La base del lancio è localizzata nel Trentino su uno sperone denominato e conosciuto com il Becco dell’Aquila. L'ultimo incidente è avvenuto due giorni addietrao, alle sette del mattino ed ha riguardato un 47enne norvegese. Era venuto da lontano per provare l'ebbrezza di saltare dalla base-jumper che dagli anni '90 ha attratto numerosi lanciatori.
Inizialmente era stata la meta prediletta per ex-paracadutisti e, rapidamente è diventata, tramite il web, una destinazione agognata per gli sportivi ed appassionati di questa tipologia di lancio-voli.
La causa/cause e le dinamiche dell'ultino volo, così come di tanti altri, diffcilmente saranno ricostruite. La tuta alare indossata dal juper non si è aperta e/o qualche estrema modalità operativa è all'orine dell'ennesimo incidente.
Cosa fare per limitare tali rischio e rendere la “pratica” ammissibile solo per “professionisti”?
In sindaco del Comune di Dro – luogo della base jumper - ha dichiarato l'impossibilità di limitare l'accesso al Becco dell'Aquila: come fare, infatti, a chiudere la scalata alla postazione di lancio?