martedì 02 ottobre 2018 04:29 Età: 7 yrs

Aeroporti, ENAC e quei pannelli solari e fotovoltaici

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Aerobasi, Pubblicazioni, Safety Security , Archivio, Dossier, Convegni, Piani di rischio, Std ICAO ENAC

 

Quante verifiche quale realtà ha censito ENAC?

Quale autorizzazione rilasciano, rispettivamente ENAC, ENAV e AMI quando un soggetto privato e/o pubblico, interessato a progettare un impianto solare e/o fotovoltaico su un capannone industriale e/o su terreno vasto, nelle vicinanze di una pista – civile commerciale e militare - propone tale richiesta?

Per il Regolamento dell'ENAC tali impianti rappresentano o no una minaccia al volo fino a 6 km di distanza?

Aerohabitat aveva inquadrato tale questione anche nel Marzo 2018 con “Aeroporti e pericoli navigazione aerea: tra essi anche i pannelli solari?”

Quando le Giunta di un Comune aeroportuale, ad esempio, ha approvato un progetto per l'attuazione del progetto di solarizzazione degli edifici scolastici comunali, con l'installazione di 32 impianti fotovoltaici per la copertura del 15-20% dei loro consumi energetici, si suppone che – in presenza di una pista di volo – qualora abbia richiesto ha anche ottenuto una specifica autorizzazione?

L'Amministrazione Comunale da un lato ha sicuramente valutato i benefici “energetici” di tale iniziativa in aggiunta a quelli economici complessivi.

Ma quali sono o potrebbero essere le risultanze per le operazioni aeree sulla pista di volo localizzato entro 6 km di distanza? Il documento ENAC ENAV “ Verifica preliminare Potenziali Ostacoli e pericoli per la Navigazione aerea” del 2015, ha nel dettaglio inquadrato tale materia.

“Gli impianti fotovoltaici e solari termici possono innescare fenomeni di riflessione e/o abbagliamento per i piloti e vanno analizzati gli “impianti ubicati a una distanza inferiore a 6 Km dall’ARP (Airport Reference Point) dal più vicino aeroporto e, nel caso specifico di impianti fotovoltaici, abbiano una superficie uguale o superiore a 500mq, ovvero, per iniziative edilizie che comportino più edifici su singoli lotti, quando la somma delle singole installazioni sia uguale o superiore a 500 mq ed il rapporto tra la superficie coperta dalle pannellature ed il lotto di terreno interessato dalla edificazione non sia inferiore ad un terzo”.

Per gli impianti a biomasse invece – ipotetica fonti attrattiva per fauna selvatica come anche allevamenti di pesce – la valutazione deve essere verificata qualora siano ubicati ad una distanza inferiore a 13 Km dalla recinzione del più vicino aeroporto. Anche le linee elettriche associate agli impianti sopra segnalati dovranno essere sottoposte alle medesime verifiche.

Le cosiddette “opere speciali” identificati come pericoli per la navigazione aerea in genere, qualora localizzati entro i 15 Km dall’ARP dell’aeroporto più prossimo, devono essere, comunque, assoggettati dell’iter valutativo di ENAC. Un parere di nulla osta, in relazione all’Art. 710 del Codice della Navigazione spetta anche all’Aeronautica Militare la competenza, tra le altre, per il rilascio dell’autorizzazione per la costruzione di nuovi impianti, manufatti e strutture in genere che si trovano in prossimità di aeroporti militari.

Le operazioni di volo a bassa quota dei velivoli militari, determinano una realtà che, inevitabilmente, implicano l’inoltro di istanze per il rilascio dei pareri/autorizzazioni da parte dell’Aeronautica Militare ed all’eventuale coinvolgimento di altri enti militari. Queste ultime devono essere inoltrate al Comando 1° Regione Aerea (Milano) ed al Comando Scuole 3° Regione Aerea dell’Aeronautica Militare (Bari).”

Quale realtà vive il sistema aeroportuale del Belpaese? Gli aeroporti del Piano Nazionale Aeroporti, quali, interessati da vasti e minori impianti e pannelli solari e fotovoltaici hanno ottenuto le specifiche valutazioni e autorizzazioni da ENAC? Quali sono state le piste di aviazione commerciali e militari coinvolte?