venerdì 19 agosto 2016 04:25 Età: 8 yrs

Ryanair investe un Mld di euro in Italia: un annuncio e/o una realtà?

Categoria: Aeroporti, Ciampino, Altri scali, Pubblicazioni, Archivio, Dossier, Low cost, Imp. acustico, Imp. gassoso, Std ICAO ENAC

 

Dalle imposte imbarco passeggeri, ai tributi ambientali al co-marketing

Un'enfasi e un soddisfazione sconfinata ha accompagnato la conferenza stampa congiunta del Ministro dei Trasporti Graziano Delrio e del CEO di Ryanair ,

Michael O’Leary : i media televisivi, quelli on-line e la stampa hanno condiviso integralmente le dichiarazioni. Hanno riguardato gli investimenti del vettore irlandese e l'impegno di nuove rotte dal belpaese e nuove assunzioni.

Le strepitose affermazioni non hanno trovato domande e interrogativi e commenti tra i tanti giornalisti che hanno "raccontato" l'evento.

Ecco comunque i titoli dell'annuncio con crescita record per Ryanair:

– acquisto di 10 nuovi aeromobili per operare sul mercato aereo Italiano;

– apertura di 44 nuove rotte, 21 dagli aeroporti Roma-Milano, 23 da altri scali minori-regionali del Belpaese;

– stima di incremento di tre milioni di nuovi passeggeri (10% incremento nel 2017);

– traguardi Ryanair per oltre 35 milioni di utenti da/per gli del Belpaese nel 2017;

– creazione di altri 2.250 posti di in relazione ai voli Ryanair nel 2017.

La nota stampa ufficiale della aerolinea leader europea low cost sostiene:

"Ryanair, la compagnia n.1 in Italia, oggi (17 agosto) ha accolto con grande favore le iniziative prese dal Governo del presidente Matteo Renzi di annullare l’incremento di €2.50 della tassa municipale dal 1º Settembre 2016, e la modifica delle linee guida aeroportuali del Ministro Graziano Delrio, che permetteranno agli aeroporti regionali italiani di competere in condizioni di parità con gli aeroporti di Roma e Milano.... Ryanair ha anche annunciato, in risposta a queste iniziative del Presidente Renzi e del Ministro Delrio, che accelererà i piani di sviluppo per il mercato italiano nel 2017"....sopra descritti.

Ma è tutto vero?

Proviamo a riflettere.

Il miliardo di euro in realtà dovrebbe sommare il costo dei nuovi 10 Boeing 737 - almeno 600 milioni di euro, si suppone carico della Ryanair - agli incentivi ai voli che con accordi di co-marketing i singoli aeroporti minori-regionali dovranno sottoscrivere. E' possibile ritenere che per sostenere, attivare e mantenere operative le 44 nuove rotte "qualcuno" debba impegnare almeno 400 milioni di euro? Circa un-milione/anno per volo con frequenza giornaliera sei giorni a settimana?

Ritenere che le seguenti rotte possano essere attivate senza accordi di co-marketing tradizionale e/o di nuove formule concordate localmente con la stessa aerolinea compatibili con la normativa UE sugli Aiuti di Stato è forse sbagliato?

Pescara – Copenaghen

Roma – Lourdes

Pescara – Cracovia

Roma – Norimberga

Bologna – Lisbona

Malpensa – Gran Canaria

Bologna – Eindhoven

Bergamo – Edimburgo

Trapani – Praga

Bergamo – Lussemburgo

Treviso – Cracovia

Bergamo – Vigo

Bari – Liverpool

Palermo – Bucarest

Per quanto concerne l'entusiasmo per la sospensione del’incremento di €2.50 dell'Addizionale Comunale per passeggero imbarcato dal 1º Settembre 2016, sicuramente iniqua, ma solo per una ragione precisa. All'imposta, infatti, versata dalla singola aerolinea, originariamente determinata per fondi da destinare ai Comuni aeroportuali italiani, sono stati attributi extra costi per finanziare gestioni previdenziali INPS, e solo una quota irrisoria raggiunge le amministrazioni del Comuni aeroportuali.

Alla soddisfazione delle aerolinee per la sospensione di "2.50 euro" dell'Addizionale Comunale i rappresentanti delle stesse aerolinee dovrebbero ricordare e, magari segnalare, come negli aeroporti del Belpaese - salvo IRESA parziale nel Lazio - non siano ancora state attivate le imposte ambientali.

Le emissioni acustiche e atmosferiche generate dagli aeromobili in decollo, a terra, e in avvicinamento e atterraggio non sono, infatti, a fronte delle raccomandazioni ICAO, UE e altri organismi sovranazionali, ancora sottoposte a tariffe come avviene da decenni sulla quasi totalità degli aeroporti Europei e internazionali. Tariffe e imposte indispensabili per sostenere fondi indispensabili a finanziare piani di tutela "ambientale" dell'intorno aeroportuale. Per fronteggiare l'impatto negativo e progressivo dell'inquinamento acustico e atmosferico.