Fiumicino, FuoriPista e le prime allarmanti misurazioni atmosferiche

Aeroporti e l'opzione sulla coesistenza e compatibilità con il territorio e la comunità insediata nelle zone circostanti si misura innanzi tutto con l'impatto atmosferico: un dato spesso difficile da acquisire e verificare.

Solitamente le valutazioni dell'impatto atmosferico sono analizzate con previsioni e stime derivate da modelli matematici quali lo standard USA EDMS.

A Fiumicino stavolta è disponibile un rapporto emanato dalla Provincia di Roma.

E' da questo testo, ancora preliminare, che il Comitato FuoriPista avvia legittimi interrogativi e perplessità, prefigurando soluzioni e tutele per l'ambiente ed i cittadini.

 

 

Dopo le prime allarmanti misurazioni sui livelli d'inquinamento acustico ed atmosferico, il Comitato FuoriPISTA chiede a Comune, Provincia, Regione ed ARPA il ripristino della legalità a tutela della salute pubblica attraverso le verifiche e gli interventi previsti dalla normativa in vigore per contenere gli effetti dell'attività aeroportuale.

I cittadini residenti nel territorio del Comune di Fiumicino sono sempre più preoccupati e allarmati per l'inquinamento acustico ed atmosferico subìto, come risulta evidente da una serie di rilevamenti effettuati nel mese di giugno 2010.

 

Il Comitato FuoriPISTA, insieme a Legambiente,  ha infatti effettuato un monitoraggio acustico in sei diversi siti fra Maccarese, Fregene e Focene: zone abitate e limitrofe all'aeroporto Leonardo da Vinci.  I risultati di questa prima indagine (cfr. www.comitatofuoripista.it/documentivari/comunicatoLegambiente.pdf  ) documentano una situazione insostenibile per i cittadini sottoposti quotidianamente al rumore prodotto dagli aerei in fase di decollo e atterraggio. In tutti e sei i siti monitorati risulta che i limiti al rumore previsti per i centri abitati vengono continuamente superati, in alcuni casi con delle emissioni in decibel doppie rispetto ai limiti consentiti.

Le informazioni contenute nella documentazione prodotta relative ai disturbi provocati alla salute dall'esposizione al rumore, specificati a seconda delle varie fasce di intensità di inquinamento acustico, devono costituire un campanello d'allarme per le autorità preposte alla tutela della salute dei cittadini.

 

Siamo convinti che anche un monitoraggio sulla qualità dell'aria darebbe risultati analoghi documentando, se venisse svolto nelle zone abitate e circostanti l'aeroporto, il superamento degli indici consentiti dalle norme vigenti in materia, così come già riscontrato in Fiumicino paese attraverso la Valutazione della qualità dell'aria effettuata a giugno 2010 dall'Assessorato alle Politiche della Tutela Ambientale, Servizio Tutela Aria ed Energia (cfr www.comitatofuoripista.it/documentivari/Valutazione_aria_Fiumicino_2010.pdf ). Da quanto riportato emerge in maniera evidente che l'inquinante più critico risulta essere il PM10 con diversi superamenti del valore di legge.  Ricordiamo che il PM può essere distinto in primario e secondario in base ai processi che lo hanno prodotto: primario è anche il particolato immesso in atmosfera attraverso processi di combustione ad alta temperatura tra i quali il traffico aereo.Così come per l'inquinamento acustico anche nel caso dell'inquinamento atmosferico le autorità preposte alla tutela della salute dei cittadini dovrebbero prenderne in seria considerazione i potenziali effetti sulla popolazione. Nella sintesi prodotta dal Comitato (cfr www.comitatofuoripista.it/documentivari/sintesi_studio_provincia.pdf  ) allo studio della Provincia di Roma riportiamo quanto pubblicato sul sito Arpa Emilia Romagna circa gli Effetti sulla salute del PM10.

 

In queste condizioni prospettare un raddoppio dell'aeroporto risulta del tutto impensabile, oltre che impraticabile. E' invece necessario ripristinare la legalità a tutela della salute pubblica predisponendo i piani previsti dalla normativa per contenere i livelli d'inquinamento prodotti dall'attività aeroportuale, effettuando e rendendo pubblici i controlli dell'inquinamento acustico e dell'aria, che la normativa prevede e che per il più grande aeroporto italiano, qual è il Leonardo da Vinci, sono a tutt'ora mancanti.

Comitato FuoriPISTA

"Più efficiente non più grande" 04 ottobre 2010

Fiumicino, anche per Lega Ambiente il rumore sfora i limiti

E infine anche Lega Ambiente Lazio - con il comunicato stampa sottostante - evidenzia come l'attuale impatto acustico dello scalo della Capitale, sfori i limiti indicati dai decreti ministeriali. Non è un dato nuovo, non è una novità infatti che - ad esempio - l'abitato di Focene, localizzato oltre il fine pista 25 del Leonardo da Vinci, superi il limite di 65Lva.

 

Una situazione che, probabilmente, va avanti da tanti anni.

Il testo disponibile on line e siglato da Lega Ambiente e dal Comitato FuoriPista elenca valori in decibel di un monitoraggio svolto nel recente periodo in numerose località dell'intorno aeroportuale.

E' utile ricordare come lo scalo romano, diversamente da altri scali italiani del nord Italia, non è adeguatamente attrezzato con una rete di monitoraggio fissa e con la sistematica diffusione di bollettini "acustici" sull'impatto esistente. Nonostante sia stata finanziata l'acquisizione di centraline di monitoraggio con una sentenza del Pretore Amendola quasi vent'anni addietro.

Il rilievo acustico segnalato diventa pertanto un riscontro decisivo per battersi contro il raddoppio dello scalo in termini di passeggeri trasportati, sedime occupato e aumento dei voli.

 

AEROPORTO ROMA FIUMICINO, RUMORE INVIVIBILE

LEGAMBIENTE E COMITATO FUORIPISTA:

ALLARMANTI RISULTATI DEL MONITORAGGIO ACUSTICO EFFETTUATO IN SEI DIVERSI SITI FRA MACCARESE, FREGENE E FOCENE È IMPENSABILE IPOTIZZARE UN RADDOPPIO DEI VOLIDecibel alle stelle per i decolli e gli atterraggi allo scalo “Leonardo da Vinci” di Roma Fiumicino. Le popolazioni che vivono nei centri abitati circostanti subiscono un bombardamento acustico ininterrotto che raggiunge livelli preoccupanti. Tra i sei siti monitorati con Legambiente Lazio e il Comitato “FuoriPISTA” dalla società “Strategie Ambientali” la situazione più grave appare quella in viale dei Polpi, nel centro abitato di Focene: qui i fonometri hanno evidenziato un livello medio (Leq) pari a 82,4 decibel dB(A) e un picco di 101,7 decibel dB(A), in corrispondenza di un decollo. Ma anche le altre rilevazioni non sono state da meno: dai 91,7 decibel di picco (con livelli equivalenti sino a 75,6 decibel) registrati in via della Trigolana a Maccarese ai 95,4 decibel di picco (84,5 Leq) in via della Muratella-Centro 20. E ancora, dagli 88,0 decibel di picco (69,1 Leq) in prossimità dell'istituto “Leonardo da Vinci” in via di Maccarese ai 95,7 decibel di picco (74,1 Leq) nel sito del campo sportivo Paglialunga (Parco dei Principi, Fregene).

 

Per avere un raffronto, basti pensare che come standard la zonizzazione comunale per centri abitati come quelli presi in esame (che rientrano nella seconda classe residenziale) fissa un limite diurno di 55 dB(A). Praticamente impossibile, invece, capire quale sia il limite ufficiale in vigore, considerato che la definizione dei confini delle “aree di rispetto” varata nel febbraio 2004 è irrintracciabile, forse gravata da una sorta di “segreto di Stato”, mentre si sono perse le tracce degli atti conseguenti che avrebbero dovuto essere adottati: individuazione delle aree dove avvengono gli “sforamenti” e definizione del piano di contenimento e abbattimento del rumore con obiettivi di risanamento da raggiungere in tempi certi.

 

Decolli e atterraggi, con il loro bel fracasso, sono “all'ordine del minuto” nel più grande aeroporto italiano: in un tranquillo lunedì 26 luglio, sono stati 884 i “movimenti” (dei quali 459 decolli e 425 atterraggi). Al “Leonardo Da Vinci” si lavora quasi sempre: le ultime partenze per i nottambuli sono all'1.11 per Addis Abeba, all'1.15 per Bucarest, all'1.35 per Istanbul, per poi riprendere all'alba delle 6.20 per Lisbona, 6.32 per Francoforte, 6.38 per Amsterdam, 6.44 per Bruxelles, 6.47 per Monaco, 6.50 per Zurigo, 6.52 per Stoccolma. Per gli arrivi le ore si fanno ancora più impensabili: da Sharm El Sheik si atterra all'1.07, alle 3.35 e alle 4.32, da Istanbul all'1.50, da Marsalam alle 4, da Addis Abeba alle 5.38, da Bangkok alle 6 e da Doha alle 6.06. E questa storia, per farla breve, si è ripetuta nel corso del 2009 per ben 324.497 volte, il numero complessivo dei “movimenti” (decolli e atterraggi) dello scalo, tra 143.973 voli nazionali e 180.338 voli internazionali, oltre a 186 di aviazione generale.

 

“I nostri dati al momento sono gli unici disponibili per i cittadini e rappresentano una fotografia della situazione estremamente allarmante -commenta Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio- Non solo 'bagagli smarriti' insomma nel più grande aeroporto italiano, ma anche tanto rumore invivibile per i cittadini di ampie zone intorno all'aeroporto. È ineludibile mettere mano al ripristino della legalità ambientale con la messa a norma dei livelli acustici prodotti dall'attività esistente, bisogna predisporre e attuare con urgenza i piani previsti dalle normative per contenere il frastuono. Sorge però spontanea una domanda: come si può, in queste condizioni, anche solo pensare allo sviluppo nei prossimi anni dello scalo di Fiumicino?”.È questo, infatti, il contesto nel quale è stato affidato ad una società inglese la realizzazione del Masterplan per quello che è un vero e proprio raddoppio dello scalo, da realizzarsi a danno delle splendide aree della Riserva Statale del Litorale Romano. Un'ipotesi faraonica sulla quale gravano, a nostro avviso, pesanti violazioni procedurali e preoccupanti mire speculative. Obiettivo 100 milioni di passeggeri, partendo dai 33.808.456 transitati nel 2009, con un decremento di 1.417.895 passeggeri rispetto al 2008 (-4%) e tenendo conto che nel 2000 erano stati già 26.288.181 (fonte Assaeroporti).

 

A tutto ciò si aggiunge il balletto delle centraline di monitoraggio del rumore. In due diverse risposte ad interrogazioni parlamentari in materia, il governo prima ha parlato di 9 e poi di 15 più 3 “sensori”. Una cosa è certa: nessuna sanzione è stata mai applicata e soprattutto nessun dato è mai stato reso pubblico. Men che mai quelli delle 4 centraline che nell'ambito del progetto “Cristal” (Centro Regionale Infrastrutture Sistemi Trasporto Aereo del Lazio) sono state installate a fine 2009 al centro anziani di Fregene in via Porto Conte, alla scuola elementare in via Coni Zugna e all’Hotel Cancelli Rossi di Fiumicino, oltre che al centro di pesca sportiva in via del Fontanile di Mezzaluna a Maccarese.

 

“Viene da chiedersi perché non sia stata effettuata sino ad oggi una indagine ambientale ed epidemiologica sistematica sull'impatto dello scalo di Fiumicino e in particolare sull'esposizione continua delle popolazioni locali e dei bambini al rumore, alle polveri sottili e alle emissioni di CO2 -afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio- Eppure stiamo parlando del più grande aeroporto d’Italia anche nelle sue dimensioni attuali. E mentre a Ciampino per il buon progetto 'Cristal' sono state collocate ben 8 centraline di monitoraggio acustico, le cui rilevazioni sono state rese note, a Fiumicino ne sono state messe tardi e male solo 4 di cui non si sa nulla”.Legambiente chiede quindi l'avvio di una campagna di monitoraggio ambientale ed epidemiologico da parte della Regione, oltre alla massima trasparenza informativa su tutta la documentazione a supporto dei progetti di ampliamento portati avanti da Adr sino ad oggi senza alcun confronto né con i cittadini né con le istituzioni locali, diffidando la stessa Adr dal prendere nuove iniziative. Si chiede, infine, l'apertura del tavolo interistituzionale e partecipato (Comitato FuoriPISTA e associazioni ambientaliste) per valutare le caratteristiche dei progetti di sviluppo e le conseguenze sul piano dell'impatto ambientale e sociale. Restiamo convinti, infatti, che per lo scalo di Fiumicino sia possibile implementare l'attività -eventualità non supportata dalle stime previsionali- con una razionalizzazione dei servizi a terra e l'utilizzo di strutture già esistenti, senza la necessità di nuove piste. 30 luglio 2010 

Fiumicino, anche il Comitato Fuoripista raccoglie firme

Aumenta il numero delle raccolte firme, delle petizioni, delle diffide, degli esposti, avversi all'insediamento delle infrastrutture aeroportuali.

Forse sarebbe meglio dire che sono iniziative che i cittadini mettono in campo quando manca ogni fattivo dialogo con gli esercenti aeroportuali. Probabilmente sono proposte anche contro i tanti ritardi nell'adozione delle misure di monitoraggio ambientale, di misure di risanamento e di insonorizzazione, di irrobustimento dei tetti e delle parti murarie. Ma anche della mancate definizione della zonizzazione acustica A, B e C e della stessa attuazione dei Piani di Rischio per incidente aeronautico.

Il contesto non è quindi solo quello dei piano di adeguamento infrastrutturale aeroportuale (nuova aerostazione, pista/e, piazzali e altro) ma anche quello dell'incremento stimato dei voli.

E' certo che di fronte alla crescita dei voli, attesa dopo la momentanea crisi/stagnazione dei voli, anche negli aeroporti che avrebbero concluso una prima fase dei lavori delle Commissioni Aeroportuali insediate secondo il Decreto 31-10-97, starebbero emergendo incongruità nella modelizzazione acustica matematica INM con possibili verifiche/validazione e conseguente impugnazione dei stessi risultati deliberati.

Aerohabitat da conto della raccolta firme in corso nel circondario del maggior scalo aereo italiano ( vedi http://comitatofuoripista.blogspot.com ).

 

Di seguito l'elenco dei punti di raccolta fin'ora individuati per riconsegnare o prelevare i moduli da sottoscrivere affinché anche l'aeroporto di Fiumicino rispetti le leggi già in vigore a tutela della salute pubblica.

 

  • Palidoro, piazza SS Filippo e Giacomo 1, Bar Tabacchi Il Borghetto

  • Maccarese, piazza della Stazione 64, Bar della Stazione

  • Fregene, via Castellamare 31, Bar Paradiso

  • Fregene, via Castellamare 316, Servizi Finanziari

  • Focene, viale di Focene 425, Bar La Spiaggia

  • Fiumicino, Via del Serbatoio 26, Grafica 4DRG

  • Fiumicino, piazza G.B. Grassi 21, Gioielleria Cose Italiane

Il Comitato FuoriPISTA è sinceramente grato agli esercenti commerciali che, con la loro disponibilità, contribuisco ad una azione di civiltà e legalità nell'interesse di tutti. Chiunque fosse interessato a sostenere tale l'azione può prendere contatti con il Comitato all'indirizzo di posta elettronica o tramite il contatto Facebook.

Moduli:

- Esposto

- Petizione

01 luglio 2010

Il giornale "Fatto Quotidiano" sul raddoppio di Fiumicino

Martedì 27 aprile il "Fatto Quotidiano" ha titolato in prima pagina sul Raddoppio dell'Aeroporto di Fiumicino. L'ampio articolo, ripreso anche in seconda e terza pagina, argomenta sul progetto proposto nel 2009.

 

L'analisi del quotidiano diretto da Antonio Padellaro, che sottoponiamo ai lettori riprende la sintesi pdf disponibile dal sito www.comitatofuoripista.blogspot.com  , e tratta con efficacia non solo sul raddoppio del sedime aeroportuale ma anche sull'ipotesi di "10 miliardi di danno ambientale". 29 aprile 2010

Fiumicino, FuoriPista scrive una lettera ai candidati del Lazio

Con una nota stringata il Comitato Fuoripista prosegue la sua campagna informativa per fronteggiare il progettato raddoppio del sedime di Fiumicino con l'insediamento di altre 2/4 piste di volo ed adeguate infrastrutture asservite (aerostazioni, moli, parcheggi di aeromobili ecc.).

Aerohabitat propone il breve, ma circostanziato, comunicato stampa pre-elettorale.

 

Il Comitato Fuoripista ha inviato la presenta a tutti i candidati alle elezioni Regionali allo scopo di informarli sul raddoppio dell'aeroporto "Leonardo da Vinci" di Fiumicino.

 

La stessa ha lo scopo di sollecitare i canditati ad assumere un impegno contro una ulteriore devastazione del territorio. L'espansione dell'aeroporto nei fatti nasconde una speculazione edilizia che distruggerebbe oltre 1300 ettari di terreno agricolo ricadente nella riserva naturale statale del Litorale Romano.

 

Il Comitato Fuoripista ritiene che qualora vi fossero reali esigenze d'incrementare il numero dei voli e di trasportare un maggior numero di passeggeri, soltanto dopo le indispensabili verifiche (peraltro mai effettuate)a tutela della salute dei cittadini residenti, sarebbe possibile rispondere positivamente a dette esigenze razionalizzando i servizi a terra ed utilizzando le risorse già esistenti all'interno dell'attuale sedime aeroportuale senza compromettere altro territorio, al contrario preservandone la destinazione agricola e la bellezza del paesaggio. 17 marzo 2010

Fiumicino, il Comitato Fuoripista dopo l'assemblea

Continuano le iniziative del Comitato "Fuoripista". Dopo il convegno dello scorso 20 febbraio (di cui proponiamo il comunicato stampa e la sintesi in pdf) il comitato prosegue la mobilitazione  per capire la portata del master plan che, raddoppiando il sedime dello scalo romano, triplicherà il numero dei movimenti aerei.

La trasformazione territoriale che dovrebbe investire il Litorale Romano rischia di sconvolgere radicalmente l'assetto urbano, industriale, turistico ed economico di una vasta area e poter confrontarsi con cittadini ed amministratori locali coinvolti, è diventata una questione fondamentale.

 

Sabato 20 febbraio, presso l’Auditorium della Scuola Media Statale “L. Albertini” a Fregene, si è svolto l'incontro dibattito sul tema “Raddoppio dell’Aeroporto di Fiumicino, opportunità o disastro per il Territorio?”.

 

L'incontro è stato organizzato dal Comitato FuoriPISTA ed ha visto la partecipazione di un gran numero di cittadini, evidentemente interessati e preoccupati per le conseguenze che potrebbero verificarsi se il progetto di ampliamento della società ADR andasse in porto. Nel corso dell'incontro sono stati analizzati criticamente i dati relativi all'impatto che l'ampliamento dell'aeroporto potrebbe avere sul territorio ed è stato affrontato a viso aperto l'argomento del lavoro, dimostrando che i calcoli relativi ai possibili nuovi occupati sono in realtà privi di fondamento logico e matematico (in allegato una sintesi del convegno).E' stato inoltre proiettato il film documentario "Tutti giù per aria (l'aereo di carta)"  sulla vicenda CAI-Alitalia, realizzato dagli stessi lavoratori. Al termine dell'incontro, si è sviluppato un ampio dibattito che ha visto, tra gli altri, l'importante contributo di Alessandro Urbani e Antonio Rotundo per il WWF Lazio, di Francesco Loutieri e Gabrielle Villano del WWF Litorale Romano e l’intervento di Maurizio Gubiotti coordinatore della Segreteria nazionale di Legambiente.

 

Il Comitato FuoriPISTA intende ringraziare pubblicamente il Preside della SMS L. Albertini per aver messo a disposizione l'auditorium e tutti i cittadini per l'ampia partecipazione e l'interesse dimostrato.Si ricorda inoltre che l'incontro di sabato 20 rappresenta la prima di una serie di iniziative che il Comitato intende portare avanti nel territorio sui diversi temi legati al raddoppio dell'aeroporto di Fiumicino. Comitato FuoriPISTA

www.comitatofuoripista.blogspot.com/ 3 marzo 2010 

Fiumicino, "Fuoripista" in assemblea contro il raddoppio triplo

Le prospettive di un aeroporto "faraonico", con sei e magari sette piste totali di volo, preoccupa, legittimamente i cittadini residenti nella zone del Litorale Romano. Le implicazioni appaiono invitabili, scontate. L'habitat sarà investito da una vasta e profonda trasformazione geo-infrastrutturale che sarà innescata dal sistema delle nuove piste e aerostazioni. Aerohabitat ha da tempo analizzato e argomentato sul progetto di ampliamento del Da Vinci, riferendosi ad corposo studio sviluppato ancora negli anni '80 dello scorso secolo.

Nel 1993, con il documento denominato Master Plan 1960-2030, Aeroporto Leonardo da Vinci, "Gigantismo, sprechi , inefficienze" Aerohabitat aveva delineato criticamente i limiti e le ripercussioni dello studio USA della Reynold Smith &  Hills che ora la Società ADR sembrerebbe riproporre con le progettualità che nel Maccarese sconvolgeranno gli attuali assetti territoriali, industriali ed economici (con imprescindibili verifiche per la loro compatibilità, sostenibilità e convivenza per la comunità ed in territorio) del Litorale.

Il nuovo progetto tuttavia non solo raddoppia l'area del sedime aeroportuale, ma punta ad un target che ha previsto la triplicazione dei volumi di traffico come numero di movimenti aerei.

Aerohabitat presenta il comunicato stampa dell'assemblea organizzata dal Comitato Fuoripista per il prossimo 20 febbraio.

 

Il giorno 20 febbraio 2010 alle ore 17  il “Comitato Fuoripista”

invita la cittadinanza all’incontro  che si terrà presso l’Auditorium della S.M.S.

“L. Albertini, a Fregene, in via Portovenere 145, sul tema:

Raddoppio dell’Aeroporto di Fiumicino:

 

opportunità o disastro per il Territorio?

 

 

Le recenti iniziative assunte da Adr (società privata che ha in gestione gli Aeroporti di Roma) con la presentazione ufficiale lo scorso 14 ottobre 2009 all’ENAC e al Governo del Progetto di ampliamento dell’aeroporto e con la successiva emanazione del bando di gara internazionale per il Master Plan del 20 gennaio 2010, hanno infatti dato una forte accelerazione ai progetti faraonici di Adr, rendendo improcrastinabile da parte delle autorità locali e di tutta la cittadinanza una pubblica presa d’atto della situazione e una riflessione attenta sulle conseguenze che potrebbero verificarsi anche a breve sul territorio.

 

Il  progetto, presentato all’ENAC ed al governo, vorrebbe infatti trasformare una delle poche zone dell’Agro romano che ha mantenuto la sua vocazione agricola e turistica e che si è salvata dalla speculazione, in una zona di servizi per l’aeroporto, con una seconda aerostazione proprio all’interno di quella che attualmente è un aerea protetta e sottoposta a svariati vincoli,  trovandosi interamente all’interno della Riserva Statale del Litorale..

 

Da quando i cittadini hanno potuto vedere i piani che ADR ha presentato all’ENAC si sono resi conto della portata della devastazione che avverrebbe in questo territorio.

 

1.400 ettari di terreni espropriati su cui dovrebbe sorgere, oltre ad altre due piste, un’area di quasi 1.000.000 di mq di edifici (sono infatti previsti: nuovi terminal, una nuova stazione ferroviaria collegata alla linea Roma-Pisa;  una stazione per una metropolitana leggera per il collegamento con l’attuale aeroporto; altri centri commerciali - che andranno ad aggiungersi agli esistenti “Da Vinci” e “Parco Leonardo”- alberghi, centri congressi – oltre a quelli già forniti dalla nuova Fiera di Roma - strutture terziarie e direzionali, ecc

 

E’ chiaro che tutto ciò trasformerebbero radicalmente questo territorio, rendendolo inutilizzabile per l’agricoltura e per il turismo e peggiorando le condizioni di vita e di salute sia dei residenti che dei cittadini della capitale, che utilizzano questo luogo durante la stagione estiva o nei fine settimana.

Ma vale la pena? E' necessario aggiungere nuove piste per smaltire un possibile aumento di traffico aereo? La messa in atto di questo progetto porterà effettivamente nuovi posti di lavoro? O non rischia di ridurre drasticamente quelli che ci sono ora e che sono legati all’agricoltura e al turismo? Quale tipo di sviluppo i cittadini auspicano per questo territorio?

Su questi temi si aprirà il dibattito dopo la presentazione di alcuni contributi finalizzati a mettere in luce il tipo di progetto in discussione e le sue possibili conseguenze, vi sarà la proiezione di “ Tutti giù per aria” , film-documentario sulla vicenda Alitalia, realizzato dagli stessi lavoratori.

 

Questa iniziativa rientra in una serie di azioni che il Comitato FuoriPISTA, costituito da cittadini del territorio di Fiumicino, sta attuando da alcuni mesi per sensibilizzare le autorità locali e nazionali e i cittadini in vista del progetto di ampliamento dell'Aeroporto Leonardo da Vinci. 15 febbraio 2010 

 

 

Fiumicino, il Comitato Fuoripista interviene con un comunicato

La gara per l'appalto del mega scalo che sarà realizzato a nord dell'attuale infrastruttura aeroportuale è stata avviata. I tempi e le scadenze sono state fissate, lo scalo con un traffico di 90 - 100 milioni di passeggeri è un traguardo ravvicinato, ma il Comitato Fuoripista è ancora a sollecitare diritti e tutele fondamentali in attesa di una loro precisa identificazione e riconoscimento. Lo scorso 22 gennaio 2010, mentre il master plan faraonico con il raddoppio del sedime aeroportuale e la triplicazione del traffico incombe sulla comunità e sul territorio del Litorale Romano, il Comitato ha emanato il sottostante comunicato.

 

 

La salute è un diritto primario e universale

 

Il Comitatofuoripista ha sollecitato incontri con le massime autorità  (Presidenti, Sindaco e Assessori competenti) della Regione Lazio, Provincia di Roma e Comune di Fiumicino per affrontare la tematica degli inquinamenti, del posizionamento e numero di centraline da predisporre all’esterno del sedime aeroportuale per il  monitoraggio dei livelli di inquinamento acustico.

 

La quantità delle centraline da posizionare nel territorio, come previsto dal piano  elaborato dall’Amministrazione comunale e dall’ARPA Lazio,  per rilevare l’inquinamento acustico provocato dagli aeromobili in fase di atterraggio e decollo, sono ritenute insufficienti ai fini di un efficace monitoraggio utile per la salvaguardia della salute dei cittadini.

 

Il Comitatofuoripista  rileva l’assenza di un piano coordinato d’insieme che rischia di vanificare i risultati che dovrebbero essere alla base di futuri interventi e decisioni a tutela dei cittadini e del territorio. Dallo stesso contenuto dell’interrogazione parlamentare della On. Marianna Madia emerge la preoccupazione che più volte abbiamo manifestato.

 

Oltre al monitoraggio dell’inquinamento acustico si rende necessario, coinvolgendo le istituzioni sanitarie competenti, esaminare il grado della qualità e quantità degli agenti inquinanti presenti nell’aria, nei terreni e centri abitati  interessati all’atterraggio e decollo dei vettori che utilizzano l’aeroporto “Leonardo da Vinci”. 28 gennaio 2010