mercoledì 11 maggio 2016 04:50 Età: 9 yrs

Rimini, Ancona, Forli e ...tanti scali nello stesso bacino di utenza

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Bologna, Forli, Dossier, Archivio, Low cost, Comitati , Aerolinee, Aviation topics

 

Ma anche Bologna e Parma e ...Pescara e ...Perugia e altri

Se Bologna con 60.226 movimenti nel 2015 è risultato al sesto posto tra i 44 scali elencati da ENAC nei Dati di Traffico Aeroporti Italiani, Ancona si è posizionato al 24 posto con 10.285 voli, Pescara al 26 con 7.213 voli, Perugia al 27 con 4.424 voli, Parma al 33 con 2.229 voli, Rimini al 34 con 2.128 (ha riaperto dal 1 aprile 2015). Forlì non era nella classifica 2015.

Per il numero dei passeggeri movimentati nel corso dello stesso 2015 il Rapporto ENAC offre un resoconto altrettanto poco lusinghiero per questi scali posizionati in una zona geografica di raccolta di "utenza" che potrebbe risultare concorrenziale.

Con Bologna ancora scalo di maggior volumi di traffico con 6.857.829 di passeggeri è collocato al settimo posto tra le infrastrutture del Belpaese e prevalente in quest'area di raccolta.

Lo scalo della costa Adriatica di Pescara con 599.731 passeggeri è al 25 posto, Ancona lo segue al 25° con 518.663 utenti. Perugia al 30° posto ha un traffico di 272.235 e precede Parma al 31° con 185.188 passeggeri. Rimini invece nove mesi del 2015 ha raggiunto la quota di 158.688 passeggeri.

Il Piano Nazionale Aeroporti ha individuato la Rete Ten-T Core Network Comprensive Network e tra i 24 Aeroporti Principali, tra quelli analizzati in questo commento è segnalato solo quello di Bologna.

Nella rete dei 18 aeroporti di servizio sono invece individuati quelli di Ancona, Forlì, Parma, Pescara e Rimini.

Il contesto dei voli e delle opportunità del "mercato" in questa area geografica potrebbe avere una sintetica risposta dai voli-frequenze esistenti e delle convenienze mantenere-attivare collegamenti Alitalia da Pescara e Perugia su Fiumicino, occorre sottolineare come - dinnanzi alla debole risposta dei passeggeri - leì'ex compagnia di bandiera ha disposto di svolgere il collegamento in superficie con autobus con livrea Tricolore Alitalia.

La competizione tra questi scali è alla ricerca di finanziamenti, di incentivi per la promozione dei voli asserviti al turismo Adriatico e culturale in genere (est europeo e Russia) e le dispute tra il “Raffaello Sanzio” di Ancona e il “Federico Fellini” di Rimini sono oggetto di quotidiano confronto sui media. Confronto tra aeroporti e tra Regioni limitrofe e contigue.

Gli esiti dei bilanci della società di gestione degli scali elencati dovrebbero evidenziare la necessità di coordinare strategie di intervento tra gli stessi piuttosto ch una "competizione" alimentata da incentivi "pubblici e parapubblici".

Recenti note stampa avevano riferito come "AIRiminum 2014 s.p.a. società di gestione dell’Aeroporto di Rimini e San Marino“Federico Fellini” – riferiva un comunicato del gruppo – aveva dato mandato ai propri legali di depositare denuncia presso la Direzione Generale della Concorrenza della Commissione Europea, organo competente in materia, relativamente ai finanziamenti concessi dalla Regione Marche a favore di Aerdorica s.p.a, società che gestisce l’Aeroporto delle Marche.

Con somme pari a 1.1 milionieuro nel 2014 e 3 milionieuro nel 2015, sarebbero aiuti di Stato in palese violazione dell’articolo 107 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Con evidenti effetti distorsivi per la concorrenza, "in quanto costituiscono interventi mediante risorse pubbliche a favore di una società che, seppur partecipata dalla Regione Marche non dovrebbe essere favorita rispetto ai suoi concorrenti. Contro il primo finanziamento – ricorda AiRiminum – si è peraltro già espressa la Corte Costituzionale con sentenza del 7 luglio 2015, n. 179 qualificandolo come aiuto di stato illegittimo a causa della previa mancata notifica alla Commissione Europea in violazione degli artt. 107 e 108.3, TFUE".

L’aeroporto di Ancona è localizzato a 80 km da quello di Rimini,

Quali dovrebbe essere e chi potrebbe efficacemente gestire e coordinare "politiche e strategie di intervento" come peraltro delineato dallo stesso Piano Nazionale Aeroporti?

Ebbene quanti altri scali in competizione nello stesso "bacino di traffico e raccolta di utenza" del Belpaese esperimentano da tempo, perciò non è solo un dato attuale, una sovrapposizione di incentivi ai voli con ricadute deleterie e contraddittorie per bilanci "pubblici" di soggetti territoriali partecipati oltre che ricadute collaterali sui bilanci della società di gestione degli aeroporti?