Masterplan con piste e piste, ma anche quello che resta di Focene, Fregene e Maccarese.
La società Aeroporti di Roma - ADR - ha elaborato il MasterPlan a Lungo Termine dello scalo hub della Capitale. Con aggiornamenti e modernizzazione del lato sud ed espansione nell’area a nord, nel Maccarese, per un Piano con scadenza al 2044. Il Masterplan non è ancora completamente disponibile ma guardando qualche foto e/o animazione conclusiva, lo scenario integrale è sostanzioso e impressionante.
I cittadini dell'intorno aeroportuale non potranno che sognarlo la notte. Incubi o piacevoli scorribande in un contesto del XXI secolo con ricadute occupazioni ed economiche per centinaia di migliaia di persone?
Com'era già stato annunciato il riassetto ha previsto una espansione del sedime aeroportuale a nord. Altri 1.300 ettari in aggiunta ai 1.600 attuali, con nuove piste e layout accessorio e una serie di infrastrutture tale da ridisegnare in toto.
Il target proposto è di sviluppare Fiumicino: trasformandolo in uno dei principali hub per volumi di traffico e numero di movimenti.
Raggiungere una capacità di 100 milioni di passeggeri, triplicando i volumi attuali, passando dai 329.269 del 2010 ai 346.922 del 2016 ai 663.162 del 2044.
L’obiettivo di ADR è quello di qualificare un nuovo Hub Mediterraneo di riferimento.
L’avvio operativo del primo modulo di Fiumicino Nord è stata prevista nel 2026 e assicura un incremento di capacità complessiva di oltre 30 milioni di passeggeri/anno. Sei anni dopo è stato previsto un ulteriore incremento operativo con un target addizionale di altri 20 milioni di passeggeri/anno.
E' tutto? Lo scenario abbozzato per la stampa lo scorso anno aveva previsto la costruzione di altre due piste.
Dobbiamo aspettarci una integrazione al masterplan?
Come norma il Piano dei 100 milioni di passeggeri, il cosiddetto masterplan sarà sottoposto alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, probabilmente anche della VAS - Valutazione Ambientale Strategica.
Numerosi enti territoriali dovranno fornire osservazioni e critiche per una durata che potrebbe, data la mole di lavoro, durare anche tre anni. Con confronti e contri tra gli estensori e sostenitori del megaprogetto così come dei cittadini e dei suoi rappresentanti.
L'adeguamento dell'infrastruttura esistente, quella del lato sud, sarà necessariamente valutata con la localizzazione a nord: le prossime infrastrutture primarie quali piste di volo, piazzali, terminals passeggeri, e le tante edificazioni ed elementi per la connessione intermodale.
Ma se per gli esponenti del megaplan tutto appare lineare e scontato. Un'opera necessaria ed indispensabile, una struttura in grado di rispondere e coniugare l'economia del centrItalia e dell'intero BelPaese, per i cittadini del Litorale Romano, inevitabilmente, rappresenta una sorta di incubo.
Viene progettata una infrastruttura ritenuta una priorità strategica, ma si potrebbe anche ritenere una opera faraonica. Destinata a modificare radicalmente, probabilmente la stravolgerà, una comunità, un territorio, una cultura. Una identità territoriale. 20 dicembre 2011
Operazione sicurezza, ma senza deroghe
Da un lato la nota degli assessori alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo e al Territorio e Urbanistica Daniele Belotti - in Regione Lombardia - con i rappresentanti di Enac e i sindaci dei Comuni dei sedimi aeroportuali per un confronto sulla proposta di estensione dei piani di rischio sembra rassicurante.
"Si è trovato un accordo sull'esclusione dalle limitazioni dei piani di rischio per gli interventi già programmati ed una deroga per quelle opere di particolare rilevanza che potranno essere valutate singolarmente in maniera congiunta tra le amministrazioni comunali ed Enac".
Dall'altro la fascia laterale di spazio di sicurezza aggiuntiva è diventata di 1050 metri - maggiori dettagli saranno forniti prossimamente - mentre, dopo che Aerohabitat ha segnalato la persistente anomalia di ben due distributori di benzina/carburante per veicoli privati appena oltre il viale Forlanini, in asse pista a Linate, diventa urgente evidenziare le due ampie zone di serbatoi, silos, tanks, di carburante per aviazione commerciale da sempre localizzati in prossimità delle piste di Fiumicino e di Malpensa.
Non è la prima volta che Aerohabitat segnala la pericolosa presenza di questi serbatoi, ma diventa inderogabile riproporlo all'opinione pubblica - ENAC e gestori aeroportuali sono evidentemente al corrente della loro posizione - in un contesto nel quale, da anni, non si fa che discorrere intorno al Piano di Rischio per incidente aeronautico in prossimità delle piste di volo.
Ebbene proprio i due maggiori scali del BelPAese registrano questa anomalia (vedi foto).
Non è forse vero che nelle tre zone del rischio vanno evitate:
- insediamenti ad elevato affollamento, quali centri commerciali, congressuali e sportivi a forte concentrazione, ecc...;
- costruzioni di scuole, ospedali e, in generale, obiettivi sensibili;
- attività che possono creare pericolo di incendio, esplosione e danno ambientale.
Quale significato assumono quindi le considerazioni che sostengono "fermo restando il mantenimento delle edificazioni e delle attività esistenti sul territorio"?
Il discorso e l'analisi della messa in sicurezza di una pista e di un territorio ad elevato carico antropico che valore assume quando, magari in deroga, negli spazi laterali ed in asse decollo ed atterraggio, probabilmente, persistono scuole, ospedali, grandi viabilità e tanto altro?
Aerohabitat, prossimamente, a puntate, fornirà un resoconto dettagliato delle edificazioni sensibili persistenti. Aeroporto per aeroporto, analizzeremo la situazione degli scali strategici quanto di quelli regionali e/o minori. 18 luglio 2011
In attesa che ENAC e ADR diano avvio al cantiere del masterplan che dovrebbe raddoppiare il sedime aeroportuale dello scalo della Capitale proseguono le iniziative che fronteggiano questo progetto.
Aerohabitat propone il comunicato integrale on line su http://comitatofuoripista.blogspot.com che sintetizza un recente convegno.
Insieme si può far emergere la forza del buon senso
Martedì 19 aprile presso il centro congressi Capranichetta (Montecitorio) si è svolta un’assemblea pubblica su "Il sistema aeroportuale italiano: le politiche di sviluppo del Leonardo Da Vinci" cui hanno partecipato, tra gli altri, il Segretario Nazionale del PD P.Bersani, il Presidente dell'ENAC V.Riggio, l'Amministratore delegato di ADR G.Maleci, il Presidente della Regione Lazio R.Polverini, il Presidente della Provincia di Roma N.Zingaretti, il Sindaco di Roma G.Alemanno, il Segretario Generale Filt CGIL F.Nasso, il Segretario Generale Fit CGIL G.Luciano,.
Il Comitato FuoriPISTA ha partecipato all'iniziativa per dimostrare esplicitamente e chiaramente la propria contrarietà al raddoppio dell'aeroporto. Non bastano i comunicati stampa e le email a dimostrare i fini esclusivamente speculativi del piano ADR. In determinate occasioni è necessaria ed indispensabile la partecipazione attiva.
Per questo siamo particolarmente grati della grande risposta e partecipazione all'evento da parte di decine di persone che hanno voluto dimostrare, con una importante presenza fisica, la propria contrarietà al piano ADR per il raddoppio dell'aeroporto di Fiumicino. Tale significativa presenza è stata sottolineata da tutti i relatori istituzionali che hanno fatto riferimento alle esigenze ed alle aspettative territoriali esplicitamente rappresentate dal Comitato, a tratti, anche con veemenza e determinazione. Complessivamente positiva quindi la giornata che ha visto consolidarsi la posizione del territorio nei confronti dei poteri forti grazie alla decisione di dedicare un pomeriggio del nostro tempo per manifestare, volantini e bandiere alla mano, le nostre ragioni.
Di seguito un paio di passaggi particolarmente significativi della relazione introduttiva, ripresa dai partecipanti durante l'assemblea (non appena possibile pubblicheremo i video):
Debiti pregressi e causati da discutibili operazioni finanziarie degli anni passati.Il rischio è che, ancora oggi, le criticità finanziarie del gestore aeroportuale possano indebolire la mission di servizio pubblico che Adr deve perseguire.
...Il Masterplan sicuramente non è la panacea di tutti i problemi presenti e futuri.Ho il sospetto, invece, che esso venga agitato per forzare sulla delicata questione dell’aumento delle tariffe o magari per garantirsi trentatre anni prima della scadenza, i futuri rinnovi concessionari.
...Prima di parlare di ottimizzazione o sviluppi ulteriori dell’aeroporto di Fiumicino, va restituita serenità alla comunità locale in ordine alle grandi questioni dell’inquinamento acustico, atmosferico ambientale e alla salute dei cittadini. Vanno rafforzate e rese pubbliche le azioni di monitoraggio ambientale. Un lavoro serio di ottimizzazione deve avere inizio portando a termine quanto previsto dai Piani di Sviluppo del 94.
...Con questi primi interventi forse scopriremmo che tutta la discussione sulla quarta pista, in un orizzonte temporale di medio periodo, è anacronistica e ci fa perdere di vista che gli interventi già programmati, e che ad oggi dovevano essere conclusi, avrebbero forse risolto già il problema.
La relazione nella versione integrale è disponibile qui:
http://www.comitatofuoripista.it/documentivari/relazione_meta.pdf
6 maggio 2011
Lo scorso 1 marzo 2011 è stata presentata l'ennesima interrogazione a risposta scritta con prima firma Elisabetta Zamparutti, in aggiunta a Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci e Maurizio Turco.
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Per sapere - premesso che:
esiste un progetto per il raddoppio dello scalo aeroportuale di Fiumicino la cui realizzazione secondo Aeroporti di Roma è fissata per il 2044;
l'opera avrebbe un impatto tale da inglobare 1.300 ettari di Maccarese, con le piste che arriverebbero a lambire la pineta di Fregene;
i maggiori scali del mondo, con circa 60 milioni di passeggeri hanno due piste, è il caso di Londra e Parigi, al massimo, come Francoforte, tre piste; occorre poi assolutamente citare il nuovo aeroporto di Hong Kong, tra i primissimi al mondo per comfort ed efficienza complessiva, progettato per un massimo di 80/85 milioni di passeggeri l'anno, che ha 2 piste;
il gruppo Benetton risulta essere proprietario dei terreni di Maccarese ed al contempo, attraverso Gemina, controlla Aeroporti di Roma;
la società Aeroporti di Roma avrebbe progettato di sborsare i circa 4 miliardi di euro necessari per realizzare il progetto di ampliamento di Fiumicino ottenendoli da un aumento delle tariffe aeroportuali. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha più volte raccomandato la creazione di un regolatore indipendente per l'intero settore dei trasporti che tuteli gli utenti e le compagnie aeree, sottraendo le gestioni aeroportuali alle pressioni politiche e mettendole in gara periodicamente;
agli interroganti appare sussistere un conflitto di interesse tra la posizione assunta dal gruppo Benetton rispetto ad Aeroporti di Roma e la proprietà dei terreni di Maccarese :
se e quali analisi comparative di efficienza o di fabbisogno reale di investimenti siano alla base del suddetto progetto di raddoppio dello scalo aereo di Fiumicino;
se ed in che tempi si intendano assumere iniziative volte a dar seguito alla raccomandazione dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato di creare in Italia un regolatore indipendente che assicuri l'assoggettamento a regole di mercato dell'intero settore del trasporto aereo. 16 marzo 2011
I parlamentari Della Seta e Ferrante hanno presentato una interrogazione sintetizzabile in "Il raddoppio dell'aeroporto è una mega operazione speculativa".
Aerohabitat propone il testo integrale.
Ai ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Premesso che:
la società AdR SpA, che gestisce lo scalo aeroportuale di Fiumicino, ha proposto un ampliamento della superficie dell'aeroporto. AdR SpA ha già assegnato, a seguito di gara, ad una società britannica il progetto inserito nel masterplan presentato il 5 marzo 2010;
è importante evidenziare che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, rispondendo ad atti di sindacato ispettivo presentati alla Camera sulla questione, ha evidenziato che: 'Tale ipotesi, ancora in fase di perfezionamento, prevede la realizzazione di una quarta pista, con un'espansione del sedime aeroportuale di circa 140 Ha, dei quali circa 1,0 Ha ricadenti in una parte marginale dell'area denominata 'vasche di Maccarese' (...). Il piano di sviluppo, una volta ottenuto il nulla-osta tecnico espresso dall'Enac (Ente nazionale aviazione civile), dovrà essere sottoposto al ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per l'avvio della procedura di valutazione di impatto ambientale e, successivamente, al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la convocazione della Conferenza servizi finalizzata al conseguimento della compatibilità urbanistica';
la risposta sopracitata sembrerebbe essere smentita dalla lettura del documento 'Masterplan dell'aeroporto di Fiumicino. Gara per l'affidamento del servizio di pianificazione aeroportuale a lungo termine', edito dalla società Aeroporti di Roma (AdR), in cui si afferma, a pagina 6, che 'L'intervento d'ampliamento andrebbe valutato considerando una superficie totale di 1300 ettari (...)': un'area pari a dieci volte quella ipotizzata dai ministri nella succitata risposta, mentre la superficie denominata "vasche di Maccarese", ricadente in "zona 1" della omonima Riserva naturale Statale del Litorale romano - istituita con decreto ministeriale del 28 marzo 1996 -, è di circa 120 ettari e non di 1 ettaro come dichiarato;
inoltre oltre alle ovvie ricadute ambientali e paesaggistiche sul territorio è importante evidenziare, come emerge con chiarezza dalla lettura del quotidiano 'La Repubblica' (Cronaca di Roma, 27 luglio 2010), il livello insostenibile di rumore che si registra nel Comune di Fiumucino in corrispondenza di atterraggi e decolli degli aerei, destinato ad accrescersi ulteriormente con l'eventuale ampliamento dell'aeroporto;
proprio rispetto all'inquinamento acustico nell'area contigua allo scalo, Legambiente e il Comitato 'Fuori Pista', in collaborazione con la società 'Strategie ambientali', hanno monitorato sei siti ricadenti nel Comune di Fiumicino: la situazione più grave appare quella in viale dei Polpi, nel centro abitato di Focene, dove i fonometri hanno misurato un livello medio(Leq) pari a 82,4 decibel dB(A) e un picco di 101,7 decibel dB(A) in corrispondenza di un decollo dell'aereo. Elevatissime anche le altre rilevazioni: dai 91,7 decibel di picco (con livelli equivalenti sino a 75,6 decibel) registrati in via della Trigolana a Maccarese, ai 95,4 decibel di picco (84,5 Leq) in via della Muratella-Centro 20; e ancora, dagli 88 decibel di picco (69,1 Leq) in prossimità dell'istituto 'Leonardo da Vinci' in via di Maccarese ai 95,7 decibel di picco (74,1 Leq) nel sito del campo sportivo Paglialunga (Parco dei Principi, Fregene),
si chiede di conoscere:
quale sia, a giudizio dei ministri in indirizzo, vista l'enorme discordanza tra il documento dell'AdR e la risposta del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, la reale dimensione del piano di espansione dell'aeroporto, dato che l'ampliamento dell'aeroporto, se sarà realizzato, avrà come effetto che molte abitazioni, terreni agricoli, piccole e medie aziende saranno cancellate, con l'effetto di uno stravolgimento del territorio e dell'ambiente;
quanta parte dell'area interessata dal progetto ricada nella 'Vasche di Maccarese' e nell'intera area della riserva;
quali siano i livelli di inquinamento acustico in corrispondenza dei centri abitati ricadenti nell'area di Fiumicino;
i motivi per cui ancora oggi non sarebbe attivo il sistema di monitoraggio acustico nell'aeroporto di Fiumicino, dove gli aerei continuano a volare anche durante le ore notturne in violazione della normativa;
se, per quanto di rispettiva competenza, ritengono necessario che il progetto di ampliamento dell'aeroporto di Fiumicino sia sottoposto, oltre che alla Valutazione di impatto ambientale (Via), anche alla Valutazione ambientale strategica (Vas), come appare inevitabile data la vastità e l'impatto dell'intervento". 24 febbraio 2011
Prosegue l'attività del Comitato FuoriPista per fronteggiare una insostenibile coesistenza con lo scalo della Capitale e maggior aeroporto Italiano.
A fronte del maggior numero di movimenti aerei registrati, pari a 329.269 voli con oltre 36 milioni di passeggeri, record del 2010, di una richiesta di incremento dei movimenti di punta in determinate fasce orari e dinnanzi al raddoppio del sedime aeroportuale progettato con la triplicazione dei voli, il Comitato propone questa ennesima iniziativa. Ecco il comunicato stampa.
Domani 9 febbraio, in occasione della conferenza stampa organizzata da tutti i Gruppi della minoranza presenti nel Consiglio regionale del Lazio per illustrare le ragioni alla base delle forti perplessità rispetto al progetto di raddoppio dell'aeroporto internazionale di Fiumicino, il Comitato FuoriPISTA consegnerà alla Presidenza della Regione le 2.500 firme raccolte a tutela della salute pubblica contro l'inquinamento acustico prodotto già oggi dal aeroporto Leonardo Da Vinci.
Il monitoraggio acustico effettuato nelle zone abitate e limitrofe all'aeroporto Leonardo da Vinci
in collaborazione con Legambiente (cfr. www.comitatofuoripista.it/documentivari/comunicatoLegambiente.pdf) ha infatti documentato
una situazione insostenibile: in tutti i siti monitorati risulta che i limiti al rumore previsti per i centri abitati vengono continuamente superati, molto spesso con emissioni in decibel doppie rispetto ai limiti consentiti.
Prospettare un raddoppio dell'aeroporto è del tutto insensato, non solo perchè non appare necessario in base ai dati attuali e alle proiezioni di traffico future, ma anche perchè fuorilegge rispetto alla normativa vigente sui limiti d'inquinamento, perchè nocivo per la salute pubblica e per l'ambiente circostante, perchè motivato esclusivamente da un fine speculatorio contro ogni forma d'interesse collettivo.
Oltre 2.500 cittadini, attraverso la petizione, si rivolgono alla Regione Lazio per:- individuare e condividere un'unica metodologia a livello regionale per la realizzazione della mappatura acustica delle principali infrastrutture regionali (assi stradali, ferroviari, aeroporti) propedeutica alla predisposizione dei piani d'azione ed alle successive verifiche quinquennali sulla base dei requisiti minimi conformi al D.Lgs. 194/2005;
- procedere al reperimento dei dati ed alla elaborazione delle mappe acustiche e mappe acustiche strategiche, alla individuazione delle regole tecniche per la formulazione dei piani d'azione, alla pianificazione strategica preliminare ed alla predisposizione del piano d'azione per l'agglomerato urbano circostante l'aeroporto di Fiumicino;
- redigere il piano d'azione strategico dell'aeroporto Fiumicino, per il risanamento acustico complessivo del sistema infrastrutturale, volto a impostare le scelte strategiche relative alle tipologie di soluzioni da adottare, la progettazione di livello almeno preliminare di tutti gli interventi previsti nel periodo di vigenza del piano ed una prima definizione delle priorità di intervento e dei relativi impegni di spesa.
Questo prevede la legge. Resteranno solo parole su un foglio di carta?! Dopo la minoranza, anche la maggioranza e la Presidenza della Regione troveranno il coraggio per mettersi al fianco dei cittadini, non solo del Comune di Fiumicino ma dell'intera Regione Lazio ?! 10 febbraio 2011