ANSV apre altre due investigazioni, una per incidente e una per inconveniente. Ma gli investigatori sono in numero sufficiente?
(estratto da AEROHABITAT)
Il sito web dall'ANSV segnala con regolarità l'apertura di investigazioni riguardanti gli incidenti aerei come previsto dall'apposita normativa. Le due più recenti …… omissis
[21 Agosto e 20 Agosto 2013 – nota del commentatore].
Sono due investigazioni che si aggiungono alla tante ancora aperte (ma quante sono?) ed in attesa di una qualche relazione intermedia e o finale. Aerohabitat ha spesso rilevato il ritardo di alcune di queste Relazioni finali evidenziandone anche la mancata chiusura nell'arco temporale dei 12 mesi previsti dalla normativa.
Quello che tuttavia Aerohabitat non ha segnalato è il numero degli investigatori in organico per l'espletamento di questa fondamentale competenza. Redigere qualificate ed inoppugnabili relazioni nel periodo prestabilito: assicurare una sicurezza preventiva (proattiva) nel critico e vulnerabile settore dell'aviazione civile commerciale italiana.
E' un traguardo perseguito e realizzato? Non siamo in grado di commentare quanto avviene nella palazzina di via Attilio Benigni, 53 a Roma. Disponiamo solo del Rapporto informativo annuale, delle Relazione conclusive e delle Raccomandazioni di sicurezza presentate. Dovremmo disporre di altri dati.
Uno di questi è il seguente: quanti sono gli investigatori operativi? Quante investigazioni devono seguire? Quanti di questi sono piloti, quanti controllori di volo, quanti ingegneri? Su determinate investigazioni operano in team, o un ex controllore di volo deve indagare su un incidente prettamente per esperto pilota senza un adeguato supporto specialistico? Aerohabitat pensa che questi siano interrogativi che abbisognano di una qualche risposta. mercoledì 28 agosto 2013.
Commento del Com.te Renzo Dentesano.
Dunque, molto tempestivamente, Aerohabitat propone puntualmente una delle pecche più evidenti e preoccupanti per la sicurezza proattiva dell’Aviazione Civile italiana, che affliggono l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo, istituita (finalmente) nel 1999 anche in Italia con D. Lg n. 250, in base alla Direttiva 94/56 CE del Consiglio della Comunità Europea. Agenzia che, fin dalla sua nascita, soffre proprio della carenza delle due materie prime essenziali per il suo funzionamento:- la pecunia (in parole povere i finanziamenti da parte del Governo) e numero e qualità degli Investigatori.
Di entrambe le carenze, dalle pagine di Aerohabitat che ci ospita, ci siamo occupati più volte, con segnalazioni rivolte a diversi Capi di Governo succedutisi negli anni e addirittura siamo arrivati ripetutamente ad esortare l’attuale Presidente Prof. Bruno Franchi a dare le dimissioni dall’incarico in segno di pubblica protesta per non esser messo in condizione di esercitare il mandato per il quale è stato scelto e ripetutamente confermato.
Purtroppo non siamo mai stati ascoltati e ce ne dispiace, perché a soffrirne è proprio quel compito essenziale che viene a cadere sulla responsabilità di tutti coloro che rappresentano lo Stato italiano a fronte della nostra adesione ormai sessantennale all’Organizzazione dell’Aviazione Civile Internazionale, conosciuta meglio con la sigla dell’acronimo inglese ICAO, e più precisamente in merito a quanto è prescritto nell’Annesso 13 “Aircraft Accident and Incident Investigation” e che viene puntualmente ricordato da Aerohabitat nel testo pubblicato in data 28 Agosto e che abbiamo solo parzialmente riprodotto, in quanto, fortunatamente, riguarda due casi che non hanno dovuto contare vittime, ma soltanto danni al materiale.
La conseguenza primaria di tutto ciò colpisce proprio quella che è la principale ragion d’essere dell’Agenzia, come postulato universalmente dall’ICAO:- La prevenzione nel campo della sicurezza del volo nell’Aviazione Civile, che si concreta in accurate ma rapide investigazioni di “accident” e “incident”, sia attraverso le Raccomandazioni di sicurezza nel corpo del “Final Report” che, quando utile, con l’emanazione di Interim Reports allo scopo di informare tutti gli addetti del settore ed il pubblico sul procedere degli accertamenti necessari a determinare le cause degli eventi aeronautici e con ciò tenendo desta l’attenzione sui possibili pericoli delle attività connesse con le delicate attività del volo in generale e del trasporto aereo in particolare. Attività quest’ultima che solo in tal modo riesce a garantire quell’elevato livello di sicurezza che è vanto dell’Aviazione Civile internazionale.
Ecco, quanto paventa Aerohabitat con la pubblicazione dei suoi quesiti nell’articolo di riferimento, in Italia avviene spesso proprio per le carenze segnalate e sottolineate anche dallo scrivente, che pure ha avuto anche negli anni più recenti l’ardire di rivolgersi all’attenzione di alcuni Presidenti del Consiglio dei Ministri, per segnalare loro (ahimè, senza alcun esito !), che nella loro qualità di garanti della vigilanza sull’operato dell’Agenzia e secondo l’obbligo di trasmettere al Parlamento il Rapporto informativo annuale sull’operato dell’Agenzia, proprio in virtù del D. Lg 66/99 istitutivo dell’Agenzia stessa, invitandoli caldamente ad intervenire in questa situazione che ci vede inadempienti non solo nei confronti dell’ICAO, ma anche nei confronti della U. E.- Ma, quel che più conta, nei confronti di coloro che potrebbero avere salva la vita, è la prevenzione che può essere garantita solamente da un regolare e non ritardato funzionamento dell’ANSV.
Con questo nuovo richiamo al senso di responsabilità di chi ci governa e che deve comunque assicurare un corretto funzionamento dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo, mi unisco all’allarme lanciato da Aerohabitat, con i quesiti finora senza risposta, che da tempo proponiamo su queste pagine.
Questo se non vogliamo versare lacrime di coccodrillo dopo il prossimo malaugurato incidente, magari fotocopia di qualcuno di quelli accaduti in passato.
A coloro che obiettano che la sicurezza ha un costo, propongo di pensare, se ne sono capaci, qual è il costo totale di un sinistro del Trasporto aereo, sia in termini di vite umane che di conseguenze morali e materiali, incluse, purtroppo, quelle che ne conseguono, di Giustizia sia in termini di indagine penale e processuale, che di doverosi risarcimenti.