Verona - Catullo, ancora su quel Antonov 24 e sui risarcimenti

Il prossimo 13 dicembre saranno trascorsi 15 anni, ma il ricordo è ancora vivo.

Lo schianto in località Poiane a Sommacampagna, avvenne il 13 dicembre 1995, dopo il decollo tra i filari di peschi il volo  Antonov 24 della Banat Air diretto a Timisoara provocò 49 vittime di qui 31 italiani.

 

Per la dinamica, le cause e concause rimandiamo all'analisi svolta su "Sentenza del 9 Luglio 2001, testo e commento di Renzo Dentesano, Il processo per il disastro di Verona - La sentenza della Corte d'Appello di Venezia, in www.airmanshiponline.com , 16 Dicembre 2001".

 

Quello che riemerge oggi sono invece le richieste di risarcimento da parte dei parenti delle vittime, avviate nel 1996 e, probabilmente, solo ora in via di totale definizione.

 Ben 123 i familiari fecero causa, in vari momenti e, dopo una serie di errori procedurali, intoppi per fallimenti ed eccezioni di competenza territoriale solo nel 2006 si raggiunsero le conclusioni. Ma solo nel luglio 2010 - dopo l'eccezione sollevata dall'avvocato dello Stato - il giudice avrebbe stabilito entità dei risarcimenti dei soggetti interessati, ovvero, recita il dispositivo, "e dichiarata la responsabilità del Ministero dei Trasporti e l'aeroporto Valerio Catullo (entrambi nella misura del 20%), di Banat Air Service srl (la compagnia aerea che aveva noleggiato il velivolo, ndr), Compania Romana de Aviate Romavia SA (proprietaria del velivolo), Giubi tour già Business Jet srl (l'agenzia che aveva noleggiato l'Antonov 24, ndr) in solido per il rimanente 60 per cento".

 

La vicenda tuttavia, a consuntivo, appare alquanto frammentata.

Qualcuno ha ricevuto anticipi, una ventina di parenti delle vittime hanno, nel frattempo, raggiunto accordi. Con risarcimenti e contrattazioni separate.

 

Tra i destinatari dei risarcimenti anche la Inail di Brescia, di Padova e di Vicenza

La somma globale residua dei risarcimenti ammonterebbe ad oltre due milioni e 300mila.

Cosa concludere?

 

I più recenti disastri aerei del Paese, forse anche a seguito di queste lunghissime e difficoltose ed estenuanti vicende giudiziali e personali hanno - su consigliato di avveduti studi legali - promosso una sorta di "comitati di familiari delle vittime" dello specifico incidente aereo. Probabilmente in un qual futuro sarà costituito un qualche soggetto "terzo" con finalità di tutela, soccorso e tutela legale per i famigliari delle vittime di qualsivoglia incidente o disastro.

 

Anche non aereo. Ma è la formula giusta?

 Quali implicazioni potrebbe, infatti, innescare la presenza di un "Comitato" dei famigliari nelle più ampie vicende relative non solo all'ammontare e consistenza dei singoli e globali risarcimenti, ma alle stesse fasi processuali, alle stesse investigazioni? 22 novembre 2010

Catullo e Security, una interrogazione anche alla UE

La security al Catullo è ancora sotto i riflettori. Dopo l'interrogazione presentata dall'on. Emanuele Fiano (4 agosto 2010) al Parlamento Italiano, tocca stavolta al deputato europeo Marco Scurria. A fine settembre ha depositato al Parlamento Europeo la sottostante interrogazione, titolata "Sicurezza aeroporto "Valerio Catullo" di Verona".

 

Sicurezza aeroporto "Valerio Catullo" di Verona

 

Premesso che:

 

l’Aeroporto " Valerio Catullo" di Verona è, in ragione dei traffici passeggeri registrati nel periodo gennaio-agosto 2010, tra i primi quindici d’Italia avendo registrato una movimentazione di 2.122.083 di passeggeri;

 

 - il Governo italiano ha addirittura approvato modifiche normative che favoriscono visibilmente la Società di gestione per nuovi investimenti mentre lo scalo ha recentemente aperto ai voli low-cost europei;

 

 - Nel 2009 è stato rinnovato per un periodo di tre anni, dalla società di gestione dei servizi aeroportuali, la S.p.a. “Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca”, alla Società “La Ronda” di Verona, del “Gruppo FIDELITAS”, l’appalto per la sicurezza aeroportuale e l’appalto prevede, tra l’altro, che per il servizio debbano essere assunte 150 guardie giurate specializzate, per coprire fino a 14 archetti;

 

 - il numero minimo ed indispensabile di Guardie Giurate da dedicarsi all'Aeroporto Valerio Catullo non dovrebbe essere mai inferiore a 125 unità, mentre allo stato sono impiegate non più di 68 Guardie;

 

 - le Guardie giurate della Società La Ronda sono così spesso costrette a lavorare oltre le 12 ore giornaliere e ciò per carenze di organico denunciate dal SAVIP, Sindacato Autonomo Vigilanza Privata, fin dal 2007;

 

 - tale situazione, oltre ad aver costretto i passeggeri a lunghe attese ai varchi, rappresenta un fin troppo evidente fattore di rischio per la sicurezza aeroportuale e dei viaggiatori, affievolendosi le energie psicofisiche dei lavoratori;

 

 - la vigilanza e le periodiche ispezioni istituzionali che dovrebbero rivelare le anomalie sono state “annunciate a “La Ronda”;

 

 

chiede di sapere se, secondo la Commissione:

- siano rispettati a Verona gli standard qualitativi minimi europei per l’impiego delle Guardie giurate, con riferimento a turni  di lavoro che durano oltre 12 ore;

 

- presso l’Aeroporto di Verona siano garantiti, per il volume dei viaggiatori, servizi di sicurezza “minimi”, secondo gli standard europei;

 

- se i fondi rivenienti dalle tasse per la sicurezza aeroportuale versate dai passeggeri dell’Aeroporto Valerio Catullo con ogni biglietto siano stati e siano integralmente spesi per assicurare il potenziamento dei servizi e delle dotazioni per la sicurezza dell’Aeroporto in parola;

 

- se sia stata mai disposta dal competente Ufficio della Commissione Europea un’ispezione all’Aeroporto di Verona e se essa sia stata eseguita con modalità tali da evitare che i titolari delle aziende ne potessero essere informati in anticipo. 5 ottobre 2010

Catullo, ispezioni security, atto secondo, serve chiarezza

Ricordate lo scoop sull'ispezioni ENAC annunciata da una nota informativa che media locali ed una interrogazione avevano ampiamente trattato? Anche Aerohabitat aveva rilanciato la sorprendente vicenda sulla quale era attesa una versione ufficiale da parte di ENAC.

 Aerohabitat aveva circostanziato quanto era avvenuto in due note: "Aeroporti, tra security drills e body scanner flop" e "Catullo, la security, una interrogazione e una ispezione".

 

Altrettanto significativo e straordinario è quanto ha rilanciato Vivicaselle (http://vivi-caselle.blogspot.com/ ) lo scorso 4 settembre, proponendo la breve news " Controllo a sorpresa ma non tanto" (vedi foto), apparsa sul settimanale Espresso n.36 del 9 settembre 2010.

 

Il sito web di Caselle Sommacampagna nella sua puntuale, rigorosa e monumentale analisi su quanto accade all'aeroporto Catullo di Verona e nel circondario ha, di fatto, riportato il testo del settimanale Espresso, che sostiene come la vicenda sarebbe avvenuta non solo il 13 febbraio 2009 (?) ma anche a settembre.

La materia è spinosa e le date riportate dall'Espresso non sembrerebbero coincidere, la questione security e la sua funzionalità ed efficienza sono fondamentali, servono chiarimenti, sopratutto da parte di ENAC. 16 settembre 2010

Catullo, Villafranca avvia il Piano di Rischio, ma non basta

I primi passi verso il Piano di Rischio Comune sono stati avviati anche a Villafranca di Verona.

 

Il quotidiano "l'Arena" ed il solito puntuale sito di Vivicaselle ovvero http://vivi-caselle.blogspot.com/  hanno commentato sull'adozione, nel piano urbanistico comunale della normativa che dovrebbe vincolare le aree prospicienti alle piste di volo.

Limitare il rischio in caso di incidenti aerei, che in oltre l'80% degli eventi avvengono presso le piste - sono i fuoripista identificati come veeroff, undershoot e overrun - prima o poi diventerà anche in Italia una misura preliminare e fondamentale per l'attività aerea e la coesistenza con la comunità ed il territorio circostante.

 

L'individuazione delle tre aree, qualificate come A, B e C, localizzate tra Caluri e la zona industriale della città, tuttavia riguardano solo la fase di atterraggio per la pista 04 e per i decolli dalla pista 22. Quindi lungo la procedura ILS di avvicinamento alla 04 e sottostante ai decolli dalle 22 (con relativa virata).

Secondo quanto sostenuto dal quotidiano l'Arena il 12 agosto 2010, "il Piano di rischio aeroportuale per la testata sud del Catullo, in territorio di Villafranca, è stato approvato dalla giunta, dopo quattro mesi di lavoro, e trasmesso dai tecnici del Comune ai funzionari dell'Ente nazionale aviazione civile (Enac)".

 Toccherà ora ai Comuni di Sommacampagna e Verona completare l'opera del Piano di Rischio della pista per la parte nord della pista.

 

Rimangono tuttavia aperte le questioni correlate alla piena esecutività dei vincoli edificatori.

Quanti caseggiati saranno interessati ad eventuali restrizioni e demolizioni?

 

L’esposizione al rischio aeronautico, com'è noto, è legato alla tipologia delle operazioni di volo, alla tipologia di aeromobili, alle caratteristiche tecniche-operative della pista di volo, alla tipologia del traffico aeroportuale, ma è solo l’art. 715, con la valutazione di rischio delle attività aeronautiche a rendere attuativo il Piano di Rischio.

Ebbene, ecco l'interrogativo, il volume di traffico del Catullo, secondo le disposizioni ENAC,  determina l'integrale adozione del Piano di Rischio a tutela del territorio e della comunità limitrofa? 18 agosto 2010 

Catullo, la security, una interrogazione e una ispezione

In questi ultimi giorni la Camera, i media locali, il sito di Caselle Sommacampagna http://vivi-caselle.blogspot.com/  e quello del sindacato SAVIP (Sindacato autonomo vigilanza privata) http://www.savip.it/  hanno proposto e rilanciato una questione primaria per un aeroporto: l'efficienza e funzionalità della security aeroportuale del Catullo.

Rimandiamo ai rispettivi siti internet per maggiori dettagli e, in attesa di un analisi specifica di Aerohabitat, proponiamo l'integrale interrogazione presentata dall'on. Emanuele Fiano (presentata lo scorso 4 agosto 2010).

In relazione alle ispezioni aeroportuali disposte da ENAC, come descritto nel caso del Catullo, occorre chiedersi se queste avvengano nel rispetto delle linee guida previsto dal Cisa, il Comitato Interni Direzioni Aeroportuali e nell'ambito dei Csa (Comitati di Sicurezza Aeroportuale).

In materia di security appare comunque indispensabile rapportarsi al coordinamento Ministeriale per la Sicurezza dei Trasporti Aerei e degli Aeroporti, e decisivo misurarsi con le pratiche, gli standard e tecniche degli esperti della ICTS.

 

 

Interrogazione a risposta in Commissione:

 

FIANO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

 

Per sapere - premesso che:

 

l'aeroporto Valerio Catullo di Verona è, in ragione dei traffici passeggeri e merci, tra i primi quindici d'Italia;

 

secondo i dati ufficiali dell'ENAC, Ente nazionale aviazione civile, nel 2009 l'aeroporto Valerio Catullo ha, in particolare, registrato una movimentazione di

 

oltre tre milioni di passeggeri, attestandosi al quattordicesimo posto fra gli aeroporti italiani;al fine di incentivare l'adeguamento delle infrastrutture del sistema aeroportuale di cui il predetto aeroporto, con altro presente in regione diversa, fa parte, è stata addirittura approvata una modifica all'articolo 17 del decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, «Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali» in base al quale l'Ente nazionale per l'aviazione civile (ENAC) è autorizzato a stipulare contratti di programma «in deroga alla normativa vigente in materia», introducendo sistemi di tariffazione pluriennale che, tenendo conto dei livelli e degli standard europei, siano orientati ai costi delle infrastrutture e dei servizi, a obiettivi di efficienza e a criteri di adeguata remunerazione degli investimenti e dei capitali, con modalità di aggiornamento valide per l'intera durata del rapporto. Tale contratto, approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, può consentire sostanziali modifiche tariffarie e lo stesso prolungamento senza gara del contratto di gestione, favorendo, in tal modo, visibilmente, ad avviso dell'interrogante, la società di gestione rispetto alla normativa ordinaria vigente;

 

secondo quanto annunziato nel corso di una conferenza stampa del 15 giugno 2010 da Fabio Bortolazzi e Massimo Soppani, rispettivamente presidente e direttore generale della società di gestione dell'aeroporto Valerio Catullo, insieme alla responsabile Ryanair per l'Italia Melisa Corrigan, lo scalo ha definitivamente aperto ai vettori a basso costo, stipulando proprio in quei giorni con la nota compagnia irlandese un nuovo accordo che ha già portato nuovi voli a Verona e che prevede addirittura una modifica dello scalo che, in pratica, si sdoppierà con strutture e servizi separati per i voli low- cost;

 

l'aeroporto di Verona è, inoltre, dotato di un avanzatissimo sistema antinebbia che consente l'operatività dello scalo anche in condizioni di visibilità critiche e grazie a questo sistema, operativo dall'inizio del 2003, l'aeroporto scaligero è abilitato ad operare in categoria IIIB, ovvero fino alla visibilità critica di 75 metri, con ciò diventando, in caso di criticità da nebbia su altri aeroporti del Nord Italia meno attrezzati, meta alternativa dei voli, fatto che provoca, in tali occasioni meteorologiche, il sovraccarico di tutti i servizi connessi con l'accoglienza dei vettori, compresi i servizi di sicurezza aeroportuale;

 

nel 2009 è stato rinnovato per un periodo di tre anni, dalla società di gestione dei servizi aeroportuali, la s.p.a. «Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca», alla società «La Ronda» di Verona, facente parte del «Gruppo FIDELITAS», di cui azionista di maggioranza è la Franco Gnutti Holding s.p.a., l'appalto per i servizi di sicurezza aeroportuale dello scalo «Valerio Catullo»;la Società di gestione dei servizi aeroportuali sopradetta è partecipata dall'Associazione industriali di Mantova, dal Banco popolare di Verona e Novara, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno ed Ancona, dalle camere di commercio, industria ed artigianato di Brescia, di Mantova, di Trento, Vicenza, Verona, dai comuni di Bardolino, Brenzone, Bussolengo, Desenzano sul Garda (farmacia comunale), Garda, Lazise, Limone, Malcesine, Mantova, Nago Torbole, Riva del Garda, Rovigo, Salò, Sommacampagna, Sona, Torri del Benaco, Verona, Villafranca di Verona, della Comunità del Garda, dalla provincie autonome di Bolzano e Trento, dalle provincie di Brescia, Mantova, Rovigo, Verona, Vicenza, nonché dalle Società Promofin srl (emanazione dell'Associazione Industriali di Verona), Veneto sviluppo s.p.a. (posseduto con quota maggioritaria dalla Regione Veneto e da enti privati) e Azienda provinciale trasporti Verona s.p.a. cosicché può affermarsi che, essendo maggioritariamente partecipata da capitali pubblici, essa deve essere assoggettata al controllo della Corte dei conti;

 

l'appalto prevede, tra l'altro, che per il servizio debbano essere assunti (articoli 16/A, 16Bb, 16/C, 16/D e 16/E dell'appalto): 1 direttore tecnico, 6 supervisori coordinatori, 28 supervisori operativi, 115 guardie giurate specializzate;

 

lo stesso appalto prevede altresì che possano essere impiegate, nei periodi di punta e per speciali esigenze aeroportuali, anche ulteriori contingenti di guardie giurate specializzate, senza che la ditta possa nulla opporre alla società di gestione aeroportuale;presso l'aeroporto, a mente di quanto previsto dal contratto d'appalto, devono essere coperti i seguenti servizi giornalieri 10 archetti per passeggeri in partenza, per 4 unità ad archetto per 2 turni (ciascuno della durata di 8 ore, dalle 06.00 alle 14.00 e dalle 14.00 alle 22.00), per un complessivo di 80 guardie giurate (articolo 16/A dell'appalto); 1 archetto per controllo equipaggi e operatori aeroportuali, per 4 unità per due turni come sopra, pari a 8 guardie giurate; 1 postazione controllo radioscopico dei bagagli da stiva, per 2 unità, per due turni, pari a 4 guardie giurate;

 

1 postazione controllo radioscopico delle merci, posta e plichi dei corrieri espressi, per 1 unità, per due turni di servizio, pari a 2 guardie giurate; 1 «gruppo» per «ogni altro controllo di sicurezza richiesto espressamente dai vettori aerei, dal gestore e/o da altri operatori come previsto dall'articolo 3 del decreto ministeriale 85/99», (ovvero vigilanza ed ispezione aeromobili, scorta bagagli, merci, catering, reiterazione controlli in sale d'imbarco, e altro) che, in assenza di un'espressa previsione di capitolato, si può quantificare in 4 unità per due turni, pari ad 8 guardie giurate;

 

per tali servizi è dunque necessario, in un'ottica di corretta gestione aziendale, un numero minimo ed indispensabile di guardie giurate «dedicate» all'aeroporto Valerio Catullo che, anche andando al di sotto della soglia prevista dall'appalto, non potrà mai essere inferiore a 125 unità, e ciò al fine di assicurare le fisiologiche turnazioni per le ferie, le malattie, i riposi, le assenze giustificate e l'addestramento;

 

per tali servizi di sicurezza la società di gestione aeroportuale percepisce, a carico di ogni passeggero, specifiche tasse per la sicurezza aeroportuale, la cui somma, nei tre anni, supererebbe, peraltro notevolmente, l'importo previsto per l'appalto dei servizi aeroportuali e come detto, tali tasse ai sensi dell'articolo 17 del decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, sono destinate ad aumentare con nuovi introiti per la società di gestione;risulterebbe all'interrogante che l'istituto di vigilanza privata «La Ronda» non abbia mai avuto in forza il numero di guardie giurate specializzate previste dall'appalto, nemmeno nei periodi di certificato maggior impegno operativo, con conseguenti richieste di turnazioni e prestazioni di lavoro straordinario ai lavoratori della sicurezza privata che sono state oggetto di numerose proteste ed incontri in prefettura;

 

nelle sedi istituzionali, ovvero presso la prefettura di Brescia, i titolari della licenza dell'Istituto di vigilanza «La Ronda» avrebbero a più riprese formalmente assicurato, nel corso di incontri tenutisi in prefettura, che le carenze organiche sarebbero state ripianate con assunzioni e conseguente formazione di consistenti, aliquote di personale, per portare la forza disponibile al minimo di 125 unità, senza, tuttavia, che ciò sia mai avvenuto, assistendosi, invece, solo ad un accentuato turn over.

 

il 2 luglio 2007, quando peraltro ancora non erano entrate in vigore le norme europee che hanno poi aumentato il numero di guardie giurate necessarie per l'effettuazione dei servizi di controllo passeggeri per ogni singolo archetto, sarebbe stato lo stesso rappresentante legale de «La Ronda» a dichiarare che il numero minimo di lavoratori era di 75 unità;

 

attualmente il numero di guardie giurate impiegate presso l'aeroporto Valerio Catullo sembrerebbe oscillare tra le 68 unità, come comunicato con esposto al prefetto di Verona del 27 febbraio 2010 dal predetto SAVIP, e le 72, come di recente rilevato, riportando peraltro anche numeri relativi a guardie giurate che non esplicano servizi operativi, e peraltro tali numeri appaiono comunque del tutto insufficienti a garantire regolari servizi nel periodo estivo, quando si verifica un maggior transito di passeggeri, ma anche nelle altre stagioni dell'anno, in occasione dei picchi che si registrano nei periodi delle fiere;altre guardie giurate, benché specializzate nei servizi di sicurezza aeroportuale, sarebbero stabilmente impiegate dall'Istituto di vigilanza «La Ronda» per servizi «ordinari» di vigilanza in provincia di Verona (fiera, sala operativa, e altro);

 

a fronte di tali scelte imprenditoriali dell'Istituto «La Ronda» nell'allocazione del personale specializzato nella sicurezza aeroportuale, si assisterebbe ad uno sfruttamento intensivo del personale addetto alla sicurezza aeroportuale, con turni straordinari che hanno impegnato guardie giurate su fasce di oltre 12 ore;

 

impiegare in turni di lavoro anomali le guardie giurate rappresenta un fin troppo evidente fattore di rischio per la sicurezza aeroportuale e dei viaggiatori, in ragione della caduta del livello di attenzione e dell'affievolimento delle energie psicofisiche dei lavoratori;il rispetto delle norme di appalto è anche finalizzato ad assicurare che l'utente dei servizi aeroportuali, ovvero chi spedisce le merci o i viaggiatori, abbia sempre un servizio qualitativamente all'altezza delle «tasse» che sono corrisposte per la sicurezza aeroportuale;a norma dei regolamenti comunitari e delle convenzioni internazionali cui l'Italia aderisce, i servizi di sicurezza aeroportuale, così come espressamente previsto nel contratto di appalto sottoscritto da «La Ronda», devono comunque essere svolti nel rispetto degli standard, nonché in quello di tutte le indicazioni fornite dalla società di gestione, dalla direzione aeroportuale, dalla polizia di frontiera ed, eventualmente, da altre autorità aeroportuali come da disposizioni emanate dal locale comitato di sicurezza aeroportuale;

 

in particolare, il regolamento (CE) 300/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio e quello (CE) 72/2010 della Commissione europea, prevedendo norme comuni per garantire, in ambito europeo, la sicurezza aeroportuale, stabiliscono anche le modalità comuni e riservate per l'effettuazione delle ispezioni;

 

i servizi di sicurezza aeroportuali dovrebbero essere soggetti alla vigilanza e a periodiche ispezioni istituzionali da parte di appositi organismi ispettivi incaricati dalle autorità europee, nazionali e locali, ma le ispezioni ai dispositivi di sicurezza dell'aeroporto Valerio Catullo nulla hanno fin ad oggi rilevato;

 

le attuali modalità di controllo ad avviso dell'interrogante non consentono di verificare adeguatamente se gli standard di sicurezza siano effettivamente rispettati presso il predetto aeroporto ed, in particolare, se la società «La Ronda» adotti effettivamente le cure dovute nella disposizione dei servizi;

 

l'appaltatore, ovvero l'istituto di vigilanza «La Ronda», prescindendo dai controlli ispettivi, si è comunque impegnato a rispettare qualsiasi disposizione, raccomandazione e/o ulteriori accorgimenti eventualmente risultanti da dette ispezioni ed imposte dagli organi di controllo, al fine di poter sempre garantire il normale svolgimento del traffico aereo;l'appaltatore, tra l'altro, dovrebbe, quale titolare della licenza e nel rispetto delle leggi italiane in materia di lavoro, pubblicare all'albo i turni di servizio delle guardie giurate;non è altresì noto quanto sia corrisposto all'istituto di vigilanza privata per i servizi di sicurezza aeroportuali e, in concreto, quali siano i servizi «minimi» che debbono essere quotidianamente resi per la gestione dell'aeroporto;

 

risulterebbe che, da parte della questura di Verona, siano stati posti in essere comportamenti che hanno di fatto impedito al SAVIP l'accesso ai servizi dell'Istituto «La Ronda», in quanto organo di vigilanza sull'Istituto in questione;

 

in conseguenza di tali comportamenti la commissione nazionale sugli accessi amministrativi ha imposto, a norma di quanto previsto dalla legge n. 241 del 1990, al questore di produrre gli atti al SAVIP -:

 

se si ritenga di dover disporre che le verifiche degli ispettori dell'ENAC presso l'aeroporto Valerio Catullo di Verona siano effettuate con le minime garanzie di riservatezza, al fine di non comprometterne l'incisività;

 

se, sulla base degli obblighi derivanti dalla concessione e dalle normative europee in materia, siano previsti impieghi minimi di guardie giurate per la sicurezza aeroportuale e quale debba essere questo numero con riferimento alle dimensioni ed ai movimenti di persone e merci dell'aeroporto Valerio Catullo;

 

quale sia il corrispettivo mensilmente erogato a favore dell'Istituto di Vigilanza «La Ronda», dalla data di rinnovo dell'appalto ad oggi, per i servizi di sicurezza aeroportuale effettuati presso l'aeroporto Valerio Catullo e a quali prestazioni, in via analitica, essi siano riferibili, con particolare riferimento al numero di guardie specializzate richiesto ed a quello effettivamente impiegato;quali servizi di sicurezza «minimi» debbano essere garantiti al viaggiatore e agli altri utenti del trasporto aereo presso l'aeroporto Valerio Catullo di Verona, sulla base del contratto d'appalto stipulato con l'Istituto di vigilanza privata «La Ronda», atteso che esso sembra atteggiarsi come «contratto a misura»;

 

se, ai sensi dell'articolo 5 del regolamento (CE) n. 300/2008, i fondi rivenienti dalle tasse per la sicurezza aeroportuale versate dai passeggeri dell'aeroporto Valerio Catullo con ogni biglietto siano stati e siano integralmente spesi per assicurare il potenziamento dei servizi e delle dotazioni per la sicurezza dell'Aeroporto in questione;

 

se i rappresentanti degli enti pubblici che partecipano alla società di gestione aeroportuale abbiano mai mosso rilievi all'atto dell'approvazione del bilancio e nella determinazione delle politiche di sicurezza dell'aeroporto;

 

se risulti quali siano i turni di servizio normalmente svolti dalle guardie giurate presso l'aeroporto Valerio Catullo e se risulti che l'istituto di vigilanza privata abbia impiegato le sue guardie giurate in aeroporto con turnazioni non rispettose dei limiti previsti dalle norme vigenti e dagli impegni assunti con l'appaltante;

 

se sia stato garantito il diritto delle guardie giurate a normali turni di servizio e, con essi quello alla sicurezza dei passeggeri, degli utenti e degli operatori professionali dell'aeroporto in questione;quali interventi siano stati operati dalla locale prefettura a seguito del dettagliato esposto del SAVIP del 27 febbraio 2010, con il quale si ricostruiscono documentalmente le inadempienze organizzative dell'Istituto di vigilanza «La Ronda», al fine di verificare l'adeguatezza organizzativa dell'istituto «La Ronda» alle esigenze del servizio preso in appalto presso l'aeroporto Valerio Catullo e, soprattutto, di ripianare secondo le consolidate e non rispettate intese l'organico del nucleo di guardie giurate destinate alla sicurezza aeroportuale;se, a seguito dell'accordo intervenuto con Ryanair, sia previsto un ulteriore impegno di guardie giurate e se, con l'apertura dell'annunciata nuova area, dedicata ai voli low cost, sia previsto un potenziamento dei servizi di sicurezza aeroportuale ed, in caso affermativo, se sia stato previsto dalla società di gestione dell'aeroporto quale incremento di guardie giurate sarà necessario per assicurare i servizi minimi;

 

quali provvedimenti siano stati adottati per assicurare che, nel solco degli impegni assunti con la stipula dell'appalto e, ancor prima, con riguardo a quelli che l'Italia ha preso nelle sedi internazionali, sia garantito nell'aeroporto Valerio Catullo di Verona il rispetto degli standard di sicurezza aeroportuale e, nel contempo, un adeguato ed efficace servizio di controllo dei passeggeri che attese non compatibili con un'efficiente gestione dei servizi di sicurezza aeroportuale; se non si ritenga di dovere disporre un'ispezione ministeriale al fine di verificare le numerose incongruenze di servizio qui esposte. (5-03362) 09 agosto 2010 

Catullo, impasse interlocutorio sulla VIA

Cosa accade al Catullo di Verona? Il contenzioso sulla Valutazione di Impatto Ambientale per l'ampliamento e/o adeguamento infrastrutturale del secondo scalo veneto è stato risolto?

Il resoconto proposto dal sito www.vivi-caselle.blogspot.com , che Aerohabitat propone, forniscono un dato controverso e del tutto interlocutorio.

 

mercoledì 12 maggio 2010

Per il Presidente dell'Aeroporto Catullo, la Commissione Europea avrebbe proceduto all'archiviazione della pratica relativa alla mancanza di VIA-VAS

In data 5 Marzo 2010 avevo scritto questa lettera: "Denuncia ARPAV del 19.02.2010 - Raggiunto il 36 giorno sforamento PM10. Segnalazioni e considerazione finalizzate, al poter riuscire ad individuare alcuni dei Responsabili" e oggi ho ricevuto una comunicazione dal Difensore Civico di Verona (l'unico tra gli indirizzi di cui sopra che ha risposto), che cosi recita: "Con propria lettera pervenutami in data 4 maggio u.s. il Presidente dell'Aeroporto "Valerio Catullo" mi ha reso noto che il Dipartimento per il Coordinamento delle Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha comunicato che la Commissione Europea ha proceduto all'archiviazione della pratica relativa all'Aeroporto Catullo di Verona-Villafranca".

 

Dato che al sottoscritto, comunicazione in merito all'archiviazione della pratica Eu-Pilot 240/08/ENVI... ad oggi, non è ancora arrivata ho scritto una e_mail prima alla Commissione Europea e per secondo al Difensore Civico (ricopiando il testo dell'e_mail già inviata) e il testo delle due e_mail è il seguente:

 

 

Da:Data: 12-mag-2010 12.22

 

A: Ogg: R: EU-Pilot 240/08/ENVI Aeroporto Catullo di Verona

 

Gentilissimo Avv. Stefano Andrade Fajardo

 

Difensore Civico del Comune di Verona

in considerazione della Sua lettera oggi ricevuta relativa all'oggetto (vedi allegato) accertamento violazione VIA-VAS del "Catullo" dato che al sottoscritto ad oggi, non è arrivata nessuna comunicazione di archiviazione inerente la pratica EU-Pilot 240/08/ENVI ho pertanto scritto una e_mail alla Commissione Europea e p.c. al Dipartimento per il Coordinamento delle Politiche Comunitarie al fine di chiedere conferma di questa "che sarebbe una già avvenuta archiviazione" della quale avrei forse dovuto ricevere avviso in considerazione però che a Lei il 4 maggio 2010 Le sarebbe pervenuta una lettera del Presidente dell'Aeroporto Valerio Catullo chiedo se sia possibile avere copia del contenuto di detta lettera, ripeto... dato che al sottoscritto di detta archiviazione l'avrebbe appreso solo da Lei al fine di accertare quanto dichiarato dal Presidente dell'Aeroporto Catullo. Ringraziandola comunque per il Suo prezioso interessamento Le porgo Distinti saluti Beniamino Sandrini

 

Da: beniaminosandrini@virgilio.it

 

Data: 12-mag-2010 11.59

A: Cc: Ogg: EU-Pilot 240/08/ENVI Aeroporto Catullo di Verona

 

Gentile M. A.

dalla lettera che Le allego, solo oggi ricevuta, il Presidente del'Aeroporto Valerio Catullo di Verona avrebbe dichiarato al Difensore Civico del Comune di Verona che: "la Commissione Europea ha provveduto all'archiviazione della pratica relativa all'Aeroporto Catullo". Considerato che al sottoscritto dalla C.E. non è ancora pervenuta nessuna comunicazione e/o segnalazione in merito si chiede se questa informazione sia corretta e se al sottoscritto deve essere comunicata questa eventuale archiviazione. In attesa di un cortese cenno di riscontro porgo distinti saluti. Beniamino Sandrini

Se vogliamo essere precisi... precisi... precisi... il 13 Gennaio avrei ricevuto una lettera dalla Commissione Europea che ho pubblicato in questo messaggio: "Aeroporto Catullo: Richiesta di annullamento delle autorizzazioni e ripristino di tutte le opere autorizzate in ASSENZA di VIA partire dal 14.03.1999" e ovviamente alla Commissione Europea ho risposto, ma dopo il 13 gennaio, dalla Commissione Europea, non ho più ricevuto nessun'altra Comunicazione.

 

Ora aspettiamo e vediamo se ricevo risposta alle e_mail oggi inviate, in ogni caso resta sempre di potersi rivolgersi al Mediatore Europeo... dato che il Mediatore europeo si occupa delle denunce contro le istituzioni e gli organi dell'Unione europea e qualora non fossi rimasto "contento" dell'azione della Commissione Europea, credo che posso presentare una denuncia al Mediatore europeo per i casi di cattiva amministrazione da parte di tali istituzioni od organi, in questo caso, ovviamente... la Commissione Europea.

 

.Ovviamente, credo che sia chiaro... non mi sono ancora arreso.

 

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 11,47 DEL 13 MAGGIO 2010

 

.dalla Segreteria della Commissione Europea in risposta alla mia e_mail (vedi sopra) ho ricevuto quanto segue:

 

Gentile Sig. Sandrini,

ho verificato nel sistema EU-Pilot e le confermo che, conformemente alla lettera del 13 gennaio 2010 in cui i servizi della Commissione la informavano della intenzione di archiviare il pilota in oggetto, e in assenza di nuovi elementi che consentissero ai servizi di giungere ad una diversa conclusione entro 4 settimane dalla detta lettera, il dossier EU-Pilot risulta archiviato il 22 febbraio 2010.

Il sistema prevede che i servizi comunichino al reclamante le conclusioni cui sono giunti, e ciò è avvenuto per il tramite della lettera del 13 gennaio 2010.

Debbo precisare che il sistema EU Pilot si prefigge di migliorare e accelerare la risposta alle domande nonché trovare soluzioni positive ai reclami concernenti la corretta interpretazione, attuazione e applicazione del diritto comunitario da parte delle autorità degli Stati membri. Per risolvere questi problemi il più rapidamente possibile, l’EU-Pilot spesso si basa su pareri informali di esperti interni alla Commissione europea. Nessun punto della trattazione di un caso nell’ambito dell’EU-Pilot costituisce una posizione ufficiale della Commissione. L'archiviazione di una pratica EU-Pilot non implica pertanto che la Commissione non possa più pronunciarsi su questioni già trattate nell'ambito della pratica, dovessero emergere nuovi elementi rilevanti.

 

Colgo l'occasione per porgere distinti saluti.

 

M. A.

Oggi non ho tempo di scrivere alla Commissione Europea (devo finire la lettera di risposta al Presidente della Commissione V.I.A. per la SI-TA-VE), ma domani sicuramente rispondo evidenziando solo un piccolissimo dettaglio... che ancora oggi sto aspettando la perizia asseverata su quanto è stato realizzato all'Aeroporto Catullo dal 1999 ad oggi... visto che le informazioni inviate alla Commissione Europea dalle autorità italiane... erano state leggermente "non corrispondenti a quanto era stato effettivamente realizzato"...

Se "qualcuno" crede che mi sia arreso... questo "qualcuno" si è BEN sbagliato, anzi, devo ringraziare il Difensore Civico della Sua lettera che ora mi permette di reagire... Non tutto il male viene per nuocere... anzi!!!! 14 maggio 2010