Il Gruppo SAVE di Venezia è una società di gestione aeroportuale che sviluppa attività sui seguenti scali:
- l'aeroporto Marco Polo di Venezia, attraverso la capogruppo Save S.p.A.
- l'aeroporto Canova di Treviso, attraverso la società AerTre S.p.A.
- l'aeroporto di Padova, attraverso la società Aeroporto Civile di Padova S.p.A.
- l'aeroporto del Lido di Venezia, attraverso la società Nicelli S.p.A.
- l'aeroporto di Pantelleria, attraverso la società GAP S.p.A. che gestisce i servizi di handling.
La strategia palesata da anni ha nel suo mirino, sono operazioni rivelate da tempo dai media, gli scali di Verona Catullo, Ronchi dei Legionari e, recentemente quello sloveno di Lubiana.
Una visione che sembra ripristinare quello che i dogi di Venezia esercitavano nei mari del Mediterraneo sembrerebbe ora accorpare la totalità degli aeroporti del nordest italiano con la propaggine nella capitale slovena.
L'operazione in corso appare del tutto incontrastata. La sofferenza dei bilanci aziendali, una rete operativa alla ricerca di potenziamento e di finanziamenti co-marketing. Gli scali oggetto delle odierne incorporazioni (per azionariato, per fusione ed altro) non sembrano avere valide alternative.
In questo scenario gli scali ricercano aggregazioni vantaggiose e meno dispendiose per gli azionisti (spesso pubblici) di riferimento. Anche quando il loro appeal è calante oltre che marginale.
E' il caso di Ronchi dei Legionari. La società esercente è Aeroporto FVG, interamente controllata dalla Regione FVG, con volumi di traffico inferiore al milione di passeggeri/anno rischia, infatti, l'esclusione dal Piano Aeroporti Nazionale. Senza l'aggregazione SAVE rimane uno scalo regionale e marginale interamente sponsorizzato localmente. Anche con l'annesso intermodale (scalo ferroviario incluso) costituisce uno scalo minore con il bacino di traffico colonizzato dai restanti aeroporti del Veneto e Lubiana. Tra SAVE e Aeroporto FVG non si può parlare di una parziale sovrapposizione dei bacini di utenza: la capacità attrattiva di Venezia è prevalente. La rete delle destinazioni e dell'offerta per i passeggeri è preponderante per Tessera.
La trattativa per lo scambio azionario tra SAVE e Aeroporto FVG appare, perciò inevitabilmente, da tempo arenata.
A questo punto è assai arduo inquadrare la capacità negoziale residua dello scalo Isontino.
Per appartenere agli scali Primari (prima versione del Piano) o tra quelli inseriti nella Comprehensive Network (secondo criterio) senza la SAVE diventa tutto difficile. Anche l'appartenenza tra gli aeroporti non facenti parte dei maggiori raggruppamenti di entrambe le reti europee diventa problematica. Con un traffico passeggeri prossimo al milione di passeggeri annui (circa 800mila) e senza alcun trend in crescita è destinato ad un ruolo regional con la delocalizzazione del traffico su altri aeroporti limitrofi nel bacino di utenza.