Con un traffico di 174.754 movimenti registrati nel 2017 (+7,4%) con volumi di 12.6% di voli nazionali 12,6 e 87.4% di internazionali, per un totale di 22.037.241 di passeggeri, è ancora il secondo scalo del Belpaese. Con scenari e prospettive di ancor più rapida crescita per le strategie di rete di AirItaly. La conferma è evidenziata dai dati dei primi tre mesi 2018 con 39.902 (+8,7) movimenti le tendenza non potrà che incrementarsi. Le vicende di Malpensa come è ben noto sono state conseguenti alle politiche dei voli di Alitalia, focalizzata sullo scalo Lombardo e in seguito abbandonarlo . Passando dai 236.147 movimenti del 2001, al top del 2007 con 263.584 movimenti, al costante e progressivo decremento raggiungendo il limite minimo dei 156.642 voli nel 2015. Con la risalita dei movimenti al 174.754 del 2017 e, probabile traguardo prossimo ai 200mila/anno nel breve periodo ecco manifestarsi nuovamente le problematiche delle ricadute ambientali (acustico e atmosferiche) insolitamente denunciate dai Sindaci del Comuni limitrofi allo scalo e/o sottostanti alle traiettorie di decollo ed atterraggio.
In difformità alla quasi totalità degli scali aerei italiani, dove sono i Comitati dei Cittadini a manifestare le, peraltro legittime critiche e proteste, stavolta è il CUV (Consorzio urbanistico volontario) in rappresentanza di quasi 80 mila persone che vivono nei 9 Comuni che stanno intorno a Malpensa rilevarlo.
In una lettera trasmessa al Presidente della SEA Modiano affermano la loro convinzione: “Non dobbiamo subire Malpensa”. Si sono mobilitati contro il masterplan, un progetto che prelude all'espansione dello scalo e dei volumi di traffico. Al 2030 il masterplan di Malpensa prospetta 32 milioni di passeggeri, raddoppio delle merci (1 milione di tonnellate) e inevitabili ricadute sul territorio e sulla comunità.
I sindaci se da un lato inquadrano le eventuali ricadute dell’inquinamento atmosferico e acustico, rilevano le urgenze di una migliore viabilità al di fuori del sedime e sollecitano finanziamenti e sostegni pari 5% degli utili di Sea in opere compensative e una rappresentanza fissa del territorio in contatto con Sea.Dopo lo studi “MONITORAGGIO E STUDI EPIDEMIOLOGICI NEI COMUNI DEL CUV – 1997-2013 -
A CURA DELL’ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE” che dal 1998, l’Osservatorio Epidemiologico di questa ASL raccoglie sistematicamente alcune informazioni che, pur non essendo esaustive, permettono di descrivere le condizioni di salute di una popolazione. In particolare, annualmente vengono registrati i dati demografici, di mortalità e di ricoveri dell’intera popolazione provinciale. Nel monitoraggio epidemiologico relativo ai comuni del CUV, aldilà dei progetti specifici come Salus Domestica, HYENA e CCM SERA, si è dunque tenuto conto di tali fonti informative; in tale monitoraggio, l’insieme dei comuni del CUV (Arsago Seprio, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Ferno, Golasecca, Lonate Pozzolo, Samarate, Somma Lombardo, Vergiate, Vizzola Ticino) è stato confrontato con l’insieme dei restanti comuni dell’ASL, prendendo come riferimento l’intera ASL. Si è ritenuto utile, inoltre, rilevare l’andamento delle patologie respiratorie (codici ICD9: 460-519 e ICD10: J00-J99) sia come mortalità sia come ricovero, essendo queste
particolarmente legate ad inquinamento ambientale”, ecco la nuova iniziativa del CUV. I Sindaci sostengono di essere “stati dialoganti al massimo con l’aeroporto, che è una realtà importante dal punto di vista economico e occupazionale. Ma rivendichiamo il nostro diritto a vivere”.
Le tematiche ambientali sono le stesse da vent’anni, Malpensa 2000, perciò rumore aereo in decollo, il rotte, decreto D’Alema e voli notturni. Ma anche, riscontro inevitabile, la questione IReSa, la tassa regionale sul rumore aeroportuale. Una imposta, a carico delle aerolinee, sostanzialmente sospesa dai tempi del dehubbing , che dovrebbe essere devoluta ai Comuni dei circondario aeroportuale.