Quali contribuenti ed esperti di sicurezza del volo intendiamo segnalare pubblicamente all’Autorità preposta alla vigilanza sull’operato dell’Agenzia Nazionale Sicurezza Volo – ANSV - in base al D. Lgs. 25 febbraio 1999 n. 66, la nostra preoccupazione in merito al modus operandi di detta Agenzia.
In particolare desideriamo esternare le nostre preoccupazioni relative al ritardo nella pubblicazione del Final Report dell’investigazione sul grave incidente aeronautico di Palermo Punta Raisi del 24 settembre 2010.
A 15 mesi dall’evento ed in contrasto con la normativa internazionale ICAO - Annesso 13 e del Regolamento (UE) n. 996/2010 che dispongono la pubblicazione della Relazione Finale d’inchiesta o comunque una Relazione intermedia entro 12 mesi dall’evento, l’ANSV fino ad oggi si è limitata a diffondere solo 5 cinque scarni comunicati e due raccomandazioni (all. 1) che, a nostro parere, sono estremamente marginali rispetto alla gravità dell’evento. Ben altre dovrebbero essere le raccomandazioni che dovrebbero riguardare sia l’addestramento dei piloti che la gestione operativa della Compagnia aerea senza escludere anche il conosciuto grave fatto riguardante il lacunoso funzionamento del piano di emergenza aeroportuale.
Quali cultori della prevenzione e della sicurezza del volo, dopo 17 mesi esatti dall’evento, non ci tranquillizza questa tardiva sensibilità che l’ANSV dimostra proprio nei confronti della prevenzione degli incidenti. L’emettere una seconda “Raccomandazione di sicurezza” per narrarci che <l’adeguata evidenziazione grafica delle informazioni essenziali sulle cartine aeronautiche “per l’effettuazione di una procedura strumentale, favorirebbe l’incremento della sicurezza del volo> [versione del testo da noi ritoccata per rispetto della lingua italiana – ndr] sarebbe alla base di un incidente del quale ancora non viene fornito almeno un rapporto intermedio che consenta di capire la causa o le cause dell’evento stesso, per adottare le necessarie misure preventive e correttive nelle operazioni di quella Compagnia esercente quel tipo di operazioni.
Ci si vuol far credere che questa Raccomandazione, qualora attuata, avrebbe evitato il disastro? Ma chi l’ha scritta sa almeno che selezionare la frequenza di un apparato radio appropriato per ricevere i segnali di un VOR o TVOR comporta l’automatica accensione e presentazione dei dati anche del collegato DME (Distance Measurement Equipment) ?
E siccome il DME del VOR utilizzato non è risultato essere in avaria, allora i piloti di quel volo avevano ben visibili sia le indicazioni azimutali del VOR che quelle di distanza fornita dal DME.
E non ci si venga a dire che due piloti certificati per il volo strumentale ed abilitati alla guida di un A. 319 non sapevano di dover utilizzare anche di dati del DME per effettuare quella procedura !
Purtroppo già in altre occasioni la durata delle investigazioni da parte dell’Agenzia sono risultate eccessivamente lunghe (incidenti di Linate, Picco 7 Fratelli - Cagliari) o addirittura non completate (Trigoria) e sicuramente protrattesi oltre i termini stabiliti dalla regolamentazione internazionale e sono state esiziali per le conseguenze penali prodotte, non tecnicamente provate.
Infine, il punto che più ci preme sottolineare è quello che la pubblicazione delle risultanze dell’investigazione tecnica servono primariamente e solamente per identificare quali siano state le cause per poter prevenire il ripetersi di tal genere di gravi incident. F.to:- Com.ti Renzo Dentesano e Bernardino Bosello.