sabato 29 giugno 2013 05:41 Età: 11 yrs

Los Roques 2008, dopo la serie iniziale di comunicati una sola nota supersintetica, la svolta informativa dell'ANSV

Categoria: Pubblicazioni, Safety Security , Archivio, Dossier, Incidenti aerei, Human factor, Std ICAO ENAC, Aviazione G., "Cold Case"

 

by Commander

Attorno all’incidente che nel 2008 ha coinvolto otto cittadini italiani che durante una vacanza in Venezuela sono scomparsi, nel corso di un trasferimento in volo dall’aeroporto di Caracas Maiquetia a quello dell’isola di Gran Roque, si è fatto un gran parlare, dando la stura, in mancanza di informazioni attendibili, ad ogni ipotesi, anche le più fantasiose.

 

Sul caso , in questi giorni, si sono riaccesi i riflettori, perché, grazie all’ostinazione di pochi che ci hanno creduto fino in fondo, le ricerche effettuate dalla nave specializzata statunitense  Sea scout, secondo le autorità venezuelane, hanno portato al ritrovamento del relitto che si trova integro, adagiato sul fondo sabbioso a 976 m di profondità.

 

Le ricerche, è bene dirlo, sono state co-finanziate dall’Italia e dal Venezuela, va quindi dato atto sia al Ministero degli Esteri che alla nostra Protezione Civile che tutto il possibile è stato fatto per cercare di arrivare a chiarire le responsabilità, e le cause dell’incidente e cercare di assecondare le famiglie delle vittime che reclamavano di conoscere la verità sull’incidente e di dare la sepoltura ai resti dei loro cari.

 

In questa vicenda, non tutti però hanno soddisfatto le attese, anche istituzionali, che per il ruolo che ricoprivano, veniva riposto.

 

L’Ansv, Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, è l’ente che in Italia ha il compito di svolgere le investigazioni sugli incidenti aerei.

 

Le investigazioni sono condotte da un  “Investigatore incaricato (investigator in charge)” se  l’ incidente avviene sul territorio italiano.  Per gli incidenti che pur coinvolgendo aeromobili italiani, avvengono all’estero, l’Italia ha il diritto di chiedere che all’inchiesta dello Stato estero partecipi un “Rappresentante accreditato (accredited representative)”.

 

Nel caso dell’incidente  venezuelano, in cui erano morti dei cittadini italiani,secondo la normativa internazionale dell’ Icao, International civil aviation organisation, una agenzia specializzata dell’Onu che regola minuziosamente sul piano internazionale, diritti, doveri e modalità dello svolgimento delle inchieste, l’Italia ( quindi l’Ansv)  aveva il diritto solo di nominare un “Esperto (expert)”.

 

 

I diritti dell’esperto, a differenza di quelli dell’investigatore incaricato e quelli (minori) del rappresentante accreditato, sono limitati: a) vistare il luogo dell’incidente; b) avere accesso alle principali informazioni fattuali; c)  partecipare all’identificazione delle vittime; d) assistere alle deposizioni dei passeggeri sopravvissuti che siano cittadini dello Stato dell’esperto; e) ricevere copia della Relazione finale.

 

Alla luce di ciò, sembra molto interessante esaminare i comunicati ufficiali emessi subito dopo l’incidente e successivamente, dalla nostra Agenzia nazionale per la sicurezza del volo.

 

Giorno dell’incidente, (5 gennaio 2008):” l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) comunica che un proprio esperto è in costante contatto con la competente Autorità venezuelana.”

 

Venti giorni dopo, (24 gennaio 2008):” informa che il proprio investigatore accreditato in qualità di esperto nell’inchiesta tecnica condotta dalla competente Autorità investigativa venezuelana) è in costante contatto con quest’ultima…

 

Ha inoltre acquisito l’informazione sul modello dei registratori di volo presenti a bordo dell’aeromobile in questione, dichiarandosi disponibile a fornire, eventualmente, il supporto per la lettura dei dati contenuti negli stessi. 

 

Circa tre mesi dopo (29 aprile 2008):” Si rammenta che l’ANSV - che recentemente ha proceduto all’ascolto delle registrazioni radio terrabordo-terra intercorse fra l’aeromobile in questione e la Torre di controllo di Maiquetia - è in costante contatto, attraverso il proprio investigatore, con l’omologo ente venezuelano (JIAA) competente per l’inchiesta tecnica, per i continui aggiornamenti sul caso.

 

Dopo ulteriori dieci mesi, (11 febbraio 2009): “ l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) rappresenta che anche recentemente ha sollecitato l’omologa Autorità investigativa venezuelana a rispondere alla richiesta con cui, già nell’aprile dello scorso anno, la stessa ANSV, sensibile alle richieste dei familiari dei dispersi, chiedeva l’autorizzazione, prevista dall’ordinamento internazionale, a rendere disponibile ai medesimi familiari l’integrale documentazione acquisita in Venezuela. La suddetta Autorità investigativa ha risposto che sta verificando se sussista la possibilità di rilasciare l’autorizzazione richiesta dall’ANSV prima possibile.” 

 

Cinque anni e cinque mesi dopo l’incidente (21 giugno 2013): “L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV), nel prendere atto della individuazione del relitto...”

 

 

Per così dire, dal “Combinato disposto” di questi scarni comunicati dell’Ansv,  potremmo, a noi pare, fare le seguenti considerazioni: 1) un esperto dell’Ansv è in continuo contatto  con la competente Autorità venezuelana; 2) l’esperto italiano continua ad essere in stretto contatto, anzi ha acquisito informazioni sui registratori di volo a bordo dell’aereo ed ha offerto l’assistenza per la loro lettura;3) l’Ansv continua ad essere  in contatto, anzi, ha anche ascoltato le registrazioni radio e acquisisce documentazione in Venezuela 4)  l’Ansv è in possesso dell’integrale documentazione; 5) a distanza di cinque anni “Prende atto del ritrovamento”.

 

 

Insomma, l’Ansv pur essendo “In continuo contatto”, “Prende atto.”  Certamente il canale di comunicazione non solo quello venezuelano ma anche quello italiano non doveva essere stato dei migliori.

 

Si pone a questo punto, visto che è stata la stessa Ansv a dichiararlo, il problema della lettura dei registratori di volo. Naturalmente prima di poterli leggere, vanno recuperati, cosa che a mille metri di profondità non è certo agevole.  Ma questi registratori, esistono realmente? Saremo indotti a pensare di si, visto che la stessa Ansv ne ha “Acquisito l’informazione sul modello dei registratori di volo presenti a bordo”(comunicato del 24 gennaio 2008). Staremo a vedere.

 

Una cosa è certa, in tutta questa vicenda l’Ansv ne esce un po’ maluccio, invece di essere l’autorevole coordinatrice dell’operazione, almeno da parte italiana, sembrerebbe invece che si sia fatta rubare la scena da altri, che poi sono riusciti nell’impresa.

 

Che gli investigatori dell’Agenzia  non amino andare in Venezuela forse si spiega con una storiella che qualcuno a mezza voce racconta con un certo sorrisetto.

 

Si dice che quando gli “Esperti” dell’Ansv  sono andati in Venezuela, gli abbiano clonato la carta di credito di proprietà dell’amministrazione, prosciugandogliela. Sarà vero? Non sarà vero? Certo che nei comunicati stampa la  presenza di investigatori Ansv in Venezuela non viene mai comunicata esplicitamente se non, in maniera piuttosto anodina e solo una volta, con l’affermazione: ”Rendere disponibile ai medesimi familiari l’integrale documentazione acquisita in Venezuela.” 

 

Inoltre, altro aspetto che forse richiederebbe un chiarimento, è l’assenza dell’Ansv nelle operazioni di ricerca e presumibilmente, di recupero del relitto nonché di riconoscimento delle vittime. E' possibile che sul luogo siano stati inviati due esperti estranei all’Agenzia. Come mai?