Aeroporto Fiumicino, tra masterplan, la 4 pista ed il Comitato Fuoripista

Una storia infinita, con, sullo sfondo, tanti interrogativi! Da un lato l'ennesima ri-proposizione dei un masterplan, stavolta senza raddoppio e 4, ma con la sola 4 pista e la riduzione di 500 metri di una pista per recuperare spazio sedime.

Non solo tutela del Parco del Litorale Romano e l'impatto ambientale (emissioni acustiche e atmosferiche) sulla comunità residente nell'immediato delle piste e del sedime.

Non solo la sicurezza della navigazione di volo e la salvaguardia dei cittadini residenti in prossimità e sottostanti alle traiettorie di decollo ed atterraggio.

La materia sembrerebbe assai più emblematica. Perciò con considerazioni che riflettono da un lato l'incremento dei voli a 10/20/30 anni ma anche la coerenza e le conformità con il RCEA di ENAC, il Regolamento UE 139/2014, le normative EASA e dli Annessi ICAO.

Il sottostante comunicato del Comitato Fuoripista, rappresenta una fase interlocutoria ai prossimi incontri con ADR e Ministeriali.

 

SVILUPPO DELL’AEROPORTO: IL COMITATO FUORIPISTA IN AUDIZIONE ALLA

REGIONE LAZIO

RIBADITO il NO ALLA QUARTA PISTA DENTRO LA RISERVA

Il 22 febbraio scorso, una delegazione del Comitato FuoriPISTA composta da Antonio Pellicanò e Massimiliano Mattiuzzo, insieme al rappresentante dell’Osservatorio Regionale sui trasporti ferroviari, Andrea Ricci, è stata ricevuta in audizione on line dalla Sesta Commissione Mobilità e Trasporti della Regione Lazio, su proposta del Vicepresidente del Consiglio Regionale Devid Porello (5Stelle). All’incontro, oltre al Presidente della Commissione Patanè, erano presenti due esponenti del Movimento 5 Stelle e, purtroppo un solo altro membro della Commissione, esponente del PD.

L’11 febbraio scorso la medesima Commissione aveva audito l’ing. Marco Troncone, Ad di ADR il quale aveva esposto il nuovo piano di sviluppo dell’aeroporto di Fiumicino, che prevede la costruzione di alcune infrastrutture all’interno del sedime e la quarta pista all’esterno, sempre invadente la Riserva Naturale del Litorale Romano, suscitando alcune preoccupanti aperture da parte di diversi esponenti del PD.

L’incontro è stata occasione per il Comitato di ribadire che lo sviluppo dell’aeroporto deve avvenire

all’interno del sedime, riaffermando e motivando il suo No alla Quarta Pista, peraltro già bocciata della Commissione VIA/VAS nell’ottobre 2019, e la cui riproposizione non tiene conto di tutti gli atti politici contrari alla fuoriuscita dal sedime attuale, assunti in questi anni da diverse forze politiche e dagli enti teritoriali, Comune la stessa Regione, e a livello nazionale dal Senato. L’audizione è stata anche occasione per chiarire alcuni malintesi emersi in seguito alla presentazione di AdR: per esempio l’idea che si sia passati dai 1300 a soli 150 ettari, quando il Masterplan 2030 – peraltro non ritirato da AdR ma bocciato – prevedeva un consumo di 500 ettari che impattavano sulla Riserva, ora ridotti a circa la metà che sarebbe occupata dalla Quarta Pista nella medesima misura progettata dal Masterplan (per le altre nuove costruzioni si userebbero

invece gli spazi ancora inutilizzati all’interno del sedime).

Mentre i due esponenti del Movimento 5Stelle, Porrello e Novelli, hanno ribadito la loro contrarietà a uno sviluppo dell’aeroporto al di fuori del sedime attuale e quindi alla quarta Pista dentro la Riserva, il consigliere E. Minnucci del PD ha ritenuto che il parziale smantellamento della Pista 1, potrebbe essere un giusto compromesso tra le esigenze di ADR e quelle di protezione della Riserva; Minnucci ha anche rilanciato la proposta del Sindaco Montino di totale eliminazione della pista 1 a compensazione della realizzazione della pista 4, che pertanto risulterebbe “a costo zero”.

Il Comitato che nel corso dell’audizione aveva, con ampie motivazioni, evidenziato l’inutilità della quarta pista sia ai fini dell’aumento della capacità aeroportuale che della riduzione dell’impronta acustica, ha contraddetto anche quest’ultima ipotesi, perché comporterebbe una sostanziale riduzione della capacità aeroportuale attuale, dato che si otterrebbero due piste, la 3 e la 4, segregate, al posto delle odierne due piste, la 1 e la 3, indipendenti.

A conclusione dell’Audizione, il Comitato ha chiesto

• una chiara e urgente presa di posizione da parte della Giunta e del Consiglio Regionale che metta la parola FINE a questo o ai futuri progetti di espansione che comportino l’invasione della Riserva

naturale e per l’individuazione di un 3° aeroporto per i voli low cost.

• una commissione indipendente che accerti i dati occupazionali: il numero degli occupati attuali

(diretti, indiretti, indotto), la loro suddivisione per tipologia del rapporto di lavoro e ne analizzi la

loro evoluzione nel tempo, perlomeno negli ultimi 10anni, facendo chiarezza sulle stime di AdR.

• un incontro di approfondimento sui temi trattati nel corso dell’audizione

Il presidente Patanè, a fronte di queste nostre richieste, ha dichiarato che, pur non essendo di sua stretta competenza, si farà promotore, insieme all’Assessore ai Trasporti Alessandri di promuovere un tavolo tecnico fra il Comitato ed ADR.

Fiumicino, 24 febbraio 2021 Comitato FuoriPISTA 3 Marzo 2021

 

Aeroporto Fiumicino, proposto un nuovo Masterplan: con 4 pista

Sono attese le repliche dei Comitati e del Territorio! Lo scorso 20 Gennaio 2021 Aeroporti di Roma-ADR aveva presentato all’Enac, per l'iter procedurale attivato per le analisi, verifiche ed idoneità, una nuova proposta di Masterplan, stavolta al 206, per interventi infrastrutturali, quali ampliamento del terminal, accessibilità aeroportuale, costruzione di una 4° pista per fronteggiare le previsioni di traffico al 2030/32.

Sono stati ipotizzati volumi di traffico con 200 milioni di passeggeri in 15 anni.

Il nuovo Masterplan è stato illustrato, nella giornata 11 Febbraio, durante la commissione Lavori Pubblici della Regione Lazio dall’Ad di Adr, Marco Troncone. 

Con questa rinnovata proposta viene accantonato non solo il precedente progetto di ‘Fiumicino nord’ , ma anche quello che implicava “il raddoppio” del sedime nel Maccarese.

Le sentenze ambientali della Corte Costituzionale hanno bloccato i “vecchi” masterplan riconfigurando la riproposizione di nuove pianificazioni “infrastrutturali”, ritenute compatibili.

Con l'edificazione di tre moli nella parte est, denominati moli K, L e M e la realizzazione di un modernissimo terminal est, l'assetto proposto si estenderebbe ad est della attuale localizzazione.

La lunghezza della pista N. 1 sarà ridotta da 3900 a 3500 metri.

La nuova pista sarebbe invece posizionata a 820 metri ad ovest della pista N. 3.

Gli investimenti complessivi saranno di 8,2 miliardi/euro, a coprire l'intero arco della concessione al 2046, che si sommano ai circa 1,8 miliardi/euro spesi dal 2012 ad oggi, per un totale di 10 miliardi di euro nell’intera durata della concessione. 

Con l'ultimo progetto l’espansione a Est dello scalo il consumo di suolo necessario – si sostiene - sarebbe ridotto.

Di fronte al Masterplan bocciato, che avrebbe occupato circa 1300 ettari nell’area della Riserva, quello riproposto implicherebbe un ampliamento del sedime di circa 260 ettari, di cui 151 ricadenti nel Parco Naturale della Riserva. 12 Febbraio 2021

Fiumicino, Airbus 319 interrompe il decollo per “volatili”

Ignoti, al momento, il numero di volatili e le parti interessate dall'eventuale impatto! Alla velocità di circa 110 kts- circa 203 km/h - il volo AZ 884 Alitalia Airbus A319-100, immatricolato EI-IMM in decollo sulla pista 25 di Fiumicino con destinazione Malta, ha interrotto l'accelerazione causa presenza di volatili.

E' accaduto lo scorso 9 Febbraio 2021 alle ore 16.29 locali.

Il velivolo ha, in seguito, autonomamente liberato la pista rientrando al parcheggio

Passeggeri ed equipaggio sono ripartiti verso Malta dopo 2 ore e mezzo, e dopo la sostituzione del velivolo coinvolto nella interruzione/stop/abort/take off.

 

Il più recente Report, ovvero il Wildlife Strike Relazione Annuale 2017 ENAC - Bird Strike Committee Italy, illustra la casistica dell'aeroporto di Roma Fiumicino, ad esempio, con, tra le altre, le seguente note.

“L'aeroporto di Roma-Fiumicino Leonardo da Vinci (codice ICAO LIRF) è distante 32 Km dalla città di Roma. La struttura ha un sedime aeroportuale di 1.650 ha ed è dotato di 3 piste, la prima lunga 3309 m e larga 45 m, la seconda lunga 3600 m e larga 45 m, la terza lunga 3900 m e larga 60 m.

Analisi del rischio

Nel 2017 l’aeroporto di Fiumicino ha registrato 297.491 movimenti con 71 impatti con volatili e 2 con mammiferi.

Individuazione delle possibili cause di rischio nel 2017, esclusi l’airone cenerino, il piccione e la cornacchia grigia, le osservazioni delle altre specie sono tutte aumentate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Relazione Annuale Wildlife Strike Presente Bird Control Unit Presente

No. Ispezioni giornaliere Continue

Indice di Rischio BRI2 Trend* 2015 2016 2017 0,06 0,04 0,09 Stabile

Specie impattate nell’ultimo anno

Rondone Gabbiano reale Piccione Gheppio Cornacchia grigia Specie sconosciute Rondine Uccelli piccoli Pavoncella Volpe Barbagianni Passera d'Italia Germano reale Lepre Allodola Airone cenerino Smeriglio N.

impatti negli ultimi tre anni 2015 2016 2017 2 2 3 71 52 130 uccelli altra fauna”. 11 Febbraio 2021

Aeroporto Fiumicino, Masterplan 2030, tra Corte Costituzionale, TAR e curve di isorischio

Ma anche nel quadro del Piano di Rischio e delle Mappe di Vincolo e P.L.O.! Nelle 258 pagine del Servizio Studi della Corte Costituzionale il Rapporto “La tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali nei giudizi di legittimità costituzionale in via principale” 2002-2015, a cura di Riccardo Nevola sono inquadrati ed evidenziati gli autorevoli riscontri in materia.

Per quanto riguarda la coesistenza tra una infrastruttura aeroportuale ed il contesto territoriale dove è ubicata, tuttavia, è fondamentale quanto inevitabile che siano poste altrettanti riscontri, in relazione alla sicurezza della navigazione aerea (safety), alle misure precauzionali ed operative di security, ed alla tutela dei cittadini e della comunità residente, insediata in prossimità del sedime dello scalo e sottostanti alle traiettorie dei decolli e degli atterraggi.

Altrettante considerazioni concernono gli spazi, le aree, le zone prossime alle piste di volo, regolamentate dagli Annessi ICAO, dai Regolamenti UE (Reg. 216/2008, Reg. 139/2014), EASA ed ENAC-RCEA.

Le procedure attivate per evidenziare le tematiche attinenti ai livelli esistenti di “risk assessment”, correlate perciò alle curve di isorischio, alle mappe di vincolo ed al piano di rischio, oltre al Piano Limitazione Ostacoli -PLO, designano la necessità di un censimento delle deroghe agli Art. 707 e 715 del Codice di Navigazione.

Con la definizione delle cosiddette Curve di Isorischio-Rischio terzi attuale e futuro.

Le operazioni di volo, l'efficienza di uno scalo aereo scaturiscono dall'esistenza qualificata degli standard prefissati di “risk assement” ICAO-EASA-ENAC.

Quali analisi e sintesi sono state valutate dalla Corte Costituzionali?

La tutela ambientale di un ecosistema non va, forse, collocata in un contesto più ampio?

Quanti, ad esempio, sono gli aeroporti del Belpaese che hanno risolto la tutela ambientale “complessiva”?

Quanti, invece, gli scali che hanno fronteggiato e definito, la questione primaria e altrettanto “fondamentale” riguardante il “livello di risk assessment esistente?

 

E perché parlarne in questi primi giorni del gennaio 2021?

La Corte Costituzionale – sollecitata Tar del Lazio su una ipotesi di edificazione nella zona del Parco dell’Appia Antica – nella sentenza della Corte (n. 276/2020) - la priorità della tutela ambientale e paesaggistica sugli interessi edificatori richiamandosi all’art. 9 della Costituzione.

E' una “sentenza” che propone considerazioni parallele attinenti al Masterplan dell'aeroporto di Fiumicino con il raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino, l'area del Maccarese e la modifica del vincolo da Zona 2 a Zona 1 di una parte della Riserva del Litorale Romano.

La Corte legittimamente sostiene:

“è indubbio che la sottoposizione a vincolo ambientale […]  mira a realizzare interessi di rango costituzionale, quali quelli protetti dall’art. 9, secondo comma, e dall’art. 32 Cost. (norme richiamate dall’art. 1, comma 1, della legge n. 394 del 1991), che questa Corte ha qualificato come «valori costituzionali primari» (sentenza n. 126 del 2016)”

“Alla realizzazione di questo obiettivo non può, all’evidenza, opporsi l’eventuale approvazione di un progetto di trasformazione edilizia, che, ove realizzata, metterebbe a repentaglio il pregio ambientale dell’area e si porrebbe quindi in contraddizione con l’avvenuto riconoscimento del suo valore. L’aspettativa edificatoria dei privati non può dunque essere considerata un elemento idoneo a impedire il pieno esplicarsi della tutela del bene riconosciuto di valore ambientale”.

In definitiva e a conclusione di questa breve nota, se:

- “il vincolo ambientale risponde a un principio costituzionale superiore ed è pertanto primario rispetto alle esigenze pure legittime di società costruttrici e, diciamo noi, di concessionari privati di beni pubblici”;

quali sono i vincoli “come principio costituzionale superiore”, correlati al risk assessment a tutela della navigazione aerea “safety” (e security) ed alla salvaguardia delle popolazioni insediate nell'intorno aeroportuale ed ai cittadini e lavoratori – staff di terra e di volo – operanti entro il sedime di uno scalo? 8 gennaio 2021