Con dodici vittime, ragazzi di 15 anni, tutti della II A, e 88 persone tra ferite e ricoverate.
Ecco il tragico risultato dello schianto del MB 326 dell'AMI, il 6 dicembre 1990, precipitato sull'Istituto tecnico commerciale Salvemini di Casalecchio di Reno (Bologna).
L’aereo Aermacchi 326 era impegnato in una esercitazione, dopo essere decollato da Verona Villafranca per la missione "Alfa 356" con 1100 litri di carburante.
Causa un improvviso guasto meccanico o malfunzionamento nel controllo del caccia, dopo aver scartato l'ipotesi di un atterraggio di emergenza a Bologna Marconi o di orientare l'aereo per un ammarraggio o per l'inabissamento in Adriatico, il pilota si è lanciato con il seggiolino eiettabile.
L'MB 326 senza controllo e senza nessuno ai comandi si è, in seguito, schiantato sull'edificio scolastico.
Il corso investigativo (tecnico e giudiziario), dopo che la 4ª Sezione della Corte di Cassazione di Roma, che il 26 gennaio 1998, assolse i militari accusati di disastro aviatorio colposo e lesioni non ha reso del tutto trasparente la dinamica dell'incidente, le cause e le responsabilità.
Dopo 20 anni, inoltre, manca un adeguato risarcimento per i famigliari delle vittime.
Anche a fronte delle considerevoli spese processuali.
Centinaia di milioni di lire, il costo delle perizie sul velivolo, mentre in Parlamento è stato presentato, comunque, una sorta di "legge per le vittime".
Un testo depositato da almeno quindici anni.
Anche a tutela degli incidenti aerei a venire"! Di flotte civili e militari.
Per le spese sostenute i famigliari della "strage" di Casalecchio di Reno avrebbero invece ricevuto rimborsi limitati. All'incirca il 40% degli esborsi sostenuti, somme ricavate, tra l'altro, da iniziative di solidarietà e di sottoscrizioni individuali e private.
In sostanza dopo tanti anni le considerazioni da porsi sono ancora quelle solite.
Quelle emergenti dopo tragedie e disastri, incidenti ed eventi avversi in Italia.
Riguardano non solo una corretta ricostruzione delle cause e della dinamica incidentali. Dell'individuazione delle responsabilità e delle colpe. Delle contromisure da adottare per evitarne eventuali ripetizioni, ma anche la necessità di disporre norme e procedure per tutelare da un lato le vittime sopravvissute, dall'altro per eventuali sostegni per i famigliari delle vittime.
Evitando che il risarcimento delle vittime diventi un intervento a se stante, separato dalla legittima e indispensabile ricerca delle cause e delle responsabilità nelle tragedie "aeree".