Dobbiamo innanzi tutto ringraziare alcuni lettori "Aerohabitat" che hanno prontamente segnalato come l'incidente abbia riguardato un Procaer F-15 Picchio, immatricolato I-CICO, quindi un aereo di Aviazione Generale e non un ultraleggero.
Nonostante una immediata ricerca specifica Aerohabitat non ha, tuttavia, trovato una effettiva conferma diretta sul tipo di aeromobile coinvolto. Da una foto è, tuttavia, evidente la coda spezzata di un velivolo con l'immatricolazione I-CICO. E' comunque certo che l'esemplare "Procaer F-15 Picchio" è un velivolo che è stato progettato ancora negli anni '50. Ne sarebbero stati costruiti cinquanta. Altre versioni sono invece stati fabbricati nelle varianti/nella serie Bravo e Charlie. Una flotta "arzilla" la cui "aeronavigabilità" non può trovare riscontro in una puntuale e rigorosa manutenzione e revisione e certificazioni TBO al propulsore e check alle cellula e al carrello.
Sull'incidente e su altri eventi, così come sulla frequente disinformazione - sia essa strumentale quanto casuale derivata anche dall'opacità degli organi/enti aviation - tra velivoli ultraleggeri e di aviazione generale, quindi sull'attribuzione e sulla identificazione relativa alla tipologia del velivolo incidentato.
Una grave carenza sulla tipologia e sulla casistica incidentale della flotta VDS, sulla flotta degli alianti ed in genere dei velivoli della General Aviation concerne innanzi tutto la non uniformità nel catalogare incidenti, inconvenienti gravi, inconvenienti (lievi, gravi, fatali) da parte degli enti/organismi deputati e, secondariamente, nella segnalazione e registrazione sistematica degli incidenti avvenuti.
Una terza questione del tutto irrisolta concerne anche l'urgenza ed obbligatorietà oltre alla titolarità delle inchieste per ogni sorta di incidente aereo. Sia esso fatale quanto minore. Per flotta VDS quanto per il volo libero.
In definitiva potrebbe risultare del tutto incolpevole lo stesso mondo dei media e giornalistico quando dinnanzi ad un evento incidentale aereo, in mancanza di un comunicato ufficiale da parte di ENAC, AeCI, ANSV, FIVL e altri, faccia confusione, al punto che la quasi totalità degli incidenti vengano classificati come "ultraleggeri".
Sulla serie dei recenti incidenti è, comunque, intervenuto anche lo stesso Aeroclub d'Italia con la seguente nota apparsa sul sito istituzionale:
"Questi sono giorni di lutto per l’aviazione, persone che amavano il volo e a questa attività avevano dedicato la vita, non ci sono più. Purtroppo come spesso succede in questi casi, vengono fatte circolare informazioni sbagliate e distorte come si sono viste nei Tg e lette sui giornali. Avevamo lasciato da poco una campagna diffamatoria che vedeva i piloti additati come evasori naturali, colpevoli solo di avere questa passione. Ora è il momento di creare un clima di paura e di sospetto. Un fulgido esempio viene dal TG1 della RAI, che dipinge gli aerei coinvolti in queste disgrazie come ultraleggeri con scarsa manutenzione. Gli aeroplani coinvolti negli incidenti di questi giorni, sul Lido di Venezia, all’isola d’Elba e a Vigevano non erano ultraleggeri, ma aeromobili certificati dall’ENAC appartenenti all’ aviazione generale, con un profilo tecnico-amministrativo completamente differente dagli ultraleggeri del VDS. Dietro questa cattiva informazione c’è superficialità e voglia di creare una notizia: ultraleggeri = scarsa manutenzione = poca sicurezza, quindi molto pericolosi, strumentalizzando delle vicende che hanno purtroppo contato delle vittime. L’Aero Club d’Italia vigilerà affinché su accadimenti di questo tipo vengano date le giuste e puntuali informazioni, ricorrendo se necessario alle autorità competenti."