Ma un sistema aeroportuale opera solo in coordinazione tra i soggetti coinvolti! Con una lettera l'amministratore delegato di Gesac, il dott. Barbieri, ha aperto un confronto, che ha scaturito la pronta replica del Comitato No Fly e di Assoutenti.
Comunicato stampa del Comitato No Fly
In data 30.12.2020 l’amministratore delegato della Gesac ha rilasciato una dichiarazione sul quotidiano "La Repubblica" dal titolo “ Il rilancio del sistema aeroportuale”, riferito al sistema aeroportuale campano. Il “Comitato No Fly Zone” di Napoli sottoscrive il commento di Antonio di Gennaro, delegato di Assoutenti della Città Metropolitana di Napoli che dichiara: > sociologicamente parlando quello di Barbieri è il classico “strutturalismo” a tutela degli interessi di una parte, contro il più logico e giusto “ funzionalismo” a tutela dei cittadini.< Tralasciando il concentrato di previsioni avveniristiche che esaltano l’espansione ulteriore di Capodichino, e la realizzazione dell’aeroporto più moderno ed ambientalmente avanzato d’Italia (aeroporto di Pontecagnano Salerno), il Comitato No Fly Zone Napoli denuncia da anni la violazione di norme Nazionali ed Internazionali che interessano il sistema aeroportuale Campano in particolare
- la mancanza dell'approvazione dei piani di Rischio Aeroportuali da parte di molteplici Comuni confinanti con la struttura aeroportuale, ad oggi solo il Comune di Napoli ha approvato il PRA ed indica la zona aeroportuale come Parco Urbano ;
- la mancanza delle Mappe di Vincolo aggiornate , ai sensi dell’art. 707 del CdN;
- conseguente inadeguatezza della safety per un rischio terzi incompleto;
- l’assoluta inadeguatezza dei sistemi di rilevamento dell’inquinamento acustico ed ambientale aeroportuale, con conseguente violazione delle norme vigenti, anche con riferimento alle prescrizioni dettate dall’ISPRA e dall’ ARPA-C ;
- l’ assoluta assenza di un efficiente sistema aeroportuale Campano tale da ingenerare notevoli danni economici alla cittadinanza e all’intero sud Italia.
Non fanno parte del Comitato No Fly Zone i “luddisti” di cui parla Barbieri nel suo articolo, che a suo dire chiedono la chiusura di aeroporti per eccesso di inquinamento acustico ed ambientale.
Piuttosto si ricorda al Dott. Barbieri che:
• A Capodichino le Mappe di Vincolo non ci risultano siano mai state elaborate;
• A Capodichino manca l’approvazione del PRA da parte del Comune di Casoria dove insiste un centro commerciale, in contrasto con quanto previsto nel Codice della Navigazione a tutela della sicurezza della navigazione.
I Luddisti di cui parla l’amministratore delegato della Gesac si sarebbero affrettati a chiedere per tali motivi la Revoca del certificato di aeroporto per Capodichino. I dati “ stellari” di 18-20 milioni di passeggeri si potranno raggiungere in Campania, come auspicato dal Dott. Barbieri, dove non c’è alcun problema di spazio, inquinamento, sicurezza, conurbazione e cioè Grazzanise.
Restiamo quindi in attesa da parte di Gesac di adeguata replica in merito a quanto rilevato in questa sede.
COMITATO NO FLY ZONE NAPOLI
ASSOUTENTI CITTA’ METROPOLITANA DI NAPOLI 31 Dicembre 2020
Il Comitato illustra la realtà “percepita”: e non solo sorvoli e rumore aereo!
Spett.le GESAC
Alla c.a Dott. Roberto Barbieri
PROT.U 0040-2020 18-09-2020
Egregio dott. Barbieri, in riferimento alla video intervista da Lei rilasciata in data 15 settembre al Corriere del mezzogiorno, vogliamo innanzitutto evidenziare che le argomentazioni da Lei proposte ci sembrano affrontate da un unico punto di vista e secondo il solo criterio di uno sviluppo inteso in senso strettamente economico-monetario e più specificamente in favore della società che lei rappresenta: LA GESAC.
Le sarà sfuggito che in ambito internazionale, e anche locale, il concetto di sviluppo è da anni declinato insieme alla parola "sostenibile", includendo in questa più ampia accezione la tutela dell'ambiente, del patrimonio culturale e, ultimo ma non ultimo, della salute umana.
In questa più ampia accezione, che può essere definita di tipo strategico, lo sviluppo di un territorio può essere programmato per periodi più lunghi perché nella programmazione si includono le risorse disponibili e la possibilità di non esaurirle o distruggerle per il solo fine di conseguire un vantaggio meramente economico e attuale. Nel caso più specifico dell'aeroporto di Capodichino, i vantaggi economici di cui parla sono poi ad esclusivo appannaggio della società da cui dipende, anche se Lei descrive vantaggi, sempre solo economici, per l'intera città.
Se la sua idea di sviluppo rimane focalizzata esclusivamente su questioni meramente economiche, di denaro, i suoi suggerimenti in materia di rigenerazione urbana, chiaramente incentrati sull'area a ridosso dell'aeroporto di Capodichino, sono quantomeno inopportuni e sicuramente inaccettabili.
Più volte nelle sue interviste si è palesemente riferito al comitato No Fly Zone, del quale sono orgogliosamente presidente.
Per tale motivo mi sento obbligata ad informarla che le “lamentele” da lei citate non riguardano "un poco di rumore", ma una serie di violazioni alle normative vigenti,
opportunamente segnalate anche dal Comune di Napoli, dall’Arpac e dal Ministero dei Beni
Culturali.
Gli anomali sorvoli sulla città, da noi rappresentati in tutte le sedi, non riguardano semplicemente il rumore, come accennato nelle interviste da lei rilasciate: parlare esclusivamente di questo unico aspetto appare uno stratagemma per sminuire la nostra azione civica che, suo malgrado, è stata invece riconosciuta in tutte le sedi istituzionali.
Il Comitato No Fly Zone, insieme ad Assoutenti Città Metropolitana di Napoli, oltre a “lamentarsi del rumore”, ma in realtà segnalando le violazioni alle normative vigenti in materia di sforamenti acustici, ha contestato anche la violazione del Codice della
Navigazione, delle normative dettate dall’Enac , dall’EASA e dall’ICAO, inoltre ha contestato
con osservazioni tecniche la definizione delle curve di isorischio, il Piano di Azione, il PRA,
la VIA e il Masterplan, che inspiegabilmente (irregolarmente?) è stato presentato senza
mappe di vincolo approvate da ENAC, ma soprattutto il nostro comitato ha contestato, in
tutte le sedi istituzionali fino alla commissione in materia di trasporto aereo del Senato, la
cancellazione dell’aeroporto di Grazzanise dal Piano Nazionale degli Aeroporti.
Privare la terza regione d’Italia di un vero aeroporto è un delitto verso tutti i cittadini del sud
Italia. Capodichino, come lei stesso afferma nell'intervista, è satura, lo è da anni avendo superato i 6 milioni di passeggeri (limite di saturazione). Per ovviare a questa evidente condizione si pensa di poter puntare sullo scalo salernitano, dalla cui messa in funzione dipenderebbe lo sviluppo del territorio campano. Questa è una menzogna che solo gli sprovveduti possono ritenete realistica. Autorevoli studi commissionati dalla Regione Campania hanno infatti evidenziato che Pontecagnano-Costa d'Amalfi non può e non potrà mai assolvere al ruolo che la GESAC vorrebbe affibbiarle, dati i limiti infrastrutturali ed orografici segnalati anche dai nostri consulenti aeronautici.
Il "tema é serio", come da lei stesso affermato nell’intervista, e andrebbe per questo affrontato con serietà: parliamo dello sviluppo economico della terza regione d’Italia e di tutto il sud e lei, da economista, comprenderà che non parliamo solo "di un poco di rumore".
Il comparto aeronautico del casertano, la nostra industria agroalimentare, sono solo due esempi di settori produttivi penalizzati per la mancanza di un vero aeroporto campano.
L'aeroporto di Grazzanise potrebbe invece rendere realistici gli ambiziosi programmi di sviluppo della nostra regione: se le merci potessero partire non da Milano o Zurigo ma dalla nostra regione ci sarebbe un vero sviluppo per tutto il territorio e non solo per il fondo d’investimento dal quale Lei dipende.
Non abbiamo il piacere di conoscere quelli che lei definisce “i benpensanti intellettuali napoletani radical chic che chiedono la chiusura di Capodichino”.
Noi rappresentiamo cittadini che chiedono l’apertura di un VERO scalo che possa espandersi nel futuro accogliendo ben piú degli 11 milioni di passeggeri toccati da Capodichino nel 2019, senza saturarsi, uno scalo che rispetti non solo la compatibilità ambientale ma tutte le normative vigenti in termini di safety e security. Lo scalo di Grazzanise garantirebbe inoltre il traffico CARGO (precluso sia per Capodichino che per Pontecagnano).
In sintesi, noi non parliamo da economisti come solo lei puó fare, ma abbiamo dimestichezza con i numeri:
Grazzanise con i suoi ettari ha il sedime più grande d’Italia e porterebbe occupazione per 15.000 posti di lavoro, favorirebbe l’export e non solo del comparto agroalimentare, favorirebbe lo sviluppo del DAC che oggi, per le carenze infrastrutturali, è obbligata a delocalizzare la produzione di prodotti made in Campania in altre regioni attrezzate con scali aeroportuali con piste di 3.000 mt.
I presupposti su cui si basano le sue idee possono di certo essere definiti miopi, se non proprio ciechi, e sono sicuramente contrastanti, tra le altre cose, con i vincoli imposti dal Codice della Navigazione agli articoli 707 e 715.
La informiamo che chiederemo alla regione, all'Enac e alle istituzioni interessate di voler inserire l'aeroporto di Grazzanise tra i progetti del Recovery Plan, quale opera infrastrutturale fondamentale per lo sviluppo sostenibile di tutto il sud Italia.
Lieti di poter fornire a lei e gli altri ospiti della video intervista opportuni approfondimenti sulle tematiche trattate in questa nostra nota, porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Il presidente
Stefania Cappiello
22 Settembre 2020
Utilizzo piste, sorvoli, mappe di vincolo, rischio terzi e tanto altro! COMUNICATO STAMPA 003-2020
IL COMITATO SCRIVE ALLA DIREZIONE AEROPORTUALE CAMPANA
Oggi 12 agosto 2020 il Comitato No Fly Zone di Napoli , Assoutenti Città Metropolitana di Napoli hanno rappresentato al Direttore Giuseppina Lacriola ad ENAV e al gestore aeroportuale tramite PEC le criticità registrate durante la fase di Lock down e la ripresa delle attività dello scalo di Capodichino.
Nel documento si è contestato energicamente l’uso delle piste anche durante la fase del Lock down, la mancanza delle Mappe di Vincolo, le criticità registrate dagli utenti nello scalo partenopeo in merito alle norme anti Covid imposte dal Governo e dalla stessa Enac.
I rappresentanti del Comitato No Fly ed Assoutenti hanno inoltre chiesto di verificare la flotta aerea della Ryanair che opera sullo scalo, gli aerei devono avere filtri adeguati e la ventilazione secondo gli standard internazionali per la prevenzione della pandemia: in caso contrario si è chiesto di inibire l’operatività alla Compagnia Low Cost al fine di tutelare la salute dei passeggeri, degli equipaggi, del personale dello scalo e dei residenti della città aeroportuale.
Comitato Civico NoFlyZone
Comitato No Fly Zone - P.IVA 95264210634
pec: comitatonoflyzone@pec.it - email: noflyzonenapoli@gmail.com
Spett. le ENAC Direttore Giuseppina Lacriola
Spett.le ENAV
Spett.le GESAC
PROT. U 0036-2020 12.08.2020
AEROPORTO DI CAPODICHINO-SEGNALAZIONE CRITICITA’
La sottoscritta associazione Comitato No Fly Zone , unitamente all'associazione Assoutenti Cittá
Metropolitana di Napoli, segnala che a partire dal giorno 5 luglio 2020 a seguito dell'incremento del traffico aereo relativo all'Aeroporto di Capodichino l’uso della pista 06 in atterraggio risulta prevalente con il conseguente sorvolo di decine di aerei a bassa quota sugli edifici residenziali delle zone Vomero, Arenella e Capodimonte e sul Museo di Capodimonte. A tal proposito alleghiamo il documento redatto dal Ministero dei beni Culturali nel quale si ribadisce la necessità di evitare i sorvoli in fase di atterraggio per 06 e in fase di decollo per pista 24.
Da un’attenta analisi e dal monitoraggio in nostro possesso segnaliamo che anche durante tutto il periodo del Lock down, con soli 2 voli giornalieri, Enav ha autorizzato l’uso della pista “al contrario”, rispetto alle prescrizioni del Ministero dei beni Culturali e del NOTAM diramato, penalizzando l’intera città di Napoli e contravvenendo a quanto prescritto dallo stesso Ministero e dall’Ex direttore Bronzone. Pur volendo giustificare un uso “improprio” della pista, per avverse condizioni meteo, non è giustificato che per oltre 60 giorni sia stata utilizzata la pista 06 in atterraggio e della 24 in decollo, viste le condizioni meteo riscontrate e la scarsa operatività.
In particolare dal 1 agosto abbiamo osservato un’attività anomala di esercizio su pista 06 aeroporto di Capodichino , in presenza di venti provenienti dai quadranti S - O - SSW , viene utilizzata per atterraggio la pista 06 con sorvoli sui palazzi della città di Napoli con altezza rilevata da sistema FR sotto i 300 metri , sulla Reggia di Capodimonte ( bene vincolato ) con altezza rilevata da sistema FR sotto i 200 metri , altresì gli aeromobili in decollo in molti casi non virano verso il mare ma sorvolano l’intera città e la collina di Posillipo. Tanto potrà essere desunto dalle apparecchiature regolamentari in uso all'aeroporto ed alle loro registrazioni.
La riduzione del traffico post Covid consente agevolmente ai controllori di volo di indirizzare il traffico in atterraggio su pista 24 e decollo su pista 06 evitando il sorvolo sulla città di Napoli, sui beni culturali e il sito UNESCO.
Il 30 gennaio si è tenuto presso l’aeroporto di Napoli Capodichino un incontro tra i controllori del Traffico Aereo della sezione ANACNA di Napoli, i Piloti dell’ANPAC e varie delegazioni dei rappresentati delle maggiori compagnie di base a Napoli Capodichino (EasyJet, RyanAir, WizzAir e SLAM). Poiché le azioni di mitigazione non risultano sufficienti, come osservato dai soggetti interessati nella nota INFO TECH 6/2020, oggi più che mai considerando i bassi livelli di traffico, l’utilizzo della pista come da noi richiesto ormai da anni è possibile, visto che lo spaziamento di circa 12 minuti tra gli atterraggi è assolutamente gestibile.
Per quanto riguarda le misure anti Covid a cui è vincolata l'attività dell'aeroporto e per le quali é stato identificato quale responsabile l'ente gestore Gesac spa, ci preme segnalare situazioni di criticità nella gestione dello scalo di Capodichino per quanto riguarda il distanziamento sociale imposto dal Governo per evitare i contagi, tali carenze segnalate dai passeggeri sono state rilevate anche dalla Stampa cittadina che ha titolato : “ Capodichino, passeggeri trattati come bestie”. Di magra consolazione risultano le dichiarazioni del Direttore operativo Gesac circa le misure previste ed adottate, le immagini filmate dai passeggeri risultano in contraddizione con quanto affermato dal responsabile.
A seguito di quanto su esposto chiediamo al Direttore Giuseppina Lacriola di attivare tutte le procedure di controllo dando riscontro a quanto da noi lamentato , chiediamo inoltre se il Notam diramato l’anno scorso, dove si ribadiva il corretto utilizzo delle piste, almeno in alcune fasce orarie , sia ancora in corso di validità e che tipo di provvedimenti il direttore intenda intraprendere per regolarizzare un corretto funzionamento dello scalo di Capodichino nel rispetto di tutte le normative nazionali, Europee ed internazionali in vigore, ricordiamo che sullo scalo di Capodichino ad oggi non risultano neanche le Mappe di Vincolo.
Per quanto riguarda le misure anti Covid chiediamo inoltre al direttore Lacriola di verificare la flotta aerea di Ryanair e nel caso siano riscontrati difformità nei sistemi di filtraggio presenti sugli aerei della compagnia che operano sullo scalo Napoli, di vietarne l’atterraggio e il decollo su Capodichino al fine di tutelare la salute dei passeggeri, degli equipaggi, del personale dello scalo e dei residenti.
Si allega alla presente:
Parere Ministero dei Beni Culturali n.14771-2019
Nota INFO TECH 6/2020
Stefania Cappiello
Comitato No Fly Zone
Antonio Di Gennaro
Assoutenti Città Metropolitana di Napoli -13 Agosto 2020
Capodichino, progetti tra Piano di Rischio e Rischio Terzi.
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Al Sig. Sindaco di Napoli p.t.
Oggetto: Progetto di rigenerazione urbana nell’area dell’Aeroporto di
Capodichino.
Premesso che
in questi giorni abbiamo letto, sul quotidiano la Repubblica, un'intervista al dott.
Barbieri, A.D. della società Gesac Spa, concessionaria dello scalo di Capodichino e
partecipata dal Comune di Napoli e dalla Città Metropolitana. Il dott. Barbieri, nei 20
punti di rilancio della città, proponeva di “costruire alberghi e strutture turistiche” nei
pressi dell’aeroporto di Capodichino.
Evidenziamo che nei pressi dell’aeroporto di Capodichino non esistono libere zone
edificabili, anzi lo stesso è costretto tra abitazioni, opifici, chiese, beni monumentali,
ospedali, zone commerciali, tanto che il vigente Piano Regolatore del Comune di
Napoli ne ha previsto la delocalizzazione, con destinazione dell’area a verde.
Il Consiglio Comunale, nella seduta del 19 febbraio 2018, ha approvato con la
deliberazione n.5 il Piano di rischio aeroportuale, proposto dalla Giunta con
deliberazione n. 725 del 21 dicembre 2017.
Considerato che
- questo dovrebbe essere ben noto all’Assessore ai beni comuni e all’urbanistica prof.
Piscopo, e che lo stesso Assessore in un’intervista successiva in cui pare rispondere
all’A.D. Barbieri parli di “piano di rigenerazione” facendo intendere di fare
riferimento all’ex complesso ospedaliero del Leonardo Bianchi, di proprietà della
Regione, composto da 53 palazzine distanti appena 60 metri dalla pista 06
dell’aeroporto, abbandonato da alcuni decenni, che lo stesso Ente Regione pare
abbia messo in vendita per 600 milioni;
- l’aeroporto di Capodichino per la sua posizione al centro della città, e con il sorvolo
di decine di migliaia di aerei all’anno, è al centro di roventi polemiche da parte di
cittadini e comitati che ne chiedono non la chiusura, essendo determinante per la
nostra economia, ma la delocalizzazione già prevista da anni;
- né Comune, né Regione hanno titolo a variare il Codice della navigazione che vige
nel sedime aeroportuale (DL. 96 del 9 maggio 2005 e D.L.151 del 15 marzo 2006)
che introduce la valutazione del rischio derivante dalle attività aereonautiche, ed il
capo III del CdN che introduce vincoli sulle proprietà private nelle aree limitrofe
agli aeroporti ed in particolare l’art.707 che prevede l’adozione di piani di rischio
con lo scopo di rafforzare tramite un finalizzato governo del territorio i livelli di
tutela nelle aree limitrofe agli aeroporti in particolare le zone A;
- nella prima pagina del PRA si vede che il complesso del Leonardo Bianchi è situato
in una zona ove è impossibile costruire fantomatici alberghi, né è possibile
aumentare il carico antropico;
- l’iter di approvazione del PRA è stato oggetto di puntuali osservazioni e
controdeduzioni da parte del Comitato NO-FLY ZONE di Napoli e di Assoutenti
Città Metropolitana.
TANTO PREMESSO SI INTERROGANO
Il Sindaco, l’Assessore ai beni comuni e all’urbanistica e l’Amministrazione a fornire
urgenti chiarimenti agli interroganti sul menzionato piano di rigenerazione, se questo
interessi il complesso di proprietà della Regione Campania Leonardo Bianchi, se la
Regione sia ben informata circa i vincoli di legge esistenti ad ogni trasformazione o
aumento del carico antropico umano in zona A del sedime aeroportuale come da legge
vigente, se siano a conoscenza di missive, o interessi palesati, da parte della società
GESAC o della capogruppo F2I, circa queste iniziative, e se i Consiglieri della parte
pubblica siano stati messi a conoscenza di queste iniziative o di interessi palesati.
I Consiglieri Portavoce del Gruppo Consiliare M5S - Marta MATANO Matteo BRAMBILLA 7 Luglio 2020
Tra volumi di traffico e ricadute ambientali varie! Un successo strepitoso in termini di movimenti e passeggeri trasportati. Napoli Capodichino ha trasportato circa 10,9 milioni (+9%) di passeggeri nel 2019. Un successo, la media degli scali del Belpaese è stata del +4%. Ma sono incrementati anche i movimenti aerei, da 79.722 del 2018 a 82.577 (+3,6) nel 2019.
Sono avvenuti decolli e atterraggi sulle piste 06 e 24.
Quinto scalo italiano per numero di movimenti, con voli nazionali, internazionali e intercontintali, sorvolando Casoria e Napoli-Vomero-Arenella. Quartieri ad elevatissima densità abitativa.
In tale contesto assume un ruolo di rilievo l'attività del Comitato No-Fly che, con il seguente comunicato a sintetizzato l'incontro avuto con il Direttore ENAC dell'aeroporto.
Sono state proposte richieste e considerazioni riguardanti la salvaguardia ella navigazione aereo e la tutela dei cittadini e dei residenti.
COMUNICATO STAMPA 002-2020
IL COMITATO INCONTRA LA DIREZIONE AEROPORTUALE CAMPANA
“Il giorno 30 gennaio 2020 il Comitato No Fly Zone di Napoli , Assouteni Città Metropolitana di Napoli e il Comitato Vivibilità Cittadina hanno illustrato al direttore Lacriola, insediato il 3 settembre 2019 presso lo scalo campano, il lavoro sin qui svolto dal Comitato.
I punto sono stato sintetizzato nel prot.U012 e riguardano la convenzione, la concessione, l’uso delle piste, le curve di isorischio e le isofoniche, la mancanza di zonizzazione acustica e il Master Plan approvato.
I rappresentanti del Comitato No Fly hanno inoltre chiesto l’installazione di nuove centraline al Vomero, a Capodimonte e sul centro storico sito Unesco a seguito del notevole incremento dei movimenti .
Il monitoraggio acustico è un compito demandato per normativa e per contratto concessorio al gestore aeroportuale che deve rispettare i limiti acustici imposto per legge e deve sottoporre tali risultato all’ Arpac e al Ministero dell’Ambiente. I comitati di cittadini pretendono maggiori garanzie di trasparenza da parte del Gestore che si deve assoggettare per legge al rigoroso controllo da parte dell’ENAC, pertanto è stata reiterata la richiesta ad Enac al rispetto dei cod. 704, 711, 714 e 715 del cdn e di adottare eventualmente sullo scalo di Capodichino provvedimenti restrittivi ai sensi dell’ art.715 del CDN .
Le criticità ambientali e di sicurezza dell’aeroporto di Napoli-Capodichino, ad oggi saturo, sono dovute alla mancanza della messa in esercizio nel 2012 dello scalo di Napoli-Grazzanise, attualmente cancellato dal Piano Nazionale Aeroporti. I rappresentanti dei cittadini hanno mostrato scetticismo sull’attuale sistema aeroportuale destinato al bacino campano e l’insufficienza progettuale dello scalo di Salerno-Pontecagnano.
Nel corso della seduta si è discusso approfonditamente dell’atto di significazione notificato il 24 dicembre 2018 all’Enac, alla Regione, ai Comuni, al Prefetto ed ai Ministeri interessati , ad oggi non vi è stato alcun riscontro eppure a Napoli manca il PEE , Il piano di Emergenza in caso di incidente al di fuori del sedime aeroportuale .
Il Presidente del Comitato si è particolarmente soffermato sulle problematiche relative al rumore dovute al flusso di voli raddoppiato in pochi anni. Il Direttore ha ribadito che c’è il massimo impegno da parte dell’Enac tanto che è stato diramato apposito NOTAM a gennaio 2019 per tutelare nelle fasce notturne i cittadini sottoposto al sorvolo degli aerei dando massima attenzione al loro diritto alla salute.
Si è discusso anche della tutela del Museo di Capodimonte e del sito Unesco oggetto di prescrizioni al volo da parte del MIBACT.
Il Comitato nel ringraziare il Direttore, ha ribadito che la provincia di Caserta, Napoli, la Campania tuta meritano un sistema aeroportuale all’altezza della terza regione d’Italia, nel prossimo incontro si andranno ad approfondire i temi oggetto di interesse da parte del Comitato”. 5 Febbraio 2020
Obiettivo Capodichino City Airport e Grazzanise Hub!
Il comunicato dello stesso comitato napoletano:
"Il giorno 15 gennaio 2020 si è tenuta presso il Senato della Repubblica – VIII Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni) l’audizione del Comitato No Fly Zone di Napoli in merito al DDL n.727 (delega trasporto aereo).
Nell’ambito dell’audizione, il Comitato ha esposto le note criticità ambientali e di sicurezza dell’aeroporto di Napoli-Capodichino l’insufficienza progettuale di Napoli-Pontecagnano e la necessità di reinserire lo scalo di Napoli-Grazzanise nel sistema aeroportuale Campano e nel nuovo Piano Nazionale Aeroporti.
Dalla lettura del DDL n.727 si percepisce che le proposte in esso contenuto siano quasi esclusivamente incentrate sui problemi dei lavoratori e dei passeggeri del settore aeroportuale con evidente assenza di riferimenti alla safety e alla security degli aeroporti nazionali , strutture che operano nella quasi totalità in deroga.
Nel corso dell’audizione il Presidente del Comitato ha evidenziato che purtroppo il DDL descrive anche l’indifferenza con la quale si affrontano le problematiche di milioni di cittadini sottoposti al sorvolo degli aerei ed il totale disinteresse al loro diritto alla salute, alla sicurezza ed alla tutela dell’ambiente, argomenti strettamente legati ai temi dell’ecosostenibilità e dell’ecocompatibilità.
I No Fly Zone napoletani hanno inoltre chiesto una profonda revisione dell’attuale sistema delle concessioni aeroportuali e maggiori garanzie di trasparenza nelle procedure di assegnazione delle stesse, oltre ad un rigoroso controllo di quelle in atto.
Il Comitato dopo anni di approfondimento sulle sperequazioni del sistema aeroportuale ha chiesto infine a gran voce alla Commissione ed ai suoi componenti che con il riordino del PNA si vengano a creare posti di lavoro e sviluppo socio economico anche al Sud attraverso un’equa localizzazione sul territorio nazionale di infrastrutture del trasporto". 22 Gennaio 2020
Scenari che fronteggiano impatto acustico, atmosferico e rischio terzi da ri-verificare L’istruttoria tecnica inoltrata alla Commissione tecnica VIA/VAS propone rilievi e considerazioni che riguardano i masterplan della totalità degli scali aerei del Belpaese. Le due note sottostanti, disponibili sul web delMinistero dell'Ambiente, firmate dal Presidente Ing. Guido Monteforte Specchi, il dettaglio di una realtà che i Comitati aeroportuali propongono da sempre.
OGGETTO: [ID: 4399] Aeroporto di Napoli Capodichino. Aggiornamento Master Plan 2013 - 2023.
Procedimento di Verifica di Assoggettabilità a VIA.
Archiviazione istanza.
Con nota prot. n. 137160 del 12/12/2018, acquisita agli atti con prot. 28284/DVA del 13/12/2018, ENAC ha presentato, ai sensi dell’art. 19 del D.Lgs. 152/2006, come modificato con D.Lgs. 104/2017, istanza di verifica di assoggettabilità a VIA relativa a quanto in oggetto.
L’istruttoria tecnica presso la Commissione tecnica VIA/VAS è stata avviata in data 10/01/2019.
In data 22/07/2019, su proposta della Commissione tecnica VIA/VAS, la scrivente ha avanzato a ENAC una richiesta di integrazioni alla documentazione depositata con l’istanza, fissando in 45 giorni il termine per la consegna delle stesse.
Con nota n. 102536 del 5/09/2019, acquisita al prot. n. 22467/DVA del 5/09/2019, ENAC, ha rilevato che “Da un’attenta analisi delle attività da svolgere, risulta evidente che non sia possibile fornire le integrazioni richieste entro i 45 giorni”, ed ha presentato istanza di proroga dei termini per la trasmissione delle integrazioni di cui sopra “almeno a tutto ottobre 2020”.
In riscontro a ciò, in data 17/09/2019, la scrivente ha concesso una proroga di 90 giorni dei termini per la consegna della documentazione richiesta, come previsto dall’art. 24, comma 4, del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.,.
Con nota n. 140341 del 9/12/2019, acquisita al prot. n. 31997/DVA del 9/12/2019, ENAC ha comunicato che “la richiesta di integrazione e approfondimento era risultata da subito, per un verso, sproporzionata e difficilmente realizzabile rispetto alle tempistiche e le finalità fissate dal legislatore per la procedura in parola; per altro verso di difficile attuazione anche in ragione dell’oggettivaimpossibilità di porre in essere quanto richiesto.
Si fa, tra l’altro, particolare riferimento al monitoraggio acustico richiesto sugli oltre 1300 numeri civici, che non pare compatibile con le tempistiche del procedimento di Screening, in considerazione della proroga disposta da codesto Ministero con nota 17/09 u.s. I successivi approfondimenti, condotti dal gestore aeroportuale, circa le modalità da seguire per l’esecuzione di tale attività di monitoraggio hanno confermato
l’impossibilità di dare attuazione a quanto richiesto dalla Commissione Tecnica VIA. Per le suesposte ragioni, quindi, la scrivente, su specifica richiesta della società di gestione ed in accordo con la stessa, dichiara di rinunciare alla procedura in oggetto con il ritiro della relativa istanza di verifica di assoggettabilità”.
Tutto ciò premesso, preso atto di quanto rappresentato da ENAC, la scrivente Direzione comunica che non verrà dato seguito all’istanza di verifica di assoggettabilità a VIA in oggetto, la quale è da ritenersi archiviata.
Il Direttore Generale
Giuseppe Lo Presti
Alla Direzione Generale per le Valutazioni e le Autorizzazioni Ambientali
DGSalvaguardia.Ambientale@PEC.minambiente.it
e p.c. Al Coordinatore della SVIA
Dott. Gaetano Bordone
OGGETTO: [ID_VIP 4399] Verifica di Assoggettabilità VIA, Aeroporto di Napoli Capodichino.
Aggiornamento Master Plan 2023, Proponente ENAC.
Richiesta di integrazioni
Su richiesta del Coordinatore della Sottocommissione VIA, a seguito delle attività di analisi e di valutazione della documentazione presentata ed in seguito della riunione avvenuta in data 04/07/2019, si ritiene necessario chiedere al Proponente gli approfondimenti di seguito indicati:
- Fornire puntuale riscontro alle osservazioni pervenute e pubblicate sul sito MATTM e non considerate nelle controdeduzioni acquisite con prot.n. CTVA/2171 del 12/06/2019; in particolare, riscontrare le osservazioni: o del Comune di Napoli acquisite con nota di prot.n.DVA/4765del 26/02/2019 , specie
relativamente agli accertati impatti acustici cui è sottoposta una gran parte di popolazione e per i quali il Comune chiede dei necessari approfondimenti e monitoraggi anche oltre il confine dell’intorno aeroportuale nelle zone del Vomero,Arenella e Capodimonte;
o della Municipalità 5 Arenella-Vomero acquisite con nota di prot DVA/4624 del 25/02/2019 la quale ribadisce la necessità di valutazioni approfondite sul rumore aeroportuale in atto e la imprescindibilità di elaborare un vero SIA in un procedimento di VIA;
- Fornire riscontro al parere del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del 28/05/2019 acquisito con prot.n.DVA/13434 del 28/05/2019;
- Fornire chiarimenti in merito alla documentazione presentata “Nuovo PSA 2013-2023” e come questa si conformi con l’istanza di verifica di assoggettabilità a VIA ai sensi dellart.19 del D.Lgs.n 152/2006;
- Integrare la documentazione ufficiale di conseguenza pubblicata su AIP “Aeronautical Information Pubblication” delle rotte di decollo/atterraggio sulle rispettive RWY 06-24, riportando inoltre con i relativi dati tecnico-scientifici i dichiarati benefici ambientali ottenuti a seguito delle procedure antirumore operative dal 2005;
- Predisporre la Valutazione del Livello del rumore Aeroportuale (LVA) attuale secondo la
metodologia di misura, delle procedure e della strumentazione di cui al DM 31 ottobre 1997; tale monitoraggio dovrà essere coordinato dalla Commissione (art 5) nella definizione della
Caratterizzazione acustica Aeroportuale (art 6) attraverso l’impronta acustica determinata dalle curve di isolivello nei confini delle aree di rispetto: Zona A, Zona B, Zona C;
- Fornire un puntuale monitoraggio sui dichiarati 1369 numeri civici che interesserebbero ben 14.232 persone esposte ad inquinamento acustico tra i 60/65 dB e degli altri 42 numeri civici che interesserebbero altre 922 persone esposte tra i 65/75 Db.
Dovrà essere rappresentata la traiettoria dei voli in una planimetria di tutti gli edifici ed i numeri civici e che dovranno essere oggetto di singoli rilievi dentro e fuori ogni edificio contestualmente ai ricettori sensibili dell’Istituto Minucci e scuola Casoria come prevede la norma;
- Fornire i dati del monitoraggio in atmosfera dell’attuale operatività aeroportuale sia air-side che land-side, eseguendo i rilievi con i criteri e i requisiti tecnico-gestionali previsti dal D.Lgs.n.155/2010 e dalle norme ISO/IEC/2005 utilizzando i campionatori passivi (tipo Radiello) posizionandoli sulle traiettorie delle rotte del ciclo LTO e per gli scenari futuri servirsi della simulazione con il modello matematico EDMS (Emission and Dispersion Modeling system);
- Fornire la documentazione del Piano di Rischio di cui all’art 707 del Codice di Navigazione approvata dai Comuni di Napoli e Casoria con le relative “Zone di Tutela” e già regolamentate nei singoli strumenti urbanistici comunali. Visto che i movimenti anno sono superiori ai 50 mila, il Proponente predisponga una Relazione in riferimento all’art 715 sulla “Valutazione del rischio delle attività aeroportuali” nella quale precisi che non ci sono nei territori circostanti il sedime aeroportuale o lungo le fasce delle traiettorie delle rotte stabilimenti industriali tali da ritenere necessario uno studio in attuazione delle Direttiva 2014/52/UE sulla verifica di potenziali vulnerabilità da rischi di incidenti aerei;
- Predisporre la configurazione planimetrica dell’intera rete di raccolta delle acque dilavamento, di idrosgommatura, di prima pioggia nella zona air-side ed allegando le schede tecniche della vasche di trattamento, disoleazione di cui alla norma UNI-EN 858 e 1825.
Il Presidente Ing. Guido Monteforte Specchi 20 Gennaio 2020