Ma la differenza non sono i 240 metri di RESA per testata? Ovvero 480 metri! E così ecco che sorge una ulteriore problematica. Si aggiunge alle storiche considerazioni al posizionamneto della pista di Peretola: parallela, obliqua, ortogonale o altro.
Quando il 18 ottobre il comunicato stampa n. 88/2013 dell'ENAC si è espresso sulla lunghezza pista di Peretola: "Con riferimento alle notizie relative alla pista dell’Aeroporto di Firenze, il Commissario Straordinario dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, Vito Riggio, sentito il Direttore Generale, precisa che per la pista possono essere sufficienti i 2 chilometri previsti dal piano di sviluppo dell’aeroporto stesso", la questione sembrava risolta. Superata.
Ma i media riportano anche altre dichiarazioni: "O la pista è di 2400 metri, e allora l'investimento è competitivo - avrebbe sostenuto il Presidente ENAC Riggio - o, con 2000 metri, si resta come ora. I miei non sono pareri, ma solo prescrizioni tecniche di operatività e sicurezza. Con 2000 metri gli Airbus A-320 ed i Boeing 737/800 devono viaggiare spesso con il carico dimezzato. Noi potremmo dargli l'autorizzazione solo con molti limiti e le compagnie scapperebbero. Io rispetto l'autonomia della Regione, se decide per 2000 metri ci voleranno gli aerei che possono".
"Nel febbraio 2012 – sostiene invece il Presidente della Regione Toscana Rossi - Enac ci ha inviato una documentazione che prevedeva una pista di 2000 metri: perché adesso cambia posizione? Non io, ma questo territorio aspetta una risposta. La nuova pista - insiste - sarà di 2000 metri e senza pista di rullaggio o non sarà. Si tratta di scelte che attengono al governo del territorio e non certo ad un ente che si occupa della sicurezza dei voli. Noi – sottolinea ancora il presidente - andremo avanti per la nostra strada: la Toscana avrà una holding tra i due aeroporti e Firenze, una pista ben orientata, più sicura, più lunga di quella attuale e con un minore impatto sulla popolazione. Una volta fatte queste scelte, che ci competono, sarà compito dell'Enac decidere quali tipi di aeromobili potranno essere autorizzati ad atterrare a Firenze. Se qualcuno pensa di fare di Firenze un aeroporto da 7 milioni di passeggeri – è la conclusione di Rossi - non ha ben compreso il lavoro che abbiamo fatto e gli obiettivi che vogliamo raggiungere".
Sappiamo che il PIT ha, recentemente, approvato una lunghezza pista di 2000 metri. Tutto regolare secondo il comunicato ENAC ma che non corrisponde alla dichiarazione del Presidente ENAC, anche se, probabilmente, non si sono capiti:.
Se invece Vito Riggio parla di una lunghezza nominale di 2400 metri, a questi occorrerà aggiungere altri 480 metri di Runway End Safety Area (RESA), la distanza di sicurezza prevista dal Regolamento ENAC per la costruzione delle piste, da aggiungere alle due testate. A garanzia di possibili fuoripista o in caso di atterraggio prima della pista di un aeromobile.
E' utile ribadirlo, gli interventi sulle superfici di sicurezza, l’adeguamento delle nuove R.E.S.A. (Runway End Safety Area) , ovvero quelle superfici poste alle estremità della pista principale, allo scopo di ridurre il rischio in caso di atterraggi troppo corti o uscite di pista in fase di decollo o di atterraggio, e una pianificazione comunque fondamentale per nuove e anche vecchie piste di volo. 2 novembre 2013
Sono passati cinque anni dalla prima proposta e ancora si ignora con quale pista e conformità ENAC. Il pallino adesso dovrebbe toccare, ancora una volta alla società ADF. La società di gestione aeroportuale del Peretola dovrebbe riproporre le antiche considerazioni relativa a: pista parallela, pista obliqua, pista ortogonale e pista allungata.
In sostanza il grande parco agricolo della piana fiorentina (7300 ettari) potrà assicurare l'area in cui collocare la nuova pista. Certo è indispensabile conoscere un piano finanziario dell'opera. Con costi dettagliati ed eventuali fonti e sostegno economico, non solo la roadmap degli interventi.
Ma la fattibilità - di una pista nuova - dovrebbe anche relazionarsi con la piena operatività di uno scalo, di una nuova pista con gli standard di sicurezza fissati dai regolamenti ICAO - ENAC.
Piano di Indirizzo Territoriale del Consiglio Regionale toscano, il rilancio del sistema aeroportuale della Toscana dovrebbe integrarsi nel Piano nazionale degli aeroporti che verrà presentato a fine settembre. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, assicurando elevati livelli e standard di sicurezza riguardanti i vincoli aeronautici.
Quelli interni al sedime aeroportuale e quelli esterni al recinto dello scalo.
E continuiamo a parlare non solo della tutela e salvaguardia dei cittadini residenti all'esterno dello scalo, ma anche delle misure a garanzia della sicurezza dei voli. Perciò dei passeggeri e degli equipaggi.
Dal Piano di emergenza aeroportuale al piano di emergenza esterno.
Perciò la costruzione di una pista senza regolamento: senza alcuna deroga.
Che hanno un senso ed una loro efficacia quando la RESA ha una lunghezza di 240 metri per parte.
Di adeguate strip area e CGA (Cleared and Graded Area). Ed anche di un circostanziato Piano di Rischio per incidente aereo con le Zone A, B, C e D. Senza alcuna deroga di sorta. Altrimenti che nuova pista sarebbe. Che nuova opera sarebbe!
La mappa acustica, la mappa delle emissioni gassose dovranno essere accompagnate con i relativi piani di risanamento e protezione, come non si potrà prescindere dalle curve di isorischio e, quindi, rischio terzi.
Ecco, mentre confidiamo che gli scenari di pista che saranno proposti non potranno che risultare conformi agli standard, Aerohabitat esprime perplessità che la nuova pista possa essere geoposizionata (con qualunque ipotesi) secondo gli standard ENAC, senza alcun deroga. Ma è una verifica che potremmo analizzare alla presentazione degli scenari di "potenziamento del traffico" deliberati. 29 luglio 2013