lunedì 28 giugno 2010 10:02 Età: 14 yrs

Cold Case di Ustica, tra riscontri, sentenze e silenzi

Categoria: Dossier, Aviation topics, Flotta militare, Aerolinee, Comitati , Incidenti aerei, "Cold Case"

 

Ieri 27 giugno sono passati trent'anni dalla strage di Ustica.

Un Cold Case classico, un incidente aeronautico irrisolto per antonomasia nel panorama delle investigazioni aeronautiche del Paese.

 

Ora dopo numerose investigazioni, processi e commissioni d'inchiesta occorre evidenziare almeno, in sintesi, le due convinzioni, distinte e contrapposte sulla vicenda.

 

"Il dolore ancora vivo per le vittime si unisce all'amara constatazione che le indagini svolte e i processi sin qui celebrati non hanno consentito di fare luce sulla dinamica del drammatico evento e di individuarne i responsabili", ha sostenuto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Opposta la dichiarazione del sottosegretario Carlo Giovanardi che, alcuni giorni addietro, ha affermato come dubbi non ne esistano, le inchieste avrebbero già determinato la verità, ovvero ad abbattere l'aereo ITAVIA con 81 persone è stata una bomba e non un missile.

 

Il Presidente Napolitano prosegue ancora sostenendo "occorre il contributo di tutte le Istituzioni a un ulteriore sforzo per pervenire a una ricostruzione esauriente e veritiera di quanto accaduto, che rimuova le ambiguità e dipani le ombre e i dubbi accumulati in questi anni".

 

L'intera caso rimanda tuttavia ad inchieste che potrebbero essere state filtrate sopratutto da "ragioni di Stato". Limitando in tal modo la piena trasparenza sulle cause dell'incidente e sulla reale presenza di velivoli caccia francesi, italiani, di altri Paesi e libici spesso affiorata in numerose testimonianze.

Una sorta di "strategia del silenzio" potrebbe aver interessato la prima e seconda inchiesta tecnica. A conferma di una situazione più complessa di quella evidenziata dalle indagini tecniche, ecco l'affermazione dell'allora capo del Governo Cossiga.

 

Nel 2008 rivelò come ad abbattere il Dc9 dell'Itavia il 27 giugno del 1980 sarebbe stato un missile "a risonanza e non a impatto" lanciato da un aereo della marina militare francese.

La procura di Roma ha, in seguito, riaperto l'inchiesta sull'abbattimento del Dc9 dell'Itavia e potrebbe affiorare - attraverso una rogatoria con la Francia - una precisa identificazione degli eventuali responsabili militari transalpini.

 

Anche il mondo della politica ha manifestato disponibilità ad iniziative per rimuovere eventuali "ragioni di Stato" in materia.

Cosa pensare?

Siamo forse dinnanzi ad una svolta? Si potrà arrivare ad archiviare, in tempi ragionevoli, il "caso di Ustica", da un Cold Case  in una caso finalmente "closed"?


Files:
Ustica_-_COMUNICATOSTAMPAUSTICA2010.pdf
Ustica_-_Motivazioni_Sentenza.pdf