All'ANSV sono demandati i seguenti compiti:
a)svolgere, a fini di prevenzione, le inchieste di sicurezza (in precedenza denominate "inchieste tecniche") relative agli incidenti ed agli inconvenienti occorsi ad aeromobili dell'aviazione civile, emanando, se necessario, le opportune raccomandazioni di sicurezza; lo scopo delle inchieste in questione e` di identificare le cause degli eventi, al fine di evitarne il ripetersi;
b)svolgere attività di studio e di indagine per assicurare il miglioramento della sicurezza del volo.
Dall'esame del mandato istituzionale si può desumere la "missione" dell'ANSV, che rappresenta la sua ragion d'essere e che si può identificare con la tutela della pubblica incolumità, attraverso lo svolgimento di una efficace azione di prevenzione in campo aeronautico, nei limiti de l mandato ad essa assegnato.
Oggi, a oltre dieci anni dalla sua istituzione, l'ANSV rappresenta una realtà affermata nel contesto aeronautico italiano ed in quello internazionale, dove apporta - tramite i risultati della propria attività - un positivo e riconosciuto contributo per migliorare i livelli di sicurezza del volo.
I dati del Rapporto informativo 2011
Segnalazioni e inchieste
Nel 2011 l'ANSV ha ricevuto complessivamente 2361 segnalazioni di eventi afferenti la sicurezza
del volo,di cui 33 segnalazioni riguardanti eventi occorsi all'estero. A fronte del suddetto numero complessivo di segnalazioni, l'ANSV ha aperto 83 inchieste di sicurezza per incidenti/inconvenienti gravi (nel 2010 ne aveva aperte 95) ed ha accreditato propri investigatori nelle 33 inchieste avviate da enti investigativi stranieri per incidenti/inconvenienti gravi occorsi all'estero ad aeromobili di immatricolazione o costruzione nazionale o eserciti da operatori aerei italiani.
Ecco uno stralcio del quadro roseo che ci viene prospettato. Ma come stanno in effetti le cose? Non sarebbe utile, forse indispensabile, conoscere, assegnare un indice sull'efficienza, sulla qualità delle inchieste tecniche di sicurezza e la corrispondenza tra incidente e relazione conclusiva.
Ma esaminiamo le cose come stanno effettivamente con calma.
Prima di tutto non possiamo evitare di rilevare che quella che in passato era la “Relazione sul funzionamento dell’Agenzia” adesso, per impegni europei la stessa pubblicazione è stata rinominata “Relazione sul funzionamento dell’Agenzia e lo stato della sicurezza aerea in Italia” oseremmo dire soluzione geniale quella di evitare di fare due distinte pubblicazioni (come parrebbero prescrivere i vincoli normativi) ma dare ad una stessa pubblicazione entrambi i titoli. (L’anno precedente la soluzione al problema era consistita nel pubblicare due documenti uguali ma con titolo diverso.)
Parrebbe indispensabile definire un parametro oggettivo che consenta di valutare il rigore investigativo, e l'attività, in genere svolta, dall'Agenzia.
Ad esempio quante inchieste di quelle chiuse nell’anno di riferimento sono state concluse entro i canonici 12mesi?
Quante sono ancora aperte? E qualora fossero, per quale ragione? Sono più le inchieste concluse con risultati evidenti ed incontrovertibili e quante sono, invece, quelle irrisolte?
Quanti “Cold Case” abbiamo? In oltre 10 anni di attività d'indagine sulle cause degli incidenti aerei quante sono le inchieste ancora aperte? Qualcuno lo sa?
Perché ancora non è stata costituita la banca dati delle Raccomandazioni di sicurezza emesse dall’ANSV?
Quale è il punto della situazione sul reporting obbligatorio che nonostante abbia avuto un nuovo impulso dal Regolamento EU 996/2010, in Italia, con il silenzio dell’ANSV, parrebbe non aver ancora trovato adeguata accoglienza. Non sarebbe utile e corretto elencare le indagini ancora in piedi? E di quelle che non potranno mai chiudersi?
Probabilmente alcune di queste, e ragionevolmente, potrebbero esserci motivazioni legittime. Altre meno.
D’altra parte è emblematico che nello stesso sito web dell’ANSV non venga riportata mai la data di pubblicazione di una inchiesta cosi che sia impossibile elaborare una statistica sui tempi medi di completamento delle inchieste e da ciò un indicatore di efficienza?
E' possibile che le inchieste aperte siano parecchie decine? Forse un centinaio? Magari mille?
Fosse vero come la mettiamo? Quale é realmente l'efficacia e la validità dell'operato dell'Agenzia?
Quante inchieste dovrebbero - nella realtà lo sono di fatto - essere archiviate senza alcuna possibilità di essere sviscerate e completate adeguatamente per insormontabili difficoltà tecniche?
Ecco, perché, non cogliere l’occasione, una volta tanto, con buonsenso ed onestà, per rendere del tutto trasparente l'operato dell'ANSV?
Infine dobbiamo con tristezza rilevare la maniera, come dire…. semplicistica se non peggio, con cui le cifre degli incidenti ed inconvenienti gravi vengono presentate. Che senso ha fornire numeri se non rapportandoli ad indici oggettivi quali ore volate, movimenti sugli aeroporti, passeggero kilometro e via dicendo. Se mi vengono date delle cifre assolute, ad esempio quest’anno ci sono stati x incidenti e se non mi si dice anche a fronte di quante ore di volo totalizzate, non mi si da alcuna informazione. Gli incidenti nel 2011 sono diminuiti? Le cose vanno meglio o peggio? Nessuno lo saprà mai se il numero non viene contestualizzato.
Al riguardo suggeriamo di consultare l’Annuario statistico che l’ENAC pubblica annualmente ricco d’informazioni e dati interessanti. Quale voto potremmo attribuire all'operato storico e recente dell'ANSV?
E' una valutazione che Aerohabitat potrà assegnare dopo una analisi più dettagliata. Quanti altri sono i casi aperti e assimilabili all'esplosione di Trigoria, al fuoripista Airbus 320 di Palermo? Dobbiamo verificarlo.
Nel frattempo è utile ricordare come l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) è stata istituita con il decreto legislativo 25 febbraio 1999, n. 66, in attuazione della direttiva comunitaria 94/56/CE del Consiglio del 21 novembre 1994. Dal suo insediamento operativo la carica di Presidente (con intermezzo di Commissario) è stata ricoperta dal Professor Bruno Franchi.