Dopo l'iniziativa PD ecco quella della Lega! D'accordo, la crisi innescata dalla pandemia COVID-19 ha determinato un taglio anche del 90% dei voli con innegabili ripercussioni sull'intero sistema aeroportuale. Non solo del sistema Toscano, con interventi di cassa integrazione correlata, di paralisi dell'indotto, l'attesa per le ipotizzati prossimi licenziamenti, le preoccupanti prospettive di ripresa e rilancio del settore, attese per il 2024 hanno innescato la presentazione di legittime e tante “interrogazioni parlamentari”.
Un contesto che ha messo in secondo piano le criticità associate ai Masterplan presentati.
Ma non solo dei piani di finanziamento delle opere autorizzate. Le questioni della compatibilità ambientale delle stesse, come del superamento e risoluzione delle inadempienze e “deroghe” alle conformità dei regolamenti RCEA, EASA, ICAO ed al Regolamento UE 139/2014 sono rilevanti e imprescindibili per assicurare la sicurezza della Navigazione Aerea da un lato e la tutela, salvaguardia dei cittadini sottostanti alle traiettorie di decollo ed atterraggio dall'altro.
Le piste di volo e relativi sedimi dei due scali di Pisa e Peretola, affossati tra borghi, Paesi e Città hanno risolto le ricadute associate al Piano di rischio, Rischio Terzi e la Mappa dei vincoli prescritti dagli Art. 707 e 715 ddel Codice di Navigazione?
La sottostante “interrogazione”, tuttavia, focalizza sulle possibili iniziative per sostenere e rilanciare settore nazionale e gli aeroporti toscani, predisponendo interventi per piena operatività, è stata presentata dall'onorevole Donatella Legnaioli (Lega)
"Al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, al ministro del Lavoro e delle politiche sociali.
Per sapere, premesso che:
il sistema aeroportuale toscano è un asset infrastrutturale di importanza strategica non solo per la Toscana, ma per l'intero Paese e per numerosi settori della nostra economia, dal turismo al commercio internazionale;
il settore del trasporti aereo è senza dubbio uno tra quelli che maggiormente hanno subito le conseguenze economiche della crisi sanitarie, se non altro per il consistente blocco dei voli a livello nazionale ed europeo;
sono molti purtroppo gli aeroporti italiani chiusi da mesi, ed alcuni di questi, come anche in Toscana, dall'inizio della pandemia non hanno ancora indicazioni per la riapertura;
la possibilità che alcuni di essi non possano riaprire nel breve-medio periodo rappresenta un danno enorme per tutti i lavoratori impiegati direttamente ed indirettamente, con un ulteriore aggravio, in termini sociali ed economici, sull'intero territorio regionale e nazionale;
in conseguenza della grave emergenza sanitaria e della progressiva diminuzione del traffico aereo, anche in Toscana alcune aziende del settore nonché società di gestione aeroportuale hanno dovuto ridimensionare gli organici (in particolar modo, nelle aree: security, assistenza per passeggeri, parcheggi, informazioni e passenger care), disponendo –a partire da febbraio 2021– la cessazione di diversi contratto a tempo determinato/stagionale o di contratto di somministrazione;
si evidenzia che tra Pisa e Firenze gli addetti aeroportuali sono oltre 15.000, attualmente in Cassa integrazione guadagni straordinari, ma fortemente preoccupati da un mancato rinnovo –allo stato attuale– dell'ammortizzatore per tutto il 2021 e dalla fine del blocco dei licenziamenti il prossimo 31 marzo 2021–:
quali iniziative di competenza intendano adottare allo scopo di sostenere il comparto aeroportuale toscano e tutelare i vari livelli occupazionali coinvolti dalla grave crisi sanitaria". 27 Gennaio 2021