Correva l’anno di grazia 2003 … (… o giù di lì) ed erano trascorsi già diversi mesi da quando un Consorzio tra istituzioni amministrative della Repubblica Italiana, creato apposta per fornire un primo dovuto risarcimento ai parenti ed ai sopravvissuti della tragedia sull’aeroporto di Linate dell’8 ottobre 2001, aveva provveduto ad onorare i propri impegni civili (mentre quelli penali erano in corso … d’opera), quando il Direttore Generale pro-tempore dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile – ENAC – fece conoscere agli italiani, con grande apparato mediatico, di aver indetto una cerimonia in un sito recondito dell’aeroporto di Roma – Fiumicino per inaugurare alla presenza del Presidente della Fondazione 8 Ottobre “per non dimenticare”, una piazza con lapide dedicata alle 118 vittime del disastro avvenuto sull’aeroporto di Linate.
Questo atto valse a placare qualsiasi rivalsa nei confronti di ENAC e del suo personale più o meno direttamente – oppure ereditariamente – coinvolto nelle responsabilità del sinistro, avendo appunto ereditato dalla soppressa D.G.A.C. (meglio conosciuta come “Civilavia”) tutte le carenze gestionali e soprattutto infrastrutturali esistenti da anni sull’aeroporto di Linate, ben noto per i suoi nebbioni invernali (e non solo). Carenze tra le quali spiccava l’assenza di un Radar per la sorveglianza della movimentazione degli aeromobili al suolo, rimosso incautamente dal Servizio aeroporti della già nominata “Civilavia” senza provvederne la sostituzione, ben due anni prima del disastro.
Così la mattina, nebbiosa, dell’8 ottobre 2001 avvenne lo schianto tra un jet privato tedesco, entrato abusivamente sulla pista e già atterrato nel nebbione qualche ora prima sulla stessa pista di Linate in violazione delle limitazioni dei brevetti dei piloti e di quelle operative dell’aeroplano e l’aeromobile della SAS con i passeggeri a bordo, che era in corsa di decollo. Quest’ultimo, dopo la collisione terminò la sua corsa contro un manufatto, il famigerato “toboga”, costruito appena marginalmente rispetto alla zona di sicurezza della pista, causando ulteriori vittime. Ma di questo, nessuno di “Civilavia/ENAC” centrale venne chiamato a rispondere nei successivi gradi di giudizio penale, che invece si accanirono a perseguire ed a condannare il Controllore della frequenza “Ground”, che era al suo posto di lavoro in Torre a compiere il proprio dovere, senza commettere alcun errore !
Orbene, a distanza di circa 10 anni dai fatti che ho cercato di riassumere, dal numero 30 del settimanale d’informazione aeronautica e aerospaziale “Air Press”, pubblicato in data 23 Luglio, ho potuto apprendere che nel corso del Convegno annuale del 17 Luglio, organizzato dal Centro Studi “Demetra” e dedicato al tema “Autorità dei Trasporti: riassetto istituzionale del comparto aerospaziale”, il suo Presidente Pierluigi Di Palma (ex Presidente di ENAC) ha consegnato al Presidente della Fondazione 8 Ottobre Paolo Pettinaroli il premio “Luigi Muratori 2012 ”, in riconoscimento dell’impegno della Fondazione «nella promozione della sicurezza del trasporto aereo, per aver saputo trasformare con grande dignità e al tempo stesso con eccezionale capacità il dolore personale per la perdita del figlio, in una positiva azione di costante stimolo nei confronti della complessa “filiera” [sic !] di soggetti pubblici e privati che operano nel settore del trasporto aereo …».
Le cronache riferiscono che nel suo intervento, il Presidente Pettinaroli ha rilevato «… la mancanza di risorse economiche in materia di sicurezza, esplicitando che c’è bisogno di interventi urgenti, in quanto sono emerse carenze di ENAC e di ANSV, dovute per lo più a mancanza di risorse economiche e conseguente difficoltà, per ENAC, di svolgere il proprio indispensabile ruolo di sorveglianza e di controllo, e, per ANSV di rispettare la tempistica indicata per la conduzione e la conclusione delle indagini sugli incidenti aerei, fondamentale ai fini della prevenzione … In questo panorama e dopo la presentazione del bilancio dell’ENAC, desta una certa perplessità l’iniziativa di costituire un’Autorità dei Trasporti, senza aver prima provveduto a rendere più efficiente ed efficace il sistema, dotandolo di quanto necessario, anche in termini di professionalità» !
E qui il “canto principale” si sarebbe concluso, così come evidentemente concordato con i responsabili degli Enti pubblici “colpiti dalle carenze denunciate”. Se non che dalla voce solista è uscito un altro acuto, dovuto al citato “costante stimolo” citato nella motivazione del premio di cui sopra.
Così il Presidente Pettinaroli ha ritenuto di dover annunciare che:- «La Fondazione 8 ottobre 2001 sta valutando di costituirsi Parte Civile nel procedimento penale relativo all’incidente Wind Jet di Punta Raisi [24 settembre 2010 ! – ndr], nel quale 158 persone hanno rischiato di perdere la vita e che sembra far emergere preoccupanti segnali di continuità con l’incidente di Linate, nonostante i dieci anni trascorsi».
Però il Presidente Pettinaroli, anche nella sua veste di esperto della “Flight Safety Foundation”, a suo competente parere, non ha ritenuto opportuno farci conoscere, almeno in quella sede, in quali settori della “complessa filiera di soggetti pubblici e privati” si collochino “i preoccupanti segnali di continuità” individuati.
A noi risulta soltanto che mentre nel caso di Linate un Investigatore dell’ANSV (prestato perfino come Consulente Tecnico al PM della Procura del Tribunale di Milano !) riuscì a presentare le sue personali “conclusioni” a spron battente (come s’usava dire al tempo della Cavalleria equestre), mentre nel terzo millennio d.C., al tempo della “Cavalleria dell’Aria”, il Collegio dell’ANSV non è ancora riuscito non dico a farci avere una Relazione Finale d’inchiesta sul grave evento di Punta Raisi 2010, ma neppure il previsto Interim Report, nel caso che le “Indagini complesse” avessero dovuto richiede un tempo superiore ad un anno per trarre delle “conclusioni”, così come richiesto dalle Norme internazionali dell’ICAO, sottoscritte anche dalla Repubblica Italiana e dalle sue istituzioni.
E dunque l’Italia dell’Avvocato dello Stato Pierluigi Di Palma di ieri e del Prof. Vito Riggio di oggi alla guida di ENAC, Ente pubblico non-economico, nato per D. Lgs. n. 25 del 25 Luglio 1997, con i compiti di (Art. 2) «a) regolamentazione tecnica ed attività ispettiva, sanzionatoria, di certificazione, di autorizzazione, di coordinamento e di controllo … b) razionalizzazione e modifica delle procedure attinenti i servizi aeroportuali … ed in relazione ai compiti di garanzia, di indirizzo e programmazione esercitati; c) … omissis … » e del Prof. Bruno Franchi alla guida di ANSV, nata per D. Lgs. n. 66 del 25 Febbraio 1999, con compiti e finalità di (Art. 3) «1. … condurre le inchieste tecniche … con il solo obiettivo di prevenire incidenti e “inconvenienti” [sic !], escludendo ogni valutazione di colpa o responsabilità» [mandato già tradito nel caso dell’inchiesta di Linate 2001 - ndr], nel 2012 ha bisogno invece che sia il Presidente d’una Fondazione privata che ricordi ai suddetti personaggi quali sarebbero i loro compiti istituzionali in merito ad un incidente che solo fortunosamente non ha causato vittime, ma che nella sua dinamica e soprattutto nelle sue sequenze dei mancati interventi “di garanzia” fan risaltare le carenze generali dell’Aviazione Civile italiana, comprese quelle finora trascurate relative ai mancati soccorsi sull’aeroporto palermitano la sera del 24 Settembre 2010. Evento questo del quale si sa che la magistratura competente ha già deciso di promuovere le sue specifiche azioni penali, mentre quelle investigative e correttive sia di ANSV che di ENAC non risultano tuttora pervenute all’attenzione di che dovrebbe provvedere a ripristinare la sicurezza delle operazioni di volo e di terra !
Ed in questa sofferta e calda estate … in questa povera Italia traballante sotto le mazzate che giungono da dentro e da fuori, ecco che puntualmente si presenta il caos dei voli nazionali, come titolano i media “tra crac e ritardi di low cost a terra”.
È mai possibile che nessuno dei responsabili degli Enti istituzionalmente preposti ai compiti ispettivi e di controllo sulle Compagnie italiane e straniere autorizzate ad esercire servizi aerei in e da/per l’Italia, non si sia accorta per tempo delle difficoltà operative e finanziarie degli Esercenti [e non “Operatori”, signori di ENAC ! – secondo quanto recita il Codice della Navigazione – Parte Prima – tuttora in vigore! – ndr] che stanno segnando negativamente questi giorni di esodo festivo?
Certo è che il Governo in carica, in tutt’altre faccende affaccendato … e ansiosamente impegnato, non ha finora trovato il tempo, con il suo Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per intervenire e tirare le orecchie ai responsabili istituzionali del settore, così passivamente assenti. Di contro quegli stessi responsabili istituzionali han ben trovato il tempo, durante il Convegno di Demetra di dire la loro in merito alla nuova “Autorità dei Trasporti” decisa da tempo dal Governo, ma che in precedenza non aveva trovato alcuna voce di dissenso, se non la mia sommessa vocina di “contribuente” che definiva la nuova “creatura” come l’ennesimo “carrozzone” per far accomodare sulle sue poltrone … altri “amici degli amici”, così scontentando chi finora una poltrona sicura già l’aveva.
Ed, infatti, ancora a pag. 27 del citato numero di Air Press, possiamo leggere che il Presidente del Centro studi Demetra ha ritenuto di dover rilevare « la necessità di “razionalizzare” [sic !] il presidio istituzionale del comparto aerospaziale, per evitare inutili frammentazioni o duplicazioni di competenze, garantendo l’individuazione di uno “sportello unico” dell’operatore [??] anche per i servizi aeroportuali, nel timore che nell’attesa della piena operatività dell’Autorità dei Trasporti, il sistema venga ad essere governatola un regime transitorio tendente a stabilizzare le sovrapposizioni di procedure ricadenti nella competenza di diversi soggetti istituzionali [o burocratici ? – ndr] , lasciando ancora una volta gli “operatori” [quali stavolta ?] del settore in un clima di forte incertezza normativa, anche con riferimento all’individuazione dei competenti “centri decisionali”».
Ma mentre nei loro interventi, rispettivamente per l’On. Valducci, Presidente della Commissione Trasporti della Camera, «l’Autorità dei Trasporti rappresenta un importante strumento per “efficientare” [sic !] il sistema dell’aerospazio, garantendo certezza di investimenti ai privati [??] e monitoraggio delle tariffe», dichiarazione che rivela quali siano effettivamente gli interessi “politici” dei nostri Parlamentari, di contro per il Presidente di ENAC Prof. Riggio, «la creazione di una società unica del comparto, l’unione di ENAC con ENAV e Assoclearence è una questione complicata, perché mentre l’ENAV è una società per azioni [così trasformata a suo tempo, a seguito del passaggio ad “ente pubblico economico” – ndr], l’ENAC è un’agenzia pubblica [più correttamente l’ENAC è rimasto un “ente pubblico non-economico”, a seguito della mancata attuazione del punto 3 dell’Art. 1 del D. Lgs. n. 250/1997 - ndr]».
Ma Signori parlamentari, Signori politici, Signori Presidenti degli Enti tutti, non eravate forse sempre voi “sulla breccia” ai tempi della riforma codicistica del 2005, che avrebbe dovuto, secondo voi appunto, ”efficientare” il sistema dell’Aviazione Civile italiana, del Trasporto aereo e del comparto aeroportuale e che ora a distanza di oltre un anno dalla comparsa della proposta di istituire un altro carrozzone pubblico denominato “Autorità dei Trasporti” avreste avuto il dovere di far subito presenti tutte queste osservazioni, dubbi ed incertezze, per contribuire a far uscire questo Paese dalle morse della crisi e della burocrazia soffocante, eppure imbelle contro questi casi?
Spero soltanto che gli italiani si ricordino di tutto ciò alla prossima occasione elettorale e di distribuzione delle poltrone !