Note del Com.te Renzo Dentesano
Son già trascorsi esattamente sei mesi da quando il 24 Settembre 2010, un aeromobile A. 319 marche EI-EDM della Compagnia Wind Jet è finito fuori pista sull’aeroporto di Palermo Punta Raisi nel quale rimasero feriti 20 dei 123 passeggeri, i quali hanno vagato in mezzo alle piste dell’aeroporto sotto violenti scrosci di pioggia, essendo venuta a mancare – stando alle cronache – la tempestiva presenza dei mezzi di soccorso e di trasporto verso la lontana aerostazione.
Ora, persistendo l’assordante silenzio dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV) nel fornire una qualsiasi appropriata “raccomandazione di sicurezza” (di cui è così prodiga di solito quando l’evento interessa la Magistratura, come se questo caso non possa accadere di nuovo, perché nulla è cambiato da allora salvo forse le condizioni meteorologiche, v’è da chiedersi quanto meno, che cosa osti a concludere l’investigazione.
Altrettanto da parte di ENAC che, nell’immediatezza dell’evento, aveva pomposamente annunciato una propria inchiesta amministrativa sul mancato funzionamento del “Piano di emergenza aeroportuale”.
Tanto che parrebbe proprio che quell’aeroplano abbia deciso autonomamente di darsi “una grattatina” alla zona ventrale, motori compresi, salvo la scoperta di ulteriori danni da parte di quell’investigazione tecnica sulla quale l’ANSV pare sia tenuta al “segreto istruttorio” (o ad altro segreto?).
Mentre che su brani di comunicazioni intercorse tra i due piloti durante l’avvicinamento e registrate sul CVR sequestrato da ANSV, il segreto istruttorio ha tenuto così bene da essere pubblicate dai media, come va di moda di questi tempi in Italia !
Dunque, durante l’avvicinamento strumentale di non-precisione alla pista 07, l’aeroplano ha toccato la superficie terrestre (fortunatamente livellata) ben prima dell’inizio fisico della pista e senza incontrare ostacoli rilevanti, salvo l’impatto che ha avuto con il muso contro l’antenna frangibile del Localizzatore dell’ILS a servizio della pista 25.
Stante l’assenza finora di qualsiasi segno di vita da parte dell’ANSV (forse perché mancava ancora la nomina dei tre membri del decaduto Collegio direttivo?) dopo ben sei mesi dall’evento, che non dovrebbe aver rappresentato difficoltà investigative essendo avvenuto sul sedime aeroportuale e senza morti o feriti gravi, con l’aeromobile, l’equipaggio ed i suoi Registratori di bordo a disposizione degli Investigatori, ebbene non si comprende come non possa esser scaturita nemmeno una raccomandazione di sicurezza, quasi non fosse successo nulla, anzi, che tutto abbia funzionato egregiamente bene (aeroplano, equipaggio, servizi ATS, servizi antincendio e di soccorso e di trasporto del Gestore, assistenze tecniche suppletive al volo per un aeroporto affetto da fenomeni di wind-shear, trasporti e non ultimo il “piano di emergenza” approvato (e provato ?) dalla locale direzione di aeroporto dell’ENAC, visto che proprio a tale direzione periferica l’ENAC aveva affidato la conduzione dell’inchiesta relativa al funzionamento dei servizi di assistenza ai passeggeri.
Non vorrei che questo fosse il solito preludio da parte di ANSV a concludere le inchieste dopo molti, troppi anni !