Fiumicino raddoppia? Ma perché non su un'isola sul mare come a Kansai?

Il progetto Giotto/Toccaceli è ancora valido e praticabile e risolve, in parte, anche la questione Malagrotta. Negli anni 1994/1996 i media nazionali avevano descritto su quell'isola sulle macerie prospiciente al Litorale Romano, fuori Ostia. Il progetto di un aeroporto costruito su una isola spazzatura/pattumiera non era allora una novità e non lo è adesso con il faraonico raddoppio dello scalo della Capitale. Se il progetto proposto dalla coppia di esperti Civilavia/ENAC dell'epoca illustrava uno scenario di quarta pista del Leonardo Da Vinci oggi potrebbe riguardare l'ampliamento dello scalo da una parte e una soluzione delle ultradecennale questione della discarica di Malagrotta.

 

L'ipotesi di una pista o di un nuovo scalo sull'acqua è una realtà da anni a Hong Kong: l'aeroporto di Kansai. Progetti equivalenti riguardano Macao, il Giappone ma anche a Genova.

 

Il collegamento italiano con uno scalo alternativo a quello di Cristoforo Colombo di Sestri rimanda allo studio dell'Architetto Renzo Piano. Con la collaborazione con Richard Rogers, Renzo Piano ha progettato, inizialmente, l'aeroporto sul mare di Kansai, su di un'isola artificiale (4 km di lunghezza per 1200 m di larghezza) distante 3 km dalla terraferma, collegata tramite un ponte a due livelli: il superiore per il traffico su gomma, l'inferiore per quello su rotaia. Il cantiere sorto nel 1987 si è concluso nel 1994.

 

La soluzione della coppia Giotto/Toccaceli all'origine per una singola pista potrebbe essere riformulata su una coppia di piste parallele. Se le stime iniziali prefiguravano l'utilizzo di 53 milioni di metri cubi che finiscono in discarica, appositamente trattati, potrebbero essere perlomeno raddoppiati e stoccati per un sedime aeroportuale più ampio. Quante sono le tonnellate di rifiuti solidi urbani (in parte provenienti anche da demolizioni e scavi) che ogni anno potrebbero essere impiegati per la costruzione dell'isola al largo del Litorale Romano? Quante Regioni del Belpaese e per quanti anni potrebbero destinare i loro rifiuti per un'opera veramente utile?

 

Le ragioni e le opportunità da cogliere potrebbero allargarsi. L'alternativa a Malagrotta non sarebbe più la discarica a Monti dell'Ortaccio, così come la tenuta ed i 1300 ettari del Maccarese potrebbe essere preservata per l'interesse della Comunità. Il posizionamento in mare delle nuove piste risolverebbe le problematiche acustiche e, in parte, quelle ambientali, mentre le tutele relative al Piano di Rischio per incidente aeronautico troverebbe una soluzione risolutiva.

 

Il progetto dell'aeroporto sull'isola esterna al Litorale Romano è una opportunità che dovrà essere necessariamente aggiornata, valuta e verificata.

 

Aerohabitat presenterà in tal senso alcune documentazioni originali della proposta Giotto/Toccaceli. 29 dicembre 2012

Fiumicino, una manifestazione contro l'ampliamento dell'aeroporto

Un migliaio di cittadini in piazza. Il mondo della politica, sopratutto quello coinvolto nella gestione degli enti locali, non sembra coinvolto.

La questione aeroportuale, nei termini dell'impatto storico e di quello contemporaneo, ma in modo speciale per il masterplan faraonico che allarga di altri 1500 ettari il sedime aeroportuale sembra che interessi, principalmente, solo ai cittadini.

 

Che sono palesemente e legittimamente contrari.

Il Comitato FuoriPista ha organizzato la manifestazione del 15 dicembre 2012. Una iniziativa che, in sintesi, avversa il raddoppio dello scalo e che avrebbe raccolto un migliaio di cittadini.

Hanno aderito associazioni ambientaliste come Legambiente, Italia Nostra, Lipu e Fai. Il corteo si è mosso da piazza G.B. Grassi a Fiumicino dirigendosi sul recinto dello scalo in via del Porto di Traiano. 

Un migliaio di cittadini in piazza. Un migliaio di cittadini in piazza. La manifestazione aveva anche un target istituzionale: il Governo. L'intento è quello di evitare che il Consiglio dei Ministri firmi la Convenzione – Contratto di Programma che l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) e Aeroporti di ROMA (AdR) hanno sottoscritto.

 

Un accordo finalizzato a finanziare le risorse per sostenere i costi del raddoppio dello scalo.

 

Il comunicato ENAC in relazione alle risorse necessarie ad ADR per la realizzazione del progetto sostiene a riguardo: "Questo contratto consentirà finalmente di concretizzare, attraverso la revisione degli adeguamenti tariffari sui diritti aeroportuali, gli impegni di investimento sullo scalo di Fiumicino per un ammontare di 2,5 miliardi di euro nel prossimo decennio". 17 dicembre 2012

Raddoppio di Fiumicino, FuoriPISTA scrive a Monti

Il Comitato FuoriPISTA si appella direttamente a Monti contro l’accordo di programma ENAC-ADR che apre le porte al Raddoppio

Qui di seguito rendiamo pubblica la lettera che il ComitatofuoriPista ha inviato al Presidente del Consiglio Sen. Mario Monti e a tutti i Ministri del Governo affinché un domani non accampino giustificazioni dichiarando di non essere stati a conoscenza del contenuto del progetto di raddoppio dell’aeroporto, che nei prossimi giorni si accingeranno ad approvare.

 

Nei prossimi giorni, cioè entro la data del 31 dicembre 2012, in qualità di componenti del governo della Repubblica Italiana sarete chiamati ad approvare il Contratto di Programma tra ENAC e AdR.

 

Tale Contratto di Programma prevede l’aumento delle tasse d’imbarco, necessarie per implementare le opere infrastrutturali relative al Progetto definito “Fiumicino Sud”, da svilupparsi nel periodo 2012-2021. Inoltre, tale Contratto prevede – secondo le informazioni di stampa e dalla lettura del Comunicato stampa dell’ENAC - per il periodo 2021-2044 il Raddoppio dell’aeroporto , progetto denominato “Fiumicino Nord”. A tale proposito, si fa presente che abbiamo richiesto all’ENAC di prendere visione del contenuto della Delibera approvata il 19.10.2012 per avere contezza dei termini effettivi del piano di sviluppo a medio e a lungo termine, ma ci è stato negato; è stata anche presentata al riguardo una Interrogazione presso il Senato della Repubblica in data 5.11.2012.

 

Nell’approvare il Contratto di Programma in oggetto - tanto più da parte di un Governo che si vuole “tecnico” - ci attendiamo che venga presa una decisione che non predetermini sin da ora il futuro dell’aeroporto e pertanto che il Decreto si riferisca esclusivamente al periodo 2012-2021 e riguardi solo gli interventi all’interno dell’attuale sedime aeroportuale, senza fare riferimenti al successivo intervento di Raddoppio. Le ragioni per le quali vi chiediamo di limitare le decisioni allo sviluppo di Fiumicino Sud, sono argomentate nelle lettere che vi alleghiamo e che sono state inviate nei giorni scorsi al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e al Ministro dell’Ambiente. In estrema sintesi si tratta dei seguenti punti:

 

La previsione di una crescita fino a 100 milioni passeggeri/anno (che motiva l’esigenza di raddoppio) si basa su stime aleatorie e antecedenti la crisi;

La capacità di “Fiumicino Sud” è volutamente sottostimata;

Il raddoppio avverrebbe all’interno della Riserva Statale del Litorale Romano (peraltro tutelata da vincoli) e ne consumerebbe 1200 ettari;

Alcune centinaia tra aziende e civili abitazioni sarebbero soggette ad esproprio.

Con questa nostra lettera intendiamo segnalare alla Vostra attenzione la problematicità del Piano di sviluppo a lungo termine dell’aeroporto in modo che un domani non si possa dire che la decisione è stata presa senza la dovuta conoscenza del Progetto d’insieme.

 

Comitato FuoriPISTA

"Più efficiente non più grande" 27 novembre 2012 

Fiumicino, da Malagrotta a Monti dell'Ortaccio, ma il rischio birdstrike non persiste?

Le operazioni di volo sull'attuali tre piste e sulle prossime quattro sono compatibili? Malagrotta è una zona del comune di Roma, è ubicata a sud-ovest della città oltre il Grande Raccordo Anulare. L'area è vasta quasi 50 kmquadri e comprende la maggior discarica per rifiuti urbani (RU), la raffineria di prodotti petroliferi, l’inceneritore per rifiuti ospedalieri e farmaci scaduti (rifiuti speciali) dotato di sistema per il recupero energetico (termovalorizzatore), alcuni depositi di idrocarburi, e cave per inerti. Nelle sue vicinanze insiste l'aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino.

E' una zona che attrae volatili di ogni sorta in prevalenza gabbiani pendolari con il Litorale Romano.

Un via vai quotidiano dei volatili dalla costa alla discarica attraversa le rotte di atterraggio e di decollo dalle piste dello scalo hub della capitale.

Le discariche rappresentano un pericolo per le operazioni di volo, al punto che l'ICAO ha da tempo segnalato come un rischio e nel paragrafo 7.9 del cap.7 Parte 3 dell’ICAO Airport Service Manual (Doc. ICAO 9137- AN/898) indica in 13 km dal sedime aeroportuale il limite consigliato per l’insediamento

di attività di smaltimento.

Anche ENAC nella sua regolamentazione in materia rileva come la localizzazione delle eventuali fonti di attrazione per volatili ed altra fauna selvatica presenti in aeroporto e nelle aree limitrofe il sedime aeroportuale.

L’Art. 707 del Codice della Navigazione, ed il capitolo 4 paragrafo 12 del Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti, prevede che ENAC individui, ai fini della sicurezza, le zone limitrofe agli aeroporti da sottoporre a vincolo e stabilisca altresì le limitazioni relative ai potenziali pericoli per la navigazione.

L’Art. 711, inoltre, prescrive che le zone di cui sopra sono soggette a limitazioni le opere, le piantagioni e le attività che costituiscono un potenziale richiamo per la fauna selvatica o comunque un pericolo per la navigazione aerea.

Gli enti locali, nell’esercizio delle proprie competenze in ordine alla programmazione ed al governo del territorio, devono adeguare i propri strumenti di pianificazione alle prescrizioni dell’ENAC.

In sostituzione della discarica di Malagrotta, una operazione da tempo in calendario ma sempre rinviata, sembrerebbe aver trovato una alternativa: una discarica provvisoria a Monti dell’Ortaccio.

Una scelta che dovrà essere operativa dal 1 gennaio 2013.

Il nuovo sito, tuttavia, è prossimo a Malagrotta.

Probabilmente con le stesse potenzialità e rischio di attrazione per volatili?

Cosa ne dice l'ENAC? 14 novembr 2012

Fiumicino, FuoriPista scrive al Ministro dello Sviluppo Economico

Il Comitato dei cittadini che si oppone al raddoppio dello scalo invia una lettera aperta.

 

Ministro dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti Dott. Corrado Passera

p.c. Al Direttore Generale Dott. Gerardo Maria Pelosi

 

Oggetto: Piano Nazionale Aeroporti: Aeroporto di Fiumicino Gentile Ministro apprendiamo dalla stampa che nei prossimi mesi il Suo Ministero e, più complessivamente il Governo, sarà impegnato ad esaminare la documentazione relativa al Piano nazionale degli aeroporti al fine di verificare le condizioni per concedere l’aumento delle tariffe aeroportuali. Siamo dei cittadini residenti nel Comune di Fiumicino, riuniti nel Comitato FuoriPISTA , che da anni si oppone al raddoppio dell’Aeroporto Leonardo da Vinci, che con i suoi 1200 ettari di ampliamento previsto consumerà una porzione significativa di Agro romano, ricadente integralmente nella Riserva Statale del Litorale Romano. Premettiamo che non siamo contrari per partito preso a qualsiasi intervento che renda l’aeroporto più efficiente; siamo però convinti - sulla base dei nostri studi e come dimostrato da altri grandi aeroporti europei che soddisfano circa 70 milioni di passeggeri/annui con tre piste- che non sia necessario il raddoppio. Nell’esaminare l’insieme della documentazione prodotta dal Suo Ministero, da Enac e da AdR e dalla lettura delle Audizioni presso la Commissione IX della Camera dei Deputati, avvenute nel corso degli anni 2009 e 2010, abbiamo potuto rilevare alcune significative discrepanze e incongruenze.

In occasione della pubblicazione del “Contratto di programma ENAC-AdR 2012-2021”, propedeutico all’ottenimento dell’aumento delle tariffe aeroportuali, necessarie per realizzare sia l’ammodernamento che il raddoppio, il Comitato FuoriPISTA ha presentato proprie “Osservazioni”. La prima di queste rilevava che le opere e gli interventi in oggetto

“erano già comitatofuoripista@gmail.com comitatofuoripista.blogspot.com

indicate nel piano del 1994 e non sono state completate nei tempi dovuti.

 

A oggi, il Contratto attuale ne prevede il termine entro l’anno 2016: un ritardo che varia dai 12 ai 16 anni”. La stessa Enac, nella sua lettera di risposta ci ha confermato che effettivamente una parte di queste opere non erano state realizzate nei tempi previsti, perché nel frattempo era cambiata la politica aziendale di AdR che da aeroporto “Arrivi-partenze” lo trasformava in “dual hub”. E’ però da tenere presente che parte dei fondi ottenuti non sono stati impiegati per le opere indicate nei Piani industriali. Il Piano industriale – Consorzio Leonardo del 5 giugno 2000 è un documento che per il suo contenuto tecnico-finanziario ha permesso al Consorzio stesso di risultare vincitore all’atto della privatizzazione di AdR. Da questo documento risulta che erano già previsti investimenti per 1000 miliardi di lire per realizzare opere che a tutt’oggi o non sono state realizzate o sono ancora in fase di realizzazione (vedi Molo C). Di questa problematica ci risulta che a suo tempo si occupò anche la Corte dei Conti. Inoltre, l’aspetto più eclatante dei mancati interventi è dato da un ulteriore finanziamento ottenuto per la realizzazione delle medesime opere. A fronte di una Interrogazione presentata da un Senatore della Repubblica, nell’anno 2002, AdR nella persona di Pier Giorgio Romiti, ha comunicato che: “Nel luglio 2001 in attuazione a quanto già previsto nell’offerta di acquisto presentata all’IRI al momento della privatizzazione e in occasione della distribuzione di parte delle riserve agli azionisti, la Capo Gruppo AdR ha contratto un finanziamento complessivo a lungo termine pari a 1725 milioni di euro”: denaro che serviva appunto per realizzare le opere di ammodernamento del Leonardo da Vinci. Inoltre, rileviamo che nel Piano Nazionale degli Aeroporti del febbraio 2012 è scritto che l’aeroporto di Viterbo è un’opera fondamentale e la sua entrata in esercizio è prevista per il 2019, cambiando di fatto la configurazione del sistema aeroportuale del Lazio. Sulla base dei Regolamenti europei ci risulta che quando si cambia un sistema aeroportuale, i 27 Paesi dell’Unione Europea e la Commissione stessa devono essere informati. Inoltre la Commissione Europea deve rendere pubblica la decisione sulla Gazzetta Ufficiale. Riteniamo che qualsiasi attività in funzione della modifica del sistema aeroportuale laziale in violazione delle norme comunitarie, è da ritenersi nulla. Ci chiediamo quindi se questa procedura sia stata espletata e, in caso contrario, come sia possibile approvare un Contratto di Programma che prevede questa modifica senza l’approvazione in sede europea. In secondo luogo, tenuto conto che a pag. 59 del suddetto Piano Nazionale degli Aeroporti nella “Tabella Roma-Fiumicino; assi di intervento, al punto 1.1.” si fa riferimento alla realizzazione di una “nuova pista (la 4) via di rullaggio, raddoppio TWY Bravo”, data inizio 2013-2019, riteniamo che la stessa superi la lunghezza di 2 km e 100 metri, e che quindi - secondo la direttiva europea 2011/92/UE - l’opera nel contesto dell’insieme del progetto deve essere sottoposta al VAS. comitatofuoripista@gmail.com comitatofuoripista.blogspot.com

 

Noi cittadini, non disponendo di un luogo ufficiale dove esporre le nostre valutazioni su un argomento di primaria importanza per lo sviluppo del Paese ma che investe il nostro territorio e le persone che vi risiedono, Le chiediamo un incontro per approfondire le questioni sopra indicate. Grati per l’attenzione, restiamo in attesa di un Suo gentile riscontro. Fiumicino, 3 settembre 2012 Comitato FuoriPISTA. 17 settembre 2012

Fiumicino, dopo il Contratto di Programma scatta l'aumento delle tariffe

Undici euro in più a passeggero, 26,7 euro cadauno, dal 2013. Serviranno a finanziare il raddoppio dello scalo? Una operazione infrastrutturale dello scalo della Capitale con un costo previsto 12 miliardi di euro. Quanto sarà a carico degli utenti?

 

Il Contratto di Programma stipulati tra l'Enac e le società di gestione, si legge "Disciplinano il profilo tariffario, la realizzazione del piano degli investimenti e il rispetto degli obiettivi di qualità e di tutela ambientale". Il Contratto di Programma ENAC ADR e in fase di istruttoria finale, è quasi completato. Mancano le fasi conclusive della consultazione  con la  convocazione Comitato utenti aeroportuali per eventuali domande relative al Piano degli Investimenti, al Piano della Qualità e dell'Ambiente oltre che sulle Previsioni di traffico di breve e medio periodo.

 

Nel frattempo sono stati annunciati gli aumenti tariffari. La reazione è stata immediata. Assoaero,   Associazioni dei vettori aerei operanti sullo scalo di Roma Fiumicino, Ibar, il Comitato Utenti e dell'AOC hanno replicato con un ";irricevibile", "insostenibile ed indebolirà ulteriormente un settore ed una domanda già in grande difficoltà".

ADR non dimostra incertezze sostenendo come le nuove tariffe, risulteranno comunque inferiori del 17% all'attuale media europea e, sostanzialmente,  si adeguano a quelle in vigore alla SEA  di Milano, da poco aumentate.

 

Nulla di nuovo quindi nella raccolta di fondi e risorse per gli investimenti aeroportuali, che passano anche attraverso un incremento dell'imposta del passeggero, a carico delle aerolinee.

Queste ultime, come spesso la storia insegna, non potranno che scaricare il costo, sull'utente finale: il passeggero.

La documentazione che determina l'ammontare del nuovo pacchetto tariffario è quello derivato da:

 

- l'evoluzione storica del traffico sugli scali di Fiumicino e Ciampino fino al 2011;

- i criteri metodologici utilizzati per l'elaborazione delle stime di traffico di breve e medio periodo;

- le previsioni e le prospettive di sviluppo delle principali componenti di traffico sullo scalo nel periodo 2012 - 2016;

- un quadro previsionale del traffico per il periodo oggetto di regolazione, dettagliato per tipologia di vettore e per destinazione;

- l'evoluzione storica e prospettica fino al 2021.

 

Ma la realtà è davvero quella rappresentata da ADR in ENAC o, diversamente è quella sintetizzata dal Comitato FuoriPISTA in uno dei tanti interventi on line sul sito comitatofuoripista.blogspot.it/  ?      

 

 

 

"... comprendiamo l’esigenza e condividiamo la necessità di rendere maggiormente efficiente e competitivo il Leonardo da Vinci. Siamo però fortemente delusi ed allarmati di fronte ad un Governo che si vuole “tecnico”, ma che di fatto non assume la necessaria equidistanza dagli interessi in campo. Come cittadini ci aspettiamo invece che il Ministro si faccia carico di tutelare gli interessi della collettività, verificando la fondatezza dei molti sospetti che gravano sull’intera “opera”: “grande” solo in termini di speculazione fondiaria ed edilizia, con un terribile impatto ambientale e sanitario. 

 

Sinteticamente ricordiamo: 

 

a. la gestione a dir poco inefficiente da parte di AdR del maggiore scalo romano, non solo per le condizioni in cui versa l’aeroporto ma anche per i servizi resi e dovuti ai passeggeri; 

 

b. che AdR intende far pagare quanto di propria competenza alla collettività e ai passeggeri (chiedendo con urgenza l’aumento extra-gettito delle tariffe aeree) per finanziare opere di ammodernamento previste già a partire dal 1994 e variamente finanziate negli anni precedenti che non sono ancora state realizzate; 

 

c. l’aeroporto opera attualmente in una situazione di illegalità rispetto all’inquinamento acustico ed atmosferico e le popolazioni coinvolte, fortemente allarmate per i danni alla salute, hanno richiesto al riguardo l’intervento della Procura della Repubblica competente; 

 

d. AdR opera in uno stato di illegalità flagrante anche dal punto di vista ambientale: per sua stessa ammissione attualmente sversa nei canali , quindi a mare, le acque reflue provenienti dalle due piste principali, senza che queste vengano preventivamente depurate; 

 

e. il Raddoppio dell’aeroporto viene giustificato riportando dati previsionali di aumento del traffico aereo (dagli attuali circa 35 milioni di passeggeri agli 80 milioni previsto per il 2030 e ai 100 milioni per il 2044!) che come molti esperti e commentatori hanno rilevato anche recentemente, appaiono infondati. 

 

f. altrettanto e forse ancora più fantasmagoriche appaiono le cifre fornite da AdR sui futuri posti di lavoro: si parla di 30.000 nuovi posti nei primi dieci anni che salgono a ben 230.000 fino al 2044! "

 

 

Ciò di cui invece c’è certezza è che:

 

- il Progetto realizzerà un consumo del suolo di notevoli dimensioni: si tratta di cementificare con 15 milioni di metri cubi 1200 ettari di pregiato agro romano, peraltro interamente ricadente nella Riserva Statale del Litorale Romano e quindi sottoposto a diversi vincoli di tutela;

 

- oltre alle nuove Piste, ai nuovi Terminal e la nuova aerostazione, il Progetto prevede di costruire strutture commerciali, alberghi, uffici, negozi, centri congresso, ecc. per complessivamente più di 1 milione di metri cubi; che nulla hanno a che fare con le necessità aeroportuali;

 

- verranno espropriate decine di medie e piccole aziende agricole di qualità e alcune centinaia di abitazioni private;

 

- e infine, ma certo non per irrilevanza, il palese conflitto di interessi che vede i Benetton giocare più parti in commedia: una volta come soggetti espropriati – e risarciti - per circa 1000 ettari (un po’ meno di un terzo dell’intera proprietà ceduta dallo Stato per 98 miliardi di lire nel 1998 alla Maccarese Spa, cioé Benetton) e una volta soggetti concessionari, come AdR, quindi Gemina, quindi Benetton, che rientrerebbero in possesso dei medesimi 1000 ettari, liberi di cementificare una volta tolte tutte le tutela alle quali ora sono soggetti.

 

 

Chiederemo con urgenza al Ministro di essere ascoltati e ci rendiamo disponibili a fornire tutta la documentazione in nostro possesso e che ha dato origine a tanti sospetti, motivando la nostra forte contrarietà al Progetto di Raddoppio". 14 settembre 2012

Fiumicino raddoppia e investe, intanto pagano aerolinee e passeggeri

Sarà un "Green airport", sostengono in ADR, anche se gli interrogativi non mancano. Ed ecco il 26 luglio con la presentazione del Master Plan definitivo dello sviluppo al 2044 del nuovo aeroporto "Leonardo da Vinci". La nota stampa ADR rileva come il solo costo di progettazione per circa 5 milioni di euro. Gli investimenti necessari sarebbero di oltre 12 miliardi di euro.

 

Il traguardo sarà una nuova struttura aeroportuale e consentirà di realizzare a Fiumicino uno dei più moderni ed efficienti scali mondiali. il progetto è della URS - Scott Wilson (società di architettura e ingegneria leader a livello internazionale nella progettazione aeroportuale), e, con il completamento infrastrutturale dell’attuale sedime areoportuale, nonché l’ampliamento verso nord, incrementando la capacità dell'aeroporto ad oltre 100 milioni di passeggeri annui dagli attuali 35 milioni.

 

L'infrastruttura sarà quella annunciata da qualche tempo, con nuove piste, relative vie di rullaggio e piazzali per la sosta degli aeromobili. Ma anche alberghi, business center, parcheggi, aree tecniche specifiche per gli operatori aeroportuali.

 

Ma, ecco la novità dichiarata,  sarà "particolarmente curato sarà l’impatto ambientale ed il rapporto col territorio: almeno il 50% dei passeggeri e degli addetti raggiungerà l’aeroporto con mezzi pubblici (metro/people mover, treno, bus);

 

il 30% del fabbisogno totale di energia elettrica ed il 50% del fabbisogno totale di energia termica saranno soddisfatti grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili. La quota restante di energia elettrica e termica necessarie sarà prodotta mediante cogenerazione ad alto rendimento;

le infrastrutture  saranno realizzate seguendo i più moderni standard di certificazione ambientale;

sarà inoltre realizzato un nuovo parco ambientale e un polo formativo archeologico e sportivo con lo scopo di integrare sempre più la comunità aeroportuale col territorio, valorizzandone gli aspetti peculiari;

l’accessibilità allo scalo sarà garantita con nuove strade e collegamenti ferroviari da nord e con il potenziamento di quelli esistenti  (piano di investimenti per 5 miliardi di euro). In tal senso, è stato completato da ADR con la partecipazione di RFI (Ferrovie dello Stato), ANAS e Roma Mobilità, un progetto, cofinanziato dalla Comunità Europea, e patrocinato dal Ministero delle Infrastrutture. Il 15 giugno 2012 la Regione Lazio ha inoltre approvato la Delibera n. 275, che consente di sviluppare una programmazione Strategica orientata alla promozione di atti e progetti per consentire lo sviluppo di Fiumicino e delle reti intermodali di accesso."

 

Ma ecco anche le carenze. Non altrettanto è stato argomentato - almeno sulla nota stampa riepilogativa - intorno agli effetti collaterali delle emissioni acustiche, atmosferiche, al piano di rischio e rischio terzi per la popolazione che risiede.

Le piste attuali saranno smantellate? La logistica lay out del nuovo aeroporto localizzato nel nord del Maccarese sarà integrata?

La pista 16 destra/34 sinistra (ex pista 1), la 16 sinistra/34 destra, la pista 25 che fine fanno?

Gli insediamenti urbanistici laterali all'autostrada Roma Fiumicino saranno alleviati dai voli? Non esistono forse rilevanti problematiche di piano di rischio, di rischio terzi, oltre all'impatto acustico, collegate agli attuali insediamenti? Focene, centri commerciali e tanto altro?

 

Mentre le forze politiche del territorio si schierano a favore e/o contro il faraonico progetto, assecondando il ruolo amministrativo in corso d'opera, mentre i cittadini ed i comitati hanno presentato una serie di osservazioni alla Valutazione di Impatto Ambientale - Master Plan numerosi interrogativi sulla reale operazione del raddoppio del sedime aeroportuale non trovano adeguate risposte.

Altre considerazione vanno inoltre poste - già in questa fase di stime iniziali - sul costo esorbitante dell'opera. 28 luglio 2012

Fiumicino e ADR, avanzano i piani di finanziamento e il raddoppio

Nonostante i ritardi e le lentezze, tra approvazioni e qualche obiezione. Lo scenario è sempre lo stesso: i diritti aeroportuali sono bassi, servono investimenti i bilanci sono critici e il  raddoppio dello scalo è un traguardo.

Lo scorso 3 luglio ENAC ha deliberato sul calcolo delle tariffe aeroportuali e la prospettiva rapida per  contratto di programma con relativi incrementi tariffari è, quasi, realtà. La risoluzione per l’indebitamento da un lato e il finanziamento delle opere progettate sarebbe in dirittura d'arrivo.

La maggior infrastruttura aeroportuale del Belpaese ritenuta satura con l'annunciato piano di investimento di 12 miliardi di euro on avrebbe più ostacoli per il raddoppio del sedime di scalo.

In questo quadro, dinnanzi alla posizione espressa dalle amministrazioni territoriali, che non osteggia il masterplan, è solo la voce dei comitati dei cittadini dell'intorno aeroportuale ad esprimere considerazioni critiche sul progetto. Sulla necessità del piano di sviluppo e sugli effetti collaterali, quanto sulla sostenibilità e coesistenza con la zona del Litorale Romano.

Tra le varie iniziative in atto proponiamo quella del Comitato Fuoripista dello scorso 8 luglio 2012.

 

 

Una lettera aperta contro l'inquinamento acustico

 

L'ARPA Lazio ha recentemente presentato la Relazione Tecnica Monitoraggio Acustico sull’inquinamento acustico prodotto dall’aeroporto di Fiumicino “Leonardo da Vinci”. I dati dell'Arpa attestato che la salute dei cittadini risulta fortemente esposta ai danni correlati da un livello di rumore costante e elevato così come avevamo già rilevato e segnalato alle autorità competenti.

Con la presente lettera aperta intendiamo portare all'attenzione pubblica la situazione in quanto riteniamo non più procrastinabile un intervento per il ripristino della legalità ambientale con la messa a norma dei livelli acustici prodotti dall'attività esistente. Gli enti gestori devono predisporre e attuare con urgenza i piani previsti dalle normative per contenere il frastuono. Inoltre, ritenendo assolutamente insufficienti le 5 centraline fin’ora impiegate, abbiamo chiesto alle autorità competenti che il monitoraggio acustico sia esteso a tutto il territorio circostante l’aeroporto, al fine di verificare che i livelli di rumorosità siano conformi a quanto stabilito dalle leggi.

L'aeroporto di Fiumicino "Leonardo da Vinci" è una fonte d'inquinamento e come tale deve essere sottoposto a controlli che verifichino ed impongano il rispetto della legge nell'interesse della salute pubblica.

 

 

 Egregi Signori.

 

L'ARPA Lazio ha recentemente presentato la Relazione Tecnica Monitoraggio Acustico sull’inquinamento acustico prodotto dall’aeroporto di Fiumicino “Leonardo da Vinci” allegata alla presente e redatta sulla base dei dati prodotti da 4 delle cinque centraline di monitoraggio posizionate presso un’abitazione di Focene (FCO01), il centro anziani di Fregene (FCO02), a Fiumicino in zona Cancelli Rossi (FCO03), all’Isola Sacra sulla scuola in Via Coni Zugna (FCO04) ed in prossimità dei laghi di Mezzaluna, a Maccarese (FCO05).

 

Per stessa ammissione dell'ARPA, per tre centraline sono stati rilevati livelli di rumore costantemente alti anche se al di sotto del limite consentito dalla legge mentre la quinta centralina ha registrato superamenti costanti dei limiti della classificazione acustica comunale sia diurni che notturni. In particolare a pag.25

 

della relazione ARPA, in riferimento alla centralina situata presso la scuola di Via Coni Zugna Isola Sacra (FCO04), si riporta: "è possibile osservare un costante superamento dei limiti della classificazione acustica comunale".

 

Inoltre l'ARPA dichiara che, anche se i dati risultino conformi ai limiti amministrativi, è tuttavia particolarmente elevato il livello di rumore (LVA = 68,4 dBA, pag.23 della Relazione) presso l'abitato di Focene in relazione alla significativa presenza di popolazione residente ove, al fine della tutela della salute umana, organismi internazionali (OMS, OCSE), oramai da svariati anni, non consigliano una esposizione diurna a livelli di rumorosità superiori a 65 dB (pag.26).

 

L’ARPA prosegue ricordando che, ai sensi dell’art.10 della Legge quadro 447/95 comma 5 in caso di superamento dei limiti, gli enti gestori di servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture (ADR) hanno l'obbligo di predisporre e presentare al comune piani di contenimento ed abbattimento del rumore, secondo le direttive emanate del DM 29 novembre 2000 (criterio seguito anche nella recente Sentenza del Tribunale civile di Milano del 30/06/2011 all’esito del giudizio scritto al ruolo generale con il n. 28499/2007 relativamente all’esposizione acustica della popolazione residente intorno l’aeroporto di Linate).

 

In conclusione tutti i valori riportati nella relazione ARPA sono superiori a quanto previsto dalle norme nazionali, regionali e comunali con livelli d'inquinamento talmente elevati che l’ARPA stessa nella propria relazione richiama le leggi che impongono interventi per il contenimento e l’abbattimento del rumore nonché la sentenza del Tribunale civile di Milano del 30/06/2011 con la quale sono stati riconosciuti settecentocinquantamila euro di risarcimento per le notti insonni e le crisi d’ansia, lo stress accumulato negli anni, ma anche — in un paio di casi — per spese materiali come vetri antirumore e climatizzatori ai residenti di Redecesio, il quartiere di Segrate, su cui vola il 90 per cento degli aerei di Linate. I cittadini fecero causa contro l’Enac, il Ministero dei Trasporti e la Sea (la società che gestisce Linate e Malpensa).

 

Purtroppo gran parte del territorio, sottoposto alle stesse condizioni di inquinamento rilevate a Focene o a Isola Sacra, è stato completamente escluso dalla misurazioni. Infatti il monitoraggio in questione si basa su solo 5 centraline per il monitoraggio del rumore prodotto dagli aerei in decollo ed atterraggio sulle tre piste dell’aeroporto nell'intero territorio comunale (a Ciampino, ove esiste una sola pista di decollo/atterraggio con un traffico complessivo molto inferiore al quello di Fiumicino, sono presenti ben 8 stazioni di monitoraggio).

 

I dati dell'Arpa attestato che la salute dei cittadini risulta fortemente esposta ai danni correlati da un livello di rumore costante e elevato così come avevamo già rilevato e segnalato alle autorità competenti. Ora, dopo le rilevazioni ufficiali dell’ARPA, riteniamo non più procrastinabile un intervento per il ripristino della legalità ambientale con la messa a norma dei livelli acustici prodotti dall'attività esistente. Gli enti gestori devono predisporre e attuare con urgenza i piani previsti dalle normative per contenere il frastuono. Inoltre, ritenendo assolutamente insufficienti le 5 centraline fin’ora impiegate, chiediamo che il monitoraggio acustico sia esteso a tutto il territorio circostante l’aeroporto, al fine di verificare che i livelli di rumorosità siano conformi a quanto stabilito dalle leggi.Certi di un Vostro cortese e sollecito riscontro, inviamo i più cordiali saluti.

Fiumicino una Relazione acustica e la rete di monitoraggio del mistero

Possibile che dopo oltre 20anni non ci siano report regolari e rete di centraline? Alla fine degli anni '80 del secolo scorso  il Pretore Gianfranco Amendola - non è la prima volta che Aerohabitat lo ricorda, ma è una vicenda tutta italiana - sentenziava a fronte di un esposto dell'allora comitato Cancelli Rossi  (cittadini residenti in testata pista 35 sinistra)  per l'installazione di una serie di centraline di monitoraggio acustico dell'intorno alle tre piste di Fiumicino.

Con sette centraline lo scalo romano avrebbe potuto essere il primo aeroporto del Belpaese ad attrezzarsi in analogia di numerosi scali continentali. La spesa ed il finanziamento di sette centraline avrebbe permesso l'identificazione del rumore aereo aeroportuale e, probabilmente, la predisposizione di misure a tutela dei cittadini e del territorio circostante.

 

Nessuno ha avuto la minima notizia di quanto sia realmente avvenuto.

Oggi oltre 22 anni dopo, senza alcun riscontro oggettivo, tantomeno Report periodici sull'impatto acustico delle tre piste - come avviene dappertutto nella UE e in numerosi scali del Belpaese-  ecco apparire una prima Relazione sul rumore aereo dello scalo intercontinentale, maggior scalo del Belpaese.

 

Ma ancora una volta la storia italiana conferma se stessa. Il Rapporto - Relazione non è una elaborazione della società ADR, esercente dei due scali di Roma capitale, ma un lavoro svolto da ARPA Lazio. Ma perché in questi ultimi 20anni non sono stati fruibili Report acustici su Fiumicino?

Aerohabitat analizzerà e commenterà la Relazione Arpa Lazio, ma intanto segnala lo specifico Comunicato Stampa di Lega Ambiente del Lazio.

 

 

Roma, 13 Aprile 2012

Attorno all'aeroporto di Roma Fiumicino i livelli di rumore sono costantemente elevati, secondo i dati delle centraline della rete Arpa, con superamenti dei limiti di legge sia diurni che notturni in una delle centraline e valori, nei "coni di volo", appena al di sotto del limite di legge nelle altre. E' questa la verità che emerge con chiarezza dai dati della "Relazione Tecnica Monitoraggio Acustico", finalmente resa nota, forse anche a seguito dell'esposto presentato sul tema dal Comitato FuoriPista alla Procura della Repubblica di Civitavecchia.

 

Tutti i valori, delle quattro centraline disponibili su cinque installate, riportati nella relazione sono sempre superiori a quanto previsto dalle norme di legge nazionali, regionali e comunali per le zone residenziali e i livelli d'inquinamento si avvicinano spesso a quelli di una zona industriale. In particolare, nella zona densamente abitata di Isola Sacra, su un edificio scolastico si riscontrano dei livelli di rumorosità del rumore aeroportuale che comportano "costanti superamenti dei limiti sia nel periodo diurno che notturno". E ancora, anche se i dati risultano conformi ai limiti amministrativi, è tuttavia "particolarmente elevato il livello di rumore presso l'abitato di Focene" (LVA = 68,4 dBA) in relazione alla significativa presenza di popolazione residente.

 

"Da una attenta lettura della relazione tecnica presentata dall'ARPA al Comune di Fiumicino, il Comitato FuoriPISTA trae una forte preoccupazione per la salute dei cittadini che risulta gravemente esposta ai danni correlati da un livello di rumore costante e elevato -afferma il Comitato Fuoripista-. Gli organismi internazionali per la tutela della salute dei cittadini, oramai da svariati anni, consigliano una esposizione diurna a livelli di rumorosità non superiori a 65 dB, mentre le popolazioni che vivono nei centri abitati circostanti l'aeroporto subiscono un bombardamento acustico ininterrotto che raggiunge livelli preoccupanti. Siamo sconcertati dalla serenità e dalla tranquillità manifestata dal Sindaco di Fiumicino, che forse dimentica di essere il primo responsabile della salute pubblica."

 

Dati che confermano quanto i cittadini avevano monitorato in modo autonomo nel passato: tra i sei siti monitorati da Legambiente Lazio e dal Comitato "FuoriPISTA" con la società "Strategie Ambientali", la situazione più grave appariva proprio quella nel centro abitato di Focene (livello medio Leq 82,4 decibel dB(A) e un picco di 101,7 decibel dB(A), in corrispondenza di un decollo). Anche altre rilevazioni non erano da meno a Maccarese, ma anche in via della Muratella-Centro 20 e in prossimità dell'istituto "Leonardo da Vinci" oltre che nel sito del campo sportivo Paglialunga a Fregene.

 

"I dati dell'Arpa confermano la fotografia estremamente allarmante che avevamo rilevato qualche tempo fa, il rumore nell'intorno dell'aeroporto internazionale di Roma Fiumicino preoccupa e va risanato prima di pensare a qualsiasi ampliamento -commenta Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio- Bisogna ripristinare la legalità ambientale con la messa a norma dei livelli acustici prodotti dall'attività esistente, gli enti gestori devono predisporre e attuare con urgenza i piani previsti dalle normative per contenere il frastuono".

Il Comitato FuoriPista, con Legambiente, chiede che il monitoraggio acustico sia esteso a tutto il territorio circostante l'aeroporto, al fine di verificare che i livelli di rumorosità siano conformi a quanto stabilito dalle leggi, visto che sono insufficienti le 5 centraline posizionate nel territorio comunale a fronte delle 8 posizionate nell'intorno dell'aeroporto di Roma Ciampino; un efficace intervento affinché la Regione Lazio approvi finalmente il regolamento sull'imposta IRESA i cui proventi servono per interventi di bonifica delle civili abitazioni e dell'ambiente.

 Ufficio stampa Legambiente Lazio - 16 aprile 2012