venerdì 29 dicembre 2017 05:17 Età: 7 yrs

Aeroporti di Trapani e Palermo: in 80 km e stesso bacino di traffico

Categoria: Aeroporti, Pisa, Venezia, Treviso, Pubblicazioni, Archivio, Dossier, Ambiente, Std ICAO ENAC, Comitati

 

Numerosi sono gli scali di prossimità con masterplan da “stracciare”!

Il Piano Nazionale Aeroporti nel corso della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano del 2015 aveva definito come dallo storico assembramento di oltre 90 aeroporti della Penisola – a seguito del parere delle competenti commissioni parlamentari e la deliberazione definitiva del Consiglio dei Ministri – erano stati identificati una quarantina di scali aerei di riferimento. Undici strategici e 26 di interesse nazionale, circa. Il traffico aereo civile-commerciale, finalmente avrebbe superato uno scenario di “perdite, sprechi e inefficienze” individuando, tuttavia ben 10 bacini di traffico omogeneo. Uno studio e una analisi basati sul criterio di una distanza massima di 2 ore di percorso in auto da un aeroporto di particolare rilevanza strategica. I 10 bacini, tuttavia, 1) Nord-Ovest, 2) Nord-Est, 3) Centro-Nord, 4) Centro Italia, 5) Campania 6) Mediterraneo-Adriatico, 7) Calabria, 8) Sicilia Occidentale 9) Sicilia Orientale, 10) Sardegna“, sono caratterizzati da aeroporti localizzati a distanze minime.

La notizia dei giorni scorsi, che rimanda ad una dichiarazione del presidente dell’Enac, Vito Riggio, a margine di una conferenza stampa svoltasi al “Falcone e Borsellino” che gli scali di Trapani Birgi e Palermo Punta Raisi, distanti da 60-90 km, dovrebbero: “fare un accordo con Trapani-Birgi perché questa concorrenza tra due aeroporti in territori confinanti è ridicola”, non meraviglia gli analisti. Anche se appare sorprendente. La stessa situazione di sovrapposizione e prossimità concerne numerosi scali del Belpaese e quasi tutti i 10 bacini di traffico sopra delineati. Anche se nessun autorevole esponente del trasporto aereo nazionale e/o giornalista di economia dei trasporti non ha granchè argomentato in materia.

Quando, ad esempio, il bacino di Traffico dell’aeroporto di Pisa contrassegnato dalla seguente nota “Pisa si trova in una ricca e attiva area della Toscana popolata da circa 2,6 milioni di abitanti che vivono a meno di 1 ora di distanza dall’Aeroporto -Distanze dall’Aeroporto di Pisa:

• entro 30 minuti: circa 815.000 abitanti

• entro 60 minuti: circa 2,6 milionidi abitanti

• entro 120 minuti: circa 5,4 milioni di abitanti (Dati ISTAT 2012), evidenzia l’entità della popolazione che potrebbe polarizzarsi su questo scalo in antagonismo e competizione con altri equivalenti. Ovvero quelli di Firenze Peretola, Bologna Panigale, Genova Sestri, Parma, Forlì, Rimini, Ancona, Perugia e, probabilmente, in 120 minuti di auto-treno e mezzi equivalenti, anche Roma Fiumicino e degli scali del Lombardo-Veneto.

Quali considerazioni e riflessioni possono scaturire in relazione al network di medio-lungo raggio da determinati scali aerei? Ma anche di corto raggio. E quali compatibilità tra aeroporti con problematiche di coesistenza con la comunità ed il territorio circostante ed i relativi masterplan aeroportuali al 2030-2045? La dichiarazione del presidente ENAC, ovvero “questa concorrenza tra due aeroporti in territori confinanti è ridicola”, non potrebbe, forse, essere estesa anche al dualismo Linate-Orio al Serio, Venezia Tessera – Treviso (ancorchè dello stesso gestore), Verona-Bergamo e altri?