Un 30 Ottobre con due riscontri “esaltanti” per il gestore aeroportuali e per l'infrastruttura di Orio al Serio. Da un lato l'aggiornamento positivo dell'Ats (Agenzia di tutela della salute), sullo studio del 2015 riguardante gli effetti degli aerei in atterraggio e in decollo sulla salute dei cittadini, dall'altro la visita (con relativo comunicato stampa ENAC) del Direttore Generale dell'ENAC, Alessio Quaranta.
Entrambi esami confermerebbero il ruolo del terzo aeroporto italiano, a fronte dell'incremento dei voli passeggeri sia merci 2017, con la progressiva crescita annuale ribadita dai dati del primo semestre 2018, nessun rischio di patologie specifiche per la popolazione residente nell'intorno dello scalo e/o sottostante alle traiettorie di decollo e atterraggio.
Tutto bene quindi?
Anche in rapporto al masterplan che il Presidente della Sacbo, la società di gestione dello scalo, Roberto Bruni, dal Direttore Generale Emilio Bellingardi e da alcun rappresentanti del management del gestore aeroportuale hanno illustrato al Direttore Quaranta: “con il Piano di sviluppo aeroportuale 2015-2030 con 435 milioni di investimenti a carico del gestore; - lo stato dell'azienda e il valore che le attività dell’aeroporto generano sul territorio, tra cui l’8% del PIL provinciale, e oltre 17.000 posti di lavoro tra diretti e indiretti; - il progetto del collegamento ferroviario con l'aeroporto, che riveste un alto valore strategico in chiave di sviluppo a favore di una intermodalità completa che integri la rete stradale e autostradale della zona con la rete ferroviaria e, quindi, con l’aeroporto”.
Ma è davvero possibile che una infrastruttura aeroportuale di tale operatività sia indenne da ricadute sul territorio in termini di impatto ambientale e di ricadute problematiche associate alle “storiche” edificazioni delle zone di rischio, del peso del rischio terzi e del carico antropico di prossimità e/o sottostante alle traiettorie di decollo e atterraggio?
Quelle estese zone di insediamenti ad elevato affollamento (centri commerciali, alberghi, stadi e tanto altro) costruzioni precedenti alla variazione dell'Art. 707 e 715 del CdN quali ripercussioni generano, ad esempio, sul rischio terzi in relazione al numero dei movimenti aerei del 2017, e quali stime sono state inquadrate in rapporto alla VIA-SIA-Masterplan al 2015-2030? Magari con un calcolo “rischio terzi” indicato da ICAO ed EASA? A quando un aggiornamento, inoltre, dell'esistente livello di impatto acustico e atmosferico con un AEDT ( Aviation Environmental Design Tool ) del tutto “trasparente” e in sostituzione del superato INM, e magari anche in rapporto al masterplan al 2015-2030?
(AEDT - the algorithm and framework from the SAE AIR 1845 standard, which used noise-power-distance (NPD) data to estimate noise accounting for specific operation mode, thrust setting, and source-receiver geometry, acoustic directivity, and other environmental factors).