venerdì 14 luglio 2017 04:19 Età: 7 yrs

Aeroporto Peretola, le interrogazioni non finiscono mai

Categoria: Aeroporti, Firenze, Altri scali, Pubblicazioni, Safety Security , Archivio, Dossier, Imp. acustico, Imp. gassoso, Piani di rischio

 

E’ un iter senza fine: le problematiche da risolvere sono troppe

Il riferimento diretto è all’atto C.5/11778 del 24 marzo 2015, è stata presentata dall'Enac istanza per l'avvio della procedura di valutazione d'impatto ambientale concernente la realizzazione dell’aeroporto di Firenze.

Interrogazione a risposta in commissione 5-11778 presentato da DE LORENZIS Diego

testo diVenerdì 7 luglio 2017, seduta n. 829

Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

in data 24 marzo 2015, è stata presentata dall'Enac istanza per l'avvio della procedura di valutazione d'impatto ambientale concernente la realizzazione dell’«aeroporto di Firenze – master plan aeroportuale 2014-2029» ed in data 2 dicembre 2016, la commissione incaricata ha reso parere favorevole (recante il n. 2235/2016) nell'ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale. A tutt'oggi il relativo decreto di valutazione di impatto ambientale non è stato emanato;

   sulla mancata pubblicazione e nel merito delle numerose ed impegnative prescrizioni l'interrogante ha presentato l'interrogazione a risposta in Commissione n. 5-10974 cui non è stata data ancora nessuna risposta. Si è appreso da fonti di stampa («Volare. Nuovo Peretola e l'insostenibile leggerezza delle valutazioni», 27 febbraio 2017, Edoardo Bianchini, www.linealibera.info) che detto parere è condizionato dall'ottemperanza di 62 prescrizioni, a loro volta contenenti circa 80 sub-prescrizioni, per un totale di circa 142 indicazioni obbligatorie ai fini della realizzazione dell'opera. Dette prescrizioni, secondo l'interrogante, mettono in evidenza le gravi lacune del progetto presentato;

   già in merito al progetto relativo al piano generale di sviluppo dell'aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze (per la realizzazione della vecchia pista 05/23), il decreto DEC/VIA/2003/0676 (pagina 17) impone la seguente prescrizione di cui alla lettera e): «in considerazione di possibili eventi incidentali connessi al traffico aereo con eventuali interferenze sull'autostrada Firenze-Mare (peraltro già avvenuti in passato) il proponente dovrà subordinatamente allo studio di rischio e previo accordo con la società Autostrade provvedere alla realizzazione dell'interramento completo con copertura completa a livello di campagna, mediante di tunnel artificiale di adeguata lunghezza, del tratto autostradale in direzione dell'asse della pista atterraggi/decollo dell'aeroporto», in attuazione, proprio per la sua rilevanza, del principio di precauzione e della sicurezza dei terzi;

   detto decreto è stato impugnato con ricorso straordinario davanti al Presidente della Repubblica, ma non vi è stata in merito (dopo 14 anni) alcuna pronuncia, per cui è attualmente valido ed efficace nelle sue prescrizioni;

   nel documento tecnico allegato alla variante del piano di indirizzo territoriale, nella prefazione a pagina 7 della relazione 3.1 nuova valutazione pista – capitolo 1 – premesse, Enac afferma: «Tali criticità sono state ampiamente descritte e valutate nello studio di impatto ambientale e nel decreto di approvazione di VIA (04/11/2003) dell'attuale Piano di Sviluppo dello scalo di Firenze», dimostrando, secondo l'interrogante, che l'Enac fosse consapevole delle prescrizioni obbligatorie e vincolanti. Inoltre, nelle premesse del medesimo studio, si chiarisce che il tutto sia stato elaborato a seguito di «una intesa tra Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ed ENAC»;

   la citata prescrizione è soggetta a verifica di ottemperanza tanto da parte della regione Toscana quanto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, oltre che in base al decreto-legge n. 250 del 1997, da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per la vigilanza, l'indirizzo e il controllo e dell'Enac quale ente regolatore per l'applicazione di tali prescrizioni. Tuttavia, a tutt'oggi non costa all'interrogante alcun atto che comprovi la verifica dell'ottemperanza alla citata prescrizione;

   diversamente, per il progetto riguardante l'aeroporto Galileo Galilei di Pisa – masterplan 2014-2018 presentato dall'Enac – consta sia un parere del 2015 (n. 1790) in cui la commissione tecnica di valutazione dell'impatto ambientale espressamente afferma verificata l'ottemperanza alle prescrizioni dettate dal decreto di valutazione di impatto ambientale n. 6917 del 2002, sia un parere del 2016 (n. 1980) in cui si dà atto della precedente già avvenuta ottemperanza –:

   se si sia provveduto, per quanto di competenza, alle verifiche di ottemperanza alle prescrizioni imposte dal decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare DEC/VIA/2003/0676 e, in caso di mancata ottemperanza, come si spieghi che l'Enac abbia potuto rilasciare un'autorizzazione all'esercizio dell'attività aeroportuale;

   quali iniziative i Ministri interrogati intendano adottare perché vengano necessariamente ed immediatamente rispettate le prescrizioni di sicurezza del volo chiarendo se dall'eventuale inadempimento consegua il ritiro della certificazione aeroportuale da parte delle competenti autorità e/o l'impossibilità di approvare i piani di rischio che da un anno sono sottoposti ad approvazione dell'Enac;

   come si intenda garantire la sicurezza del volo per i terzi sorvolati e trasportati con riferimento all'esistente pista dell'aeroporto di Firenze 05/23, viste le mancate ottemperanze, nonché con riferimento al nuovo progetto della pista 12/30, anche alla luce delle pesanti prescrizioni imposte dal parere n. 2235/2016, ove sono state riscontrate carenze sulla valutazione della sicurezza dei terzi sorvolati e trasportati.