Il CDA Alitalia sta esaminando nuovamente il piano industriale della Compagnia: le prospettive non sono rosee e si impongono decisioni radicali. Le perdite di bilancio e l'impraticabilità di una ri-capitalizzazione diretta sono una realtà da fronteggiare: con creatività e senza ritardi. Quale ruolo dovrà assumere lo Stato italiano dinnanzi al ri-finanziamento della ex-Alitalia? Il riassetto aziendale, la ulteriore riduzione del personale, di volo e di terra e il taglio della flotta corto-medio raggio si impongono comunque.
Se Etihad Airways è impedita a diventare socio di maggioranza - avendo il 49%, secondo le normative UE perderebbe i diritti di volo delle aerolinee UE - lo Stato quale opzione potrebbe formulare? Ancora contributi statali, stavolta da parte della una volta la Cassa depositi e prestiti - CDP - per l'ennesima “ristatalizzazione” di Alitalia?
Le vicende Alitalia dalle origini, l'opera di sostegno statale, sono state, in questo ambito, ricostruite dallo studio divulgato nel maggio 2015 da Mediobanca.
Con il documento di 21 pagine "Stima dei costi diretti, pubblici e collettivi, originati dalla gestione Alitalia (1974-2014), di Area Studi Mediobanca - Marzo 2015 (vedi allegato) è stato stimato un costo per lo Stato - per mantenere in vita la compagnia aerea di bandiera - 7,4 miliardi di euro al valore attuale. Che diventano 13,5 miliardi se si considerano anche le iniezioni di capitale.
Il valore complessivo dei «costi diretti, pubblici e collettivi» è stato pagato dallo Stato Italiano nei 40 anni intercorsi tra il 1974 e 2007. Da quella data, tuttavia, il deficit annuale di bilancio è proseguito, con la gestione dei cosidddetti capitani coraggiosi di Cai (Colaninno, Toti, le banche), quindi l'arrivo di Ethiad, che non ha impedito una svolta.
La costante perdita quotidiana di 400-500mila euro impone quella svolta tanto attesa, anche se le ripercussioni non potranno che ricadere su un assetto aziendale storicamente "fuori mercato".
Rete operativa, flotta corto-medio-lungo raggio e costi gestionali delle aziende correlate del Gruppo Alitalia si riflettevano in un organico di terra e di bordo che ha già subito un drastico riassetto. Ma non è bastato: la concorrenza delle low cost e delle aerolinee internazionali, in costante dinamica competitiva, impone ancora una, ulteriore, svolta radicale. Magari interrompendo quella quasi cinquantennale catena di ri-capitalizzazioni, di ri-finanziamenti a carico dello Stato e della Comunità.