L'aeroporto di Bergamo Orio al Serio è il terzo scalo del Belpaese e il Piano nazionale Aeroporti lo ha identificato come uno dei 24 scali Principali del Core Network tra i Comprensive Network e nel 2015 ha trasportato 10.305.158 passeggeri collocandosi al terzo posto nella classifica dei 45 scali elencati dal Rapporto ENAC 2015. Per quanto concerne il numero dei voli/movimentati anno ha invece registrato la quinta posizione con 74.447 tra atterraggi e decolli.
Lo scorso venerdì 6 maggio ad Orio al Serio il tema è stato “Traffico aereo e rischi per la salute”.
Un serie di Comitati aeroportuali e un certo numero di sindaci hanno partecipato ad un dibattito sulle , inevitabili, conseguenze dirette e ricadute della crescita aeroportuale. Una dinamica di aumento di attività che nel giro di pochi anni ha posizionato lo scalo bergamasco al vertice delle piste di voli-civili-commerciali.
Un risultato ottenuto a fronte di un intorno aeroportuale altamente antropizzato. Un panorama esistente ben prima del rilancio dello scalo.
Nato come pista militare nel 1937, il lancio come scalo commerciale è avvenuto nel 1972 con l'aerolinea ITAVIA con il volo per Roma Ciampino. L'operazione consapevole per una rete e frequenze e collegamenti finalizzata a sviluppare traffico civile-commerciale è, in realtà, di fatto, partita con l'accordo con la low cost Ryanair nel 1998. Nel 2005 Orio al Serio aveva registrato 51 mila voli e 4.3 milioni di passeggeri/anno. E' lo scalo principe dei voli low cost italiani con quasi il 94 % di voli.
Dieci anni addietro, quindi, i presupposti per tematiche del tipo "traffico aereo e rischi per la salute", quanto le problematiche associate al rischio incidenti aerei in prossimità delle piste e rischio terzi, con la zonizzazione acustica e la zonizzazione dei rischi e risk assessment avrebbero dovuto assumere obiettivi di tutela e protezione per i cittadini insediati nell'intorno aeroportuale.
E' comunque importante che, dopo tanti anni, sia stato organizzato un convegno come "Traffico aereo e rischi per la salute" e gestito dalla dottoressa Antonella Litta.
La Litta è la coordinatrice nazionale del gruppo di studio su “Trasporto aereo come fattore d’inquinamento ambientale e danno alla salute” per l’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment).
Il convegno è stato organizzato dal Coordinamento dei comitati aeroportuali di Bergamo, Seriate, Orio al Serio, Grassobbio e Bagnatica, patrocinato dal Tavolo dei sindaci dei Comuni dell'intorno aeroportuale dovranno, a questo punto, programmare anche politiche, strategie e interventi per la tutela dei cittadini e la salvaguardia dell'ambiente e del territorio.
Al convegno non hanno, tuttavia, aderito il Comitato Colognola e il sindaco di Bergamo. A riguardo riportiamo un comunicato dello stesso Comitato.
"EDITORIALE DEL 7 MAGGIO 2016 A seguito dell’articolo pubblicato il 7 maggio su L’Eco di Bergamo (“Comitati e Sindaci compatti: prima i limiti poi le rotte”), nel quale viene sottolineata l’assenza dell’Associazione “Colognola per il suo futuro”, quest’ultima si vede nella necessità di precisare i motivi per cui non ha presenziato al convegno e ribadisce che proprio tale associazione rappresenta il gruppo più numeroso ad essere penalizzato dall’inquinamento aeroportuale ed è sempre stata in prima linea a difesa della salute e della sicurezza di chi vive questa pesante situazione. L’Associazione ha già assistito ad un precedente incontro in cui la dott.ssa Litta ha esposto i gravi danni causati dal traffico aereo ed è infatti in contatto con la stessa rappresentante dell’I.S.D.E. per organizzare un più articolato convegno da sottoporre all’attenzione di tutti i bergamaschi. Apprezziamo, quindi, il fatto che vengano sensibilizzati Sindaci e cittadini su questo tema, ma nello stesso tempo non possiamo essere solidali con chi da una parte denuncia i danni all’ambiente ed alla popolazione, ma dall’altra si oppone ad una revisione delle rotte, preferendo che sia il nostro quartiere a subire i più gravi danni che la dott.ssa Litta denuncia. Si dice che soprattutto le scuole dovrebbero essere tutelate, ma si dimentica che oggi quasi tutti gli aerei in decollo sorvolano a bassa quota, non solo le nostre case, ma anche ben 5 istituti scolastici: parliamo di 2.000 bambini e ragazzi! Proprio coloro che oggi dicono “no” a tale revisione, nel 2009 hanno caldeggiato l’attuazione della rotta che, da allora, attraversa in pieno Colognola! Ci auguriamo che la Commissione aeroportuale, in linea con quanto impone la legge, provveda tempestivamente ad accogliere la proposta di Palazzo Frizzoni che, mediante una più equa distribuzione delle rotte, permetterebbe un minor impatto ambientale su tutta la popolazione interessata. Denunciare i danni all’ambiente e nel contempo adoperarsi affinché essi continuino a ricadere in massima parte su un unico quartiere appare ai nostri occhi un atteggiamento ambiguo e lontano dal criterio di giustizia e di civile denuncia che viene invece propagandato. Associazione “Colognola per il suo futuro”".