Aeroporto Verona Catullo, ancora sugli accordi con Ryanair

Ma perchè non esiste la massima trasparenza agli atti? Perché negarlo? E negli altri aeroporti? Era il 24 gennaio 2004 che Aerohabitat con la news "Ryanair contro L’ENAC" dava conto dell'iniziativa Michael O’Leary CEO della Ryanair contro la richiesta ENAC, trasmessa prima di Natale (2003) ed a firma del Direttore Generale Silvano Manera indirizzata al presidente del collegio sindacale di ogni scalo italiano della rete Ryanair. In quella nota, infatti, ENAC richiedeva di poter accedere agli accordi economici intercorsi tra aeroporti ed aerolinee.

Dopo 12 anni siamo, tuttavia, ancora all'anno zero. Anche quando Alitalia ha - in questi giorni - ottenuto il diritto di prendere visione dei contratti stipulati tra l’Aeroporto Valerio Catullo di Verona e la compagnia aerea Ryanair Limited e Airport Marketing Services Limited) (AMS).

La decisione è stata presa dalla prima sezione del Tribunale amministrativo regionale di Venezia. E' stato accolto il ricorso presentato da Alitalia che ha richiesto l'accesso agli atti intercorsi tra l’Aeroporto di Verona e Ryanair e altre a decorrere dal 2006.

In gioco, al solito, sarebbe stata falsata la libera concorrenza con erogazioni di fondi e finanziamento senza adeguate gare d'appalto: per assegnazione diretta.

Alitalia ha ottenuto questo diritto: visionare i contratti stipulati tra l’Aeroporto Valerio Catullo di Verona e la compagnia aerea Ryanair Limited e le società ad essa collegate, in ordine allo svolgimento «di attività promozionali sul sito Ryanair a fronte del pagamento da parte dell’Aeroporto di Verona di ingenti somme di denaro».

Il TAR di Venezia, che ha accolto il ricorso presentato da Alitalia annulla in sostanza il "provvedimento prot. n. 700 del 13 aprile 2015 di rigetto dell'istanza di accesso agli atti presentata in data 18 marzo 2015, di tutti gli atti presupposti, connessi e consequenziali; nonché per l’accertamento e la declaratoria del diritto di accesso e l’emanazione dell’ordine di esibizione dei documenti ex art. 116, comma 4, CPA".

Il testo della sentenza del TAR riporta anche:

"Ritenendosi gravemente pregiudicata nel caso in cui fosse stata accertata la condotta di AdV e Ryanair Limited, atteso che quest’ultima sarebbe stata illegittimamente favorita rispetto ad altre compagnie aeree, Alitalia, anche al fine di far valere nelle sedi competenti le proprie ragioni, con istanza del 16.3.2015, chiedeva di prendere visione ed estrarre copia di ogni contratto sottoscritto tra AdV ed AMS e/o Ryanair a partire dal 2006, avente ad oggetto l’erogazione dei servizi aeroportuali e/o la prestazione di servizi di qualsiasi tipo, della corrispondenza, anche elettronica, scambiata tra AdV e Ryanair e/o AMS in relazione alla conclusione ed esecuzione di qualsiasi contratto, di ogni documento, provvedimento o comunicazione tra AdV e Ryanair e/o AMS relativo ai contratti in discussione. Con provvedimento del 13.4.2015, AdV comunicava il diniego all’accesso, basato, essenzialmente, sulle seguenti considerazioni: - mancanza di legittimazione di cui alla legge n. 241/1990 per mancanza di collegamento tra l’interesse specifico del richiedente ed il documento richiesto; - istanza finalizzata a svolgere un mero controllo sull’operato della P.A.; - carenza di interesse derivante dallo stesso oggetto della pretesa ostensiva; - istanza avente natura esplorativa; - sussistenza di dubbi in ordine alla concretezza ed attualità dell’interesse, in quanto fondato su articoli di stampa risalenti al 2012; necessità di tutelare il diritto alla riservatezza nell’ambito delle informazioni commerciali sensibili".

E adesso?

Non ci sono alternative: a) la documentazione viene trasmessa ad Alitalia entro 20giorni dalla notifica della sentenza; b) la società aeroportuale inoltra il ricorso in appello al Consiglio di Stato. 15 dicembre 2015

Aeroporto Verona-Catullo: in attesa della V.I.A. le iniziative di Vivicaselle

Ancora documentazioni trasmesse alla UE! Non si arrestano le azioni atte a tutelare l'infrastrutture aeroportuale veronese con il territorio, con l'ambiente e la comunità dei residenti dell'intorno della pista di volo. Con una nota apparsa su www.vivicaselle.eu (http://vivi-caselle.blogspot.it) ieri mercoledì 2 settembre 2015 si può, infatti, leggere la cronistoria degli ultimi interventi di Beniamino Sandrini:

 

"Al Dott. Ion Codescu Direzione Generale Ambiente - Capo Unità ENV.A.1 – Infrazioni Commissione Europea e per conoscenza al Ministero dell’Ambiente - Direzione Generale V.I.A. – V.A.S., a Graziella Manzato, Sindaco di Sommacampagna e a Mario Faccioli, Sindaco di Villafranca si invia il documento allegato ad oggetto: "Iniziare i lavori di “ampliamento” e “potenziamento” dell’Aeroporto: Valerio Catullo di Verona “senza la VIA” e una palese violazione della Direttiva VIA?"

Se ieri ho spedito una PEC contenente un documento avente ad oggetto: "Considerazioni “personali” relative alla Proposta Progettuale per il Comparto “Corte Palazzina” con suggerimento di: Proposta ALTERNATIVA migliorativa".... visto che buona parte del materiale ieri prodotto riguardava l'Aeroporto Valerio Catullo e visto che con una sintesi del lavoro già fatto, potevo realizzare un nuovo documento... o oggi l'ho fatto e l'ho già spedito.

Prendendo spunto dall'articolo dell’Arena del 29 Agosto 2015 a titolo: "Catullo, ecco il piano di sviluppo.Oltre 66 milioni in quattro anni", con sopra titolo: "AEROPORTI. Il presidente della società di gestione illustra le strategie per la crescita dello scalo dopo il risanamento" e sotto titolo: "Daottobre cantieri al via per rifare l'aerostazione passeggeri: 30% in più di nuovi spazi. Arena: «Vogliamo più traffico: l'obiettivo è raggiungere quota 4 milioni nel 2018»"...

... oggi ho spedito un'altra PEC al Dott. Ion Codescu Direzione Generale Ambiente - Capo Unità ENV.A.1 – Infrazioni Commissione Europea e per conoscenza al Ministero dell’Ambiente - Direzione Generale V.I.A. – V.A.S., a Graziella Manzato, Sindaco di Sommacampagna e a Mario Faccioli, Sindaco di Villafranca, con questo testo: "si invia il documento allegato ad oggetto: "Iniziare i lavori di “ampliamento” e “potenziamento” dell’Aeroporto: Valerio Catullo di Verona “senza la VIA” e una palese violazione della Direttiva VIA?"

Documento che ho cosi concluso:

Se le informazioni a supporto di questa nuova segnalazione, le ho avute da un articolo di stampa, è anche perché per lavori di 66 milioni di euro sulle infrastrutture aeroportuali e per raggiungere i 4 milioni di passeggeri, non è stata presentata nemmeno una istanza di Verifica di Assoggettabilità alla V.I.A.

Considerato poi che sono preoccupato perché qualora la DGA della CE avesse da chiedere alle Autorità Italiane delle Informazioni, le andrebbe a chiedere proprio alla stessa ENAC che – come “proponente” – avrebbe dovuto presentare Istanza di V.I.A. e/o almeno lo “screening” che non è stato presentato.

Nonostante questo spero che da parte della Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea sia aperta una pratica EU PILOT e che almeno questa volta si possa obbligare l’Aeroporto Valerio Catullo a rispettare la Direttiva VIA, al fine di tutelare il territorio contermine all’Aeroporto e salvaguardare la salute della popolazione che da decenni sopporta un Aeroporto che non ha ancora speso UN EURO per opere di mitigazione e/o di compensazione ambientale… in particolare per l’abitato di Caselle.

Dopo quanto già accaduto in passato – e a quanto pare sta ancora accadendo - all’Aeroporto Catullo con il metodo del “salami slicing”, ENAC approva progetti (e/o li fa approvare da Conferenze di Servizi) eludendo cosi la Direttiva VIA senza che mai – nonostante la procedura di “scoping” sia stata conclusa confermando l’obbligo per l’Aeroporto Catullo di presentare una Istanza di V.I.A. si ricorda che in Italia le Istanze di VIA sono presentate daENAC come “proponente” delle Procedura di VIA.

Ed essendo ENAC il controllore [quando dovrebbe controllare (e sanzionare) se gli Aeroporti rispettano la VIA] ed essendo ENAC anche il controllato, visto che come “Proponente” presenta le Istanze di VIA è evidente che come Controllore-Controllato… ENAC è in palese Conflitto d’Interesse.

Chiedendo alla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea l’apertura di una Pratica EU PILOT e chiedendo altresì alla Direzione Generale VIA e VAS del Ministro dell’Ambiente un determinate e deciso intervento sul ruolo dell’ENAC nelle questione VIA degli Aeroporti, con la presente - ai Sindaci di Sommacampagna e di Villafranca - si chiede un formale accesso agli atti, al fine di poter prendere visione delle eventuali autorizzazioni da questi (e/o da altri) rilasciate per le opere infrastrutturali aeroportuali di ampliamento e di potenziamento che (secondo quanto dichiarato dal Presidente della Catullo SpA, tramite il giornale l’Arena…) inizieranno nel mese di Ottobre… tra meno di un mese. Pur comprendendo che essendo i Comuni di Sommacampagna e di Villafranca detentori di azioni della Società Aeroporto Catullo Spa (in conflitto d’interesse come l’ENAC?), il permettere all’infrastruttura aeroportuale di continuare ad inquinare senza alcuna azione atta a far diminuire gli attuali impatti ambientale e senza mai che siano state realizzate opere di mitigazione e compensazione ambientali posso aspettarmi dai miei Sindaci delle azioni concrete a tutela del territorio e per la salvaguardia della salute pubblica e di conseguenza del miglioramento della qualità della vita dei miei concittadini? 3 settembre 2015

Verona Catullo e quel cimitero verticale di 34 piani, ma la pista è un ostacolo!

Se il Piano Ostacoli dell'aeroporto contraddice la concessione edilizia, una soluzione è evidente! E' un'idea che l'opinione pubblica conosceva da qualche tempo. Lo stesso quotidiano Sole24Ore aveva descritto il progetto nel 2011 Urban Center dedicato al “caro estinto”. Una proposta di Pier Giulio Lanza e Riccardo Manfrin che avrebbe trovato spazio nel contesto dell'EXPO 2015 nel comune di Milano. Un grattacielo, una doppia costruzione di trentaquattro piani per raccogliere 60mila salme/tombe.

Un cimitero verticale piuttosto che occupare esteso e prezioso spazio/territorio orizzontale. Un'idea innovativa quindi anche se sorprende, innanzi tutto, il trasloco della localizzazione: da Milano a Verona. Come mai? Si cercano sponsor e finanziatori, oltre che amministratori locali disponibili a varare le apposite delibere comunali?

Come potrebbero prendere la notizia i cittadini? Un posto all'attico al 34 piano del grattacielo è sicuramente più prossimo all'ipotetico cielo/paradiso e qualche credente potrebbe essere attratto dalla - relativa - vicinanza. Ma le problematiche sono anche di altro genere. Come la mettiamo, infatti, con una localizzazione in prossimità di un aeroporto? Magari lungo le traiettorie di decollo e atterraggio e riattaccata?

Un progetto simile aveva, di recente, coinvolto l'aeroporto di Venezia Tessera con l'edificio /grattacielo Torre Pierre Cardin che doveva essere ubicata nella zona di Marghera. Dopo alcuni interrogativi di compatibilità con il Piano Ostacoli una perizia di esperti aveva ritenuto praticabile l'idea: nessuna interferenza con lo sforamento. Sembrava che anche ENAC avesse rimosso qualsiasi obiezione a riguardo. Per fortuna i finanziatori della Torre Cardin si sono dissolti e, al momento, la richiesta è stata sospesa.

La struttura cimiteriale dovrebbe sorgere sull'area di Fondo Frugose, periferia est della città scaligera e la società "Cielo infinito" dovrebbe costruirla.

Trentaquattro piani di ambienti estremamente a cielo aperto, luminosi, climatizzati e destinati a riti e cerimonie religiose e meno con prospettive imprenditoriali affidate al culto dei defunti in una popolazione sempre più anziana.

Tre/quattro anni dopo il lancio dell'idea lanciata e pensata per la città di Milano avrebbe quindi trovato l'ubicazione ideale. Trovando, probabilmente, anche il sostegno degli amministratori locali. A questo punto non ci sarebbero altre alternative. Dinanzi all'ipotetico diniego dell'autorizzazione ad un palazzo di 100 metri di altezza da parte dell'ENAC non ci sono altre soluzioni che:

a) spostare e delocalizzare la pista e, magari, lo scalo;

b) ruotare la direzione della pista. 6 febbraio 2015

Aeroporto Catullo Verona: una rete di monitoraggio "fantasma" e/o riservata?

Ecco cosa dire, cosa pensare, come riflettere sulla rete di monitoraggio di uno scalo aereo. Dopo aver letto la nota di Beniamino Sandrini su Vivicaselle. eu dello scorso 2 gennaio 2015:

"Da anni sostengo che l'Ufficio Ecologia e Ambiente del Comune di Sommacampagna sia leggermente "omertoso" sulle informazioni ambientali da fornire ai cittadini... e scoprire oggi che ci sarebbero 5 centraline per il controllo del rumore aeroportuale attive... e non aver ancora letto un solo Report sui dati rilevati da anni... ", le domande sono tante e circostanziate.

E' un'evidenza che si colloca perciò ben prima delle considerazioni che Aerohatat ha posto a riguardo, in altre parole "Aeroporti, centraline di monitoraggio e conformità e affidabilità della rete" -Il posizionamento del microfono è corretto? A quale altezza? E' troppo elevata e/o basso? del 10 ottobre 2014 e che sintetizza numerose notizie similari).

In questa circostanza - a quanto sembra - i cittadini e l'opinione pubblica non avrebbero mai avuto notizia dell'esistenza di una rete di monitoraggio costituita di cinque centraline acustiche posizionata nell'intorno della pista del Catullo. In opera addirittura dal 2009 senza che siano stati notificati Report periodici. A meno a quanto segnala la nota di vivicaselle.eu.

Un monitoraggio, un riscontro che, qualora effettivo avrebbe costituito una mappa acustica, database periodici utili e indispensabili per verificare la corrispondenza tra mappa acustica INM elaborata in sede di commissione Aeroportuale e confronto con il Report delle cinque centraline adeguatamente verificate con la correlazione con i tracciati radar delle singole traiettorie di volo.

Niente di tutto questo, tuttavia, sarebbe stato divulgato tra i consiglieri comunali, le giunte e tra i cittadini interessati a conoscere il reale impatto delle emissioni sonore degli aeromobili in volo. Il database dei Report rappresenta un'analisi, uno strumento utile pertanto a verificare l'operato della Commissione Aeroportuale nell'analisi e ricerca della mitigazione acustica dei cittadini residenti nell'intorno delle piste di volo.

Sono considerazioni minimali, inevitabili e indispensabili che vanno ad aggiungersi alle "conformità e affidabilità della rete, del corretto posizionamento del microfono, delle verifiche annuali del sistema, della manutenzione" da parte del gestore e di ARPA Veneto.

Al Catullo la rete di monitoraggio è stata certificata ed è conforme alle Linee guida (DGR 808/2005) di installazione e funzionalità dell'apparato?

In sostanza:

- sono stazioni di tipo M?

- sono stazioni di tipo V?

- sono stazioni di tipo A?

- il posizionamento delle centraline risponde alle esigenze delle traiettorie di volo?

- tra il microfono e la traiettoria nominale percorsa dagli aerei ci sono ostacoli?

- tra il microfono e tutte le traiettorie effettive percorse dagli aerei ci sono ostacoli?

- la superficie su cui è posizionato il microfono è acusticamente riflettente?

- l’operatore può eseguire verifiche della calibrazione su richiesta?

- il Certificato di calibrazione fornito dal costruttore per tutti gli elementi della catena microfonica?

- è in vigore quella del costruttore o certificato SIT?

- l'altezza del microfono è a un'altezza di 4 metri +/- 0.2?

- la calibrazione è periodicamente verificata?

- quante volte ARPAV ha redatto la relazione Tecnica di funzionalità?

- dal 2009 quanti report sono stati redatti e quanti divulgati?

Gli interrogativi, purtroppo, si concatenano e l'indispensabilità di alcune risposte è preliminare a porne altri. 6 gennaio 2015