Quali reali prospettive per le piste minori e/o di interesse locali? E' uno scalo identificato di interesse locale e perciò il Piano Nazionale Aeroporti non lo ha incluso tra i 24 aeroporti Principali e i 18 di Servizio. Lo scenario degli scali del Belpaese non è ancora del tutto circostanziato e delimitato e inquadra, comunque, quelli strategici come Roma Fiumicino (Gate Intercontinentale), Milano Malpensa (Gate Intercontinentale) e Venezia (Gate Intercontinentale). Tra di questi anche quelli di Bari Bergamo Bologna Cagliari Catania Firenze (condizionato) Lamezia Terme Milano Linate Napoli Capodichino - Napoli Grazzanise (?) Palermo e Pisa.
Di seguito di sarebbero scali “ scali non strategici”, con un livello infrastrutturale ancora non completato quali quelli di:
Alghero Brindisi Genova Olbia Torino Trapani Treviso Trieste Verona Viterbo. I restanti scali complementari sarebbero - secondo questa distintiva valutazione - quelli di Aosta, Albenga, Ancona, Brescia, Bolzano, Comiso, Crotone, Cuneo, Foggia, Forlì, Grosseto, Lampedusa, Marina di Campo - Elba, Pantelleria, Parma, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rimini, Roma Ciampino, Salerno, Siena-Ampugnano, Taranto e Tortoli.
E', tuttavia, una realtà operativa di infrastrutture aeroportuali alla quale occorrerebbe aggiungere le piste di volo di aviazione generale. Per attività-voli di lavoro, protezione civile, aviazione business, aerotaxi, attività sportive e turistiche ecc..
Tra queste si annoverano 54 aeroporti non aperti al traffico commerciale, oltre 250 aviosuperfici, 460 elisuperfici e 3 idrosuperfici). La domanda associata a questa attività di aeroporto di interesse locale, di scali minori e marginali è quale ruolo economico possano svolgere. Con quali prospettive operative e reddituali complessive anche se, piuttosto vagamente, con ricadute economiche-turistiche complessive sul territorio adiacente. Magari con riflessi a livello locale, attraverso promozioni e iniziative delle Regioni. Ma sono attività di volo che vanno contestualizzate nell'ambiente e nella comunità residente. Pianificando finanziamenti, costi operativi e ricadute e sostenibilità - mappa acustiche ambientali e piano di rischio (Art.707 e 715 del C.d.N.) - sulla comunità circostante.
Tra i tanti "aeroportini" in questo periodo i media hanno evidenziato il caso di Siena Ampugnano. Il Report ENAC 2016 ha segnalato il traffico registrato in termini di voli Aerotaxi e di Aviazione Generale. I dati sono minimali: i voli Aerotaxi sono risultati 16 e con 22 passeggeri totali, quelli di Aviazione Generale invece con
205 movimenti e 111 passeggeri. Zero è stato il dato dei "cargo" movimentati.
Nei primi giorni di Aprile 2017 i media, a riguardo, hanno illustrato le prospettive primaverili della pista senese di Ampugnano: il giorno di Pasqua lo scalo sarà operativo dalle ore 08.00 alle 18.00 per i voli Aeroclub ed Executive. Il pieno accesso alla pista sarebbe accompagnato - in futuro - dall'apertura di attività commerciali entro il sedime. Perciò attività di ristorazione, il taglio dell'erba, l'attivazione del soccorso antincendio per l'aviazione generale, modellismo, lezioni sul volo e tanto altro. 6 Aprile 2017
Il ritardo del Piano Nazionale Aeroporti crea altre incertezze. Il ruolo, l'affidamento, le prospettive e la gara di affidamento dell'aeroporto che sembrerebbe riproporre l'irripetibile vicenda partita nel 2007 sono inquadrati dall'interrogazione a risposta scritta 4-07534 presentata da Segoni Samuele Giovedì 15 gennaio 2015, seduta n. 363
SEGONI, TERZONI, BUSTO, DE ROSA, GAGNARLI, DELL'ORCO, SPESSOTTO, NICOLA BIANCHI, ZOLEZZI, MICILLO, DAGA, MANNINO, DE LORENZIS, PAOLO NICOLÒ ROMANO e BALDASSARRE. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
dal sito di ENAC si apprende che in data 30 dicembre 2014 il bando di gara per l'affidamento della gestione per l'attività di aviazione generale dell'aeroporto di Siena-Ampugnano è stato inviato per la conseguente pubblicazione presso la Gazzetta Ufficiale della Unione europea – GUCE, la Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – GURI, nonché sui principali mezzi di stampa a diffusione nazionale e locale;
l'Aeroporto di Siena-Ampugnano non rientra fra gli scali di interesse nazionale, come indicato dal piano nazionale dei trasporti adottato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Tale aeroporto, come si legge nel piano nazionale aeroporti proposto da ENAC nel 2012 (pagina 24), rientra tra gli aeroporti di interesse regionale o locale appartenenti al, demanio, aeronautico e per cui è previsto il trasferimento agli enti locali ai sensi del decreto legislativo n. 85 del 2010 articolo 5, comma 1, lettera c); di conseguenza, appare agli interroganti del tutto ingiustificata la decisione dell'ENAC di procedere alla indizione della suddetta gara;
l'aeroporto di Siena-Ampugnano è oggetto di provvedimento di decadenza, adottato in data 26 agosto 2013, n. 0098494/DG da parte della stessa ENAC. Lo scalo è attualmente inattivo e in fase di liquidazione. Nella relazione di sintesi dell'esercizio 2013 si legge che «l'Assemblea straordinaria del 23/02/2013 ha deliberato di rinunciare alla domanda di concessione ventennale e alla anticipata occupazione dell'area demaniale. A queste richieste sono seguite le revoche della certificazione prima e della concessione poi, venendo meno quindi la disponibilità del complesso dei beni aziendali per la prosecuzione delle attività» –:
se, e a quale titolo, l'indizione della gara d'appalto in questione fosse di competenza di ENAC e se il Ministero ne fosse stato in qualche modo a conoscenza prima del 30 dicembre 2014;
quali iniziative il Ministro intenda porre in atto e in che tempi per addivenire al passaggio del demanio aeroportuale in questione al demanio regionale. 23 gennaio 2015
Una pista corta, in un contesto ambientale straordinario e da salvaguardare: tra ambizioni impossibili e gestioni fallimentari! Un temerario progetto che in poco tempo ha assorbito quasi 10 milioni di euro, e ha visto sfumare l'investimento Galaxy. Una infrastruttura che il Piano Aeroporti Lupi, nell'ambito del Bacino di Traffico Centro Nord con gli scali ritenuti strategici di Bologna e Pisa/Peretola e restanti aeroporti di interesse nazionale come Rimini, Parma e Ancona, assegna a Siena Ampugnano un ruolo al più regionale. Comunque marginale e periferico. Chi potrà investire capitali in un business plan che abbisogna ingenti e costanti finanziamenti? Negli ultimi anni le prospettive di rilancio di Ampugnano sembravano, oggettivamente, naufragate.
Ma ecco spuntare, nonostante tutto, l'ennesimo tentativo di rilancio e potenziamento. Nella circostanza segnaliamo l'interrogazione - presentata in Regione Toscana dalla consigliera Monica Sgherri
"BANDO DI GARA PER L'AFFIDAMENTO DELLA GESTIONE 20ENNALE
Interrogazione in Regione
Firenze, 22 dicembre 2014
Al Presidente del
Consiglio Regionale Toscano
"Interrogazione orale urgente in merito “alla vicenda relativa al futuro dell’aeroporto di Ampugnano (Siena)
Appreso
L’annuncio – riportato anche sulla stampa nei giorni scorsi - che entro la fine dell’anno l’ENAC procederà alla pubblicazione del bando di gara per l’affidamento della gestione ventennale dell’aeroporto di Ampugnano (Siena) , notizia – a quanto consta - confermata dal Sindaco di Sovicille nella seduta del Consiglio Comunale del 20 dicembre us.
Considerato: che l’Aeroporto di Ampugnano (al centro di controverse vicende e attualmente non attivo) non rientra fra gli scali di interesse nazionale, come indicato dal Piano Nazionale dei Trasporti adottato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Considerato: quindi tale aeroporto rientra tra gli aeroporti di interesse regionale o locale appartenenti al demanio aeronautico e suscettibili di trasferimento agli Enti locali ai sensi del D.Lgs. 85/2010, e di conseguenza appare del tutto ingiustificata la decisione dell’ENAC di procedere alla indizione della suddetta gara.
Valutato: Che, se il sedime aeroportuale (in ossequio a quanto prevede il Piano Nazionale) dovrà essere trasferito al demanio Regionale, risulta inaccettabile che la Regione consenta da parte dell’ENAC l’affidamento della gestione ventennale dell’Aeroporto, vanificando in questo modo ogni possibilità per la Regione medesima di decidere sul destino dell’Aeroporto stesso.
Sono ad interrogare la Giunta Regionale
Per sapere:
se la pubblicazione del mando di gara richiamato era a conoscenza della Regione, se si tratta di un iniziativa autonoma dell’ENAC o se l’indizione di tale gara sia stata in qualunque forma avallata e o sollecitata dalla Regione.
se la Regione ha intenzione – per quanto di competenza - di intervenire presso l’ENAC per contribuire ad impedire l’uscita del bando di gara e la prosecuzione del suo iter , e presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per sollecitare il passaggio del demanio aeroportuale in questione al demanio regionale". 25 dicembre 2015
Nonostante ingenti investimenti e sostegni allargati il megaprogetto è fallito. Lo corso 13 marzo è avvenuta l'udienza preliminare sulla privatizzazione dell'aeroporto di Ampugnano, situato nel comune di Sovicille, nei pressi di Siena. Sono 14 le persone iscritte nel registro degli indagati tra le quali anche l'ex presidente di banca Mps Giuseppe Mussari. Il reato è di concorso morale in falso in atto pubblico e turbativa d'asta. Sarebbe stata pilotata la gara per la privatizzazione della società dell'aeroporto del 2007 per favorire l'ingresso nel capitale sociale dell'impianto del fondo Galaxy.
L'inchiesta è susseguente ad una denuncia/esposto presentata dal comitato contro l'ampliamento dell'aeroporto. Alcuni di questi cittadini (87) vorrebbero costituirsi parte civile "per ottenere il risarcimento del danno come parte civile in sede del dibattimento penale".La situazione di Ampugnano come scalo, in barba al Programma per il potenziamento infrastrutturale e gli obiettivi del Master Plan, sono naufragati con l'atto di indirizzo del. ministro delle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera. La definizione del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale ha di fatto emarginato lo scalo di Ampugnano senza scampo.. Non rientra neppure tra gli aeroporti non facenti parte delle reti europee. E' e rimane quello che è sempre stato: una pista regionale per traffico di aviazione generale e, saltuariamente, executive.
Ampugnano quindi non di interesse nazionale la cui gestione dovrà essere trasferita alla Regione Toscana. I costi di esercizio e l'adozione di piani di riequilibrio economico-finanziario spetteranno alla Regione che valuterà una, eventuale, diversa destinazione d’uso e/o la possibilità di chiusura. Ma dopo aver sottolineato due questioni da tempo evidenti e scontate occorre ribadire che anche ad Ampugnano come accade in altri scali del Belpaese è mancata la fase dell'analisi infrastrutturale. Per identificare e classificare le prospettive di uno scalo, per programmare sviluppi aeroportuali e piani di potenziamento vanno valutate e verificate, preliminarmente, il fabbisogno territoriale, le criticità ambientali, antropiche, orografiche della zona.
La convinzione è che ad Ampugnano non sia solo fallito un progetto aeroportuale, che siano stati depauperati ingenti investimenti ma che realizzato nient'altro che quello che era nelle premesse. 16 marzo 2013
Ma le criticità orografiche del terreno circostante erano state valutate? La storia dell'aeroporto di Ampugnano è come tante altre in Italia. Una aerobase degli anni '30 che diventa una scuola di pilotaggio militare. E' negli anni '60 invece l'ipotesi di utilizzare lo scalo per finalità civili. Viene progettata la costituzione di un organismo di gestione.
Negli anni '70 sono state iniziate opere di potenziamento aeronautico e la pista di volo allungata a 1260 metri. Con 190 ettari di sedime aeroportuale.
Ma solo nel 1986 apre al traffico civile commerciale con prevalente attività executive.
Il consorzio di gestione negli anni '90 diventa Società per Azioni e alle amministrazioni pubbliche si affiancano alcuni imprenditori privati e la società dell'Aeroporto di Firenze.
Solo nel 2000 l'Aeroporto di Siena è aperto al traffico commerciale con operazioni di volo strumentale diurno e notturno.
L'attività di volo tuttavia (dai resoconti del rapporto di traffico ENAC 2011) sono sempre state irrilevanti..
Il numero dei movimenti aerei/anno del 2002 sono stati 327 con 2338 passeggeri, nel 2011 sono stati raggiunti 597 voli con 2070 passeggeri.
La lunghezza della pista di metri, diventata 1393 x 30 è progettata per una distanza di 1.498 metri.
E' solo nel 2009 che Enac rilascia il “Certificato di Aeroporto secondo le prescrizioni del “Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti” .
Il progetto di rilancio dello scalo attraverso la privatizzazione e ricapitalizzazione con la presentazione di un masterplan faraonico è incappato in una serie di difficoltà che ha, di fatto, arenato qualsivoglia possibilità di potenziare lo scalo.
Nel 2007 il fondo di investimenti Galaxy ha sottoscritto a tale scopo un accordo con banca MPS e Aeroporto di Siena SpA. L'ipotesi di aumento del capitale sociale ad oltre 80 milioni di euro prefigurava un piano ed investimenti rilevanti.
In seguito l'operazione è stata oggetto di una inchiesta della Magistratura che ha portato a giudizio 14 persone. La Procura di Siena ha depositato una azione penale nei confronti dei responsabile dell'assegnazione (aeroporto di Siena è di proprietà di una società formata da Comune e Provincia di Siena, Comune di Sovicille, Camera di commercio, Banca Mps e Aeroporto di Firenze) al fondo d'investimento francese Galaxy del progetto.
In pochi anni quindi la vicenda sembrerebbe aver assunto un finale inaspettato quanto segnato. L'assemblea dei soci della "Aeroporto di Siena s.p.a." in questi giorni ha disposto la messa in liquidazione della società,
E adesso? Lo sviluppo dell’aeroporto tuttavia non doveva preliminarmente, perciò prima della elaborazione di qualsivoglia masterplan, essere valutato in relazione ai vincoli aeronautici, agli standard infrastrutturali ENAC, e del territorio circostante?
Il Piano Nazionale Aeroporti redatto per conto di ENAC non prospettava un grande futuro per lo scalo senese. Identificato tra i 24 scali Complementari viene ritenuto uno scalo locale.
Ora on ci sarebbero " più le condizioni per andare avanti". Servirebbero nuovi soci, ma con quali prospettive, con una pista di circa 1.400 metri e vincoli aeronautici che non consentono ampliamenti se non nel quadro di un Piano di Rischio per incidente aereo integrale? Rimuovendo gli ostacoli naturali e de localizzando i caseggiati interessati per un ampliamento pista di almeno 2400 metri di lunghezza?
Non è che con l'attuale processo di "liquidazione" societaria muore anche ogni scenario di potenziare lo scalo con prospettive di voli commerciali? Dopo la gara riguardante la privatizzazione dello scalo di Forlì ecco presentarsi un secondo caso di privatizzazione e potenziamento.
Quanti altri casi di aeroporti senza finanziamenti e senza prospettive con l'avvento del Piano Nazionale Aeroporti? Quali difficoltà nella gestione di scali regionali? 29 ottobre 2012
Cosa sta succedendo ad Ampugnano?
Tra Master Plan, traffico aereo e progetti futuri a che punto stanno?
Il traffico aereo dei primi cinque mesi 2009 (dati Assoaeroporti) riporta numeri e percentuali da crisi verticale: 1.062 movimenti aerei con – 29.9% e ben 1.582 passeggeri pari a – 26.9% sullo stesso periodo del 2008.
Circa un passeggero e mezzo a volo, dati da aviosuperficie di estrema periferia.
Ma i sostenitori della mega infrastruttura aeroportuale della bassa Toscana non demordono.
Nei giorni scorsi è stata presentata una società aerea, "la Globeair Italia" (dispone di quattro Cessna 510) con una flotta di cosiddetti Very Light Jet, che opererà da questa pista, mentre la discussione sul contenuto della lettera dell’ENAC (diffuso dal Corriere di Siena) sulla modalità di privatizzazione della società di gestione è oggetto di una interrogazione Comunale del 27 giugno di Angela Bindi che Aerohabitat propone integralmente.
Al Sindaco di Sovicille Dott. Masi Alessandro
Oggetto: Comunicazione Enac alla Aeroporto di Siena Spa, sulla procedura di selezione socio privato.
A SEGUITO
dell’informazione ricevuta tramite stampa locale e dal Comitato contro l’ampliamento di Aeroporto di Ampugnano, dell’invio della comunicazione ENAC dalla quale apprendiamo che dalle “verifiche condotte dai Ministeri concertanti è emerso che la procedura di privatizzazione messa in atto dalla Società Aeroporto di Siena S.p.A., di cui il nostro Comune fa parte, non è stata rispettosa della normativa vigente, presentando elementi di criticità relativamente alla necessità della preventiva approvazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti dello schema di procedura di selezione del socio privato e dello schema di accordo ex art. 2, comma 4 e 5, comma 2 del D.M. 521/97”
CHE
“la procedura seguita per la dismissione è stata ritenuta non conforme con le disposizioni di cui al D.L. 332/94, convertito, con modificazioni, dalla L. 474/94,che prescrive all’art. 1, comma 2, modalità di alienazione delle partecipazioni dello Stato e degli enti pubblici (trasparenti e non discriminatorie, finalizzate anche alla diffusione dell’azionariato tra il pubblico dei risparmiatori e degli investitori istituzionali), mentre codesta società sembra aver utilizzato criteri di livello di dettaglio poco approfondito”.
RISULTA
“altresì che l’offerta selezionata è stata prodotta dalla stessa società che in precedenza ha predisposto il Piano di sviluppo aeroportuale, in base al quale, fra l’altro, è stata valutata l’offerta medesima”.
VISTO
Che sostanzialmente L’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile con questa comunicazione conferma le motivazioni delle istanze del’Associazione contro l’ampliamento di Ampugnano e del nostro Partito, che hanno contrastato attivamente la privatizzazione, sia con ricorsi al TAR (l’Associazione) che tramite la lotta serrata dei cittadini.
CHIEDIAMO DI SAPERE
La data esatta di arrivo della comunicazione dell’Enac alla Società Aeroporto di Siena S.P.A. La data esatta di arrivo presso il nostro Comune. Se sono pervenute altre comunicazioni da parte dei Ministeri riguardanti l’argomento. Se a seguito di questa informativa vi sono stati incontri tra i Soci per valutare il da farsi, vista la situazione di totale irregolarità nella quale "la Società" stessa viene trovarsi non essendo state rispettate le norme di legge sulla privatizzazione.
Quali sono le decisioni prese.
Se le opere già previste di 1.500.000 euro riguardanti il restauro del ristorante e pavimentazione pista, verranno eseguite utilizzando fondi della società comprendendo quelli del Socio privato o saranno a carico della parte pubblica, essendoci più che un ragionevole dubbio sulla legittimità da parte della Galaxy di far parte della compagine societaria.
Se i Soci pubblici hanno considerato la grave situazione che viene a crearsi avendo operato per oltre un anno ed avendo assunto decisioni in condizione di irregolarità societaria.
Quali sono le condizioni di utilizzo ed economiche che regoleranno i rapporti tra "la Società" aeroportuale e "la Globe Air" Italia e se, come per le altre questioni, poteva prendere decisioni e fare accordi commerciali a seguito dei rilievi sopra esposti. 01 luglio 2009
Presentiamo l’interessante e autorevole articolo a firma Giovanni Valentini apparso lo scorso 29 settembre sul quotidiano la Repubblica.
Siena e l’aeroporto della discordia
Battaglia per salvare le colline
Ambientalisti e lord inglesi sulle barricate.
Stop al progetto
Forzando il paragone, equivarrebbe ad aprire una pista d'atterraggio in via dei Fori Imperiali, tra il Colosseo e piazza Venezia, a Roma; oppure, a installare un eliporto in piena piazza del Duomo, a Milano. Un'offesa al paesaggio e alla natura, insomma. Una minaccia per l'ambiente e per la salute della popolazione locale.
E anche un attentato a quello straordinario patrimonio di edifici e costruzioni antiche, beni culturali e opere d'arte di cui abbonda questo cantone del Belpaese. Ma, proprio in coincidenza con la crisi della nostra gloriosa compagnia di bandiera, il caso assurge a paradigma nazionale di un'assurda tendenza a disseminare mini o addirittura micro-aeroporti su tutto il territorio, a 50-60 chilometri l'uno dall'altro, piuttosto che potenziare i collegamenti - ferroviari e stradali - con gli scali più grandi già in funzione.
Nei giorni scorsi, a un anno dall'inizio della mobilitazione popolare contro l'ampliamento di Ampugnano, il Consiglio regionale della Toscana ha approvato una mozione con cui vincola alla "sostenibilità ambientale" lo sviluppo del sistema aeroportuale toscano, imperniato sui due scali principali di Firenze e Pisa. Nel testo non viene citato l'aeroporto di Siena.
Ma nel corso della seduta speciale del 16 settembre l'assessore ai Trasporti Riccardo Conti, riferendosi al precedente Pit (Piano di indirizzo territoriale) e al Master Plan degli aeroporti, ha ribadito che questo è uno scalo "di tipica dimensione locale" e ha denunciato pubblicamente una pericolosa "sbornia aeroportuale" che minaccia la Toscana.
In questi documenti ufficiali si legge in effetti che lo scalo di Ampugnano, gestito oggi da una società sostanzialmente privata, dispone al momento di una pista di 1.393 metri in grado di accogliere soltanto piccoli aerei. E in base agli ultimi dati disponibili, risulta che nel 2005 i voli sono stati 10.850 con appena 12.507 passeggeri: il che significa che si tratta prevalentemente degli aeroplanini della scuola di volo, di pochi aerei privati da turismo e di qualche volo charter.
Lo stesso Master Plan conclude esplicitamente che sono "da escludere rifacimenti della pista per allungarne lo sviluppo e renderla idonea ad aerei più grandi, per la sua inutilità e per motivi di evidente e giustificato impatto ambientale: meglio puntare sulla clientela "high spending" che sulla quantità!" (anche il punto esclamativo alla fine è testuale).
Eppure, dopo il passaggio dell'Aeroporto di Siena Spa dalla mano pubblica a quella privata con una procedura tutt'altro che trasparente, era stato predisposto un maxi-piano di sviluppo che prevedeva un investimento di 80 milioni di euro, con un traffico di 350 mila passeggeri e di 70 voli al giorno nel 2012, destinati a salire nel 2020 rispettivamente a 490 mila e 90.
Al centro dell'operazione, il nuovo azionista di riferimento e cioè il fondo d'investimento lussemburghese Galaxy, partecipato dalla Cassa depositi e prestiti e quindi in buona sostanza finanziato da capitale pubblico, con al fianco la potente banca cittadina, il Monte dei Paschi di Siena: "È piuttosto probabile - commenta Fernando Giannelli, giovane e combattivo avvocato del Comitato contro l'ampliamento di Ampugnano - che l'operazione, maturata in ambienti politici e senza una regolare gara internazionale, sia in realtà una pseudo-privatizzazione".
Da qui, la più che comprensibile protesta della popolazione locale che per il momento è riuscita a bloccare il progetto, ma resta tuttora sul piede di guerra nel timore di sorprese o colpi di coda. Il fatto è che in questo territorio si trovano, oltre a una riserva naturale statale, ben quattro riserve regionali e quattro siti di interesse comunitario (Sic). Si calcola che l'ampliamento dell'aeroporto, secondo il progetto originario, produrrebbe la cementificazione di 157 mila metri quadrati, l'equivalente di 23 campi di calcio, in mezzo a 36 mila ettari di boschi, prati, alvei fluviali e aree agricole tradizionali.
Un disastro ambientale annunciato, dunque, con pesanti ricadute sull'inquinamento dell'aria e dell'acqua, oltre che naturalmente su quello acustico. E tutto ciò, per di più, con lo spreco di risorse pubbliche o comunque di provenienza pubblica, per ingrandire uno scalo-fantasma a beneficio di un malinteso sviluppo affidato a un turismo dei numeri, "mordi e fuggi".
È risultata tanto efficace però la mobilitazione popolare che per ora il piano è stato apparentemente congelato o comunque ridimensionato: tanto che oggi il presidente della società aeroportuale, Enzo Viani, ex dirigente del Monte dei Paschi di Siena, preferisce parlare più modestamente di "adeguamento" dell'impianto. Con una spesa di 20 milioni di euro, si tratterebbe soltanto di allungare la pista di 107 metri per portarla ai 1.500 totali già autorizzati nel 2002, ottenendo così la certificazione che consentirebbe l'atterraggio e il decollo di piccoli aeroplani da 40-60 posti, in grado di collegare Siena con Roma o Milano. E questo sarebbe sufficiente, secondo i dirigenti della società, per riportare finalmente in pareggio un bilancio che accusa un milione di perdite all'anno.
03 ottobre 2008
Dopo gli interrogativi posti da Aerohabitat con la news “Madrid la sciagura MD 82, ipotesi Italia” e l’ipotesi di scenari paralleli su scali italiani e la presentazione del “rischio” a Verona Catullo e di Milano Linate tocca a Siena Ampugnano .
Stavolta non disponiamo ancora di una mappa dall’alto, ma quello che è stato anticipato dal Comitato, riferendosi al lavoro specifico sul Catullo, svolto invece e dal Comitato di Sommacampagna di Verona che sostiene:
- …”questo interessante lavoro "artigianale" fatto con foto satellitari da un cittadino di Caselle (Verona)... Abbiamo pensato subito ad Ampugnano, dove l'aereo sarebbe finito più o meno sul polo chimico farmaceutico di Belluria”.
Dopo aver svolto una ricerca minima Aerohabitat ha identificato che in quell’area è ubicato il magazzino della società “Novartis Vaccines & Diagnostics s.r..l. (Sede sviluppo, produzione e commercializzazione di vaccini per uso umano). Non siamo ancora, tuttavia, in grado di sapere se la localizzazione corrisponda alla nuova configurazione aeroportuale o a quella progettata dal Piano di Sviluppo dell’aeroporto di Siena. 1 settembre 2008
Proponiamo l’interrogazione integrale sul futuro di Siena - Ampugnano proposta in questo mese di giugno presso il Consiglio della Regione Toscana dal Gruppo Consiliare dei Verdi – Rifondazione Comunista e la successiva replica alla risposta ritenuta insoddisfacente. Consideriamo tale scambio, proponibile per altri progetti di espansione aeroportuale, come un esempio “illustrativo” della relativa efficacia di queste iniziative che, tuttavia, realizzano una validità informativa - comunicativa.
E’ necessario che la Regione intervenga – in merito al progettato ampliamento dell’aereoporto di Impugnano (Siena) affinché le proprie normative vengano rispettate, quindi innanzitutto si proceda alla realizzazione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, e si faccia attrice di una “operazione verità” sulla questione.
Ritengo infatti che tale progetto sia ambientalmente e socialmente estremamente impattante e per di piu’ non vi siano affatto le condizioni per raggiungere gli obbiettivi economici che si prefigge. Così Monica Sgherri Capogruppo di Rifondazione Comunista Sinistra Europea, prima firmataria dell’interrogazione alla Giunta Regionale presentata in merito alla vicenda del progettato ampliamento dell’aereoporto di Impugnano e sottoscritta anche dai Consiglieri Mario Lupi (Verdi) e Bruna Giovannini (sinistra democratica)
Tale progetto presenta forti criticità di forma e di sostanza: si sta infatti procedendo all’aumento del capitale sociale della Società Aeroporto di Impugnano S.p.A. per 20 milioni di euro – recepito da quattro deliberazioni dei consigli comunali di Siena e Sovicille, della Camera di Commercio e del Consiglio Provinciale di Siena, al solo scopo di avallare il progetto di ampliamento presentato dal socio privato di maggioranza della società aeroportuale, cioè il fondo Galaxy.
Nel recepimento da parte dei suddetti soci pubblici di fatto si esclude la realizzazione della V.I.A. per il progetto attuale del fondo Galaxy, basandosi sul pronunciamento di esclusione della V.I.A. da parte degli organi competenti della Regione Toscana che aveva riguardato però un precedente progetto di ampliamento, estremamente meno ampio di quello proposto da Galaxy.Vi è quindi una contraddizione evidente che ha portato tra l’altro alcune associazioni locali e nazionali a ricorrere al Tar contro le delibere suddette dei soci pubblici della società aeroportuale senese.
Movimenti ed associazioni che da tempo si battono contro l’ampliamento dell’aereoporto di Impugnano, facendosi latori di una vasta opposizione delle popolazioni locali, le quali temono il deturpamento di un area di alto pregio ambientale e paesaggistico, quindi anche turistico. L’ampliamento infatti cementificherebbe un area vastissima, avendo per di piu’ obbiettivi di flussi di traffico e passeggeri – si prevede una quintuplicazione – assolutamente irraggiungibili visto il bacino di utenza potenziale dell’area.
Il progetto inoltre confligge palesemente – proprio nel momento in cui si fa strada l’ipotesi di una gestione sinergica degli scali aeroportuali toscani – con il mantenimento e potenziamento dei principali aeroporti toscani, cioè Pisa e Firenze.
E’ necessario quindi che la Regione si esprima con chiarezza su tutti gli aspetti di questa vicenda, che toccano il rispetto delle proprie normative, a cominciare dal P.I.T., mancanza di convenienza economica e forti rischi ambientali e sociali. Questa la ratio della nostra interrogazione.
Risposta all'interrogazione sull'ampliamento dell'Aeroporto di Ampugnano (Siena)
Sgherri: "insoddisfatta e preoccupata dalla risposta dell'assessore Conti"
Insoddisfatta e preoccupata per la risposta dell'assessore Conti, in quanto non ha sciolto nessun nodo e fugato nessuna preoccupazione che erano sollevati nell'interrogazione presentata. Così Monica Sgherri, capogruppo di Rifondazione Comunista Sinistra Europea in Consiglio Regionale al riguardo della risposta, ottenuta oggi in aula, dall'assessore all'urbanistica e trasforti in merito all'interrogazione – prima firmataria la capogruppo Sgherri - sul tema dell'ampliamento dell'aereoporto di Ampugnano (Siena).
Di fronte ad un progetto fortemente impattante ambientalmente e socialmente come questo - prosegue Sgherri - era necessario che emergesse con chiarezza il ruolo della Regione, rapportato con gli enti locali (soci pubblici della società aeroportuale senese) perché se ne affrontasse la fattibilità in ogni suo aspetto, a cominciare da quello ambientale con l'impegno - oggi invece assente - di realizzazione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, impegno che dalla risposta in aula non è giunto.
Fattibilità da sviscerare anche sotto l'aspetto di prospettive economiche, in quanto vi sono forti perplessità - al di là degli aspetti ambientali sopra citati - che si possano raggiungere bacini di utenza e di traffico aereo (fino a 490 mila passeggeri nei prossimi anni) come presente nel progetto del socio privato della società. Queste risposte erano doverose per due ordini di motivi: per il fatto che si parla di investimenti - con il coinvolgimento anche dei soci pubblici - per ben 20 milioni di euro con il forte rischio che in futuro, una volta non realizzati gli obbiettivi economici dell'operazione, magari potrebbe venir richiesta una variante urbanistica con finalità edilizie motivate dalla necessità di ripianare le perdite subite.
Il secondo motivo riguarda il fatto che, proprio perché la regione punta ad un sistema integrato aeroportuale toscano, sarebbe stata necessaria anche da parte sua una valutazione delle potenzialità dei vari scali toscani, visto che è piu' che evidente che quelle di Ampugnano non possono certo raggiungere il bacino d'utenza che è previsto nel progetto di ampliamento del medesimo.
Sarebbe invece necessario - ha concluso Sgherri - che le risorse disponibili fossero utilizzate per il potenziamento del sistema ferroviario dell'area senese, vera necessità sia per i turisti che per i tanti pendolari che si spostano da quell'area in particolare verso quella fiorentina. 12 giugno 2008
Sono quattro i ricorsi presentati al TAR Toscano contro l’ampliamento dello scalo di Ampugnano, la pista di volo localizzata a 12 chilometri da Siena.
A farlo sono stati a fine maggio rispettivamente:
- l’Associazione Ampugnano per la salvaguardia del territorio del Comitato contro l’ampliamento dell’Aeroporto di Ampugnano,
- un gruppo di privati proprietari di immobili e di aziende biologiche e agrituristiche, abitanti in tutta prossimità dell’aeroporto di Ampugnano
- l’Associazione Italia Nostra
- il W.W.F. Italia.
Proponiamo uno stralcio della Conferenza stampa relativa alla presentazione dei ricorsi avvenuta martedì 27 maggio 2008, tenuta dall’avv. Gianluigi Ceruti.
“… I quattro ricorsi sottoposti al Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana chiedono l’annullamento delle deliberazioni approvate dal Consiglio provinciale di Siena, dal Consiglio comunale di Siena, dal Comune di Sovicille e dalla Giunta della Camera di Commercio senese.I quattro enti pubblici senesi, soci della società Aeroporto di Siena s.p.a., hanno varato un aumento di capitale sociale per 20 milioni di Euro finalizzati e destinati, totalmente ed esclusivamente, alla realizzazione di opere di ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano-Siena previste in una relazione (19 febbraio 2008) della società aeroportuale basata su una proposta in data 7 settembre 2007 di un nuovo partner della società stessa con sede in Lussemburgo, il Fondo Galaxy Management Services.
La proposta del Fondo Galaxy – fatta propria sia dalla società dell’aeroporto sia dai quattro soci pubblici suddetti- prevede l’attuazione di una serie di rilevanti interventi ed un aumento del traffico passeggeri (oltre 200.000 nel 2010 e quasi 500.000 nel 2020).
Nelle loro deliberazioni, oggetto dei ricorsi, Provincia di Siena, Comuni di Siena e di Sovicille e Camera di Commercio senese hanno preso le mosse dagli stessi presupposti: un decreto della Regione Toscana del luglio 2002 con il quale il Dirigente del Servizio di Valutazione di Impatto Ambientale, al termine di una procedura “di verifica”, aveva escluso che fosse soggetto a V.I.A. un progetto presentato dall’allora Consorzio per l’Aeroporto di Siena (trasformatosi poi in Società per l’Aeroporto di Siena spa) nel quale non soltanto erano state elencate opere di gran lunga inferiori a quelle previste nelle quattro deliberazioni ora contestate davanti al TAR, ma era stato anche indicato un flusso di traffico che avrebbe raggiunto una soglia di passeggeri all’anno inferiore sino a cinque volte rispetto alla previsione quantitativa della proposta attuale.
Le deliberazioni di Provincia, Comune di Siena, Camera di Commercio e Comune di Sovicille si sono fondate su questo travisamento dei dati (quantità di opere e flussi di passeggeri) al quale, secondo i ricorrenti, si aggiungono altre illegittimità amministrative. Inoltre i provvedimenti delle pubbliche amministrazioni senesi sono incorsi in contraddizione intrinseca perché da un lato hanno recepito il progetto oggetto di valutazione da parte della Direzione VIA regionale e nello stesso tempo hanno assunto come presupposto dell’aumento del capitale della società per l’aeroporto di Siena spa ben più numerose opere e flussi di traffico di gran lunga superiori non considerati dal Settore regionale VIA che, anzi, aveva escluso nel 2002 la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale a condizione che i lavori e i flussi si fossero mantenuti entro i limiti del progetto sottoposto allora alla Regione Toscana.
L’aumento di capitale della società per l’aeroporto di Siena è diretto esclusivamente alla realizzazione di opere suscettibili della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, che inoltre richiedono concessioni e autorizzazioni e altri provvedimenti il cui esito, in uno Stato democratico e di diritto, non può essere scontato. Infatti, competenti al rilascio degli atti amministrativi sono distinte, differenti autorità pubbliche, teoricamente libere e indipendenti. In taluni casi è anche prescritta la preventiva consultazione dei cittadini.
Infine, con il ricorso per l’annullamento della delibera della Giunta camerale senese, i ricorrenti hanno dedotto la ulteriore illegittimità della cessione a titolo gratuito, direttamente al Fondo Galaxy, dei diritti di opzione di azioni ordinarie (12 milioni). Trattandosi di ente di diritto pubblico la Camera di Commercio non avrebbe potuto deliberare elargizioni senza corrispettivo a favore di un singolo soggetto privato né erogare contributi finanziari sotto qualsiasi forma che non fossero previsti da apposite disposizioni normative già vigenti ed esclusivamente in base a criteri predeterminati e prefissati.
Con la cessione gratuita di dodici milioni di azioni ordinarie al Fondo Galaxy la Giunta camerale senese ha avvantaggiato un privato a scapito di tutte le altre imprese e con pregiudizio per investimenti alternativi di interesse economico generale.
L’aumento di capitale della società per l’aeroporto di Siena è diretto esclusivamente alla realizzazione di opere suscettibili della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, che inoltre richiedono concessioni e autorizzazioni e altri provvedimenti il cui esito, in uno Stato democratico e di diritto, non può essere scontato. Infatti, competenti al rilascio degli atti amministrativi sono distinte, differenti autorità pubbliche, teoricamente libere e indipendenti. In taluni casi è anche prescritta la preventiva consultazione dei cittadini le cui osservazioni, potenzialmente anche contrarie all’approvazione delle opere, debbono formare oggetto di considerazione e valutazione da parte dei soggetti pubblici deputati a decidere e potrebbero essere anche accolte.
Con l’ampliamento dell’aeroporto, al quale è destinato l’aumento di capitale sociale oggetto delle delibere impugnate, il traffico aereo e il movimento di passeggeri dell’aeroporto di Ampugnano, ora di scarse dimensioni, aumenterebbero in misura considerevole comportando problematiche seriamente critiche per la salute delle persone e per l’integrità degli ecosistemi con ricadute negative anche sui valori patrimoniali e aziendali.
Infatti il sedime aeroportuale di Ampugnano è situato in una piana di particolare pregio paesaggistico -la Piana di Rosia- e si trova all’interno del Bacino di Luco che è la principale fonte di approvvigionamento idrico di Siena: per la protezione degli acquiferi l’area è giudicata altamente sensibile e vulnerabile.
Nell’ambito circostante l’aeroporto, alcune parti del territorio rientrano in Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e, nell’area più a sud rispetto al sedime aeroportuale, scorre il fiume Merse che raccoglie le acque superficiali e profonde provenienti dalla Piana di Rosia.
Sulla salute degli abitanti nella zona inciderebbero pericolosamente gli effetti di migliaia di litri di sostanze anticongelanti per piste e aerei, fortemente tossiche e contaminanti unitamente ad additivi cancerogeni, le polveri sottili emesse dalla combustione del carburante che – secondo i risultati di indagini epidemiologiche anche recenti- sono idonee a provocare patologie tumorali maligne, affezioni cardiovascolari e malformazioni congenite.
L’Osservatorio per il Farmaco del Ministero della Salute ha registrato, nel quartiere romano di Ciampino attorno all’aeroporto, la più alta spesa pro-capite a livello nazionale per farmaci anti-tumorali. Inoltre negli abitanti vicini alle zone aeroportuali, a causa di livelli elevati di rumore, è stato accertato il doppio dei casi di ipertensione con conseguenti incidenti cardiovascolari.” 4 giugno 2008