Le tasse aeroportuali pagate dai passeggeri nella quota allegata alla tariffa richiesta dal vettore aereo sono diverse. Quando si acquista un biglietto aereo, in sostanza, la tariffa comprende, almeno:
- la tariffa ministeriale legata ai controlli di sicurezza effettuati sui bagagli in stiva (sigla EX): generalmente supera di poco i 2 €;
- l’addizionale comunale e ministeriale (sigla HB): una tassa che tiene conto, per esempio, dello stress determinato dal rumore degli aerei ed è diretta al Comune in cui si trova l’aeroporto e a quelli vicini. Il suo costo è variabile;
- la tassa cumulativa legata alla compagnia aerea (sigla XT), che comprende:
il supplemento per il carburante, la sicurezza e l’assicurazione (sigla YQ);
il sovrapprezzo stabilito dalle compagnie aeree per l’assistenza ai passeggeri con ridotta mobilità o diversamente abili (sigla MJ);
il diritto d’imbarco dei passeggeri (sigla IT);
l’integrazione al diritto d’imbarco rivolta ai controlli di sicurezza sui passeggeri e sul bagaglio a mano (sigla VT);
l’Iva al 10% sulle voci IT, EX, VT e HB
- la commissione sul prezzo dei biglietto: una somma variabile che deriva dalla modalità d’acquisto dello stesso;
- il costo della tratta. A questa cifra si aggiunge anche l'imposta che, taluni aeroporti, richiedono (con autorizzazione ENAC) per il potenziamento/masteirplan dello scalo. Quest'ultima vale anche 8-11 euro a tratta.
Una parte dell’addizionale comunale, all'origine sorta con uno specifico scopo, avrebbe dovuto essere destinata ai Comuni di sedime aeroportuale.
Un balzello, un diritto "comunale", solo residuale.
Dal 1 Luglio 2013 la cifra è di 6 Euro e 50 centesimi ed è pagato ad ogni imbarco su qualsiasi aeroporto italiano. E' stata, dopo ritardi, introdotta nel 2003. Inizialmente era costituita da 1 Euro ad imbarco.
Negli anni sono stati aggiunti altri impegni (tra cui la cassa integrazione straordinaria Alitalia) ed 30 milioni di Euro sono incamerati dal bilancio dello Stato.
L'80% di un solo euro costituisce un fondo che dal Ministero dell'Interno deve essere trasferito per finanziare la security aeroportuale e nelle stazioni ferroviarie. Il rimanente 20% di un euro dovrebbe essere destinato ai Comuni aeroportuali.
Tutto bene quindi anche se la dizione di "addizionale comunale" stravolge l'intento originale e serve per fare cassa. Il punto è che, ad esempio le somme del 2012, sono state bloccate.
I Comuni, forse riceveranno il 50%, probabilmente neanche quelli, forse dovranno rimandare e sperare nei fondi raccolti nel 2013.