martedì 18 novembre 2014 06:41 Età: 10 yrs

Aeroporti, aerolinee e bacino di traffico

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Ronchi L., Pisa, Treviso, Pubblicazioni, Archivio, Dossier, Low cost, Convegni

 

Sussidi di Stato, costi del carburante e welfare irrisorio: parametri imprenditoriali vincenti!

Il trasporto aereo, l'aviazione commerciale è sottoposta ad una vera e propria rivoluzione. L'insorgenza di infinite aerolinee, la competizione tra scali aerei disseminati in ogni dove. In Italia come altrove. Ma è nel Belpaese il campanilismo comunale, provinciale e regionale degli aeroporti che la concorrenza ha assunto dinamiche inverosimili.

Se nell'universo delle aerolinee pur dinnanzi al progressivo aumento dei passeggeri trasportati - con ratei di crescita differenziati tra i vari Continenti e minori in Europa i profitti in netto calo mentre è radicalmente travolto il la tradizionale criterio di impresa.

Le grandi aggregazioni di vettori, le alleanze o major quali Star Alliance, One World e Sky Team devono fronteggiare vettori arabi/asiatici emergenti. In grado di fronteggiare le grandi assembramenti originati da ex aerolinee di bandiera europei (Air France, British Airlines e Lufthansa). Oltre 1400 vettori con oltre 25mila aerei in flotta intrecciano impresa e si confrontano con costi operativi in progressiva riduzione.

Aerolinee che gravitano su sistemi aeroportuali hub and spoke, gateway, gate nazionali ed internazionali ed intercontinentali e che si misurano con le strategie aggressive delle low cost: europee, americane, asiatiche e , probabilmente, africane. Operazioni di acquisizione, di fusione, di integrazione tra vettori aerei rappresentano una ulteriore dinamica "industriale". Senza alcuna capacità o pretesa di delineare e sbrogliare un intreccio "competitivo" al ribasso. Con ricavi sempre in riduzione.

La concorrenza nei cieli diventa la trincea terrestre degli aeroporti

localizzati negli stessi bacini di traffico. Che competono che si suddividono l'utenza.

Passeggeri strappati da tariffe aeree competitive da una accessibilità viaria, autostradale e ferroviaria che agevola l'imbarco.

Ma come viene offrire voli e collegamenti e tariffe competitive?

Se le aerolinee arabe/asiatiche competitive, nuovi player nello scenario, possono disporre di costi del carburante ridotti se non irrilevanti e di costi operativi sgravati da oneri di welfare quasi nulli, gli aeroporti agevolano offerte di voli e tariffe con finanziamenti statali/regionali ovvero il co-marketing.

E' un quadro realistico? Rappresenta, comunque, uno scenario al quanto diffuso.