Era accaduto nel 2014 e le autorità USA avevano messo a terra l'intera flotta. L'interruzione dei voli, tuttavia, non aveva bloccato la produzione dei super jet costruiti dalla Lockheed Martin.
Il caccia multiruolo monoposto di 5ª generazione, a singolo propulsore, con ala trapezoidale a caratteristiche stealth. Nelle tre versioni dell’F-35: la “A” (a decollo convenzionale), la “B” (a decollo corto e atterraggio verticale) e la “C” per le portaerei dotate di catapulta è ancora “sotto processo”. I voli, dopo una vreve interruzione, sono poi ripresi e la consegna dei velivoli è proseguita in ogni Paese.
L'ultimo incidente d F 35 è stato registrato nei giorni scorsi dal Lockheed Martin F-35A dell'aeronautica giapponese (Jasdf) e le difficoltà nel recuperare il relitto finito in mare, una zona dell'Oceano Pacifico di oltre di 1500 metri, complica le indagini e non risolve le problematiche sul futuro dell'intera flotta F 35.
Anche l'Italia, uno dei Paesi che ha ordinato questa tipologia di velivoli, che deve decidere in numero dei caccia da acquistare è dinnanzi allo stesso interrogativo: quanti e con quali prospettive operative e di efficienza? La Lockheed-Martin intanto ha comunicato di aver prodotto oltre 300 esemplare di F-35 e che la flotta ha accumulato oltre 160mila ore di volo, abilitato quasi 700 piloti e quasi 6000 specialisti di manutenzione.
In attesa di conoscere il numero di F-35, tra il modello A (a decollo orizzontale convenzionale), il modello B (a decollo verticale, per la portaerei Cavour) l'Aeronautica Militare Italiana-AMI, probabilmente, sta valutando gli esiti delle investigazioni in corso.