La disputa sul terzo scalo aeroportuale del Lazio sembrerebbe risolta.
Ha prevalso la localizzazione di Viterbo che ha superato la concorrenza di Frosinone e di Latina. Ma i contendenti non sembrano per nulla vinti proseguono le loro iniziative per fronteggiare una scelta ritenuta ancora impugnabile.
In questi giorni di fine anno 2008 trova spazio la diffida trasmessa dai Comitati che avversano l’insediamento aeroportuale nell’alto Lazio.
Aerohabitat propone il testo integrale dell’iniziativa.
Al Presidente della Regione Lazio
e per opportuna conoscenza: al Prefetto di Viterbo
Oggetto: Diffida
Signor Presidente della Regione Lazio,
le scriviamo in quanto da oltre un anno lei è tra i più accaniti sostenitori della realizzazione a Viterbo di un illegale e irrazionale mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma. Ed in questo suo accanimento lei sembra voler ignorare che la realizzazione dell'opera violerebbe non solo vigenti leggi italiane ed europee ma anche impegni, piani, normative e vincoli di salvaguardia stabiliti dalla stessa Regione Lazio.
Le segnaliamo per l'ennesima volta che la realizzazione nell'area termale del Bulicame di un nocivo e distruttivo mega-aeroporto provocherebbe inevitabilmente:
a) un grave ed irreversibile danno ad un'area di enorme valore naturalistico, storico-culturale, sociale, terapeutico ed economico;
b) un inquinamento che colpirebbe pesantemente il territorio ed i cittadini, provocando gravi danni alla salute, alla sicurezza e alla qualità della vita dei viterbesi;
c) ulteriori gravi danni che abbiamo più volte segnalato, ad esempio nella nostra lettera al Presidente della Repubblica del 4 agosto 2008, lettera che già le inviammo per opportuna conoscenza.
Con la presente siamo pertanto a chiederle di volersi finalmente opporre alla realizzazione di un'opera inquinante, nociva e distruttiva, un'opera contraria al pubblico interesse, un'opera che violerebbe le vigenti norme a tutela dei beni ambientali e culturali, della salute dei cittadini, dei diritti soggettivi e dei legittimi interessi della popolazione viterbese.
Qualora lei intendesse proseguire invece nel favoreggiamento della realizzazione di un'opera dagli esiti inammissibili, la presente valga come diffida.
Riservandoci di sollecitare l'intervento delle competenti istituzioni di controllo e particolarmente delle magistrature giurisdizionalmente preposte ad intervenire, voglia gradire distinti saluti,
Antonella Litta,
portavoce del Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo
e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo,
in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti
Peppe Sini,
responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo – 29 dicembre 2008