venerdì 26 agosto 2016 04:44 Età: 8 yrs

Aeroporto di Bergamo: le infrastrutture di volo e il numero di voli

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Dopo il risk assessment di Capodichino valutare anche quello di Orio al Serio!

In attesa che gli investigatori ANSV diffondano una prima relazione preliminare sul fuoripista del Boeing 737, Aerohabitat ritiene opportuno inquadrare il contesto operativo dei voli, che comunque continuano ad atterrare e decollare dalla pista 28-10 di Orio al Serio.

Il Masterplan al 2030 avrebbe previsto il raggiungimento del tetto dei 100mila voli/anno entro il 2030 e anche altri 4 milioni di passeggeri in più. In pratica il consolidamento del terzo posto tra gli scali del Belpaese. In attesa che la procedura avviata in sede di ENAC possa verificare il Piano Strategico Aeroportuale - anche dopo l'incidente del fuoripista al Boeing 737 - diventa tuttavia inevitabile porsi un interrogativo banale. Questi 270 ettari di sedime aeroportuale racchiuso da una intensa edificazione residenziale, commerciale e industriale, incastonato tra viabilità ferroviaria e viaria (autostrade e strade regionali e provinciali) sono in grado di sostenere tale compatibilità operativa?

Il Bilancio SACBO 2014 alla voce "INFRASTRUTTURE DI VOLO", legittimamente, ha rilevato:

"I lavori per la manutenzione straordinaria della pista voli sono iniziati a novembre 2013 e sono terminati a dicembre 2014 ed hanno riguardato:

• Ampliamento dei raccordi esistenti, demolizione di un raccordo non più usufruibile e creazione di un nuovo raccordo e di una nuova via di rullaggio a servizio del piazzale nord.

• Riqualifica della pavimentazione e della sottostante fondazione di tutta la pista, della vie di rullaggio e dei raccordi che hanno interessato una superficie complessiva di oltre 550.000 mq con posa in opera di una quantità complessiva di asfalto di 220.000 tonnellate.

• Adeguamento delle aree Runway End Safety Area (RESA) in testata 10 e testata 28.

• Adeguamento di una parte della STRIP della pista di volo 10 – 28.

• Rifacimento della segnaletica orizzontale (pista, raccordi e vie di rullaggio) di guida al movimento degli aeromobili per una superficie complessiva di circa 56.000 mq.

• Rifacimento delle opere civili degli impianti elettrici delle luci di pista (cavidotti, camerette elettricheetc.) e creazione di un nuovo cavidotto a 12 vie a ridosso del piazzale principale (sud) di sosta aeromobili e in attraversamento pista per futura cabina elettrica nord.

• Sostituzione integrale delle luci di pista e di tutti gli aiuti visivi luminosi con installazione di 2.000 lampade a tecnologia LED in un ottica ambientale di risparmio energetico.

• Lavori specialistici di adeguamento ed integrazione del sistema di controllo e telecomando degli aiuti visivi luminosi della pista, dei raccordi e delle vie di rullaggio, comprensivi degli interventi di adeguamento dei sistemi di monitoraggio.

• Realizzazione di nuovo sentiero luminoso in testata 10 e rifacimento del sentiero luminoso esistente in testata 28.

• Creazione di nuove linee idrauliche di raccolta della acque di piazzale, vasche e pozzi perdenti per lo smaltimento e realizzazione di piazzola di sghiacciamento aeromobili, con canaline e vasca per la raccolta liquidi.

• Rifacimento di gran parte della viabilità perimetrale".

Ma il progressivo incremento dei voli sono stati adeguatamente valutati con un Piano di Rischio?

In altri Paesi della Comunità Europea la compatibilità e sostenibilità dell'incremento dei voli è sottoposto all'analisi dei rischio (curve di isorischio Art. 715 - rischio, pericolosità, vulnerabilità, esposizione) per legge. In relazione al volume di traffico/voli massimo sostenibile.

In Italia non si hanno esperienze simili se non nel caso di Napoli Capodichino.

Nell'intento di tutelare i cittadini residenti e in transito nell'intorno del sedime aeroportuale, infatti, allo scopo di valutare e verificare la probabilità del rischio nel marzo 2003, - in assenza della modifica dell'Art. 707 e Art. 715 del Codice della Navigazione - la società di gestione dello scalo napoletano richiese ad ENAC l’esecuzione di uno studio di “risk assestment”: per verificare la capacità aeroportuale dello scalo, ovvero rapportare il livello del rischio terzi in relazione al limite dei voli/anno, giornaliero, orario.

Perché non farlo anche a Bergamo Orio al Serio? Gli standard e i livelli di sicurezza acquisti e progettati non vanno solo annunciati e reclamati vanno, sopratutto, analizzati e verificati dai "numeri", anche a 100mila/voli/anno. L'alternativa è semplice, un limite ai voli: un tetto massimo compatibile con le caratteristiche-dimensioni certificate della infrastruttura di volo e l'insediamento antropico circostante esistente.