Aerohabitat lo sostiene da tempo. Anche spesso. In homepage la news" Aeroporti e INM, ma le mappe acustiche sono a norma?" è disponibile dal luglio 2010. Ma anche in precedenza, fin dal 1997 avevamo posto interrogativi sulla corretta elaborazione delle mappe acustiche costruite con il modello matematico INM.
Ecco cosa scriveva Aerohabitat nel 2010:
"Quanti sono gli aeroporti italiani che hanno ottemperato al Decreto 31 ottobre 1997 e, grazie all'operato della Commissione Aeroportuale, hanno deliberato la mappa acustica e ratificato la zonizzazione acustica A, B e C? Qualora lo avessero fatto, lo hanno, in seguito aggiornato, rispondendo all'aumento dei voli avvenuto nel frattempo?
Chi ha modelizzato la mappa INM? E' stato direttamente il gestore aeroportuale o un qualche consulente esterno? Chi ha validato la mappa acustica, con quali tolleranze?
Ecco il punto chiave. Siamo davvero sicuri che l'esecuzione metodologica sia risultata corretta? Non è un interrogativo da poco. I piani di risanamento ed insonorizzazione dell'intorno aeroportuale "nascono" dalla mappa acustica. E' vero che spesso la "validazione" e certificazione è un compito svolto dall'Arpa regionale, ma siamo davvero certi che dispongano delle competenze e professionalità corrette".
Perché riproporre, ancora una volta, queste considerazioni?
Semplice, un cittadino pisano ci ha proposto una mappa acustica del'aeroporto Galileo Galilei di Pisa. Uno stralcio, una parte comunque significativa elaborata da SITA ARPAT. Ebbene siamo rimasti esterrefatti. Possibile che rappresenti la mappa acustica dello scalo? Quella che ha determinato la zonizzazione acustica dell'intorno aeroportuale?
Se è davvero autentica emerge un dettaglio macroscopico tale da inficiare la stessa mappa. Senza entrare nel dettaglio dei tanti input per determinare la modelizzazione acustica INM (dati meteo, aeronautici, dispersioni, archi di virate, georeferenziali e d altro) viene evidenziato un dato immediatamente contraddittorio.
Ci viene sottolineato come "la zona in questione è quella cerchiata in rosso, i valori di rumorosità sono quelli riportati sotto: verdi per via Cariola e verde più scuro per via Carrareccia ( fonte SIRA- ARPAT)" , ma è un impatto derivato da una modelizzazione (se la mappa è autentica) che ha previsto la totalità dei decolli dalla sola pista 22.
Possibile?
Alcuni dei responsabili, dei coordinatori ed esperti in materia di Aerohabitat erano e sono dei piloti professionisti che hanno volato e volano sullo scalo pisano e possono testimoniare di aver decollato e di decollare spesso, se non prevalentemente, sulla pista 04. Ecco il punto quale percentuale dei voli annuali decollano sulla pista 04, ovvero sorvolando la città pisana.
E' la quantità e modalità dei decolli sulla pista 04 a determinare, prevalentemente, l'impatto acustico su "via Cariola e via Carrareccia", e la mappa in questione non sembrerebbe rappresentarli.