Ancora una iniziativa dell'on. Arianna Spessotto: Interrogazione a risposta in commissione 5-07124 presentato Venerdì 27 novembre 2015, seduta n. 531
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti .
Per sapere – premesso che:
l'11 novembre 2015 è stato pubblicato sul quotidiano «la Nuova Venezia» un articolo intitolato «Aeroporto, quale sicurezza», in cui un lavoratore aeroportuale denunciava all'opinione pubblica una grave omissione nei sistemi di controllo afferenti all'aeroporto Marco Polo di Tessera (Venezia);
secondo quanto denunciato da tale lavoratore aeroportuale, due figure dirigenziali appartenenti ad una delle tre aziende di handling operanti presso l'aeroporto Marco Polo, avrebbero, di proposito e per motivi strettamente personali, attribuito un bagaglio a un passeggero diverso dal suo legittimo proprietario;
tale denuncia viene peraltro supportata nell'articolo di cui sopra dalla pubblicazione di un documento grafico in cui viene riportato il testo di una mail e una nota scritta in cui si legge chiaramente, con riferimento a un bagaglio, che «il terzo pezzo è da attribuire ad un passeggero a caso che non spedisca bagaglio»;
tale grave violazione delle più elementari norme comuni sulla sicurezza dell'aviazione civile appare ancora più inquietante, secondo l'interrogante, se si considera l'attuale panorama internazionale di rischio terroristico e l'allerta massima che i sistemi di sicurezza dovrebbero adottare in risposta alle minacce e ai gravissimi attentati degli ultimi mesi;
come è noto, con il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 21 luglio 2009, l'Enac è stato designato quale unica autorità responsabile del coordinamento e del monitoraggio dell'attuazione delle norme fondamentali comuni in tema di sicurezza;
ai sensi degli articoli 10 e 11 del regolamento (CE) 300/2008, l'Enac assicura inoltre la redazione l'attuazione e l'aggiornamento del programma nazionale per la sicurezza dell'aviazione civile e del Programma nazionale per il controllo di qualità della sicurezza dell'aviazione civile, anche attraverso il supporto del Comitato interministeriale per la sicurezza dei trasporti aerei e degli aeroporti (CISA);
come riportato sul sito dell'Ente nazionale per l'aviazione civile, a seguito dei fatti dell'11 settembre 2001, si è reso altresì necessario garantire misure di prevenzione e controllo severissime, strutturate su standard internazionali e abbinate a un'attività di continuo monitoraggio sull'intera organizzazione del trasporto aereo, e cioè su infrastrutture, gestori, compagnie, scuole di volo, oltre che su passeggeri, bagagli, merci e aeromobili;
inoltre, sempre sullo stesso sito, si legge testualmente che «garantire la sicurezza del volo e dei passeggeri trasportati, sia durante il volo che a terra, in ambito aeroportuale, è obiettivo primario dell'Enac»;
per quanto risulta all'interrogante, nonostante, l'Ente nazionale per l'aviazione civile e il gestore aeroportuale Save siano stati messi al corrente della violazione di tali norme di sicurezza, di cui dovrebbero essere i primi garanti, nessun provvedimento è stato adottato per sanzionare tale comportamento altamente lesivo –:
se il Ministro interrogato, verificati i fatti esposti in premessa, non ritenga opportuno intervenire nei confronti di Enac per accertare tutte le eventuali responsabilità che dovessero emergere da una mancata attività di vigilanza e controllo sull'applicazione delle misure di security per il trasporto di bagagli, in merito al caso di cui in premessa. 30 dicembre 2015
E' un caso unico? L’Autorità Garante della Concorrenza e del mercato ha avviato altri procedimenti nel settore aeroportuale del Belpaese? La multa dell'Antitrust è stata resa nota lo scorso 8 giugno, 2015 ma Aerohabitat non ha trovato riscontro tra i media locali e nazionali.
Il procedimento sarebbe scattato nel dicembre 2014. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato avrebbe avviato un’istruttoria contro la società esercente dell'aeroporto di Venezia, per "mancata separazione della gestione delle attività di assistenza passeggeri e merci". Lo aveva rivelato il bollettino Agcm sulla base della legge 287/90 che dice che le "imprese che esercitano gestione di servizi di interesse economico generale, ovvero operano in regime di monopolio sul mercato, qualora intentano svolgere attività in mercati diversi da quelli in cui agiscono per l’adempimento degli specifici compiti loro affidati» devono operare «mediante società separate".
Nel Dlgs 18/99 inoltre si ricordava come "le attività relative ai servizi di assistenza a terra passeggeri e merci non rientrino più nella gestione esclusiva dell’aeroporto" ...."sono liberalizzate".
L’Agcm segnalava l'ipotesi "SAVE Spa svolge direttamente le attività relative ai servizi di assistenza a terra passeggeri presso l’aerostazione di Aviazione generale di Venezia e merci presso l’aerostazione Cargo di Venezia" - e pertanto - "di non aver operato mediante una società separata per lo svolgimento di queste stesse attività".
L'unica nota rintracciata da Aerohabitat sulla sanzione alla SAVE di Venezia è apparsa on-line sul sito di Arianna Spessotto di M5S che segnala in data 8 giugno:
"Dopo aver avviato – lo scorso anno – una contestazione nei confronti della società di gestione dell’aeroporto di Tessera, l’Agcm ha ora concluso il procedimento contro la Save, condannando la società di Marchi per non aver rispettato l’obbligo di separazione societaria delle attività svolte di assistenza a terra ai passeggeri all’Aviazione generale e alle merci presso l’Aerostazione cargo.
Fin dal 2001, anno di avvio della liberalizzazione delle attività di handling, Save ha infatti prestato direttamente, in regime di monopolio e senza procedere a separazione societaria, i servizi di assistenza a terra per passeggeri e merci, nonostante tali servizi siano stati liberalizzati in base al d.lg n. 18/99, in contrasto con le norme pro-concorrenziali che si applicano al settore. Non è la prima volta che Save viola i principi di libertà di concorrenza nella gestione dell’aeroporto di Tessera: più volte ho denunciato con i colleghi del M5S la “guerra dei parcheggi” messa in atto dalla Marco Polo Park, controllata al 100% dalla Save, contro i gestori di parcheggi esterni, concorrenti di Save.
Mi auguro che Enac voglia ora vigilare sulla messa in atto da parte della società di Marchi delle norme sull’apertura del mercato anche in questo settore, a tutela della trasparenza nella regolazione dei mercati." 16 giugno 2015