"Il Comitato Cittadini di Tessera e di Campalto contro l’inquinamento acustico, atmosferico ed ambientale da traffico aeroportuale nelle persone dei suoi coordinatori Deborah Onisto e Cesare Rossi espongono quanto segue.
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Il presente esposto ha come finalità quella di rappresentare a questa spett.le Procura della Repubblica la situazione gravemente compromessa in cui si trovano a vivere i cittadini del Comune di Venezia residenti nelle frazioni di Tessera, Campalto, Sant’Erasmo e Burano (in totale circa 9.000 abitanti) in ragione dell’insediamento e dell’attività dell’aeroporto Marco Polo di Venezia.
La naturale difficile convivenza con l’insediamento aeroportuale non può giustificare il disinteresse dell’ente e della società di gestione aeroportuale rispetto lo stato di salute e la qualità della vita degli abitanti del territorio, più prossimo al sedime del M.Polo, minacciati dall’attività aeroportuale.
Le frazioni suddette sono ubicate nelle immediate vicinanze dell’aeroporto M.Polo ed il loro territori sopportano quotidianamente – in orario diurno e notturno- il sorvolo di centinaia aeromobili in atterraggio, in decollo ed in allontanamento con il conseguente inquinamento acustico prodotto ( vedi le nuove rotte VIC 6X e ROKIB 6X )
Per tutelare sia la salute ed il benessere psicofisico dei residenti sia la salubrità dell’ambiente, a fronte del consolidato trend in aumento delle attività aeroportuali, si è spontaneamente costituito nel 2011 il “Comitato Cittadini di Tessera e di Campalto contro l’inquinamento acustico, atmosferico ed ambientale da traffico”cui aderiscono più di cinquanta famiglie.
Il Comitato da tempo è impegnato in un’azione di richiamo verso l’ente titolare dell’aeroporto (ENAC) e verso le società di gestione e di controllo dei voli (SAVE spa ed ENAV spa) al rispetto delle normative in vigore riguardo l’obbligo del gestore sia di approntare un adeguato ed efficiente sistema di monitoraggio continuo dell’impatto acustico delle attività aeroportuali- collocando centraline di rilevazione fonometrica nell’area di maggior emissione acustica in prossimità dei centri abitati- sia di porre in essere adeguate e necessarie misure antirumore; ciò al fine di perseguire una equilibrata convivenza tra l’infrastruttura produttiva strategica e la normale vita lavorativa e abitativa dei cittadini.
Al Comitato è risultato impossibile nei fatti ottenere da detti soggetti un costante monitoraggio dell’inquinamento acustico diurno e notturno in tutte le frazioni residenziali più esposte al rumore provocato dalla movimentazione a terra dei veivoli, dagli atterraggi, dai decolli e da sorvoli a bassa quota da parte di aeromobili (oltre 300 al giorno nei 5 mesi estivi).
In particolare il Comitato ha più volte chiesto –in via formale- all’ente e alle società di gestione delucidazioni in merito alla dozzina di voli passeggeri e cargo che sono regolarmente programmati ed effettuati in orario notturno ( dalle ore 23.00 alle ore 6.00 ) interdetto alle movimentazioni aeroportuali civili e commerciali dal disposto dell’art.5 del DPR. 11.XII.1997 n.496, così come modificato dall’art.1 del D.P.R. 9.XI.1999.
Da tali soggetti non è pervenuto alcun riscontro ed i voli sono tuttora attivi , continuando a generare grave disturbo al sonno ed al riposo dei cittadini residenti, in special modo alle circa 900 persone (lavoratori, lavoratrici, anziani, bambini) che abitano a <metricconverter productid="300 metri" w:st="on">300 metri</metricconverter> dall’area di atterraggio e di rullaggio/decollo (zona forte Bazzera).
In realtà la normativa più sopra citata stabilisce che voli notturni (esclusi quelli di Stato, sanitari e di emergenza) possono essere effettuati se si verificano contemporaneamente tre condizioni:
1. il LVAn (LVA notte) deve essere inferiore a 60 dB(A) all’interno della zona A del sedime aeroportuale e misurato in corrispondenza degli edifici abitativi posti nella medesima zona A . La verifica del non superamento di tale limite da parte di ciascun singolo aeromobile in servizio notturno è obbligo della società di gestione e tale verifica deve essere validata dall’ARPAV
2. i voli devono essere autorizzati con decreto del Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro dei trasporti e della navigazione sentiti Regione, Provincia e Comuni.
3. I voli notturni devono essere effettuati con velivoli che soddisfino il capitolo 3 dell'annex 16 ICAO.
Il divieto di voli notturni secondo quanto previsto dal DPR n. 476/1999 risulta attualmente in vigore, così come anche affermato dal Direttore Generale del Ministero dell'Ambiente in un parere del 12.01.2011, laddove esplicita che "possono essere autorizzati, con decreto del Ministro dell'Ambiente, voli notturni diversi da quelli di Stato, sanitari e di emergenza, ove venga accertato, dagli organi di controllo competenti, il mancato superamento della zona A dell'intorno aeroportuale del valore di 60 dB(A) Lvan".
L’assenza di una centralina fissa di rilevamento fonometrico nell’area di maggior emissione sonora (zona forte Bazzera) in prossimità del centro abitato, distante appena 200 metri dal limite esterno della zona A (doc.n. 3) fa ritenere che tali accertamenti non siano mai stati effettuati
Come detto, il Comitato ha richiesto all’ente titolare dell’aeroporto di poter prendere visione delle rilevazioni fonometriche effettuate sulle emissioni degli aeromobili in servizio notturno o dei singoli decreti ministeriali autorizzatori ( doc.n. 4) ma nessun riscontro è pervenuto e ciò induce gli esponenti a ritenere che i quotidiani voli notturni ( v. es. dati riportati nel doc. 5 ) avvengano al di fuori delle regole stabilite dall’ordinamento .
Conferma di tale dubbio sono le risultanze di una rilevazione fonometrica dell’inquinamento acustico nell’area antropizzata di Tessera, Campalto, Ca’ Noghera. effettuata dall’ARPAV ( 12-21 ottobre 2012) su richiesta del Comune di Venezia (doc.n. 5)
Da tale rilevazione - pur temporalmente ristretta- è risultato chiarissimamente che nella fascia oraria notturna- interdetta ai voli civili e commerciali - ogni notte mediamente sono decollati/atterrati nel periodo osservato una decina di aeromobili, determinanti conseguenti evidenti superamenti sia del limite di legge (60 Lvan) e sia del limite previsto dalla classificazione acustica comunale per la fascia III assegnata al territorio di Tessera e di Campalto che è di 50 Db(A) notturno: “….si riscontra l’evidenza che i superamenti sono stati causati prevalentemente dal rumore di origine aeroportuale ecc.” (pag.2 nota di valutazione del Rapporto di Prova 24/RU/2012)
Ancor più consistente si può supporre sia la rumorosità sulle aree abitate delle isole di Sant’Erasmo, Burano e del litorale di Treporti sopra le quali gli aeromobili transitano ad altezze più basse ( indicativamente fra i ( 1900-<metricconverter productid="2200 metri" w:st="on">2200 metri</metricconverter>).
Al fine di visionare le rotte di sorvolo dei territori abitati di cui trattasi da parte degli aerei decollati dal M.Polo, è possibile collegarsi al sito www.flightradar24.it che visualizza la dinamica, in tempo reale,della rotta di ciascun aereo decollato, fornendo a latere le caratteristiche dell’aereo, la destinazione nonché la quota in progress di sorvolo delle varie aree territoriali.
I rilievi fonometrici di ARPAV comprovano quindi che i voli notturni in decollo e/o atterraggio nel l’aeroporto di Venezia avvengono in contrasto alle norme poiché la quasi totalità dei medesimi immette nell’ambiente circostante un livello di rumorosità che supera significativamente il limite di legge.
D’altronde la mancanza di monitoraggio continuo da parte della società di gestione dell’aeroporto sui livelli di inquinamento acustico notturno in prossimità delle aree abitate maggiormente esposte, non consente altresì agli organismi preposti alla vigilanza sul rumore aeroportuale di avere un costante e attendibile quadro della situazione esistente onde mettere in campo gli interventi di competenza a tutela della quiete notturna e del riposo dei cittadini.
E’ nei fatti, d’altronde, come fra l’area aeroportuale di maggior emissione sonora e la vicinissima zona residenziale di Tessera ( compresa fra il limite della zona A definito dal canale di accesso alla darsena del M.Polo- via Bazzera e via vecchio hangar ) non sia mai stata predisposta alcuna barriera fonoassorbente tesa a mitigare l’immissione sonora nell’abitato, pur essendo la società di gestione obbligata ad iscrivere annualmente a bilancio preventivo una voce vincolata a interventi di monitoraggio e riduzione dell’inquinamento acustico, pari al 7% del bilancio medesimo. Obbligo ribadito anche dalla pronunzia del Consiglio di Stato (doc. n. 6)
Conclusioni
La scelta degli scriventi, sia come cittadini residenti in territori del comune di Venezia variamente interessati al disturbo di cui sopra detto e sia come aderenti al Comitato - di svolgere il presente esposto alla Procura della Repubblica rappresenta l’intento di segnalare all’autorità giudiziaria inquirente il grave disturbo arrecato al riposo notturno degli abitanti nei territori medesimi ( ma a quanto riportato dai giornali locali anche alla comunità dei cittadini di Marcon e di Cavallino/Treporti adiacenti al sedime aeroportuale) da parte delle movimentazioni notturne di aeromobili in atterraggio, rullaggio, decollo ed sorvolo nell’aeroporto M.Polo..
E’ innegabile che i cittadini residenti nelle frazioni confinanti con l’infrastruttura aeroportuale debbano convivere con l’esercizio dell’attività aeroportuale;ma tale attività deve essere esercitata nel rispetto delle regole imposte dall’ordinamento.
Con la presente si chiede l’accertamento delle eventuali responsabilità penali rilevate nei fatti esposti in narrativa.
I sottoscritti esponenti chiedono inoltre agli effetti dell’art. 408 del Codice di Procedura Penale di essere informati circa l’eventuale richiesta di archiviazione ovvero di proroga dell’indagine preliminari…"