo, in fotocopia, che per ragioni di “adeguamento normativo” a un regolamento della stessa ENAC, nonché per ottimizzare la manutenzione e in quanto si tratterebbe di interventi “inderogabili e urgenti”, Enac non intende sottoporre a valutazione ambientale i lavori riportati di seguito:
“-realizzazione nuova recinzione e strada perimetrale nuova viabilità petrolieri, ristrutturazione/separazione dei sottoservizi, manutenzione e ripristino fabbricati ex AMI;
-adeguamento normativo al regolamento ENAC/EASA del runway strip lato est della pista di volo RWY 15/33;
-riqualifica pavimentazioni delle infrastrutture di volo esistenti (pista di volo, vie di rullaggio, raccordi, piazzali).”
Sono rilievi che sembrerebbero contraddire, ad esempio, l'Allegato 4 PROGETTO DEGLI INTERVENTI A BREVE TERMINE PER GLI AEROPORTI GESTITI (Inviato in data 20 Giugno 2011 con protocollo n. ro A004767) dove si legge ad esempio:
"Le criticità ambientali, unite alle condizioni infrastrutturali della pista di volo e relativa strip, hanno portato a definire un “cap” (limite di capacità) all’attività di Ciampino rispetto ai volumi di traffico che l’aeroporto sarebbe in grado di gestire." " Uno dei limiti ambientali maggiormente vincolanti è il rumore generato nelle aree circostanti l’aeroporto".
Nell' allegato 2 - "PROGRAMMA DEGLI INVESTIMENTI DI LUNGO TERMINE si poteva evincere anche "La pista è munita di una strip con dimensioni pari a 2327.5x226 metri ed anche delle aree di sicurezza di fine pista (RESA)." "Sulla via di rullaggio principale Alfa, parallela alla pista per quasi tutta la lunghezza, possono rullare aeromobili di classe E con massima apertura alare di 65 metri; la TWY Alfa è collegata alla pista mediante quattro raccordi intermedi e due di testata.
A causa della ridotta separazione tra la RWY 15/33 e la TWY A, con visibilità inferiore a 1500 m e/o ceiling inferiore a 500 ft, sono in vigore le seguenti procedure:
• durante le operazioni di decollo o di avvicinamento strumentale per l’atterraggio, non è consentita la presenza di aeromobili o veicoli sulla TWY A ad eccezione di un solo aeromobile al punto attesa AA quando la RWY 15 è in uso, o di un solo aeromobile al punto attesa AF quando la RWY 33 è in uso;
• è consentita la presenza di un solo aeromobile alla volta sulla TWY A con l’ausilio del follow me." 5 dicembre 2015
Perchè a Peretola-Firenze una pista senza vie di rullaggio e a Ciampino il raddoppio? Ma quali obiettivi di movimenti-aerei orari sono stati posti per il City Airport della Capitale? Da una prospettiva di chiusura dei voli commerciali - vedi Viterbo - alla limitazione di 100 voli/giorno all' adeguamento al regolamento ENAC/EASA del runway strip lato est - sostiene ENAC - della pista di volo RWY 15/33, con una configurazione - layout che consentirebbe un utilizzo operativo - anche - a 40/45 movimenti/ora. Nel 2014 lo scalo di Ciampino ha raccolto oltre 5 milioni di passeggeri con 60 destinazioni servite e uno scalo con una doppia via-di-rullaggio non potrà che preludere a valutazioni di impatto acustico, emissioni gassose, riflessi sul piano di rischio per incidente aereo e rischio terzi rigorose e circostanziate.
Le ragioni rimandano ad sedime aeroportuale ridotto e ristretto con un parcheggio aeromobili adiacente e una trincea di edificazioni esterne - caseggiati intensamente abitati - alla pista assai prossime.
Una valutazione che Aerohabitat è interessata a svolgere e commentare, iniziando dal seguente promemoria.
La pista del GB Pastine è definita dal codice 4 C (classificazione Aerodrome Reference Code).
Il Codice di Riferimento dell’Aeroporto è stabilito dalle caratteristiche delle superfici, delle aree di protezione e dei piani di riferimento laterali e longitudinali che devono essere tenuti liberi da ostacoli.
Il valore della “Lunghezza di Pista di Riferimento dell’Aeromobile” riferita all’aeromobile in uso sull’aeroporto che necessita di maggior corsa al decollo; − una lettera individuata dalla apertura alare o larghezza massima del carrello principale dell’aeromobile più grande che si prevede possa operare nell’aeroporto, a seconda di quale dei due parametri richieda caratteristiche di pista superiori. Il codice di riferimento è determinato per ogni pista allo scopo di identificarne le caratteristiche delle superfici associate.
L'orientamento della pista è 15/33, della lunghezza di 2.203x45
Pista di lunghezza superiore a 1800 metri : numero di codice 4
Lettera del codice C : apertura alare 24 - 36 metri
Larghezza massima del carrello principale: 6-9 metri
Inclinazione e pendenza della pista: ??
Taxiway A parzialmente inclusa nella RWY strip
Taxiway B parzialmente inclusa nella RWY strip
Dimensioni strip - 2323 x 300
La strip che comprende una pista strumentale deve estendersi simmetricamente rispetto all’asse pista per almeno: (a) 150 m per piste di codice 3 o 4;
CGA:Area livellata e priva di ostacoli (Cleared and Graded Area - CGA). All’interno della strip di una pista strumentale di precisione di codice 3 o 4 deve essere prevista un’area livellata priva di ostacoli (CGA) per una distanza simmetrica, rispetto all’asse pista ed al suo prolungamento, di almeno 105 m. Tale distanza può essere ridotta a 75 m nella parte di strip che interessa i primi 150 m di pista e raccordata a 105 m entro i primi 300 m di pista per entrambe le testate.
Per gli aeroporti esistenti, salvo quanto previsto al paragrafo 6.3, la sistemazione di tutta la CGA deve essere attuata entro il 31.12. 2005.
L'analisi introduttiva potrebbe apparire quasi scolastica, ma, sicuramente, essenziale: è tutto in regola? O le operazioni sono in deroga? 28 novembre 2015
Ecco la nota del Comitato sull'intervento di Barcaroli: A Bruxelles sale l’attenzione dell’UE sulle nefandezze dell’aeroporto di Ciampino:–
Oltre al mantenimento dell’indagine UE in corso, a breve sarà avviata una petizione pubblica UE sulle inadempienze delle autorità italiane che regolano il funzionamento dell’aeroporto
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Il 12 novembre il portavoce del Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino, Roberto Barcaroli, ha presentato a Bruxelles davanti alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo le ragioni dei cittadini di Ciampino, Marino e del X Municipio di Roma che da anni denunciano le illegalità consentite dalle autorità italiane nella gestione dell’Aeroporto G. B. Pastine di Ciampino.
“Il risultato ottenuto a Bruxelles è per noi davvero rilevante” ha dichiarato il portavoce CRIAAC Roberto Barcaroli “la Commissione Petizioni, che rappresenta il Parlamento Europeo, lascerà aperta la nostra petizione e interverrà presso le autorità italiane che regolano le attività aeroportuali. Anche la procedura di infrazione, avviata circa due anni fa a seguito di un nostro esposto, continuerà la sua strada.
In particolare, i rappresentanti delle Direzioni Generali della Commissione Europea che seguono le pratiche delle nostre denunce hanno assicurato che, per Ciampino e per l’aeroporto di Bergamo, manterranno alta la vigilanza sul comportamento delle autorità italiane.
Inoltre, sia il Parlamento sia la Commissione Europea si sono impegnati a mantenere aperti i canali di comunicazione con i cittadini sulle questioni presentate oggi in Commissione Petizioni e hanno raccomandato di inviare anche a loro tutte le informazioni disponibili.”.
Così, dopo l’ulteriore nuovo fronte aperto dal CRIAAC in ambito nazionale con centinaia di esposti alla magistratura sull’illegalità del funzionamento dell’Aeroporto di Ciampino, si mantiene e, a vedere dai fatti, si rafforza il fronte europeo che ha costretto ENAC, in fretta e in furia, a presentare qualche giorno fa una Valutazione di Impatto Ambientale per Ciampino, con oltre 10 anni di ritardo e con valore di intervento procrastinato dopo il 2020, l’ennesima arrogante beffa verso i cittadini e le norme in vigore.
“Non possiamo dimenticare” conclude Roberto Barcaroli ”di indirizzare pubblicamente un ringraziamento speciale agli eurodeputati del Movimento 5 Stelle, in particolare a Eleonora Evi e Dario Tamburrano, che ci hanno aiutato nel presentare la petizione e ci hanno sostenuto in Commissione con interventi decisivi ai fini dell’esito della discussione UE”.
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Ma quale scenario futuro per quei 220 ettari sull'Appia? Dai silenziosi dirigibili del 1916 al "fracasso" del traffico di questo 2015 ecco che dal 27 ottobre al 14 febbraio, Aeroporti di Roma, con il Comune di Ciampino e l'Aeronautica Militare, la ricorrenza dei primi 100 anni è festeggiata con iniziative, conferenze e una mostra fotografica.
Anche con il patrocinio della Regione Lazio, dell'Enac e dell'Enav l'infrastruttura aeroportuale pretende di essere ancora "motore di sviluppo per il territorio e per il Paese, con un indotto di 15-20.000 posti di lavoro e 4.000 unita' di personale impiegato, oltre ai militari in servizio".
L'Amm. Delegato di ADR Lo Presti intende proseguire la cosiddetta "politica di valorizzazione del territorio e di sostegno economico ad una realtà che vede oggi circa 5 milioni di passeggeri transitare dallo scalo".
Dai dirigibili alla flotta low cost, ai voli militari-governativi è davvero questo il futuro dello scalo che nel 1961 registrava 5.165 movimenti con 101.800 passeggeri trasportando merci per 1.467.218 kg. Che nel 1971 movimentava 14.230 voli/anno e 568.695 passeggeri 1.242.727 (nel 1970 - 1.927.799 passeggeri). Nel 1970 la storia ricorda come Ciampino disponesse di due piste 15/33 una di 2200metri x 60 metri e una 2200x33. Anche allora l'ampiezza del sedime era di 220 ettari? Anche nel 1916? E' nato prima l'aeroporto e/o gli insediamenti urbani adiacenti alla via Appia era no precedenti? E' nata prima la gallina o l'uovo: il rebus è eterno!
E' certo che nel 1972 il "Rapporto Lino" - tra altro - sulla "Situazione aeroporti aperti al traffico civile in relazione alle esigenze attuali e future" sosteneva per Ciampino alla voce Ostacoli: "Ostacoli naturali e artificiali nell'area di avvicinamento alle piste 33. L'abitato di Ciampino paese penetra parzialmente nel piano di transizione e penalizza la circolazione ad est dell'aeroporto". In tanti anni le edificazioni limitrofe alle piste (diventata poi solo una di 2324 metri/45 metri) sono forse diminuite e gli "ostacoli" citati sono stati rimossi?
Mentre il numero dei movimenti sulla pista nel 2014 ha raggiunto la cifra di 47.376/anno con 5.018.289 passeggeri (nel 2007 avevano raggiunto il record di oltre 58mila con quasi 5.4 milioni di passeggeri) e nel corso dei primi 9 mesi del 2015 oltre 41mila voli (+8.2%) e 4.468.575 passeggeri + 19.9% (datti Assaeroporti) la caratteristiche fisiche della pista sono corrispondenti agli standard del Regolamento ENAC per la Costruzione e l'Esercizio delle infrastrutture aeroportuali?
La RESA (Runway End Safety Area) è di 240 metri per testata (?) e la Strip, la CGA (Cleared and Graded Area), le RWY TORA TODA ASDA LDA sono adeguate per una prospettiva di traffico definita dal Piano Nazionale Aeroporti che assegna al GB Pastine un ruolo di aeroporto di interesse nazionale nel bacino di traffico del centro Italia.
La Relazione Tecnica Piano di Rischio è dell'aprile 2013 mentre non abbiamo ancora notizie il Rischio Terzi- Risk assessment: in relazione a quale numero di voli e tipologia di traffico aereo è stato.
Con l'inserimento di Ciampino nel gruppo degli aeroporti di interesse nazionale - giustificato dal volume di traffico commerciale attuale - il DPCM del 21 dicembre 2012 ha approvato l'Atto unico costituito dalla Convenzione per la gestione totale fino al 30 giugno 2044 del sistema aeroportuale romano e dal contratto di programma in deroga relativo al periodo 2012-2021, stipulato tra ENAC e Aeroporti di Roma.
Con l'ordinanza del 9 luglio 2007 l'ENAC ha ridotto il numero massimo di movimenti commerciali da effettuarsi nello scalo da 138 a 100, stabilendo la chiusura anticipata alle ore 23,30, anziché alle ore 24,00. La zonizzazione acustica dell'intorno aeroportuale intanto - qualora fosse estesa la sentenza del Consiglio di Stato relativo a Bergamo Orio al Serio - potrebbe essere sospesa in attesa di una "rinnovata" procedura di valutazione Ambientale Strategica (VAS): quale è lo scenario futuro del City Airport della Capitale? 30 ottobre 2015
Ma cosa hanno fatto e concluso le Commissioni Aeroportuali? Ecco la nota on line sul sito del Comitato Aeroporto di Ciampino: oltre 500 nuovi esposti dei cittadini saranno presto presentati alla procura di Velletri. Forte richiesta dei cittadini per il ripristino della legalità in questo aeroporto. Comunicato stampa del 11 ottobre 2015
Incontrando una massiccia adesione dei cittadini il Comitato CRIAAC promuove un esposto alla Magistratura per il ritorno della legalità nell’aeroporto “Pastine” di Ciampino, appellandosi anche alle nuove norme penali sui reati di inquinamento ambientale, nella speranza che qualcuno si preoccupi finalmente dei gravi rischi che corre la salute della popolazione di fronte alle norme calpestate.
Il portavoce del Comitato CRIAAC, Roberto Barcaroli, ha dichiarato: “la grande adesione dei cittadini, con oltre 500 firme raccolte in meno di dieci giorni dal lancio dell’esposto, rappresenta un chiaro indicatore di quanto i cittadini siano stanchi dell’evidente disprezzo delle norme in questo aeroporto, come se qui non valessero le leggi che valgono per tutti gli altri cittadini, italiani ed europei, e per le altre strutture industriali. Oggi la magistratura dispone finalmente degli strumenti, anche penali, che consentono di sanzionare il mancato rispetto delle norme e questo ci da fiducia che, dopo 15 anni di soprusi, i cittadini possano avere giustizia”.
A 20 anni dalla sua approvazione questo aeroporto non ha ancora completamente applicato la legge n. 447/1995 per la riduzione del rumore, non ha ancora ottemperato agli obblighi di legge né per la VIA né per la VAS (autorizzazioni ad operare rilasciate con le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale e di Valutazione Ambientale Strategica, obbligatorie per legge), essendo su questo latitante da oltre un decennio. Senza parlare del continuo sforamento dei livelli massimi d’inquinamento ammessi, che viene costantemente confermato dalle centraline.
“Data la grande risposta dei cittadini, la nostra raccolta di firme continuerà e daremo vita ad iniziative sul territorio che consentano ai cittadini di Ciampino, Roma e Marino di aderire”.
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Ancora una nota del Comitato sulla pista "troppo" metropolitana! Nei primi sei mesi 2015 il G.B. Pastine ha movimentato nel traffico di aviazione commerciale 18.790 voli con un incremento del 1,4% e 2.860.808 passeggeri con un aumento del 20.5% sullo stesso periodo 2014 (dati ENAC) Il rilevante traffico aerotaxi è stato invece conteggiato nei dati di aviazione generale che ha
generato in sei mesi altri 6 .148 voli trasportando altri 13.435 passeggeri. In totale quindi i voli operati sulla pista localizzata "a soli 160 metri dai palazzi della sua città" hanno superato quelli di Catania Fontanarossa, di Napoli Capodichino (surclassando Firenze, Torino, Pisa, Palermo, Verona e tanti altri), posizionandosi al traffico di Bologna!
RYANAIR CHIEDE PIÙ VOLI A CIAMPINO. COSA FANNO LE AUTORITÁ? COSA FA IL SINDACO DI CIAMPINO, TERZULLI, PER DIFENDERE LA SALUTE DEI CITTADINI E DELL’AMBIENTE?
Comunicato stampa
7 settembre 2015
Dopo aver quasi distrutto Alitalia e gli aeroporti italiani, spolpando fino all’osso la compagnia aerea e operando con aeroporti rattoppati, come Fiumicino, o che esistono nel disprezzo delle Norme nazionali e europee, come Ciampino, ora la classe dirigente nazionale per continuare ad avere un trasporto aereo é costretta a inchinarsi di fronte all’arroganza di Ryanair, invitando il suo Amministratore Delegato, O’Leary, nel suo “salotto buono” del convegno annuale di Cernobbio.
E lui ovviamente ne ha approfittato per farsi pubblicità, per chiedere nuovi spazi negli aeroporti italiani e più traffico a Ciampino, aeroporto che già opera da anni oltre i limiti di legge.
E mentre il vertice dell’industria e della finanza si inginocchia, cosa fanno intanto le istituzioni?
Cosa fa il Governo per riportare la legalità nell’aeroporto di Stato? Cosa fanno il Presidente della Regione Lazio e i sindaci di Roma, Ciampino è Marino che ospitano l’aeroporto?
Cosa fa il sindaco di Ciampino, Terzulli, che ben sa che la pista dell’aeroporto si trova a soli 160 metri dai palazzi della sua città? Perché non risponde alle domande dei cittadini che gli chiedono di sapere quanti slot aerei sono stati autorizzati a Ciampino per il periodo invernale, quando inizierà il previsto mostruoso traffico del Giubileo? Dove sono i dati sulle patologie sanitarie presenti sul territorio comunale colpito dall’inquinamento aeroportuale che fin da dicembre 2014 ci erano stati promessi?
Come tuteleranno queste istituzioni la salute dei cittadini, dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio storico, tutte esposte gravissimi rischi?
Di fronte a chi si genuflette e a chi non fa il suo dovere, non é ora che la Magistratura intervenga, dato che le autorità europee hanno cominciato a dire la loro?
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Il City Airport della Capitale è un caso unico in Italia o è solo uno dei tanti? Le problematiche poste vanno affrontate e risolte anche se occorre chiedersi quanti siano gli scali che devono sbrogliare Masterplan, Piano di rischio, Mappe acustiche, Zonizzazione acustica, delocalizzazione, VIA, VAS e altro? Scali, probabilmente, senza verifiche adeguate nelle sostenibilità e compatibilità di una infrastruttura che all'origine era sorta - lontano dagli abitati e dalle città - come aerobase militare della I e II Guerra Mondiale?
COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELL’AEROPORTO CIAMPINO
AEROPORTO DI CIAMPINO. SERVE SUBITO UNA DRASTICA RIDUZIONE DEI VOLI A TUTELA DELLA SALUTE DEI CITTADINI E DELL’AMBIENTE.
LETTERA APERTA AL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E TRASPORTI
Comunicato stampa 4 agosto 2015
Signor Ministro,
La situazione di chi vive intorno all’aeroporto “G.B. Pastine” di Roma Ciampino si fa sempre più invivibile ed è inaccettabile che l’iperbolica crescita del suo traffico aereo a partire dall’anno 2002 sia avvenuta senza tenere adeguatamente conto delle Norme nazionali e comunitarie.
L’aeroporto è collocato, fin dall’atto della sua nascita nel 1916, a meno di 200 metri dalle case della città di Ciampino. Le sue rotte di decollo ed atterraggio sorvolano a bassa quota le case delle decine di migliaia di cittadini che vivono a Ciampino, Marino e nel VII municipio di Roma, oltre al Parco dell’Appia Antica e al Parco degli Acquedotti.
Nessuna tutela esiste neanche per le scuole e gli altri punti sensibili che insistono su tali territori.
L’aeroporto di Ciampino ad oggi:
non ha completato il percorso di adeguamento alla normativa sull’impatto acustico (D.lgs 447/1995 e decreti collegati), nonostante che tale legge e i suoi Decreti collegati siano completamente operativi dall’anno 2000;
non è stato sottoposto a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), nonostante che nel 2014, di fronte all’indagine della Commissione Europea per violazione delle norme comunitarie in questo aeroporto, le stesse autorità italiane abbiano ammesso che la procedura di VIA doveva essere fatta già a partire dal 2002;
non è stato sottoposto a procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), nonostante le autorità italiane si siano impegnate fin dal 2012 con la Commissione Europea ad effettuare la VAS su questo aeroporto.
Il mancato rispetto di queste fondamentali Norme a tutela della salute dei cittadini e a tutela dell’ambiente, del patrimonio archeologico e paesaggistico, espone da anni a gravi rischi la salute dei cittadini e dell’ambiente.
Le indagini epidemiologiche sugli effetti del solo inquinamento acustico S.E.R.A. (2009) e S.Am.Ba. (2012) condotte, dalle Asl competenti, rispettivamente sugli adulti e sui bambini abitanti nel territorio colpito, hanno rivelato gravi rischi di contrarre malattie cardiocircolatorie e respiratorie, negli adulti, e ritardi cognitivi e danni uditivi, nei bambini.
L’Aeroporto di Ciampino è oggi al nono posto nella graduatoria degli aeroporti italiani per numero di passeggeri pur violando sistematicamente, in base alle rilevazioni di Arpa Lazio, i limiti di impatto acustico previsti per legge e non avendo mai adempiuto né alla normativa VIA né a quella VAS.
L’Aeroporto di Ciampino negli ultimi 40 anni e fino al 2002 non aveva mai superato il milione di passeggeri annui, mentre a partire da 2002 è stato avviato un piano di sviluppo che lo ha portato ai cinque milioni di passeggeri attuali.
Le chiediamo, Signor Ministro, secondo un opportuno principio di cautela a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente, di impegnarsi per una immediata e drastica riduzione del traffico aereo nell’aeroporto di Ciampino.
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L'autorizzazione ai voli e l'idoneità delle misure antincendio del GB Pastine. Il taglio dei voli a Fiumicino (dopo l'incendio al Terminal 3 e riduzione dell'operatività al 60%) con il trasferimento sul City Airport di 50/60 voli/giorno, aggrava le ricadute ambientali sullo scalo della Capitale.
In un comunicato stampa i comitati affermano la loro contrarietà all'incremento dei voli e all'irrisolta questione di una pista troppo trafficata per la sua localizzazione e ridosso di numerosi edifici e delle palazzine - anche entro le zone del piano di rischio per incidente aereo - e in presenza di una intensa viabilità.
In attesa di conoscere, nel quadro dei livelli di adozione del Regolamento D.P.R. 151/2011 al settore delle Aerostazioni, quali sia l'attuazione delle misure di prevenzione e protezione degli edifici aeroportuali di Ciampino - Terminal Passeggeri • Torre di controllo • Caserma VV.F. • Cabine elettriche • Hangar • Parcheggi multipiano • Altro - Aerohabitat propone il comunicato stampa dei rappresentanti dei cittadini.
A CIAMPINO UN'ESTATE DI FUOCO: OLTRE AI 40 GRADI, UN INFERNO QUOTIDIANO DI VOLI. UN AUMENTO DEL 50 PER CENTO, DAI 100 AI 160 AL GIORNO.
LA POPOLAZIONE MASSACRATA DAL RUMORE E DAL CHEROSENE.
A chi importa qualcosa della salute della popolazione di Ciampino e dintorni? Evidentemente a nessuno, dal momento che, dopo tante promesse di ridurre i voli, l'estate è iniziata con un aumento stratosferico e ingiustificato: un vero massacro per la popolazione del 7° Municipio di Roma, per Ciampino e delle frazioni di Marino (Santa Maria delle Mole, Frattocchie, Cava dei Selci).
A ogni ora del giorno, da prima delle 6 del mattino fino a mezzanotte inoltrata, senza alcun rispetto delle leggi che dovrebbero regolare l'impatto tremendo di questo aeroporto da far west, decollano e atterrano in media 150-160 voli commerciali, oltre a quelli militari e di stato.
“La situazione sanitaria e ambientale è VERAMENTE DRAMMATICA – dichiara il portavoce del Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto Roberto Barcaroli – e non si giustifica con nessuna scusa relativa alle emergenze di Fiumicino. Da ben due mesi le istituzioni hanno di fatto annullato qualsiasi limite al numero dei voli di Ciampino. I cittadini sono massacrati quotidianamente dai rumori, dalla puzza e dalle polveri sottili.
Quante sono le persone che ogni giorno si ammalano di tumori, infarti, ictus e il cui equilibrio psichico è messo seriamente a rischio a causa di questa aggressione? Abbiamo chiesto già mesi fa ai sindaci di Ciampino e Marino di farsi dare dalla Asl e pubblicare i dati sulle patologie presenti sul territorio e sul loro andamento ma ancora nulla è stato pubblicato.
Di chi è la colpa di questa ulteriore aggressione ad una popolazione già colpita da un inquinamento oltre i limiti di legge? È ora di finirla di approfittare della pazienza dei cittadini ed ignorare i loro diritti, primo fra tutti quello alla salute. Lo hanno detto le istituzioni: questo aeroporto non rispetta i limiti di legge. Lo ha confermato la Commissione Europea: questo aeroporto doveva fare la VIA fin dal 2002 e non l’ha fatta. Doveva fare la VAS e non l’ha fatta. Le istituzioni che finora ci hanno promesso il loro impegno per la riduzione dei voli e non hanno battuto ciglio di fronte al massacro attuale devono sapere che una emergenza non può durare due mesi, soprattutto in un aeroporto che già è fuori dai limiti di legge.
Esistono ancora le istituzioni, prime responsabili a tutti i livelli della tutela della salute, dell’ambiente e della legalità?”
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Una divaricazione totale tra le prospettive del Piano Aeroporti e la sostenibilità infrastrutturale con il territorio. Il Piano Nazionale Aeroporti, come nel caso di Ciampino, sostiene l'esistenza delle due condizioni per l’individuazione degli ulteriori aeroporti di interesse nazionale:
"a) che l’aeroporto sia in grado di esercitare un ruolo ben definito all'interno del bacino, con una sostanziale specializzazione dello scalo e una riconoscibile vocazione dello stesso, funzionale al sistema aeroportuale di bacino che il Piano vuole incentivare (es. aeroporto focalizzato sul traffico leasure, aeroporto prevalentemente destinato al traffico merci, city airport, ecc.). Forme di alleanze di rete o sistema tra gli aeroporti saranno considerate elemento prioritario ai fini del riconoscimento dell’interesse nazionale degli stessi;
b) che l’aeroporto sia in grado di dimostrare il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario, anche a tendere, purché in un arco temporale ragionevole. La condizione di cui alla lettera a) sarà dimostrabile mediante il Piano industriale, da presentare entro tre mesi dall’approvazione del Piano aeroporti, dal quale risulti, a seguito di un’analisi delle potenzialità di mercato in relazione alla posizione territoriale e alla capacità aeroportuale, il disegno di specializzazione e di sistema o rete che l’aeroporto intende realizzare. La condizione di cui alla lettera b) sarà dimostrabile mediante il medesimo Piano industriale corredato di un Piano economico-finanziario, da cui risulti il raggiungimento anche a tendere, entro un triennio, del predetto equilibrio e di adeguati indici di solvibilità patrimoniale. La verifica periodica del raggiungimento e del mantenimento delle predette condizioni sarà effettuata dalle competenti strutture ministeriali in collaborazione con l’ENAC".
Ecco quindi il punto chiave: ma perché il Piano Nazionale Aeroporti non ha adeguatamente elencato - e sottoposto a verifica ed analisi puntuale e periodica di compatibilità, sostenibilità e standard aeronautici di ogni scalo, sia esso ritenuto strategico quanto di interesse nazionale - le criticità, le deroghe alla normativa ICAO-ENAC e alle disposizioni del Ministero dell'Ambiente.
A questo riguardo la lettera del Comitato Aeroporto di Ciampino - disponibile sul sito del Comitato - evidenzia questo genere di questioni e di problematicità, esistenti e irrisolte.
COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELL’AEROPORTO CIAMPINO.
"Tra veti incrociati e sogni di improbabili rilanci turistici in territori privi di infrastruttura turistica, i cittadini devono sperare nell’intervento della UE per riportare la legalità nell’aeroporto di Ciampino.
Ancora speranze deluse per i cittadini di vedere presto il ritorno alla legalità del traffico dell’aeroporto di Ciampino.
Nulla di fatto nella riunione convocata il 20 febbraio presso l’Assessorato all’Ambiente della Regione, tra cittadini, rappresentanti regionali e delle Amministrazioni di Ciampino e Marino (per le due Amministrazioni erano presenti il Sindaco Terzulli e il Consigliere Cecchi).
Nonostante l’impegno profuso dalla Consigliera Regionale Avenali, l’incontro si è rivelato inconcludente e nessun passo avanti e stato fatto per riportare la legalità nell’aeroporto di Ciampino.
Il lento percorso di ritorno alla legalità si è fermato a partire dal novembre 2013, quando Aeroporti di Roma presentò alla Regione Lazio e ai comuni di Roma, Ciampino e Marino il Piano di riduzione dell’inquinamento fuorilegge prodotto dall’aeroporto di Ciampino, per il quale AdR (sostenuta dalla “vigilanza” di ENAC) aveva avuto mandato dalla Conferenza dei Servizi del 2010.
Ma il piano presentato da AdR non prevedeva riduzioni dei voli, non rispettava le norme ed era totalmente inconsistente, tanto che i tre Comuni, per tutelare i propri cittadini, furono costretti a respingerlo.
Allora, eravamo a febbraio 2014, i cittadini chiesero che venisse indetta immediatamente una nuova Conferenza dei Servizi per fare a, norma di legge, il piano di riduzione dei voli che AdR non era in grado di fare o non voleva fare.
A questo serve appunto l’istituto della Conferenza dei Servizi (Legge 241/1990): ad applicare la legge superando i veti incrociati o la cattiva volontà delle Amministrazioni.
Ma, nel contrasto di competenze tra Regione e Ministero dei Trasporti su chi doveva convocare la conferenza, si finì per ripiegare su un misero “Tavolo Istituzionale” presso l’Assessorato Regionale all’Ambiente (senza neanche i cittadini) che in quasi un anno non è approdato a nulla di concreto.
Visto che le norme nazionali vengono trattate come carta straccia, ai cittadini di Ciampino, Marino e del VII Municipio di Roma non resta che sperare nell’intervento della UE, alla quale il Comitato insieme a un nutrito gruppo di cittadini ha chiesto l’apertura di una procedura di infrazione per le numerose violazioni delle Direttive Comunitarie nello sviluppo senza regole dell’Aeroporto di Ciampino.
Intanto la salute dei cittadini è a rischio: patologie cardio-circolatorie negli adulti e problemi cognitivi nei bambini sono stati certificati dagli studi epidemiologici, mentre siamo in attesa che i comuni coinvolti ricevano dalla Asl e informino i cittadini sulla diffusione delle patologie tumorali."
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L’Annuario dei dati ambientali e il Rapporto Rifiuti hanno un focus sul City Airport romano. Sono stati presentati il 24 luglio, presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, l’Annuario dei dati ambientali e il Rapporto Rifiuti, appuntamenti annuali che forniscono un quadro di informazioni oggettivo, puntuale ed aggiornato sulle condizioni ambientali del nostro Paese e sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani in Italia. L’ISPRA garantisce così che le conoscenze e le informazioni ambientali siano trasparenti e disponibili a tutti, ponendosi quale punto di riferimento per cittadini e decisori politici nel panorama degli strumenti informativi ambientali. Tra le tematiche presentate assume un rilievo assoluto la nota su Ciampino al capitolo 6 "Esposizione agli agenti fisici" con possibili ricadute su scali aerei similari localizzati nella Penisola.
FOCUS
"Il rumore aeroportuale: focus sull’aeroporto di Ciampino
L’aeroporto di Ciampino L’aeroporto “G.B. Pastine” di Ciampino è il secondo aeroporto del Lazio ed è compreso nel territorio dei Comuni di Roma, Ciampino e Marino. L’aeroscalo ha la caratteristica di ricevere aeromobili in atterraggio principalmente da Nord-Nord Ovest e di consentire decolli verso Sud-Sud Est (entrambi con l’utilizzo della pista 15), in considerazione delle condizioni meteo prevalenti. Il percorso di salita degli aeromobili si sviluppa dunque principalmente verso Sud, con un’ampia virata verso Ovest, e interessa il territorio dei Comuni di Ciampino e Marino. Il percorso di discesa interessa invece il territorio del Comune di Roma (VII Municipio, ex X Municipio.
Con lo sviluppo delle compagnie low cost presso tale aeroporto, dal 2000 si è assistito a un graduale aumento dei voli, che ha avuto un maggior incremento (circa 150%) nel 2007, con un numero di voli che ha superato i 60.000 annui. A partire dal 2008 si è invece constatato un decremento del numero di movimenti, che rappresenta un’inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti. In particolare nel 2008, nelle settimane a maggior numero di voli, è stato effettuato mediamente un numero di movimentazioni giornaliere pari a circa 200 voli, di cui il 5% ha interessato il periodo notturno. La compagnia aerea che nello stesso periodo (anno 2008) ha utilizzato maggiormente lo scalo di Ciampino è Ryanair, seguita dalla compagnia EasyJet, per un totale di circa il 50% delle presenze rappresentato dalle compagnie aeree low-cost. Sempre nello stesso periodo, la tipologia di aeromobili predominanti sull’aeroporto di Ciampino sono stati il Boeing 737-800 (32%) e l’Airbus A319 (14%).
Per effettuare il monitoraggio acustico dell’aeroporto “G.B. Pastine” di Ciampino e per verificare l’efficienza del sistema di monitoraggio del rumore aeroportuale gestito dalla
Società ADR S.p.A., l’ARPA Lazio ha ritenuto opportuno installare una propria rete di stazioni di misura (alcune centraline sono in comproprietà con il comune di Ciampino), che è attiva da febbraio 2008. Dopo un’attenta valutazione della zona circostante l’aeroporto e delle caratteristiche di utilizzo dello scalo aeronautico, sono state posizionate 8 stazioni di monitoraggio lungo le traiettorie di decollo (principalmente verso S-SE), interessando i territori di Ciampino e Marino, di atterraggio (principalmente da N-NW), sul territorio di Roma, e lateralmente alla pista.
Con l’approvazione della zonizzazione aeroportuale (approvata in data 1/07/2010 e pubblicata sul BUR Lazio n.37 – S.O. n.172 del 7/10/2010), nell’intorno aeroportuale sono vigenti i limiti di rumorosità espressi in LVA, che sono: zona A (verde) < 65 dB(A), zona B (gialla) <75 dba="" zona="" c="" rossa="">75 dB(A); al di fuori delle zone A, B e C, l'indice LVA non può superare il valore di 60 dB(A). All’esterno dell’intorno aeroportuale individuato dalla zonizzazione acustica, l’aeroporto, oltre a garantire il rispetto del limite LVA < 60 dB(A), deve concorrere, insieme alle altre sorgenti acustiche, al rispetto dei limiti della classificazione acustica comunale dei comuni contermini.
Le stazioni di monitoraggio CIA01, CIA03, MAR01, MAR05 e ROM01 sono posizionate in Zona A. Le stazioni di monitoraggio MAR06, MAR07 (attiva dal 20/02/2013) e CIA02 sono al di fuori dell’intorno aeroportuale, pertanto in una porzione di territorio in cui il limite acustico è definito, oltre che come LVA (< 60 dB(A)), anche secondo le classificazioni acustiche comunali. In particolare, alle stazioni di monitoraggio MAR06 e MAR07, posizionate su edifici residenziali, corrispondono i limiti della “Classe III”, con valori limite di LAeq pari a 60dB(A) per il periodo di riferimento diurno e 50 dB(A) per il periodo di riferimento notturno; alla stazione di misura CIA02, posizionata in una scuola, corrispondono i limiti della “Classe I”, con valori limite di LAeq pari a 50dB(A) per il periodo di riferimento diurno e 40 dB(A) per il periodo di riferimento notturno. Per il calcolo di LVA è stata seguita la metodologia di riferimento, individuata dal DM 31/10/1997:
1. Sono state individuate le tre settimane dell’anno a maggior traffico aereo, nei tre periodi di riferimento individuati dalla norma (1 Ottobre - 31 Gennaio; 1 Febbraio - 31 Maggio; 1 Giugno - 30 Settembre).
2. Nell’ambito delle tre settimane e per ciascuna postazione di misura, sono stati selezionati gli eventi di rumore rilevati e generati dai transiti aerei (eventi acustici aeronautici).
3. Sono stati associati gli eventi acustici aeronautici ai tracciati radar ENAV.
É stato calcolato il livello di LVA, a partire dall’indicatore SEL (Sound Level Exposure) associabile a ciascun evento acustico aeronautico selezionato.
In sintesi, il monitoraggio acustico effettuato dall’ARPA Lazio nel 2012 ha consentito di riscontrare superamenti dei limiti acustici aeroportuali (individuati per le zone A, B e C ed espressi in LVA) presso le postazioni di misura CIA01 e MAR06. Sono stati riscontrati anche significativi superamenti dei limiti individuati dalle classificazione acustica comunali nelle postazioni CIA02 e MAR06. In particolare:
• Nella postazione CIA01 è stato calcolato un valore di LVA pari a 67,4 dB(A), che supera di 2,4 dB il limite di 65 dB(A); inoltre si sono registrati livelli significativi, rispetto ai valori di riferimento dell’OMS, del parametro LAeq24h e Lnight (LAeq notturno).
• Nella postazione CIA02, posizionata al di fuori della zonizzazione acustica aeroportuale e localizzata in un edificio scolastico, si riscontrano costanti superamenti del limite diurno relativo alla Classe I, anche superiori a 10 dB.
• Nella postazione MAR01, edificio scolastico posizionato all’interno della zonizzazione acustica aeroportuale, la cui destinazione d’uso rende tale postazione meritevole di valutazioni rispetto al limite diurno associato a un edificio sensibile (Classe I), sono stati registrati superamenti di circa 10 dB.
• Nella postazione MAR06 sono superati sia i limiti della zonizzazione acustica aeroportuale, sia quelli della classificazione acustica comunale. Infatti, presso tale postazione sono stati registrati costanti superamenti dei limiti della classe III, superiori a 4 dB(A) nel periodo diurno e superiori a 7-8 dB nel periodo notturno. In termini di LVA, è stato riscontrato un valore pari a 62,1 dB(A), che supera di circa 2 dB il limite di 60 dB(A). Nel periodo notturno si rilevano anche livelli di rumorosità che eccedono il valore di riferimento individuato dall’OMS.
• Nelle postazioni ROM02, CIA03 e MAR05, nel periodo notturno, si rilevano livelli di rumorosità che eccedono il valore di riferimento individuato dall’OMS." 31 luglio 2014
Quale sarà il futuro del City Airport della Capitale? Dopo che lo stesso provvedimento era stato respinto dal Consiglio comunale di Ciampino e Marino ecco che ora tocca a Roma Capitale bloccare il Piano degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore derivante dal traffico di origine aeronautica inviato da ADR lo scorso dicembre 2013 ai tre Comuni limitrofi al «G.B.Pastine».
Coinvolti perciò risultano il VII Municipio di Roma, Marino e Ciampino. La questione era stata recentemente rilanciata da un comunicato dei comitati e dai cittadini che avevano sollecitato gli amministratori dei comuni interessati a rigettare la proposta di Aeroporti di Roma.
Con l'obiettivo comunque di tutelare la salute dei cittadini ma bocciando il piano anti-rumore di Adr per l’aeroporto di Ciampino ecco, quindi, arrivare a cascata la risposta dei Comuni coinvolti.
Il piano degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore presentato dalla Società Aeroporti di Roma sarebbe stata considerata “non accogliibile tenendo conto soprattutto della valutazione di ARPA Lazio”.
I numerosi documenti di ARPA Lazio rappresentano, infatti, un quadro, una situazione acustica compromessa per i tanti, troppi voli.
Il vicesindaco di Ciampino sostiene che "l’unica misura efficace e credibile resta la riduzione dei voli, secondo lo scenario ipotizzato da Arpa Lazio, che ha indicato in 60 movimenti/giorno l’attività aerea possibile peri il rispetto dei valori limite del rumore aeroportuale. Per questo chiediamo alla Regione Lazio la costituzione di un tavolo di lavoro con tutti i soggetti coinvolti nella gestione dello scalo ‘G.B.Pastine’, le amministrazioni di Ciampino, Roma e Marino, le associazioni e i comitati dei cittadini, perché vengano fissate modalità e tempi certi affinché sia garantito il rispetto dei valori limite previsti dalla normativa e siano finalmente tutelate la qualità ambientale e la salute di questa comunità”.
La realtà della zonizzazione acustica generata dal traffico aereo sul GB Pastine renderebbe, in sostanza, impraticabile mantenere non solo il volume di voli attuale ma anche quello stimato per il prossimo periodo.
“Il piano di AdR - secondo l’assessore all’Ambiente, Guglielmo Abbondati - indica, come prima misura di riduzione alla fonte, una diversa procedura sperimentale di volo degli aeromobili, che di fatto non produce effetti rispetto al superamento dei limiti di rumore prodotto dall’attività aeroportuale sul territorio comunale, certificati nella zonizzazione acustica dello scalo ‘G.B. Pastine’ approvata in sede di conferenza dei servizi nel luglio del 2010”. “Di conseguenza – continua Abbondati – i successivi interventi sui ricettori, come doppi o tripli vetri indicati dal piano come misure di mitigazione sugli edifici maggiormente esposti al rumore, senza peraltro indicazione specifiche su modalità, priorità e costi degli interventi, risultano del tutto inadeguati rispetto alle finalità e agli obiettivi che la legge fissa per i piani di risanamento”.
L'Assemblea capitolina ha deliberato con 31 voti contro uno la bocciatura del piano di contenimento e abbattimento del rumore di Aeroporti di Roma (Adr) per l'Aeroporto G.B. Pastine di Ciampino. La stessa aula ha inoltre votato un Odg del consigliere del Pd Athos De Luca: impegna il sindaco a farsi intermediario con il Governo e con la Regione Lazio perché venga ridotto il numero dei voli così come previsto dalla relazione dell'Arpa Lazio per riportare i livelli di inquinamento entro i limiti previsti per legge.
La discussione futura verterà sicuramente sull'entità degli sforamenti e dei superamenti ed ancora sul numero dei caseggiati e dei cittadini coinvolti.
Il futuro prelude a intense e contrastate riunioni della Commissione Aeroportuale e confronti in ambito di Conferenza dei Servizi. Gli indirizzi conclusivi, comunque, saranno utilizzati anche dal Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Lupi nell'identificazione del ruolo da assegnare a Ciampino nel contesto del Piano Nazionale trasporti. 27 febbraio 2014
ADR ha presentato un documento di 24 pagine: di verifiche e di proposte. Ché il GB Pastine di Ciampino sia uno scalo atipico lo evidenziano i numeri dell'aeroporto e la prossimità delle abitazioni di Ciampino. I numeri del layout dello scalo richiamano le criticità associate alla localizzazione di una pista di 4milioni di passeggeri a ridosso delle abitazioni.
Con un sedime di 220 ettari, una pista di 2200 metri occorre, innanzi tutto domandarsi come possa essere stato l'unico scalo della Capitale fino all'inaugurazione di Fiumicino del 1961. Nel 1960 movimentava quasi 3milioni di passeggeri/anno. Nel 2012 Ciampino ha movimentato 4.5 milioni di passeggeri, senza aggiungere i voli militari e quelli di Stato.
Dal 1960 al 2013 intanto, a fronte di una regolamentazione nazionale non del tutto adeguata, le edificazioni dell'intorno sono aumentate in relazione alle legittime richieste per nuovi insediamenti antropici.
Nell'abitato di Ciampino sono state rilasciate concessioni edilizie, comunque rispettose delle normative ENAC e dell'Aeronautica Militare Italiana. Una situazione che, tuttavia, anche dopo le leggi sul rumore aereo e il Piano di Rischio per incidente aereo (oltre al Regolamento ENAC per la costruzione e l'esercizio di un aeroporto) hanno evidenziato le numerose criticità esistenti. Il fronte dei palazzi di Ciampino che si affacciano sulla pista di volo, sui rullaggi e sui piazzali di sosta aeromobili sono una realtà incontrovertibile.
Quali interventi ed opere sono state approntate per ridurre l'impatto acustico aeroportuale? Per adottare il Piano di Rischio? Per adottare almeno le RESA di 240 metri? Trascurando le fondamentali opere per la messa in "totale" sicurezza lo scalo. Ovvero misure che dovrebbero essere adottate, la criticità e vicinanza dei caseggiati e della viabilità lo impone, senza alcuna deroga è riemersa in primo piano la questione acustica.
Sono comunque interrogativi che attendono risposte definitive.
Con la recentissima Relazione ADR per il “piano di contenimento ed abbattimento del rumore” , tuttavia, siamo ancora alle proposte ed alle sperimentazioni.
Dopo tre anni dal luglio 2010, data della Conferenza dei Servizi ha dato l'avvio ad operazione che avrebbe dovuto pianificare e cadenzare interventi e misure per il rientro da un impatto acustico "devastante" la situazione è sempre la stessa. Prima di tutto i responsabili avrebbero dovuto conteggiare anche il traffico aereo militare e di stato per verificare la mappa acustica aeroportuale. Allo stesso tempo avrebbero dovuto verificare anche il ground noise: il rumore aereo generato dagli aerei (tutti) in movimento sui piazzali e sui raccordi.
Probabilmente la prima risposta, l'unica, per ridurre il rumore aereo, avrebbe dovuto essere quella di ridurre il numero dei voli civili/commerciali. Limitare i voli a 60 movimenti/giorno.
Il documento ADR, ancora una volta, rischia di apparire un lavoro, uno studio, una proposta interlocutoria in attesa di un piano che prima o poi dovrà essere rigorosamente adottato. Sarà, comunque, sempre tardi. 9 dicembre 2013
Al convegno “Aeroporti, territorio e cittadini: strumenti e dati per un confronto”! Lo scorso 21 ottobre le istituzioni c'erano, mancava invece, del tutto, ADR, l'esercente dello scalo della Capitale e di Fiumicino. Assente, a quanto riferiscono testimoni, anche l'ENAC.
Ma quello che, al momento, è mancato del tutto è un qualche resoconto giornalistico e televisivo sui maggiori organi informativi. I dati e gli argomenti per commentare erano e sono abbondanti. L'incontro è stato voluto da ARPA Lazio con l’Avv. Corrado Carrubba, Commissario straordinario dell’ARPA Lazio, l’On. Filiberto Zaratti (della Commissione Ambiente della Camera), l’Ing. Lorenzo Lombardi, della Direzione per la Valutazioni ambientali del Ministero dell’Ambiente, la dott.ssa Cecilia Sacchetta della Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche abitative del Lazio, dalla Dott.ssa Tina Fabozzi, Responsabile dell’Unità Agenti fisici presso la Divisione Atmosfera e impianti dell’ARPA Lazio. E' intervenuta la dott.ssa Carla Ancona del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale con il resoconto dello studio SERA sull’aeroporto di Ciampino (un campione di 589 persone tra 47 e 70anni)
In seguito l’Assessore alle Infrastrutture, Politiche abitative ed Ambiente della Regione Lazio, Fabio Refrigeri, illustrando le pratiche di trasparenza dei dati ambientali. Alla successiva tavola rotonda coordinata dall’On. Cristiana Avenali, l’Assessore all’Ambiente del Comune di Roma. Ha partecipato anche Estella Marino assessore del Comune di Roma.
Guglielmo Abbondati, Assessore all’Ambiente di Ciampino, ha evidenziato che 14.000 abitanti su 37.000 sono investiti dalle problematiche acustiche aeroportuali.
Stefano Cecchi, Presidente del Consiglio comunale di Marino, ha invece descritto il ruolo delle istituzioni nella tutela dei cittadini e del territorio. Aerohabitat ha deliberatamente - in questa nota - elencato solo una serie dei personaggi presenti, senza entrare nel merito degli stessi.
Tutti questi interventi e quelli di altri soggetti hanno dibattuto su una questione (impatto acustico ed atmosferico, epidemiologia, prospettive) mentre i riscontri acustici, gli sforamenti ai limiti di legge documentati nel report di Arpa Lazio sono, inevitabilmente, rimasti sullo sfondo.
Hanno aleggiato nella aula senza l'unico interlocutore in grado di intervenire per una pianificazione delle misure da predisporre per ridurre gli impatti.
I quotidiani ed i media in genere non hanno ancora esposto e/o illustrato l'analisi ed il monitoraggio rilevato.
Perché? La notizia non è ritenuta importante? La vasta partecipazione e coinvolgimento di responsabili ARPA Lazio e amministratori locali non ha alcun significato?
Aerohabitat, una volta acquisita l'intera documentazione, lo illustrerà adeguatamente. Quello che tuttavia sta accadendo - stampa e media che sembrano ignorare una questione ed una materia rilevante - non può evidenziare (ancora una volta) che, la scarsa cultura, la ridotta sensibilità e, probabilmente, l'incapacità a informare a comprendere e risolvere la compatibilità e sostenibilità che le infrastrutture aeroportuali devono necessariamente assolvere per operare in sicurezza e a salvaguardia della comunità circostante.
In definitiva, l'elemento rimarchevole quanto paradossale, al convegno “Aeroporti, territorio e cittadini: strumenti e dati per un confronto” è stata l'assenza delle cosiddette controparti. 25 ottobre 2013
Ancora una iniziativa a sostegno di una tutela dei cittadini. Aerohabitat propone la nota disponibile sul sito del www.comitatoaeroportociampino.wordpress.com .
I CITTADINI DI CIAMPINO, MARINO E DI ROMA SUD CON UNA LETTERA-DIFFIDA CHIEDONO TRASPARENZA ALLA REGIONE LAZIO E AI COMUNI DI CIAMPINO, ROMA E MARINO. DOV’E’ IL PIANO DI RIDUZIONE DEI VOLI CHE AdR DOVEVA CONSEGNARE ALLA REGIONE E AI TRE COMUNI ENTRO IL 1 LUGLIO??
Il 1 Luglio 2013 sono scaduti per Aeroporti di Roma i termini di legge per la consegna del “Piano di contenimento ed abbattimento del rumore” per l’Aeroporto di Ciampino, cioè del piano particolareggiato per la riduzione dei voli e il ritorno alla legalità per questo aeroporto che la Conferenza dei Servizi del 2010, dopo anni di proteste delle comunità locali, ha finalmente riconosciuto operare fuori dai limiti di legge. Nonostante i termini di legge siano scaduti il 1 Luglio e nonostante le proteste dei cittadini presso la Regione Lazio, di questo piano non si sa ancora nulla. Di fronte al muro di silenzio e di omertà i cittadini del COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELL’AEROPORTO DI CIAMPINO hanno deciso di rompere gli indugi inviando una LETTERA-DIFFIDA alle Istituzioni che, secondo la legge (D.Lgs 447/1995 e Decreti collegati), dovevano ricevere il Piano di AdR.
Di fondamentale importanza è il ruolo della Regione Lazio che, oltre a essere la prima destinataria del Piano, è anche quella che HA IL POTERE DI DECIDERE I TEMPI DI ATTUAZIONE DELLA RIDUZIONE DEI VOLI. RIDUZIONE CHE, CHIEDONO A GRAN VOCE I CITTADINI, DEVE ESSERE IMMEDIATA.
c.a. Responsabile della Trasparenza della Regione Lazio o corrispondente potere sostitutivo p.c. c.a. Sig. Presidente Regione Lazio Nicola Zingaretti
c.a. Sig. Presidente dell’Organismo Indipendente di Valutazione della Regione Lazio Dott. Antonio Naddeo
c.a. Sig. Responsabile ‘Struttura tecnica permanente per le funzioni di programmazione, valutazione e controllo dell’Organismo Indipendente di Valutazione” della Regione Lazio Dott. Claudio Canetri
c.a. Sig. Componente Organismo Indipendente di Valutazione della Regione Lazio Dott. Gianfranco D’alessio
c.a. Responsabile della Trasparenza del Comune d Roma o corrispondente potere sostitutivo
c.a. Direzione Integrità e trasparenza dell’azione amministrativa Comune di Roma c.a. Sig. Sindaco di Roma On.le Ignazio Marino
c.a. S.ra Assessore all’Ambiente del Comune di Roma On.le Estella Marino
c.a. Responsabile della Trasparenza del Comune di Ciampino Avv. Giovanni Giaquinto
c.a. Sig. Vice Sindaco di Ciampino Carlo Verini
Comune di Ciampino c.a. Responsabile della Trasparenza del Comune di Marino
Dirigente Dott.ssa Ludovica Iarussi c.a. Sig. Vice Sindaco di Marino Fabrizio De Santis p.c. c.a. Sig. Assessore alle Infrastrutture, alle Politiche abitative e all’Ambiente della Regione Lazio Dott. Fabio Refrigeri
Oggetto: Accesso civico a atti, documenti e dati ai sensi dell’Articolo 5del D.Lgs 33/2013.
Ai sensi del Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 e con particolare riguardo a quanto previsto dall’Articolo 5 “Accesso Civico” del nominato Decreto,
SI RICHIEDE
per quanto riguarda l’aeroporto “G.B. Pastine” di Roma-Ciampino, la pubblicazione sui siti istituzionali delle Amministrazioni in indirizzo del “piano di contenimento ed abbattimento del rumore” previsto dalla legge quadro sull’inquinamento acustico n. 447/1995 e dal Decreto Ministeriale 29/11/2000 attuativo emanato dal Ministero dell’Ambiente. La produzione di tale piano è nella responsabilità del Gestore aeroportuale Aeroporti di Roma e, a seguito dell’avvenuta approvazione della classificazione acustica dell’intorno aeroportuale dell’Aeroporto “G.B. Pastine” di Roma-Ciampino in sede di Conferenza dei Servizi in data 01/07/2010, dovrebbe essere stato consegnato alle Amministrazioni in indirizzo entro 01/07/2013.
Qualora tale piano non sia stato consegnato nei tempi coerenti con la norma,
SI RICHIEDE
alle Amministrazioni in indirizzo la pubblicazione sui rispettivi siti istituzionali degli atti con i quali le Amministrazioni in indirizzo hanno provveduto a sollecitare presso il Gestore Aeroporti di Roma la consegna del nominato “piano di contenimento ed abbattimento del rumore“.
SI RICHIEDE
inoltre alle Amministrazioni in indirizzo la pubblicazione sui rispettivi siti istituzionali di tutti i documenti, informazioni e dati trasmessi dal Gestore Aeroporti di Roma con il quale il Gestore ha individuato le aree di superamento dei limiti secondo quanto stabilito dall’Articolo 2 comma 1 del citato Decreto Ministeriale Attuativo 29/11/2000, trasmettendo i dati relativi ai comuni e alla regione competenti.
Si coglie l’occasione per ricordare alle Amministrazioni in indirizzo che nel territorio altamente urbanizzato circostante l’aeroporto “G.B. Pastine” di Roma-Ciampino è in atto ormai dal 2001 (anno di avvio di un ingiustificato aumento spropositato del traffico aereo in tale aeroporto) una grave crisi ambientale e sanitaria ampiamente conosciuta e riconosciuta dalle Amministrazioni in indirizzo. Tale situazione critica è stata documentata nello Studio CRISTAL prodotto da ARPA Lazio e dalle successive rilevazioni ambientali condotte nel tempo dalla stessa ARPA Lazio. Tale situazione critica è stata anche documentata dagli studi epidemiologici SERA e SAMBA, condotti dalle competenti Strutture Regionali e dei Comuni coinvolti.
Mentre, per quanto riguarda i tempi e gli adempi menti da compiere in capo al Gestore Aeroporti di Roma e dalle Amministrazioni coinvolte, questi sono ben descritti e documentati nella lettera inviata alle Amministrazioni in indirizzo dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali – Protocollo: U-prot DVA-2012-0005153 del 29/02/2012. Con Oggetto:” Predisposizione del piano degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore dell’aeroporto di Ciampino ai sensi del DM 29/11/2000. Sollecito individuazione aree critiche”.
Restando in attesa di un sollecito riscontro, i firmatari della presente inviano cordiali saluti,
(seguono firme dei cittadini)
info@comitatoaeroportociampino.it
www.comitatoaeroportociampino.it
twitter: Comitato Ciampino@CiampinoCRIAC
facebook: Comitato aeroporto di Ciampino - 7 ottobre 2013
L'ENAC, con un comunicato stampa, risponde (indirettamente?) dopo un mese. Lo scorso 20 agosto Aerohabitat con la news "Ciampino. e la discarica romana in località Falcognana" aveva argomentato intorno alla proposta sulla discutibile localizzazione sollecitando una risposta di ENAC:"Ma ENAC cosa pensa? Quale la distanza minima per localizzare, senza deroghe straordinarie, una discarica quando nei paraggi opera uno scalo aereo di rilevanza come Ciampino?"
In attesa che venga dismessa la discarica di Malagrotta, la cui ubicazione è sempre stata sulle rotte dei volatili che dal Litorale Romano la raggiungono quotidianamente attraversando le traiettorie di decollo ed atterraggio dalle tre piste di Fiumicino, il parere di ENAC per qualsivoglia insediamento delle discariche è primario.
Lo è quando una infrastruttura aeroportuale sorge in prossimità e fino a 13 km di distanza.
Localizzazione - è utile ricordarlo a fronte delle rigorose circolari a riguardo - che non ha impedito, o blocca, l'attività di numerose discariche posizionate anche a ridosso di una pista di volo.
Ma ecco il comunicato stampa del 25 settembre 2013:
"In merito al ruolo dell’Enac rispetto alla discarica di Falcognana, il Commissario Straordinario dell’Enac, Vito Riggio, precisa:
L’Enac, autorità unica di regolazione tecnica, vigilanza e controllo sul trasporto aereo, in base ad un regolamento internazionale, che è anche legge della Repubblica, è tenuto ad esprimere il proprio parere su tutto ciò che può interferire con le attività di volo, al fine di garantire una costante sicurezza.
In particolare sulle discariche, vecchie e nuove, esercita una vigilanza che è rivolta a prevenire e mitigare il fenomeno sempre più preoccupante del bird strike.
Per questo motivo, e senza entrare nel merito di scelte che non gli competono, l’Enac chiede di essere informato, ricordando che il proprio parere è vincolante. Solo la rigorosa applicazione della legge, con uno spirito di collaborazione nell’interesse pubblico.
Il resto appartiene alla dialettica politica che in nessun modo può e deve riguardare l’imparziale applicazione delle regole." 28 settembre 2013
Ancora una scelta discutibile, anche per il rischio e impatto volatili. Ma ENAC cosa pensa? Quale la distanza minima per localizzare, senza deroghe straordinarie, una discarica quando nei paraggi opera uno scalo aereo di rilevanza come Ciampino?
Il futuro del GB Pastine è stato programmato con l'insediamento di una grossa discarica, sia pur temporaneamente? Probabilmente il masterplan al 2030 di Ciampino non ha previsto questa localizzazione. E' un progetto che dovrebbe riaprire la discussione sui volumi di traffico sullo scalo della Capitale e, probabilmente, la stessa ENAC ne è stata coinvolta.
Se Malagrotta, la più grande discarica del Belpaese che ha, nonostante una localizzazione aeronauticamente problematica, è stata utilizzata oltre 30anni, e che, inderogabilmente dovrebbe chiudere il 30 settembre, il nuovo sito sulla via Ardeatina, Falcognana non rappresenta una sfida all'attività aerea di Ciampino?
ICAO a riguardo indica una distanza generica precauzionale di 13 km tra una pista di volo ed una discarica. ENAC ha articolato le distanze in base alle sostanze dislocate ed alla tipologia di discarica.
Certo il caso della ipotizzata discarica di Falcognana non è comparabile a quelle esistenti e che coesistono in prossimità di piste di volo ad elevato tasso di movimenti aerei, e che operano probabilmente grazie a qualche deroga temporanea e/o straordinaria.
Appare quindi doveroso verificare l'indice di sostenibilità, di rischio terzi, della nuova discarica romana.
I Comuni di Marino, Castel Gandolfo, Albano e Ciampino, secondo notizie stampa, hanno richiesto un’incontro urgente con il sindaco di Roma Ignazio Marino e al ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. Speriamo che la discussione tra le parti e le analisi degli esperti analizzino anche questo "rischio aeronautico". 20 agosto 2013
Le implicazioni del nuovo "status" sono diverse e nessuna favorevole! Dallo scenario di scalo ridimensionato a city airport e soli voli executive, con trasferimento a Viterbo e/o a Fiumicino, il GB Pastine è invece diventato "civile". Cioè non è annoverato tra gli scali militari con traffico civile e, in definitiva è trasferito dal demanio militare a quello dell’aviazione civile. Sottoposto alla gestione ENAC. E' con il decreto 14 marzo 2013, del Ministero della Difesa del Governo Monti, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 10 giugno che la storia registra un evento che non può essere interpretato come un mero atto amministrativo-burocratico.
Se nel 2000 la pista a ridosso delle case e del raccordo anulare era stata aperta ai voli civili-commerciali proponendo un operativo di traffico misto militare civile nel 2013 completa una procedura già avvenuta su altre piste storiche del Belpaese. Che da militari sono diventate civili. Quali sono state le conseguenze in passato e quali saranno a Ciampino?
Ma non solo e, quasi immediatamente, perché il masterplan ed il Piano Nazionale Aeroporti, in sostanza, non dismette l'attività di volo civile-commerciale e stima un incremento dei voli fino al 2020, quanto per la localizzazione dell'infrastruttura.
Il limitato sedime aeroportuale, troppo spesso una situazione sperimentata storicamente su altri scali sdemanializzati, affossato e schiacciato da caseggiati, edificazioni sensibili, viabilità intense, fiumi, lagune e/o oasi paesaggistiche che non hanno adeguatamente contemplato l'adeguamento tra vincoli aeronautici e dinamica delle operazioni di volo.
Chi avrebbe dovuto vigilare ed autorizzare l'edificazione dell'intorno aeroportuale da un lato e verificare il corretto e coordinato sviluppo dei soli movimenti aerei militari prima e del traffico misto civile/militare in seguito? Una qualche agenzia, consulta, comitato militare e/o paritetico nella fase successiva? Probabilmente anche in coordinamento con l'ente civile predisposto allo scopo.
E' stato fatto? E' stato mai fatto?
Ecco, l'impressione e che la rete di scali aerei all'origine militari, quindi a traffico eterogeneo (militare, civile, charter, low cost, aviazione generale, executive), perciò anche il GB Pastine di Ciampino, non abbiamo adeguatamente registrato l'evoluzione sia delle normative a tutela dei voli (standard di pista, Runway end safety area, strip area, lay out in genere, Piano di rischio, risk assessment, piano emergenza aeroportuale), quanto di quelle a tutela e salvaguardia dei cittadini e della comunità residente nell'intorno della pista di volo (rischio terzi, piano di emergenza esterno al sedime aeroportuale).
Che i manager aeroportuali, che gli esperti, gli analisti dell'economia dei trasporti, delle valutazione dei sistemi di comunicazione di massa valutino l’esponenziale successo nel numero dei movimenti, del vertiginoso incremento dei passeggeri trasportati su piste cittadine e/o metropolitane a ridosso di scuole, ospedali, centri commerciali e caseggiati di varia grandezza, delle supposte stime di ricadute economiche per i bilanci degli esercenti di scalo e per il territorio e per il turismo circostante è altro.
Costoro, probabilmente, ritengono del tutto risolta, o in corso di risoluzione, l'equazione sostenibilità e coesistenza tra piste di volo e la comunità circostante. Per Aerohabitat, invece, è tutto da verificare. 6 luglio 2013
Per ripensare l'utilizzo di Ciampino ed il raddoppio di Fiumicino: con l'isola in mare. Con l’Atto di indirizzo per la definizione del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale malumori e dissensi si sono accompagnati a convinti sostegni. La protesta e le rivendicazioni per non aver ottenuto un "posto tra gli scali strategici" si accompagno alle legittime esigenze di uno scalo tra gli altri: Ciampino GB Pastine di Roma.
D'accordo, il provvedimento di riordino organico del settore aeroportuale sarà sottoposto ad un iter complicato che inizierà con la Conferenza permanente Stato-Regioni per la necessaria intesa e, per addivenire, infine, ad un apposito decreto dal Presidente della Repubblica.
Tra le tante criticità nell'individuazione degli aeroporti di interesse nazionale la situazione di Ciampino appare davvero emblematica. Sembrerebbe che la sua collocazione e classificazione nel sistema di rete di scali di interesse prevalente, al fine di favorire un processo di riorganizzazione ed efficientamento, non abbia valutato il contesto territoriale dello scalo delal Capitale.
Che non sia stata adeguatamente valutata la complessità degli standard infrastrutturali di base delle normativa ENAC - ICAO (lunghezza e pendenza di pista, RESA; STRIP area, Graded Area, piano di Rischio, ecc.) nella prima fase. La preliminare verifica degli standard ENAC potrebbe non corrispondere, infatti, alle esigenze di aeroporti inseriti nella Core Network (considerati di rilevanza strategica a livello Ue in quanto pertinenti a città o nodi primari) e di quelli inseriti nella Comprehensive Network.
Perché mantenere la concessione nazionale ad uno scalo (vale tuttavia anche per alcuni altri che hanno da tempo raggiunto livelli di saturazione ambientale e di risk assessment),che evidenzia da tempo accertate criticità? Probabilmente la sua classificazione rientra tra gli aeroporti non facenti parte delle reti europee. Dovrebbe trovare una identificazione regionale.
Con traffico intorno al milione di passeggeri e tipologia di voli executive e aviazione generale.
La delocalizzazione del traffico commerciali da Ciampino a Fiumicino appare una soluzione opportuno. Non occorre verificare sul campo l'insostenibilità operativa ed ambientale della pista a ridosso del Grande Raccordo Anulare di Roma. La programmazione di uno scalo alternativo a Ciampino e di supporto al Leonardo da Vinci, in grado di ospitare l'incremento del traffico sulla Capitale, senza il raddoppio di Fiumicino, diventa una urgenza primaria. Come fare?
Ancora una volta Aerohabitat rilancia la costruzione di un'isola sull'acqua, al largo del Litorale Romano. In analogia allo scalo di Kansai a Hong Kong progettato da Renzo Piano.
Recuperando la proposta presentata negli anni '90 dai progettisti Giotto/Toccaceli. Una idea efficace, straordinaria in grado di assorbire anche la problematica irrisolta dell'alternativa alla maggior discarica europea: quella romana di Malagrotta. 15 febbraio 2013
Comunicato stampa di Lega Ambiente Lazio
Rumore Aeroporto Roma Ciampino: i bambini di Ciampino e Marino esposti all’inquinamento acustico degli aerei soffrono difetti di discriminazione uditiva e di capacità di apprendimento.
Legambiente e Comitato riduzione impatto ambientale Aeroporto Ciampino: agghiaccianti risultati studio S.Am.Ba. del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio, subito riduzione voli e stop ad accordo di programma.
Il rumore ambientale e aeroportuale misurato all’esterno delle scuole di Ciampino e Marino causa difetti nella discriminazione uditiva dei bambini, un deficit che si conferma e si rafforza quando l’esposizione al rumore persiste nell’abitazione del bambino, e nei casi dove si stima un più elevato livello di rumore i bambini mostrano anche difetti delle capacità di apprendimento. Sono questi gli agghiaccianti risultati del nuovo studio S.Am.Ba. (Salute e Ambiente nei Bambini), pubblicato poche settimane fa, che Legambiente Lazio e il Comitato perla riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Ciampino hanno deciso di rendere noto, in occasione della discussione sul nuovo Contratto di programma.
Durato diversi anni, lo studio ha riguardato 700 bambini tra i 9 e gli 11 anni di tutte le classi IV e V di 14 scuole elementari dei Comuni di Ciampino e Marino, seguiti sia durante l’attività scolastica che nelle loro case da una equipe di medici e ricercatori che hanno collaborato all’indagine sistematica e capillare del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio, svolta con il Dipartimento di Prevenzione ASL Roma H, il Dipartimento Tutela Materno Infantile e della Genitorialità ASL RMB, INAIL Centro Ricerche – Monteporzio Catone e ARPA Lazio.
I bambini che frequentano scuole in cui la rumorosità ambientale era più alta, tra i 65 e i 75 decibel (dB), confrontati con quelli che frequentano scuole in cui la rumorosità era inferiore ai 60 dB mostrano un rischio maggiore dell’80% di alterazione della capacità di discriminazione uditiva (OR 1.80, IC 95% 1.17-2.78); questa associazione si rafforza fino al 296% in più quando si considera il rumore aeroportuale all’abitazione del bambino (OR 2.96, IC 95% 1.17-7.46). I bambini residenti in abitazioni esposte a livelli di rumore aeroportuale alto all’indirizzo della propria abitazione hanno un rischio maggiore fino al 296% in più di presentare disturbi della capacità cognitiva (OR 2.96, IC 95% 1.17-7.46) e fino al 395% in più di alterazioni della capacità di discriminazione uditiva (OR 3.95, IC 95% 1.44-10.85). L’effetto del rumore aeroportuale sulla performance cognitiva dei bambini, sul fastidio percepito (annoyance) e sul livello della pressione sanguigna è stato analizzato con modelli di regressione logistica e lineare, tenendo conto di alcuni fattori potenzialmente confondenti quali sesso, l’età, il livello socio-economico, il peso e l’altezza. Nel campione in studio il 40% dei bambini frequentava una scuola esposta a livelli di rumorosità pari a 65-75 dB, mentre il 4,3% dei bambini vive in abitazioni con livelli di rumorosità di 65-75dB. Nessuna associazione è stata evidenziata tra rumore aeroportuale memoria e attenzione sostenuta. Nessuna associazione è emersa tra esposizione a rumore (ambientale e aeroportuale) e aumento dei livelli di pressione sistolica e diastolica, al contrario si osserva una forte associazione tra esposizione a rumore e fastidio percepito.
“Quello che emerge dallo studio epidemiologico SAMBA è estremamente allarmante per la salute psicofisica dei bambini che vivono in prossimità dell’aeroporto di Ciampino – afferma Pierluigi Adami, portavoce del Comitato aeroporto di Ciampino-. Quei bambini rischiano sino a tre volte più degli altri bambini di vedere ridotte le loro capacità cognitive e corrono un rischio sino a quattro volte superiore di subire menomazioni della loro capacita di discriminazione uditiva. Si tratta di una ingiustizia inaccettabile, di una vera follia, alla quale sono esposti i figli di centinaia di famiglie a cui il Ministro dei trasporti e l’ENAC devono porre immediatamente fine. Chiediamo alle istituzioni locali di promuovere subito iniziative pubbliche, con la presenza dei medici e ricercatori che hanno realizzato lo studio SAMBA, al fine di informare i cittadini sui rischi che corrono i nostri figli e sulle misure che si intendono adottare. Chiediamo inoltre alla Magistratura di valutare i risultati di questo nuovo studio e di fare la sua parte.”
Le 14 scuole che hanno partecipato allo studio SAMBA sono otto nel territorio di Ciampino e sei nel territorio di Marino. Le classi in studio sono in tutto 35 (24 IV e 11 V). Per ciascuna scuola la ASL Roma H ha effettuato misurazioni della rumorosità ambientale (Leq) tra le 9.00 e le 13.00. L’indirizzo della casa di
casa di ciascun bambino è stato georeferenziato e associato, mediante un sistema GIS, ad una fascia di impronta acustica aeroportuale (Leq 24h <60, 60-65, 65-75 dB) stimata da ARPA Lazio applicando l’Integrated Noise Model. Un team di operatori opportunamente addestrati ha somministrato alle classi, durante l’orario scolastico e alla presenza delle maestre, una batteria di test per la valutazione dell’apprendimento, della comprensione di un testo, della memoria, del livello di attenzione sostenuta e della capacità di discriminazione uditiva. Per “discriminazione uditiva”, in letteratura, ci si riferisce alla capacità del cervello di organizzare e dare un senso ai suoni della lingua; ne consegue che bambini con questi difetti potrebbero avere difficoltà a capire e sviluppare competenze linguistiche. Per “disturbi cognitivi”, in letteratura, ci si riferisce a difetti nella capacità di memoria, attenzione, percezione, riconoscimento e comprensione delle informazioni del mondo esterno e nella capacità di dare risposte adeguate e di farsi capire con parole e azioni, orientamento nello spazio e nel tempo.
Oggi le Le rilevazioni dell’ARPA Lazio spiegano bene quale sia la situazione attuale dal punto di vista del rumore aeroportuale. D’altronde, nell’aeroporto di Roma- Ciampino, dal 2002 ad oggi, con l’avvento dei vettori low-cost, il flusso di aeromobili è aumentato costantemente, passando dai 29.259 movimenti del 2002, tra atterraggi e decolli, ai 54.714 odierni, con picchi di circa 65.000 aeromobili registrati nel 2006-2007. Il percorso al decollo degli aeromobili si sviluppa dunque, principalmente, verso sud con una ampia virata verso ovest, interessando gli abitati di Ciampino e Marino; il percorso di atterraggio interessa invece il territorio del Comune di Roma.
“Chiediamo la riduzione immediata dei voli e il ritorno alla legalità dell’aeroporto di Roma Ciampino -ha affermato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. I problemi del contratto di programma per i prossimi cinque anni e del piano di sviluppo 2012-2044 del sistema aeroportuale di Roma non riguardano solo lo scandalo delle tariffe. Il Governo deve rimettere mano alla programmazione, la Regione e tutte le istituzioni devono prendere atto degli impatti attuali nel sistema aeroportuale per definire nuove strategie, piuttosto che inutili speculazioni come a Roma-Fiumicino o strane trasformazioni in city airport a Roma-Ciampino con una ipotesi di incremento dei movimenti dello scalo. Potenziare Fiumicino non significa raddoppiarne il sedime speculando su aree agricole vincolate, così come Ciampino andrebbe almeno fortemente ridimensionato come prevede la zonizzazione acustica approvata per poi essere chiuso e per il terzo scalo qualcuno dovrebbe spiegare se in questo quadro sia effettivamente necessario e quale sarebbe l’impatto.”
L’Ufficio stampa Legambiente Lazio
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www.comitatoaeroportociampino.it 27 dicembre 2012
Per nove giorni, causa rifacimento della pista e altro, voli dirottati su Fiumicino. Il periodo che va dal 24 settembre al 2 ottobre, salvo proroghe, sarà ricordato e memorizzato da tutti gli abitanti dell'intorno aeroportuale del city airport della Capitale come un dato storico. Forse come quella nevicata a Roma del '56 o eventi similari: irripetibili.
Sicuramente qualcuno ricorderà il silenzio sopra Ciampino del 2012 in una canzone, con un video o altro.
Neanche il Piano Aeroporti potrà mai riproporre una situazione di integrale no fly.
Difficile pensarlo o sognarlo. Comunque vada, anche nella più ottimistica delle soluzioni. Anche con l'apertura di Viterbo come terzo scalo del Lazio, a Ciampino le stime di registrano un traffico pari 56.032 voli/anno al 2019 e 72.868 voli/anno al 2044.
Nella settimana di fine settembre comunque i voli Ryanair, Wizzair, e quelli militari e governativi traslocano.
I voli commerciali a Fiumicino, al Terminal 3, i voli di Stato e militari a Pratica di Mare.
Quelle che potrebbe essere la soluzione, lo scenario ideale per mettere in sicurezza il GB Pastine, e risolvere radicalmente le deroghe ai vincoli aeronautici, le imposizioni dell Piano di Rischio, quelle del Risk assessment/rischio terzi e, infine, come l'unica opzione per le ricadute acustiche/ambientali.
Il rifacimento della pista risolverà la manutenzione straordinaria e, probabilmente, potrà adeguare gli standard aeronautici di pendenza della stessa pista.
Il trasferimento al Leonardo da Vinci riguarderà una ottantina di voli civili/commerciali. Una necessità operativa che si trasforma in una sperimentazione. Un test tra tanti.
Potrebbe, tra l'altro anche dimostrare la tenuta di Fiumicino con un extra di 80 voli al giorno: senza la pianificazione di extrapiste.
Ma il complesso degli interventi di quei nove giorni di blocco dei voli, probabilmente, oltre a riguardare il rifacimento, con l'adeguamento lo spessore della pavimentazione, siamo convinti, possa definire anche la sistemazione idraulica.
Il recupero delle acque meteoriche, la raccolta delle sostanze utilizzate per le procedure antiice e deice, alla pulizia dei piazzali e della pista, oltre che delle due testate, sono interventi pianificati?
Regimentare le acque afferenti le aree pavimentate della pista di volo evitando che possano disperdersi, garantire che le acque meteoriche di “prima pioggia”, che nelle falde acquifere (gli interrogativi sulla presenza di prodotti quali olii, benzine, idrocarburi, grassi, gomma, ecc.) possano filtrare solo sostanze sottoposte a trattamento di sedimentazione, dissabbiatura e disoleatura prima di essere convogliate al ricettore finale è un traguardo di queste lavori?.
La riqualifica della pavimentazione della pista, in sintesi, potrà garantire in toto la sicurezza nell'utilizzo dello scalo? 6 settembre 2012
Abbattere/demolire i caseggiati e/o operare in deroga e/o limitare i voli? Se da una lato all'aeroporto di Cagliari i ricorsi al TAR sono incrociati per insediare uno stadio di calcio da un lato e/o per l'adozione immediata misure di adozione del rischio per la presenza di volatili, a Ciampino il contesto appare del tutto diverso.
Da una parte ADR ha presentato uno scenario di traffico al 2044, dove, almeno fino al 2019: 56.032 voli/anno, dall'altro il trasferimento dei low cost a Viterbo appare una prospettiva di assai lungo periodo.
Ma se a Ciampino al 2020 con l'attivazione del City Airport voli saranno ancora di più, al 2044 72.868 voli/anno come si risolve l'adozione del Piano di Rischio ENAC?
ENAC nel Regolamento per la Costruzione e l'esercizio delle infrastrutture aeroportuale è circostanziato. Sostiene, infatti:
"Prescrizioni per la redazione del piano di rischio
Fermo restando il mantenimento delle edificazioni e delle attività esistenti sul territorio, per i nuovi insediamenti sono applicabili i seguenti indirizzi, in termini di contenimento del carico antropico e di individuazione delle attività compatibili, che i Comuni articolano e dettagliano nei piani di rischio in coerenza con la propria regolamentazione urbanistico – edilizia.
Zona di tutela A: è da limitare al massimo il carico antropico. In tale zona non vanno quindi previste nuove edificazioni residenziali. Possono essere previste attività non residenziali, con indici di edificabilità bassi, che comportano la permanenza discontinua di un numero limitato di persone.
Zona di tutela B: possono essere previsti una modesta funzione residenziale, con indici di edificabilità bassi, e attività non residenziali, con indici di edificabilità medi, che comportano la permanenza di un numero limitato di persone.
Zona di tutela C: possono essere previsti un ragionevole incremento della funzione residenziale, con indici di edificabilità medi, e nuove attività non residenziali.
Zona di tutela D: in tale zona, caratterizzata da un livello minimo di tutela e finalizzata a garantire uno sviluppo del territorio in maniera opportuna e coordinata con l’operatività aeroportuale, va evitata la realizzazione di interventi puntuali ad elevato affollamento, quali centri commerciali, congressuali e sportivi a forte concentrazione, edilizia intensiva, ecc..."
Posto che lo scopo dei Piani di Rischio è quello di rafforzare, tramite un finalizzato governo del territorio, i livelli di tutela nelle aree limitrofe agli aeroporti, è possibile conoscere quanti sono gli abitanti coinvolti nelle Zona A, Zona B e Zona C?
Posto che "nelle zone di tutela A, B e C vanno evitati:
- insediamenti ad elevato affollamento, quali centri commerciali, congressuali e sportivi a forte concentrazione, edilizia intensiva, ecc... ;
- costruzioni di scuole, ospedali e, in generale, obiettivi sensibili;
- attività che possono creare pericolo di incendio, esplosione e danno ambientale".
Quant'è il numero complessivo delle abitazioni e delle famiglie coinvolte.
Ma quante migliaia di persone risiedono negli spazi laterali contrassegnati dalle due zone di 500 metri ripartite lateralmente alla pista?
Se come l'ENAC afferma "Fermo restando il mantenimento delle edificazioni e delle attività esistenti sul territorio" qualé il livello di rischio terzi attualmente a Ciampino? Quale sarà al 2020 e/o al 2044. Quali sono/saranno le modalità di calcolo che potranno ritenerlo compatibile e/o sostenibile al rischio terzi con il territorio circostante? 4 agosto 2012
Il Piano Aeroporti ENAC ipotizza anche 10milioni di passeggeri/anno, ADR lo rilancia.
Cosa accadrà a Ciampino. Non doveva chiudere mantenendo solo un traffico di aviazione generale?
Come abbiamo rilevato al 2019: 56.032 voli/anno, dopo con il City Airport i voli saranno ancora di più, al 2044 72.868 voli/anno. Il Piano Aeroporti ENAC segnala come la capacità della pista raggiunga oltre 10milioni di passeggeri/anno.
Il voli low cost saranno trasferiti a Viterbo, ma solo quando quell'infrastruttura sarà pienamente operativa. Quando? A questo punto il cosiddetto processo di delocalizzazione di Ciampino che senso assume in questo quadro degli eventi?
In attesa che possano essere chiarite le annose questioni il Comitato dei Cittadini di Ciampino ha inviato la seguente nota ai "potenti".
Ciampino, Roma, Marino 09 gennaio 2012
I cittadini respingono il Piano di AdR-Enac e chiedono la riduzione dei voli
Dopo la presentazione del 13 dicembre da parte di AdR e Enac del piano di sviluppo del sistema aeroportuale Romano (Fiumicino, Ciampino e l’improbabile nuovo scalo di Viterbo), il comitato dei cittadini di Ciampino, Roma e Marino che vivono negli abitati circostanti l’aeroporto di Ciampino si ribella e scrive una lettera ai ministri di Trasporti, Salute, Ambiente e Difesa, alla Presidente della Regione, Polverini, al Presidente della Provincia, Zingaretti, ai sindaci di Roma, Ciampino e Marino, ai Responsabili di Enac e AdR, e, per finire, alle principali associazioni ambientaliste e di tutela dei cittadini, a cominciare da Legambiente che molte volte è intervenuta in questa vicenda.
I cittadini respingono al mittente il piano di investimenti presentato da AdR e Enac denunciando che non rispetta quanto deciso dalla Conferenza dei Servizi del 2010.
La Conferenza, le cui decisioni hanno valore di legge, ha stabilito che i livelli di rumore prodotti dal traffico aereo di Ciampino sono oltre i limiti di legge e ha disegnato la mappa del rumore ammissibile in base alla legge e alla quale l’aeroporto si deve adeguare.
Secondo i cittadini queste prescrizioni sono state ignorate dal piano di AdR e Enac che prevede addirittura una ulteriore crescita del traffico (2.000 voli annui in più subito e 20.000 in più dopo il 2019, anno nel quale Ciampino verrebbe trasformato in city airport) .
Con la loro lettera i cittadini chiedono ai ministri Passera, Balduzzi, Clini e Di Paola di intervenire per garantire il rispetto delle leggi e per tutelare la salute e le proprietà dei cittadini colpiti (almeno 14.500 cittadini nel complesso, dei quali 2.500 in area di pericolo per la salute) e chiedono a Regione, provincia e Comuni di adoperare ogni mezzo per tutelare i cittadini del loro territorio.
In particolare chiedono al Ministro Passera, che dispone dei poteri per farlo ed è il primo destinatario delle decisioni della Conferenza dei Servizi, di ridurre da subito i voli a Ciampino o di chiudere l’aeroporto al traffico civile.
I cittadini ricordano anche alle Istituzioni che già dal 2009 Arpa Lazio, in base al suo monitoraggio ambientale C.R.I.S.T.A.L., stabilì che Ciampino non poteva sopportare più di 60 voli al giorno (30 atterraggi + 30 decolli) mentre oggi ce ne sono almeno 150 al giorno.
Le Asl competenti e l’Epidemiologico Regionale fecero nel 2009 uno specifico studio sulla salute dei cittadini colpiti (Studio S.E.R.A.) e denunciarono la presenza di concreti danni per la salute di chi vive nelle aree maggiormente esposte.
Per non parlare dei dati della stazione di monitoraggio della qualità dell’aria di Ciampino che, tranne nel 2010, hanno sempre superato i limiti ammessi per le polveri sottili PM10.
C’è poi il capitolo del rischio di incidenti aerei che, con le case a 150 metri dalla pista, con diversi incidenti già avvenuti e con un traffico aereo ormai fuori dalle norme, non fa certo dormire sonni tranquilli ai cittadini.
Mancato rispetto delle norme, rischi per la salute, pericolo di incidenti, insanabile conflitto ambientale tra aeroporto e territorio circostante, i cittadini chiedono alle Istituzioni che il nostro Paese si adegui agli standard di civiltà e di rispetto della legalità comuni agli altri Paesi europei.
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info(at)comitatoaeroportociampino.it 13 gennaio 2012
Dal 2020 City Airport ma i voli saranno ancora di più, al 2044 72.868 voli/anno.
Il Piano di Sviluppo presentato da ADR lo scorso 12 Dicembre 2011 coinvolge i due scali della Capitale per il periodo 2012-2044. In questa nota Aerohabitat evidenzia gli obiettivi della pista minore. Quella di Ciampino, dove l'attività commerciale, in attesa dell'apertura dello scalo di Viterbo, viene prevista almeno fino al 2019.
La proposta progettuale per Ciampino sarebbe copiata dallo scalo londinese di Londra: il City Airport sul Tamigi. Il target operativo al 2020 sarebbe di circa 1.5 milioni di passeggeri, per traffico business, militare e di Stato.
La dimensione della pista di volo (15/33), di lunghezza fisica pari a 2.207 metri ed il layout critico con una STRIP AREA con parametri pari a 2327.5x226 metri affossati tra le file dei palazzi di cinque sei piani dell'abitato di Ciampino costituiscono da sempre un limite per le attività di volo del GB Pastine.
Ma come far coesistere aeroporto e la comunità dei cittadini dell'intorno fino al 2019?
Come contenere e ridurre l’impatto dell’aeroporto sull’ambiente urbano circostante?
ADR ha stimato il mantenimento degli odierni volumi di traffico (circa 4 - 5 milioni di passeggeri) con limite di voli, intorno a 100 movimenti giorno. Nel settembre 2019 il Pastine verrà chiuso al traffico per 7 mesi e lavori di riqualificazione della pista e altro.
Contestualmente il grosso del traffico sarà trasferito sulla nuova infrastruttura di Viterbo.
Tutto vero?
Nell'aprile 2020 - sostiene ADR - Ciampino opererà come City Airport, con traffico regional, una tipologia di aeromobili ridotta e volumi intorno al milione di passeggeri.
Tutto vero? La pianificazione degli interventi sarà rispettata?
La documentazione disponibile sul sito ENAC rivela comunque che lontano 2044 il numero dei passeggeri sarà di 2.142.920, con oltre 72mila voli/anno.
In attesa che venga presentato e sia completamente accessibile il masterplan di Ciampino occorrerà verificare se lo scenario dei 100 movimenti/ora, con picchi orari che potrebbero inesorabilmente essere spalmate per le 17 ore di attività di volo giornaliere. Superando i limiti prefissati.
Anche perché i volumi del traffico militare e dei voli di Stato non sono conteggiati
Con una inevitabile effetto controverso: l'incremento secco del numero dei voli annuali.
Con le ricadute ambientali e di rischio aeronautico che sarà interessante sapere come saranno adeguatamente fronteggiate.
A che punto sono le misure di mitigazione dell'impatto acustico e gassoso?
E il Piano di Rischio per incidente aereo in asse pista e quello D laterale, quello che dovrebbe contemplare quelle file di palazzi densamente abitati come saranno autorizzati?
Con quali prescrizioni, quali eccezioni e deroghe? 19 dicembre 2011
Ma la V.I.A. è mai stata autorizzata?
Cosa accade a Ciampino? A quale punto è il progetto dello scalo di Viterbo che dovrebbe avvicendare lo scalo metropolitano? I voli della EasyJet sono in corso di trasferimento a Fiumicino, ma Ryanair non rinuncia ai suoi voli. Neanche in prospettiva. Come va con il Piano di Rischio per incidente aereo. I Comuni di Ciampino, Marino e Roma hanno in corso la gara per l'assegnazione dell'incarico a qualche studio, qualche esperto e/o competente? Ma la procedura di Valutazione di Impatto ambientale è mai stata autorizzata? Quando? Comunque occorrerebbe aggiornarla al traffico del 2010, magari alla stime del 2015 e oltre.
I primi sette mesi 2011 hanno registrato un calo dei voli, 29.467, con una riduzione del 7.1% sul 2010. Il numero dei passeggeri è invece aumentato, raggiungendo la quota di 2.748.085 con un + 7.6%. Sono cresciute anche le merci: ad 11.285 tonnellate con un + 11.2%. Tante domande, tanti interrogativi e poche speranze di ottenere risposte esaustive. Rapide e convincenti. La materia e invece vasta ed irrisolta.
Il 18 settembre scorso il COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELL’AEROPORTO DI CIAMPINO ha reso disponibile on line il seguente comunicato.
Aeroporto di Ciampino – il comitato dei cittadini di Ciampino e Marino passa al contrattacco: ora aspettiamo fatti concreti dai nostri Sindaci già entro ottobre 2011
A ottobre 2011 sarà passato un anno dalla delibera della Regione Lazio che ha reso ufficiali le decisioni della Conferenza dei Servizi sull’aeroporto di Ciampino , evidenziando che il traffico di questo aeroporto non rispetta le leggi dello Stato.
Pur essendo per legge obbligatoria l’immediata applicazione delle decisioni della Conferenza, le istituzioni competenti si sono fino ad oggi rifiutate di applicarle, lasciando i cittadini indifesi di fronte alla illegalità e alla prepotenza di una gestione dell’aeroporto che non tiene in alcun conto le norme e la salute dei cittadini.
In base a quanto stabilito dalla Conferenza dei Servizi 14.500 cittadini sono colpiti da questa illegalità e 2.500 vivono esposti a gravi rischi per la salute (in abitazioni costruite con regolari licenze edilizie)
Per questo i cittadini che aderiscono al Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Ciampino hanno accolto con favore il pronunciamento del Consiglio Comunale di Marino del 9 settembre che ha approvato all’unanimità una mozione che impegna il “sindaco del Comune di Marino affinché si attivi a porre in essere tutti gli atti prodromici volti alla tutela della salute dei cittadini di Marino in applicazione della Conferenza dei Servizi sull’aeroporto di Ciampino e di tutti gli atti successivi nelle competenti sedi giudiziarie sia amministrative che civili e, ove possibili, penali.” Auspicando un analogo pronunciamento anche dal Consiglio Comunale di Ciampino, il comitato sottolinea l’importanza di passare ora più che mai dalle parole – tante e spesso vane – ai fatti.
E’ arrivato il momento, sostiene il comitato, di un ricorso immediato e deciso al TAR da parte dei Sindaci di Ciampino e Marino, suggerito anche in sede penale dal GIP Ariolli nel suo recente decreto di archiviazione di 550 esposti di singoli cittadini, al fine di veder finalmente applicate norme concrete e efficaci per la riduzione del numero di voli dell’aeroporto.
Il ricorso immediato al TAR appare ancor più motivato dalla notizia giunta in questi giorni da Treviso, dove il TAR ha accolto il ricorso presentato dal Comitato dei cittadini Trevigiani e da Italia Nostra contro i lavori di ampliamento in corso per l’aeroporto Antonio Canova. L’aeroporto di Treviso è stato addirittura fermato per le gravi inadempienze riconosciute dal TAR, in quanto non è stata prodotta la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).
Bene, a Ciampino questa Valutazione già in passato è stata ignorata e chiediamo ai Sindaci di verificare se i massicci lavori si potenziamento dell’aeroporto che vanno avanti da mesi dispongono della VIA e di tutte le autorizzazioni previste: anche questo è uno degli elementi che rendono necessarie decisioni urgenti del TAR del Lazio.
I cittadini sono stanchi delle parole, che sono state spese in questi ultimi sei anni dalla politica, e chiedono ora ai Sindaci, dopo il pronunciamento avvenuto a Marino, di predisporre e presentare entro la fine di ottobre 2011 un ricorso al TAR per ottenere la riduzione del rumore “fuorilegge” prodotto dall’aeroporto di Ciampino. Chiedono inoltre di partecipare con una loro rappresentanza agli incontri con gli avvocati per la predisposizione del ricorso richiesto.
In caso di azione fumosa dei primi cittadini di Marino e Ciampino, i rappresentanti del Comitato si impegneranno in azioni di protesta e contestazione, fino a vedere finalmente trionfare la legalità anche per i territori di Ciampino e Marino.
www.comitatoaeroportociampino.it
info(at)comitatoaeroportociampino.it 26 settembre 2011
Perché non scegliere una pista alternata, dedicata alle emergenze?
Il volo Palermo Bologna della Ryanair, un Boeing 737 ha effettuato un atterraggio di emergenza a Ciampino, la sera del 4 agosto, intorno alle 19.05.
La stampa ed i media hanno rivelato che all'origine del dirottamento, dello scalo tecnico improvvisato lungo la rotta tra la Sicilia e Bologna, sarebbe stato un qualche un problema elettrico riscontrato dopo il decollo.
Quando il volo FR4342 sarebbe stato nello spazio aereo di Roma TMA, con 145 passeggeri a bordo.
"Il dirottamento sarebbe stata una misura precauzionale - ha sostenuto in un comunicato Stephen McNamara, direttore comunicazione Ryanair - dopo una piccola quantità di fumo è fuoriuscita da un faretto di lettura".
Il Boeing 737 ha, comunque, eseguito un atterraggio regolare. In seguito i passeggeri sono stati traslocati e riprotetti su un altro velivolo per raggiungere la destinazione originaria e finale di Bologna.
Tutto bene quello che finisce bene?
Certo, ma con una qualche indispensabile precisazione successiva a ragionevoli interrogativi:
1) per quale ragione un velivolo in emergenza ha dirottato su uno scalo con una pista avente una lunghezza di soli 2200 metri?
2) per quale ragione questo genere di emergenze, ma anche quelle equivalenti, se non più rilevanti, non viene proceduralmente smaltita su piste con lunghezze di almeno 3000 metri?
3) per quale ragioni le emergenze aeree non sono espletate su aeroporti che dispongono un sistema di assistenza e servizio antincendio maggiore?
4) per quale ragione non eseguire emergenze esclusivamente su infrastrutture completamente attrezzate con spazi di R.E.S.A. (Runway End Safety Area di 240 metri per testata pista), Piani di Rischio aeronautico senza alcuna deroga ed un sedime aeroportuale che ha adeguatamente distanziato i caseggiati e le palazzine dei residenti dell'intorno allo scalo? 6 agosto 2011
La nota resa pubblica dal sito www.comitatoaeroportociampino.it rivela com'è finita. Aerohabitat, in attesa di conoscere ulteriori dettagli ed iniziative, propone l'integrale informativa del Comitato.
ARCHIVIATI DAL GIUDICE DELLE INDAGINI PRELIMINARI DEL TRIBUNALE DI ROMA I 550 ESPOSTI DEI CITTADINI DI CIAMPINO, MARINO E DEL X MUNICIPIO DI ROMA CONTRO L’INQUINAMENTO ACUSTICO PRODOTTO DALL’AEROPORTO DI CIAMPINO.
26 giugno 2011
Il 25 MAGGIO 2011 il G.I.P. Giovanni Ariolli, del Tribunale di Roma, ha emesso il Decreto di Archiviazione che di fatto cancella gli esposti con i quali 550 cittadini di Ciampino, Marino e del X Municipio di Roma hanno chiesto giustizia contro l’inquinamento acustico prodotto dall’aeroporto di Ciampino.
Il Pubblico Ministero, D.ssa Rosalia Affinito, e il G.I.P. hanno ritenuto che il reato ipotizzato nell’indagine (art. 659 codice penale, “disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone”), non si manifesti nel caso specifico dell’aeroporto.
Il G.I.P. non ha neanche ritenuto che i cittadini che hanno presentato i 550 esposti dovessero essere avvisati dell’archiviazione dato che il beni tutelati (salute e ordine pubblico) sono beni di natura collettiva che fanno capo alla tutela dei Sindaci dei territori coinvolti e non ai singoli cittadini.
Per tale ragione il G.I.P. ha preavvisato dell’archiviazione degli esposti solo i sindaci e non i 550 cittadini. I sindaci non hanno creduto opportuno opporsi all’archiviazione.
Siamo venuti a conoscenza delle intenzioni di archiviazione solo grazie ai cittadini che sono andati direttamente in Tribunale a chiedere notizie. Solo in base a queste informazioni acquisite direttamente i cittadini che ne sono venuti a conoscenza hanno tentato di opporsi all’archiviazione e solo in base a queste informazioni rendiamo pubblico il decreto di archiviazione.
Vogliamo così informare i 550 cittadini dell’esito degli esposti e tutti i cittadini dello stato pietoso in cui versa nel nostro Paese la tutela dei diritti dei cittadini.
Il Giudice ha però riconosciuto i contenuti degli esposti dei cittadini come “giuste e condivisibili richieste di tutela sottese alle numerose denunzie degli abitanti delle zone interessate” e ha indicato che:
Le decisioni adottate dalla Conferenza dei Servizi sull’aeroporto di Ciampino, recepite con Delibera della Giunta Regionale del Lazio, sono immediatamente applicabili. I comuni interessati possono presentare ricorso al TAR contro le Amministrazioni che non le hanno ancora applicate chiedendo il commissariamento di tali Amministrazioni attraverso un “commissario ad acta” che applichi quanto disposto dalla Conferenza dei Servizi.
I cittadini che possono dimostrare di aver subito danni sul piano penale (lesioni della slaute) o civile (danni) hanno comunque il diritto di ricorrere alla giustizia penale o civile.
CHIEDEREMO UN INCONTRO IN TEMPI BREVISSIMI AI SINDACI DEL TERRITORIO PER CHIEDERE UN LORO IMMEDIATO E DECISO IMPEGNO NELLA TUTELA DEI CITTADINI, SIA PER LA IMMEDIATA APPLICAZIONE DELLE DECISIONI DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI CHE PERCHE’ FORNISCANO AI CITTADINI STRUMENTI UTILI ALLA TUTELA INDIVIDUALE DEI LORO DIRITTI.
www.comitatoaeroportociampino.it
info(at)comitatoaeroportociampino.it 29 giugno 2011
Altra conferenza stampa di Michael O’ Leary CEO di Rynair ed altre polemiche. Con il Presidente Riggio di ENAC, che in un comunicato stampa replica" “Voglio rassicurare O’ Leary che la denuncia, a cura dell’Avvocatura dello Stato che difende l’Ente, sta per arrivargli. Questi atteggiamenti da parte della Ryanair non fanno che inasprire i rapporti. La Ryanair è una compagnia irlandese, ma voglio ricordare a O'Leary che quando opera nel mercato italiano deve rispettare la normativa nazionale, così come fanno tutti gli altri vettori".
Ma soprattutto con l'ennesima dichiarazione contro l'eventuale trasferimento dei voli Ryanair a Viterbo:"Aeroporto a Viterbo? Non ci sarà mai", "Né noi né i nostri figli vedremo mai la nascita» di quello scalo".
Il CEO Ryanair ha comunque annunciato nuove rotte dallo scalo metropolitano della Capitale.
La Ryanair identificata come dallo stesso Michael "la più grande compagnia aerea d'Italia"
I nuovi collegamenti sono cinque e precisamente: Memmingen (Monaco ovest, in Germania), Riga (Lettonia), Tampere (Finlandia), Salonicco (Grecia) e Vilnius (Lituania). Operative da maggio e porteranno il traffico della compagnia aerea sulla capitale a 4 milioni di passeggeri l'anno (23 milioni il traffico complessivo sull'Italia con 373 rotte). Le nuove rotte si aggiungono alle 45 già esistenti su Ciampino. Alla flotta di base nello scalo romano Ryanair aggiungerà inoltre un settimo aeromobile.
La questione ambientale e gli impegni di riduzione dei voli da Ciampino possono quindi attendere. marzo 2011
La soluzione della questione acustica connessa alle operazioni di volo, ground e air noise, di Ciampino non è sicuramente un traguardo del breve periodo, a meno che non venga adottato lo spostamento-trasferimento della maggioranza dei voli su altri/o scali/o.
Il recente NOTAM tuttavia - oggetto di un comunicato stampa di ENAC - segnala l'adozione di una nuova procedura di decollo dall’Aeroporto di Ciampino "finalizzata a limitare l’inquinamento acustico sulle zone circostanti lo scalo".
In sostanza gli aeromobili in decollo dalla pista 15 dovrebbero eseguire la virata a destra solo dopo aver raggiunto una distanza pari a 2.5 NM miglia dal VOR, ad una altezza di almeno 1000 piedi - 300 metri.
L'intento è quello di evitare o perlomeno ridurre il sorvolo della zona di Santa Maria delle Mole, ma le intenzioni alla base del varo di questa "rotta antirumore" potrebbero essere deluse.
Se aver posto un fix (in miglia nautiche e radiale) per la virata, è una delle tecniche che ICAO e restanti organismi competenti in materia propongono da oltre 20anni come misura preliminare nel contenimento dell'impatto acustico, e rappresenta una scelta scontata ed obbligata, la riduzione sonora non appare sicuro.
L'abitato sorvolato è troppo a ridosso della traiettoria e la dispersione laterale e verticale della moltitudine dei velivoli in decollo impegnati della procedura ICAO A, probabilmente, non è adeguata. L'esteso impiego di spinte ridotte in decollo - consolidato in quasi tutti i vettori -rappresenta una ulteriore procedura operativa a detrimento di un maggior gradiente di salita.
In sostanza il minor gradiente e rateo di salita nella fase iniziale del decollo (initial climb) non permette il sorvolo delle zone di S. Maria delle Mole a quote più elevate.
Ovvero, la fonte sonora, l'aeromobile, potrebbe essere ad una maggior altezza e quindi generare un minor impatto acustico.
L'adozione del fix e l'inizio virata alla quota di 1000 piedi, inoltre, avrebbe dovuto essere verificata prima dell'approvazione dell'impronta acustica aeroportuale avvenuta lo scorso 1 luglio.
L'iniziativa adottata potrebbe quindi essere interpretata con un semplice aggiustamento della rotta, senza una effettiva e concreta riduzione dell’impatto acustico sulla popolosa area sorvolata.27 ottobre 2010
Prosegue la telenovela "Ciampino". Quanto continuerà? Quante puntate dovremo ancora vedere prima che gli impegni per il "decongestionamento" dello scalo metropolitano della Capitale avvenga? Quando l'eventuale residua e compatibile/sostenibile attività aerea residua sarà in regola con gli standard di tutela del cittadino e salvaguardia del territorio e dell'ambiente?
Ieri 12 ottobre la Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini ha firmato l’atto conclusivo della Conferenza dei Servizi: dando avvio alla zonizzazione acustica dell’aeroporto di Ciampino
In attesa della prossima puntata, Aerohabitat propone la nota on line dell'Assemblea Permanete NO FLY di Ciampino. consegnate 750 firme per chiedere il check-up medico.
Sono state consegnate le 750 firme di lavoratori e genitori degli alunni delle scuole materne ed elementari di Ciampino, S.Maria delle Mole e Cava dei Selci per chiedere un controllo medico gratuito sui soggetti più esposti al kerosene scaricato dagli aerei che transitano per lo scalo "G.B.Pastine".
Le centinaia di firme raccolte in molti istituti scolastici presenti sul territorio dimostrano che la problematica relativa al pesante inquinamento da polveri sottili, finora totalmente trascurata da istituzioni e media, è in realtà causa di forte preoccupazione tra la popolazione.
La questione maggiormente evidenziata dagli organi di informazione riguarda il rumore, con dati per altro molto allarmanti, ma non si capisce come mai 40 tonnellate di kerosene bruciate e scaricate ogni giorno nell'aria che respiriamo non facciano notizia, così come le conseguenze di eventuali avarie di tutti quei velivoli low-cost la cui manutenzione è ridotta all'osso per motivi prettamente economici.
La consapevolezza della gente che vive nelle zone sottoposte a una media di 160 voli giornalieri è evidentemente maggiore di quella degli enti competenti anche perché i danni e le malattie che colpiscono bambini e lavoratori delle scuole ormai sono diffusi ed evidenti.
Per questo si chiede un intervento urgente a tutela della salute pubblica e che serva anche come rilevazione statistica per completare il quadro di una situazione che già lo stesso sindaco di Ciampino definì da "emergenza sanitaria" non appena resi noti i risultati dello studio "Cristal".
Le 750 firme raccolte con i banchetti davanti alle scuole dall'Assemblea "No-Fly" esprimono quindi allarme e preoccupazione unite alla necessità di un'azione concreta realizzabile, ad esempio, recuperando fondi derivati dai diritti di imbarco e impiegandoli appunto nel check-up medico.
Finora le firme sono state depositate presso i comuni di Ciampino e Marino e al distretto ASL RM-H3.
A breve saranno consegnate anche agli enti regionali e ai Ministeri interessati.
Dopo la nostra ultima iniziativa pubblica, quella di giugno con la partecipazione di Ascanio Celestini, abbiamo assistito a una serie di "sparate" che hanno generato sì attenzione ma, soprattutto, "chiacchiere da bar" fini a se stesse: da O'Leary che vorrebbe le hostess al posto del co-pilota, all'ennesimo annuncio riguardante il devastante aeroporto di Viterbo (ma il primo volo, tra l'altro, non doveva essere già schedulato nel 2010?), per finire alla squallida e vergognosa campagna contro la popolazione rom del campo de "La Barbuta" dove tra le principali "motivazioni" per una loro deportazione viene tirato in ballo proprio il fatto che si trovano nei pressi della rotta di atterraggio degli aerei.
I rom della Barbuta si trovano né più, né meno nella stessa situazione degli abitanti di vaste zone di Ciampino, di tutta Cava dei Selci, di S.Maria delle Mole e di Frattocchie, scuole, parchi, piazze incluse: non pensiamo quindi che le due vicende, il campo nomadi e l'aeroporto, possano essere così strumentalizzate, casomai si dovrebbe ridurre il numero dei voli, così che tutta la popolazione ne possa trarre giovamento.
Purtroppo, la lunga campagna elettorale che porterà alle elezioni comunali di Ciampino e Marino nella prossima primavera è già iniziata, e se è vero che sta alle amministrazioni impegnarsi nel realizzare in questi mesi quanto richiesto dalla popolazione che ha aderito e sottoscritto la proposta di check-up sanitario è vero anche che è necessario riprendere la mobilitazione coordinandosi dal basso, cioè con la partecipazione diretta, perché è l'unico modo per ottenere l'immediata riduzione dei voli in tempi brevi.
L'Assemblea No-Fly invita quindi tutta la cittadinanza a diffidare da dichiarazioni inerenti la questione aeroportuale provenienti da personaggi e organismi direttamente coinvolti nella campagna elettorale.
A breve ci saranno altre iniziative pubbliche che vorremmo realizzare nelle scuole, nelle piazze e in quel poco di verde ormai rimasto per continuare a informare la popolazione e coinvolgerla in vista di quella necessaria mobilitazione in grado di riportare il numero dei voli ad una soglia accettabile in termini di salute.
Del resto la vittoria del "Comitato Contro l'Ampliamento dell'Aeroporto di Ampugano-Siena" che è riuscito a bloccare il devastante progetto è stata ottenuta grazie alla partecipazione attiva di migliaia di cittadini.
Anche di questo non c'è notizia, forse proprio perché se la gente viene a conoscenza che qualcosa si ottiene muovendosi tutti insieme allora magari acquista quella fiducia e quella convinzione nei propri mezzi che qualcuno vuole assolutamente scongiurare affinché si possa mantenere la situazione inalterata.
8 ottobre 2010, S.Maria delle Mole
ASSEMBLEA PERMANENTE NO-FLY
nofly(at)inventati.org 13 otore 2010
Solo a seguito della Conferenza dei Servizi del 1 luglio e con l'approvazione della zonizzazione acustica dell'aeroporto di Roma-Ciampino, si è sbloccata una situazione che da dieci anni aspettava una soluzione. Ma è' stato solo fatto un primo passo. Ma era ed è un atto dovuto: insonorizzare le abitazioni investite da un impatto acustico superiore a 65 Lva. Niente di speciale è previsto dagli appositi "decreti" sul rumore aeroportuale.
Le questione ancora irrisolte sono ancora tutte: la riduzione dei voli, il Piano di Rischio, il trasferimento della maggioranza dei voli a Viterbo (o altrove), l'adozione di standard ICAO - ENAC aeroportuale senza deroghe, la verifica dell'impatto atmosferico.
L'accordo raggiunto in sede di Conferenza dei Servizi invece dovrebbe far partire un piano che identifica fasi specifiche di tutela e salvaguardia del territorio, dell'ambiente e dei cittadini, che potrebbe durare parecchio tempo. Anche cinque - dieci anni.
In attesa di verificare i primi riscontri di una concreta operazione di mitigazione e risanamento Aerohabitat propone il comunicato proposto da No Fly.
La politica fa un nuovo record e lo spaccia come "vittoria dei cittadini": mentre delle 50 tonnellate di kerosene scaricate quotidianamente su decine di migliaia di persone e della (in)sicurezza delle rotte non parla nessuno. Quello che è stato sancito il 1 luglio dalla Conferenza dei Servizi è, intendiamoci, un fatto importante perché ratifica ufficialmente la "zonizzazione acustica", obbligatoria per legge sin dal 1997, che è in parole semplici la mappa divisa in tre fasce dove ci possono essere il nulla, attività commerciali/industriali o zone residenziali a seconda della distanza e del rumore prodotto dall'aeroporto.
Quello che è stato sancito il 1 luglio dalla Conferenza dei Servizi è, intendiamoci, un fatto importante perché ratifica ufficialmente la "zonizzazione acustica", obbligatoria per legge sin dal 1997, che è in parole semplici la mappa divisa in tre fasce dove ci possono essere il nulla, attività commerciali/industriali o zone residenziali a seconda della distanza e del rumore prodotto dall'aeroporto. A fronte di questo fatto sicuramente positivo dobbiamo però evidenziare numerosi aspetti altrettanto importanti perché i cittadini di S.Maria, Cava, Frattocchie, Ciampino e Cinecittà purtroppo NON HANNO VINTO NULLA.
La certificazione di un danno subito, in generale (il rumore nel nostro caso), non implica la soluzione del problema, specie se manca la volontà di risolverlo e gli interessi economici in gioco sono enormi.
Fino a quando cioè i voli non diminuiranno drasticamente ad un massimo di 60 movimenti giornalieri continueremo a subire quello che già stiamo subendo da quasi 9 anni!
I titoli trionfalistici tipo "Meno voli per ridurre il rumore", e ci riferiamo in particolare a quelli del Messaggero del 2 luglio, finiscono direttamente nella collezione di numerosi altri articoli tra i quali ricordiamo:
- ottobre 2006: "Entro un mese i voli diminuiranno e saranno spostati a Fiumicino", dal primo tavolo tecnico
- luglio 2007: "I voli diminuiranno subito del 30%", dal decreto-Bianchi che li ridusse del 9% per questioni di sicurezza della pista
- ottobre 2007:"L'aeroporto di Viterbo entro 3 anni sostituirà quello di Ciampino", quando invece non esiste né il progetto, ne i finanziamenti e lo scalo di Ciampino è stato presentato come "secondo aeroporto di Roma" per la candidatura olimpica della capitale ai Giochi del 2020.
Quello che vogliamo ancora una volta sottolineare è che non si può trasformare una mancanza durata 13 anni e che ha contribuito a far aumentare i voli in un "trionfo", magari perché entrambe le amministrazioni comunali di Marino (PDL) e di Ciampino (PD) stanno preparando la campagna elettorale per la primavera del 2011 proseguendo sotto silenzio mediatico la cementificazione del territorio.
Riteniamo vergognoso e pericoloso continuare a non trattare i problemi causati dal kerosene scaricato (e respirato!) quotidianamente sui centri abitati, le scuole e i parchi. Così come ricordiamo che manca ancora il "risk assessment", sancito dallo stesso consiglio regionale del novembre 2006: tradotto in termini spiccioli, se c'è un'avaria, dove finisce l'aereo ? che piani di emergenza ci sono? le rotte rispettano le misure di sicurezza ? Dobbiamo aspettarci una nuova "tragedia annunciata che si poteva evitare" ?
Abbiamo inoltre raccolto 750 firme dei genitori degli alunni e dei lavoratori di numerose scuole elementari e materne per chiedere l'avvio di un check-up sanitario che verifichi lo stato di salute dei bambini e di chi condivide con loro le ore nei plessi scolastici per oltre 200 giorni l'anno.
Pensiamo sia giusto che tutti i problemi, le informazioni e gli aspetti qui descritti vengano recepiti da tutta la popolazione soggetta ai danni causati dai quasi 200 velivoli giornalieri affinché la lotta per la diminuzione dei voli venga vinta effettivamente, il ché può avvenire solo con una larga partecipazione popolare e non attraverso la lettura di roboanti titoli sui giornali (i quali, tra l'altro, usano foto di manifestazioni alle quali NESSUNA amministrazione ha mai partecipato, per far così sembrare che la gente sostenga il loro operato).
S.Maria delle Mole, 7 luglio 2010
Assemblea Permanente No-Fly www.no-fly.info 13 luglio 2010
Ma Ciampino ha un futuro? Gli impegni di depotenziamento dello scalo assunti a livello governativo hanno ancora un senso ed un obiettivo? La disputa non è ancora risolta. Nel dubbio il Comitato di Ciampino, in relazione alla candidatura di Roma per le prossime Olimpiadi del 2020 ha manifestato, preliminarmente la propria posizione.
COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELL’AEROPORTO DI CIAMPINO
Aeroporto di Ciampino – No alla candidatura dell’aeroporto di Ciampino per le olimpiadi del 2020
Ciampino, Roma, Marino 20 maggio 2010
Ieri, dopo la scelta del CONI di presentare Roma come unica candidatura italiana per le olimpiadi del 2020, il sindaco Alemanno, la presidente della Regione Polverini e il presidente della Provincia Zingaretti hanno espresso la loro soddisfazione per la scelta.
Ma i cittadini di Ciampino, Marino e del X Municipio di Roma non possono essere altrettanto felici, infatti dal dossier delle risposte della città di Roma al questionario del CIO per la presentazione della candidatura ( reperibile sul sito del comitato per le olimpiadi a Roma, www.roma2020.it ), dalla risposta alla domanda “15 – Aeroporto”, apprendiamo che, ancora nel 2020, l’aeroporto di Ciampino è previsto come “secondo aeroporto” di Roma da utilizzare per il traffico delle olimpiadi.
Siamo scandalizzati dalla posizione assunta dal sindaco Alemanno, dalla presidente Polverini e dal presidente della Provincia Zingaretti.
Siamo ancora più scandalizzati dalla gattopardesca continuità con cui il Comune di Roma continua a ritenere di poter utilizzare Ciampino e la vita di chi ci abita intorno (oltre 260 mila persone) come discarica, fuorilegge secondo ARPA Lazio, di inquinamento aeroportuale.
Siamo preoccupati perché queste istituzioni dovranno tra pochi giorni votare, nell’ambito della Conferenza dei Servizi in corso, per il rientro nella legalità di questo aeroporto, mentre l’episodio “olimpico” e il suo possibile impatto prospettano la possibilità di preesistenti interessi politici ed economici che potrebbero distorcere la serenità di giudizio di queste istituzioni.
Ricordiamo che l’ARPA Lazio ha ufficialmente certificato che questo aeroporto opera fuori dai limiti di legge, che il Dipartimento Epidemiologico Regionale e le Asl Roma H e Roma E hanno certificato che esistono già oggi conseguenze sulla salute dei cittadini, che i cittadini hanno presentato 500 esposti alla Magistratura per chiedere il ripristino della legalità.
Chiediamo al Sindaco Alemanno, alla Presidente Polverini e al Presidente della Provincia Zingaretti di dissociarsi pubblicamente da qualsiasi utilizzo dell’aeroporto di Ciampino per l’eventuale evento olimpico.
Chiediamo al CONI e al Comitato Olimpico di non ritenere valida la Risposta numero 15 al Questionario per la Candidatura Italiana ai XXXII Giochi Olimpici e XVI Giochi Paralimpici del 2020 per la città di Roma.
Ci appelliamo alla Magistratura per la tutela dei cittadini e dello Stato di Diritto.
www.comitatoaeroportociampino.it
info(at)comitatoaeroportociampino.it 02 giugno 2010
Le incertezze sul futuro dello scalo metropolitano di Roma sono un dato reale.
I voli non sembrano calare e gli impegni assunti per "decogestionare", almeno inizialmente, il GB Pastine mentre parte il progetto sul terzo scalo del Lazio, ovvero Viterbo, sembrerebbero dimenticati.
Impatto acustico, impatto atmosferico e Piano di Rischio aeronautico dell'aeroporto di Ciampino devono ancora trovare una adeguata soluzione. A tutela e protezione dei cittadini e del territorio circostante. In questo contesto il Comitato Aeroporto di Ciampino ha presentato on-line (http//comitatoaeroportociampino.wordpress.com) questo appello, rivolto al Presidente della Repubblica ed alla Magistratura.
Aeroporto di Ciampino – Appello al Presidente della Repubblica e alla Magistratura
Ciampino, Roma, Marino – 11 maggio 2010
Quasi 500 esposti alla Magistratura sono stati presentati a partire da ottobre 2009 dai cittadini di Ciampino, Marino e del X municipio di Roma massacrati dall’inquinamento prodotto dall’assurdo traffico aereo dell’aeroporto di Ciampino.
A partire dall’anno 2000, senza alcuna valutazione di impatto ambientale e senza dare corso a quanto previsto dalla legge quadro sull’inquinamento acustico (447/1995 e seguenti), è stato avviato a Ciampino un incremento dei voli che ha portato il traffico aereo da meno di 1 milione a 5 milioni di passeggeri all’anno. Cosa mai accaduta in tutta la storia centenaria di questo aeroporto.
Finalmente nel marzo del 2009 l’Agenzia Regionale per l’Ambiente del Lazio ha presentato i risultati dell’indagine ambientale (CRISTAL) sull’inquinamento acustico dell’aeroporto, certificando che questo aeroporto opera al di fuori della legge e che 14.500 cittadini vivono all’interno dell’area colpita.
A dicembre 2009 il Dipartimento Epidemiologico Regionale del Lazio, insieme alle ASL Roma H e Roma E, hanno certificato (indagine SERA) che l’inquinamento prodotto da questo aeroporto sta danneggiando la salute dei cittadini di Ciampino e Marino.
Nonostante queste evidenze ufficiali e incontrovertibili nessuna delle autorità competenti e dei responsabili aeroportuali ha mosso un dito per tutelare subito i cittadini, a partire da Ministero dei Trasporti, ENAC, Aeroporti di Roma. E a tutt’oggi centinaia di voli continuano a partire ogni giorno a poche decine di metri dalle case di migliaia di cittadini.
Stando alle ultime risposte del ministro Matteoli alla interrogazione parlamentare presentata dal Senatore Della Seta, anche la recente Conferenza dei Servizi sull’aeroporto di Ciampino, convocata con 12 anni di ritardo a febbraio del 2010, rischia di trasformarsi nell’ennesima presa in giro e preludio ad altri anni di temporeggiamenti senza risultati.
Di fronte a questo totale silenzio ai cittadini non è rimasto che aspettare con ansia crescente un intervento rapido e risolutore della Magistratura.
Da sei anni i cittadini di Ciampino, Roma e Marino si stanno battendo contro questo sopruso e, dopo i 500 esposti presentati alla magistratura a fronte di dati incontrovertibili e ufficiali sul danno subito, aspettano che venga fermato subito dalla Magistratura il protrarsi del danno.
Ci appelliamo al Presidente della Repubblica, che siede a capo del Consiglio Superiore della Magistratura, e rinnoviamo il nostro appello ai Magistrati competenti perché venga finalmente resa giustizia e restituita la tranquillità, la sicurezza e il diritto alla salute alle migliaia di cittadini incolpevoli che vivono da decenni intorno a questo aeroporto. 17 maggio 2010
Continua l'estenuante vicenda dello scalo di Ciampino. L'attività dell'aviazione commerciale prosegue. Continua anche quella dei voli di Stato, dei militari e dell'aviazione generale.
Gli impegni di delocalizzazione dei voli, l'avvio delle procedure per l'insediamento dello scalo di Viterbo, sono ancora in cantiere.
Nel frattempo anche l'attività dei comitati dei cittadini prosegue, senza soste.
Aerohabitat da conto dell'ultimo comunicato disponibile.
COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELL’AEROPORTO DI CIAMPINO
Aeroporto di Ciampino, lo scandalo prosegue
4 marzo 2010
Dopo i quasi 500 esposti presentati dai cittadini alla magistratura e dopo le denunce contro il ministro Matteoli, presentate con il supporto dell’avvocato Taormina dai primi cittadini di Ciampino e Marino, assisteremo oggi a un ulteriore episodio scaturito dalla scandalosa vicenda dell’aeroporto di Ciampino. Ricomincia infatti nel primo pomeriggio la Conferenza dei Servizi sull’aeroporto di Ciampino, aperta il 12 febbraio dalla Regione Lazio, su delega del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, per individuare i limiti di inquinamento acustico ammissibili per questo aeroporto in base alla legge.
La seduta di oggi riguarderà l’insediamento del gruppo di lavoro tecnico che, a norma della legge quadro sul rumore (447/1995) e seguenti, dovrà concretamente individuare le zone di rispetto intorno all’aeroporto entro le quali non devono essere superati i limiti massimi di rumore previsti dalla legge.
Scandalosa vicenda perché questo compito doveva essere assolto già dal 1998 dalla Commissione Aeroportuale, istituita dai decreti applicativi della 447/1995, e insediatasi in quell’anno proprio con questo scopo e che, in base ai tempi concessi dalla legge, già entro quell’anno avrebbe dovuto concludere i suoi lavori.
Scandalosa vicenda perché, invece, la Commissione Aeroportuale è rimasta “insediata” per 12 anni, fino al 2009, senza assolvere il suo compito.
Scandalosa vicenda perché, a partire dal Giubileo del 2001, senza alcuna Valutazione Ambientale dei rischi per la salute dei cittadini, sono stati portati a Ciampino i voli di linea delle compagnie low-cost, passando da meno di 20.000 voli all’anno a oltre 60.000 e da 700 mila passeggeri all’anno a 5 milioni. Livelli di traffico che l’aeroporto di Ciampino non aveva mai avuto nella sua storia di quasi 100 anni.
Scandalosa vicenda perché, nonostante 5 anni di proteste dei cittadini di Ciampino, Roma e Marino, “l’insediata” Commissione Aeroportuale presieduta dall’ENAC (che dovrebbe essere il Garante del rispetto delle norme negli aeroporti) non ha portato a termine il suo lavoro: individuando i limiti, confrontandoli con i piani regolatori dei comuni e con le aree abitate esistenti e consentendo la limitazione del traffico ai livelli ammissibili per legge, a garanzia della salute dei cittadini e del territorio.
Scandalosa vicenda perché quando finalmente l’Agenzia Regionale per l’Ambiente (ARPA Lazio), nell’ambito dei suoi compiti istituzionali, e appoggiandosi ad ARPA Lombardia (che aveva già fatto queste misure a Linate), ha finalmente fatto la zonizzazione acustica dell’aeroporto di Ciampino, è emersa una situazione drammatica di totale superamento dei limiti di legge. Tanto che, per stare entro i limiti, i voli dovrebbero essere ridotti da oltre 160 a non più di 60 al giorno (arrivi + partenze).
Scandalosa e drammatica vicenda perché dalla successiva indagine epidemiologica delle Asl RM/E (che ospita il Dipartimento epidemiologico regionale) e RM/H (competente per territorio) sulle conseguenze di questo inquinamento aeroportuale sulla salute dei cittadini di Ciampino e di Marino, sono emersi gravi danni alla salute dei cittadini.
E di fronte a questa drammatica situazione “l’insediata” Commissione Aeroportuale, presieduta dal garante ENAC, non si è affrettata a ringraziare ARPA Lazio per il lavoro svolto e a porre subito rimedio a 12 anni di mancate soluzioni ma, anzi, la presidenza ENAC ha provveduto allo scioglimento della Commissione e a passare la mano ai gradi superiori, costituiti appunto dalla Conferenza dei Servizi, facendo perdere così almeno un altro anno di tempo.Non solo! Nella prima seduta della Conferenza dei Servizi (alla quale hanno preteso di essere presenti anche i Cittadini e Legambiente) è stato proprio l’ENAC ad attaccare ARPA Lazio per il lavoro svolto.
Di fronte a questi comportamenti e a tanta arroganza, i cittadini non possono fare a meno di domandarsi se la Conferenza dei Servizi riuscirà a riportare il rispetto delle norme in questo aeroporto o se dovrà essere la magistratura a scrivere la parola fine su questa vergognosa vicenda.
Chiediamo alla Conferenza dei Servizi di acquisire ed accettare, senza ulteriori indugi e rischi per i cittadini, tutto quanto già fatto da ARPA Lazio nell’ambito dello studio CRISTAL e concludere nel più breve tempo possibile i suoi lavori, consolidando finalmente, sulla base dei dati di ARPA Lazio, la zonizzazione acustica dell’aeroporto di Ciampino, nel pieno rispetto delle leggi e dei piani regolatori dei comuni colpiti.
www.comitatoaeroportociampino.it info(at)comitatoaeroportociampino.it 16 marzo 2010
Il futuro dello scalo metropolitano della Capitale è sempre incerto. I voli saranno tagliati? E quando? Quando partirà il trasferimento verso Viterbo, magari con un trasloco temporaneo a Fiumicino? Sono domande senza risposte. Almeno al momento. Intanto le iniziative dei comitati dei cittadini non si fermano. Aerohabitat presenta l'ultima proposta di "No fly".
CIAMPINO 2009 - 58.000 AEREI E PASSEGGERI IN AUMENTO
L'UNICA CRISI E' QUELLADELLA SALUTE DELLA POPOLAZIONE!
Inizia la raccolta firme in tutte le scuole di Ciampino, S.Maria delle Mole, Cava dei Selci e Frattocchie per ottenere un check-up medico su alunni e lavoratori
Nel 2009 sono transitati presso lo scalo aeroportuale di Ciampino circa 58.000 aerei, con un impalpabile calo del 3% rispetto al 2008 dovuto alla sola diminuzione dei voli cargo. Il numero dei passeggeri è addirittura lievemente aumentato dello 0,2%. (dati di Assoaeroporti)
Gli studi sull'inquinamento acustico denominati "Cristal" e "S.E.R.A." hanno stabilito sia quali sono i danni alla salute causati dal rumore, sia il numero massimo di voli ammissibile presso lo scalo, vale a dire 60 giornalieri.La centralina dell' "ARPA Lazio" che rileva le polveri sottili a Ciampino ha quantificato in 48 giorni lo sforamento dei limiti di legge (contro un massimo di 35).
A fronte di tutto questo, il Ministero dei Trasporti, dell'Ambiente, gli assessorati regionali competenti e le amministrazioni comunali non hanno compiuto alcuna azione concreta a tutela della salute della popolazione né hanno provveduto ad emettere ordinanze e provvedimenti che riducessero il traffico aereo.
Fino a pochi mesi fa la "ciampinizzazione” di Viterbo, cioè la costruzione del terzo scalo deciso senza alcuna autorizzazione ambientale, veniva spacciata dalle amministrazioni locali e regionali come la soluzione ai problemi dei cittadini di questo territorio.
Da pochi mesi però non se ne parla più, perché manca addirittura il progetto, quindi una sua approvazione, ed il CIPE (l'ente governativo che stanzia i fondi) non può (fortunatamente!) finanziare "il nulla".Inoltre l'assessore all'urbanistica di Viterbo si è dovuto dimettere, in quanto indagato insieme a tre funzionari, per aver modificato i vincoli nei dintorni dell'aeroporto per favorire interessi economici di privati.
Qui da noi, le amministrazioni comunali hanno finora respinto tutte le richieste avanzate dall'Assemblea "No Fly" e dai cittadini e si è venuto a sapere che negli ultimi quattro anni i comuni di Roma e Ciampino hanno incassato circa 1.300.000 euro derivati dai diritti di imbarco, senza mai darne notizia né attraverso i numerosi incontri pubblici né tramite la stampa a cui spesso danno in pasto solo una sterile propaganda.
In questo quadro, con il terzo scalo che non si farà mai, per fortuna della popolazione viterbese, i sindaci di Marino e Ciampino sono tornati indietro e hanno chiesto lo spostamento dei voli a Fiumicino. Insomma, siamo al gioco delle tre carte...Inoltre, le stesse amministrazioni locali stanno propinando alla popolazione sin da luglio la bontà di una (inutile) azione legale nei confronti del Ministro Matteoli perorata da un personaggio che gode di cattiva fama, quale l'avvocato Taormina, e che mai nessuno avrebbe pensato possibile accostare agli interessi collettivi.
Dopo un altro anno passato respirando ogni giorno circa 40 tonnellate di kerosene, subendo i rumori costanti degli aerei e sperando che la scarsa manutenzione non provochi avarie ai velivoli, le uniche reali soluzioni rimangono l'immediata e drastica diminuzione degli aerei ad un massimo di 60 al giorno, la chiusura notturna dello scalo, la revisione e il rispetto delle rotte di sicurezza, il blocco della cementificazione deiterritori e l'avvio di un check-up sanitario nelle scuole.
Invitiamo tutti/e a firmare presso i gazebi e banchetti davanti le scuole per ottenere uno screening specialistico riguardante patologie come asma, allergie e sordità dovute proprio all'elevato traffico aereo. Sul nostro sito è disponibile il modulo che si può scaricare.
LA DIMINUZIONE DEI VOLI E' NECESSARIA MA LA OTTERREMO SOLO SE CI SARA' UNA MOBILITAZIONE DEGNA DI NOTA CHE SIA PORTATA AVANTI DA TUTTA LA POPOLAZIONE!
Assemblea Permanente "No-Fly" --- www.no-fly.info -- nofly(at)inventati.org Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo Riunione ogni lunedì ore 18:30 via San Paolo Apostolo 1 febbraio 2010
Aerohabitat propone il testo del comunicato stampa relativo alla presentazione dell'indagine epidemiologica, vedi allegato, derivante l'insediamento dello scalo GB Pastine di Ciampino.
Giovedì 3 dicembre 2009, in una affollata Sala Consiliare di Ciampino i vertici della Regione Lazio, del Dipartimento di prevenzione regionale, di Arpa Lazio, della Asl Roma H, del dipartimento di prevenzione ed i Comuni di Ciampino e Marino hanno presentato alla cittadinanza ed alla stampa i risultati dello studio sugli effetti del rumore aeroportuale sulla salute dei cittadini di Ciampino e Marino (S.E.R.A.).
Le conclusioni dello studio, avviato nel febbraio 2008, evidenziano la presenza di una associazione tra esposizione al rumore di origine aeroportuale e livelli di pressione arteriosa. E’ stata riscontrata, inoltre, una associazione forte e coerente tra il rumore generato dal traffico aereo e il fastidio della popolazione.
Lo studio SERA ha evidenziato una associazione tra rumore aeroportuale e danni alla salute nei soggetti maggiormente esposti (classe >65 e <=75 dBA), in particolar modo l’aumento della pressione arteriosa e il fastidio da rumore.
"E' evidente - ha affermato il Sindaco di Ciampino, Walter Enrico Perandini - quello che purtroppo già sapevamo da marzo; l'aumento sconsiderato del numero di voli sullo scalo di Ciampino, avvenuto senza il rispetto delle normative vigenti, ha prodotto e produce un danno alla salute di oltre 14.000 cittadini delle popolazioni di Ciampino e Marino.
A questo punto non ci sono più scuse: l'emergenza va immediatamente fermata da parte di chi ne ha la competenza, ovvero il Governo ed in particolare il Ministro dei Trasporti. Abbiamo già dimostrato che il trasferimento dei voli in eccesso a Ciampino sullo scalo di Fiumicino è possibile fin da oggi; è chiaro quindi che se non si interviene non è vero che non si può, ma unicamente che non si vuole farlo."
"Ringraziamo le massime autorità del servizio sanitario regionale - ha concluso Perandini - per la loro sobrietà e per la loro professionalità con la quale ci hanno certificato oggi l'esposizione al danno per la salute dei cittadini derivata dalla eccessiva attività aeroportuale. Le amministrazioni comunali continueranno a chiedere il rispetto della salute e dei diritti dei nostri cittadini in tutte le sedi istituzionali, civili, giudiziarie e penali finchè non si sarà risolta l'emergenza."Alla presentazione dei risultati sono intervenuti l' On. Filiberto ZARATTI, Assessore all'Ambiente della Regione Lazio; Walter Enrico PERANDINI, Sindaco di Ciampino; Stefano CECCHI, Assessore al Decentramento del Comune di Marino; Dott. Carlo PERUCCI, Direttore Dip. Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale; Dott.ssa Carla ANCONA, Dip. Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale; Dott. Alessandro CIPOLLA, Direttore Generale Asl RMH; Dott. Amedeo CICOGNA, Direttore Sanitario Asl RMH; Prof. Agostino MESSINEO, Direttore Dipartimento di Prevenzione Asl RmH; Dott. Corrado CARRUBBA, Commissario Straordinario Arpa Lazio; Dott.ssa Tina FABOZZI, Responsabile C.r.i.s.t.a.l.. 09 dicembre 2009
Probabilmente era scontato, la denuncia è solo un atto formale conseguente a quanto sta accadendo a Ciampino, ai supposti ritardi di attuazione della riduzione dei voli sullo scalo ciampinese.
Stavolta i sindaci dei comuni di Ciampino e Marino, Walter Enrico Perandini e Adriano Palozzi, hanno dato incarico all’avvocato Taormina, rappresentante dei due comuni, di attivarsi nei riguardi del ministro dei trasporti, Altero Matteoli, e delle autorità aeroportuali competenti, per accelerare la soluzione del caso del G.B. Pastine.
A riguardo Aerohabitat propone il comunicato diffuso del Comune di Ciampino lo scorso 27 novembre 2009.
I Sindaci dei comuni di Ciampino, Walter Enrico Perandini, e di Marino, Adriano Palozzi, hanno incaricato il Prof. Carlo Taormina – legale dei due enti – di depositare denuncia penale, da loro firmata, nei confronti del Ministro dei Trasporti, nonché delle autorità aeroportuali competenti, per omissioni ed abuso di atti d'ufficio.
I due sindaci dei comuni limitrofi all'Aeroporto “G. B. Pastine” di Roma-Ciampino imputano al Ministro Matteoli di non aver dato mandato ad Enac di emettere una ordinanza di riduzione del numero dei voli dal marzo 2009 a tutt'oggi, data nella quale Arpa Lazio ha ufficializzato i risultati del monitoraggio acustico e del rumore prodotto dall'attività aeroportuale.
Lo studio scientifico (Cristal), commissionato dall'assessorato all'ambiente della Regione Lazio, ha certificato l'esposizione al rischio per la salute di oltre 14.000 cittadini, e la necessità di ridurre da 162 a non più di 60 il numero di voli giornalieri necessario a ridurre l'impatto acustico dell'aeroporto entro i valori previsti dalle normative vigenti.
I due comuni invieranno formale richiesta di adesione alle iniziative intraprese al Comune di Roma, alla Regione Lazio ed alla Provincia di Roma. 01 dicembre 2009
Gli storni sono i responsabili dell’impatto volatili occorso quasi 12 mesi orsono al Boeing 737 della Ryanair in atterraggio sulla pista di Ciampino.
Aeromobile distrutto e fuoripista, 116 passeggeri ed equipaggio: tutti salvi.
La questione della presenza degli storni a Roma è ben nota. A tutti, anche ai turisti che visitano a milioni la città di Roma. Basta alzare lo sguardo sul cielo capitolino o ascoltare il frastuono della marea di storni e del loro cinguettio che risuona nell’aria.
Nuvole di storni che a scatti, talvolta oscurano anche il cielo della Capitale.
Una presenza che preoccupa gli amministratori della città e dei dintorni e che costituisce una perenne minaccia per aeromobili, elicotteri in sorvolo per l’attività di volo sulle piste dell’Urbe, di Ciampino e, marginalmente, di Pratica di Mare e di Fiumicino.
Il Comune di Roma la scorsa settimana (26 ottobre) ha avviato una campagna allontanamento degli storni, in coordinamento con l’Ufficio Tutela e Benessere degli Animali.
Gli interventi hanno riguardato la zona Lungotevere Tordinona. Sono stati utilizzate tecniche classiche: il distress call (grido di allarme) che dovrebbe spaventare impedire lo stazionamento degli uccelli. Sono stati 3 giorni di task force per la loro rimozione.
Quali risultati ha prodotto? Il metodo ritenuto efficace, nel pieno rispetto degli animali e dell’ambiente e avrebbe garantito il loro allontanamento.
Ma ecco il punto. Dove sono andati gli storni? Dove si sono trasferiti?
Nel 2008 un medesimo intervento distress call avvenne il 31 ottobre a piazzale della Radio, nel 2007 invece il 27 ottobre nella zona Lungotevere Tordinona, mentre nel 2006 fu eseguito il 13 novembre a piazzale Clodio.
Nel primo anniversario dell’impatto volatili di Ciampino il 10 novembre 2008, ricordiamo ancora che era un Boeing 737-800 in arrivo da Francoforte, sarebbe utile sapere in quale altra zona della Capitale si sono – momentaneamente - trasferiti i nugoli/migliaia di storni cacciati dal centro storico di Roma. 02 novembre 2009
In pochi giorni, è bastata una dichiarazione del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, dichiaratosi scettico sull’aeroporto low cost di Viterbo come un progetto regionale che rischia di riproporre l'esperienza di Malpensa, con la costruzione di un aeroporto dove non c'è nulla, che la contesa sul futuro dello scalo si è riaccesa. Il sindaco Alemanno aveva inoltre sostenuto come solo duemila persone fossero interessate al disagio aeroportuale.
Nel corso di una conversazione a “Radio ti ricordi” Alemanno ha anche sostenuto “vediamo come vanno elezioni e poi facciamo una scelta definitiva”.
Nella prossima primavera, infatti, si vota per le Regionali.
La replica del Sindaco di Ciampino, Walter Enrico Perandini, è stata immediata, nel comunicato del Comune di Ciampino si legge:
- "Ho letto con stupore le dichiarazioni del Sindaco di Roma secondo il quale il disagio è circoscritto a duemila persone, e che vuole capire meglio la situazione prima di mettere in difficoltà l'economia cittadina. E' evidente che Alemanno non sa proprio di cosa stia parlando, e visto il suo ruolo ritengo molto gravi le sue affermazioni.”
- “Ricordando ad Alemanno che lo scalo è per i 2/3 nel territorio di Roma e per 1/3 in quello di Ciampino, il Sindaco di Roma dimentica che lo scorso 27 marzo, il sottoscritto, insieme al Sindaco di Marino ed alla Regione Lazio, gli ha inviato una copia del monitoraggio dell'inquinamento acustico prodotto dall'attività aeroportuale, nel quale Arpa Lazio ha certificato l'esposizione di oltre 14.000 cittadini (e non 2.000) residenti nei comuni di Roma, Ciampino e Marino ad un rischio per la salute. Lo stesso studio (Cristal) ha evidenziato come la capacità massima dello scalo sia di 60 movimenti aerei giornalieri, a fronte dei 162 attuali”.
Ha proseguito Perandini:
- “Non solo Alemanno ha ignorato quel rapporto, senza mai prendere posizione al fianco dei comuni che chiedono l'immediato ripristino dei volumi di traffico adeguati, ma si permette anche si fare allusioni sulle case costruite troppo vicino allo scalo, ed al disagio che i cittadini sapevano di avere al momento dell'acquisto. Anche qui la realtà è ben diversa. Quei cittadini e quelle case hanno convissuto per circa un secolo con lo scalo senza alcun problema, finchè non si sa bene chi dal 2000 ad oggi ha permesso di aumentare del 600% i voli sullo scalo senza un opportuna quanto obbligatoria Valutazione di Impatto Ambientale che ne stabilisse la reale capacità” “E' evidente che per Alemanno il bene primario da tutelare è l'economia aeroportuale, mentre per la nostra amministrazione comunale è la tutela della salute dei cittadini”.
Anche i cittadini hanno replicato alle accuse di aver acquistato le case sapendo dove erano localizzate sostenendo come le case siano state comperate quando i voli erano minimi e lo scalo era solo militare.
Anche Legambiente è intervenuta nel merito degli aeroporti di Roma-Ciampino e del Lazio, allargando il discorso sia sulla nuova pista di Fiumicino, come su Viterbo e Frosinone, ribadendo la necessità di un’attenta valutazione dell’impatto ambientale, al fine di evitare un nuovo caso Ciampino". 25 settembre 2009
Niente di nuovo. Succede, le statistiche “aviation” registrano l’evento nella categoria dei Things Falling Off Aircraft (T.F.O.A.) incidents.
Possono cadere pezzi di aeromobili, minuti (bulloni e vitarelle) civili e militari, pezzi di ghiaccio. Dall’alto il sistema aviation lascia cadere al suolo non solo blu-ice dagli spurghi dell’acqua e toilette di bordo ma anche consistenti blocchi di ghiaccio generati nell’attraversamento di zone neve-ghiaccio, questi ultimi prevalentemente d’inverno.
Ma si sono staccati anche motori interi, cellule separatisi in volo dal vano motore.
Si sono staccati da aerei in volo, sono caduti sulle case anche serbatoi e/o bombe da velivoli militari in esercitazione. Nulla di nuovo quindi.
L'incidente TFOA di Ciampino sarebbe accaduto intorno all’una del pomeriggio una cittadina avrebbe avvertito un rumore molto forte, senza aver avuto la piena consapevolezza di quanto stava accadendo. La sorpresa è stata grande lo scorso 19 agosto in via del lavoro a Ciampino. La cittadina ha visto un tappo metallico sulla terrazza, cascato dal tetto dopo aver colpito e rotto alcune tegole. Il tappo di un serbatoio del diametro di circa 10 cm di colore verde scuro, quasi sicuramente appartiene ad un velivolo militare in sorvolo. Era in atterraggio o in decollo?
Le cronache degli incidenti TFOA hanno spesso registrato fatti similari, n’elenchiamo alcuni:
- dicembre 2008 - un bullone si stacca da un Boeing 747 – 400 Singapore Airlines in sorvolo sulla città di Sidney ("did not compromise the safety of the aircraft");
- agosto 2000 – Boeing 747 KLM esegue un atterraggio di emergenza dopo il distacco di parti di motore su una spiaggia affollata di Los Angeles;
- marzo 2005 – distacco di una porta da un Boeing 777 British Airways nei pressi di Gatwick;
- agosto 2006 - distacco e caduta di una porta da un TAM Fokker decollato da S. Paulo verso Rio di Janeiro in Brasile;
Altri eventi riportati dai media sono stati:
- esplosione di un motore su un volo Japan Airlines con destinazione Tokyo e pezzi dello stesso precipitati nei pressi di Jakarta. Nessun ferito ma 16 caseggiati danneggiati;
- gomma destra di un Boeing 737 Blue Panorama Airlines con atterraggio di emergenza a Fiumicino;
- Incidente simile presso Los Angeles: Boeing 757 American Airlines perde il ruotino anteriore destro;
- distacco di un portellone di un carrello da un Boeing 727 Delta Airline Boeing 727 dopo il decollo da Boston Logan International Airport. Il portello casca su una strada di un quartiere residenziale.
Molti aerei, Boeing 777 – perciò di ultima generazione - includono tra le procedure di emergenza previste anche uno scenario di “Engine Separation”, distacco di un motore.
I piloti sono addestrati all’atterraggio senza di uno dei due motori principale. Un’operazione che avviene con tutte le garanzie di sicurezza.
La ferraglia della cellula motore distaccatisi che cade sulla terra, ma quella è un’altra storia: con conseguenze dirette, con misure e programmi di prevenzione per questo genere d’accadimenti che vanno fronteggiate. 26 agosto 2009
Con l’annunciata conferenza stampa del 22 luglio i Comuni di Ciampino e di Marino hanno avviato la procedura di diffida nei riguardi del Ministro Matteoli relativamente alla necessità di ridurre i voli sullo scalo della Capitale.
Aerohabitat presenta il testo integrale del comunicato stampa.
I Comuni di Ciampino e di Marino hanno presentato quest’oggi, nel corso di una affollata conferenza stampa, l’azione legale di diffida nei confronti del Ministro dei Trasporti, sen. Altero Matteoli, a ridurre nel termine di 30 giorni da 100 a 0 gli slot commerciali per la stagione Winter 2009/2010 sull’Aeroporto di Roma-Ciampino.
Il legale incaricato dalle due amministrazioni comunali è il Prof. Carlo Taormina, il quale ha informato la stampa di aver già preso contatti con il Procuratore della Repubblica di Velletri Silverio Piro. Il Procuratore ha messo a conoscenza l’avv. Taormina dell’apertura di un fascicolo.
Sono passati quattro mesi dalla presentazione dei risultati del monitoraggio dell’inquinamento acustico dell’Aeroporto di Roma-Ciampino, effettuato da Arpa Lazio con il Cristal (Centro Regionale Infrastrutture Sistemi Trasporto Aereo del Lazio, istituito dalla Regione Lazio), e dalla certificazione dell’esposizione di oltre 14.000 cittadini a rischio sanitario causato dagli eccessivi livelli di rumore, il Ministro dei Trasporti Altero Matteoli ha rigettato la richiesta dei comuni di emanazione di una ordinanza per la riduzione immediata del traffico aereo ai livelli indicati dal Cristal, scegliendo la strada della Conferenza dei Servizi.
Lo studio scientifico ha indicato in 60 movimenti aerei giornalieri il volume massimo di traffico aereo sostenibile dal secondo scalo della capitale, livello che ridurrebbe il rumore prodotto dai velivoli all’interno dei valori consentiti dalle normative italiane ed europee vigenti. Il livello attuale del traffico aereo su Roma-Ciampino è di 160 movimenti giornalieri, di cui 100 low-cost e 60 di altra natura (istituzionali, militari, ecc.).
Alla conferenza stampa hanno preso parte il Sindaco di Ciampino Walter Enrico Perandini, l’assessore al decentramento del comune di Marino Stefano Cecchi (il Sindaco Palozzi era assente per motivi familiari), l’Assessore ai trasporti della Provincia di Roma Amalia Colaceci e il Presidente del comitato dei cittadini di Ciampino, Marino e X municipio di Roma Vincenzo Castagnacci, oltre al Vice Sindaco di Ciampino, Enzo Lavagnini, che ha portato alla conferenza un messaggio dell’Assessore all’ambiente della Regione Lazio Filiberto Zaratti, impossibilitato a partecipare per impegni istituzionali con il Presidente Marrazzo, e che ha ribadito il sostegno alle amministrazioni comunali dimostrato con l'attivazione del Cristal.
“Non avremmo voluto – hanno introdotto Perandini e Cecchi – arrivare a questo punto; quando si arriva ad un’azione legale significa che la politica ha mancato in qualche parte il suo compito. Il monitoraggio sull’inquinamento acustico ha dimostrato che 14.000 cittadini sono a potenziale rischio per la salute e che per eliminare il rischio il numero massimo dei movimenti aerei deve tornare a 60 massimi a fronte dei 162 medi attuali. Oggi diffidiamo il Ministro ad emettere un’ordinanza di restrizione dei voli; non ci auguriamo che si arrivi ad un’azione legale; ci auguriamo che il Ministro scelga la strada di dare mandato ad Enac di emettere un provvedimento di limitazione prima dei termini della diffida”.
“La provincia – ha affermato l’assessore provinciale Colaceci - sostiene le Amministrazioni di Ciampino e Marino da diverso tempo in questa battaglia a tutela della salute. Per la Provincia la tutela della salute dei cittadini è in cima alla scala delle priorità, così come deve esserlo per qualsiasi amministrazione dello Stato, senza distinzione di colori politici. L’amministrazione Zingaretti condivide pienamente questa battaglia e chiede alle istituzioni superiori di fare scelte precise nella stessa direzione chiesta dai sindaci e ribadita dallo studio di Arpa Lazio. A seguito della risposta che verrà fornita dal Ministro Matteoli e dal Governo valuteremo un impegno giudiziario da parte della provincia di Roma al fianco delle due amministrazioni comunali”.
“Riconosciamo – ha affermato Castagnacci – l’impegno nel tempo coerente da parte delle Amministrazioni di Ciampino e Marino che hanno gestito la vicenda insieme ai cittadini. Noi cittadini siamo arrabbiati sia per la mancata risposta positiva da parte del governo, sia per motivi di sicurezza. Avevamo fiducia negli impegni presi da Matteoli, e non capiamo le sue scelte. Il nostro comitato non è composto da soli cittadini, ed ha al suo interno comandanti, piloti e tecnici che ci supportano nelle azioni a tutela dei nostri diritti e ringraziamo il Prof. Taormina per la sua disponibilità.”
“Voglio dare atto – ha affermato il Prof. Taormina - alle Amministrazioni comunali di Ciampino e Marino di aver messo in atto finora tutte le azioni idonee a tutelare i cittadini, e di essersi rivolti al mio studio legale per una scelta, quella della diffida legale, a quasto punto divenuta obbligatoria. Noi continuiamo a confidare, anche conoscendo la serietà e l’impegno del Ministro Matteoli, che questa sia una iniziativa che certamente è forte, ma che ancora ci possano essere le condizioni per raggiungere l’obiettivo, ovvero quello di un immediato trasferimento dei voli in eccesso, e cioè quelli low-cost, da Ciampino a Fiumicino, senza aspettare né i tempi di una conferenza dei servizi, né l'ipotetica apertura dell'aeroporto di Viterbo per il quale ci vorranno almeno 10 anni.”
“I sindaci Perandini e Palozzi – ha concluso Taormina - hanno agito in maniera molto saggia e ragionevole, senza azioni azzardate, con la presa d’atto di una inerzia che non può continuare e con la responsabilità necessaria alla risoluzione del problema. Dal momento della presentazione della diffida scattano 30 giorni affinchè Matteoli provveda ad avviare il trasferimento dei voli. La sua serietà sarà presa in considerazione non più da noi ma dall’autorità Giudiziaria che ha aperto un fascicolo sulla vicenda”. 24 luglio 2009
Dopo alcuni mesi di attesa, il prossimo 22 luglio – riporta un comunicato del Comune di Ciampino - nel corso di una conferenza stampa con l’avv. Carlo Taormina, sarà presentata una azione legale che cercherà di sbloccare l’impasse in corso.
Aerohabitat presenta il testo integrale del comunicato citato.
A quattro mesi dalla presentazione dei risultati del monitoraggio dell’inquinamento acustico dell’Aeroporto di Roma-Ciampino, effettuato da Arpa Lazio con il Cristal (Centro Regionale Infrastrutture Sistemi Trasporto Aereo del Lazio, istituito dalla Regione Lazio), e dalla certificazione dell’esposizione di oltre 14.000 cittadini a rischio sanitario causato dagli eccessivi livelli di rumore, il Ministro dei Trasporti Altero Matteoli ha rigettato la richiesta dei comuni di emanazione di una ordinanza per la riduzione immediata del traffico aereo ai livelli indicati dal Cristal.
Lo studio scientifico ha indicato in 60 movimenti aerei giornalieri il volume massimo di traffico aereo sostenibile dal secondo scalo della capitale, livello che ridurrebbe il rumore prodotto dai velivoli all’interno dei valori consentiti dalle normative italiane ed europee vigenti. Il livello attuale del traffico aereo su Roma-Ciampino è di 160 movimenti giornalieri, di cui 100 low-cost e 60 di altra natura (istituzionali, militari, ecc.).
A tutela dei diritti e della salute dei cittadini dei territori limitrofi allo scalo, i comuni di Ciampino e di Marino hanno indetto una Conferenza stampa per il giorno 22 luglio 2009, alle ore 12.00 presso l’aula consiliare di Ciampino, nel corso della quale i Sindaci Walter Enrico Perandini ed Adriano Palozzi illustreranno i dettagli dell’azione legale insieme all’avv. Carlo Taormina.
Alla conferenza interverranno l’Assessore all’ambiente della Regione Lazio, Filiberto Zaratti, l’Assessore ai Trasporti della Provincia di Roma, Amalia Colaceci ed il rappresentante del “Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’Aeroporto di Ciampino”. E’ stato invitato a partecipare il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno. 20 luglio 2009
Aerohabitat propone la nota (19 giugno) con la quale il Comune di Ciampino risponde a Ryanair.
IL RAPPORTO SUL RUMORE PRESENTATO OGGI DA O'LEARY E' STATO GIA' BOCCIATO IN COMMISSIONE AEROPORTUALE NEL 2008
“Sta diventando oltremodo noioso – afferma il Sindaco di Ciampino, Walter Enrico Perandini – dover abusare della pazienza della stampa e dell’opinione pubblica per rispondere alle false affermazioni dell’Amministratore delegato di Ryanair, che ogni volta che mette piede in Italia si permette di interpretare a suo modo le leggi italiane, anziché rispettarle”.
“Il comportamento aggressivo e arrogante di O’Leary è teso a far passare il messaggio di una guerra in atto tra comune e Ryanair, cosa che assolutamente è lontana dalle nostre intenzioni: ribadisco ancora una volta che gli interlocutori dell’Amministrazione comunale sono il Governo italiano e l’Ente nazionale aviazione civile, ovvero i soggetti istituzionali preposti a far rispettare le leggi negli aeroporti italiani.”
“Per entrare nel merito delle affermazioni di O’Leary rilasciate nella conferenza stampa di questa mattina, ribadiamo che:
- il rapporto che ha diffuso oggi Ryanair non è il rapporto ufficiale sul rumore dell’aeroporto, come affermato, quanto piuttosto uno studio di Adr, basato su un modello teorico, atto a determinare le curve di isolivello acustico. Come si evince dal documento stesso, lo studio si basa solo su tre settimane a causa della non completa fornitura dei dati ENAV che non hanno consentito la correlazione di tutti gli eventi disponibili e della mancanza delle tracce complete; lo stesso rapporto è stato presentato da Enac nel corso dell’ultima riunione della Commissione aeroportuale, istituita ai sensi del D.M. 31.10.1997 ed è stata bocciata a maggioranza dei presenti, ed in particolare con il voto contrario del Ministero dell’Ambiente, di Arpa Lazio, della Regione Lazio, della Provincia di Roma, del Comune di Roma, del Comune di Ciampino e del Comune di Marino, a fronte del voto favorevole di Enac, Adr ed Aeronautica Militare;
- L’unico rapporto ufficiale sul rumore aeroportuale è il Cristal, realizzato da Arpa Lazio (ovvero l’unico ente preposto istituzionalmente) in collaborazione con Arpa Lombardia. Il Cristal non è stato commissionato dal Comune di Ciampino, ma dalla Regione Lazio, e ha monitorato un anno intero di attività (contrariamente a quanto affermato da O’Leary) sulla base delle normative vigenti, ed in particolare il D.lgs 194 del 19.08.2005 che recepisce la direttiva 2002/30/ce, il D.lgs n.13 del 2005, i D.M. Ambiente 20/05/1999, 16.03.1998 e 31/10/1997, il D.P.C.M. 14.11.1997 e la legge quadro 447/1995;
-Il monitoraggio Cristal è stato effettuato con le uniche centraline esistenti per il monitoraggio acustico dell’attività aeroportuale di Ciampino, correlate con i sistemi di monitoraggio della società Aeroporti di Roma, ed ha evidenziato come 14.638 cittadini sono esposti a livelli di rumore superiori ai livelli previsti dalle normative vigenti a tutela della salute, ed ha indicato in 60 movimenti aerei giornalieri la capacità massima dello scalo compatibile con il rientro dei livelli di rumore ai valori sotto la soglia di rischio. Oggi a Ciampino ci sono 162 movimenti aerei giornalieri, di cui 100 low-cost;
- Ryanair sa benissimo che la riduzione della capacità dello scalo da 138 a 100 movimenti low-cost giornalieri è entrata in vigore alla fine del 2007, mentre il Cristal ha iniziato la sua attività di monitoraggio a febbraio del 2008; è evidente, quindi, che non esiste nessun dato di paragone tra i livelli di rumore precedenti alla riduzione e quelli successivi;
“Non credo sia un caso – conclude Perandini – che O’Leary abbia intensificato la sua campagna denigratoria nei nostri confronti, per la quale sarà chiamato a rispondere nelle sedi giudiziarie, proprio in concomitanza con la presentazione dell’unico studio scientifico sul rumore prodotto dall’attività aeroportuale.” 26 giugno 2009
Ryanair prevede di raddoppiare traffico e profitti con nuovi aeroporti e basi nella prospettiva di raggiungere 100 milioni di passeggeri (sarebbero 67 milioni nel 2009).
In Italia nel 2009 ha avuto (fino a maggio) registrando un + % nonostante la crisi, nella Penisola ha otto basi, vola su 23 aeroporti, 248 rotte, per 18mila posti di lavoro, ma nel cuore sembra avere solo Ciampino.
Michael O'Leary CEO della Ryanair ha tenuto l’ennesima conferenza stampa il 19 giugno a Roma. Il tema è sempre quello: l’impatto acustico di Ciampino e il trasferimento dei voli a Viterbo.
Per il boss di Ryanair nulla di nuovo. Ripropone, infatti, la stessa posizione: il rapporto acustico CRISTAL su Ciampino. E’ stato realizzato dall'ARPA Lazio ed unilaterale, di parte. Quello che avrebbe – per le norme della legge italiana ed europea – unico ad aver valore ufficiale, sarebbe stata quello elaborato da ADR con imprimatur ENAC.
Aerohabitat ha potuto visionare un testo pdf intitolato “CIA OFFICIAL NOISE STUDY”, di sole 17 pagine, una sorta di bozza, stralcio di un documento complessivo maggiormente dettagliato. Uno studio del tutto senza riscontri effettivi del traffico aereo di riferimento e conseguente impatto acustico in kmq e cittadini esposti.
Probabilmente un testo che la Commissione aeroportuale non ha mai valutato e verificato. E’ davvero questo il documento di cui parla il CEO della Ryanair?
Sembrerebbe improbabile, Micheal O’Leary è solitamente documentato e le sue iniziative sono sempre ben sostenute. Ha ottimi consulenti.
Si parla anche di un rapporto commissionato dalla stessa Ryanair – che Aerohabitat non ha ancora potuto analizzare – nel quale il rumore sarebbe nei limiti di legge.
Ma siamo davvero sicuri che la disputa sul rumore aeroportuale debba necessariamente confrontare questi due o tre studi/rapporti acustici?
Perché non dissipare ogni conflitto confrontandoli?
Perché non risolvere, accuse incrociate, interrogativi e presunto falso?
Perché non sottoporre l’analisi comparata ad un soggetto superpartes?
ENAC che, pur attraverso la figura del Direttore aeroportuale di Ciampico, coordina la Commissione Aeroportuale, quella che avrebbe dovuto chiudere i lavori in 90 giorni e avrebbe dovuto far approvare la zonizzazione acustica e predisporre il varo delle misure di mitigazione e risanamento ambientale, rappresenta il soggetto vigilante. Che sovrintende e valida i lavori della Commissione Aeroportuale, mappa acustica e/o modelizzazione INM inclusa, ebbene perché non analizza e valida lo studio che contrassegna il reale impatto acustico dello scalo metropolitano della Capitale?
E’ il ruolo che la normativa Italiana e ICAO assegna all’ENAC.
Competenze, professionalità e organico consentirebbero sicuramente al responsabile della Direzione Politiche di sicurezza e Ambientali ENAC ing. Claudio Eminente l’autorevolezza di una tale scelta.
In fondo è il compito abitualmente svolto dalla Direzione Politiche di sicurezza e Ambientali ENAC quando autorizza – dopo aver valutato e validato gli studi acustici - la conclusione dei lavori delle Commissioni Aeroportuali insediate negli scali aerei Italiani. 22 giugno 2009
Prosegue il confronto/scontro tra Ryanair ed il Comune di Ciampino sull’attività aerea del GB Pastine, sulle ricadute ambientali e sul futuro dello scalo metropolitano della Capitale.
L’ennesima, ma sicuramente non ultima puntata, vicenda parte da una inserzione promozionale della stessa Ryanair avvenuta nei primi giorni di giugno 2009.
Una provocazione pubblicitaria che la compagnia leader delle low cost utilizza spesso, prendendo di mira eventi della cronaca e/o della politica di personalità, soggetti e Paesi del vecchio e nuovo continente.
Aerohabitat propone le replica del Comune di Ciampino.
IL COMUNE DI CIAMPINO DENUNCIA PER CALUNNIA RYANAIR E RISPONDE
ALLE 10 DOMANDE PROVOCATORIE
La Giunta Municipale della Città di Ciampino, con decisione unanime, ha dato mandato all’ufficio legale dell’Ente di tutelare i diritti dell’Amministrazione comunale nelle sedi opportune, in relazione alle affermazioni false e diffamatorie di Ryanair contenute nell’avviso a pagamento pubblicato sui quotidiani “Il Tempo” e “Metro” di ieri, dal titolo “Le dieci domande mai poste al Sindaco di Ciampino”.
“Colui che si crede il padrone dell’aria – affermano il Sindaco Perandini e tutti gli assessori – evidentemente è con l’acqua alla gola! L’amministratore delegato di Ryanair, O’Leary, proprio non riesce ad accettare il fatto che in Italia le leggi le fa lo stato e che le compagnie aeree le devono rispettare.Negli aeroporti del Lazio, così come in tutta Italia, operano decine di compagnie aeree italiane e straniere, e tutte nel rispetto delle normative vigenti, come è giusto e normale che sia. Il comportamento di Ryanair è invece inaudito e sconcertante; si permette il lusso di volare con la scritta “arrivederci Alitalia” nei giorni in cui la compagnia di bandiera era sull’orlo del fallimento, di chiedere le dimissioni di un Sindaco democraticamente eletto da una popolazione di 40.000 cittadini con motivazioni pretestuose e non veritiere, di calunniare le istituzioni dello stato italiano (Regione Lazio, Arpa Lazio, Comune di Ciampino hanno avviato le vie legali) e ancora di acquistare spazi a pagamento per rivolgere 10 domande/accuse (che altro non sono che l’ennesima ripetizione delle false dichiarazioni diffuse nei giorni scorsi) ad un Sindaco che chiede il rispetto delle leggi a tutela della salute dei cittadini.
La Città di Ciampino nutre un sentimento di profondo rispetto e stima per il popolo irlandese e per la loro cultura del rispetto delle regole, mentre questo signore crede di potersi comportare come in una Repubblica delle banane, in cui un multimiliardario invece di rispettare le leggi e le autorità dello stato, crede di potersi permettere ogni bizzarria che gli passa per la testa.” “Ci chiediamo quale credibilità possono avere, d’altronde, le dichiarazioni di una compagnia aerea che ha riportato condanne nei tribunali di mezza Europa: a Dublino è stata condannata nei confronti dei piloti della compagnia iscritti ai sindacati BALPA e IALPA che erano stati citati per aver diffuso le loro lamentale circa i contratti di lavoro sul loro sito web; la Commissione Europea l’ha condannata a pagare 4 milioni di euro per gli aiuti di stato ricevuti per l’aeroporto di Charleroi; il Tribunale italiano l’ha condannata a risarcire i danni a 100 passeggeri ai quali è stato venduto un biglietto per un volo Ciampino/Chaleroi mai esistito; il Tribunale di Parigi l’ha condannata a pagare i danni a Carla Bruni e Nicolas Sarkozy per aver utilizzato la loro immagine per pubblicizzare i voli low-cost senza alcuna autorizzazione; in Spagna il comportamento della Ryanair è stato stigmatizzato dalla Regina dopo aver diffuso una pubblicità contenente una sua immagine senza aver informato ne consultato la famiglia reale; l’Antitrust italiano l’ha condannata per aver diffuso pubblicità ingannevole circa i prezzi effettivi dei voli; i loro stessi piloti, nel luglio del 2008, l’hanno accusata sulle pagine del Sunday Times di voler risparmiare a tutti i costi sul carburante, mettendo a rischio la sicurezza dei voli ed affermando che gli atterraggi di emergenza per insufficienza di carburante sono raddoppiati negli ultimi 5 anni”
“L’Amministrazione comunale ha sempre risposto a tutte le domande che le sono state rivolte da Ryanair – sia a mezzo stampa che nelle sedi giudiziarie – e anche questa volta intende rispondere alle domande di chi dimostra una evidente difficoltà nell’operare all’interno del rispetto delle regole”
“Nel merito delle 10 domande poste, e delle false verità in esse contenute, l’Amministrazione comunale precisa che:
per rispondere alle domande 1 e 2, sia il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico ed acustico realizzato dalla Provincia di Roma nel 2002, sia la ricerca scientifica del Cnr evidenziano come nella Città di Ciampino, nei due diversi periodi, sia presente un livello di inquinamento atmosferico tipico di sito di medio inquinamento urbano. Gli stessi evidenziano inoltre quanto noto al Comune e alle istituzioni tutte, ovvero che non esiste la possibilità di correlazione diretta tra l’inquinamento ambientale e le cause scatenanti, a differenza di quanto invece è possibile stabilire con l’inquinamento acustico. Lo stesso studio della Provincia, infatti, nelle conclusioni non citate da Ryanair indica che “poiché a Ciampino sono presenti alcune linee ferroviarie e l’aeroporto (fonti di rumore disciplinate da specifiche normative) sarebbe opportuna una analisi mirata alle singole sorgenti di inquinamento acustico”. Proprio per questo, il Sindaco ha chiesto a tutte le autorità competenti la realizzazione della Valutazione di Impatto Ambientale (peraltro obbligatoria (come stabilito dalla corte di giustizia Europa e dalla Direttiva 85/337/Ce) che, tra le altre azioni, contemplava anche il monitoraggio sopra citato;
per rispondere alla domanda 3, il Sindaco non ha mai posto il veto su alcun programma di interventi di mitigazione dell’inquinamento aeroportuale proposto da Adr né da altri, e non è assolutamente vero che le case prospicienti allo scalo, costruite prima del 1997, siano abusive;
per rispondere alle domande 4, 5 ed 8, si precisa che la Commissione aeroportuale, istituita ai sensi dell’art.5 del D.M. 31.10.1997, si è conclusa il 10.04.2008 senza l’approvazione di alcuna impronta acustica, visto che la normativa prevede l’unanimità dei voti per la sua approvazione, e in sede di votazione la maggioranza dei soggetti (Ministero dell’Ambiente, Regione Lazio, Provincia di Roma, Arpa Lazio, Comune di Roma, Comune di Ciampino, Comune di Marino) hanno votato contro la proposta di zonizzazione acustica proposta da Enac ed Adr, che non tenevano conto di quanto richiesto dal Ministero dell’Ambiente, ovvero “un piano di risanamento che contenesse provvedimenti di riduzione del rumore alla fonte, cogenti alla situazione”. Era compito del Presidente della Commissione (ovvero di Enac) richiedere al Ministero dei Trasporti la convocazione della Conferenza dei Servizi, che a distanza di 14 mesi ancora non è stata convocata;
per rispondere alle domande 6 e 7, si precisa che il Cristal è l’unico strumento scientifico di monitoraggio dell’inquinamento acustico prodotto dall’attività aeroportuale, proprio perché condotto secondo quanto prescritto dalle normative vigenti (quelle già citate nella risposta alle domande 1 e 2) ed in particolare alle disposizioni contenute nel D.P.R. 496/97. Il Cristal è stato realizzato dall’unico soggetto competente previsto dalle normative vigenti, ovvero Arpa Lazio, con l’ausilio di Arpa Lombardia, su commissione della Regione Lazio, assessorato all’ambiente ed alla cooperazione tra i popoli. Lo studio – dopo un anno di attività - ha evidenziato un numero di 14.638 cittadini esposti a livelli di rumore prodotto dall’attività aeroportuale superiore ai livelli previsti dalle normative a tutela della salute dei cittadini, ed ha indicato uno scenario di impatto acustico ottimale nella riduzione a non più di 60 movimenti aerei giornalieri complessivi, tale da ridurre al minimo la popolazione esposta a livelli di attenzione sanitaria; per questo i comuni di Ciampino e Marino hanno chiesto al Ministro dei Trasporti l’emanazione di una ordinanza di riduzione del traffico aereo complessivo dello scalo di Ciampino ai livelli indicati dal Cristal; ancora una volta – l’ennesima – l’Amministrazione comunale smentisce l’esistenza di un fantomatico studio sul rumore alternativo al Cristal, in quanto per essere realizzato necessita delle centraline idonee ai sensi del citato D.P.R., mai installate prima del Cristal, nonostante le ripetute richieste dell’A.C. e l’obbligo di legge che aveva dal 1997 il gestore aeroportuale;
per rispondere alla domande 9, il numero di occupati nell’Aeroporto di Ciampino è diminuito proprio in corrispondenza con l’avvento delle low-cost. Ryanair dovrebbe imparare che le bugie, almeno in Italia, hanno le gambe corte. Basta consultare i bilanci di Adr, infatti, per rendersi conto che a fronte degli oltre 4.000 occupati della società di gestione degli aeroporti di Fiumicino e Ciampino del 2000 (quando la Ryanair non c’era) si è scesi ai 3.709 del 2004, ai 3.583 del 2005, ai 3.309 del 2006, ecc., fino al comunicato di Adr del 5.2.2009 in cui si legge che "Il previsto calo del traffico aereo mette a rischio 340 posti di lavoro presso ADR, la società di gestione degli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. Lo ha detto ADR in una nota che annuncia l’apertura di un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali per definire «il quadro delle risorse coinvolte e i conseguenti strumenti di intervento, incluso l’eventuale ricorso agli ammortizzatori sociali.» Secondo ADR la situazione di crisi proseguirà per tutto il 2010, con una riduzione complessiva dei passeggeri del 10% già nel 2009. A rendere più complessa la situazione per ADR è il blocco delle tariffe in vigore dal 2001 e - secondo il gestore - oggi «mediamente inferiori del 50% rispetto a quelle degli altri Paesi europei». Tutto ciò ha portato ADR alla «assoluta necessità di riproporzionare con urgenza la propria struttura, attuando maggiori efficienze con sinergie organizzative e attivando processi di mobilità.". Oltre a ciò, si aggiunge la considerazione che Ryanair non ha mai voluto consegnare – nonostante le richieste dell’Amministrazione comunale di Ciampino, copia dell’elenco dei lavoratori residenti nell’area assunti dalla compagnia irlandese, a dimostrazione del fatto che non si è verificato alcun indotto occupazionale;
per rispondere, infine, alla domanda 10, lo sviluppo dell’edilizia privata locale ha seguito le normative previste dalle leggi italiane (quelle che Ryanair proprio non vuole riconoscere né rispettare). Si ricorda infine alla compagnia aerea irlandese che per l’Amministrazione comunale, democraticamente eletta dai cittadini di Ciampino, la tutela della salute dei propri cittadini è un bene primario e fondamentale, e viene prima di qualsiasi interesse economico. Per quanto riguarda le affermazioni calunniose della persona del Sindaco, lo stesso ha già annunciato nelle scorse settimane di aver dato mandato ai propri legali di tutelarsi nelle sedi giudiziarie;"
"La Città di Ciampino non ha mai chiesto di chiudere l’Aeroporto e difende con orgoglio la storia e le funzioni del “suo” aeroporto, che è presente anche nello stemma istituzionale. L’Amministrazione comunale chiede con fermezza che il “G.B. Pastine” venga riportato da subito al ruolo naturale, ovvero quello di scalo istituzionale della Città di Roma, con un traffico non superiore a 60 movimenti aerei giornalieri complessivi, così come stabilito dalle normative vigenti.
E’ paradossale che l’acuirsi delle polemiche di Ryanair sia conciso, ogni volta, con le varie sentenze che hanno visto soccombere la compagnia irlandese al Tar e al Consiglio di Stato, e con la presentazione dell’unico studio scientifico sugli effetti dell’attività aeroportuale sulla popolazione residente." 19 giugno 2009
Aerohabitat propone il comunicato stampa congiunto dei sindaci di Ciampino e Marino divulgato lo scorso 15 maggio: riguarda gli attesi provvedimenti e la conseguente riduzione dei voli sulla pista del G.B. Pastine.
AEROPORTO DI CIAMPINO: IL MINISTRO MATTEOLI NON RICEVE I SINDACI.
PERANDINI E PALOZZI CHIEDONO UFFICIALMENTE L’EMANAZIONE DI UNA ORDINANZA URGENTE PER L’ELIMINAZIONE DEFINITIVA DEI VOLI COMMERCIALI SUL G.B. PASTINE.
I Sindaci di Ciampino e Marino, Walter Enrico Perandini e Adriano Palozzi, esprimono rammarico e delusione per il mancato ricevimento da parte del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli, nonostante fosse stato fissato per questa mattina un appuntamento per dare risposta alle richieste delle cittadinanze.
I primi cittadini delle città confinanti con l’Aeroporto di Roma-Ciampino hanno concordato l’invio di una richiesta formale al Ministro dei Trasporti per l’emanazione immediata di una ordinanza che riduca la capacità dello scalo da 100 a 0 voli commerciali giornalieri, attuando le risultanze del monitoraggio sull’inquinamento acustico dell’attività aeroportuale e sui relativi aspetti sulla popolazione (Cristal) presentati lo scorso 27 marzo 2009.
Il Cristal unico studio scientifico realizzato sull’Aeroporto di Ciampino da parte di Arpa Lazio ha certificato l’esposizione di 14.638 cittadini esposti a livelli di rumore compresi tra 60 e 75 decibel (sopra i 65 decibel si supera il livello di attenzione sanitario previsto dalle normative a tutela della salute), ed ha indicato in 60 movimenti aerei giornalieri complessivi la capacità massima dello scalo necessaria a ridurre l’esposizione al rischio sulla salute dei cittadini entro i livelli previsti dalle leggi.
L’attuale attività aerea del Pastine dopo la prima riduzione attuata alla fine del 2007 da 138 a 100 movimenti aerei commerciali giornalieri è di 162 movimenti aerei complessivi al giorno, di cui 100 commerciali e 62 di altra natura.
Il Ministro Matteoli, nel corso di un incontro con il Sindaco Perandini tenutosi l’11 settembre 2008, si era impegnato a riportare l’Aeroporto di Ciampino ancor prima dell’apertura dello scalo di Viterbo prevista per il 2011 alla sua funzione di aeroporto unicamente dedito ai voli istituzionali.
Il mancato incontro di oggi affermano Perandini e Palozzi è certamente un fatto negativo. La nostra richiesta al Ministro rimane invariata; ci aspettiamo che traduca in fatti concreti gli impegni presi a settembre. Nel frattempo non possiamo stare fermi, e percorreremo tutte le strade possibili, sia istituzionali che legali, per interrompere immediatamente l’esposizione al rischio per la loro salute dei nostri concittadini. 18 maggio 2009
Aerohabitat propone una ulteriore interrogazione Parlamentare riguardante un aeroporto. Il testo è rivolto allo scalo metropolitano di Ciampino, ma potrebbe riguardare un qualsiasi altro scalo della Penisola.
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
RUGGHIA. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.- Per sapere - premesso che:
- il giorno 27 marzo 2009 presso la sala consiliare del Comune di Ciampino, è stata presentata la relazione sull'attività di monitoraggio acustico svolta da ARPA Lazio presso l'aeroporto «G.B. Pastine» di Roma Ciampino, nel corso dell'anno 2008;
- sulla base dei dati forniti dal CRISTAL (centro regionale infrastrutture sistemi trasporti aereo del Lazio), istituito dall'ARPA per rendere più efficace l'azione di controllo in tema di rumore aeroportuale, risulta che nella fascia di rumore compresa tra 60 dBA e 65 dBA vivono 14.630 abitanti in 1777 edifici, mentre 2511 residenti per 260 edifici abitano nella fascia compresa tra 65 dBA e 75 dBA;
- il limite di 65 dBA è considerato dalla legge come livello di attenzione sanitario. Oltre questo limite la normativa (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 novembre 1997) considera incompatibile la presenza di popolazione residente;
- l'OMS nel rapporto sul rumore notturno ha considerato pericoloso per la salute il superamento dei 55 dBA;
- ARPA Lazio ha calcolato uno scenario d'impatto acustico dell'aeroporto che riduce al minimo la popolazione esposta al livello superiore a quello di attenzione sanitario;
- l'ipotesi di ottimizzazione di ARPA Lazio ha portato ad una stima pari a 60 voli giornalieri ammissibili sullo scalo;
- attualmente il traffico sull'aeroporto Roma-Ciampino è di 162 movimenti aerei giornalieri, di questi 100 movimenti giornalieri sono effettuati dalle compagnie low cost;
- nell'incontro dell'11 settembre 2008 con il sindaco di Ciampino Walter Perandini, dopo la divulgazione dei primi dati forniti dall'ARPA, il Ministro Matteoli ha rinviato alla conclusione dell'attività di monitoraggio la decisione di «affrontare la questione in modo risolutivo» riservando eventualmente lo
- scalo di Roma Ciampino esclusivamente ai voli istituzionali, anche prima della realizzazione del nuovo aeroporto di Viterbo prevista per l'anno 2011:
se non ritenga necessario, vista la grave e conclamata situazione di inquinamento acustico, al fine di tutelare la salute e la sicurezza della popolazione, disporre il trasferimento dei voli civili dall'aeroporto di Ciampino a quello di Fiumicino, posto tra l'altro che è possibile, ai sensi del regolamento europeo 2048/92, ridistribuire i voli all'interno di uno stesso sistema aeroportuale. 20 aprile 2009
Aerohabitat è costretta a tornare ancora sui volatili in generale e sugli storni di Ciampino, dopo il birdstrike del 10 novembre 2008 e il comunicato stampa del 14 Aprile di Ryanair che: “si è rivolta ripetutamente a ENAC perché assuma la responsabilità del controllo degli stormi che creano un grande rischio sicurezza a Roma”.
L’ENAC ha prontamente emanato uno specifico comunicato (vedi sotto) sostenendo tra l’altro:
- “Per ciò che attiene le cause dell’incidente accaduto il 10 novembre 2008 sull’aeroporto di Roma Ciampino ad un velivolo dell’operatore irlandese Ryanair, l’ENAC rimanda a quanto emergerà dall’indagine in corso da parte dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo - ANSV, unico organismo titolato alla determinazione dei fattori causali in caso di incidenti e di inconvenienti aeronautici”
Aerohabitat - che ritiene il fenomeno impatto volatili una delle emergenze del sistema aviation in Italia – ha spesso argomentato in materia e lo scorso agosto 2008 a commento del Rapporto Informativo 2007 ANSV aveva segnalato come l’Agenzia avesse già anticipato:
- la necessita di identificare una sorta di “matrice del rischio” bird strike per ogni specifico aeroporto;
- potenziare e migliorare l’attività di segnalazione dei casi per assicurare maggior affidabilità statistica all’allerta volatili.
Cosa attendersi allora dall’investigazione ANSV sull’impatto volatili sul volo Ryanair di Ciampino e cosa pensare sulla disputa relativa alle pratiche antibirdstrike?
Innanzi tutto che i tempi di presentazione ANSV per la “Relazione d’inchiesta” conclusiva non siano quelli dell’impatto volatili avvenuto il 1 giugno 2003 a Linate (Learjet precipitato su un capannone di Peschiera Borromeo), in secondo luogo che siano rapidamente rafforzate le misure di monitoraggio e gestione volatili sulle totalità degli scali aerei Italiani, con misure urgenti e speciali su Ciampino.
A chi spettano questi ultimi compiti? Sicuramente al gestore aeroportuale ma nel quadro della normativa e delle - più idonee - procedure disposte da ENAC (“vigila e controlla l’applicazione dei regolamenti e delle circolari da parte di tutti i soggetti attraverso le proprie strutture territoriali”).
ENAC SULLE DICHIARAZIONI DI RYANAIR IN MERITO AL FENOMENO DEL BIRD STRIKE E AL RUOLO DELL’ENTE
Con riferimento al comunicato stampa del 14 aprile della compagnia Ryanair che richiama presunte inadempienze dell’ENAC rispetto al rischio dovuto alla presenza di uccelli sulla città di Roma, l’ENAC, autorità di regolazione, certificazione, vigilanza e controllo nel settore dell’aviazione civile, precisa quanto segue. In merito al fenomeno del bird strike l’azione dell’ENAC è coerente con quanto previsto dall’Annesso 14 dell’ICAO. In particolare l’ENAC adotta nelle proprie circolari contenuti, requisiti e metodi di rispondenza stilati in accordo con le best practices internazionali. L’ENAC vigila e controlla l’applicazione dei regolamenti e delle circolari da parte di tutti i soggetti attraverso le proprie strutture territoriali e, nella fattispecie, anche attraverso il Bird Strike Committee Italy (BSCI). Il monitoraggio continuo effettuato dell’ENAC trova costante riscontro nelle relazioni annuali sul bird strike pubblicate sul sito dell’Ente.
Per ciò che attiene le cause dell’incidente accaduto il 10 novembre 2008 sull’aeroporto di Roma Ciampino ad un velivolo dell’operatore irlandese Ryanair, l’ENAC rimanda a quanto emergerà dall’indagine in corso da parte dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo - ANSV, unico organismo titolato alla determinazione dei fattori causali in caso di incidenti e di inconvenienti aeronautici. L’ENAC evidenzia ancora una volta l’atteggiamento pretestuoso e strumentale di Ryanair che dovrebbe, invece, essere più attenta al rispetto delle norme nazionali e internazionali poste a tutela della sicurezza del volo. 17 aprile 2009
Con un comunicato stampa ieri 14 Aprile 2009 la Ryanair ha riaperto gli interrogativi sulle problematiche attinenti alla presenza di stormi di volatili nell’intorno degli aeroporti (nella circostanza si parla ancora di storni). Lo spunto della Ryanair si collega all’impatto con gli storni occorso ad un Boeing 737 – 800 della sua flotta finito fuoripista dopo un birdstrike in atterraggio il 10 novembre 2008.
La Ryanair nel comunicato focalizza l’attenzione sulla responsabilità oggettiva nel fronteggiare il rischio/allerta volatili. Appartiene al gestore aeroportuale o all’ENAC? Quale dei due soggetti, entrambi “esercenti aeroportuali” ha la maggior responsabilità dei livelli di safety derivata dalla segnalazione sulla presenza dei volatili in genere e degli “storni” nello specifico?
E’ utile tuttavia ricordare come nella Relazione 2007 del Bird Strike Committee Italy divulgato da ENAC, la tabella relativa ai dati 2003 - 2007 lo scalo GB Pastine ha svolto la ricerca naturalistica che è stata ritenuta idonea,ma alla voce Piano Antivolatili e Piano Antivolatili approvato da BSCI mancano riscontri. Nel corso del 2007 inoltre – riporta la stessa Relazione BSCI – sono stati registrati 18 eventi (in aumento sul 2006 con 10 casi, furono 8 nel 2005, 14 nel 2004) di birdstrike a fronte di 65.633 movimenti. Le ispezioni/giorno antivolatili sono 4/5 giornaliere. Gli storni hanno invece rappresentato il 12% dei birdstrike riportati.
Il numero degli impatti ogni 10.000 voli nel 2007 è risultato di 2.7, perciò inferiore al livello di allerta fissato a 5/10.000. La Relazione BSCI comunque concludeva ricordando:
- Aumento numerico di alcune popolazioni di volatili sinantropici a livello regionale (Piccione e Storno). E’ importante sottolineare, infine, come l’attività di allontanamento dei volatili e, più in generale, della fauna selvatica presente nell’area aeroportuale venga effettuata attraverso l’ausilio di una combinazione di sistemi di dissuasione, come il distress call mobile e veicolare, la pistola a salve, il veicolo fuoristrada e le sirene bitonali.
RYANAIR FA APPELLO A ENAC PERCHÈ ASSUMA LA RESPONSABILITÀ DEL RISCHIO UCCELLI A ROMA
Ryanair, la più grande compagnia aerea d’Europa per tariffe basse, ha fatto appello a ENAC (l’Autorità Italiana per l’Aviazione Civile) perché accetti la responsabilità legale per la sicurezza dei passeggeri e delle compagnie aeree che operano negli aeroporti internazionali di Roma e si impegni sul rischio uccelli nella città di Roma.
Ryanair si è rivolta ripetutamente a ENAC perché assuma la responsabilità del controllo degli stormi che creano un grande rischio sicurezza a Roma. Tuttavia, poiché ENAC ha ripetutamente mancato di farsi carico dei suoi obblighi legali e ha invece tentato di passare la responsabilità scorrettamente agli operatori dell’Aeroporto, Ryanair è stata obbligata a intraprendere azione legale, tramite il Tar del Lazio, per obbligare ENAC ad accettare le sue responsabilità e eliminare questo rischio per assicurare la sicurezza dei passeggeri della compagnia aerea che volano a e da Roma.
Stephen McNamara di Ryanair ha detto:
“Ryanair ha ripetutamente chiesto a ENAC di accettare le sue responsabilità per la sicurezza dei passeggeri che volano a e da Roma e di controllare il grande numero di stormi che creano rischio significativo alla sicurezza nella città di Roma.
“ENAC ha rifiutato di impegnarsi su questo problema o sul suo effetto sulla sicurezza dell’aria negli aeroporti di Roma e ora Ryanair sta intraprendendo azione legale tramite il Tar del Lazio per assicurare che ENAC si assuma la responsabilità di proteggere la sicurezza dell’aria del pubblico che viaggia a Roma.”15 aprile 2009
Lo scorso 11 settembre 2008 il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli dopo aver incontrato il sindaco di Ciampino, Walter Perandini – riportava un comunicato stampa del Ministero delle Infrastrutture - aveva “condiviso con Perandini la necessità di affrontare la questione in modo risolutivo e ha dato appuntamento al sindaco di Ciampino all’inizio del prossimo anno quando sarà conclusa l’attività di monitoraggio degli attuali livelli acustici e si avranno i dati definitivi. Matteoli e Perandini hanno, comunque, concordato sulla necessità che lo scalo di Ciampino, ancor prima della realizzazione del nuovo aeroporto di Viterbo, presumibilmente prevista per il 2011, dovrà tornare ad essere uno scalo riservato esclusivamente ai voli istituzionali”.
Lo scorso 27 marzo il CRISTAL ARPA Lazio presentando lo studio sull’aeroporto di Ciampino ha, in sostanza, confermato le attese più negative. Filiberto Zaratti, Assessore all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio ha commentato così il risultati:
- “dalle conclusioni del rapporto, sulla base dei rilievi condotti sulle tre settimane di maggior traffico aereo, come previsto dalla normativa, emerge che esistono ben 227 edifici e circa 2.500 persone che si trovano in una zona acustica compresa tra i 65 e i 70 decibel. In questa fascia la legge stabilisce che non vi sia popolazione residente”;
- "La presenza di un numero così elevato di persone esposte in questa zona è molto preoccupante, infatti, oltre alle raccomandazioni già note, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente pubblicato le linee guida sul rumore notturno. Secondo tale studio al di sopra dei 35 decibel iniziano a manifestarsi effetti biologici, che si aggravano tra i 40 e i 55 decibel e diventano pericolosi per la salute al di sopra dei 55. Il notevole lavoro scientifico prodotto da Cristal, conferma quanto denunciato in questi anni riguardo l’insostenibile situazione ambientale e sanitaria dell’intorno aeroportuale e la necessità di intervenire immediatamente”;
- "non si può più rimandare l’adozione di provvedimenti urgenti e risolutivi per tutelare la salute pubblica”, per poi parlare esplicitamente di “una riduzione a non più di 60 movimenti giornalieri, in grado di garantire il minor numero di popolazione esposta al rumore”;
- “Il trasferimento a regime dei voli commerciali, compresi i “low cost” dovrà essere effettuato in un altro aeroporto, che la Regione Lazio ha indicato nello scalo di Viterbo. I dati del Cristal, sono stati già trasmessi ai ministri dell’Ambiente e dei Trasporti perché prendano atto della preoccupante situazione e adottino le misure di loro competenza. Se ciò non dovesse accadere in termini accettabili, saremo pronti ad intraprendere una serie di iniziative sia direttamente, sia insieme alle altre istituzioni locali”.
La replica della Ryanair è stata immediata, quanto risoluta e contraria. Con un comunicato stampa il vettore low cost sostiene:
- “le false dichiarazioni nel rapporto non ufficiale del Lazio (CRISTAL) sull’inquinamento acustico a Roma (Ciampino)” e fa appello alla Regione “affinché accetti e pubblichi i risultati del rapporto ufficiale sul rumore che dimostra che non ci sono problemi di rumore a Ciampino”;
- “Il rapporto ufficiale sul rumore (e l’unico riconosciuto dalla legge applicabile) all’aeroporto di Roma Ciampino che è stato effettuato dal Comitato Tecnico indipendente dell’aeroporto diretto da Enac ha riscontrato che: soltanto 100 case, costruite prima del 1997 (precedentemente alla nuova legislazione riguardante l’inquinamento acustico), hanno livelli di rumore di 65-75 decibel, paragonabili ai livelli di rumore del normale traffico cittadino. Queste 100 case sono qualificate per miglioramenti pagati da ADR; i livelli di inquinamento dell’aria intorno a Ciampino sono normali per una città di media grandezza, con le auto private che rappresentano la causa maggiore di questi livelli normali di inquinamento dell’aria; l'illegale riduzione del 30% della capacità a Roma Ciampino (luglio 2007), non ha ridotto i livelli di rumore già bassi a Ciampino".
A questo punto tutti gli interlocutori non possono far altro che attendere la risposta del soggetto in grado di dirimere il caso, ovvero il Ministero delle Infrastrutture.
I Sindaci dei Comuni interessati, i comitati dei cittadini e gli ambientalisti attendono un iniziativa conseguente da parte del Ministro Altero Matteoli. Darà seguito agli impegni assunti o, diversamente, sarà una iniziativa ancora interlocutoria?
01 aprile 2009
L’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’ Leary, non ha dubbi, la flotta Ryanair è quella più virtuosa nell’ambito dell’impatto acustico e ambientale. Al presidente della Regione, Piero Marrazzo, che sostiene “chiuderemo l’aeroporto di Ciampino” O’ Leary replica con un “Ryanair svela le false dichiarazioni della Regione Lazio sul rumore a Ciampino”.
Al sindaco di Ciampino, Enrico Perandini, che dichiara “i dati sono veri e dicono che da subito dobbiamo tagliare i voli” la Regione aggiunge che denuncerà O’Leary.
Il CEO Ryanair sostiene come un Report di ADR e ARPA e di un comitato indipendente “conferma che non c’è nessun eccesso di rumore a Ciampino.
“La Regione lo aveva commissionato, ma rifiuta di pubblicarlo”.
“A Viterbo non andremo mai e conoscendo i politici italiani lì il nuovo aeroporto arriverà chissà quando. Per quanto riguarda l’aeroporto di Fiumicino, dopo uno studio abbiamo capito che non ci sono possibilità di rispettare i tempi per atterraggio e decollo in 25 minuti. E’ improbabile che avvieremo dei voli da Fiumicino. Se ci mandano via da Ciampino lasceremo Roma. E porteremo la Regione in tribunale”.
O’Leary illustrata una mappa acustica che riporta i livelli di 75 dbl e 65 dbl non ha dubbi – ma non parla di numero di cittadini coinvolti - sarebbero interessate solo 100 abitazioni.
Ma non sappiamo quale significato assegni alle “abitazioni”. Sono forse palazzi di cinque piani con numerosi appartamenti dove vivono 2-3-4-5000 cittadini?
A questo punto occorre tuttavia tornare a punto di partenza. Quand’è che uno studio-mappa acustica può dirsi adeguata, congrua e attendibile e/o affidabile?
Non ci sono dubbi, solo quando rispetto le indicazioni dei decreti ministeriali osservando anche le linee guida delle due circolari specifiche dell’ENAC (APT 26 Contenimento dell'inquinamento acustico nell'intorno aeroportuale e la APT 29).
E’ una questione che Aerohabitat ha trattato spesso. Con documenti e focus che sono ancora disponibili on-line e ai quali rinviamo gli interessati
La prova del nove della verifica infine è rappresentata dalla riproducibilità della mappa acustica realizzata da ARPA; CRISTAL e altri eventuali soggetti indipendenti.
La documentazione fornita e/o allegata, ovvero tutti i parametri di input del modello matematico o della rete delle centraline di monitoraggio utilizzata, deve permettere di rifare, di verificare per un soggetto terzo la stessa elaborazione acustica.
Il lavoro svolto dovrà necessariamente,infine, essere validato da un organismo competente.
23 febbraio 2009
Quali cause e concause hanno determinato lo schianto del Cessna 650 a Trigoria?
E ancora troppo presto per sostenere qualsivoglia ipotesi e solo il team degli investigatori ANSV e USA (la Cessna è la casa produttrice dell’executive e parteciperà anch’essa con propri tecnici alle investigazioni), perciò un gruppo di esperti internazionali superqualificati nella materia dovranno analizzare quel che resta del velivolo.
Nel frattempo sull’incidente occorso al Cessna 650 si può dire ben poco se non rilevare che, il Citation III con N/C – C/N 6500105 – a quanto risulta ad Aerohabitat leggendo i Certificati di Navigabilità rilasciati dal RAI nel 2004 – è stato immatricolato il 22 luglio 2004 per conto della Mercantile Leasing /Aviomar di Ciampino, dopo aver operato negli USA dal 1986 con la sigla N48TT e N67BG.
Per quanto concerne gli indirizzi investigativi possibili, esclusa l'ipotesi terrorirtica, correlati all’esplosione in volo de velivolo si possono tuttavia – al momento - isolare solo due scenari:
- l’esplosione causata da un fulmine;
- l’esplosione di un serbatoio di carburante.
I media segnalano che nell’area era presente un forte temporale e alcuni testimoni avrebbero visto un fulmine e, poco dopo, sentito un forte boato.
L’ipotesi sulla presenza di forte temporale sembrerebbe tuttavia esclusa dalle condizione meteo che segnalavano forti venti da su, pioggia leggera ed un copertura nuvolosa estesa ma non temporalesca.
Probabilmente avrebbero potuto esserci alcune cellule temporalesche lungo la traiettoria di decollo percorsa dall’executive: riportiamo le segnalazioni meteo:
- (05:30 Z) LIRA 070515Z 14018KT 9999 -RA FEW018 SCT030 BKN070 13/10 Q0992= (at 06:15 local wind 140 degrees at 18kts, light rain, few clouds 1,800 ft., scattered clouds 3,000 ft., broken clouds 7,000 ft., temperature 13°C, dew point 10°C, 992 mb)
- LIRA 070545Z 16018KT 8000 -RA FEW014 SCT025 BKN070 13/11 Q0992= (at 06:15 local wind 160 degrees at 18kts, light rain, few clouds 1,400 ft., scattered clouds 2,500 ft., broken clouds 7,000 ft., temperature 13°C, dew point 11°C, 992 mb)
Ma qualora lo scenario investigativo escludesse l’ipotesi dell’esplosione in volo causato da un fulmine – evento raro ma che ha già portato ad alcuni incidenti anche con esplosione di serbatoi sia trai velivoli civili/commerciali che militari - si aprirebbe inevitabilmente una seconda causa da investigare: il guasto tecnico con ipotetica esplosione di uno o più serbatoi di carburante.
Un evento non infrequente.
Dopo il disastro che ha interessato il volo TWA 800 nel 1996 (flammable vapors therein were ignited by a spark. The source could not be determined with certainty but was believed to have been from a wiring failure outside the center wing tank, which arced, causing the energy to jump to a fuel quantity indication system (FQIS) wire, which led to an explosion inside the tank.
Quello che l’organismo USA NTSB ritiene "potentially unsafe conditions" indicating that good wire husbandry was lacking in the industry” si è ripresentato anche con l’incidente che ha riguardato il volo Swissair 111 del 1998,
Ma le investigazioni successive ai due disastri aerei sopra citati – che Aerohabitat ha analizzato – hanno portato Bernard Loeb dell’Agenzia USA NTSB a rilevare come anche taluni velivoli Cessna 650 siano stati interessati da questi inconvenienti tecnici.
Riportiamo uno stralcio dell’intervento:
NTSB - Aircraft Wiring Testimony Testimony of Bernard Loeb, Director Office of Aviation Safety
National Transportation Safety Board before the Subcommittee on Oversight, Investigations, and Emergency Management Committee on Transportation and Infrastructure - House of Representatives Regarding Aging Aircraft Wiring September 15, 1999:
“In April 1997, a Cessna 650 Citation operated as a corporate flight, caught fire while on approach to Buffalo, New York. While descending through 4,000 feet, the crew smelled smoke, then lost all radio communications.
After landing, ground personnel saw flames burning through the fuselage. The flightcrew and passenger exited safely, but the airplane was substantially damaged.
The Safety Board's investigation revealed that the fire started when contact between electrical wiring and a hydraulic line caused the ignition of hydraulic fluid. FAA guidelines state that under no circumstances should electrical wiring be routed within ½ inch of a hydraulic line, and any wiring routed within two inches of a hydraulic line should have clamps installed to ensure positive separation. However, design drawings for the Cessna 650 specified ½ inch of clearance and did not require clamps to ensure separation.
Following the Safety Board's findings, the FAA issued an airworthiness directive in May 1997, to mandate the installation of clamps to ensure positive separation. During the course of the Cessna Citation investigation, the Safety Board learned of three Boeing 767 events in which safety hazards were created because wiring was not routed with appropriate clearance from adjacent components.
In two of the events, flight control cables failed when they rubbed against electrical wiring resulting in arcing, and in the other case, a cockpit fire hazard was created when electrical wiring arced to an oxygen line in the cockpit. Based on the Cessna 650 accident and the Boeing 767 events, in January 1998, the Safety Board issued recommendations requesting that the FAA review the design, manufacturing, and inspection procedures of all aircraft manufacturers to ensure that adequate clearance, in accordance with published FAA guidelines, is specified around all electrical wiring”.
Ricordiamo come il rischio “Flammable Fuel/Air Vapors in Fuel Tanks on Transport Category Aircraft” sia nella Most Wanted List 2008 della NTSB"(vedi).
Che cosa è realmente occorso al Cessna 650 Citation III decollato da Ciampino? L’ipotetica esplosione da cosa è stata causata? Il lavoro investigativo dell’ANSV non si annuncia davvero facile. Quali e quante “AIRWORTHINESS DIRECTIVE” hanno riguardato la flotta mondiale ed Italiana del Cessna 650? Quante di queste erano correlate al rischio “wiring failure” con esplosione serbatoio? 09 febbraio 2009
Intorno alle 06.30 locali di sabato 7 febbraio un Cessna 650 Citation III immatricolato I-FEEV è precipitato dopo il decollo dalla pista 15 di Ciampino.
Con una virata destra dopo il distacco dalla pista il volo executive instradato verso il VOR di Ostia si è schiantato al suolo, ha disperso in un raggio di 800 metri – nei pressi di Trigoria nella campagna Romana – numerosi rottami. E’ quanto è rimasto del velivolo che – secondo alcuni testimoni - sarebbe esploso in volo.
I due piloti dell’equipaggio sono rimasti vittime dell’incidente.
L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha aperto l’inchiesta tecnica per incidente ed ha già recuperato i due registratori - le note scatole nere – che tuttavia, riporta l’ANSV “si presentano particolarmente danneggiati in considerazione della violenza dell’impatto”.
L’ENAC informa che “il velivolo coinvolto è un Cessna 650, turboreattore della flotta AirOne Executive, marche I- FEEV, decollato alle ore 06.00 dall’Aeroporto di Roma Ciampino”. 07 febbraio 2009
Aerohabitat propone un comunicato del 30 gennaio 2009 dell’Assemblea Permanete “No – Fly” uno dei comitati di cittadini che si batte per fronteggiare le ricadute ambientali sociali dell’aeroporto GB Pastine di Ciampino.
Non accetteremo lo sconto del 10% sulla nostra salute!
L'Assemblea Permanente "No-Fly" evidenzia come dai dati ufficiali del traffico aeroportuale presso lo scalo di Ciampino la situazione del numero dei voli sia rimasta del tutto intollerabile per le decine di migliaia di persone che vivono "bersagliate" dalle polveri sottili e dal rumore, nonché minacciate dal continuo allarme-sicurezza per le rotte e la scarsa manutenzione degli aerei. In questo fine settimana abbiamo allestito gazebi informativi in piazza a S.Maria delle Mole e a Ciampino per portare nuovamente la discussione sul piano concreto dei numeri che caratterizzano l'andamento del traffico aereo, smascherando il gioco di politici e imprenditori che continuano a indicare come possibile soluzione la costruzione di un aeroporto a Viterbo, che inciderebbe pesantemente sulla qualità della vita degli abitanti della Tuscia, con la prospettiva di arricchirsi speculando sulle centinaia di milioni di euro pubblici che un simile progetto richiederebbe.
La realtà è che nel luglio 2007 l'allora Ministro dei Trasporti on.Bianchi emise un provvedimento, giustificato solo dalla manutenzione della pista e non dal pericolo per la salute e l'ambiente, annunciando una iniziale diminuzione dei voli del 30%. Quello che avevamo pronosticato all'epoca, facendo pochi semplicissimi calcoli si è verificato: una presa in giro colossale ai danni di tutti! La diminuzione dei voli è stata inferiore al 10% e non si prevede di andare oltre questa soglia ridicola che sta condannando decine di migliaia di cittadini a subire l'inalazione di 40 tonnellate di kerosene al giorno. Inoltre, Ryanair ha aperto a dicembre una nuova rotta e un'altra ancora ne aprirà a marzo, per un totale di 1.000 voli in più in un anno...
Attualmente vediamo squadre di operai con numerosi mezzi d'opera che di notte effettuano pesanti e rumorosi lavori per risistemare la pista: quando termineranno, cadrà anche la foglia di fico rappresentata dal provvedimento ministeriale del 2007, quindi c'è da attendersi un ulteriore incremento del traffico aereo a Ciampino e non la sua chiusura.
Le continue dichiarazioni dei protagonisti negativi di tutta questa vicenda, sindaci, Presidente della Regione Lazio e Ministro dei Trasporti stanno producendo una sorta di "tifo" ingiustificato e vergognoso di una parte della popolazione locale verso una nuova devastante cattedrale nel deserto, l'aeroporto di Viterbo, che creerà problemi di salute altrove senza risolvere i nostri. Delle polemiche tra chi si appella ai dati "Cristal", cioè i sindaci, e la Ryanair che continua a sfruttare incentivi statali, lavoratori e lo spazio ad essa riservato dalle pagine di giornali che fanno della concorrenza e del libero mercato la propria bandiera ideologica, non sappiamo che farcene. Abbiamo 60.000 aerei l'anno: li vediamo, li respiriamo e li sentiamo tutti i giorni e le notti. Le dichiarazioni di un buffone miliardario, amministratore delegato di una nota compagnia aerea low-cost che sfrutta centinaia di lavoratori e prende in giro l'intelligenza di un'intera popolazione, qualificano il soggetto per quello che è: se i "suoi" aerei che inquinano i "nostri" polmoni sono ecologici come lui sostiene, èormai chiaro che il soggetto in questione ragiona con il portafoglio e non con il cervello. E' necessaria l'immediata e drastica riduzione dei voli almeno ai livelli del 2001, lo studio per la Valutazione di Impatto Ambientale, la Zonizzazione Acustica e il rispetto di tutti i parametri di sicurezza per le rotte e la manutenzione. Per questo invitiamo tutti a riprendere e intensificare le mobilitazioni per raggiungere questi obiettivi al più presto. 06 febbraio 2009
Lo avrebbe sostenuto il Presidente della Regione Lazio Piero Marazzo,
''Noi abbiamo uno scalo intercontinentale, Fiumicino, e abbiamo in predicato la chiusura di Ciampino perché ormai con il Governo e con gli enti locali stiamo andando alla decisione condivisa che e' spostare a Viterbo l'attività ora di Ciampino''.
Nel corso di un incontro la CAI – Alitalia ha anche sostenuto, in una nota ANSA, che:
- ''la Regione Lazio ha impegnato 250 milioni di euro per il rafforzamento della tratta Roma-Viterbo, quindi in questo caso noi non daremo l'atterraggio ai low cost nel cuore di Roma, ma lo sposteremo come accade in tutta Europa in un aeroporto a distanza di un'ora dalla Capitale''
- ''Questo è un fatto che rafforza chi sceglie Fiumicino, che è uno scalo libero dalle cannibalizzazioni che hanno altri scali''.
Ma quando avverrà? E la chiusura sarà totale?
Sono incertezze di non poco conto, infatti, i tempi per la realizzazione di una infrastruttura aeroportuale adeguata a Viterbo, sostenibile e compatibile, non sembra prossima. Cosi come i tempi di attuazione del collegamento ferroviario – stradale con il “secondo” scalo del Lazio. Una seconda incertezza rimanda alla chiusura dello scalo di Ciampino. L’ipotesi che lo scalo mantenga i voli executive – privati di aviazione generale e di Stato sembra del tutto certa.
Infine la questione delle low cost disponibili al trasferimento a Viterbo piuttosto che traslocare a Fiumicino o a trovare un nuovo scalo “periferico” di riferimento. 21 gennaio 2009
Aerohabitat ha inserito l’impatto volatili tra le cinque emergenze della Italian safety alert.
il recente bird strike di ciampino e le numerose criticita’ e allerta “impatto volatili” che caraterizzano tante situazioni aeroportuali ripropongono considerazioni urgenti e inderogabili per l’adozione di misure realmente efficaci per contrastare e fronteggiare questo fenomeno, ma soprattutto per scongiurare il conseguente rischio incidenti aerei in prossimita’ delle piste divolo.
Alla fine si è trovato la causa ed è una delle più note.
Il team degli investigatori Belgi ritiene che l’incidente occorso lo scorso 25 maggio 2008 al vettore cargo Kalitta Air - Boeing 747-200 finito fuoripista e spezzatosi in alcune parti sia originato dall’ingestione di volatili, almeno in uno dei propulsori, avvenuto ad una velocità prossima alla V1.
La velocità limite a terra per l’interruzione del decollo in pista.
Allo scalo di Brussels l’equipaggio aveva abortito la corsa di decollo ad elevata velocità, causando il fuoripista e la rottura della fusoliera.
Ebbene le evidenze – confermate dai dati delle scatole nere – hanno rivelato come quattro secondi dopo la cruciale V1 sia stato registrato un forte scoppio,probabilmente l’esplosione di motore con successiva perdita di spinta repentina allo stesso propulsore .
Due secondi più tardi – nonostante il superamento di sei secondi dalla velocità critica V1 – i piloti hanno cercato di fermare l’aeromobile con una procedura che li ha portati 300 metri oltre il fine pista.
L’equipaggio e un passeggero imbarcato hanno potuto salvarsi evacuando il velivolo dalle uscite di emergenza. Il Boeing 747 – 200 aveva destinazione Bahrain e imbarcava un carico di 73 tonnellate di merce.
Gli investigatori hanno identificato la causa dell’incidente nell’errata decisione dell’equipaggio di abortire il decollo a seguito dell’ingestione di volatili in - almeno - uno dei quattro motori del velivolo.
Il comandante del volo è risultato un superesperto con oltre 15 mila ore di volo delle quali 3 mila sulla flotta Boeing 747.
Il team degli investigatori ha riscontrato come la RESA (Runway End Safety Area), ovvero lo spazio di sicurezza posta oltre il fine pista di Brussels corrisponda agli standard ICAO, stanno invece valutando se le misure per fronteggiare l’impatto volatili risultassero adeguate non solo alle generali prescrizioni ICAO, ma anche per le condizioni operative esistenti sullo scalo della capitale Belga. Dovranno essere rafforzate?
Sulla materia Aerohabitat rimanda alle news sull’impatto volatilied alla recenti considerazioni svolte sul sito www.vivicaselle.eu. 29 dicembre 2008
E’ oltremodo noto che senza i tracciati radar, in altre parole senza la loro correlazione puntuale con il rumore registrato dalle centraline o dalla rete di monitoraggio (variamente posizionate, siano esse mobili e/o fisse) e qualsivoglia valore documentato non ha alcun valore.
Quanti sono in Italia gli scali aerei che possono disporre della correlazione e quindi di dati validati?
Molto pochi, per quanto a conoscenza di Aerohabitat, solamente negli scali SEA (Linate e Malpensa), Sacbo (Bergamo), Gesac (Napoli-Capodichino), ADF (Firenze) e Sab (Bologna).
Negli altri scali – sempre secondo le notizie in possesso di Aerohabitat - sarebbero in corso operazioni di adeguamento e gestione delle reti di monitoraggio.
A Ciampino che succede? Dopo il massiccio intervento delle amministrazioni locali (Comuni, Provincia e Regione) e l’attivazione dell’ARPA Lazio con la costituzione di C.R.I.S.T.A.L. (Centro Regionale Infrastrutture Sistemi Trasporto Aereo del Lazio) sono stati fatti grossi passi avanti.
Ma nei giorni scorsi sono apparse notizie contraddittorie sulla piena disponibilità dei tracciati radar per la validazione del monitoraggio acustico. E’ vero?
L’ENAV - riportano i media sostiene di non aver masi interrotto la trasmissione dei tracciati radar alla società di gestione dello scalo della metropolitano, in altre parole a ADR.
L’eventuale mancata disponibilità dei tracciati radar ad ARPA Lazio e quindi a C.R.I.S.T.A.L. – denunciato dal Comitato di Ciampino - sarebbe pertanto – sostengono responsabili dello stesso Comitato - riconducibili alla stessa società Aeroporti di Roma.
18 dicembre 2008
Il 7 novembre 2008 la Regione Lazio ed il Comune di Ciampino in una conferenza stampa hanno illustrato i risultati dei rilievi effettuati sull’inquinamento acustico dell’Aeroporto “G.B. Pastine” di Roma-Ciampino, realizzati attraverso il Centro Regionale Infrastrutture Sistemi Trasporto Aereo del Lazio (CRISTAL).
Le evidenze non sono rassicuranti, anzi. Per l'assessore all'ambiente della Regione Lazio Filiberto Zaratti sono “risultati preoccupanti”, “tutti i dati delle otto centraline indicano un superamento costante dei limiti di legge, sia per il giorno, sia per la notte, e spesso con differenze notevoli”.
“A Marino raggiungono 62.5 decibel, a Ciampino 65.9 con un limite diurno di 60 dB. Anche i valori del notturno non tranquillizzano, con 59.7 decibel a Ciampino e Roma e di 59.2 di Marino confrontati con un limite di 50. “I dati scientifici rilevati – ha ancora sostenuto l'assessore - confermano ciò che viene denunciato da anni dai cittadini riguardo l'insostenibile situazione ambientale e sanitaria intorno all'aeroporto e impongono la necessità d'intervenire al più presto.”
I rilievi effettuati – è stato sostenuto - non potranno che essere ribaditi anche in seguito. Almeno 4.500 persone potrebbero essere insediate in una zona dove non dovrebbe esserci popolazione residente per il superamento sistematico dei limiti dell'inquinamento acustico.
“A questo punto - è stata la conclusione di Zaratti - non si può rimanere fermi ed è necessario che l'ENAV fornisca regolarmente le tracce radar per associare i fenomeni acustici a ogni singolo volo in maniera inequivocabile.
Per i responsabili locali ed i cittadini del circondario bisogna ridurre la fonte primaria del rumore come previsto dalla normativa sul trasporto aereo, cioè riducendo i voli trasferendoli a Fiumicino.
I riscontri confermano l’impatto acustico denunciato ma i dati saranno considerati definitivi – hanno sostenuto - solo nel febbraio 2009, dopo un anno di misurazioni.
8 dicembre 2008
Dopo l’ultimo bird strike occorso il 10 novembre al volo Boeing 737 della Ryanair con successivo atterraggio di emergenza con fuoripista il Consiglio Comunale di Ciampino lo scorso 21 novembre ha approvato un O.D.G. sulla sicurezza dell’aeroporto.
La convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio ha riguardato la ”sicurezza dello scalo e del territorio ad esso limitrofo, e sulla necessità della riduzione dei voli commerciali ai livelli precedenti al 2001”.
Aerohabitat propone il testo dell’ordine del giorno.
IL CONSIGLIO COMUNALE
- A seguito dell'incidente avvenuto al Boeing 737/800 della Ryanair il giorno 10 novembre 2008 presso l'Aeroporto di Ciampino, che solo fortuitamente non ha causato danni alle persone pur mettendo a rischio, oltre ai 172 tra passeggeri e membri dellequipaggio, i numerosi automobilisti in transito in quel momento sulla Via dei Laghi.
- Considerato che negli ultimi mesi è la terza volta che si rischia un incidente di eguale o maggiore entità.
- Considerato che la pista risulta inadeguata all'attuale volume di traffico aereo in sicurezza.
- Considerata l'unanimità di intenti espressa dalle istituzioni Nazionali, Regionali e locali circa la necessità di riportare l'aeroporto ad un volume di traffico aereo non superiore ai livelli precedenti al 2001.
- Considerato che il volume attuale di traffico aereo non è mai stato sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale.
IMPEGNA IL SINDACO E L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
- A presentare un esposto alla Magistratura sullincidente di cui sopra
- A chiedere di partecipare all'indagine avviata dall'A.N.S.V.
- A denunciare ulteriormente al Governo il rischio per la popolazione rappresentato dall'attuale attività dell'Aeroporto.
- A sollecitare, alle autorità competenti, tramite un Decreto del Ministero dei Trasporti, l'immediata riduzione dei voli commerciali ai livelli precedenti al 2001, senza attendere la ventilata apertura di un nuovo Aeroporto nel Lazio.
- Ad esigere dalla Direzione Aeroportuale di Ciampino tutti i documenti e le certificazioni inerenti la sicurezza aeroportuale in caso di incidente.
- A informare puntualmente la cittadinanza circa gli esiti delle sopra citate richieste.
Sottoscritto dai Capigruppo consiliari dei Gruppi: Partito Democratico, Verdi Città dei Diritti, Partito Socialista e Partito della Rifondazione Comunista.
24 novembre 2008
Il 1 febbraio 2007 in una delle tante news sull’impatto volatili Aerohabitat segnalava questa estesa problematica titolando “Cornacchie e storni a Ciampino”.
Non era e non è una novità quindi che sullo scalo metropolitano della Capitale la questione sia primaria. Gli esercenti aeroportuali ne sono da sempre consapevoli e probabilmente hanno attivato adeguate contromisure per fronteggiare il rischio per gli aeromobili che operano. Ora come allora un NOTAM segnala:
- Attenzione: presenza di cornacchie grigie, su tutto il campo, durante l’intero anno.
Nella nota del 2007 Aerohabitat aveva riportato due warning, il primo sostanzialmente equivalente, e precisamente:
- “attenzione, alla presenza di Hooded CROW (o Corvus cornix, chiamato anche hoodied crow o cornacchia grigia) in tutta l’area aeroportuale per l’intero anno”;
ma del secondo segnalato ora non abbiamo trovato traccia.
Questo secondo warning riguardava espressamente la tipologia di volatili che avrebbero interessato il bird strike del Boeing 737 Ryanar di lunedì 10 novembre e che era:
- “rischio volatili. Estesa presenza di european starling (storni) per tutta l’area di manovra specialmente sulla testa pista 15 (quella più frequentata) nelle ore del mattino (alba) e una/due ore prima del tramonto”.
L’interrogativo che Aerohabitat pone è – questo warning - se esiste ancora.
Diversamente non l’abbiamo trovato per nostra imperizia o è stato tolto?
L’ultimo documento ENAC “BIRD STRIKE COMMITTEE ITALY RELAZIONE ANNUALE SULL’ATTIVITA’ DEL BIRD STRIKE COMMITTEE ITALY 2006” per quanto riguarda Ciampico aveva registrato, in effetti, un indice di allerta basso, ben inferiore a quello di allerta fissato in 5 casi ogni 10.000 movimenti/anno – Ciampino nel 2006 aveva un indice di 0.77 – con solo 6 casi totali ed uno solo con impatto multiplo e poteva giustificarlo.
L’incidente birdstrike/impatto volatili occorso al Boeing 737 Ryanair avrebbe riguardato un folto stormo di storni che hanno colpito entrambi i motori (in rilevanza il propulsore di sinistra) oltre alla fusoliera ed alle ali.
L’impatto tra storni e aereo sarebbe tuttavia avvenuto all’esterno del sedime aeroportuale, all’altezza dell’ippodromo delle Campanelle. In una zona nella quale la taskforce predisposta dagli esercenti dello scalo, probabilmente, non è altrettanto efficace.
Il contesto aeroportuale di Ciampino, il livello di conformità ICAO esistente, la pista di circa 2200 metri, l’assenza di una RESA di 240 metri, la particolare dimensione della Strip Area e Graded, la vicinanza dei caseggiati e dell’intensa viabilità urbana necessitano, con i ritardi del Piano di Rischio terzi, probabilmente, un urgente aggiornamento del SMS e/o risk assessment.
Qualora quest’ultimo fosse già stato predisposto.
14 novembre 2008
Al più recente fuoripista della Ryanair occorre aggiungere quello del Falcon 900 del 14 ottobre scorso del 31° Stormo of the Aeronautica Militare Italiana (Italian Air Force, ItAF), all’avaria al carrello e due riattaccate di agosto 2008 del Boeing 737 Ryanair (poi dirottato a Fiumicino).
Lo scalo metropolitano di Ciampino con una pista ridotta e inghiottita tra palazzi ed una intensa viabilità urbana è ancora un volta oggetto di una interrogazione parlamentare.
Aerohabitat propone la news on line sul sito www.no-fly.info e precisamente:
L'Onorevole Rugghia chiede un decreto d'urgenza per il trasferimento dei voli a Fiumicino
Ciampino: low-cost, interrogazione al Ministro dei trasporti La situazione di traffico insostenibile rende necessario un intervento del Governo visto che il Regolamento europeo lo consente. I risultati del rapporto "Cristal" e la "quasi" tragedia dell'aereo della Ryanair costretto ad un atterraggio di emergenza confermano che la situazione non è più sostenibile, vista anche la vicinanza del centro abitato
L'Onorevole Antonio Rugghia ha presentato una interrogazione ad Altero Matteoli Ministro dei trasporti e delle infrastrutture a seguito dell'incidente della Ryanair all'Aeroporto di Ciampino chiedendo un decreto d'urgenza per il trasferimento immediato dei voli low-cost a Fiumicino.
«Dal 2001 ad oggi, il traffico di passeggeri nell’aeroporto di Ciampino "Pastine" è cresciuto del 700%, dovuto per lo più all’attivazione dei voli "low cost" di compagnie come Ryanair. Tale incremento – si legge nell'interrogazione – è avvenuto senza il rispetto della normativa vigente, per quanto concerne il controllo del rumore aeroportuale, nonché per la valutazione di impatto ambientale».
«Alla fine del 2007 la Regione Lazio ha attivato il sistema di monitoraggio "Cristal" per la misura del rumore aeroportuale, venerdì 7 novembre sono stati presentati alla stampa i dati ufficiali del primo anno di monitoraggio, che confermano che la situazione ha raggiunto livelli non più sostenibili dalla popolazione residente. Questi dati ufficiali impongono un intervento urgente del ministero. Come se non bastasse – continua – lunedì 10 un aereo Ryanair è stato costretto ad un atterraggio di emergenza, che solo per un miracolo non si è risolto in tragedia, visto che l'aereo ha fermato la sua corsa a pochi passi dalla trafficata via dei Laghi. Questo testimonia la gravità della situazione e l'inadeguatezza dell'aeroporto a sopportare traffico di voli di linea».
L’aeroporto Pastine sito in mezzo alle case di Ciampino, con abitazioni a soli 150 metri dalla pista e costringe gli aerei in atterraggio a sorvolare l'intera città di Roma a bassa quota, con evidenti e seri rischi per la sicurezza.
L’aeroporto Pastine sito in mezzo alle case di Ciampino, con abitazioni a soli 150 metri dalla pista e costringe gli aerei in atterraggio a sorvolare l'intera città di Roma a bassa quota, con evidenti e seri rischi per la sicurezza.
«Per quanto sin qui detto – ha affermato l'onorevole Rugghia – chiedo al signor ministro se non ritenga necessario, vista la grave situazione di inquinamento ambientale a livelli tali da pregiudicare la salute delle persone, nonché l'evidente pericolosità dell'infrastruttura per la sicurezza dei cittadini e dei passeggeri, provvedere con un decreto d'urgenza che comporti il trasferimento dei voli civili a Fiumicino. Tale decreto può essere emanato – conclude – ai sensi del Regolamento europeo 2048/92, che all'art. 8 consente allo Stato membro la ridistribuzione dei voli all'interno di uno stesso sistema aeroportuale».
12 novembre 2008
Oggi 10 novembre, poco dopo le ore otto del mattino, lo scalo metropolitano di Ciampino è stato chiuso al traffico a causa di un Boeing 737 Ryanair finito fuoripista.
Una sorta di atterraggio d'emergenza per il volo FR4102 Ryanair proveniente da Francoforte, a seguito, sostengono le prime notizie, di un’avaria a uno dei motori dopo l'impatto con uno stormo di uccelli. L’impatto con i volatili – secondo quanto trapela – sarebbe avvenuto in corto finale, nel sorvolo dell'ippodromo di Capannelle.
Tra i 166 passeggeri non sarebbero state registrate conseguente e/o ferite, salvo un forte spavento ed un’evacuazione rapida, attraversa l’utilizzo scivoli di emergenza e delle porte abituali. Il velivolo si sarebbe inclinato sulla sinistra per il cedimento di un semicarrello.
L’intervento tempestivo dei soccorsi ha agevolato le operazioni di emergenza mentre i vigili del fuoco avrebbero immediatamente provveduto al travaso del carburante residuo dei serbatoi. L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) in una prima nota informativa ha segnalato che il Boeing 737 “è uscito oltre la soglia di fine pista durante la corsa di atterraggio”.
L’aereo si sarebbe arrestato a poche decine di metri da via dei Laghi.
I voli in arrivo vengono dirottati su Fiumicino mentre i passeggeri in partenza sono trasferiti via terra al Leonardo da Vinci.
Com’è noto non è la prima volta che a Ciampino un velivolo finisce fuoripista. La dinamica dell’incidente e le problematiche derivate ripropongono,in questo caso, integralmente le criticità delineate da Aerohabitat e precisamente dalla “Aeroporti, Italian Safety Alert”, per la verifica dei seguenti standard:
- R.E.S.A.: estensione a 240 metri su ogni pista di volo con oltre 10.000 movimenti/anno
- Strip Area, verifica dell’area laterale della pista di volo
- Safety Management System: immediata adozione su ogni scalo con oltre 10.000 movimenti/anno
- Impatto volatili: screening urgente sugli scali aerei prospicienti lagune, oasi naturalistiche, discariche e tratti di mare con predisposizione di misure per fronteggiare il quotidiano
- Piano del rischio terzi, adozione del risk assesment e definizione delle zone del rischio lungo le rotte di atterraggio e di decollo
10 novembre 2008
Lo scorso mese di settembre dopo un incontro tra il Ministro Altiero Matteoli ed il Sindaco Perandini di Ciampino è stato emanato un comunicato stampa congiunto (on line sul sito del Ministero delle Infrastrutture e sul sito del Comune di Ciampino, nel quale si ipotizza per il G.B. Pastine una attività esclusiva di voli di Stato.
Una situazione di traffico che potrebbe prefigurare una netta riduzione dei voli e conseguentemente di ogni sorta di impatto negativo sul territorio circostante.
Aerohabitat propone il comunicato:
“Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ha incontrato il sindaco di Ciampino, Walter Perandini. Al centro del cordiale e lungo incontro le questioni inerenti l'aeroporto di Ciampino, con particolare riguardo ai volumi di traffico che interessano lo scalo e alle conseguenze negative che gli eccessivi livelli acustici determinano sul territorio di riferimento e sulla popolazione interessata.
Il sindaco Perandini ha esposto al ministro l'annosa problematica informandolo sulle iniziative intraprese negli anni per porvi rimedio. L'ultima di esse, tuttora in atto, è il monitoraggio dei livelli acustici che viene eseguito con il sistema Cristal.
Secondo quanto sostenuto dal sindaco Perandini, i primi risultati del monitoraggio confermano che il movimento aereo commerciale quotidiano tra febbraio e luglio raggiunge una media di 170 voli.
Quando invece, per rispettare i livelli acustici stabiliti dalle normative, i voli dovrebbero essere ridotti a 61. Perandini ha fatto notare, inoltre, che ai 170 voli quotidiani bisogna aggiungere i voli istituzionali che si effettuano su e da Ciampino, circostanza che aggrava la situazione. Il ministro Matteoli ha condiviso con Perandini la necessità di affrontare la questione in modo risolutivo e ha dato appuntamento al sindaco di Ciampino all'inizio del prossimo anno quando sarà conclusa l'attività di monitoraggio degli attuali livelli acustici e si avranno i dati definitivi. Matteoli e Perandini hanno, comunque, concordato sulla necessità che lo scalo di Ciampino, ancor prima della realizzazione del nuovo aeroporto di Viterbo, presumibilmente prevista per il 2011, dovrà tornare ad essere uno scalo riservato esclusivamente ai voli istituzionali.”
Comunicato on line sul sito del Ministero delle Infrastrutture
www.infrastrutture.gov.it/page/NuovoSito/site.php
e sul sito del Comune di Ciampino
www.comune.ciampino.roma.it/home/index.php
10 ottobre 2008
Aerohabitat propone l’ultimo comunicato del comitato No Fly riguardante la Ryanair ed un volo per Ciampino dirottato a Fiumicino.
AEREO ATTERRA IN EMERGENZA – LA POPOLAZIONE DI CIAMPINO, ROMA E DELLE FRAZIONI DI MARINO A RISCHIO STRAGE
Come Assemblea permanente No-Fly e abitanti delle zone che subiscono da anni il continuo aumento del traffico aereo presso lo scalo di Ciampino denunciamo la gravità della situazione verificatasi stamattina quando un aereo della Ryanair ha sorvolato a bassissima quota il centro abitato per ben due volte prima di atterrare in emergenza a Fiumicino.
Oltre alle 40 tonnellate di kerosene al giorno e ai continui voli nel pieno della notte non viene preso in considerazione neanche il problema della sicurezza causato dai 70.000 aerei all'anno che passano a poche decine di metri da case, piazze, scuole e parchi pubblici.
Non è possibile tollerare che la manutenzione degli aerei duri solo 25 minuti e che ogni volta si minimizzi il pericolo reale di un rischio d'incidente che causerebbe, senza mezzi termini, una doppia strage: per chi si trova suo malgrado all'interno del velivolo e per tutte le migliaia di persone che vivono sotto al cono di volo. Quanto accaduto oggi ha creato il panico tra la popolazione che assisteva impotente al volteggio del 737, costretto poi ad atterrare a Fiumicino perché evidentemente un guasto ad un carrello non è gestibile a causa della lunghezza della pista, della vicinanza dell'abitato e dai sistemi di sicurezza dell'aeroporto di Ciampino.
Vogliamo ancora una volta ribadire alle amministrazioni locali, alla Regione Lazio, ai Ministeri dei Trasporti e dell'Ambiente, all'ENAC, ad AdR e alle compagnie aeree che devono prendere immediati provvedimenti per la riduzione dei voli e per la messa in sicurezza delle attuali rotte di decollo e di atterraggio, senza attendere oltre.
Purtroppo questi stessi soggetti sono da più di un anno impegnati a discutere di come realizzare un altro devastante scalo a Viterbo, un gigantesco affare da centinaia di milioni di euro, mentre la situazione a Ciampino resta del tutto insostenibile.
L'episodio di oggi non può essere ridotto ad un falso contatto di una spia luminosa perché 200 aerei al giorno che girano sopra le nostre teste rappresentano un reale pericolo anche nel caso di minima avaria ed un sicuro danno a causa della combustione del kerosene e del continuo rumore assordante.
Per questo l'Assemblea permanente No-Fly invita tutta la gente di Ciampino, Roma e delle frazioni di Marino a continuare la lotta per l'immediata e drastica riduzione del traffico aereo, prima che si arrivi a tragici epiloghi.
Lunedì 1 settembre, l'Assemblea si riunirà di nuovo presso la sede di via S.Paolo apostolo 19, di S.Maria delle Mole, alle ore 18.30 e invita tutti/e alla massima partecipazione In allegato trovate la mozione approvata all'unanimità dal Consiglio Regionale due anni fa nella quale è chiaramente indicato che non esisteva (e non esiste) il cosiddetto “risk assessment”, necessario per definire il livello di rischio dell'intorno aeroportuale, ed il relativo impegno a far sì che esso venisse realizzato.
A distanza di così tanto tempo non è stato fatto nulla in merito e il nostro disprezzo nei confronti della classe politica che strumentalizza la situazione emergenziale di Ciampino con lo scopo di speculare sulla costruzione di nuovi scali non può che aumentare e trasformarsi in azioni concrete che partano dal basso per mettere fine ai continui attentati alla salute e alla sicurezza pubblica di decine di migliaia di persone. Ciampino, 29 agosto 2008
Assemblea Permanente No Fly – www.no-fly.info – nofly@inventati.org
03 settembre 2008
Domenica 10 agosto il quotidiano la Repubblica nella sezione “Lettere, commenti & idee” ha ospitato la seguente lettera, relativa alla vita nei pressi dello scalo romano, a firma Andrea Califano:
“Vivo a Ciampino con la mia famiglia. Nelle ultime settimane, si è molto parlato della compagnia Ryanair, per vari motivi. Purtroppo, nel silenzio generale, i mesi che vanno da giugno a settembre, per gli abitanti di Ciampino, sono ogni anno una vera e propria tortura.
Anche quando la temperatura sale, bisogna stare con le finestre chiuse per non far entrare i gas di scarico degli aerei.E’ un particolare mai citato dai dirigenti della compagnia aerea, i quali sottolineano sempre quanto i loro aerei siano silenziosi.
I disagi per noi cittadini,invece, ci sono eccome. La vicinanza della pista alle abitazioni, solo 250metri, obbliga a chiudere la finestra anche quando si ascolta la TV o si deve parlare al telefono.” 14 agosto 2008
Lo scorso 1 agosto 2008 il Consiglio Comunale di Roma ha votato all’unanimità (35 presenti compreso il Sindaco Alemanno) una mozione con cui si invita il Sindaco a revocare il project financing (varato a gennaio dalla precedente Giunta capitolina) che prevedeva la realizzazione di un nuovo parcheggio a servizio dell’Aeroporto di Roma-Ciampino.
La mozione "invita inoltre il Sindaco di Roma a farsi promotore presso tutte le autorità competenti per addivenire ad una significativa riduzione dei voli civili sull'aeroporto di Ciampino così come chiedono da anni istituzioni locali e cittadini, al fine di tutelare la salute pubblica dei cittadini e l’ambiente circostante".
Un comunicato stampa del Comune di Ciampino rivela nel dettaglio:
“Il Sindaco di Ciampino, Walter Enrico Perandini, aveva chiesto formalmente, insieme al Sindaco di Marino ed al Presidente del Municipio X di Roma, l'annullamento di un ulteriore opera al servizio di un aeroporto per il quale tutte le autorità istituzionali italiane competenti (Governo, Regione, Provincia, Comuni di Roma, Ciampino e Marino) ne hanno dichiarato la necessità e l'urgenza di ridurne sensibilmente il volume di traffico aereo, e per il quale è in corso un monitoraggio sull'inquinamento acustico ed ambientale che sta fornendo dati costantemente al di sopra di quelli consentiti per legge a tutela della salute dei cittadini.
Prima della riunione del Consiglio, è stata fatta pervenire una lettera al Presidente del Consiglio Comunale di Roma ed a tutti i capigruppo a firma del Vice Sindaco di Ciampino Enzo Lavagnini, del Sindaco di Marino Adriano Palozzi e del Presidente del Municipio X di Roma Sandro Medici con la quale si chiedeva a tutti i gruppi di votare a favore dell'annullamento del progetto del parcheggio.
Lettera che è stata citata nella premessa della mozione, presentata in aula dal Consigliere Rocca (Pdl) e sottoscritta da tutti i gruppi. "Finalmente afferma il Vice Sindaco e Assessore all'Ambiente di Ciampino, Enzo Lavagnini il comune di Roma prende una posizione netta in favore della soluzione dellemergenza in atto a Roma-Ciampino e dintorni.
Ringraziamo la sensibilità del consigliere Rocca e di tutti i gruppi consiliari di Roma che hanno voluto recepire le nostre istanze, quelle dei cittadini e quelle del comitato per la riduzione dellimpatto ambientale. Auspico ora che gli intenti positivi di questa mozione si traducano in fatti concreti, come un impegno ad applicare fin da subito il limite ai voli civili definito dagli studi sul monitoraggio acustico del sistema Cristal a cura Arpa Lazio e Arpa Lombardia.
I cittadini non possono sopportare ulteriormente lo stato attuale dei voli." 5 agosto 2008
Nei primi sei mesi 2008 non ci sono dubbi: il numero dei decolli ed atterraggi è calato del 10.%, i passeggeri del 13% (comunque con stime a 5 milioni anno) mentre le merci del 15.5%
La mappa acustica, probabilmente, si è ridotta in kmq e cittadini impattati anche se gli interrogativi sul traffico governativo e militare aleggia sui risultati complessivi dell’impronta acustica.
Quanti siano realmente i cittadini impattati da indici sopra 60, 65 e forse se 75 Lva non è realmente noto anche perché il ground noise dei velivoli non risulta – almeno ad Aerohabitat – sia stato ancora computato.
Ma i dubbi che accompagnano l’analisi Aerohabitat coinvolge anche la certificazione e gli standard ICAO dello scalo.
Nonostante la certificazione dello scalo sia stata ufficialmente rilasciata da ENAC alla società aeroportuale da oltre tre anni.
Elenchiamo i breve alcuni degli interrogativi – associati alla suddetta certificazione - che ancora non sembrano risolti:
1. La lunghezza della RESA a 240 metri;
2. Il risk assessment e il Safety Management System;
3. Le pendenze laterale e longitudinale della pista;
4. Le dimensione e congruità/conformità della Strip Area;
5. Dimensione e conformità della Cleared and Graded Area
6. Il Piano rischio terzi lungo le traiettorie di atterraggio e decollo.
29 luglio 2008
Nessun bando alla Ryanair nighttime. Il TAR del Lazio ha sospeso anche l’ordinanza ENAC che consentiva la deroga ad atterrare a Ciampino entro la mezzanotte.
Il motivo di “causa di forza maggiore” giustificativa non è più valida, si atterrerà, di fatto, sempre. La Ryanair aveva sottoposto al TAR un ipotetico ''pregiudizio grave e irreparabile'' derivato dal provvedimento ENAC per i disagi che tale norma – causa numerosi dirottamenti non attribuibili a Ryanair – avrebbe causato e causerebbe per i passeggeri.
Il TAR Lazio, confermando il provvedimento del 27 marzo 2008, nel quale era stata ribadita l’ordinanza ENAC, ha puntualizzato come tale “forza maggiore” debba distinguersi tra quella generata a volo o a terra. Un’opzione comunque difficilmente individuabile nel breve arco di tempo tra partenza ed atterraggio.
La sentenza del TAR in definitiva, pur argomentando con perizia il ricorso, di fatto rende impraticabile la misura di tutela acustica dell’intorno aeroportuale, dalla quale era scaturita, l’ordinanza dell’ENAC.
Il caso di sola “eccezionalità” del divieto d’atterraggio dell’ordinanza – prescritto ora dal TAR – e che limitava l’operatività dello scalo alle 24 per ridurre il disturbo agli abitanti delle zone limitrofe è così del tutto ininfluente per i voli ritardati. E’ davvero difficile attribuire a Ryanair eventuali cause dei ritardo. Qualora lo fosse l’indagine richiederebbe tempi prolungati rispetto alle esigenze operative.
Se risulta veritiera la notizia che ENAC non presenterà ricorso al Consiglio di Stato - l’interesse dei cittadini, riportano i media, sarebbe sufficientemente tutelato dal requisito della eccezionalità - si può concludere che i voli di notte a Ciampino ritornano all’antico.Lo scalo aperto ai voli con slot ed a quelli governativi, di Stato e militari. 21 luglio 2008
Dopo anni di stasi e di lungaggini che hanno ritardato l’esatta fotografia della popolazione impattata dalle operazioni di volo a Ciampino da diversi mesi il Centro Regionale Infrastrutture Sistemi Trasporto Aereo del Lazio (CRISTAL) e ARPA Lazio sta operando alacremente con azioni di monitoraggio, verifica e controllo del rumore reale.
In passato nel corso dei lavori della Commissione Aeroportuale, la società ADR ha modelizzato una mappa acustica e definito zone A, B e C del traffico 2004- 2005.
ARPALazio - come è stato riferito nel corso del 35° Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana di Acustica a Milano, 11-13 giugno 2008 - con l’utilizzo INM ha verificato tali dati ed elaborato tre scenari di impatto:
Il primo di questi ha riguardato il periodo 2004/2005 con il traffico e gli input forniti dalla società ADR ed ha determinato la seguente popolazione:
Popolazione residente nella zona A e B nel Comune di Ciampino, Marino, Roma
COMUNI
| ZONA A
| ZONA B
|
CIAMPINO
| 8848
| 3088
|
MARINO
| 5355
| 1400
|
ROMA
| 283
| -
|
TOTALE
| 14486
| 4488
|
Un secondo scenario ha inquadrato invece il traffico 2007, perciò con un aumento dei voli e conseguente incremento della popolazione nelle zone A che B.
Il terzo scenario ha verificato una impronta acustica ottimale con una riduzione al minimo della popolazione in zona B. Un scenario, quest’ultimo, che prevede una riduzione a 61 movimenti/giorno di fronte a 205 tra decolli e atterraggi medi attuali.
Quando si potrà arrivare a 61 movimenti/giorno? Per quanto tempo i cittadini impattati da livelli al di sopra dei limiti di legge continuerà a sopportali? 03 luglio 2008
Oggi 20 giugno “NO FLY” ha anche divulgato la seguente lettera per il Ministro Mattioli:
NO FLY AL MINISTERO DEI TRASPORTI PER CHIEDERE L'IMMEDIATA RIDUZIONE DEI VOLI CONSEGNATA UNA BANDIERA ANNERITA DAL KEROSENE E DOCUMENTI CHE PROVANO L'INSOSTENIBILE TRAFFICO AEREO DI CIAMPINO
Oggi, venerdì 20 giugno, l'Assemblea Permanente No-Fly e gli di abitanti di Ciampino, Roma e delle frazioni di Marino hanno manifestato presso il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture per ottenere l'immediata e drastica riduzione dei voli dello scalo "G.B.Pastine".
Abbiamo chiesto e ottenuto un incontro, durato oltre un'ora, con un funzionario del Ministero: siamo stati ricevuti dal vice capo di gabinetto il quale, tra l'altro, già collaborava con il precedente ex-Ministro on. Bianchi. A lui abbiamo consegnato una nostra bandiera che è stata esposta per alcune settimane a S.Maria delle Mole, la quale ha subìto gli scarichi di kerosene fino a cambiare il suo colore da bianco a nero. Questo rende evidente uno dei problemi, quello legato alle polveri sottili e alla salute delle migliaia di persone interessate dal problema, senza troppi giri di parole.
Inoltre, abbiamo sintetizzato su un documento di quattro pagine (leggi), anch'esso inoltrato al Ministro, quali sono gli aspetti che più ci preoccupano e che hanno già causato danni alla popolazione e al territorio circostante lo scalo.
Il vice capo di gabinetto ha assunto alcuni impegni rispetto alle nostre segnalazioni sui continui movimenti notturni e sul sistematico mancato rispetto delle rotte di sicurezza degli aerei: sapremo a breve quali numeri telefonici saranno a disposizione dei cittadini per comunicare tali abusi.
Lo stesso funzionario ha voluto evidenziare come le amministrazioni locali furono molto favorevoli ai progetti di incremento del traffico aereo su Ciampino. Oltre a rivendicare l'utilità del decreto Bianchi, che ha diminuito solo del 10% i voli dopo l'aumento del 200%, ha ribadito come esso resterà valido anche dopo la fine dei lavori sulla pista e che quindi le compagnie aeree low-cost non potranno effettuare più di 100 voli al giorno. Il problema che abbiamo posto è che ce ne sono altrettanti di altro tipo: cargo, postali, privati, di stato. Inoltre, alcune low-cost hanno già comunicato l'apertura di nuove rotte previste ad ottobre e l'aumento delle frequenze su tratte già attive; la risposta che abbiamo avuto è che esse sicuramente saranno entro il limite dei 100 voli giornalieri oppure sostituiranno altri movimenti che verranno soppressi. Allora abbiamo chiesto di conoscere quali saranno questi aerei soppressi per far posto a nuovi voli ma dovremo aspettare di essere ricontattati perché lo stesso funzionario non ne era al corrente...
Per quanto riguarda i continui rullaggi, rumori e conseguenti scarichi durante le operazioni a terra c'è stata promessa una maggiore attenzione ma siamo tutti chiamati a vigilare e segnalare immediatamente simili disturbi che compromettono la qualità della vita soprattutto di chi vive a ridosso della pista. Riteniamo importante e grave allo stesso tempo il fatto che lo stesso Ministero dei Trasporti punti a delocalizzare i voli di Ciampino su Viterbo. Fiumicino, invece, è ritenuto "saturo".
Non possiamo attendere anni per la risoluzione del problema che avverrebbe, tra l'altro, comportando gravi danni al territorio e alla salute degli abitanti della Tuscia. Così abbiamo chiesto di poter visionare i piani industriali che AdR ha da poco consegnato all'ENAC e che prevedono un ulteriore spaventoso aumento del traffico aereo nel Lazio: vogliono passare dagli attuali 35 milioni di passeggeri ai futuri 115 milioni entro il 2020!
Senza l'utilizzo intensivo dell'aeroporto di Ciampino questo non ci sembra realizzabile e la cosa è preoccupante. Purtroppo ci è stata negata la possibilità di vedere tale documento ma riteniamo che esso vada reso pubblico visto che questi progetti industriali hanno pesanti ricadute sulle vite di decine di migliaia di persone. Anche in merito alla prossima riunione della Commissione Aeroportuale (che è composta da ENAC e rappresentanti delle amministrazioni locali) c'è molto mistero, visto che volevamo sapere quando e dove si sarebbe riunita ma non siamo riusciti a saperlo. Sarà approvata la famosa "zonizzazione acustica" che fu bocciata in passato perché non rispecchiava la reale entità del problema.
Ci chiediamo allora come sia possibile che adesso possa andar bene alle stesse amministrazioni comunali che la bloccarono.
Per quanto concerne le rilevazioni ambientali, è stata interessata l'ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambientale) che entro gennaio dovrà fornire altre valutazioni in seguito alle quali lo stesso Ministero non ha ancora pensato a come agire, se non adempiendo a delle compensazioni che riteniamo inutili se non saranno accompagnate da una effettiva e drastica riduzione dei voli ai livelli del 2001.
Abbiamo infine richiesto al funzionario che ci ha ricevuto di pubblicare un proprio comunicato a nome del Ministero in merito agli impegni assunti oggi.
La giornata odierna è stata solo uno dei tanti passaggi necessari a mettere pressione alle istituzioni che sono chiamate a risolvere le numerose problematiche sanitarie, ambientali e di sicurezza relative alla vicenda-Ciampino.
La mobilitazione non si ferma qui e vedrà nelle prossime settimane ulteriori momenti di partecipazione e di condivisione insieme ai comitati di Albano e di Aprilia con i quali stiamo organizzando un campeggio di quattro giorni dal 17 al 20 luglio ricco di contenuti e di socialità, al quale invitiamo tutti/e vista l'importanza delle lotte e delle rivendicazioni che dobbiamo portare avanti insieme per non rimanere schiacciati dai forti interessi economici che sono dietro le questioni ambientali.
Roma, 20 giugno 2008 Assemblea Permanente No Fly 20 giugno 2008
A dimostrazione che le questioni aeroportuali sono sempre in primo piano e non sono risolte diamo conto di un’altra, ulteriore, iniziativa del comitato NO FLY di Ciampino.
Questa settimana abbiamo segnalato per sabato 21 la marcia su Linate dei cittadini che vogliono sospendere la sperimentazione delle rotte, mentre sono sempre aperte le dispute sull’impatto acustico e sulle ricadute dell’attività aerea anche a Fiumicino, Capodichino, Catullo, Montichiari, Bergamo, Venezia Tessera, Treviso, Peretola, Pisa, Torino Caselle.
Nell’attesa di descrivere e commentare quanto accade in questi scali presentiamo il comunicato integrale di NO FLY.
NUOVE ROTTE SU CIAMPINO – 200 VOLI AL GIORNO
L'Assemblea Permanente No-Fly convoca un presidio sotto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per venerdì 20 giugno. L'appuntamento è alle 9.00 alla stazione FS di Ciampino per partire insieme e alle 10.30 a piazza della Croce Rossa (metro “Castro Pretorio”) per chi volesse raggiungere il sit-in direttamente da Roma. Vogliamo ottenere un incontro con i massimi vertici del Ministero per esporre le problematiche ambientali e sanitarie vissute da decine di migliaia di persone a causa dei 200 voli giornalieri che partono e atterrano a Ciampino.
Mentre i politici locali e regionali tranquillizzano la popolazione dicendo che sono ancora in corso gli studi sull'impatto acustico e che a breve si apriranno nuovi “tavoli”, le compagnie aeree continuano a muoversi pesantemente dichiarando l'apertura di nuove rotte e l'aumento delle frequenze.
E' il caso di Alghero (Sardegna), Orio al Serio (Bergamo) e Varsavia (Polonia). La prevista minima diminuzione dei voli causata dal decreto Bianchi dello scorso anno cade sotto i continui annunci di incremento del traffico aereo delle compagnie low-cost.bIl “piano di sviluppo” della società “Aeroporti di Roma” è una sorta di dichiarazione di guerra nei confronti della tutela ambientale e della salute delle popolazioni: entro il 2020, stando a quanto dichiarato da ADR, l'obiettivo è arrivare ad avere un transito di 115 milioni di passeggeri nel sistema-Lazio. Attualmente ce ne sono circa 35 milioni e siamo già al collasso.Questo vuol dire presumibilimente la costruzione di nuovi eco-mostri aeroportuali, l'ampliamento di Fiumicino e il mantenimento o l'incremento dei voli anche a Ciampino.
Un primo sostegno a questo scempio è stato dato dalla Banca Europea degli Investimenti che la scorsa settimana ha finanziato con i primi 80 milioni di euro il piano industriale di ADR. E' evidente la copertura politica che viene data ai progetti di incremento del traffico aereo: comuni, province e Regione Lazio stanno operando da un lato per tranquillizzare la cittadinanza che subisce i danni dello scalo di Ciampino e dall'altro cercando di rimuovere gli ostacoli per costruire nuovi scali e ampliare quelli esistenti.
Dopo quasi tre anni di tavoli (“interistituzionali”, “politici”, “tecnici”, ”di concertazione”) il problema non si è risolto ma si è acuito: l'annuncio dell'apertura di un nuovo tavolo (“della trasparenza”) sarà l'ennesimo tentativo per riabilitare le amministrazioni comunali, provinciali e regionali agli occhi della gente che ha imparato a proprie spese a non credere più nel loro operato visti i fallimentari risultati prodotti e le fantomatiche “soluzioni” proposte
Non vogliamo essere noi a pagare in termini di salute, di rumore e di devastazione ambientale le conseguenze degli interessi economici delle compagnie aeree, del gestore degli scali regionali e delle istituzioni compiacenti.
Diminuire i voli a Ciampino è necessario e va fatto subito, senza che questa emergenza pianificata a tavolino sia riprodotta in altri territori e ai danni di altre popolazioni.Ciampino, 13 giugno 2008 Assemblea Permanente “No-Fly” nofly@inventati.org 18 giugno 2008
La battaglia aerea di Ciampino sembra non avere tregua.
Dopo il corteo NO FLY dello scorso 10 maggio e la denunce contro due attivisti di NOFLY per una “supposta interruzione” di un concerto avvenuto il 1 giugno 2007 ecco proposto un altro corteo NO FLY (per maggiori informazioni www.no-fly.info).
Stavolta dopo un incontro per il 26 maggio viene organizzato un corteo sotto il Ministero dei Trasporti il prossimo 6 giugno – alleghiamo il volantino informativo - con il medesimo obiettivo: ridurre i voli sul G.B. Pastine. Il progetto del terzo scalo laziale (Viterbo) ed il trasferimento dei voli low cost su Fiumicino, come anche l’attivazione della procedura di V.I.A. e la piena adozione delle conformità ICAO – ENAC appaiono impegni e promesse di lungo periodo. 22 maggio2008
Nel quadro del dibattito aperto sui sistemi aeroportuali, l’esigenza di nuovi scali e l’urgenza di disporre di un piano nazionale aeroporti, Aerohabitat propone il comunicato stampa del comitato NO FLY di Ciampino.
COMUNICATO STAMPA dell'assemblea permanente NO FLY di Ciampino
OGGETTO: CORTEO PER LA DIMINUZIONE DEI VOLI A CIAMPINO CONSIDERAZIONI A MARGINE DELL'ASSEMBLEA CON I MEDICI
L'Assemblea permanente "No-Fly" ringrazia tutti coloro i quali sono intervenuti presso la sala convegni del comune di Ciampino per partecipare all'incontro pubblico con i medici dell'ISDE. I medici, provenienti dalle zone di Civitavecchia e Viterbo, hanno illustrato ottimamente gli studi condotti sulle popolazioni che vivono a contatto con aeroporti, inceneritori e centrali di vario genere. Questo loro contributo scientifico e fondato su dati oggettivi andrebbe reso noto e divulgato quanto più possibile su tutto il territorio non per spaventare la popolazione ma per favorire una presa di coscienza collettiva che nessun ministro, TAR, Consiglio di Stato possa poi ignorare.
Insieme ai cittadini di Ciampino e delle zone limitrofe hanno preso parola anche i comitati di Albano e di Aprilia che sono finora riusciti a impedire la costruzione di inceneritori e turbogas grazie alla continua opera di informazione e di coinvolgimento diretto delle popolazioni locali. La loro strada e il nostro percorso sono simili, al di là della specificità dei casi, e vogliono ribadire la necessità che sul futuro delle nostre vite e del nostro ambiente non può avere voce in capitolo chi persegue come unico scopo lo "sviluppo" dei suoi conti banca. Abbiamo deciso di indire un nuovo corteo autorganizzato per sabato 10 maggio, con orario e percorso ancora da stabilire, perché rispetto ad ottobre la situazione non è cambiata, anzi, in prospettiva potrebbe peggiorare:
- la minima diminuzione del 7% dei voli l'avevamo ampiamente prevista a suo tempo, cioè a partire da luglio 2007, ed è fumo negli occhi rispetto al 300% di aumento del traffico aereo che c'è stato negli ultimi anni;
- questa irrisoria diminuzione si basa esclusivamente sull'inadeguatezza della pista (che sta già subendo lavori), e non sui danni alla salute dei cittadini, quindi c'è da aspettarsi un incremento del traffico aereo una volta che essi saranno ultimati;
- creata a tavolino l'emergenza-Ciampino, adesso i politici e gli imprenditori vorrebbero devastare un altro prezioso territorio, quello viterbese, per un nuovo eco-mostro aeroportuale;
A questo proposito è stato utilissimo l'intervento della dott. Litta che proviene da quelle zone e che ha portato la testimonianza diretta di quanta gente, visto l'esempio del Pastine, sia contraria a questo scellerato progetto. Progetto per altro spalleggiato da Perandini, Medici e Palozzi come una scialuppa di salvataggio su cui i cittadini dovrebbero imbarcarsi, quando invece si tratta più che altro di un'ancora di salvezza del loro operato politico in merito alla vicenda che ha prodotto una serie infinita di inutili tavoli tecnici. Ci dispiace che nessun amministratore locale abbia preso parte all'incontro di ieri, magari temendo il confronto con i dottori che proveniendo dalle zone interessate da centrali a carbone e nuovi aeroporti, gli avrebbero potuto aprire nuovi orizzonti e farli uscire dalla cosiddetta logica nimby: "non a Ciampino, non nel nostro giardino, sì a Viterbo". Ci rammarichiamo anche per la totale assenza dei medici delle nostre zone che non hanno accolto l'invito dei loro colleghi: ci chiediamo perché chi ogni giorno visita, cura e previene le malattie di migliaia di persone che subiscono gli oltre 200 voli quotidiani ieri abbia disertato questo appuntamento.
Un'ultima nota la dedichiamo al comitato imprenditoriale "Vola Viterbo" che ancora oggi dichiara sui giornali che il decreto Bianchi ridurrà i voli a Ciampino del 30%, esattamente come sostenuto dall'assessore regionale Zaratti: siccome si tratta di gente che i conti elementari li sa fare dobbiamo per forza di cose dobbiamo pensare che sparare queste cifre inverosimili sia strumentale ai loro interessi lobbystici e politici che, riportati dai media, servono solamente a tranquillizzare l'opinione pubblica per poter poi tranquillamente perseguire i propri fini. A questi interessi privatistici si contrapporrà la volontà delle persone che vogliono la riduzione dei voli al Pastine e l'utilizzo dei fondi destinati al terzo scalo di Viterbo per opere che invece siano utili e fruibili dall'intera collettività, costretta a raggiungere Roma dopo un inferno di due ore sulla Cassia o via treno. Per quanto riguarda i dati concreti rimandiamo tutti alla lettura del libro "Low-Cost quanto ci costi" che stiamo distribuendo a tappeto su tutto il territorio e che è liberamente scaricabile dal nostro sito www.no-fly.info Ciampino, 19 aprile 2008
Assemblea permanente No Fly - www.no-fly.info - nofly(at)inventati.org
23 aprile 2008