Con una nota emanata il 20 aprile 2016 l'Agenda europea sulla sicurezza ha varato una nuova regolamentazione sulla sicurezza in genere e sulla quella aeroportuale - dopo gli atti terroristici avvenuti all'aeroporto di Bruxelles - sulla base del documento presentato il 28 aprile 2015. La Commissione oggi ha tracciato la via da seguire per realizzare un'autentica ed efficace Unione della sicurezza.
Con l'informativa della "Reuters" riguardante la disponibilità on-line (sul sito web dell'aeroporto) - di un documento di 230 pagine, notizia divulgata dalla trasmittente-emittente tedesca ZDF, sulle nuove misure di security per fronteggiare eventuali attacchi terroristici, l'operazione attivata dalla Agenzia sulla sicurezza UE ha assunto una emergenza indifferibile.
L'analisi del documento, di fatto, denuncia l'estrema vulnerabilità delle infrastrutture aeroportuali europee e italiane.
La nota UE rileva: "sebbene i primi responsabili in materia di sicurezza siano gli Stati membri, le minacce transnazionali come il terrorismo non possono essere affrontate efficacemente senza un approccio europeo comune. Si stanno sviluppando gli strumenti, l'infrastruttura e il contesto necessari a livello europeo affinché le autorità nazionali possano collaborare efficacemente per affrontare questa sfida comune. Ma il pieno valore aggiunto di un'Unione della sicurezza dipende in modo decisivo da come tale sistema è utilizzato per colmare le lacune operative e ovviare alle carenze in materia di scambio di informazioni. Ciò richiede un cambiamento di passo, a livello di Stati membri e di autorità di contrasto nazionali, in stretta collaborazione con le agenzie dell'UE."
Le misure, che intendono rafforzare la capacità collettiva di combattere la minaccia terroristica, comprendono provvedimenti volti a:
-contrastare la minaccia rappresentata dai terroristi combattenti stranieri che ritornano in patria,
-prevenire e combattere la radicalizzazione,
-punire i terroristi e i loro sostenitori,
-migliorare lo scambio di informazioni,
-rafforzare il Centro europeo antiterrorismo,
-bloccare l'accesso dei terroristi ad armi da fuoco ed esplosivi,
-impedire ai terroristi di accedere alle fonti di finanziamento,
-la dimensione esterna,
-proteggere i cittadini e le infrastrutture critiche.
Per quanto riguarda le infrastrutture critiche occorre annoverare gli aeroporti e l'urgenza di predisporre check-point esterni al sedime degli scali aerei. Con sistemi di monitoraggio, di vigilanza e filtro nella viabilità terrestre e marina.
Come organizzare screening terrestri lungo le autostrade per arrivano ai cancelli ai terminal e aerostazioni delle partenze e/o arrivi?
Come organizzare, inoltre, una efficace e sistematica security qualora un aeroporto è posizionato fronte mare, prospiciente una laguna e/o di un lago e/o un fiume? Il Belpaese in questo ambito annovera numerosi aeroporti in prossimità di marine e acque vulnerabili. Il Piano di Emergenza Aeroportuale (PEA) e il Piano di Emergenza Esterno sono stati verificati e modificati?
Quali tecniche e procedure devono essere predisposte? Nell'arco diurno e notturno e quali piani d'azione sono in corso di valutazione e/o già attivi?