Con il comunicato stampa di ENAC si evince come l'Ente stesso abbia approvato il piano esecutivo per opere del costo di 350 milioni di euro. La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) lo finanzierà con 150milioni di euro opere per complessivi 477 milioni.
La presentazione del progetto del nuovo ampliamento del terminal passeggeri dell’aeroporto Marco Polo di Venezia è stata l'occasione per fare il punto dello stato dei lavori in corso di esecuzione.
L'inizio dei lavori – sette mesi addietro – del terminal passeggeri area Schengen e il suo completamento con 5 nuovi pontili di imbarco assicurerebbe anche un incremento nella movimentazione del traffico passeggeri. Un volume passeggeri che dagli 11 milioni/anno nel 2018 potrà raggiungere la quota di 16 milioni nel 2025. I lavori per l'ampliamento del terminal – hanno sostenuto nel corso della presentazione – assicurano anche un incremento dei posti di lavoro. Nella fase di realizzazione la ricaduta occupazionale sarebbe di 2.700 persone, mentre la conclusione lavori determinerebbe da 500-1000 posti di lavoro in più.
Ancora una volta, anche in questa circostanza, sembrerebbe rappresentata la dicotomia tra i sostenitori di nuova occupazione e le considerazioni di ecosostenibilità e standard di sicurezza di una infrastruttura aeroportuale.
Quali invece, infatti, sono le ricadute ambientali – impatto acustico e atmosferico - e del rischio terzi del potenziamento dello scalo, ovvero dell'incremento dei voli per raggiungere gli obiettivi elencati nella presentazione SAVE-ENAC del 17 Dicembre 2018?
Quali sono le analisi della Commissione di VIA in relazione al masterplan corrente e quello che ha previsto la costruzione di una terza pista entro il 2025? La prospettiva di un ri-analisi degli impatti acustico e atmosferico e magari della verifica del rischio terzi, ovvero delle relative curve di isorischio, probabilmente sarà uno degli obiettivi che una rinnovata Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale, è, infatti, in corso tale nomina, dovrà appurare.