Aerohabitat, dopo l'intervento del Com.te Renzo Dentesano "Ed ancora … il 27 Giugno …" on line su www.aerohabitat.eu e su www.aerohabitat.org , in data 30 giugno 2011, al quale rimandiamo gli interessati, e che nella sintesi conclusiva sosteneva:
"Se ci fosse veramente la volontà di mettere un punto fermo a dubbi, sospetti ed elucubrazioni più o meno strumentali, si abbia il coraggio di ordinare la riapertura di quell’inchiesta al solo scopo di cercar di conoscere esclusivamente la/e causa/e per la quale/i il DC 9 è precipitato, senza ricerca di fantasmi e di duelli aerei.
In merito, fra le altre, risulterebbe sintomatica e determinante anche la testimonianza di un collega Comandante, che la sera del 27 Giugno 1980 si trovava in volo, al comando di un B. 727 dell’Alitalia, nella zona a Sud di Ponza, proprio nei minuti precedenti la caduta di I-TIGI e che ancora oggi può testimoniare che non c’era alcuno scenario di “guerra nei cieli”.
Solo così, forse, quello del 27 Giugno, finirà d’essere il giorno dello stanco e ritrito “rito” politico-mediatico, per diventare semplicemente una riverente commemorazione degli innocenti che hanno perduto la loro vita in quel disastro e … perché anche coloro che per circa vent’anni abbondanti han dovuto subire processi ed umiliazioni, pur essendo “mondi da peccato”. "
non può che condividerne il testo, contenuto e le finalità.
L'Agenzia Nazionale Sicurezza del Volo Italiana, potrebbe proficuamente e celermente rianalizzare i reperti e la documentazione storica disponibile, risolvendo, infine il dilemma.
Bomba o missile, strage di stato o muro di gomma, forse un semplice inconveniente tecnico? Il cedimento strutturale della paratia/coda posteriore? Le tante congetture, le negligenze, le approssimazioni investigative, gli interrogativi emersi da alcune perizie di parte, potrebbero, finalmente trovare una soluzione.
ANSV non rappresenta un organismo terzo, esclusivamente tecnico, al di sopra delle parti, in grado di porre fine ad una infinita contrapposizione?