Le notizie sono state rilanciate a seguito dell’audizione del generale Nordio ascoltato dalla Commissione uranio impoverito. Il mistero conclusivo sarebbe, tuttavia, correlato con il trasferimento in volo il 24 agosto 2016 di -supposto – materiale radioattivo dal poligono dell’Esercito di Capo Teulada (Sardegna) al Cisam (Centro interforze studi per le applicazioni militari) di Pisa.
La materia era stata focalizzata nell’agosto 2016 dove ARPAS aveva rilevato come:
“Dentro il poligono di Teulada esiste un’area riservata dove è stato realizzato un deposito radioattivo riservato che contiene i residui dei missili Milan e dei materiali radioattivi utilizzati dentro la base. Non è dato sapere quantità e tipologia. Il Ministero della Difesa sino ad oggi ha negato alla Procura di Cagliari la tracciabilità dei missili al Torio e dei suoi residuati. Noi dell’Arpas con delega della Procura abbiamo chiesto la tracciabilità ma non ci sono mai stati forniti elementi sui quantitativi e sulle modalità dello smaltimento”.
La questione uranio impoverito al centro dell’analisi della specifica Commissione d’inchiesta era stata sostenuta per conto dell’Arpas Sardegna da Massimo Cappai. C’era davvero un deposito radioattivo a Teulada? L’ipotesi di tre zone, quali quelle di Seddas Crobeddu, Perda Rosa e Cogarittu dove l’Arpas avrebbe rinvenuto residuati radioattivi di missili Milan con la lunetta di lancio ancora radioattiva.
L’ipotesi di una rete di 1237 stazioni di rilevamento dei livelli di radioattività e registrate in tempo reale e trasmesse a un ufficio del ministero dell'Interno, e un archivio al Viminale che dispone di un database
delle possibili contaminazioni avvenute nel Belpaese quale rapporto hanno con l’ultima audizione?
Quali sono le implicazioni con il trasloco-trasporto con atterraggio – lo scorso 24 Agosto 2016 -come avrebbe confermato – ha riportato il Fatto Quotidiano il 22 Giugno - dal generale dell’Aeronautica Roberto Nordio (Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa), per ordine dello Stato Maggiore dell’Esercito?
L’articolo di Alessandro Mantovani riporta gli interrogativi relativi “all’urgenza di portar via in elicottero nella notte, quei fusti che si accumulavano lì da cinque sei anni”. Le domande insolute sono varie, ma intanto occorre formulare la prima, tra le tante, dopo l’atterraggio a Pisa, intanto, dove sono finiti?