Ricorre il 12° anniversario dell'incidente di Linate e, ancora una volta, Aerohabitat ripropone alcune considerazioni relative a quello che, senza una rigorosa verifica tra lo scenario investigativo di errore volontario e scelta operativa consapevole, non potrà che essere considerato un ennesimo Cold Case aeronautico del Belpaese.
Quale risulterà comunque, nel corso degli anni, la verità storica della dinamica incidentale di quella tragica mattinata di nebbia?
Sarà forse quella ufficiale, ovvero quella documentata dalle sentenze processuali? Quella più circostanziata della Relazione investigativa dell'ANSV? Quale peso, quale valore ha e avrà invece quella posta dagli interrogativi e dai riscontri fatti emergere - con regolarità e tenacia - in questi anni da Aerohabitat? Rassegnarsi all'evidenza riproposta dalle quasi totalità dei media in questi 12anni?
E' mai possibile non conformarsi alle coincidenze sconcertanti evidenziate dal riscontro oggettivo dei documenti ufficiali resi disponibili da ANSV?
"Giudici e storici sono accomunati dalla preoccupazione di accertare i fatti, nel senso più ampio del termine, includendo quindi tutto ciò che s’iscrive in qualche modo nella realtà […] Giudici e storici sono perciò accomunati dalla ricerca di prove. A questa duplice convergenza corrisponde una divergenza di due punti fondamentali: i giudici emettono sentenze; gli storici no; i giudici si occupano soltanto di eventi che implicano responsabilità individuali, gli storici non conoscono questa limitazione. Carlo Ginsburg. “Rapporti di Forza. Storia, retorica, prova.”
Lo scenario che Aerohabitat propone, anche in occasione del 12 anniversario, è quello rappresentato nella cronologia di news di “Linate 8 ottobre, l’altra inchiesta”. La dinamica della catena incidentale è stata innescata dalla scelta consapevole dell'equipaggio del Cessna.
Non da un errore involontario. La pratica del contromano sulla R 6 era ben nota ai piloti.
Se il tempo intercorso tra la piazzola del parcheggio executive al momento dell'impatto in pista è stato di 4 minuti e 38 secondi, quanto tempo avrebbe messo il Cessna per raggiungere il punto attesa alla pista 36 destra?
Bene, questo è il punto cruciale. Aerohabitat lo ha sempre sostenuto.
Sarebbe bastato, probabilmente:
- avere la piena disponibilità e fruibilità delle 64 piste del RACAL - ICR 64, perciò delle trascrizioni integrali secondo l'analisi di parte; il trasferimento delle registrazioni su supporti magnetici per assicurare l’accesso totale alle registrazioni originali t/b/t e telefoniche riferite alla bobina n.133 del registratore e conseguente trascrizione, ed esame comparato, dei dati radiotelefonici registrati su tutte le piste del nastro originale in aggiunta a quelli relativi alle conversazioni radio intercorse tra i controllori ground - TWR e gli aeromobili in movimento sull’area di manovra dell’aeroporto di Linate (frequenza 121.8 MHz e 118.1 MHz).
- la verifica incontrovertibile dell'autorizzazione relativa alla ubicazione del magazzino bagagli Toboga, sullo scarto tra fase progettuale ed effettiva costruzione. Con riscontri sul rispetto delle leggi - raffronto tra la legge/normative del 1986 - 1988 - 1989 - 1991 - 1994 e attuale legislazione - con il riscontro operativo nei decolli nell'ipotetico sforamento in altezza dell'edificio. Valutando l'urgenza di una integrale demolizione dell'edificio ex smistamento bagagli;
- una comparazione e verifica tra lo scenario delineato dall'investigazione tecnica ufficiale di ANSV, ribadita nelle fasi processuali, con quello proposto da Aerohabitat.
In definitiva una incontrovertibile risoluzione tra l'ipotizzato errore del pilota e una deliberata, consapevole scelta operativa nel rullaggio "contromano" via rullaggio R 6, da parte dell'equipaggio del Cessna.
Una iniziativa procedurale, il "contromano", probabilmente, una prassi, una consuetudine, all'epoca, sopratutto da parte di alcuni piloti. Il principio del ragionevole dubbio sulla piena trasparenza, relativamente ai tre punti soprastanti potrà mai essere garantito?
Con quale "procedura" si potrà attivare i media e/o un qualche organismo tecnico investigativo per verificare tra i due scenari proposti, quello di errore involontario e consapevole, e magari riaprire il processo?