Se il 18 Marzo 2014 il Sindaco e il Consiglio comunale di Grosseto avevano deliberato l'adozione del Piano di Rischio aeroportuale ritenendo che anche l'aerobase militare del Corrado Baccarini dovesse acquisire “una pianificazione complessiva che si dimostra coerente nel tempo – per il Sindaco Bonifazi – e nella quale si inserisce questo piano di rischio aeroportuale progettato interamente dai nostri tecnici e che tiene conto di una realtà importante a ridosso della città”, lo stesso Piano era diventato esecutivo?
L'aerroporto sede del 4° Stormo dell'Aeronautica Militare Italiana e base degli intecettori Eurofighter Typhoon con le due piste 03L/21R di 3007 metri e la 03R/21L di,1370 metri che nel primo semestre 2018 ha, tuttavia, registrato solo 66 movimenti aerei civili-commerciali e 2618 passeggeri, quanti movimenti dovrebbero essere conteggiati per la flotta militare? Il livello di impatto ambientale (acustico e atmosferico) dovrebbe, inevitabilmente, riflettere le ricadute della flotta militare. In aggiunta al livello di rischio terzi, associato, al Piano d i Rischio.
Ma sono dati “secretati” o almeno ignorati dai cittadini che dovrebbero essere informati sul livello di rischio (curve di isorischio) e di livello di Lva delle zone di sedime aeroportuali sottoposte all'INM (in attesa dell'AEDT) in relazione anche alla Classificazione Acustica Comunale esterna.
La realtà operativa degli aeroporti militari italiani e NATO e USA e/o delle piste di volo nella quale operano voli civili e militari, pubblicamente, non è nota. Aerohabitat ha più volte argomentato (vedi anche “Aerobasi militari e rumore aereo, a che punto siamo?) senza poter aver riscontri effettivi.Quale incidenza ha il traffico militare, ad esempio, su pista come quelle di Napoli-Capodichino e Roma-Ciampino? Ma sono le aerobasi senza traffico civile a costituire i maggiori interrogativi. Sono davvero senza nessuna tutela ambientale e del rischio incidenti?
I cittadini che abitano, operano e transitano nei pressi di Amendola, Brescia-Ghedi, Cameri, Lecce-Galatina, Sarzana-Luni,Treviso-Istrana, Venaria Reale, Aviano, Grazzanise, Cervia-Pisignano, Decimomannu, Gioia del Colle, Guidonia, Monserrato, Piacenza-San Damiano, Rivolto, e, probabilmente non li abbiamo elencati tutti, devono essere considerati di serie B,. Non hanno gli stessi diritti di quelli insediati nel circondario di aeroporti civili-commerciali-aviazione generale? A chi tocca rispondere?
Una analisi complessiva delle “tutele ambientali” adottate negli scali militari deve, tuttavia, essere associata alle ripercussioni che i voli militari sommano al traffico civile-commerciale di ogni singola scalo aereo, al quale, per una sorta di “segretezza” e/o mancata informativa non si sono mai aggiunti i movimenti aerei militari. Alle mappe acustiche di Linate e tanti altri scali del PNA-Piano nazionale Aeroporti mancato i voli militari, così come mancano nelle valutazione del Rischio Terzi, del le valutazioni inerenti carico antropico sorvolato e nelle curve di isorischio.