Interrogativi sull'impianto carrello Airbus 320. Se all'Airbus 320 della Wizz Air dello scorso 8 giugno il semicarrello bloccato up era stato quello sinistro nel caso dell'atterraggio di emergenza avvenuto intorno alle 21.00 di domenica 29 settembre - sulla stessa pista 16 sinistra di Fiumicino, al volo Airbus 320 Alitalia 063, è stato il semicarrello destro.
La nota informativa ANSV, tuttavia, sostiene "di aver aperto un’inchiesta di sicurezza sull’evento occorso intorno alle 21.00 locali di domenica 29 settembre, sull’aeroporto di Roma Fiumicino, all’A320 marche EI-EIB, che, proveniente da Madrid, è atterrato senza carrello". Senza carrello. La questione verrà sicuramente verificata e sarà chiarito questo primo aspetto sulla causa e portata dell'avaria tecnica.
In entrambi i casi la procedura di preparazione all'atterraggio di emergenza è avvenuta - si deduce - dopo aver espletato le rituali fasi di verifica dell'avaria all'apparato dei carrelli: in estensione automatica e, successivamente con la tecnica manuale.
Tra i 151 passeggeri a bordo, probabilmente, qualche panico, ma solo una decina di contusi. Il velivolo è stato rimosso dalla posizione finale con una gru speciale nella nottata del lunedì mattina.
Commenti e considerazioni di Aerohabitat saranno riportati nelle prossime giornate. Al momento è opportuno segnalare uno stralcio di quanto riportato dal sito www.avherald.com relativo all'incidente della Wizz air e i riscontri riportati dall'EASA e dall'ANSV sul sistema carrello di questa tipologia di flotta..
"On Jun 25th 2013 EASA (European Aviation Safety Agency) released an Emergency Airworthiness Directive requiring operators of A318/A319/A320/A321 aircraft to determine the configuration of their aircraft and identify part numbers of the left hand and right hand Landing Gear Control Interface Unit as well as the part numbers of the gear door actuators within the first 800 flight cycles of the aircraft or within 14 days (whichever is later). If those part numbers are found listed in the EAD although with all current airworthiness directives applied the door opening sequence is to be examined within 8 days or 5 flight cycles (whichever is later). If a discrepancy is found, the gear door actuator is to be replaced. EASA reasoned: "Some operators reported slow operation of the main landing gear (MLG) door opening/closing sequence, leading to the generation of Centralized Fault Display System (CFDS) messages/ECAM warnings during the landing gear retraction or extension sequence. Investigations showed that the damping ring and associated retaining ring of the MLG door actuator deteriorate. The resultant debris increases the friction inside the actuator which can be sufficiently high to restrict opening of the MLG door by gravity, during operation of the landing gear alternate (free-fall) extension system. This condition, if not detected and corrected, could prevent the full extension and/or down-locking of the MLG, possibly resulting in MLG collapse during landing and consequent damage to the aeroplane and injury to occupants". EASA reported, that following a "recent occurrence with a gear extension problem" Airbus detected in additional analysis that a number of expected specific messages may not be generated in a combination of specific parts which renders repetitive checks mandated by an earlier airworthiness directive not effective.On Jul 30th 2013 Italy's ANSV released a number of safety recommendations to Airbus and EASA arguing, that the EAD released by EASA on Jun 25th 2013 was insufficient to address the issue at hand. The ANSV pointed out, that the accidents of HA-LWM and N816UA, see Accident: United Airlines A319 at Newark on Jan 10th 2010, right main gear did not deploy are "fully coherent". The ANSV reported that the left main gear entangled with the gear door which prevented any corrective action to get the gear extended. Debris was found in the dampening housing, presumable from a retaining ring, a damping ring and spiralox. This condition led to the gear door actuator not moving until the pressure had increased to about 300psi, then jolted but did not fully extend, several more small jolts followed, however the actuator never fully extended until the test was aborted at 1000psi. The actuator had accumulated 5386 flight hours in 2560 cycles and had been installed as new on Feb 20th 2012. The ANSV also reported that following the second re-cycle of the normal landing gear (select gear up, then down again) the crew waited 52 seconds with the landing gear lever remaining in the down position before the gravity extension sequence was initiated, the manual however requires a minimum time of 2 minutes." 30 settembre 2013
Cosa nasconde la zona del Litorale collegato al Da Vinci? Alcuni giorni addietro con la news "Fiumicino e il suo raddoppio, alcuni interrogativi elementari sul suolo e sottosuolo" Aerohabitat aveva posto questioni preliminari sulla localizzazione dello scalo di Fiumicino nel Maccarese. La zona è davvero ideale per insediare anche il nuovo aeroporto? Con altre due piste?
Dopo che a fine agosto e a settembre, nell'arco di due settimane, in prossimità del recinto aeroportuale una inopinata eruzione, soffioni di gas naturale.
Sono stati chiamati anche soffioni geyger e “vulcanetto e sono localizzati appena fuori dal recinto del sedime, prospiciente la testata pista 34 sinistra.
Si interrogano in tanti. La dirigenza di ADR, Il Comune di Fiumicino, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Il fenomeno viene analizzato e qualcuno potrebbe, in tempi brevi, dichiarare, scoprendo l'arcano.
Possibile che l'area del Litorale Romano interessata dal raddoppio dello scalo della Capitale sveli un sottosuolo con giacimenti di metano?
Sembrerebbe improbabile: carotaggi e prospezioni - a varie profondità - geologiche preliminari all'elaborazione del masterplan avrebbero certamente verificato eventuali "miniere petrolifere e metanifere".
La storia di cedimenti e sprofondamenti che hanno riguardato per anni la pista 16 sinistra/34 destra potrebbe essere collegata con il sottosuolo sottostante ai due fenomeni geyger riscontrati?
Anche la geologia di questa zona- come sostenuto da alcuni esperti - deriva da una stratificazione di alluvioni. Residuo di argille, limi, sabbie e ghiaie alluvionali recenti, depositi fluviali i fondo valle, terreni humiferi. E' forse l'humus di un deposito metanifero? Certo la sua esistenza potrebbe risolversi in una diversa destinazione d'uso dell'intera area.
La rendita metanifera di un Paese non è forse primaria rispetto all'infrastruttura aeroportuale? 14 settembre 2013
Ma uno scalo ex novo sarebbe comunque localizzato nel Maccarese? D'accordo il masterplan al 2030 - 2044 prevede l'insediamento di nuove piste nella zona del Maccarese ma, dopo la storia di cedimenti e sprofondamenti che hanno riguardato per anni la pista 16 sinistra/34 destra, quali sono state le verifiche, quale certezze che non accada lo stesso per le due nuove piste?
A riguardo nell'ambito delle Osservazioni alla parte B SIA – Vol. 4 Quadro ambientale “Suolo e sottosuolo” sono già stati formulati dubbi nel corso del dibattimento pubblico, ma quali risposte sono state fornite? Quali sono le assicurazioni che potrebbero garantire l'efficienza operativa delle due nuove piste e quale portanza garantisce il terreno prescelto nel corso dei prossimi 10-20 anni?
La zona interessata all'ubicazione delle piste registra, probabilmente e secondo alcuni esperti, una geologia fatta di alluvioni. Quali argille, limi, sabbie e ghiaie alluvionali recenti, depositi fluviali i fondo valle, terreni humiferi. Probabilmente la stessa consistenza sottostante alla collocazione della pista 16 sinistra/34 destra, la cosiddetta pista 3 del Leonardo da Vinci.
Quale ragione quindi dovrebbe impedire alle nuove piste/aerostazione lo "sprofondamento" registrato sulla pista 3 di Fiumicino?
E' stato forse già pianificata una progettazione di pista maggiormente funzionale e corrispondenza alle precarietà geotecnica e tenuta?
Le caratteristiche del substrato geologico risultano rispondenti ed adeguate alla pianificazione di un nuovo scalo aereo?
Se non si trattasse di raddoppiare lo scalo ma di costruirne uno ex novo l'operazione sarebbe ugualmente perseguita? Secondo alcuni esperti in materia, anche dopo la bonifica del Maccarese, e un evidente consolidamento del suolo e del sottosuolo, l'aspetto portante del terreno - specialmente in determinati spazi - potrebbe essere ancora interessato da fenomeni di dissesto geomorfologico.
Una condizione precaria che potrebbe essere risolto anche in sede di progetto esecutivo nella fase del cantiere dell'infrastruttura aeroportuale.
Una situazione che comunque rimanda ad una origine "alluvionale" con depositi di varie origini del Maccarese. Ma con una caratterizzazione geotecnica non rispondente ai presupposti di un insediamento infrastrutturale di questa portata. 6 settembre 2013
Un inusuale comunicato stampa di ENAC per Fiumicino, non altrettanto è avvenuto sul ricorso di Venezia avverso quel masterplan. Si potrebbe sostenere che l'ENAC esplicita apertamente la sua convinzione sul raddoppio di Fiumicino, con relativo masterplan e cantiere di lavori di medio/lungo periodo mentre tace sul caso del ricorso al TAR contro il potenziamento dello scalo lagunare?
In fondo la questione non è la medesima? Il comune di sedime interessato dall'accordo di programma per il potenziamento dello scalo, sia esso Venezia quanto quello di Fiumicino, avversano, infatti, entrambi il programma dei lavori sottoscritti tra gestore aeroportuale ed ENAC. Il 30 luglio scorso il comune di Fiumicino con una doppia delibera ha prima ribadito la salvaguardia della Riserva del Litorale Romano, quindi sui terreni del Maccarese, la seconda invece una delibera di indirizzo contraria al raddoppio dello scalo della Capitale.
Due contesti e due iniziative politiche amministrative, con lo stesso target: bloccare stravolgimenti del territorio per opere ritenute, comunque, faraoniche e non necessarie. Forse il ricorso al TAR di Venezia ha un valore inferiore, è meno dirompente, della delibera del comune di Fiumicino? Il prossimo autunno, probabilmente, il quadro del confronto tra potenziamenti aeroportuali ed iniziative politiche degli amministratori locali, comitati, media e altro non potrà che estendersi.
Ebbene perché ENAC con il comunicato Stampa n. 58/2013 del 10 agosto ha affermato il seguente quadro degli eventi?
ENAC SULLO SVILUPPO DELL’AEROPORTO DI ROMA FIUMICINO E SULLE DICHIARAZIONI DEL SINDACO DI FIUMICINO
"In merito a recenti dichiarazioni del sindaco di Fiumicino, l’Enac ricorda che lo scalo attuale è ormai saturo e che gli investimenti previsti riguardano sostanzialmente l'innalzamento degli standard qualitativi gravemente carenti proprio per il ritardo con cui si è proceduto alla stipula del contratto di programma che ha completato un iter ultra decennale solo nel dicembre scorso.
Ulteriori ripensamenti determinerebbero la congestione del più importante hub nazionale, vera porta verso il traffico mondiale la cui espansione comporta un rapido adeguamento delle infrastrutture aeroportuali del nostro Paese.
Le scelte, approvate dai Ministeri delle Infrastrutture e Trasporti e dell'Economia sono state condivise dal Presidente del Consiglio e sono ormai definitive.
Tali scelte, frutto di una rigorosa valutazione tecnica, sono anche dovute alla intensissima urbanizzazione del territorio che non ha lasciato altri spazi se non quelli attualmente previsti dal Contratto di programma e la cui verifica in termini ambientali deve avvenire tenendo conto di tutte le esigenze ma, in primo luogo di quella di non privare il Paese di un forte sviluppo del traffico aereo e di investimenti dell'ordine di dieci miliardi nel trentennio di ulteriore durata della concessione.
Ogni considerazione aggiuntiva non spetta all'Enac, ma al Governo e specialmente al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha sempre fin qui condiviso e approvato linee che gli sono state sottoposte nell’ambito dell'autonomia tecnica prevista dalla legge in capo all’Enac, come Autorità unica di regolazione, vigilanza e controllo. Ad Enac compete la responsabilità di vigilare sull'adempimento degli obblighi contrattuali, cosa che farà, come sempre, rigorosamente e imparzialmente". 12 agosto 2013
Luglio, un comunicato stampa di Fuoripista.
Dopo l’inquinamento acustico ed atmosferico provocate dalle attività aeroportuali scopriamo che l’aeroporto di Fiumicino starebbe inquinando anche le acque.
La storia è presto fatta. Nella documentazione che AdR ha inviato al Ministero dell’Ambiente per la Verifica di Impatto Ambientale (VIA) relativa al progetto denominato“FIUMICINO SUD” (quello relativo alle opere da realizzare nell’attuale sedime aeroportuale), a pagina 87 del volume “QI Relazione generale Inquinamento” è riportata la seguente frase:
”… le infrastrutture di volo ricadenti all’interno dei bacini idrografici denominati idrovora di Ponte Galeria…idrovora di Traiano ed idrovora di Focene…sono rispettivamente trattate dagli impianti di disoleazione, prima del loro recapito nel corpo ricettore, quelle di Pista 1 e di parte di Pista 2 sono direttamente collettate senza alcun previo trattamento nel canale di Coccia di Morto e in quello delle Vergini.”
Noi ci chiediamo: ma le varie autorità preposte alla sorveglianza del territorio e degli elementi inquinanti, nonché il gestore dei Canali di Bonifica, si sono mai accorti di questo grave fattore inquinante?
E il Ministro dell’Ambiente, che è in procinto di firmare il Decreto sulla VIA, ha tenuto conto di quanto ammesso da AdR stessa nei documenti forniti al Ministero?
La Conferenza dei Servizi, il cui primo incontro fissato per il 13 giugno è stato fatto rinviare dal sindaco di Fiumicino Esterino Montino, oltre a richiedere di far effettuare – come impongono le norme vigenti – la Verifica Ambientale Strategica (VAS) del Progetto FIUMICINO SUD, vorrà prendere in considerazione questo ulteriore fattore di inquinamento che riguarda le acque?
Già nel febbraio 2012, in occasione delle Osservazioni alla VIA elaborate, sottoscritte e presentate al Ministero dell’Ambiente dal Comitato FuoriPISTA insieme alle più importanti Associazioni Ambientaliste, avevamo denunciato la problematicità dei dati relativi all’inquinamento provocato dalle attività aeroportuali.
Il Comitato FuoriPISTA, mentre si rivolgerà nel merito alla Procura della Repubblica, chiede alle autorità direttamente interessate un immediato intervento per salvaguardare e tutelare la salute dei cittadini; inoltre chiede:
- un’indagine puntuale sulla presenza di eventuali fonti inquinanti sia interne che esterne al sedime aeroportuale;
- la predisposizione di un piano integrato per la mappatura delle fonti inquinanti che si avvalga dei fondi IRESA e l’attivazione di piani organici per la salvaguardia della salute dei cittadini e del territorio;
- interventi specifici volti a tutelate e bonificare gli Edifici Scolastici e gli Asili Nido che giornalmente subiscono gli effetti dell’inquinamento acustico, come documentato dalle due ultime Relazione annuali dell’ARPA Lazio. 11 luglio 2013
E' stato assunto l'impegno a vincolare lo sviluppo dello scalo nel vecchio sedime. Aerohabitat propone il testo integrale del Comunicato stampa del Comitato Fuoripista del 26 giugno:
Nel pomeriggio di ieri 25 giugno il Comitato FuoriPISTA, alla presenza del neo Assessore ai Lavori Pubblici Caroccia e dei Consiglieri Comunali Antonelli, Pavinato e Patriarca,è stato ricevuto dal nuovo sindaco Esterino Montino, che ringraziamo per l’impegno e la disponibilità.
Il Sindaco ha aperto l’incontro ringraziando il Comitato FuoriPISTAe fornendo informazioni sullo stato dell’iter istituzionale. Al momento, la Conferenza dei Servizi– convocata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti alla fine di maggio su proposta di ENAC per il 13 giugno, cioè a ridosso dell’elezione del nuovo Sindaco - è stata rinviata e l’incontro è stato trasformato in uno scambio informale di reciproca informazione. Del resto – ha dichiarato il Sindaco - per poter affrontare in Conferenza dei Servizil’esame del progetto “Fiumicino Sud” (opere da realizzare nell’attuale sedime da qui al 2022) mancava ancora un documento essenziale: il Decreto del Ministero dell’Ambiente sulla VIA (Valutazione di Impatto Ambientale). Nell’immediato futuro e in attesa del decreto, proseguiranno gli incontri tra MIT, Enac, Adr e i Sindaci di Roma e di Fiumicino, oltre alle altre istituzioni coinvolte, per cominciare ad esaminare anche gli aspetti più problematici del progetto Fiumicino Sud come quello delle infrastrutture di collegamento da e per l’aeroporto.
Il Sindaco ha tenuto a ribadire che la sua posizione è quella resa pubblica anche recentemente: disponibili a discutere sulle opere da costruire all’interno dell’attuale sedime ma decisi a intraprendere tutte le iniziative utili a bloccare l’ampliamento dell’aeroporto.
A questo scopo, il Comitato ha illustrato diverse iniziative che l’Amministrazione Comunale può assumere per contrastare il raddoppio dell’aeroporto e per attutire le conseguenze negative delle attività aeroportuali sulla salute dei cittadini. In estrema sintesi:
Abbiamo chiesto che, di concerto con la Regione, venga richiesta la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) che - secondo la normativa vigente - avrebbe dovuto essere fatta in fase preliminare alla definizione dei progetti Fiumicino Sud e Fiumicino Nord. A tutela del territorio, abbiamo poi chiesto che venga approvato il Regolamento di Gestione in modo da vincolare con maggior forza la Riserva Naturale Statale del Litorale Romano e da ostacolarne la deperimetrazione. Inoltre, abbiamo discusso la possibilità che il Comune emetta al momento giusto una delibera di salvaguardia del territorio in modo da vincolarlo e proteggerlo ulteriormente da ogni intervento.
Sul versante della salute dei cittadini, abbiamo chiesto, in particolare, di predisporre un piano di interventi da finanziare con l’IRESA per il monitoraggio dell’inquinamento acustico e atmosferico su tutto il territorio comunale, anche alla luce delle ultime preoccupanti relazioni pubblicate dall'ARPA Lazio in merito al monitoraggio acustico. Abbiamo inoltre chiesto che venga effettuata anche per il Comune di Fiumicino un’indagine analoga a quella già condotta a Ciampino e che ha dimostrato una diminuzione sensibile delle capacità di attenzione, di memoria e in generale un aumento dei disturbi dell’apprendimento dei bambini che frequentano le scuole esposte al rumore aeroportuale.
E’ stata poi fatta presente la difficoltà dei residenti che vivono sotto la minaccia degli espropri e, in particolare, delle aziende agricole che, se aiutate a superare l’attuale incertezza, potrebbero procedere a nuovi investimenti con un sicuro e positivo risvolto anche sul piano dell’occupazione.
In un clima molto positivo di collaborazione e di ascolto reciproco, il Sindaco, ha concluso l’incontro impegnandosi, nell’immediato, a:
- valutare la possibilità di ricorrere al Tar contro il DPCM del 21 dicembre 2012 che, di fatto, ha aperto la strada al raddoppio.
- incontrare nuovamente a breve il Comitato per ulteriori scambi di informazione utili a studiare iniziative ed interventi relativi all’insieme delle problematiche legate all’aeroporto, anche in sintonia con Regione e Comune di Roma.
- organizzare un incontro, alla presenza dell’Assessore all’Agricoltura, sui progetti di sviluppo dell’agricoltura come un’importante strada per garantire sviluppo ed occupazione, contrastando anche così la speculazione edilizia e il consumo di suolo per la costruzione del secondo aeroporto.
E’ stata poi fatta presente la difficoltà dei residenti che vivono sotto la minaccia degli espropri e, in particolare, delle aziende agricole che, se aiutate a superare l’attuale incertezza, potrebbero procedere a nuovi investimenti con un sicuro e positivo risvolto anche sul piano dell’occupazione.
In un clima molto positivo di collaborazione e di ascolto reciproco, il sindaco, ha concluso l’incontro impegnandosi, nell’immediato, a:
- valutare la possibilità di ricorrere al Tar contro il Dpcm del 21 dicembre 2012 che, di fatto, ha aperto la strada al raddoppio.
- incontrare nuovamente a breve il Comitato per ulteriori scambi di informazione utili a studiare iniziative ed interventi relativi all’insieme delle problematiche legate all’aeroporto, anche in sintonia con Regione e Comune di Roma.
- organizzare un incontro, alla presenza dell’assessore all’Agricoltura, sui progetti di sviluppo dell’agricoltura come un’importante strada per garantire sviluppo ed occupazione, contrastando anche così la speculazione edilizia e il consumo di suolo per la costruzione del secondo aeroporto". 28 giugno 2013