Con il prossimo avvio dei tre mesi di trasloco dei voli da Linate alla Malpensa, dopo le assemblee a riunioni di connessione “ambientale e aeroportuale di ENAC ecco la sorpresa di un traffico dei voli esclusivo. Almeno per i primi dieci giorni: decolli dalla pista 35 Destra e atterraggi sulla 35 Sinistra. Procedura del tutto diversa da quella concordata dai sindaci dei Comuni Aeroportuali con ENAC, ENAV e SEA.
Quale la ragione di tale iniziativa? In una nota a firma Dott. Massimo Bitto, direttore ENAC di Linate e Malpensa, anche dopo riunioni con ENAC centrale, nonostante sia stata approvata la delibera della stessa Commissione Aeroportuale, anche a seguito di “analisi di safety condotte da team di ENAC”, fino al 5 Agosto, l'utilizzo delle piste sarà quello sopra accennato.
Ma quali sono state le analisi e le valutazioni del team di ENAC? Quali le considerazioni reali e con quali obiettivi? In attesa di capirne di più, probabilmente, il Comitato Urbanistico Volontario Malpensa in data 24 Luglio aveva divulgato il sottostante comunicato:
“Apprendiamo con sorpresa e sconcerto che la Direzione Generale di ENAC (Roma) avrebbe definito una modifica allo scenario di volo definito per il “Bridge”, determinando che per i primi 7/10 giorni, tutti i decolli avverranno dalla pista 35R e tutti gli atterraggi sulla pista 35L.
Questa decisione, presa in maniera univoca, giunge inattesa al termine di una lunga ed elaborata fase di studio e preparazione frutto di numerosi incontri tecnici, commissioni aeroportuali, riunioni del Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza, convocati dal Prefetto; riunioni cui hanno partecipato le massime autorità a livello istituzionale del territorio, ad eccezione di ENAC colpevolmente assente.
Durante questi mesi ci hanno assicurato che la “macchina operativa” a livello aeroportuale era pronta per accogliere i voli trasferiti da Linate, ci hanno sottoposto uno scenario di decolli e atterraggi bloccato, (non condiviso dai Sindaci), definito NECESSARIO ed unico possibile per motivi di sicurezza e di gestione del traffico aereo. Oggi, con questa modifica decisa unilateralmente dalla Direzione Generale di ENAC, viene messo in discussione tutto il lavoro svolto.
A questa ennesima decisione calata dall’alto, presa senza tenere in considerazione il territorio, chi ci abita, e chi lo rappresenta, diciamo NO!
Siamo stati pazienti, propositivi e collaborativi nella ricerca soluzioni che limitassero il disagio cui saranno sottoposti i nostri concittadini, ben consapevoli di avere poteri limitati e di essere gli unici a preoccuparsi degli aspetti più “concreti” del “Bridge” (Rumore, inquinamento, rotte di decollo,
viabilità, parcheggi, ecc. ecc.).
Oggi però è stato passato il limite e non intendiamo condividere questa scellerata decisione. Una modifica di questa portata non tiene in considerazione la ricaduta che il traffico aereo porterebbe ai territori maggiormente coinvolti, ovvero, il possibile superamento del limite dei valori di inquinamento acustico ed atmosferico.
Ciò comporterebbe un peggioramento significativo della qualità della vita delle popolazioni coinvolte, già significativamente sottoposte a stress derivante dal sorvolo di aeromobili in scenari che pur prevedono una fascia di silenzio.
Noi non ci stiamo e siamo pronti a mettere in atto tutte le azioni necessarie a tutela dei nostri concittadini e abbiamo richiesto al Sig. Prefetto la convocazione di una riunione urgente con la presenza delle massime autorità aeroportuali. Confidiamo nel fatto che, almeno stavolta, ENAC non sia assente ingiustificata.”