Quante sono le piste di aeroporti civili e aerobasi militari, ma anche delle tantissime aviosuperfici del Belpaese con una o qualche problematica equivalente?
La materia è inquadrata dagli artt. 687, 707, 709, 711, 714, 718, 1174, 1231 del Codice
della Navigazione approvato con R.D. n. 327 del 30 marzo 1942 e modificato dal D.lgs. 9/2005, n. 96 e dal D.lgs n. 15 del 15/03/2006.
Ma è anche il Regolamento(UE) n.139/2014 che determina l'eventualità della loro eliminazione.
La prossimità e la vicinanza allo stesso sedime, qualora questi costituiscano un ostacolo alla navigazione aerea, cioè forano le superfici di limitazione stabilite per l’aeroporto e riportate sulle mappe di vincolo, la superficie di transizione; il proprietario della zona coinvolta ed il gestore dello scalo (sia esso un gestore civile e/o militare) dovrebbero essere immediatamente interessati.
Ma se e alberature vengono e/o possono essere eliminate cosa accade quando sono le edificazioni in deroga a “forare le superfici ostacoli” ? Quali determinazioni coinvolgono ENAV ed ENAC?
Alla responsabilità del proprietario per gli oneri per l’esecuzione dell'abbattimento ostacoli arborei , cosa accade quando lo stesso proprietario non adempie a tale obbligo?
Se da un lato l’art. 714 del Codice della Navigazione ha definito responsabilità e spese a carico del
proprietario, chi assicura la la sicurezza del volo e magari anche la piena funzionalità degli apparati radar utilizzati per la navigazione aerea?
Esiste un elenco sistematico delle piste già interessate da tali operazioni di messa in sicurezza e di quelle piste che solo nel breve e/o prossimo periodo dovranno intervenire con misure di “contenimento”.
I Sindaci dei comuni aeroportuali del Belpaese sono, preliminarmente, informati di tali situazioni e/o di tali realtà operative, anche in relazione al rischio terzi e/o curve di isorischio derivate dall'esistenza di queste alberature e/o edificazioni, eventualmente in deroga?