Che dire ancora ? Gridare allo scandalo ?
A fronte del desolante silenzio dell’ANSV (Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo) e perfino di quei Parlamentari sempre attenti alle “riattaccate” eseguite da Piloti scrupolosi nell’attenersi alla massima sicurezza per i passeggeri trasportati, in atterraggio sui malandati aeroporti italiani, ecco che anche a fronte dei pubblici appelli lanciati dalle pagine di questo benemerito sito web che si occupa di sicurezza del volo in modo proattivo, oltre della salvaguardia del rispetto ambientale, siamo costretti, a trentasei, dico trentasei (!) mesi di distanza da quel fortunoso evento, a dover rimarcare che ben 1095 giorni non son bastati all’ANSV per completare e pubblicare, come doveroso, le risultanze dell’investigazione tecnica di sicurezza sull’incidente del volo WindJet del 24 Settembre 2010 all’aeroporto di Palermo – Punta Raisi ed emettere le relative raccomandazioni correttive per fare in modo che incidenti del genere e le relative manchevolezze al suolo non abbiano a ripetersi !
Ed invece … silenzio ! A parte un’addolcita relazione intermedia ancora silenzio tombale sulla dinamica dell’incidente gravissimo (accident).
E sì che non si trattava di un’investigazione complessa, difficile o mancante di qualche elemento essenziale per stabilire i fatti, le circostanze, le prove … anche di quanto è mancato al suolo, in termini di assistenza/soccorso, … ai miracolati che si trovavano a bordo … e che forse nemmeno hanno capito quanto sono stati … fortunati, proprio in rapporto alla mancanza di solerti soccorsi !
In tre anni il "BEA" (Bureau d'enquêtes et d'analyses pour la sécurité de l'aviation civile) francese ha pubblicato la relazione finale del gravissimo incidente del volo Air France Rio Parigi sprofondato in mezzo all’oceano atlantico. Noi, invece, con testimoni viventi siamo ancora negli abissi dell’oceano.
E l’ANSV … niente (salvo scopiazzare una raccomandazione già emessa negli USA per un altro incidente, riguardante … il pavimento della cabina passeggeri!). Come a dire, insomma, che tutto è andato bene (in mancanza di vittime), che non è successo nulla di grave, … tanto ci pensa la Magistratura a stabilire responsabilità e relative pene, com’è ormai adusa da anni a fare ANSV, cioè a non pubblicare le proprie Relazioni finali d’inchiesta se non dopo sentenze decise dalla Magistratura penale.
Già perché il pericolo corso dai passeggeri di quel volo, conclusosi fortunosamente con la distruzione dell’aeromobile A. 319 e qualche contuso fra gli occupanti (che non sono stati mai adeguatamente soccorsi ed assistiti a seguito dell’evento, in completo fallimento degli interventi di soccorso previsti per tali casi, procedure che dovrebbero entrare immediatamente in azione da parte delle organizzazioni della Gestione aeroportuale di Punta Raisi, così come approvata da ENAC).
A tre anni di distanza, a fronte dell’indifferenza perfino dei Parlamentari che dovrebbero approvare annualmente l’operato della Presidenza dell’ANSV e della mancata sorveglianza dell’Agenzia da parte degli ultimi Presidenti del Consiglio sulle attività di prevenzione non esercitate nei tempi previsti dagli standard ICAO (ANNESSO 13), non rimane che attendere, mal rassegnati, le conclusioni giudiziarie del Tribunale di Palermo (che purtroppo non saranno quelle che c’interessano ai fini della Safety), non appena la solerte Magistratura italiana ce le farà conoscere.
Ma intanto trentasei mesi son passati invano. E a questo tipo di violazione ingiustificata delle norme internazionali dell’ICAO ed anche del recente Regolamento n. 996/2010 della Comunità Europea nessuno ha sentito il dovere di porre rimedio !
Codesta Agenzia, inoltre, ha impiegato altri 3 anni e 10 mesi, per pubblicare lo scorso 13 Dicembre soltanto una Relazione Intermedia sul grave incidente avvenuto il 7 febbraio 2009, in località Trigoria (Roma) al Cessna 650 marche I-FEEV.
Come al solito siamo sempre in presenza di tempi biblici.
Dalla lettura di questa relazione emerge che il ritardo sarebbe dovuto all’intervento della competente Autorità giudiziaria che ha subito messo sotto sequestro tutto il materiale ed i documenti dell’aeromobile incidentato. Aeromobile che, ricordiamo, doveva effettuare un semplice volo di trasferimento a Bologna per un successivo volo sanitario.
In questa relazione ci sono dettagliate informazioni sullo stato del FDR e del CVR e sulle modalità di elaborazione dei dati forniti, nonché la disposizione dei rottami dell’aeromobile, ma l’analisi delle evidenze sull’evento è del tutto carente.
Dopo quasi 4 anni sembra un po’ poco, anche in questo caso !
A questo punto meglio sarebbe delegare l’EASA con le sue strutture europee allo svolgimento delle indagini e alla pubblicazione dei dati relativi, guadagneremmo in tempo ed in denaro.